Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: ElynLC    26/08/2009    2 recensioni
Sono passati alcuni anni dalla fine Breaking Down e i Cullen si sono trasferiti in un'altra cittadina: cosa comporterà questo? Quanto lontano nel tempo e nello spazio può arrivare una mutazione gentica?
All’improvviso gli arrivò al naso un odore tremendo, gli sembrava impossibile di sentire quell’odore proprio lì.
Fan-fiction partecipante al concorso "Picta! Fanfiction 2010" indetto da Picta!Comics
Genere: Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Carlisle Cullen, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Spiegazioni e chiarimenti
ATTENZIONE!! La ff è di mia invenzione, questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Mayer e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


Spiegazioni e chiarimenti


Seguo Jacob fuori dall'ospedale mentre penso alla prima domanda che potrei fargli. Se potesse leggermi nel pensiero gli verrebbe un infarto. Si dirige verso una Harley Sprint nera: cavolo! Si vede che è vecchia ma è stata rimessa in sesto perfettamente, io adoro questo tipo di moto.
«Vieni, salta su. Andiamo in un posto più tranquillo per fare due chiacchiere» mi dice salendo sulla moto e facendomi l'occhiolino.
Si dirige fuori dalla città, verso il bosco, si ferma ai margini e si incammina all’interno dicendomi di seguirlo. Io sto ancora scervellandomi per cercare una domanda da fargli senza rischiare di essere preso per matto, anche se… A un certo punto si ferma e si siede con la schiena appoggiata a un albero.
«Allora, scommetto che hai un sacco di domande da farmi: sputa il rospo!»
Devo ancora decidere quale domanda fargli per prima! Mi siedo di fronte a lui mentre penso. Facciamo quella più innocente? «Ehm… Quello che ha detto il dottore è vero?»
«Beh, tenendo conto che non ho sentito tutto quello che ha detto Carlisle, posso dirti che quello che ti ho detto io è tutto vero… cioè, ehm, quasi tutto…»
«In che senso quasi tutto? Cos’è che non è vero?» Jacob aveva aperto la bocca per rispondermi quando le parole mi sono uscite da sole «Tu ti trasformi in lupo
Cavolo! Cos’ho detto? Mi vorrei prendere a pugni. Lo so, ora scoppierà a ridere e chiamerà il manicomio. Ma che diavolo mi è saltato in testa? Lo guardo ad occhi spalancati aspettando che faccia qualcosa, qualsiasi cosa.
«Sì, posso trasformarmi in un lupo. È per questo che ti ho detto che non ho detto tutta la verità prima, non potevo dirlo davanti a tua madre. Questo succede dopo i tremori, che, come ho detto prima, sono dovuti ai cambiamenti d’umore, soprattutto alla rabbia; alla fine la motivazione che ha dato Carlisle potrebbe anche essere vera» Scoppia in una risata e poi mi guarda «Vedi, ci sono alcune cose che non è bene far sapere a tutti. Carlisle ti ha spiegato dei Quileute?»
Sono letteralmente allibito. Quindi c’è qualcun altro che può trasformarsi davvero in lupo? Sono sicuro che sulla mia faccia si possono vedere passare le emozioni, come viene detto in alcuni libri: stupore, incredulità, curiosità, sete di informazioni. «Sì! Mi ha detto che la mutazione è nei loro geni e che questa mutazione non si manifesta in tutte le generazioni ma ne salta qualcuna. E ha anche detto che non si sa da cosa sia scatenata.»
Jacob scoppia in un’altra risata «Sì quel pezzo l’ho sentito eh-eh. Non è proprio vero che non sa da cosa sia causata, ma andiamo con ordine. Ovviamente non conosci le leggende Quileute, e non abbiamo neanche il tempo che te le racconti tutte, quindi farò un riassunto.»
Mi sembra di averlo detto troppo oggi: pendo dalle sue labbra.
«Secondo una leggenda il popolo dei Quileute discende dai lupi, e i lupi sono i nostri fratelli da sempre, tanto che lupi e Quileute hanno combattuto insieme per difendere la tribù. Poi ci sono le leggende che parlano dei freddi, i nemici naturali dei lupi che si trasformano in uomini, i licantropi, quindi i nostri nemici.»
«Chi sono i freddi?» la mia voce è  piena di curiosità.
«Gli umani li chiamano vampiri, noi a volte li chiamiamo succhiasangue o sanguisughe, eh-eh.»
«Vampiri? Quelli che nelle storie succhiano il sangue alla gente per nutrirsi?»
«Sì proprio quelli. Il compito dei licantropi sarebbe quello di distruggerli in modo che non possano far del male agli umani.»
«Sarebbe?»
«Sì, perché esistono dei succhiasangue diversi: è il caso di Carlisle Cullen e della sua famiglia.»
«Il dottore di prima è un vampiro? E lavora in un ospedale?» dire che sono  allibito è poco. Già sento il calore salirmi lungo la schiena e le mie mani cominciano a tremare.
«Sì, ma rilassati, ti stavo spiegando. Se fosse un pericolo pensi che io sarei così tranquillo?» Ok, ha ragione, faccio qualche respiro profondo e sento il tremore affievolirsi. Jacob mi guarda con gli occhi spalancati. «Cosa c’è?»
«È incredibile come riesci a controllarti.»
«Cosa vuoi dire?»
«Dopo.» dice facendo un gesto con la mano. «Stavo dicendo, la famiglia di Carlisle Cullen è diversa dagli altri succhiasangue, perché non bevono sangue umano.» Mi trattengo dall’interromperlo e lui continua «Loro riescono a cibarsi solo di sangue animale, quindi non sono considerati pericolosi. La prima volta che sono apparsi a Forks, la cittadina vicina al villaggio della nostra tribù, c’era il mio bisnonno come capo dei lupi ed è riuscito a stabilire dei confini e creare un patto con loro: i succhiasangue avrebbero lasciato in pace gli umani e i licantropi avrebbero lasciato in pace loro. Poi sono ritornati meno di dieci anni fa e quindi sono tornati anche i licantropi. Da quel momento sono successe così tante cose che dovrei rimanere qui una settimana per raccontartele tutte.»
L’ultima frase quasi non la sento, sono concentrato su quella prima: “sono ritornati meno di dieci anni fa e quindi sono tornati anche i licantropi”, quindi… «Quindi i Quileute si trasformano in lupi quando sentono che vicino ci sono dei vampiri?»
«Esatto»
Mi torna in mente una frase che ha detto prima al dottore: “So a cosa stai pensando, non preoccupati”«Quindi, in definitiva, è colpa del dottore e della sua famiglia se ho cominciato a trasformarmi, giusto? Se loro non fossero venuti qui io sarei uguale a sei mesi fa.»
«Sì, è vero. Ma quando ci siamo trasferiti non potevamo sapere che qui poteva esserci un discendente dei Quileute.»
«Non sapevo neanch’io di esserlo.»
«I tuoi genitori non sanno se hanno degli antenati indiani?»
«L’ha chiesto anche il dottore a mia mamma, ma sono stato adottato e non so niente dei miei veri genitori.» rispondo guardandomi le mani.
«Capisco. Beh, in questo momento non ha comunque molta importanza.»
Sto cercando di assimilare tutte le informazioni che mi ha dato Jacob, sembrano troppe tutte in una volta così. Fin’ora avevo sentito parlare dei licantropi e dei vampiri solo nelle storie per bambini, di quelle che raccontavo a mia sorella fino a qualche anno fa per farle paura. E adesso scopro che è tutto vero, magari un po’ diverso da quello narrato nelle favole, ma licantropi e vampiri esistono veramente. Ora capisco perché il dottore aveva quel cattivo odore, probabilmente era un modo per mettermi in guardia, e Jacob ha detto che si è abituato perché vive con lui, anche se non riesco a capire il perché. Una cosa è certa, come ha detto anche Jacob: i miei non ne devono sapere niente, è troppo pericoloso.

Guardo Rik, il nuovo quanto inaspettato licantropo, mentre  riflette su quello che gli ho appena detto. Sono sicuro che è sconvolto, come potrebbe non esserlo? Ricordo quello che è stato per me, e ricordo anche quello che è stato per Sam, che era da solo. Anche Rik era da solo quando è successo, e non capisco come ho fatto a non accorgermene. Forse è stato perché non sapevo di doverlo aspettare. Sam sapeva che prima o poi noi ci saremmo trasformati, certo, con Leah è stata una sorpresa, ma era sempre lì con noi, mentre Rik non sapevo neanche che esistesse, non ne avevo il minimo presentimento, non pensavo che potesse succedere! Cazzo! E poi è impossibile che non l’abbia mai sentito: mi trasformo più volte al giorno e sicuramente qualche volta deve essere capitato che fossimo lupi nello stesso momento! Ma non l’ho mai sentito. La spiegazione potrebbe essere sempre quella di prima: io non sapevo che lui esistesse e viceversa. Potrebbe darsi che a causa di questo fosse come se lui facesse un branco da solo?
«Rik, posso farti io qualche domanda?» Mi guarda stupito ma annuisce. «Quando ti sei trasformato, ti è capitato di sentire nella tua testa i pensieri di qualcun altro?»
Sembra decisamente stupito «No, perché? Avrei dovuto?»
«Beh, ecco…» Merda, e adesso come glielo spiego? Già il fatto di trasformarsi in lupo è strano, se ora gli dico il resto lo sconvolgo, ma meglio adesso che dopo. «Quando ci trasformiamo in lupi di solito possiamo sentire uno i pensieri dell’altro: è così che riusciamo a comunicare»
«Sentire i pensieri? Tipo la telepatia?»
«Sì… una cosa del genere, anche se è molto più profonda.» Cazzo, è difficile da spiegare a voce.
«Ok, ma io comunque non ho sentito nessuno, cosa vuol dire?»
«Non lo so. Se è per questo neanch’io ti ho mai sentito e può darsi che sia perché ignoravamo l’uno la presenza dell’altro. Vuoi che facciamo una prova per vedere cosa succede adesso che ci conosciamo?»
«Ehm, cioè dovremmo trasformarci qui?»
«Sì, qui intorno non c’è nessuno. Riesci a trasformarti a comando?» Mi è venuto il dubbio, io in fondo ero circondato da altri quattro licantropi che mi hanno insegnato come fare, ma lui ha dovuto imparare tutto da solo, Sam ci ha messo due settimane solo per ritornare umano dopo la prima trasformazione.
«Sì, penso di sì. È stato un po’ difficile per le prime due o tre settimane ma poi sono riuscito a controllarmi meglio.»
Gli occhi mi escono dalle orbite «Due o tre settimane?» la voce mi esce quasi stridula.
«Ehm, sì, insomma… Era tutto nuovo e prima…» sembra imbarazzato.
«No no, fermati. Ci hai messo due o tre settimane a tornare umano dopo la prima volta che ti sei trasformato o hai imparato a controllare le trasformazioni dopo due o tre settimane?»
«A controllare le trasformazioni, perché?»
Sono allibito «Perché io che sono stato aiutato da altri quattro licantropi ci ho messo più di due settimane a controllare le trasformazioni, e alcuni di loro non ci riuscivano nemmeno dopo un mese.» A pensarci bene, è stato nello studio di Carlisle per mezz’ora e anche se si vedeva che era nervoso non l’ha attaccato. Merda, chissà cosa sarebbe successo se il suo carattere fosse stato come quello di Paul, che si sarebbe trasformato appena sentito l’odore. Anch’io faticavo a trattenermi davanti ai succhiasangue i primi mesi, ricordo quando Alice è venuta a trovare Bella prima di portarsela in Italia. «E inoltre non hai attaccato il dottore quando l’hai visto.»
«Certo che no! A dir la verità l’impulso mi è venuto appena ho sentito il suo odore, ma mica potevo trasformarmi nella sala d’attesa dell’ospedale!»
«No no, ovvio. Solo che mi sembra strano, perché il primo ragazzo che si è trasformato nella nostra tribù ci ha messo due settimane solo per capire come tornare umano.»
«Davvero?» ora tocca a lui essere stupito «Io ci ho messo una settimana circa, meno male che è coincisa con il periodo in cui i miei genitori erano in vacanza, altrimenti non riesco a immaginare il putiferio che avrebbe scatenato mia madre. Le settimane successive sono state difficili perché non riuscivo a controllarmi, bastava un niente perché scoppiassi ed è stato in quel momento che i miei hanno cominciato a preoccuparsi, anche se io continuavo a dire che andava tutto bene.»
«Beh, non so proprio cosa dire. Sei il genio del controllo» Ed ecco un altro punto da chiarire.
«Secondo te perché con me è stato diverso rispetto che con voi?»
«Non saprei proprio.» gli dico scuotendo la testa «Forse mio padre può tirarci fuori qualcosa di buono, o forse ancora Carlisle.» Chissà, magari analizzando il suo sangue scoverà qualcosa, oppure… «Oppure potrebbe darsi che sia perché il sangue Quileute è molto diluito in quello umano… In fondo noi ci siamo sposati quasi sempre nella tribù o al massimo con quelle vicine, quindi il “gene-licantropo”, chiamiamolo così, è rimasto lì nei dintorni, mentre se il tuo antenato Quileute è molto indietro nelle generazioni e i suoi discendenti si sono sposati solo con umani il tuo gene-licantropo potrebbe essersi come annacquato, non so se hai capito…» In effetti il mio ragionamento è parecchio contorto. Vedo che ci pensa su.
«Sì, penso di aver capito quello che intendi. E dici che questo potrebbe essere la causa di questo mio presunto autocontrollo?»
«Non è presunto. Se quello che mi hai detto è vero tu riesci a controllarti molto meglio di tutti noi all’inizio e questa è l’unica spiegazione che mi viene in mente.»
«È tutto vero quello che ti ho detto, per chi mi hai preso?» Non è veramente arrabbiato, si vede che sta pensando ad altro. «Non avevamo detto di trasformarci per provare la storia della telepatia prima che saltasse fuori il discorso del mio sangue annacquato?»
Decisamente non gli piace la storia del sangue diluito. Comincio a svestirmi e mi chino per legare i pantaloncini alla cordicella che ho alla caviglia, maglietta e scarpe possono rimanere qui, in caso di necessità faccio anche senza.
«Cosa stai facendo?» Rik si è tolto maglietta e scarpe e mi guarda con curiosità.
Gli indico la cordicella «Così posso portarmi dietro i pantaloni e ritrasformarmi quando ne ho voglia. Tu puoi lasciare tutto qui, tanto non penso che andremo lontano o che ci saranno incidenti.»
«Sì, giusto. Poi per la prossima volta» mi guarda «Cioè, metti caso che vogliamo fare un’altra corsa insieme, mi procurerò anch’io qualcosa. Fin’ora non mi sono mai trasformato apposta, solo quando perdevo il controllo, e i vestiti non avevo neanche il tempo di toglierli: sapessi quanti ne ho strappati!»
Scoppio in una risata fragorosa «Sì, in effetti quello è stato un po’ un problema di tutti all’inizio. Io ne ho distrutti così tanti che mio padre mi ha minacciato di farmi andare in giro nudo se non mi davo una regolata.» Erano altri tempi quelli.
«Posso farti una domanda un po’ personale?»
«Spara» chissà cosa mi vuole chiedere.
«È la seconda volta che parli di tuo padre. Ma tuo padre non è il dottor Cullen, vero?»
«Certo che no! Perché questa domanda?» Ma ti sembra che un vampiro possa essere il padre di un licantropo? Che cretinata.
«Perché prima il dottore ha detto all’infermiera che tu eri suo figlio. Mi sembrava un po’ impossibile, in effetti.»
«Ah, quello. La storia è un po’ complicata, comunque per tutti il dottor Cullen mi ha adottato, nessuno sa che a Forks ho il mio vero padre, ed ha anche adottato anche tutti gli altri suoi figli.»
«E come mai vivi con i vampiri?»
«Fa parte della storia complicata. Se ci trasformiamo probabilmente riesco a spiegartela più semplicemente che a parole.»
«Ok, sono curioso di provare la telepatia.»
Mi giro e sento il calore salire dalla schiena. In un istante sono un lupo.


Oggi non sono mai sazio di informazioni. Certo che Jacob non aiuta a ridurre la mia curiosità: come fa a vivere con dei vampiri? Cioè, capisco stare in una stanza con loro per mezz’ora, un’ora al massimo, ma tutto il giorno? E tutta la notte? Come diavolo fa? E per il mangiare?
Ok, basta domande, ora devo concentrarmi per trasformarmi. Non mi è mai successo di aver voluto trasformarmi, di solito cercavo di tornare umano. Cerco di sentire quel calore in fondo alla schiena, quello che sento quando mi arrabbio, lo stesso che ho sentito percependo l’odore del dottore: eccolo lì! Pian piano si espande a tutte le mie membra e d’un tratto sono un lupo.
Ma è diverso dalle altre volte. Sento come dei fili che mi uniscono a Jacob, come una costrizione a stare con lui, a ubbidire a lui, a fare tutto quello che mi dice. È una cosa strana, mai sentita prima neanche da umano, non riesco a capirla.
Scusa, avrei dovuto dirtelo prima. La sua voce compare nei miei pensieri: la telepatia!
Sì, una cosa del genere.
Ma io non gli ho indirizzato nessun pensiero!
Infatti, ti ho detto che non funziona così. Ognuno di noi può sentire tutti i pensieri dell’altro, anche quelli non indirizzati. Prova a fare attenzione, vedrai che senti quello che sento io e vedi quello che vedo io.
È vero! Posso vedere gli alberi che sta guardando lui, che io non posso vedere, nello stesso momento in cui io guardo la sua schiena. E posso sentire le foglie secche degli alberi sotto i suoi piedi, oltre che sotto i miei.
Ma sento ancora anche quei fili invisibili che mi legano a lui. Che cosa sono? Questa volta sono sicuro di avergli rivolto il pensiero.
Scusa, avrei dovuto dirtelo prima. In ogni branco di lupi che si rispetti deve esserci un capo branco, o alpha, e io sono il capo branco del mio branco, del quale evidentemente fai parte anche tu ora.
Un branco. Più di un branco, a quanto sembra. Quanti licantropi ci sono in giro?
Tanti. Comunque a quanto pare almeno un mistero sembra che l’abbiamo risolto: prima non riuscivamo a sentirci perché non ci conoscevamo, e ora fai parte del mio branco.
Certo deve sentire la mia inquietudine a riguardo. Non preoccuparti, non sono così severo come capo, eh-eh.
No, mi ci devo solo abituare. Fosse solo questo quello a cui mi devo abituare! Ma come funziona la storia dell’alpha? È così necessario?
Gli ordini dell’alpha servono per coordinare le azioni in caso di uno scontro.
Scontro?
Ma tu non volevi sentire una storia? Andiamo a fare una corsa che intanto ti racconto!
Da Jacob non arrivano rabbia o odio, come è capitato a me le altre volte che mi sono trasformato, ma solo eccitazione per l’imminente corsa e felicità per la sua vita, spensieratezza. Gli corro incontro superandolo, sentendo l’aria che mi passa tra il pelo.
Dai, racconta!




Ecco qui un secondo capitolo, spero che vi sia piaciuto. Anche questo, come l'altro potrebbe essere già concluso, quindi non aspettatevene un'altro a breve.


Risposte commenti Finalmente ho tempo x rispondere ai vostri commenti!!
Innanzitutto ringrazio tutti quelli che hanno commentato, poi in particolare:
 
Uchiha_chan: Grazie del benvenuto :) Riguardo all’html sono stata attenta a imparare come usarlo prima di postare perché come lettrice odio chi non lo usa XD Come vedi, un piccolo continuo c’è, forse riuscirò a mettere un altro capitolo ancora, ma saranno tutti conclusi alla fine, perché non voglio rischiare di lasciare la storia aperta perché non ho più idee.
 
stellinainnamorata90: Grazie dei complimenti, sono contenta che ti sia piaciuta :) Ho scritto un’altra fan-fiction nella sezione di Harry Potter, Ballo di Natale, forse ne scriverò altre, ma vado molto a rilento nello scrivere…
 
ginnyp: Guarda caso il secondo capitolo che ho scritto è proprio su Rick e Jake :)
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: ElynLC