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Autore: ElynLC    07/08/2009    6 recensioni
Sono passati alcuni anni dalla fine Breaking Down e i Cullen si sono trasferiti in un'altra cittadina: cosa comporterà questo? Quanto lontano nel tempo e nello spazio può arrivare una mutazione gentica?
All’improvviso gli arrivò al naso un odore tremendo, gli sembrava impossibile di sentire quell’odore proprio lì.
Fan-fiction partecipante al concorso "Picta! Fanfiction 2010" indetto da Picta!Comics
Genere: Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Carlisle Cullen, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Premetto che questa è la mia prima fan-fiction, scritta e pubblicata, e che questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Mayer, questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Alcune premesse prima della storia: è ambientata qualche anno dopo la fine di Breaking Down e i Cullen si sono trasferiti da Forks, Jacob ovviamente ora vive con loro.




Visita dal dottore


Il dottor Cullen stava facendo il suo solito giro nella sala d’attesa dell’ospedale, per vedere se qualche persona richiedeva una particolare attenzione e aveva bisogno di essere visitata prima delle altre. All’improvviso gli arrivò al naso un odore tremendo, gli sembrava impossibile di sentire quell’odore proprio lì. Si avvicinò al ragazzo dal quale proveniva l’odore che l’aveva attratto: era alto, scuro di capelli e decisamente muscoloso; quella vicina doveva essere la madre.

Chi è questo dottore che si sta avvicinando? È troppo pallido e il suo odore… mi sta bruciando il naso! Sento salire il fuoco dalla schiena… Non adesso!! Non qui!! Chiudo gli occhi per concentrarmi… Magari respirando solo dalla bocca sento meno la puzza…


«Salve, sono il dottor Cullen, avete bisogno di aiuto?» chiese.
«Buongiorno, dottore. Mi chiamo Eleanor Lupin e questo è mio figlio Richard» disse la donna alzandosi e porgendo la mano al dottore, mentre il ragazzo si agitava sulla sedia ad occhi chiusi «Ecco, vede, mio figlio… Non sembra che sia ammalato, ma ha la febbre e a volte si comporta in modo strano…» Si voltò verso il figlio, che aveva cominciato a tremare con la testa tra le mani, e gli mise una mano sulla spalla.
«Non si preoccupi, venite nello studio e vediamo cos’ha il ragazzo.» disse il dottore con un sorriso, e si avviò lungo il corridoio.
«Scusate un attimo, devo fare una telefonata» disse il dottor Cullen entrando in una stanza con su scritto “Segreteria”.
«Alice? Dovrei parlare con Jacob, potresti passarmelo per favore?»
«Adesso non c’è» rispose una voce melodiosa. «È  andato a fare un giro con Nessie.»
«Allora potresti andare a cercarlo e dirgli che ho bisogno di una favore? Dovrebbe venire nel mio ambulatorio qui all’ospedale perché potrebbe darmi una mano.»
«Uff, sarà una faticaccia cercarli senza poterli vedere. Ma cosa è successo? Come mai hai bisogno di lui?»
«Adesso è troppo lungo da spiegare, e a dir la verità non sono neanche del tutto sicuro di quello che penso, anche se non credo di sbagliarmi.»
«Sei un enigma Carlisle» la voce dall’altra parte del telefono era contrariata di non essere a parte di quel mistero. Il dottore rise.
«Dai, Alice, stasera vi racconterò tutto, promesso.»
«Ok, vado a cercare Jacob. A stasera!»
Il dottor Cullen attaccò il telefono e si rivolse all’infermiera dietro la scrivania «Tra poco dovrebbe passare mio figlio, un ragazzo scuro di pelle, alto e con i capelli neri. Potrebbe accompagnarlo direttamente nel mio studio, per favore?»
«Sì certo, dottore.» rispose l’infermiera.
Il dottor Cullen tornò dalla signora Lupin e dal figlio e li guidò verso il suo ambulatorio.


Maledetto il momento in cui ho ceduto alle richieste di mia madre di farmi vedere da un medico. Come se un dottore potesse sapere quello che mi sta succedendo! Ma chi è questo dottore? Se seguissi il mio istinto vorrei saltargli alla gola e farlo a pezzi! Ma non posso, non devo!! Meglio che gli stia il più lontano possibile, ha un odore tremendo. Storco il naso e purtroppo mia madre se ne accorge.
«Si può sapere cosa c’è che non va? Ho sentito che il dottor Cullen è molto capace anche se molto giovane, quindi perché storci il naso così?»
«Mamma, non possiamo andarcene, per favore? Ho cambiato idea, non voglio essere visitato, sto bene.»
«Assolutamente no! Io voglio sapere cosa ti sta succedendo Rik!»
In quel momento il dottore apre una porta e ci fa entrare nel suo ambulatorio.
«Prego, accomodatevi» dice indicandoci le sedie di fronte alla scrivania, mentre ci gira intorno. Rimango stupito quando invece di sedersi apre la finestra davanti a noi e si appoggia al davanzale. Oggi decisamente non c’è così caldo, cioè, per una persona normale non c’è così caldo da aprire la finestra. Anche mia madre lo guarda un po’ incerta, ma non dice niente e si siede. Come mai ha aperto la finestra e si è messo proprio lì invece di sedersi sulla sua sedia dietro la scrivania come fanno tutti i dottori? Che sappia o che abbia capito che il suo odore mi da fastidio? Ma com’è possibile? Decisamente, ora, con l’aria che passa dalla finestra, la puzza si sente un po’ di meno. Mi siedo accanto a mia madre, cercando di calmare il tremore che sento in tutto il corpo, ma, devo ammetterlo, ora sono anche incuriosito da questo medico
.


«Ora potete spiegarmi qual è il problema.» disse il dottore rivolto alla signora Lupin incrociando le braccia.
«Ecco, vede, mio figlio sembra che abbia la febbre, è bollente.» disse allungando una mano verso la fronte del figlio, che non si mosse di un millimetro. «Ho provato a misurargli la temperatura ma… sembra così alta che si sono rotti due termometri» guardò il dottore preoccupata della sua reazione, ma lui le fece segno di continuare. «Ecco… E poi ogni tanto trema, non come se avesse freddo, anche perché mi sembra impossibile visto come è caldo, ma come se qualcuno o qualcosa lo scuotesse. Inoltre si è sviluppato così in fretta! Voglio dire, la sua statura è aumentata di venti centimetri nel giro di quattro mesi, e ha anche messo su i muscoli pur non facendo palestra o altro. Avrei pensato che fosse lo sviluppo se fosse successo qualche anno fa, ma a ventidue anni lo sviluppo dovrebbe essersi ormai fermato, no?» Le ultime frasi erano frenetiche, come se cercasse di convincersi da sola di quello che stava dicendo, il suo sguardo verso il figlio angosciato.
Il dottor Cullen aveva ascoltato attentamente, si girò verso il ragazzo e gli chiese «E tu, Richard, cosa dici? C’è qualcosa che vorresti aggiungere a quello che ha detto tua madre? Altri sintomi?»


Alzo la testa sentendomi chiamare, sì e no ho ascoltato quello che ha detto mia madre: caldo, sviluppo accelerato e tremore. Fosse solo quello! Cavolo, e ora che gli dico? «No… Io sto bene… Secondo me mia madre esagera… Potrebbe benissimo essere uno sviluppo in ritardo…» decisamente, il mio tono non è molto convincente. Ma mica posso dirgli la verità!
«E la febbre? Quella non è lo sviluppo Rik!» mia madre sembra isterica. Mi dispiace farla soffrire così, ma cosa posso fare? Non posso dirle la verità! Mi farebbe rinchiudere in un manicomio, sarebbe schifata di me.
«Non si preoccupi, signora, troveremo una soluzione» il dottore cerca di tranquillizzarla con un sorriso, poi si rivolge di nuovo a me «Richard, sei sicuro che non ci siano altri sintomi? Ad esempio, sensi iper-sviluppati o qualcosa di simile?»
Lo guardo con gli occhi fuori dalle orbite. Che cosa? Certo che ho sensi iper-sviluppati! Posso sentire il tizio che si lamenta del mal di testa nella sala d’attesa! Ma lui come fa a saperlo? È davvero possibile che sappia qualcosa di quello che mi sta succedendo? Forse potrei arrischiarmi a dirgli qualcosa…
«Ehm… In effetti mi sembra di sentire e vedere un po’ meglio da qualche mese… Cioè, sento e vedo più lontano di prima. Anche l’olfatto mi sembra un po’ più sviluppato…» Un po’ è un eufemismo! Sento chiaramente il suo odore chi mi trapassa le narici come se fosse candeggina, anche se è a tre metri di distanza da me. Sbircio il suo viso per vedere la sua reazione: ha sempre lo stesso mezzo sorriso. Cosa gli passa per la mente?
Mia madre reagisce decisamente al contrario. «Questo non ce l’avevi detto!» esclama voltandosi verso di me.


«Stia tranquilla, signora Lupin. Ora vorrei fare un paio di domande a lei.» disse il dottor Cullen «Mi scusi se sembra una domanda strana, ma non sa per caso se lei o suo marito avete antenati appartenenti a qualche tribù indiana?»
«E’ importante?»
«Sì, abbastanza. È probabile che alla base del problema di suo figlio ci sia un motivo genetico.»
«Genetico? Cioè una specie di mutazione?» chiese spaventata la signora Lupin, poi si girò verso il figlio, che guardava con interesse sempre maggiore il dottore. «Veramente, io e mio marito abbiamo adottato Richard quando era ancora molto piccolo. Non sappiamo niente dei suoi veri genitori, nessuno di noi se n’è mai interessato, non pensavamo potesse essere così importante!»
«Beh, se non lo sapete possiamo presumere che sia così.»
Il ragazzo non staccava gli occhi dal dottor Cullen, sembrava che pendesse dalle sue labbra, nonostante la diffidenza che aveva avuto fino a pochi minuti prima.
«L’anno scorso, prima di trasferirmi qui, sono stato in una cittadina della penisola di Olympia, nello Stato di Washington, e nella riserva indiana lì accanto abitava la tribù dei Quileute. Visitando alcuni dei ragazzi indiani ho scoperto che possedevano una sorta di mutamento genetico, che consisteva in uno sviluppo repentino, temperatura alta, sensi più sviluppati del normale. In ogni caso niente di grave.»
«Quindi mio figlio sarebbe vittima di un mutamento genetico? Ma prima non ha mai dato segnali… E io non ho mai sentito parlare…» Anche se un po’ tranquillizzata dalla spiegazione e dalla voce calma del dottore, la signora Lupin era ancora pronta a rilassarsi.
«No, infatti» disse il dottore scuotendo la testa «Non ci sono segnali precedenti, accade tutto più o meno all’improvviso. Non ne ha mai sentito parlare prima di adesso perché nessuno ha studiato il fenomeno, che, da quello che ho potuto sapere io, è delimitato alla tribù dei Quileute, i quali sono molto riservati e non vogliono finire sulle riviste di scienza. Probabilmente uno dei genitori biologici di suo figlio aveva un antenato nella tribù e il gene è passato fino a lui.»
«Ma se tutti i ragazzi di questa tribù hanno questo sviluppo così repentino e tutto il resto, com’è possibile che nessuno se ne sia mai accorto e non li abbia studiati?»
«Perché non accade a tutti i ragazzi. La mutazione spesso salta alcune generazioni. Ad esempio, io ho conosciuto i ragazzi che l’anno scorso avevano tra i quindici e i vent’anni, più o meno, e quasi tutti avevano sviluppato la mutazione; però non è successo così ai loro padri e ai loro nonni, mentre nella tribù si raccontava che la mutazione si era manifestata tre generazioni prima.»
«Quindi questa mutazione genetica salta tre generazioni?»
Il dottore scosse ancora il capo «Non è detto, non ha una regolarità. Non…» solo in questo momento la sua voce sembrò tremare un attimo, i suoi muscoli si tesero e appoggiò le mani sul davanzale, poi si riprese subito «Non si sa quale sia la causa scatenante della mutazione, sembra appaia a caso.»
«A caso?»
«Sì, è tutto quello che sono riuscito a scoprire.»
In quel momento qualcuno bussò alla porta.


«Avanti.» dice il dottore. Chi è? Forse quel Jacob che ha chiamato prima al telefono?
«Ciao Carlisle!» Entra un ragazzo alto e muscoloso, con i capelli scuri che gli arrivano sulle spalle. «Avevi bisogno di me?» All’improvviso si gira a guardarmi, il suo odore mi lascia basito: è così simile al mio! Anche lui sembra stupito, cosa sta succedendo?
Il dottore, impassibile, riprende a parlare «Sì avevo bisogno di te, Jacob, questi sono la signora Lupin e suo figlio Richard» Poi il dottore si rivolge a me e mia madre «Signora Lupin, Richard, Jacob è uno dei ragazzi della tribù dei Quileute di cui vi stavo parlando.»
Jacob ci allunga la mano e non ho nessuna ritrosia questa volta: la sua mano è calda, fin troppo calda per una persona normale, vedo mia madre che spalanca gli occhi.
«Jacob, sembra che Richard abbia sviluppato la mutazione dei giovani Quileute» si gira ancora verso il ragazzo per spiegargli «Per questo ti ho fatto venire qui, avevamo bisogno di un testimone di prima persona che chiarisse in cosa consiste, anche se ormai ho spiegato quasi tutto.»
Jacob si gira verso di noi, un po’ in imbarazzo «Ehm, sì, non so di preciso cosa vi abbia detto Carlisle» si volta un attimo a guardarlo. Spero non sia troppo evidente che sto pendendo dalle sue labbra: magari riesce veramente a darmi una spiegazione di quello che mi sta succedendo. Noto che non sembra turbato dall’odore del dottore e si appoggia alla scrivania.
«Allora… praticamente nella nostra tribù ogni tanto spunta la mutazione genetica e colpisce i ragazzi tra i quindici e i vent’anni circa. Gliel’hai già spiegato come funziona?» si rivolge al dottore che fa segno di sì con la testa, come faccio anch’io, voglio che vada avanti! «Ecco, quindi… I sintomi, se così si possono chiamare, sono la temperatura sempre alta, quindi potrei stare in maglietta anche in mezzo a una tempesta di neve, eh-eh. E poi siamo più sensibili agli odori, ad esempio odio il dopobarba che usa Carlisle» Si gira a guardarlo sorridendo e strizzando un occhio. Com’è possibile? E sono sicuro che non è dopobarba il tanfo che mi fa bruciare il naso.
Il dottore scoppia a ridere mentre mia madre alterna occhiate sbigottite a lui, a Jacob e a me. «Però a mia moglie piace, quindi Jacob ha imparato a sopportarlo.»
«Sì, diciamo che mi sono abituato.» il ghigno di Jacob non promette niente di buono. «Ehm, ecco… Poi anche gli altri sensi sono più sviluppati, cioè vista e udito. Ah, e poi c’è uno sviluppo veloce e improvviso dei muscoli e della statura.»
«Sono le stesse cose che succedono a te, Rik» commenta mia madre guardandomi, ora un po’ più tranquilla. «E a proposito del tremore?»
«Ah, sì, a me succede quando sono emozionato o molto arrabbiato» risponde a mia madre ma guarda me, poi mi strizza l’occhio. Lo sa? Sa cosa succede quando tremo? «All’inizio può essere una rottura, ma poi si può imparare a dominarlo» Imparare a dominarlo? Magari potessi dominare quello che succede a me! «Carlisle dice che dipende da qualcosa, ma non ho capito molto delle sue spiegazioni…»
«Sì» interviene il dottore spostandosi verso la scrivania «Io penso che sia a causa dell’adrenalina, che scorre in modo maggiore quando si prova un’emozione forte, tipo la rabbia. Secondo me è questa che provoca il tremore, niente di grave»
«Quindi non c’è niente di cui preoccuparsi se ha questa mutazione, no?» Mia madre guarda il dottore e poi si gira di scatto verso me.
«No, niente di cui preoccuparsi» risponde lui con un mezzo sorriso. Poi prende una siringa da un armadietto e si rivolge a me «Voglio solo farti un prelievo per fare un esame del sangue, tanto per confrontare il tuo dna con quello di Jacob»
Cavolo, meno male che la puntura è piccola altrimenti non saprei come nascondere l’altra particolarità… Anche questa fa parte della mutazione? E tutte le altre cose? Se fanno tutte parte della mutazione immagino il perché Jacob non ne abbia parlato… O io sono qualcosa di ancora diverso? Devo trovare un modo per stare da solo con lui e parlargli, non mi interessa di sembrare pazzo, devo pur capirci qualcosa!


Finito il prelievo il dottor Cullen si rivolse alla signora Lupin «Le analisi saranno pronte tra qualche giorno, se vuole lasciarmi un numero di telefono la chiamo. Ora lasciamo andare i ragazzi a fare un giro se lei vuole farmi qualche altra domanda»
«Sì certo, va bene» disse la signora Lupin guardando il figlio, la sua espressione era più rilassata dell’inizio dell’incontro. «Ci vediamo a casa»
«Ehi, dottore! Non sarò Edward ma so a cosa stai pensando» disse Jacob facendo l’occhiolino «Non preoccuparti! Alla fine è una figata!»
Il dottore fece un sorriso triste, mentre la signora Lupin e suo figlio li guardavano senza capire. Sapeva che quello che era successo a Jacob, a Richard e agli altri ragazzi Quileute era anche colpa sua. «Non è facile, ma ci proverò, grazie!»
«Andiamo a mangiare qualcosa, Rik?» chiese Jacob a Richard «Ho una fame da lupi


Lupi? Possibile?



Spero che vi sia piaciuta! :-)
Questa ff è stata pensata come una one-shot, ma avrei materiale per scrivere altri due o tre capitoli, però, visto che non so se avrò il tempo di scriverli, non contateci troppo ;-)
Ah, il cognome "Lupin" è un cameo a Remus Lupin di Harry Potter XD
   
 
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