Nonostante oscuri e ambigui esercizi di
metrica ponderati e realizzati con somma ricerca di tecnica
ho imparato a non sperare di venire a capo di certe
storie.
Sono affanni al mercurio cromo che tentan di
guarire il nostro cuore sanguinante ...
ma è proprio da quello squarcio che s'afaccia
ieratico il verso.
Conobbi il crepuscolo ed era lutto amaro
era l'estremo e straziato saluto del mondo alla
luce
stracci di sole si citavano ai miei occhi e
suscitavano in me il panorama spettrale del mio volermi
perdere sgretolare dissolvere ...
Era l'apollinea e acquisita virtù a fondersi col
pianto immondo il pianto mio fradicio di immonda umanità
fu quindi la sintesi catartica tra il cantare a
sè e il cantare in sè perduti e abbracciati fra catene di
cristallo solo per un istante
al morire del giorno.
Poi ...
la collina sfrecciò
sfrecciò e per qualche secondo quei brandelli di
luce scomparvero
giusto il tempo per rendermi conto di aver
smarrito la sublime visione della creatura diploide che aveva
osato svelarsi al mio sguardo.
|