9. DRIVE
Mi davate per morta, non è vero? e invece eccomi quiiiii! ^-^/
Vi
aspettavate la seconda parte di CAT non è vero? e invece no, ci
sarà DRIVE, cat mi sta dando un pochini di problemi con
finale, quindi sarà forse per la prossima volta xD (se fosse
successa una cosa simile a me, come letrice, avrei scovato l'autore e
l'avrei sommerso i pomodori, se questa è la vostra intenzione,
vi prego d'avvertire, così preparo gli utensili per fare la
passata ^^).
Allora DRIVE saranno 5 brevi storie, non ho idea se siano drabble flashfic oc osa, di sicuro no shot! ^^"
5 ragazzi alle prese con le "prime" lezioni di guida, spero vi piaccia! A presto ^-^/
[Hinata]
“Oh, Ko, è così difficile” disse Hinata, rivolta all’uomo al
suo fianco.
“Su, Hinata-sama sono cose che succedono, le prime volte. E’
migliorata tantissimo” le rispose.
“Le prime volte?” lo guardò sbalordita, con quegli occhi
chiari e la frangia nera era davvero buffa con quell’espressione “Questa è la
decima. Due volte alla partenza, tre mentre attraversavamo dei binari, due
volte davanti ad un semaforo verde, una mentre stavo parcheggiando, un’altra
mentre aspettavo che passasse una vecchietta e questa. Sono un disastro” disse
scoraggiato, lasciando il volante e stendendosi sul sedile.
“Non lo dica signorina. Imparare a guidare è una cosa
difficile” le disse di rimando, poi vedendo che non riusciva a tirarla su di
morale, provò a cercare un’idea che la facesse nuovamente sorridere. D’un
tratto gli si accese la famosa lampadina.
“Hinata-sama, andiamo all’Ichiraku a mangiare una ciotola di
ramen? È quasi mezzogiorno avrà fame” le disse sorridendo. Al sentire la famosa
bancarella, Hinata divenne tutta rossa, a quell’ora Lui era di sicuro lì.
“In effetti avrei un certo languorino” sorrise e mise in
moto, non prima di aver ringraziato la sua guardia del corpo.
[Naruto]
“Frena, frena, Naruto!”
“Non mi ricordo qual è il pedale, sensei” disse candido il
ragazzo al suo fianco.
“Miseriaccia” e schiacciò il pedale del freno, che vi era
nel posto dell’istruttore con tutta la forza.
La macchina si fermò giusto un attimo prima della linea
orizzontale bianca, mentre le sbarre si stavano abbassando. Per un attimo gli
abitanti del veicolo sentirono le ruote posteriori alzarsi e con un lieve tonfo
tornare a toccare il suolo.
“E’ stato grandioso, vero?” disse il ragazzo biondo accanto
a lui con un sorriso a 32 denti.
“Se per grandioso intendi essere quasi maciullati da un
treno in corsa, allora si che bello” gli rispose senza enfasi l’uomo.
“Suvvia è stato un errore” cercò di scusarsi Naruto.
“Un errore?” gridò incredulo l’uomo, i capelli, già grigi
ora ne era certo, erano diventati bianchi “Come quando stavi per prendere sotto
la vecchietta? Oppure quando stavi per andare a sbattere contro un camion per
girarti? Oppure quando…” ma si fermò il volto del ragazzo era diventato triste.
L’uomo sbuffò: “D’accordo, ma ora cerca di fare più
attenzione, fra qualche settimana hai l’esame. Vuoi questa patente o no?”
“Certo che la voglio” disse infervorato il ragazzo. Iniziarono
a sentire dei colpi di clacson dalle retrovie e solo allora si accorsero che le
sbarre erano nuovamente aperte.
“Forza, andiamo all’Ichiraku, ti servono energie” disse l’uomo,
tenendosi con una mano involontariamente alla portiera.
“Grande, Sensei! All’Ichiraku” e mise in moto.
[Hanabi]
“S-Signorina, dovrebbe r-rallentare” le disse balbettando
Ko, dalla sua posizione.
“Ma cosa stai dicendo, siamo in autostrada, si può correre”
gli rispose, facendo spallucce.
“Il limite è 120 Hanabi-sama, lei sta andando a 180” e strinse ancora più
forte la cintura di sicurezza, mentre con occhi sgranati guardava l’ennesima
auto che superavano alla velocità della luce.
“Dettagli, Ko, su divertiti un po’” gli disse mentre passava
in mezzo a due bilici senza diminuire la velocità, lasciando Ko ai margini di
un infarto.
“Torniamo a casa, mi sono stancata” disse Hanabi dopo aver
superato l’ennesima moto.
“Saggia idea, Hanabi-sama” le disse l’uomo al suo fianco.
…….
“Eccoc-”
Hanabi non riuscì neanche a finire la frase, che Ko era già
sceso dall’auto e inginocchiato, baciava la terra, ringraziando i Kami di
averlo fatto vivere.
“Tzé, ti dovrei fare licenziare, per questo comportamento. Sei
una guardia degli Hyuuga, un po’ di contegno, ma dato che mi sono divertita per
questa volta chiuderò un occhio” disse e se ne andò verso la casa.
-Ancora poche lezioni e sarò libero, libero e allora mi farò
una vacanza. Sisi, una vacanza- farfugliava l’uomo ancora a terra.
[Ino]
“Asuma sensei, vado bene?” chiese per l’ennesima volta Ino
al suo istruttore.
“Benissimo, continua così” le disse, appoggiando la
sigaretta alle labbra.
“Cosa sarà mai cambiato da 5 minuti fa, poi!” disse
laconico, un ragazzo dai capelli marroni, persi sopra la testa, dal sedile
dietro quello della guidatrice.
“Zitto Shika, solo perché a te è andata benissimo, lasciami
in pace” e gli scoccò un’occhiataccia attraverso lo specchietto. Il ragazzo
sbadigliò. Erano da un’ora in quella stradina di campagna asfaltata, da quando
Ino per evitare un gatto che le aveva tagliato la strada stava per finire
contro una vecchietta, non aveva voluto saperne di mettersi nuovamente in
strada se quella non fosse stata deserta, quindi era toccato al ragazzo guidare
fino a lì e poi lasciarle il posto.
“Che seccatura” disse sottovoce.
Ino frenò di colpo, era rossa in viso e gli occhi mandavano
lampi, brutto segno.
“Ma che diav-” disse Shikamaru sentendosi sbalzare in avanti
e finendo per cozzare con la testa contro il sedile. Si massaggiò la testa,
dopo a poco a poco stava uscendo un bernoccolo.
“Mi dispiace, mi era sembrato che un gatto mi avesse
tagliato la strada” disse innocente la ragazza.
Asuma sospirò: “Shikamaru, mettiti la cintura, per favore” e
sottolineò le ultime due parole. Il ragazzo sbuffò, ma fece come gli era stato
detto e fino alla fine non proferì più parola, pensando bene di farsi un
sonnellino e lasciare stare la guidatrice.
[Juugo]
“Juugo, sai che sei davvero bravo!”
“Grazie, sensei” e sorrise.
Erano lì da mezz’ora, ma Juugo si era dimostrato il miglior
allievo che avesse mai avuto, non solo aveva imparato tutto e subito, ma era molto
diligente verso le regole della strada. L’istruttore si rilassò sul sedile, chiudendo
gli occhi per assaporare la brezza che entrava
dal finestrino.
Ad un tratto però la brezza iniziò a diventare più forte,
come se la velocità fosse aumentata. Aprì gli occhi e si guardò in giro,
stavano decisamente andando troppo veloce.
“Juugo, cosa…” ma non poté dire altro. Quando glielo avevano
raccontato gli altri istruttori non ci aveva creduto, a ora doveva ricredersi. Al
posto del calmo ragazzo di neanche 5 minuti prima, stava seduto un ragazzo
spiritato, la bocca piegata in un ghigno malevolo e una terribile luce
aleggiava sull’unico occhi che lui riusciva a scorgere e quando Juugo si girò
vide che l’intero sguardo faceva venire i brividi.
“Juugo, ora dovresti.. rallentare” provò a dire.
“E perché? Sa molti incidenti sono causati dalle macchine,
sono curioso di vedere quanti ne posso combinare io, con una sola macchina” e
rise maligno.
Stavano sfiorando gli 80 in pieno centro, non era un bene,
soprattutto all’ora di punta. L’istruttore iniziò a sudare freddo.
Non aveva creduto la seconda personalità di Juugo quella “omicida”
come gli era stato raccontato e ora doveva subirne le conseguenze.
“Sul marciapiede, voglio farli saltare come in GTA” disse il
ragazzo, sterzando bruscamente e finendo sull’area riservata ai pedoni che in
quel momento tranquilli stavano camminando.
L’uomo ci vide bianco e uscendo per metà dal finestrino
iniziò a gridare.
“Toglietevi, via, via” molti si scansarono, ma
fortunatamente solo alcuni furono colpiti e solo di striscio.
“Così mi toglie il divertimento sensei” e sorrise, di sicuro
gli era venuto in mente un altro piano.
La macchina iniziò a rallentare e dall’espressione che aveva
il ragazzo non poteva essere opera sua.
L’istruttore ringraziò la taccagneria della ditta che gli
aveva vietato di fare il pieno. La benzina stava finendo e presto la macchina
si sarebbe fermata.
Juugo parcheggiò e spense il motore.
“Grazie della lezione, sensei” e scese dal veicolo. Come era
arrivata la seconda personalità era scomparsa. Tirò un sospiro di sollievo e si
ripromise che era ora di una vacanza, l’avrebbe detto al suo capo, appena fosse
tornato.
Eccomi tornataaaaa! oh, la vecchietta è sempre la stessa, poverina è un pochino sfortunata ^^
Miss_Martel: >//< kyaaa, mi fai arrossire!!!!! Grazie millissime! spero che anche questa ti piaccia lameno un po'! ^^
valehina:
Grazie infinitissime! spero che non sarai delusa se posto questa e non
il seguito di CAT, ma non sono molto convinta sul finale!, devo
rivederlo!
Grazie a chiunque abbia messo la storia tra preferiti e seguiti e a quelle che semplicemente l'hanno letta! >w<
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