Sogni agitati

di Cladzky
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Che strano sogno ho fatto l’anno scorso.

Ero invitato a un matrimonio di qualche parente napoletano e siamo tutti in questa grande mensa che sembra quella di un convento a mangiare su questa lunga tavolata. A un certo punto vengo richiamato da un cerimoniere infastidito, credo un mio zio, che mi diceva “Questa non è la stanza dei paggetti, devi mangiare lì” E allora, prendendomi per un braccio, mi ha portato verso una gran porta a due ante e l’ha aperta e lì stavano dei ragazzini che mangiano, già vestiti per la cerimonia. Pretendono però che anch’io mi vesta, come se il matrimonio venisse celebrato subito dopo il pranzo e allora vado e torno subito, mi guardo e vedo che indosso un abito nero che m’arriva al ginocchio, due ballerine ai piedi e calze del medesimo colore. Oltre al fatto che ero vestito da ragazza mi confondeva un po’ questo tono da funerale. Fatto sta che mi presento nella stanza riservata ai paggetti ma questi hanno già finito di mangiare e stanno andando via. Io rimuginavo su quanto avessi fame e li seguii.

 




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