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*Alessia canta*
Alessia:So what? I'm rockstar!!!
Felix: O.O aiutoooooo!!!! è matta!
Alessia: EVERYBODY SAY YEAH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Felix: O.O
Alessia: Ok seri (seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee come noooooooo
seria!!!)!!! Vorrei scusarmi per il ritardo!!! VORREI RINGRANZIARE
QUELLE TER MATTE DI MERY123, LOVE_LOVE, _VAMPIRETTA_ CHE HANNO PROPOSTO
DI METTERE QUESTA STORIA TRA LE SCELTE!!! XD Siete delle pazze peggio
di me!!!
Rispondiamo alle recencensioni!!!
X Firey94: se Jacob non li ostacolava non era in sè u.u!!
X samy88: grz!!! Sono proprio contenta che ti sia piaciuto!!^^
X ILoveSmile_17: @.@ oddio, tu mi farai morire!!! Quanti complimenti!!!!! *-*!!!GRAZIE!!!
X Lorelaine86: xD non ti posso fare un regaloa così grande Jake non è male in fondo (seeeeeee nd Tutti -_- Nd Ale)
X Elfa sognatrice: Prima di tutto grazie per i
complimenti!!!^^!!!Adesso ti risp alle domande. 1. Jake non ha alcun
impriting con Bella, altrimenti non sarebbe stato possibile. 2. Ora non
mantiene lo scudo sui Cullen, perchè si fida di Edward. 3.Devo
ancora decidere se Leah ha avuto l'impriting perchè devo
pensarci un pò. 4. Capirai in questo capitolo come è
morto Charlie!!^^". Ciao Alessia!!!
X stezietta w: non fare del male a Garrett!!!! =(
X KissyKikka: ho fatto proprio tardi!!! Uccidimiiii!!!!!
X Bella_kristen: Nessun impriting, solo che Jake è moooooolto
protettivo con Bellina!!! xD!!! Si mi sono ripresa dalla febbre!!!
xD!!! Grazie!!!**
Baci e morsetti
Alessia
Capitolo 7
Edward's Pov:
Osservavo quelle lacrime che parevano fatte di
cristallo scorrere lungo le gote arrossate. «Edward come è
morto Charlie?»
La guardai confuso e mentalmente cercai di capire chi fosse quest'uomo defunto. Charlie?
Charlie Smith? Charlie Jones? Charlie Swan? Charlie Green? Charlie Wood?
«Charlie?»
Tirò su con il naso. «Charlie Swan»
In quel momento
ricordai. Impossibile non ricordare un tipo come Charlie, in dieci
minuti di follia era quasi riuscito a far scoprire all'interno mondo
l'esistenza di noi vampiri. Tutto per quell'umana, di cui non ricordavo
nemmeno il nome.
«E-Edward com'è morto?» chiese con voce implorante.
Il suo corpo erano agitato dai singhiozzi a quel
punto dubitavo piangesse per la morte di Romeo. Feci una cosa che
sorprese persino me, la strinsi fra le mie braccia e la cullai
lentamente, aspettando che finisse di singhiozzare. Non avevo mai fatto
una cosa del genere in tutta la mia esistenza. Ma tutte quelle lacrime
e quei singhiozzi non facevano altro che farmi male; fare male ad un
cuore morto.
«Charlie
non ci aveva mai detto di avere una figlia» mormorai, quasi tra
me e me. Ero sorpreso che lui era riuscito a nascondermi tutto, a
nascondermi il fatto che avesse una figlia.
«Non ve l'ha detto, perchè sapeva che mi avreste ucciso»
I singhiozzi si erano placati, c'erano solo lacrime
che le solcavano il volto. Si staccò dal mio corpo e sentii
freddo.
«Perchè tu non mi racconti tutta la storia e io ti narro il finale?»
Annuì frettolosamente e con voce flebile cominciò a narrare. «Mia madre Reneé
si trasferì da Phoenix a Forks, poichè mia nonna si era
risposata e voleva passare più tempo con il suo nuovo marito. A
scuola incontrò mio padre Charlie viveva con i Cullen e si
fingeva figlio adottivo di Carlisle ed Esme. Un giorno Reneé
stava per essere investita e mio padre la salvò fermando il
pick-up con una sola mano. Da allora mia madre capì che Charlie
non era umano»
Ci fu un primo momento di silenzio poi, sempre sussurrando, continuò.
«Reneé
conobbe Jacob -allora era solo un semplice adolescente-, che gli
raccontò delle leggende sui vampiri. Mia madre fece alcune
ricerche e confermò la sua idea. Charlie, naturalmente non
poté negare la verità»
I suoi occhi rossi mi fecero venire di abbracciarla, di nuovo. Ma non lo feci rimasi immobile attendendo il resto della storia.
«Da quel momento furono indivisibili. Tranne
per uno scontro con un vampiro di nome James, dove mamma rischiò
la vita. E da quel momento si mise in testa la stupida idea di
trasformarsi in una vampira, ma mio padre non volle. Il giorno del suo
compleanno si tagliò con un pezzetto di carta da regalo e Jasper
-non ancora esperto con il sangue umano- cercò di uccidere
mamma. Charlie riuscì a
salvarla, ma si rese conto che era pericolosa per lei quella storia,
così partì. Reneé stette molto male e l'unico che
le fu vicino fu Jacob. In quel periodo Victoria, ex di James, dava la
caccia a mamma per vendetta; così mamma scoprì che anche
Jacob non era umano. Comunque A La Push i ragazzi per divertirsi si
buttano si tuffano dagli scogli -l'ho fatto anche io, ma sono incapace
e mi sono procurata una frattura al ginocchio-, anche Reneé si
tuffò. Alice non riesce a vedere gli ibridi nelle sue visioni
quindi non sapeva che Jake la salvò poco prima di morire.
Così papà era convinto che era morta e andò a
Volterra per suicidarsi»
Sorrisi. Questa parte la conoscevo e continuai al suo posto. «Charlie
venne da Aro, Caius e Marcus con una grande urgenza di parlare con
loro. Ma Aro,essendo un caro amico di Carlisle, si rifiutò di
ucciderlo. Pochi giorni dopo si espose alla luce solare e proprio in
quel momento arrivò Reneé.»
Mi interruppe. «Com'era mamma?»
Le sorrisi, era così piccola e fragile. «Identica
a te, con i capelli più corti e gli occhi verdi. Comunque Felix
ed io li dirigemmo da Aro che decise di non uccidere Reneé se
lei si sarebbe trasformata in vampira.»
Lei continuò a narrare il resto. «Papà
prima di trasformarla voleva il matrimonio e, insistendo, lo ottene.
Durante la luna di miele ebbero un rapporto sessuale e Reneé
rimase incinta»
Le lacrime tornarono a gonfiarle gli occhi e ricominciò a balbettare. «Ed ecco... Il parto non è andato come il previsto... E' colpa mia»
La strinsi di nuovo a me e le ripetei le solite
scemenze che si dicono quando vedi che qualcuno sta male. In quel
momento ero solo consapevole del suo corpo schiacciato contro il mio.
Non riuscivo a non pensare al suo calore.
«Continua tu. Voglio sapere com'è morto papà.»
La cosa che mi sorprese di più era il fatto che nella sua voce non c'era più traccia di pianto.
«Bè,
Charlie venne a Volterra chiedendo noi di ucciderlo. Aro si
rifiutò. Una volta fuori Palazzo dei Priori ha perso il
controllo di sè. Ha afferrato un auto e l'ha schiantata contro
un muro. E' stato un bel casino. Siamo dovuti intervenire tutti per
bloccare i cittadini. Santiago e Afton l'hanno ucciso, Alec gli ha
risparmiato il dolore»
Lei annuì calma, ma gli occhi erano
spenti. Mi voltai in cerca di qualcosa di cui parlare in modo da
distrarla e l'unica cosa che trovai con lo sguardo era un enorme
pianoforte bianco. Identico a quello che avevo a Volterra. Osservai
quel pianoforte ore o secondi e notai Bella osservarmi interrogativa.
«Suoni?»
«Sì. Quand'ero piccolo mia madre mi insegnò a suonare. Stava a ore seduta di fronte ad un pianoforte»
«Suona per me»
Fui la prima volta che incontrai sul serio i suoi
occhi e non potei non avvertire una scarica elettrica arrampicarsi
sulla mia schiena. Erano di un colore così caldo, che mi senti
sciogliere. Erano così grandi ed ingenui. Ignari della
cattiveria, dei peccati, delle bugie che il mondo ti mette sempre
davanti senza pietà. Se attraverso gli occhi si rispecchia
l'anima. Si poteva dire tranquillamente che l'anima di Bella dovrebbe
essere stata la più pura. Non avevo mai visto degli occhi che mi
guardavano così. Mai.
«Eh?»
Sorrise. «Che hai fatto Edward, ti sei imbambolato?». Aveva uno strano tono di voce, come se fosse curiosa.
«Non ho sentito» mi giustificai.
«Certo, certo»
La guardai male, ma lei non ci fece nemmeno caso. «Dai, suona, Edward»
Alzai gli occhi al cielo. Lei prese mie mani e le strinse forte. «Edward, per piacere!»
La guardai stupito. Non potevo non osservare
com'erano belle le nostre mani intrecciate. Erano qualcosa di
indescrivibile.
«Ok..» mormorai titubante. Lei non si rendeva conto del caos interiore che creava in me?!
Mi sedetti al piano mentre lei accovacciata su se
stessa, mi osservava dal divano. Suonai, ma i miei pensieri erano
rivolti altrove. Non appena finii senti Bella sospirare.
«Edward, sei bravo»
«Me la cavo» risposi scrollando le spalle.
«No, Edward, io me la cavo con quattro accordi. Tu sei un musicista.»
Risi e alzai le braccia al cielo. «Confesso, lo sono»
«Suona ancora»
«Ancora?»
Annuì.
«Di chi è il piano? Tuo?»
«No. Di mio padre.» mormorò in uno sbadiglio. «Suonava, da quand'era vivo.»
Appena poggiai le dita sul pianoforte, qualcosa di
nuovo e inaspettato nacque in me. Non so descrivere, nemmeno adesso,
quello che mi accadde. Sentivo e vedevo note, accordi, pause. Le mie
dita si mossero da sole lungo i tasti d'avorio. Veloci, come sempre, ma
questa volta motivate. In cerca di quelle note. Non so perchè ma
ogni volta che un suono si faceva spazio nella stanza c'era qualcosa
che mi ricordava Bella. I suoi sorrisi, i suoi movimenti, le sue gote
arrossate, le sue labbra, i suoi occhi, persino le sue lacrime si
rispecchiavano nella melodia.
«Edward..»
Mi voltai subito. Scattai all'istante vicino a lei. Volevo sentire ancora la sua voce. «Sì?»
Ma dormiva. Dormiva e pronunciava il mio nome. In
quel momento mi sentii pieno. Come se il mio cuore freddo si
fosse riempito improvvisamente.
«Edward..»
Sorrisi. E feci per andarmene, ma sentii qualcosa che mi sorprese piacevolmente. «Edward, non andare...»
Mi avvicinai a lei per controllare stesse dormendo. Respiro regolare, battito cardiaco idem. Dormiva.
«Non me ne vado, Bella»
Mi stesi accanto a lei e continuai a cantare la sua ninna nanna.
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