Capitolo 7
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- Presente!- esclamò la ragazza con enfasi-
Ma Takuya stai bene? Sembra che hai visto un fantasma…- disse drizzando il sopracciglio
destro.
- Kouji…se non ti dispiace, pretenderei
una spiegazione…- dichiarò Takuya fissando l’amico
con aria confusa e decisamente seccata.
Sospirando, il guerriero della luce cominciò a parlare.
- …Vedi Takuya…non appena siamo
giunti a Digiworld
- Bokomon!? Ci sei anche tu!- Izumi corse ad abbracciarlo, e il piccolo Digimon fece altrettanto
scoppiando in un fragoroso pianto.
Kouji cercò di riprendere il discorso ma in quel preciso istante sopraggiunsero Tomoki e Kouichi che lo
interruppero nuovamente.
- Scusate il ritardo ma Neemon è rimasto incastrato nel ramo di un albero…- disse Kouchi passandosi una mano dietro la testa.
- Takuya-oniichan sei tu?!!! Abbiamo girato l’intero villaggio per trovarti! - Tomoki si diresse verso il compagno, trascinando per mano
il piccolo Digimon dall’aria sonnacchiosa.
- Tomoki Kouichi!
Magnifico ci siamo tutti!- esclamò il giovane battendo
il cinque con il ragazzino dagli occhi verdi- Ehi Neemon
da quanto tempo che non ci vediamo!- esclamò dopo, chinandosi per salutarlo.
- Ooh tu sei il guerriero del…del tuono!- pronunciò il Digimon
grattandosi le orecchie.
- Ehm veramente…no- rispose lui con un mezzo sorrisino.
- Della luce..?- ripeté Neemon portandosi entrambe le zampe sulla testa.
- Ehm…ancora no…
- Del vento…?
- Decisamente no…!
- Che vorresti dire con “decisamente”?-
irruppe Izumi con sguardo intimidatorio verso il
ragazzo.
- Ah niente niente!
Assolutamente niente! Era un modo di dire…eh eh…comunque la risposta esatta è fuoco…
- Oooh si
mi ricordi di te…Tu sei il guerriero del fuoco…e ti chiami…ti chiami…qual è il
tuo nome?!
- E’ proprio vero…non è cambiato
per niente!- Takuya scosse il capo sospirando, poi
indirizzò lo sguardo verso Izumi, poco distante da
lui. La ragazza si accorse di essere osservata, si voltò verso il compagno accennandogli
un piccolo sorriso, dopodichè, diresse gli occhi verso Kouji,
che a sua volta la guardò.
Intanto Junpei, attratto da un
grosso albero carico di frutti, si era allontanato dal resto del gruppo.
Il suo stomaco cominciava a brontolare, e
così, dopo averlo raggiunto, ne raccolse uno, assaggiandolo.
- Accidenti che buono! Ma che roba
è? Sembra frutta caramellata! - ne staccò un altro mandandolo
giù in una sola boccata, e subito dopo, seguì un altro ancora.
I ragazzi discutevano tra loro senza accorgersi della sua
assenza, Takuya, ancora un po’ scosso, cercò delucidazioni
verso il resto del gruppo, che non seppe soddisfare la su
richiesta.
- Cosa vuol dire che nemmeno voi lo
sapete?
- Esattamente quello che abbiamo detto. Non appena siamo
arrivati a Digiworld, Izumi
era già qui, e poi si può sapere perché non hai aspettato il
nostro arrivo prima di buttarti nel varco?- domandò Kouji
bruscamente, appoggiò le spalle a un grande albero e incrociò le braccia seguito
poi dalle gambe. Dal tono di voce, non era stato molto felice della scelta
fatta dall’amico, pensò Takuya rabbrividendo un
attimo.
- Avrei voluto, ma il passaggio non me ne ha
dato il tempo…si è richiuso subito non appena sono entrato.- disse tentando
di spiegare.
- Al nostro arrivo era perfettamente aperto… eppure siamo
arrivati dopo di te… che strano…
- Non troppo Kouji- irruppe tra i
due Kouichi - E’ possibile che la fessura si sia
richiusa dopo il transito di Takuya per poi aprirsi
permettendo a noi di varcarla.
- Forse…ma la cosa non avrebbe coerenza… a che scopo
richiudere il passaggio per poi aprirlo pochi istanti dopo? Probabile che
qualcuno volesse Takuya come primo a
entrare nel Digiworld… altrimenti come si spiega che
i nostri messaggi siano arrivati dopo il suo? Anche se…
non capisco a che scopo…- Kouji socchiuse gli occhi
un po’ perplesso, cercò di non pensarci, si trattava solo di un piccolo
dettaglio, ma una volta entrati in quel mondo, anche una minuscola piccolezza
poteva fare la differenza.
- Sentite lasciamo stare il varco digitale e i messaggi, stò aspettando ancora una spiegazione!- Takuya
picchiettò più volte il piede al suolo, portando le mani sui fianchi- Izumi è stata rapita ma poi la
ritrovo qui a Digiworld, insieme a voi e soprattutto
libera! Per poco non mi prendeva un colpo non appena l’ho
vista!
La ragazza rise graziosamente, dopodichè
fece un passo in avanti avvicinandosi all’amico.
- Calma calma, adesso spiego tutto
anche a te, dunque... subito dopo la telefonata di Kouji,
sono corsa fuori casa dirigendomi da voi, ricordo di aver attraversato la
strada, poi ho sentito qualcuno che chiamava il mio nome, mi sono fermata a guardare ma non c’era nessuno. Ho proseguito a camminare
imboccando una stradina sul lato sinistro ed è stato lì che ho sentito
nuovamente quella voce, mi sono voltata di scatto e l’unica cosa che ricordo di
aver visto è stata una forte luce… e poi, beh, Neemon mi ha
svegliata e…
- Hai appreso di essere a Digiworld…giusto?
Pazzesco, ma allora la storia del rapimento era tutta una balla…?- Takuya storse le labbra in una smorfia di rabbia.
La ragazza annuì con il capo mentre
Neemon, rimase appisolato sotto l’albero.
Poi, sempre Takuya, notò che una
parte dei lunghi capelli di Izumi,
appariva più corta, quasi tagliata grossolanamente da qualcosa di affilato e
poco preciso. Allungò una mano verso la ciocca, prendendola.
- Takuya ma che fai?- lo
interpellò lei spostando lo sguardo sulla mano del ragazzo che sfregava i
ciuffi.
- Sei stata tu a tagliarti questo pezzo di capelli? –
domandò lui continuando a strofinarli tra le dita.
- Certo che no, non sono così folle da strapparli in quel
modo…e se scopro chi è stato a fare una simile cosa…non la passerà liscia!- Izumi raggrinzì la fronte incurvando le sopracciglia, in
cinque anni non aveva mai accorciato la lunghezza della sua chioma allungatasi
di parecchi centimetri, tranne poche volte in cui lei stessa provveda
a farlo dando solo delle piccole spuntatine.
Takuya indirizzò gli occhi a Kouji, lasciando la ciocca. I due si guardarono un istante,
poi, Kouji, discostò la schiena dal dorso
dell’albero, e si avvicinò alla ragazza afferrandole alcuni ciuffi.
- E’ opera di una pietra affilata all’occorrenza per fungere
da forbice… probabilmente non avevano niente che potesse
tagliare in quel momento…e soprattutto, da come sia stata recisa, avevano anche
una gran fretta di sbrigarsi.
- Tutto ciò per inscenare il falso rapimento? - chiese Tomoki al guerriero della luce.
Kouji annuì con il capo. Poi
riprese:
- Vi avevo detto che poteva
trattarsi di una trappola, era già tutto strano fin dal principio, molte cose
non ritornavano… hanno portato Izumi a Digiworld, dopodichè, si sono occupati di creare la scena
del finto rapimento avvisandoci tramite lettera. Sapevano che noi avremmo fatto
il possibile per liberare un nostro compagno.
- Quindi in questo modo hanno ingannato anche Ophanimon Seraphimon e Cherubimon… ecco perché siamo stati contattati la sera stessa tramite
messaggio…- disse il piccolo ragazzino.
- Tutto può essere…ma nulla è
sicuro…siamo certi che siano stati i Digimon angelici
a permetterci di ritornare qui? Non abbiamo le prove…e poi quella voce…io sono
sicuro di
- AAAAAAAAAAHHHHHH!!!!!!!!!- un
fortissimo grido spezzò le parole di Kouji. I ragazzi
sobbalzarono di scatto, voltando il capo.
- Junpei ma perché urli a quel
modo?! – fece Tomoki
scorgendo l’amico venire verso di loro a gran
velocità.
- VIA VIA!!
CORRETE!!!- gridò il ragazzo agitando forsennatamente
le braccia.
- Ma che gli prende non capisco si
può sapere
Prima che Izumi potesse finire la
frase, una grossa creatura dall’aria decisamente
irritata, apparve alle spalle del giovane.
- Correte ragazzi!!- annunciò Kouji cominciando a muoversi velocemente.
Tomoki afferrò Neemon
per un braccio trascinandolo via, Bokomon Takuya Izumi e Kouchi cominciarono a correre, mentre Junpei
si trovava a pochi passi da loro.
- Perché non Digievolvi Junpei?! Ricorda che abbiamo riavuto il Digivice!- gli
urlò Tomoki senza voltarsi indietro.
- Credi che non ci abbia provato? Il fatto è che non
funziona!!- rispose a sua volta il ragazzo strillando.
- Già! Il Digivice! Me ne ero completamente dimenticato! - Takuya
tirò prontamente il suo dispositivo dalla tasca, portandosi la mano sinistra
sulla parte anteriore per la scansione, urlò la fatidica frase che gli avrebbe
permesso di effettuare la trasformazione ma…lo schermo
del D-Scan risultò completamente spento- Ma… perché
non si attiva? Sono certo di non averlo fatto cadere!
Kouji, da parte sua, agguantò il proprio,
tentando la stessa cosa, e l’operazione ebbe esito negativo.
Ci provarono a ruota anche il resto del gruppo, ottenendo lo
stesso risultato.
- Non può essere un caso, tutti i D-Scan sono fuori uso! – fece il ragazzo dai capelli
lunghi.
- Cosa?! Quando sono
atterrato a Digiworld la spia luminosa era
accesa e lo schermo sembrava fosse attivo, lo ricordo benissimo! Forse ci sarà
un’interferenza come capita ai telefoni cellulare…una questione di campo!- disse Takuya procedendo
velocemente.
- Qualunque sia la causa, dobbiamo
trovare una piccola soluzione per quel grosso problema che sta alle nostre spalle…-
propose Kouichi
indicando il “grosso problema” con il dito.
- Io so perché i vostri Digivice
non funzionano… manca l’essenza digitale racchiusa al loro interno, senza di essa non potranno mai attivarsi permettendovi la digievoluzione- disse Bokomon
attaccatosi alla maglietta di Takuya.
- L’essenza digitale? Cos’è?- chiese Kouichi
dando un rapido sguardo alla creatura.
- Prima pensiamo a rimanere vivi, e dopo ci occuperemo del
resto…- Kouji girò il capo da ambedue le direzioni,
scorse una piccola fessura, sufficiente appena per consentire il passaggio dei
ragazzi, voltò la testa indietro accennando a Junpei
la direzione da prendere, il giovane annuì all’istante adocchiando anch’esso il
passaggio- Ragazzi sulla nostra destra c’è una piccola strettoia, se riusciamo
a raggiungerla il Digimon non potrà introdursi là
dentro! Presto sbrighiamoci!
I cinque, seguiti da Junpei, si
spostarono imboccando il percorso indicato dal compagno.
I primi ad entrare furono Tomoki
con Neemon, seguiti da Kouichi
e Izumi, mentre Takuya e Kouji aspettarono Junpei,
sfinito, che li raggiunse ansimando.
- Coraggio entra!- incitò Kouji
facendogli un cenno con la mano.
Il ragazzo tentò di infilarsi nella piccola fessura, ma ne
rimase incastrato.
- Aiuto!! Sono bloccato!!- urlò il
giovine con le lacrime agli occhi.
Takuya cercò di spingerlo al di là del buco, ma non ci riuscì.
- JP a dieta! Quando ti deciderai
una buona volta? Accidenti!
- Takuya mi sembra il momento meno
adatto per discutere, ora il problema più grande si trova alle
nostra spalle!- la possente creatura procedeva a gran velocità puntando
dritto su di loro. Kouji
impuntò i piedi a terra facendo leva sulla gambe-
Avanti! Al mio tre, Junpei trattieni la pancia e noi due
spingiamo insieme!
- D’accordo!- dissero in coro i ragazzi.
- Uno… Due… TRE!!!
Al via di Kouji, Junpei contenne l’addome, incurvandolo all’indentro, Takuya raddrizzò le gambe facendo pressione su esse, con le braccia tese in avanti, i due ragazzi pressarono all’unisono il compagno
intrappolato, scagliandolo nel lato interno. Dopodichè, con un balzo, si infilarono nella squarcio appena in tempo da far sbattere
violentemente il massiccio Digimon sulla parete
rocciosa.
- Fiùùùùù! Per un pelo!- esclamò Takuya disteso a terra respirando con affanno. Si passò una
mano sulla fronte strofinandola con il polso.
Junpei, sbattuto violentemente a
terra, si massaggiò il didietro, dolorante.
- Oioioih che male! Potevate usare un po’ più di delicatezza…- disse sbuffando.
- L’importante è che tutto sia andato bene non credi?- fece Izumi avvicinandosi
all’amico.- Dai, tirati su!- la ragazza protese un braccio in avanti, Junpei afferrò la sua mano, alzandosi.
- Tu sì che sei delicata Izumi-chan!
- Ma tu guarda…noi gli salviamo la vita, e lui fa il
cascamorto con le ragazze…- Takuya lo guardò infastidito,
dopodichè aggiunse con tono forte- Si può sapere perché quel Digimon ti inseguiva?
- Ah…ecco vedete…c’era un grande albero pieno di frutti,
avevo fame e ne ho preso uno…ma dopo un po’ mi sono
accorto di averli mangiati tutti e…il proprietario non è stato tanto felice di
questo…eh eh!- il giovane guerriero del tuono rise
forzatamente per attenuare la situazione, ma risolse ben poco…
- Cosa?! Incredibile!! Torni a Digiworld dopo cinque anni e appena ci metti piede combini
casini?!
- Ero a Digiworld già da un paio
d’ore…quindi non ho combinato subito casini!- ribadì Junpei puntualizzando a Takuya.
- Beh, è un dettaglio!- esclamò il padrone del fuoco con
fare sbrigativo.
- Un dettaglio di due ore??! – urlò
il grande ragazzo estendendo due dita della mano a
formarne il numero.
- Ecco ci risiamo! Aaah quei due
non andranno mai d’accordo…- il giovane Tomoki sospirò con aria affranta, mentre i due si diedero le spalle
a vicenda.
- Invece di rimbeccarvi occupiamoci di cose più importanti!- Bokomon si portò al centro della piccola cavità - Adesso
che ci siete tutti, devo consegnarvi una cosa che vi appartiene di diritto,
venite con me Digiprescelti!
- Ma sbaglio o dovevi parlarci
dell’essenza digitale racchiuse nei D-Scan?- chiese Kouchi al piccolo Digimon.
- Seguitemi e capirete! Coraggio coraggio
non perdiamo tempo in chiacchiere!
- Ehm…Bokomon…come la mettiamo con
quel grosso energumeno là fuori? Mi riferisco al mostro
digitale… temo non sarà molto contento di vederci…
- Tomoki ha ragione, finché non si
allontana, siamo confinati qua dentro!- fece Junpei
con aria affranta. Poi, spostò gli occhi in direzione di Izumi, e arrossì leggermente sulle guance parlottando a
voce bassa- Beh…tutto sommato sarà una piacevole permanenza…!
- Niente paura! Non c’è bisogno di uscire! State a guardare!- il mostriciattolo si spostò accanto alla
parete rocciosa, poggiò la zampa su una sporgenza sconnessa del muro,
premendola. Poco distante, un tremolio leggero smosse alcuni sassi, e un piccolo
portone si aprì sollevando un mucchio di polvere. I ragazzi sventolarono
velocemente le mani cercando di scostare quella coltre di sabbia, e una volta
dileguatasi, la bassa entrata si svelò ai loro occhi.
- E questa cos’è?- fece Takuya colto alla sprovvista.
- L’entrata per accedere alla sala
delle dieci luci!
- La sala delle dieci luci? Cosa sono?-
interrogò Kouichi a Bokomon.
- Capirete non appena saremo arrivati. Forza seguitemi tutti!- il piccolo Digimon
spinse il pesante portone di legno, che si apri lentamente rivelando una lunga
rampa di scale scendere nel sottosuolo.
I sei lo seguirono senza fiatare, passarono uno alla volta data la piccolezza dell’ingresso. Dopo Bokomon, seguì Takuya, Kouichi, Tomoki, Kouji e per ultimi rimasero Junpei
e Izumi che sorreggeva tra le braccia il piccolo Neemon.
- Prima le ragazze! Prego!- affermò lui allungando un
braccio verso il varco.
- Grazie Junpei!- Izumi avanzò infilandosi nella piccola porticina, mentre il
guerriero del tuono entrò per ultimo.
- Maledizione…! Questo posto non è della mia misura…! –
abbassandosi, l’aitante giovine raggiunse il resto del
gruppo.
La lunga scalinata di pietra, poco illuminata, aveva gradini
ristretti e logorati forse dal tempo. I ragazzi accalcatisi l’uno all’altro,
avanzarono lentamente per evitare di cadere, ma la scarsa visibilità e le pessime
condizioni della gradinata fecero scivolare Junpei,
che precipitò a terra schiantandosi sulla schiena di Izumi, a pochi centimetri da lui. A sua volta, la giovane,
non potendo arrestare, crollò sul dorso di Kouji, e
da lì a poco la reazione a catena fu irreparabilmente inevitabile.
Tomoki, Kouichi,
Takuya e Bokomon,
sbatterono a terra, e i sei guerrieri più le due piccole creature, giunsero
alla fine della grande scalinata, accatastati l’uno sull’altro.
I due a risentire maggiormente del peso, furono Takuya e Bokomon, sepolti dai
compagni, Kouichi portava sulla schiena il giovane Tomoki che a sua volta sosteneva Kouji.
Izumi, invece, adagiata sul guerriero della luce, che divenne rosso all’istante, proprio come Junpei, finito sulla compagna dai capelli biondi. L’unico a
salvarsi, fu Neemon, catapultato sul pavimento e
distante dalla piramide umana e…digitale!
- Ju-Junpei! Pesi!- parlottò
appena la povera Izumi, schiacciata dal suo peso.
Il grosso ragazzo si alzò di scatto, con
il volto in fiamme agitò le braccia dissennatamente.
- Scu-sa Kouji…!- disse poi Izumi sollevandosi dalle spalle del ragazzo.
- Fi-figurati…!- rispose
prontamente lui avvampando. Dopodichè si alzò di botto irrigidendosi.
Junpei aiutò Tomoki
a rialzarsi, seguito da Kouichi, e per ultimi gli
sventurati Bokomon e Takuya,
costretti a sopportare più peso degli altri.
- Ti aiuto io! – Izumi allungò un braccio in avanti, Takuya
afferrò la sua mano, tirandosi su. Kouichi
invece sollevò Bokomon, schiacciato al suolo. I due ripreso fiato respirando a pieni polmoni.
- Ma non c’era un altro modo per raggiungere la stanza
luminosa o come cavolo si chiama?! Quando si dice di chi è sepolto vivo… - fece Takuya
sbuffando.
- Si chiama “sala delle dieci luci”! E poi, questa è la via
più sicura, a meno che tu non volessi affrontare quel
grosso Digimon là fuori, s’intende… - replicò la
piccola creatura incrociando le braccia.
- E va bene…ok…come non
detto…tanto in entrambi i casi mi sarei fatto male lo
stesso…- Takuya rivolse un’occhiata sinistra nei
confronti di Junpei, e il giovane voltò
immediatamente il capo da un’altra parte. Sapeva di aver provocato lui il
disastro e…sapeva che lo sapesse anche Takuya!- Ehm…Bokomon siamo
arrivati nella stanza fatta di luce?
- Si chiama la sale delle…aah
lasciamo stare…questo è solo il vestibolo, aldilà di quell’enorme
porta si trova il salone. Venite con me senza combinare
danni!- fece il Digimon incamminandosi. Non
appena si trovarono l’imponente portone innalzarsi d’innanzi a loro, Bokomon arrestò di scatto.
- Che ti prende, perché ti sei
fermato? C’è forse
qualche problema? – gli chiese Kouichi osservandolo.
- No nulla, tra un po’ si aprirà l’ingresso e…- prima che
potesse concludere la frase, il cigolio delle massicce
ante di legno, risuonò nell’atrio, l’enorme portone si schiuse poco a poco, e i
ragazzi entrarono.
Una grande sala, decisamente più
carica di luce, si prostrò allo sguardo dei sei giovani guerrieri che rimasero
disorientati.
- Eccoci giunti nella sala delle
dieci luci!- annunciò Bokomon voltandosi verso i
ragazzi.
- Caspita è enorme!- esclamò Izumi
guardandosi attorno.
- Sarà anche spaziosa ma è comunque
buia… non dovrebbe chiamarsi sala della luce proprio per questo?- Takuya aggrottò la fronte pensieroso, poi diede qualche passettino in avanti cercando di esplorare il grande
spiazzale, ma Bokomon lo trattenne agguantandogli i
pantaloni.
- Fermo qua! Non c’è tempo per fare escursioni, se vi ho
portato qui è per consegnarvi ciò che vi spetta di diritto!- il Digimon estrasse dalla sua pancierina, una chiave dall’effige di diamanti, e si portò
al centro del salone segnato da un cerchio. Una serratura dai bordi dorati,
sporgeva in quel punto della pavimentazione, il Digimon
introdusse la preziosa chiave al suo interno, facendole compiere tre giri. Il
tracciato dipinto al suolo, venne irradiato da una
forte luce che circondò quello spazio, il tondo coperchio, si mosse alzandosi
di pochi centimetri e Bokomon lo sollevò con entrambe
le mani. Poi, dall’incavo interno, tirò fuori un piccolo scrigno con rifiniture
arcaiche. Era piuttosto antico, dato lo spesso strato di polvere che ricopriva
il rivestimento dorato.
Il coperchio del bauletto si dischiuse, dalla stretta
fessura, una forte luce spiccò fuori all’improvviso, dopodichè, quando la scatola
metallica fu aperta del tutto, dieci piccole sfere,
dai colori sfavillanti, si scorsero adagiate sulla morbida stoffa di velluto interna.
I ragazzi rimasero ammutoliti, guardando i molteplici
bagliori iridescenti scaturire da quelle piccole perle di luce.
Kouichi le squadrò con occhio
attento, ma il chiarore che emanavano, fu troppo forte per trattenere lo
sguardo su esse.
- Questa è l’essenza digitale di cui parlavi?- domandò poi a
Bokomon.
Il piccolo mostriciattolo rispose annuendo,
dopodichè fece cenno ai ragazzi di farsi avanti.
- Se i vostri Digivice
non funzionano è perché mancano queste sfere di luce.- disse socchiudendo lo
scrigno.- Dovete sapere che racchiusi in queste capsule, risiedono gli spiriti
dei dieci leggendari guerrieri!
Alle parole di Bokomon, sui visi
dei giovani umani, lo stupore imperversava a chiare lettere,
poi la piccola creatura continuò:
Quando tornaste nel vostro mondo, i
valorosi combattenti si dissolsero fino a diventare particelle digitali, subito
dopo, i loro dati furono conservati e tenuti al sicuro in queste sfere,
continuando a vegliare su Digiworld. Ma adesso che il destino richiede ancora una volta il vostro
intervento, i dieci guerrieri ritorneranno ad affiancarvi nelle battaglie. E’
tempo che la leggenda riviva nuovamente nei vostri
spiriti!
- Questo vuol dire che…saremo in
grado di digievolvere proprio come un tempo?- domandò
il giovane Tomoki con occhi carichi di gioia.
Bokomon assentì
semplicemente con il capo, dopodichè aggiunse:
- Prendete i vostri D-Scan e
porgeteli d’innanzi allo scrigno, non appena spalancherò il coperchio,
l’essenza digitale contenuta nelle sfere, si immetterà
al loro interno!
Takuya, Kouji,
Izumi, Kouichi, Junpei e Tomoki, tirarono fuori dalle tasche, i mistici oggetti dalla forma
semi-ovale. Con decisione, protesero le braccia in avanti portandoli a poca
distanza dal bauletto, e Bokomon sollevò il
coperchio.
Sei di quelle perle colorate, si rialzarono rimanendo
sospese a mezz’aria, la sfera rossa si spostò entrando nel Digivice
di Takuya, il globo azzurro, in quello di Kouji, seguite poi dallo scintillio della perla verde,
gialla, rosa e nera, cioè rispettivamente, Tomoki, Junpei, Izumi e per finire Kouichi.
All’unisono, lo schermo dei D-Scan
si accese di colpo, la spia luminosa in basso cominciò a lampeggiare, fino a
fermarsi con luce fissa. Sui display, si manifestarono
i volti sorridenti delle leggende digitali, e un forte bagliore avvolse le mani
dei ragazzi.
- Perfetto! Anche il vostro Digicodice si è stabilizzato! - esclamò Bokomon
richiudendo lo scrigno.
- Adesso si che siete pronti per iniziare il gioco!
Si sentì una voce riecheggiare in quell’enorme
sala.
- Chi ha parlato?!- Kouji si voltò prontamente, saettando gli occhi in più
direzioni, ma non vide nessuno. Gli altri si voltarono in agitazione, tenendo
pronti i loro Digivice.
Dal portone principale, apparve la minuta
figura di Neemon, rimasto ad attendere fuori.
- Sei stato tu ?- domandò Takuya
vedendolo giungere. La piccola creatura scosse il capo, dicendo
di no, dopodichè, con voce acuta e chiara, aprì la bocca accennando un
leggero ghigno:
- Ben fatto Bokomon! Ottimo
lavoro!- concluse il Digimon
mutando forma.
- Ninzokumon?!?-
dichiararono in coro Kouji e Takuya
sgranando gli occhi.
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