Sometime...
"Perchè?" La vocina flebile,
risuonò per il grande parco ora deserto.
Le lacrime si
fermarono, finalmente. Dopo minuti di pianto ininterrotto, cessarono.
Le gote leggermente
rosee, le pizzicavano.
"Perchè
è la cosa migliore da fare." La solita risposta, alla solita
domanda.
Un sorriso triste
le si dipinse in volto.
"Per chi sarebbe
giusto, Edward?" Rare volte usava chiamarlo con il suo nome completo. I
casi potevano essere due: la rabbia, o la delusione.
Il biondino si
decise a continuare il discorso. "Per tutti. Ma non peggiorare di
più la situazione Win..."
-Rimane di spalle,
il codardo. -pensò la bambina, imbronciata.
Non si voltava per
guardarla negli occhi.
Dalla sua
postazione, la piccola Winry, vedeva solamente le spalle dell'amico
d’infanzia scosse da piccoli fremiti. Non capiva se per colpa
del freddo
o stesse piangendo.
No. Non era possibile, il grande Edward Elric non piange mai.
La piccola biondina si fece avanti. "Va bene Ed. Come vuoi tu." Lo
lasciò vincere, come sempre, infondo erano solo bambini.
Per una piccola
sgridata Edward non sarebbe di certo morto. Anche se la zia Trisha,
pensò la bambina, a volte faceva davvero paura.
Scosse un poco la
testolina bionda, facendo ricadere i capelli a ricoprire la spalla
destra.
Un fruscio. Ed,
finalmente si era girato verso di lei.
Il bambino
stringeva i pugni e i denti. Aveva paura di mettere anche un sol piede
a casa.
A cosa sarebbe
andato incontro? La rabbia gli ofuscò la vista per un
secondo. Tutta colpa di Al.
Lui lo aveva
avvertito di non giocare con le pozzanghere, il fratellino non lo aveva
ascoltato.
Morale della storia
era tornato a casa piangente, completamente fradicio, dando la colpa a
Ed. Sospirò.
Il suo sguardo
dorato si posò sulla bambina al suo fianco.
Tra le ciglia erano
ancora intrappolate alcune lacrime. Il visino era leggermente
imbronciato e si contorceva le manine.
Sorrise. Winry, si era subito opposta, appena saputo che Edward si
sarebbe preso la colpa. Ma alla fine, lui l'aveva avuta vinta.
Timidamente
allungò la mano verso quella della bambina, per ricevere un
pò di coraggio.
La biondina
sorrise, mentre stringeva tra la sua quella di Ed.
Piano, piano i due
si incamminarono verso casa. Edward ora, era pronto per affrontare la
mamma.
Ergo: Chiedere
scusa in ginocchio. Ma non l'avrebbe mai ammesso con Win accanto.
Il calore e il
coraggio che gli infondeva quella piccola mano tra la sua era immenso.
Non riusciva a capire nemmeno lui da dove arrivava.
Sorrise,
involontariamente, e sereno, guardando la bambina al suo fianco e
sentendosi in pace con se stesso.
Certe volte, si
chiedeva se la sua amica di infanzia fosse un angelo,
perchè,
si ripeteva Ed, la faccia ce l’aveva…
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"Che strazio..." Il maggiore degli Elric sospirò
pesantemente, mentre, con la mano libera cercava a tastoni il bullone.
Sbuffò,
accovacciandosi per terra. "Ci rinuncio!" Urlò di rimando.
Una testolina
bionda spuntò fuori. "Allora, l'hai trovato?" Chiese, con
aria minacciosa.
Il sedicenne
scattò a sedere. "No W-Win." Rispose, rigido come un mattone.
La ragazza lo
fulminò. "Edwad Elric, se per sta sera non trovi il bullone
che mi serve per rimontarti il braccio, puoi tornare a Central anche
senza
arto destro!" Chiarì, facendo mostra di ben due chiavi
inglesi in mano.
Il ragazzo
cominciò a sudare freddo. "O-Ok." Rispose.
Lei di rimando
annuì, tornando poi alla ricerca del 'bullone scomparso'.
Edward si
rilassò visibilmente. E pensare che da piccolo definiva
quella strega un angelo...
Aveva seriamente
qualche problema. Ok, era vero, Win c'era sempre stata per loro, anche
se non con dei modi proprio 'aggraziati'.
Ma era li. Li
aspettava e pregava per loro. Anche se, lui compreso, non la trattava
molto bene, con quel suo carattere burbero che si ritrovava.
Quando erano
bambini era tutto più semplice...
“Fratellone!
Trovato il bullone?” Chiese, la voce metallica di Al, appena
entrato dal giardino.
Edward
sbuffò sonoramente, accasciandosi sul divano. “No.
Nessuna traccia. Winry mi ha minacciato di lasciarmi senza braccio, se
non trovo il bullone. Non capisco perché non possa
mettermene uno di ricambio.” Si lamentò.
“Perché
Win è fatta così. Se non è tutto in
ordine, va fuori di testa. Se parliamo di auto-mail poi...”
Finì sghignazzando Alphonse.
Edward lo
imitò subito, pensando al caratteraccio cinico che possedeva
la sua meccanica.
“Hey.
Deduco che il bullone è stato ritrovato, visto che parlate
tanto.” La persona dei pensieri di Ed e Al, si
materializzò dinnanzi a loro.
Edward rise
nervoso. “N-No Win, niente bullone.”
La ragazza lo
fulminò con uno sguardo infuriato, poi, mentre alzava la sua
fidata chiave inglese, per farle fare una visita alla fronte di Ed,
vide un qualcosa luccicare sotto il piede dell’alchimista.
“Ed, alza il piede destro.” Ordinò
risoluta.
Edward la
guardò confuso. “Prego?” Chiese.
La ragazza,
abbassò l’arnese, poggiando una mano sulla spalla
sinistra del ragazzo e tirandolo indietro.
Ora il bullone era
allo scoperto. “Eccoti, brutto infame!”
Commentò il ragazzo, fissando il pezzo mancante del suo
braccio.
La meccanica lo
raccolse sbuffando. “E vi reputate
‘bravi’ alchimisti? Non riuscite nemmeno a trovare
un bullone, per giunta, sotto il piede.” Stuzzicò
Win.
Edward, si
voltò, era abbastanza stanco, non aveva assolutamente voglia
di litigare.
“Vado a
riposare.” Affermò. “Domani mattina
partiamo per Central, se non ti pesa, avrei fretta di riavere il mio
braccio.” Disse scherzando, per poi salire le scale, senza
voltarsi.
Al
salutò Winry, raggiungendolo.
La ragazza, era
rimasta ferma, a capo chino. Non aveva mantenuto la promessa, come
sempre, sarebbe partito prima del giorno prestabilito. Una settimana da
passare con lei e Pinako? Ma che scherziamo!
Sospirò,
sapeva che era la cosa giusta. Doveva mantenere almeno una promessa, Al
lo meritava. Doveva riavere al più presto il suo corpo, in
fondo, lei era semplicemente la meccanica.
Piano, si diresse al bancone da lavoro e prese gli
attrezzi.
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Storia assolutamente senza pretese. Soltanto, che mi ero proprio
stancata di vedere solo yaoi, non che ne sono contro certo, ma io sono
una EdxWinry per la vita, quindi...
Questa storia è interamente dedicata alla mia amica Astrid.
Che conosco da poco, ma ha già un posto grandissimo nel mio
cuore.
Bhe spero che il primo capitolo vi abbia incuriosito.
Vi ringrazio in anticipo, Un grazie moltp grande va anche a chi ha
commentato la mia shot.
Grazie di cuore!
Un bacio a tutti ^^
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