Davvero questa volta ho
superato tutti i limiti di "postaggio". Spero che ci sia ancora
qualcuna che ha voglia di leggere e seguire questa long. La cosa certa
è che non rimarrà incompleta, non è da
me postare senza portare a termine. Cercherò però
di finirla possibilmente entro il 2010 xD
Ringrazio le anime pie che
hanno commentato l'ultima volta:
Zia Tempy:
chissà se avrai azzeccato con quelle riflessioni? Ma,
soprattutto, chissà se un giorno tornerai per leggere il
continuo? Io spero proprio di sì.
Zia Minako: La
famosa granita al limone xD e invece adesso fa freddo, il prossimo
sarà un cappuccino caldo xD Sam in effetti si è
fatta tante di quelle complicazioni mentali che un po' ha ricordato
Coco, chissà che non abbiano qualche parente in comune alla
lontana... D'altronde come si fa a non farsi problemi se hai a che fare
con i Jonas? La lei di Joe è ancora segreta ma piano piano si
svelano altri indizi, sono sicura che saprai ricomporre il puzzle
*annuisce convinta*
Ok, posto sennò
tiriamo tardi... e come sempre Hope
you'll like it!
Tanto Ryan era una
persona odiosa e piena di sé, tanto aveva un fratello minore
simpatico ed educato. Josh aveva un carattere completamente diverso:
era il classico ragazzo della porta accanto, con i capelli chiari, gli
occhi grigi e un sorriso rassicurante. Entrambi lavoravano in albergo,
ma quest’ultimo si occupava del ricevimento clienti alla
reception. Quando aveva scoperto la loro parentela Samantha era rimasta
molto stupita e aveva fatto fatica a crederci.
Quel giorno entrambi
avevano cominciato il turno alle 6,30 e verso metà mattina
lui passò a trovarla. Non c’era nessuno nella zona
bar e l’orario di colazione era ormai passato, per cui Josh
si sedette su uno degli alti sgabelli e si fece preparare un
caffè.
“E’
stata una mattinata davvero piena, senza contare una coppia che si
è lamentata per la vista dalla camera e ha voluto
assolutamente essere spostata da un’altra parte”
“Cosa
c’era che non andava bene?”
“Adesso ti
faccio ridere – dichiarò prima di avvicinarsi a
lei con fare cospiratorio e abbassando il tono di voce – la
camera era rivolta verso ovest”
“Terribile”
dichiarò drammaticamente, assecondando il tono di Josh.
Le fece
l’occhiolino e bevve un sorso di caffè.
“Mi sono
sorbito per dieci minuti la moglie di quel tizio che mi ha spiegato
l’importanza di avere le finestre rivolte ad est, per
catturare i primi raggi di sole che infondono energia positiva per
stimolare un qualche cosa che c’è nella testa e
nel cuore”
“Davvero
interessante, quasi quasi prendo appunti – scherzò
prendendo in mano una penna - e poi che cos’hai
fatto?”
“Le ho
espresso tutta la mia solidarietà e le ho trovato una camera
che andasse bene – sospirò - in più ho
giurato di cambiare appartamento e, nell’attesa, devo
assolutamente spostare il letto in modo da avere i piedi perpendicolari
alla porta”
“Non oso
domandarti per quale motivo lo devi fare”
Sghignazzando Josh
finì di bere il suo caffè e le lanciò
un’occhiata maliziosa.
“Meglio”
“Ho sentito
che anche Demi Lovato alloggia in questo albergo”
esordì Sam cambiando discorso.
“Sì,
mi sono occupato io di tutti i particolari”
Incuriosita, dopo
tutte le riflessioni fatte durante lo speciale di Camp Rock, gli fece
qualche domanda.
“Com’è?”
“Non saprei,
non ho avuto la fortuna di conoscerla. In compenso posso dirti che la
sua assistente, Julia, è una persona deliziosa e molto
spiritosa”
Appoggiò un
gomito al bancone e piegò il palmo per sostenere il mento
mentre ascoltava Josh.
“Davvero?”
Lui sorrise annuendo.
“Ci eravamo
già sentiti per telefono quando mi ha spiegato quali erano
le richieste della Lovato, poche ad essere sinceri, e quando ci siamo
visti dal vivo è stata molto gentile. Inoltre è
anche una ragazza carina”
“Me la
immagino. Alta, slanciata, boccoli biondi e nasino
all’insù” replicò Samantha
con una smorfia.
Facendo no con il
capo, l’amico le puntò l’indice contro
ammonendola.
“Hai
sbagliato completamente. E’ una ragazza normalissima, capelli
lisci scuri e grandi occhi azzurri. Non è esattamente la
classica bellezza che ti fa girare la testa, però ha
qualcosa di particolare nello sguardo”
“Ti ha
proprio colpito”
“Esagerata.
E’ una persona simpatica tutto qui”
Josh rimase per un
momento in silenzio, rigirandosi la tazzina tra le mani.
“Mi
chiedevo… Hai notizie di Madleine?” chiese mentre
le sue guance si tingevano leggermente di rosso.
“Sono stata
a trovarla proprio ieri. Sembra che l’operazione sia andata
bene dopo le ultime radiografie a distanza di qualche giorno. Dovrebbe
essere dimessa per la fine della settimana e andrà a stare
dai suoi per un po’” lo informò mentre
ritirava il piattino e la tazzina ormai vuota.
“I suoi dove
abitano?”
“Fuori NY, a
Bridgeport*”
“Oh! Questo
vuol dire che non la vedremo più finché non
sarà guarita”
“Purtroppo
sì – confermò lei un po’
triste – l’appartamento senza di lei mi sembra
così vuoto. Sarà dura abituarmi a non averla
intorno. Perché non vai a trovarla?”
“Io?”
Non le era sfuggito
che, dopo la sua domanda, il rossore si era esteso fino alle orecchie.
“Certo. Le
farebbe molto piacere, si annoia a passare tutto il giorno immobile in
ospedale e con i tuoi racconti la terresti di buonumore”
“Tu dici?
Magari non vuole…”
Lei afferrò
uno strofinaccio e lo colpì ad una spalla.
“Non dire
stupidaggini. Anzi, ti ordino di andare a trovarla. Si avvicina il
saggio e non so quanto tempo libero mi rimarrà, almeno non
mi sentirò in colpa” concluse inclinando il capo e
guardandolo con espressione speranzosa.
Lui si alzò
per tornare alla reception e sfoderò il suo famoso sorriso,
che affascinava e ammansiva anche i clienti più riottosi.
“Se la metti
così, non posso dirti di no” concluse in tono
galante.
Un vero principe azzurro, senza
dubbio pensò Sam manipolato da un’abile
strega come me però.
*
Il tempo in albergo
trascorse abbastanza velocemente. Con divertimento servì una
famiglia olandese che cercava, in ogni modo, di parlare americano
spiegandole da dove venivano e cos’avevano visitato durante
la mattina. All’inizio era rimasta imbarazzata dato che le
loro frasi non avevano minimamente senso. Poi, pian piano, riuscirono a
capirsi e se ne andarono tutti molto orgogliosi di aver affrontato e
superato quella prova.
Stava mettendo in
ordine i bicchieri e le posate nella lavastoviglie quando il suono di
un passo che si avvicinava la informò di un nuovo
visitatore.
“Buongiorno”
esordì Kevin con la sua solita voce allegra.
“Ciao!”
“Hai fatto
lezione di olandese ho sentito” affermò sedendosi
su uno degli sgabelli.
“Tu come fai
a conoscerlo?”
Sfoggiò il
suo sorriso seducente prima di rispondere.
“Ci sono
certi aggettivi che conosco in almeno dieci lingue ormai, grazie alle
fans”
“Non ne
dubito – commentò sorridendo prima di tornare
seria – non hai nient’altro da dirmi?”
“Che
è una bella giornata?” scherzò lui.
Sam si
appoggiò le mani sui fianchi.
“Che sei
molto carina?” continuò prendendola in giro e
ricevendo in risposta un’occhiataccia assassina.
“Mi stai
tenendo apposta sulle spine?”
Kevin
scoppiò a ridere divertito da tutta quella situazione.
“Ovvio!”
Come aveva
già fatto prima con Josh, colpì la sua spalla con
uno strofinaccio.
“Perfido”
“Ahia! Lo
sai che le mie fans potrebbero linciarti per avermi colpito?”
la prese in giro continuando a scherzare.
Ma Sam aveva
un’ultima carta da giocare e, sorridendo malignamente, prese
in mano la brocca del caffè all’americana, ancora
mezzo pieno.
“Per
scusarmi posso offrirti uno dei miei caffè
speciali?”
Fingendo
un’espressione spaventata, Kevin alzò le braccia
dichiarandosi sconfitto.
“No, grazie,
ci tengo a questa maglietta – le rispose vendicandosi, prima
di continuare - ho avuto il via libera dato che non abbiamo impegni nel
pomeriggio. L’importante è che torniamo entro le
18.00”
Nel sentire quelle
parola lei saltellò dalla gioia, aveva sperato che la sua
idea andasse in porto. Scivolò fuori dalla zona del bancone
e si mise davanti a lui.
“E’
una bellissima notizia, non avresti potuto farmi più
felice”
“Scommettiamo
che ci riesco?” ammiccò con fare misterioso
girando lo sgabello per mettersi davanti a lei.
“Cos’hai
combinato Paul Kevin Jonas?”
“Mi piace
quando pronunci il mio nome per intero sai?”
“Tu invece
mi spaventi ed è per quello che lo uso”
Sfoggiò un
altro dei suoi famosi sorrisi.
“Ho convinto
anche Joe e Nick a venire con noi”
Ridendo lo
abbracciò istintivamente, appoggiando il capo contro la sua
spalla.
“E’
stupendo. Io… - si accorse di essere ancora appoggiata
contro di lui – scusa mi sono lasciata trasportare”
Kevin le
spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio,
indugiando con le dita contro la sua guancia.
“Ho vinto la
scommessa allora”
Imbarazzata da quel
contatto, riuscì a mormorare solo una parola per paura di
avere la voce tremante.
“Già”
Chi
l’avrebbe detto che la sua idea si sarebbe conclusa con un
abbraccio?
*si
ringrazia la signorina Minako per aver trovato la cittadina di
Bridgeport dopo aver consultato il suo mitico atlante xD
|