IL
RITARDO QUESTA VOLTA E’ ABBISSALE, ME NE RENDO CONTO, MA LA
SCUOLA MI RUBA (COME A VOI, DEL RESTO) TROPPO TEMPO, PER CUI LA SERA MI
RITROVO TALMENTE STANCA CHE NON RIESCO A PENSARE xD TUTTI VOI POTETE
BEN CAPIRMI…VERO? COMUNQUE VORREI RINGRAZIARE COME SEMPRE
CHI ASCOLTA LE MIE LAGNE CIRCA LA STORIA, E CHI MI FA DA BETA CON TANTA
ENERGIA: Makiri . GRAZIE MILLE, TI VOGLIO DAVVERO BENE! INOLTRE (FACCIO
UN PO’ DI PUBBLICITA’) HA CREATO DELLE STORIE
MERAVIGLIOSE, PER CUI VI CONSIGLIO DI ANDARLE A LEGGERE! ORA, BUONA
LETTURA!
Capitolo 4
23
ottobre 1996
- Non ce la faccio a reggere tutto un anno con quel professore
– si lamentava Harry.
- Come mai? Eppure sei diventato il suo preferito… non si sa
bene come – chiese Hermione, con una considerevole nota di
risentimento.
Il moro lasciò cadere nel nulla le ultime parole,
rispondendo però alla domanda.
- Vuole sempre che stia con lui, che vada alle sue cene e cose
così… prima mi sembrava abbastanza interessante,
ma ora lo trovo soltanto asfissiante. Non ho solo Pozioni tra le
materie da seguire! –
E detto questo il ragazzo addentò con poca grazia la fetta
di pane traboccante di marmellata. Ron gli sedeva accanto, e leggeva
distrattamente il giornale; Hermione, invece, stava ribollendo per il
fatto che Harry l’aveva superata in bravura in una di quelle
materie in cui lui aveva sempre fatto schifo. Com’era
possibile tutto questo? Forse il suo amico era veramente bravo, e
l’unica cosa che gli aveva impedito finora di dimostrarlo era
il professor Piton. In effetti, sempre per la stessa persona, Potter si
era ritrovato ad andare male nella sua materia preferita, Difesa contro
le Arti Oscure. Il mondo era allo scatafascio!
- Ragazzi, è tardi, dobbiamo sbrigarci. La prima lezione
è tra 10 minuti! – li informò agitata
la ragazza.
I tre così si diressero verso l’uscita, per
correre su per le scale, ma si fermarono vedendo Draco Malfoy. Harry,
sbuffando irritato, si preparò al solito scontro; Ron mise
su una faccia infuriata; Hermione non sapeva più che pesci
prendere per riuscire a farli contenere. Eccolo, era a pochi passi da
loro, pochi secondi e la solita frecciatina velenosa del biondo sarebbe
arrivata con spaventosa puntualità. Eccolo, stava aprendo la
bocca, ed era a un paio di metri avanti a loro. Eccolo, stava
sbadigliando, e se ne stava andando in sala da pranzo a fare colazione.
No, aspetta. Se n’era andato?
Il trio restò ammutolito, scossi da quella “non
litigata”, e da quella completa indifferenza di Draco nei
loro confronti.
- Fantastico! Che è successo? Il buongiorno si vede dal
mattino – disse radioso Ron, citando un modo di dire babbano.
La ragazza non poté non sorridere, incamminandosi verso le
scale; intanto il moretto di Grifondoro era ancora lì,
chiedendosi se non avesse addosso il Mantello
dell’Invisibilità.
Non mi ha nemmeno guardato… meglio così!
♣♣♣♣♣
- Magnifico Potter, davvero un gran bel lavoro! – si stava
congratulando il Prof Lumacorno. Aveva, per l’occasione,
richiamato ancora una volta la classe per poter mostrare quel
capolavoro di una pozione che il grifone era riuscito a creare.
Naturalmente tutto era opera di quel fantastico libro che aveva trovato
all’inizio del corso; però Harry non poteva
disprezzare un complimento a Pozioni! Per giunta davanti ai serpeverdi.
Quella che avevano appena terminato era la loro terza lezione della
giornata, e già ne avevano abbastanza. Le prime due ore di
Storia della Magia avevano messo un bel po’ di sonno a tutta
la classe, quindi per la maggior parte dei grifoni era stato un vero
trauma affrontare altre due ore di lezione con Piton. Alquanto
distruttive.
- Poi un giorno mi spiegherai come mai riesci sempre dove tutti
falliscono – sussurrò Ron con un fare tra il
curioso e l’invidioso.
La lezione era ormai terminata, e davanti a loro c’era la
pausa pranzo, quindi tutti stavano uscendo dall’umido
sotterraneo. In mezzo a quella marmaglia c’era anche una
testolina particolare, di un biondo lucente. Draco camminava a fianco
dei suoi amici, quand’ecco che andò a sbattere
contro una ragazza mora del Grifondoro. Si erano semplicemente urtati
con le spalle, ma questo bastò affinché i libri
del giovane Malfoy cadessero a terra.
Ron si era già preparato per difendere quella ragazza,
chiunque ella fosse.
Draco guardò un attimo i libri per terra, poi la ragazza;
quest’ultima stava morendo dalla paura di beccarsi qualche
Stupeficium. Il ragazzo però sbuffò sonoramente,
piegandosi per raccogliere i libri. Così uscì
dalla classe, senza degnare di altri sguardi la giovane.
- Bizzarro. Ma che succede? – sentenziò Ron.
Presi tutti i libri, i ragazzi “volarono” alla sala
comune, per svuotare la borsa e riempirla per le lezioni pomeridiane.
La sala da pranzo li stava aspettando, ma Harry aveva ben altro in
mente; certo, aveva una fame che poteva far impallidire un gigante, ma
prima doveva controllare una certa cosa.
- Ragazzi, andate avanti, io mi sono dimenticato di una
cosa… ci vediamo tra 5 minuti – e così
scappò via, lasciando i suoi due compagni di scorribande da
soli.
- Hey Ron, attento, che lì c’è la Brown
che ti sta letteralmente mangiando con gli occhi –
scherzò un po’ Hermione. Il giovane Weasley
arrossì vigorosamente, negando il tutto. La sua amica rise
un po’, ma subito il suo sorriso si spense quando si accorse
che a quanto pare il ragazzo non era poi così infastidito da
quelle attenzioni.
♣♣♣♣♣
La gente era molta, per cui passare inosservati in quel casino
risultava alquanto problematico. Per questo Harry cercò in
tutti i modi di perder tempo, perché voleva assolutamente
andare dentro la Stanza delle Necessità a controllare la
sedia. È da ammettere come fosse sconsiderato da parte sua
restare a girovagare per quel corridoio aspettando il momento buono:
chiunque l’avrebbe potuto vedere!
Solo a un certo punto, quando sembrava che tutti fossero andati a
pranzo o a seguire l’ultima lezione di quella mattina, Potter
passò per la magica porta.
Buttò a terra senza riguardi la borsa, dirigendosi a passo
svelto verso la sedia impolverata; era lì, ed era occupata
da una fantastica pergamena.
Merlino… chissà che ha scritto…
Freneticamente l’aprì, trovandovi righe su righe
di discorsi personali: fantastica!
Lesse con piacere, provando prima un sentimento di diffidenza, poi
curiosità; provò anche comprensione; alla fine di
tutto non provò compassione, ma uno strano senso
d’irrequietezza. Non sapeva perfettamente cos’era
stato a provocargli tutto quel disagio, perché lì
di cose forti ce n’erano molte. Harry rifletté sul
fatto che il ragazzo (che non sapeva nemmeno come chiamare, mentre lui
era stato ribattezzato col nome di “piccola
undicenne”) si lamentava di avere un genitore completamente
assente, del fatto che quasi quasi avrebbe preferito non avere proprio
un padre, perché forse sarebbe stato più
contento. A queste ultime parole, le mani del giovane tremarono e il
viso si deformò in un’espressione di rabbia;
urlò, per sfogarsi, per far sentire a quegli oggetti
dimenticati che lui non era d’accordo col suo amico, e che
lui avrebbe dato tutto quello che aveva per poter essere un qualunque
ragazzino con dei genitori.
Riflettendo, l’altro aveva scritto che l’amore
paterno non l’aveva mai conosciuto veramente; forse questa
non era poi una cattiva giustificazione a un tale desiderio.
Il moro stava ancora seduto sulla sedia a guardare quelle eleganti
linee, quando si ricordò del pranzo, e del suo stomaco che
in tutti i modi stava cercando di svegliarlo.
Prese la lettera e malamente l’infilò nella borsa,
buttandosi a capofitto verso la Sala Grande. Quando arrivò
incontrò i due amici che stavano pranzando.
- Ce ne hai messo di tempo! Ma dove sei stato? – chiese Ron.
- In sala comune… ma… al ritorno un ragazzino di
primo si era perso, perciò gli ho dovuto dare un paio
d’indicazioni – mentì Potter. Per
fortuna gli altri crederono alla scusa, continuando a mangiare.
♣♣♣♣♣
Erano arrivate purtroppo le lezioni del pomeriggio, e ai grifondoro del
6° anno toccava la Prof.ssa Cooman. Ai G.U.F.O. si erano
trovati con voti come Deludente, per cui dovevano cercare di recuperare
irrimediabilmente. Però era un’impresa seguire una
lezione come quella di Divinazione senza perdere conoscenza!
Harry, nonostante i suoi mille pensieri, riuscì a non farsi
riprendere dalla professoressa per la sua disattenzione, arrivando
così alla fine della lezione senza aver ascoltato una
parola.
- Che noia Divinazione… forse dovremmo fare come
Hermione…- si lamentò Ron.
- Si, certo, certo –. Sinceramente non aveva ascoltato una
parola di quello che aveva detto.
- Dici sul serio? Hey, Harry, mi stai ascoltando? –
La lezione era appena finita, e tutti stavano raccogliendo le proprie
cose.
- Eh? Si, certo… solo che ora devo andare…
scusami, ma ho da fare in biblioteca. Ci vediamo per la prossima
lezione? –
Weasley acconsentì, seppur titubante; per lui comunque non
c’erano problemi, avevano una mezzoretta libera.
E così scesero l’alta torre insieme, per poi
dividersi; Harry imboccò un corridoio a destra, una piccola
scorciatoia che lo portò di lì a poco davanti
l’entrata della biblioteca.
Il silenzio di quell’enorme sala lo investì, e
lui, con discrezione, si sedette scegliendo una zona vuota. Una volta
comodo, tirò fuori la lettera dello sconosciuto, una
pergamena, una penna e dell’inchiostro.
Intanto dovrei trovargli un nome...
“Hey, se devo dire la verità non mi piace per
niente il nome che mi hai dato, quindi se riuscissi a trovarne un altro
sarebbe meglio.
Devo ammettere che leggendo della situazione in cui ti trovi con tuo
padre, ho provato una certa rabbia. Sicuramente in questo momento ti
sentirai un po’ sconcertato, ma ti spiego subito il
perché. Io sono orfano di genitori, quindi non ho provato
tutto quello che invece puoi aver sentito tu.
Però, riflettendo un po’, ho capito che non
c’è ragione per essere arrabbiati con te e con i
tuoi sentimenti. Vorrei aiutarti, ma non posso farlo parlandoti dei
miei genitori. Un mio consiglio è: renditi diverso da tuo
padre, staccati una volta per tutte da lui. Quando dico che so cosa si
prova ad essere legati con una persona che odi, non mento. Ora non ti
starò a dire che “tutti ce la possono fare, e che
basterebbe un minimo di volontà per riuscirci”;
no. Ti voglio dire la verità, voglio dirti che le cose
bisogna guadagnarsele, bisogna lottare e sudare per ottenerle, e che ci
vuole del tempo, misto a tanta forza. Io di preciso non so come sei
caratterialmente, per cui non posso nemmeno dirti “sei forte,
dai che ce la fai”, però posso aiutarti in qualche
modo ad affrontare la cosa. Per esempio: tu cosa fai per renderti
diverso da tuo padre? Hai qualche atteggiamento in particolare che ti
fa sentire lontano da lui e, quindi, meglio? Dimmelo, e se la risposta
sarà negativa, ti prometto che ti aiuterò.
Però ora non ridere e non pensare “è
proprio una piccola undicenne”, perché altrimenti
potrei benissimo prendere le tue lettere e farle girare per la scuola,
come tu mi hai vietato di fare. Casomai riuscissi a trovarmi, non ci
sarebbero problemi: sono abbastanza forte da affrontare un duello. Un
po’ di narcisismo fa sempre bene, ma non sono certo uno che
“se la tira” e che vuole stare al centro
dell’attenzione. Anzi, sono l’esatto opposto!
Questa però è un’altra storia. Spero
tanto che mi risponderai presto, e spero tanto in un nuovo nome. Ciao,
e tirati su col morale, ci sono sempre gli amici!”.
Benissimo, aveva finito! Ora non restava altro che posarla nella stanza
di “scambio”.
Non avrà un tono troppo sdolcinato?
Harry stava uscendo dalla silenziosa sala, quando una voce adulta lo
richiamò all’attenzione.
- Signor Potter! Signor Potter! Mi aiuti con questi libri, li devo
portare giù nel mio ufficio -.
Il ragazzo si girò, vedendo il Prof Lumacorno poco
più in là con accanto fin troppi libri.
- Mi scusi, ma devo rubarle un po’ del suo tempo,
è urgente – disse l’uomo con un sorriso.
Be’, la lettera doveva aspettare, ora proprio non poteva.
Così il giovane grifondoro se la mise in tasca, dirigendosi
verso il professore.
In fondo quanto ci vorrà? Dieci minuti?
Ma dovette ricredersi quando vide altre quattro pile di libri, che
prima erano nascoste dietro l’alta figura del’uomo.
Ci sarebbe voluto molto di più.
- So benissimo che ha una lezione, tra poco, per cui potrei chiederle
di raggiungermi anche dopo nel mio ufficio? Devo preparare la lezione
per domani, ma mi serve una schiena giovane come la sua per farlo!
–
Cavolo.
- Ehm… ma certo professore – rispose poco convinto
il giovane.
- Benissimo, allora adesso andiamo giù! –
E quando la poso la lettera se stasera dovrò aiutare lui e
studiare astronomia?
ECCO QUA IL 4°
CAPITOLO CONCLUSO… CHE VE NE PARE? PER QUANTO RIGUARDA LA
STORIA DI “COME STRUTTURARE LA STORIA?”, CREDO DI
AVER TROVATO UNA SOLUZIONE: COME MI GIRA. QUANDO SI TRATTA DI SCRIVERE
QUALCOSA CHE MI PIACE, NON MI FISSO MAI DEGLI SCHEMI TROPPO PRECISI,
PERCHE’ COSI’ SE NE ANDREBBE TUTTA LA BELLEZZA
DELLA CREAZIONE DI UNA, SEPPUR INSIGNIFICANTE, STORIA… NON
CREDETE?
MA ORA PASSO AI
RINGRAZIAMENTI!
SNAPELY: GRAZIE
PER IL CONSIGLIO,CERCHERO’ COMUNQUE DI TENERNE CONTO,
PERCHE’ HAI RAGIONE. PURTROPPO CON QUESTO CAPITOLO NON TENUTO
MOLTO CONTO DI DRACO, QUINDI SPERO PROPRIO CHE TU NON LO TROVI TROPPO
NOIOSO O PESANTE. FAMMI SAPERE ^^ UN BACIONE, CIAO ^^
GINNYPOTTER93:
GRAZIE PER I COMPLIMENTI, MI FA PIACERE ^^. PER QUANTO RIGUARDA LA
QUESTIONE DI DRACO, QUANDO HO LETTO LA TUA DOMANDA MI SONO DETTA
“CAVOLO, NON C’HO PENSATO!”.
PERO’ POI HO RIFLETTUTO UN PO’ SU, E DIREI CHE
SI’, LUI E’ UN MANGIAMORTE. E’ LA COSA
MIGLIORE PER ADESSO. GRAZIE PER IL COMMENTO… SPERO CHE
CONTINUERAI A SEGUIRE!
SHIHO93: GRAZIE,
E ANCH’IO SPERO TANTO CHE TU ABBIA TROVATO ALTRETTANTO BELLO
ANCHE QUEST’ULTIMO… SEI ANCORA CURIOSA??
HERMY4EVER: HEY,
SEMPRE A COMMENTARE, EH? CONTINUA COSì, CHE MI RENDI FELICE
:D!! COMUNQUE, CHE TE NE PARE QUESTO CAPITOLO? NOIOSETTO, OPPURE
ACCETTABILE? FAMMI SAPERE, MI RACCOMANDO… UN BACIONE A
PRESTO ^^
BLACK SMILE: SEI
DAVVERO SIMPATICA, MI PIACI! E POI GRAZIE PER IL COMMENTO CON TUTTI
QUEI COMPLIMENTI *.*!! SPERO TANTO DI NON FARTI CAMBIARE IDEA E FARMI
COSI’ LINCIARE PER QUESTO CAPITOLO. FAMMI SAPERE SE HAI
TROVATO CARINA LA LETTERA DI HARRY, SE NON RISULTA TROPPO SMIELATA O
ALTRO… CIAO E UN GRANDE BACIO!
JACKYE_CHAN: ORA
HAI UN PO’ DI TEMPO PER DIRMI COME TI SEMBRA LA LETTERA DI
HARRY? SONO DAVVERO FELICE CHE TI PIACCIA E DELLA TUA
CURIOSITA’ :D. GRAZIE PER IL COMMENTO E UN BACIONE ^^
SSSWEETY: GRAZIE
MILLE PER I COMPLIMENTI ^_^ SONO CONTENTA DI AVER CREATO UNA STORIA CON
UN MINIMO DI SPINA DORSALE… A PRESTO E SPERO DI NON
DELUDERTI .
AKATSUKI: UN
GRAZIE VA PER I COMPLIMENTI, UNO PER IL FATTO CHE LA SEGUI, E
L’ULTIMO PER IL CONSIGLIO. HO CERCATO DI SEGUIRLO, DI NON
CADERE QUINDI IN RIPETIZIONI INUTILI, MA DA SOLA NON ME NE ACCORGO,
FORSE. PER QUESTO HO LA MIA BETA ^^ E TE CHE CONTROLLI IL MIO MODO DI
SCRIVERE… PERCIO’: HO FATTO DEI PROGRESSI?? SPERO
TANTO DI SI’, MA DIMMI SEMPRE LA TUA, PER QUALSIASI COSA! UN
BACIO FORTE FORTE… A PRESTO!
UN ENORME GRAZIE
VA INVECE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE SEGUITE E TRA I PREFERITI.
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