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Autore: Erhien    17/10/2009    11 recensioni
Salve a tutti quanti! Questa storia è incentrata sulla coppia Draco/Harry. La storia si svolge durante il 6° anno a Hogwarts; i due arrivano ad avere un contatto stretto, e non mi riferisco alle litigate, ma alle lettere, più percisamente pagine di diario, che i due si scambiano. Involontariamente. Inconsapevolmente. I maghi si troveranno quindi a confidarsi l'un l'altro le loro emozioni, le loro vite, alternando momenti bui con scenette divertenti. Ma cosa potrebbe accadere se uno di loro venisse a scoprire l'identità del suo caro amico di penna? Spero di avervi intrigato un pochino!
Genere: Generale, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IL RITARDO QUESTA VOLTA E’ ABBISSALE, ME NE RENDO CONTO, MA LA SCUOLA MI RUBA (COME A VOI, DEL RESTO) TROPPO TEMPO, PER CUI LA SERA MI RITROVO TALMENTE STANCA CHE NON RIESCO A PENSARE xD TUTTI VOI POTETE BEN CAPIRMI…VERO? COMUNQUE VORREI RINGRAZIARE COME SEMPRE CHI ASCOLTA LE MIE LAGNE CIRCA LA STORIA, E CHI MI FA DA BETA CON TANTA ENERGIA: Makiri . GRAZIE MILLE, TI VOGLIO DAVVERO BENE! INOLTRE (FACCIO UN PO’ DI PUBBLICITA’) HA CREATO DELLE STORIE MERAVIGLIOSE, PER CUI VI CONSIGLIO DI ANDARLE A LEGGERE! ORA, BUONA LETTURA!

Capitolo 4
23 ottobre 1996

- Non ce la faccio a reggere tutto un anno con quel professore – si lamentava Harry.
- Come mai? Eppure sei diventato il suo preferito… non si sa bene come – chiese Hermione, con una considerevole nota di risentimento.
Il moro lasciò cadere nel nulla le ultime parole, rispondendo però alla domanda.
- Vuole sempre che stia con lui, che vada alle sue cene e cose così… prima mi sembrava abbastanza interessante, ma ora lo trovo soltanto asfissiante. Non ho solo Pozioni tra le materie da seguire! –
E detto questo il ragazzo addentò con poca grazia la fetta di pane traboccante di marmellata. Ron gli sedeva accanto, e leggeva distrattamente il giornale; Hermione, invece, stava ribollendo per il fatto che Harry l’aveva superata in bravura in una di quelle materie in cui lui aveva sempre fatto schifo. Com’era possibile tutto questo? Forse il suo amico era veramente bravo, e l’unica cosa che gli aveva impedito finora di dimostrarlo era il professor Piton. In effetti, sempre per la stessa persona, Potter si era ritrovato ad andare male nella sua materia preferita, Difesa contro le Arti Oscure. Il mondo era allo scatafascio!
- Ragazzi, è tardi, dobbiamo sbrigarci. La prima lezione è tra 10 minuti! – li informò agitata la ragazza.
I tre così si diressero verso l’uscita, per correre su per le scale, ma si fermarono vedendo Draco Malfoy. Harry, sbuffando irritato, si preparò al solito scontro; Ron mise su una faccia infuriata; Hermione non sapeva più che pesci prendere per riuscire a farli contenere. Eccolo, era a pochi passi da loro, pochi secondi e la solita frecciatina velenosa del biondo sarebbe arrivata con spaventosa puntualità. Eccolo, stava aprendo la bocca, ed era a un paio di metri avanti a loro. Eccolo, stava sbadigliando, e se ne stava andando in sala da pranzo a fare colazione. No, aspetta. Se n’era andato?
Il trio restò ammutolito, scossi da quella “non litigata”, e da quella completa indifferenza di Draco nei loro confronti.
- Fantastico! Che è successo? Il buongiorno si vede dal mattino – disse radioso Ron, citando un modo di dire babbano.
La ragazza non poté non sorridere, incamminandosi verso le scale; intanto il moretto di Grifondoro era ancora lì, chiedendosi se non avesse addosso il Mantello dell’Invisibilità.
Non mi ha nemmeno guardato… meglio così!

♣♣♣♣♣

- Magnifico Potter, davvero un gran bel lavoro! – si stava congratulando il Prof Lumacorno. Aveva, per l’occasione, richiamato ancora una volta la classe per poter mostrare quel capolavoro di una pozione che il grifone era riuscito a creare. Naturalmente tutto era opera di quel fantastico libro che aveva trovato all’inizio del corso; però Harry non poteva disprezzare un complimento a Pozioni! Per giunta davanti ai serpeverdi.
Quella che avevano appena terminato era la loro terza lezione della giornata, e già ne avevano abbastanza. Le prime due ore di Storia della Magia avevano messo un bel po’ di sonno a tutta la classe, quindi per la maggior parte dei grifoni era stato un vero trauma affrontare altre due ore di lezione con Piton. Alquanto distruttive.
- Poi un giorno mi spiegherai come mai riesci sempre dove tutti falliscono – sussurrò Ron con un fare tra il curioso e l’invidioso.
La lezione era ormai terminata, e davanti a loro c’era la pausa pranzo, quindi tutti stavano uscendo dall’umido sotterraneo. In mezzo a quella marmaglia c’era anche una testolina particolare, di un biondo lucente. Draco camminava a fianco dei suoi amici, quand’ecco che andò a sbattere contro una ragazza mora del Grifondoro. Si erano semplicemente urtati con le spalle, ma questo bastò affinché i libri del giovane Malfoy cadessero a terra.
Ron si era già preparato per difendere quella ragazza, chiunque ella fosse.
Draco guardò un attimo i libri per terra, poi la ragazza; quest’ultima stava morendo dalla paura di beccarsi qualche Stupeficium. Il ragazzo però sbuffò sonoramente, piegandosi per raccogliere i libri. Così uscì dalla classe, senza degnare di altri sguardi la giovane.
- Bizzarro. Ma che succede? – sentenziò Ron.
Presi tutti i libri, i ragazzi “volarono” alla sala comune, per svuotare la borsa e riempirla per le lezioni pomeridiane.
La sala da pranzo li stava aspettando, ma Harry aveva ben altro in mente; certo, aveva una fame che poteva far impallidire un gigante, ma prima doveva controllare una certa cosa.
- Ragazzi, andate avanti, io mi sono dimenticato di una cosa… ci vediamo tra 5 minuti – e così scappò via, lasciando i suoi due compagni di scorribande da soli.
- Hey Ron, attento, che lì c’è la Brown che ti sta letteralmente mangiando con gli occhi – scherzò un po’ Hermione. Il giovane Weasley arrossì vigorosamente, negando il tutto. La sua amica rise un po’, ma subito il suo sorriso si spense quando si accorse che a quanto pare il ragazzo non era poi così infastidito da quelle attenzioni.

♣♣♣♣♣

La gente era molta, per cui passare inosservati in quel casino risultava alquanto problematico. Per questo Harry cercò in tutti i modi di perder tempo, perché voleva assolutamente andare dentro la Stanza delle Necessità a controllare la sedia. È da ammettere come fosse sconsiderato da parte sua restare a girovagare per quel corridoio aspettando il momento buono: chiunque l’avrebbe potuto vedere!
Solo a un certo punto, quando sembrava che tutti fossero andati a pranzo o a seguire l’ultima lezione di quella mattina, Potter passò per la magica porta.
Buttò a terra senza riguardi la borsa, dirigendosi a passo svelto verso la sedia impolverata; era lì, ed era occupata da una fantastica pergamena.
Merlino… chissà che ha scritto…
Freneticamente l’aprì, trovandovi righe su righe di discorsi personali: fantastica!
Lesse con piacere, provando prima un sentimento di diffidenza, poi curiosità; provò anche comprensione; alla fine di tutto non provò compassione, ma uno strano senso d’irrequietezza. Non sapeva perfettamente cos’era stato a provocargli tutto quel disagio, perché lì di cose forti ce n’erano molte. Harry rifletté sul fatto che il ragazzo (che non sapeva nemmeno come chiamare, mentre lui era stato ribattezzato col nome di “piccola undicenne”) si lamentava di avere un genitore completamente assente, del fatto che quasi quasi avrebbe preferito non avere proprio un padre, perché forse sarebbe stato più contento. A queste ultime parole, le mani del giovane tremarono e il viso si deformò in un’espressione di rabbia; urlò, per sfogarsi, per far sentire a quegli oggetti dimenticati che lui non era d’accordo col suo amico, e che lui avrebbe dato tutto quello che aveva per poter essere un qualunque ragazzino con dei genitori.
Riflettendo, l’altro aveva scritto che l’amore paterno non l’aveva mai conosciuto veramente; forse questa non era poi una cattiva giustificazione a un tale desiderio.
Il moro stava ancora seduto sulla sedia a guardare quelle eleganti linee, quando si ricordò del pranzo, e del suo stomaco che in tutti i modi stava cercando di svegliarlo.
Prese la lettera e malamente l’infilò nella borsa, buttandosi a capofitto verso la Sala Grande. Quando arrivò incontrò i due amici che stavano pranzando.
- Ce ne hai messo di tempo! Ma dove sei stato? – chiese Ron.
- In sala comune… ma… al ritorno un ragazzino di primo si era perso, perciò gli ho dovuto dare un paio d’indicazioni – mentì Potter. Per fortuna gli altri crederono alla scusa, continuando a mangiare.

♣♣♣♣♣

Erano arrivate purtroppo le lezioni del pomeriggio, e ai grifondoro del 6° anno toccava la Prof.ssa Cooman. Ai G.U.F.O. si erano trovati con voti come Deludente, per cui dovevano cercare di recuperare irrimediabilmente. Però era un’impresa seguire una lezione come quella di Divinazione senza perdere conoscenza!
Harry, nonostante i suoi mille pensieri, riuscì a non farsi riprendere dalla professoressa per la sua disattenzione, arrivando così alla fine della lezione senza aver ascoltato una parola.
- Che noia Divinazione… forse dovremmo fare come Hermione…- si lamentò Ron.
- Si, certo, certo –. Sinceramente non aveva ascoltato una parola di quello che aveva detto.
- Dici sul serio? Hey, Harry, mi stai ascoltando? –
La lezione era appena finita, e tutti stavano raccogliendo le proprie cose.
- Eh? Si, certo… solo che ora devo andare… scusami, ma ho da fare in biblioteca. Ci vediamo per la prossima lezione? –
Weasley acconsentì, seppur titubante; per lui comunque non c’erano problemi, avevano una mezzoretta libera.
E così scesero l’alta torre insieme, per poi dividersi; Harry imboccò un corridoio a destra, una piccola scorciatoia che lo portò di lì a poco davanti l’entrata della biblioteca.
Il silenzio di quell’enorme sala lo investì, e lui, con discrezione, si sedette scegliendo una zona vuota. Una volta comodo, tirò fuori la lettera dello sconosciuto, una pergamena, una penna e dell’inchiostro.
Intanto dovrei trovargli un nome...

“Hey, se devo dire la verità non mi piace per niente il nome che mi hai dato, quindi se riuscissi a trovarne un altro sarebbe meglio.
Devo ammettere che leggendo della situazione in cui ti trovi con tuo padre, ho provato una certa rabbia. Sicuramente in questo momento ti sentirai un po’ sconcertato, ma ti spiego subito il perché. Io sono orfano di genitori, quindi non ho provato tutto quello che invece puoi aver sentito tu.
Però, riflettendo un po’, ho capito che non c’è ragione per essere arrabbiati con te e con i tuoi sentimenti. Vorrei aiutarti, ma non posso farlo parlandoti dei miei genitori. Un mio consiglio è: renditi diverso da tuo padre, staccati una volta per tutte da lui. Quando dico che so cosa si prova ad essere legati con una persona che odi, non mento. Ora non ti starò a dire che “tutti ce la possono fare, e che basterebbe un minimo di volontà per riuscirci”; no. Ti voglio dire la verità, voglio dirti che le cose bisogna guadagnarsele, bisogna lottare e sudare per ottenerle, e che ci vuole del tempo, misto a tanta forza. Io di preciso non so come sei caratterialmente, per cui non posso nemmeno dirti “sei forte, dai che ce la fai”, però posso aiutarti in qualche modo ad affrontare la cosa. Per esempio: tu cosa fai per renderti diverso da tuo padre? Hai qualche atteggiamento in particolare che ti fa sentire lontano da lui e, quindi, meglio? Dimmelo, e se la risposta sarà negativa, ti prometto che ti aiuterò. Però ora non ridere e non pensare “è proprio una piccola undicenne”, perché altrimenti potrei benissimo prendere le tue lettere e farle girare per la scuola, come tu mi hai vietato di fare. Casomai riuscissi a trovarmi, non ci sarebbero problemi: sono abbastanza forte da affrontare un duello. Un po’ di narcisismo fa sempre bene, ma non sono certo uno che “se la tira” e che vuole stare al centro dell’attenzione. Anzi, sono l’esatto opposto! Questa però è un’altra storia. Spero tanto che mi risponderai presto, e spero tanto in un nuovo nome. Ciao, e tirati su col morale, ci sono sempre gli amici!”.

Benissimo, aveva finito! Ora non restava altro che posarla nella stanza di “scambio”.
Non avrà un tono troppo sdolcinato?
Harry stava uscendo dalla silenziosa sala, quando una voce adulta lo richiamò all’attenzione.
- Signor Potter! Signor Potter! Mi aiuti con questi libri, li devo portare giù nel mio ufficio -.
Il ragazzo si girò, vedendo il Prof Lumacorno poco più in là con accanto fin troppi libri.
- Mi scusi, ma devo rubarle un po’ del suo tempo, è urgente – disse l’uomo con un sorriso.
Be’, la lettera doveva aspettare, ora proprio non poteva. Così il giovane grifondoro se la mise in tasca, dirigendosi verso il professore.
In fondo quanto ci vorrà? Dieci minuti?
Ma dovette ricredersi quando vide altre quattro pile di libri, che prima erano nascoste dietro l’alta figura del’uomo. Ci sarebbe voluto molto di più.
- So benissimo che ha una lezione, tra poco, per cui potrei chiederle di raggiungermi anche dopo nel mio ufficio? Devo preparare la lezione per domani, ma mi serve una schiena giovane come la sua per farlo! –
Cavolo.
- Ehm… ma certo professore – rispose poco convinto il giovane.
- Benissimo, allora adesso andiamo giù! –
E quando la poso la lettera se stasera dovrò aiutare lui e studiare astronomia?





ECCO QUA IL 4° CAPITOLO CONCLUSO… CHE VE NE PARE? PER QUANTO RIGUARDA LA STORIA DI “COME STRUTTURARE LA STORIA?”, CREDO DI AVER TROVATO UNA SOLUZIONE: COME MI GIRA. QUANDO SI TRATTA DI SCRIVERE QUALCOSA CHE MI PIACE, NON MI FISSO MAI DEGLI SCHEMI TROPPO PRECISI, PERCHE’ COSI’ SE NE ANDREBBE TUTTA LA BELLEZZA DELLA CREAZIONE DI UNA, SEPPUR INSIGNIFICANTE, STORIA… NON CREDETE?
MA ORA PASSO AI RINGRAZIAMENTI!

SNAPELY: GRAZIE PER IL CONSIGLIO,CERCHERO’ COMUNQUE DI TENERNE CONTO, PERCHE’ HAI RAGIONE. PURTROPPO CON QUESTO CAPITOLO NON TENUTO MOLTO CONTO DI DRACO, QUINDI SPERO PROPRIO CHE TU NON LO TROVI TROPPO NOIOSO O PESANTE. FAMMI SAPERE ^^ UN BACIONE, CIAO ^^

GINNYPOTTER93: GRAZIE PER I COMPLIMENTI, MI FA PIACERE ^^. PER QUANTO RIGUARDA LA QUESTIONE DI DRACO, QUANDO HO LETTO LA TUA DOMANDA MI SONO DETTA “CAVOLO, NON C’HO PENSATO!”. PERO’ POI HO RIFLETTUTO UN PO’ SU, E DIREI CHE SI’, LUI E’ UN MANGIAMORTE. E’ LA COSA MIGLIORE PER ADESSO. GRAZIE PER IL COMMENTO… SPERO CHE CONTINUERAI A SEGUIRE!

SHIHO93: GRAZIE, E ANCH’IO SPERO TANTO CHE TU ABBIA TROVATO ALTRETTANTO BELLO ANCHE QUEST’ULTIMO… SEI ANCORA CURIOSA??

HERMY4EVER: HEY, SEMPRE A COMMENTARE, EH? CONTINUA COSì, CHE MI RENDI FELICE :D!! COMUNQUE, CHE TE NE PARE QUESTO CAPITOLO? NOIOSETTO, OPPURE ACCETTABILE? FAMMI SAPERE, MI RACCOMANDO… UN BACIONE A PRESTO ^^

BLACK SMILE: SEI DAVVERO SIMPATICA, MI PIACI! E POI GRAZIE PER IL COMMENTO CON TUTTI QUEI COMPLIMENTI *.*!! SPERO TANTO DI NON FARTI CAMBIARE IDEA E FARMI COSI’ LINCIARE PER QUESTO CAPITOLO. FAMMI SAPERE SE HAI TROVATO CARINA LA LETTERA DI HARRY, SE NON RISULTA TROPPO SMIELATA O ALTRO… CIAO E UN GRANDE BACIO!

JACKYE_CHAN: ORA HAI UN PO’ DI TEMPO PER DIRMI COME TI SEMBRA LA LETTERA DI HARRY? SONO DAVVERO FELICE CHE TI PIACCIA E DELLA TUA CURIOSITA’ :D. GRAZIE PER IL COMMENTO E UN BACIONE ^^

SSSWEETY: GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI ^_^ SONO CONTENTA DI AVER CREATO UNA STORIA CON UN MINIMO DI SPINA DORSALE… A PRESTO E SPERO DI NON DELUDERTI .

AKATSUKI: UN GRAZIE VA PER I COMPLIMENTI, UNO PER IL FATTO CHE LA SEGUI, E L’ULTIMO PER IL CONSIGLIO. HO CERCATO DI SEGUIRLO, DI NON CADERE QUINDI IN RIPETIZIONI INUTILI, MA DA SOLA NON ME NE ACCORGO, FORSE. PER QUESTO HO LA MIA BETA ^^ E TE CHE CONTROLLI IL MIO MODO DI SCRIVERE… PERCIO’: HO FATTO DEI PROGRESSI?? SPERO TANTO DI SI’, MA DIMMI SEMPRE LA TUA, PER QUALSIASI COSA! UN BACIO FORTE FORTE… A PRESTO!

UN ENORME GRAZIE VA INVECE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE SEGUITE E TRA I PREFERITI.

   
 
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