Due
ore! Come avrebbe fatto a resistere due ore senza che lui notasse i
suoi comportamenti strani (agitazione totale) e non si insospettisse?
Due
ore dopo…
Almeno
questo desiderio era stato esaudito!
Era
riuscita a controllare la sua agitazione e le mani non erano ne
sudate ne tremanti.
Era
riuscita pure a controllare i suoi arrossamenti improvvisi che la
sorprendevano anche solo al passaggio dei suoi stupendi occhi
cerulei.
L’unica
cosa che non poteva controllare era il suo cuore.
Eh
bè.. si sa che è un muscolo involontario no?
Fatto sta
che quel suo povero cuoricino perdeva i battiti anche solo al minimo
suono della voce del ragazzo, rischiando a volte di fermarsi
completamente.
Hermione
temeva anche che lui, seduto tre banchi dietro di lei, Harry e Ron,
l’avrebbe di certo sentito tutto quel battere freneticamente
proveniente dal suo cuore.
Invece
no. Tutto era andato per il verso giusto. Stranamente e
fortunatamente al contrario di come aveva pensato la riccia
Grifondoro.
Ad
un certo punto un pensiero si fece vivo nella testa della ragazza:
“Oggi
ci siamo incrociati per i corridoi almeno un paio di volte, se non di
più, e lui, sempre accompagnato da Tiger, Goyle, Nott e
Zabini, si è limitato a prendere in giro solo Harry e Ron. E
la stessa cosa è successa a lezione. Senza contare
stamattina
al Lago Nero. Mi ha chiamata per cognome, ma anche Mezzosangue, solo
che non ha usato il solito tono di disgusto e disprezzo. Era.. come
dire.. più.. gentile. Forse ora è veramente
cambiato,
anche se, è difficile dirlo. E poi orgoglioso come
è,
non lo ammetterà mai, nemmeno sotto tortura. ”
Il
resto della giornata di Hermione passò tra la compagnia dei
suoi amici e lo studio, ovviamente, intervallati da qualche spuntino
qua e là.
Aveva
anche trovato il tempo di andare in biblioteca a leggere qualcosa che
lei riteneva leggero (giusto tre ore per leggere) e poi aveva
passeggiato all’esterno in compagnia di Ginny.
La
rossa, come previsto, l’aveva tempestata di domande e lei
prontamente le aveva risposto.
Inutile
dire quale fosse l’argomento delle loro conversazioni. Malfoy.
Ora
che Ginny lo sapeva non era più un problema parlarne con lei.
Temeva
solo la reazione di Harry e soprattutto quella del povero Ron, che le
moriva dietro dal secondo anno praticamente.
Non
sarebbe mai riuscita a dir loro cosa provava per Draco
senza evitare di ferirli un po’, se non di
ucciderli sul colpo
dando loro la “magnifica” notizia che lei era
innamorata del
Principe delle Serpi nonché loro miglior nemico da sempre.
Draco..
si perché ogni tanto lo chiamava per
nome quando
pensava a lui.
Spesso
succedeva anche quando parlava con Ginny, ma l’amica si
limitava a
strabuzzare gli occhini azzurro cielo ogni qualvolta Hermione lo
chiamava così, per poi pensare subito dopo:
“Cavolacci! Per
far sì che Hermy chiami Malfoy per nome, vuol dire che deve
essere proprio innamorata e non semplicemente cotta!”
Ed
ogni volta che sentiva pronunciare quel nome faceva la solita faccia
e il solito discorso mentale.
Solo
che quel pensiero di Ginny diventava sempre più
un’affermazione decisa.
Prima
o poi avrebbe dovuto sputarlo fuori, rivelandolo alla riccia.
*Nota
dell’autrice*: so che non è niente di speciale e
so anche
che rovinosamente ristretto, ma per il momento non ho altre idee e
sono occupatissima sia con la scuola che con la patente (a brevissimo
l'esame di teoria), così mi sono limitata a descrivere un
po’
la situazione.. vi supplico di non uccidermi per stavolta..
Grazie
mille a tutte coloro che recensiscono e a cui mando un bacione
immenso!
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