CIAO ECCOMI TORNATA SCUSATE PER IL
RITARDO MA HO AVUTO DEI
PROBLEMI PERSONALI MOLTO SERI. VOLEVO ADDIRITTURA CANCELLARE QUESTA
FIC, MA UNA
MAIL MI HA SPINTA A CONTINUARLA.. SCUSATE SE QUESTO CAP SARA’
UN PO’ SOTTOTONO
MA STO DECIDENDO SE RICOMINCIARE A SCRIVERE O SMETTERE DEL TUTTO..
GRAZIE 1000
QUESTO CAPITOLO è PER TE,
GRAZIE DELLA MAIL
D.
CAPITOLO 4
Dopo un’affermazione del
genere mi sarei
aspettata una scena come quelle dei
film. Bacio appassionato, sguardi languidi, ma ovviamente la vita non
è un
film, tantomeno la mia. Mi ero incantata sul tuo sorriso senza
accorgermi che
attorno la vita scorreva tranquilla.
“Rose”
E’ la voce di Emmett,
proprio quella che non vorrei sentire
a riportarmi alla realtà. Mi volto verso quello che dovrebbe
essere l’amore
della mia vita e sorrido falsa come non sono mai stata. Mi avvicino
lentamente
e lo abbraccio, grazie al cielo non sono mai stata una che ama dare
spettacolo.
Così nessuno fa caso alla mia freddezza. Eppure sento quei
dannatissimi occhi
puntati sulla mia schiena. Cazzo Jasper smettila di guardarmi! E come
se avesse
capito il suo sguardo si sposta. Mi sento sollevata, in
realtà sono solo una
gran codarda. Non faccio in tempo a voltarmi che vedo Jasper intento ad
esplorare le cavità orali di Alice. E che cavolo non
così davanti a me! Lo senti
che sono gelosa lo capisco perché mentre la baci sono i miei
occhi che fissi.
“Che schifo”
E l’unica affermazione che
mi lascio sfuggire prima di
salire le scale e andarmene.
“Ma che problemi ha
quella?”
Che problemi ho Alice? Prega di non
venirlo mai a sapere..
Preparo velocemente la borsa con
l’occorrente per la scuola.
Come se fosse una normalissima giornata. Scendo le scale rapida e mi
trovo
Jasper che mi guarda da in fondo ai gradini. Non faccio in tempo a
muovermi che
mi ritrovo inchiodata al muro col suo corpo che mi schiaccia contro
questo.
“Allora piccola sei gelosa
è…”
“Lasciami
Jasper… immediatamente!”
“ No ora non mi va.. hai
detto tu che volevi giocare con me..
“
Giocare con me? Quella frase mi
rimbomba in testa. Io sto
mandando tutto a quel paese per un gioco. Lo spingo via da me con forza.
“ un gioco? Io ho accettato
di farmi male per un gioco?”
“ cosa pensavi fosse?
Amore.. ma non farmi ridere”
Già cosa credevo che
fosse? Dio che stupida come ho potuto
pensare che Jasper si potesse interessare seriamente ad una come me. Stringo i pugni con forza,
forse un po’
troppa. Basta Rose.. non ti fai mettere sotto da nessuno ricordatelo.
Alzo la
testa e guardo davanti a me fiera come sono sempre stata. Raccolgo la
borsa con
i libri e a passo lento mi dirigo verso la porta. Forse un
po’ troppo lento
sento la sua mano stringermi il polso.
“jas hai già
detto quello che dovevi dirmi, ora per favore
lasciami andare “
“Rosy vuoi capire che non
posso “
Cosa devo
fare con te? Sto
per dare voce ai miei pensieri quando
Edward e Alice arrivano scherzando in atrio. Jasper molla con una
velocità
impressionante il mio polso. Per poi andare da alice e baciarla, sempre
fissandomi negli occhi. Basta questo è troppo, esco di corsa
da quella casa
sbattendo la porta.. di nuovo. L’aria fresca sembra farmi
bene, e come se
attraversasse la mia testa portando via almeno parte dei miei pensieri.
Quasi
non me ne accorgo quando due braccia mi cingono protettive la vita.
Protetta da
quelle braccia poggio la mia testa sulle spalle di Edward, so che
è lui non ho
bisogno di chiedere.
“Rosalie, dimmi che succede
per favore..”
“Vorrei farlo, ma non
posso…”
“C’è
differenza fra non puoi.. e non vuoi.. però non mi hai
mai nascosto nulla nel bene e nel male. Ed è proprio il
fatto che questa volta
tu non mi renda partecipe delle tue cose che mi spaventa. Pensavo che
si fosse
risolto tutto, ma a quanto pare quello che è successo con
Bella ha lasciato
ferite fra di noi che non si possono risanare”
Edward no non puoi credere questo, ti
prego. E improvvisamente
senza nemmeno rendermene conto inizio a singhiozzare, forte senza
ritegno
lasciandomi andare fra le sue braccia. Vorrei poter versare qualche
lacrima, ma
non posso, posso solo urlare fra le sue braccia. Edward non fa niente,
strano
per uno come lui. Mi lascia semplicemente sfogare aggrappata a lui.
Piano,piano
mi calmo così come la stretta di Ed sulle mie braccia.
“Rose, se prima ero
preoccupato ora sono terrorizzato,
mentre singhiozzavi è apparso un nome nella tua testa. Io
non sono qui per
giudicarti ma ti prego pensa a quello che fai.”
Sentire quelle parole fa male per il
semplice fatto che sono
vere, e ora so che tu sai non so se sia un bene o un male ma forse
questo mi fa
sentire meno sola..
“Qualunque cazzata farai tu
sei e resterai sempre mia
sorella “
Quelle parole dette da Edward sono
sicura che non le avrei
mai scordate. Per la prima volta nella mia vita non mi sentivo sola, e
tutto
questo per merito di quel ragazzino che tanto mi faceva arrabbiare. Non
c’era
bisogno di altre parole, lo sapevamo entrambi. Mi tenne stretta a se
ancora per
qualche attimo per poi sciogliere la presa e posarmi un casto bacio
sulla nuca.
In tutto quel delirio forse qualcosa di buono stava nascendo, o forse
è meglio
dire rinascendo. Col cuore un po’ più leggero mi
avviai insieme ad Edward verso
il garage. Leggerezza che mi abbandono nell’istante in cui
vidi gli occhi di
Jasper fissarmi. Salì in macchina senza badarci e mi isolai
nel mio mondo. Non volevo
pensare a come comportarmi, non potevo pensare o
Alice avrebbe visto. Non avevo facoltà di
decisione e anche in presenza di Ed avrei dovuto limitare i miei
pensieri..
Fantastico!
La scuola mi annoiava, non la
ritenevo rilevante per la mia
persona la prima volta che l’avevo frequentata figuriamoci
ora che ripetevo le
stesse lezioni da una vita. Stavo attraversando il corridoio per
recarmi ad una
noiosissima lezione di biologia quando Jasper, inutile negarlo so che
è lui,
posa una mano sulla mia schiena e mi spinge verso destra, verso un
grandissimo
errore.
“Che diamine stai facendo
razza d’idiota vuoi dare
spettacolo?”
“Calmati tesoro, non posso
mettere la mano sulla schiena
della mia sorellina!”
Che grandissima faccia di culo! In
questo momento vorrei
fosse in grado di leggermi nel pensiero. Senza rendermene conto mi
ritrovo nel
cortile della scuola. Cosa?
“Jasper dove diavolo stiamo
andando”
“Per una volta stai zitta e
seguimi ”
“Ma chi ti credi di essere per trattarmi così
“
“Rosalie Lialian Hale non
costringermi a venire a prenderti
di peso. E lo farò oh si che sai che lo
farò”
Per l’ennesima volta mi
tocca ingoiare un boccone troppo
amaro per il mio orgoglio. Ma nonostante tutto mi ritrovo a seguirlo,
incazzata
nera, si ma a seguirlo comunque. Stiamo andando a passo umano verso la
foresta.
mi chiedo cosa diamine abbia in testa questo decelerato.
All’improvviso in
mezzo ad una radura s ferma.
“Non sono pazzo Rosalie,
avevo solo bisogno di parlare da
solo con te”
“Può darsi che
io non abbia voglia di parlare con te.. “
“Però mi hai
seguito.. e non usare la storia che avevi paura
che ti venissi a prendere”
Che grandissimo stronzo che sei
Jasper. E io che stupida che
sono ancora qui con le gambe che tremano e le farfalle nelle stomaco.
Questa è
una delle rare volte nella vita in cui non riesco a reggere lo sguardo
d qualcuno,
più precisamente il tuo sguardo
ed
abbasso la testa.
“Bravo Jasper hai vinto
tu”
“Io non ho vinto nulla
Rose”
“E allora perché
io mi sento come se avessi perso?”
Restiamo in silenzio per parecchi
minuti. Non è facile
aprirsi per nessuno dei due e questa volta credo di aver esagerato, mi
sono
esposta troppo. All’improvviso la sua voce rimbomba nella
radura.
“Posso chiederti cosa
avresti perso?”
Non voglio rispondere, non questa
volta non cedo Jasper. Lo sento
si è posizionato vicino a me. Le se dita si insinuano fra le
mie, in uno dei
gesti più dolci che io abbia mai ricevuto.
“Ti va di
ascoltarmi?”
Annuisco beandomi di quella mano che
mi stringe. In quel
momento penso che avrei potuto sopportare qualunque cosa.. o quasi.
“Ti ho fatto male sta
mattina lo so. So che essere tratta
così fa più male a te che a chiunque altro.
Però devi capre che io ho un
passato orribile quasi come il tuo.. e ho paura. Ho paura di quello che
mi stai
facendo mi se entrata dentro Rose e non penso di essere più
in grado di farti
uscire.”
“Perché mi hai
detto che era un gioco?”
“Perché sono un
lunatico stupido incoerente vampiro, non
sarà facile Rose. Io ho paura non mi fido delle persone.
Volevo mostrarti anche
quanto posso essere sadico e crudele. Non sono solo il dolce e tenero
Jasper,
no piccola sono cattivo e so già che ti farò del
male.”
Quelle parole furono come una
secchiata fredda. Quanto ero
stata stupida? Io muoio di paura e faccio l’altezzosa ma
anche lui ha paura è
diversa solo la reazione.
“Jasper
ora sono qua
con la ma mano stretta nella tua, ti ho seguito nonostante tutto.
Questo basta
per dimostrati che non scomparirò?”
“E’
così assurdo pensare di aver raggiunto il
paradiso?”
“No Jasper non è
assurdo, ma lo sai che appena ci scopri
ranno diventerà un inferno..”
“ E allora
brucerò fra quelle fiamme inseguendo il mio
paradiso.”
E per una volta fregandomene delle
conseguenze e di tutto
sigillai le mi labbra con le sue.
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