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Autore: doradora    27/11/2009    2 recensioni
“A quanto pare sono desiderato altrove” mi sorride e si avvia verso la sala. Ma a metà strada si blocca indeciso, si gira e a passi svelti si dirige verso di me, questa volta però non sorride. Si ferma davanti a me e titubante prende il mio volto fra le mani per poi posare le sue labbra sulla mia fronte.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jasper Hale, Rosalie Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CIAO ECCOMI TORNATA SCUSATE PER IL RITARDO MA HO AVUTO DEI PROBLEMI PERSONALI MOLTO SERI. VOLEVO ADDIRITTURA CANCELLARE QUESTA FIC, MA UNA MAIL MI HA SPINTA A CONTINUARLA.. SCUSATE SE QUESTO CAP SARA’ UN PO’ SOTTOTONO MA STO DECIDENDO SE RICOMINCIARE A SCRIVERE O SMETTERE DEL TUTTO..

GRAZIE 1000

QUESTO CAPITOLO è PER TE, GRAZIE DELLA MAIL

D.

 

CAPITOLO 4

Dopo un’affermazione del genere  mi sarei aspettata una scena come quelle dei film. Bacio appassionato, sguardi languidi, ma ovviamente la vita non è un film, tantomeno la mia. Mi ero incantata sul tuo sorriso senza accorgermi che attorno la vita scorreva tranquilla.

“Rose”

E’ la voce di Emmett, proprio quella che non vorrei sentire a riportarmi alla realtà. Mi volto verso quello che dovrebbe essere l’amore della mia vita e sorrido falsa come non sono mai stata. Mi avvicino lentamente e lo abbraccio, grazie al cielo non sono mai stata una che ama dare spettacolo. Così nessuno fa caso alla mia freddezza. Eppure sento quei dannatissimi occhi puntati sulla mia schiena. Cazzo Jasper smettila di guardarmi! E come se avesse capito il suo sguardo si sposta. Mi sento sollevata, in realtà sono solo una gran codarda. Non faccio in tempo a voltarmi che vedo Jasper intento ad esplorare le cavità orali di Alice. E che cavolo non così davanti a me! Lo senti che sono gelosa lo capisco perché mentre la baci sono i miei occhi che fissi.

“Che schifo”

E l’unica affermazione che mi lascio sfuggire prima di salire le scale e andarmene.

“Ma che problemi  ha quella?”

Che problemi ho Alice? Prega di non venirlo mai a sapere..

Preparo velocemente la borsa con l’occorrente per la scuola. Come se fosse una normalissima giornata. Scendo le scale rapida e mi trovo Jasper che mi guarda da in fondo ai gradini. Non faccio in tempo a muovermi che mi ritrovo inchiodata al muro col suo corpo che mi schiaccia contro questo.

“Allora piccola sei gelosa è…”

“Lasciami Jasper… immediatamente!”

“ No ora non mi va.. hai detto tu che volevi giocare con me.. “

Giocare con me? Quella frase mi rimbomba in testa. Io sto mandando tutto a quel paese per un gioco. Lo spingo via da me con forza.

“ un gioco? Io ho accettato di farmi male per un gioco?”

“ cosa pensavi fosse? Amore.. ma non farmi ridere”

Già cosa credevo che fosse? Dio che stupida come ho potuto pensare che Jasper si potesse interessare seriamente ad una come me.  Stringo i pugni con forza, forse un po’ troppa. Basta Rose.. non ti fai mettere sotto da nessuno ricordatelo. Alzo la testa e guardo davanti a me fiera come sono sempre stata. Raccolgo la borsa con i libri e a passo lento mi dirigo verso la porta. Forse un po’ troppo lento sento la sua mano stringermi il polso.

“jas hai già detto quello che dovevi dirmi, ora per favore lasciami andare “

“Rosy vuoi capire che non posso “

Cosa  devo fare con te?  Sto per dare voce ai miei pensieri quando Edward e Alice arrivano scherzando in atrio. Jasper molla con una velocità impressionante il mio polso. Per poi andare da alice e baciarla, sempre fissandomi negli occhi. Basta questo è troppo, esco di corsa da quella casa sbattendo la porta.. di nuovo. L’aria fresca sembra farmi bene, e come se attraversasse la mia testa portando via almeno parte dei miei pensieri. Quasi non me ne accorgo quando due braccia mi cingono protettive la vita. Protetta da quelle braccia poggio la mia testa sulle spalle di Edward, so che è lui non ho bisogno di chiedere.

“Rosalie, dimmi che succede per favore..”

“Vorrei farlo, ma non posso…”

“C’è differenza fra non puoi.. e non vuoi.. però non mi hai mai nascosto nulla nel bene e nel male. Ed è proprio il fatto che questa volta tu non mi renda partecipe delle tue cose che mi spaventa. Pensavo che si fosse risolto tutto, ma a quanto pare quello che è successo con Bella ha lasciato ferite fra di noi che non si possono risanare”

Edward no non puoi credere questo, ti prego. E improvvisamente senza nemmeno rendermene conto inizio a singhiozzare, forte senza ritegno lasciandomi andare fra le sue braccia. Vorrei poter versare qualche lacrima, ma non posso, posso solo urlare fra le sue braccia. Edward non fa niente, strano per uno come lui. Mi lascia semplicemente sfogare aggrappata a lui. Piano,piano mi calmo così come la stretta di Ed sulle mie braccia.

“Rose, se prima ero preoccupato ora sono terrorizzato, mentre singhiozzavi è apparso un nome nella tua testa. Io non sono qui per giudicarti ma ti prego pensa a quello che fai.”

Sentire quelle parole fa male per il semplice fatto che sono vere, e ora so che tu sai non so se sia un bene o un male ma forse questo mi fa sentire meno sola..

“Qualunque cazzata farai tu sei e resterai sempre mia sorella “

Quelle parole dette da Edward sono sicura che non le avrei mai scordate. Per la prima volta nella mia vita non mi sentivo sola, e tutto questo per merito di quel ragazzino che tanto mi faceva arrabbiare. Non c’era bisogno di altre parole, lo sapevamo entrambi. Mi tenne stretta a se ancora per qualche attimo per poi sciogliere la presa e posarmi un casto bacio sulla nuca. In tutto quel delirio forse qualcosa di buono stava nascendo, o forse è meglio dire rinascendo. Col cuore un po’ più leggero mi avviai insieme ad Edward verso il garage. Leggerezza che mi abbandono nell’istante in cui vidi gli occhi di Jasper fissarmi. Salì in macchina senza badarci e mi isolai nel mio mondo. Non volevo pensare a come comportarmi, non potevo pensare  o Alice avrebbe visto. Non avevo facoltà di decisione e anche in presenza di Ed avrei dovuto limitare i miei pensieri.. Fantastico!

La scuola mi annoiava, non la ritenevo rilevante per la mia persona la prima volta che l’avevo frequentata figuriamoci ora che ripetevo le stesse lezioni da una vita. Stavo attraversando il corridoio per recarmi ad una noiosissima lezione di biologia quando Jasper, inutile negarlo so che è lui, posa una mano sulla mia schiena e mi spinge verso destra, verso un grandissimo errore.

“Che diamine stai facendo razza d’idiota vuoi dare spettacolo?”

“Calmati tesoro, non posso mettere la mano sulla schiena della mia sorellina!”

Che grandissima faccia di culo! In questo momento vorrei fosse in grado di leggermi nel pensiero. Senza rendermene conto mi ritrovo nel cortile della scuola. Cosa?

“Jasper dove diavolo stiamo andando”

“Per una volta stai zitta e seguimi ”
“Ma chi ti credi di essere per trattarmi così “

“Rosalie Lialian Hale non costringermi a venire a prenderti di peso. E lo farò oh si che sai che lo farò”

Per l’ennesima volta mi tocca ingoiare un boccone troppo amaro per il mio orgoglio. Ma nonostante tutto mi ritrovo a seguirlo, incazzata nera, si ma a seguirlo comunque. Stiamo andando a passo umano verso la foresta. mi chiedo cosa diamine abbia in testa questo decelerato. All’improvviso in mezzo ad una radura s ferma.

“Non sono pazzo Rosalie, avevo solo bisogno di parlare da solo con te”

“Può darsi che io non abbia voglia di parlare con te.. “

“Però mi hai seguito.. e non usare la storia che avevi paura che ti venissi a prendere”

Che grandissimo stronzo che sei Jasper. E io che stupida che sono ancora qui con le gambe che tremano e le farfalle nelle stomaco. Questa è una delle rare volte nella vita in cui non riesco a reggere lo sguardo d qualcuno, più precisamente il tuo sguardo  ed abbasso la testa.

“Bravo Jasper hai vinto tu”

“Io non ho vinto nulla Rose”

“E allora perché io mi sento come se avessi perso?”

Restiamo in silenzio per parecchi minuti. Non è facile aprirsi per nessuno dei due e questa volta credo di aver esagerato, mi sono esposta troppo. All’improvviso la sua voce rimbomba nella radura.

“Posso chiederti cosa avresti perso?”

Non voglio rispondere, non questa volta non cedo Jasper. Lo sento si è posizionato vicino a me. Le se dita si insinuano fra le mie, in uno dei gesti più dolci che io abbia mai ricevuto.

“Ti va di ascoltarmi?”

Annuisco beandomi di quella mano che mi stringe. In quel momento penso che avrei potuto sopportare qualunque cosa.. o quasi.

“Ti ho fatto male sta mattina lo so. So che essere tratta così fa più male a te che a chiunque altro. Però devi capre che io ho un passato orribile quasi come il tuo.. e ho paura. Ho paura di quello che mi stai facendo mi se entrata dentro Rose e non penso di essere più in grado di farti uscire.”

“Perché mi hai detto che era un gioco?”

“Perché sono un lunatico stupido incoerente vampiro, non sarà facile Rose. Io ho paura non mi fido delle persone. Volevo mostrarti anche quanto posso essere sadico e crudele. Non sono solo il dolce e tenero Jasper, no piccola sono cattivo e so già che ti farò del male.”

Quelle parole furono come una secchiata fredda. Quanto ero stata stupida? Io muoio di paura e faccio l’altezzosa ma anche lui ha paura è diversa solo la reazione.

“Jasper  ora sono qua con la ma mano stretta nella tua, ti ho seguito nonostante tutto. Questo basta per dimostrati che non scomparirò?”

“E’ così assurdo pensare di aver raggiunto il paradiso?”

“No Jasper non è assurdo, ma lo sai che appena ci scopri ranno diventerà un inferno..”

“ E allora brucerò fra quelle fiamme inseguendo il mio paradiso.”

E per una volta fregandomene delle conseguenze e di tutto sigillai le mi labbra con le sue.

 

 

  
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