Riscriviamo la Storia
..: Riscriviamo la
Storia :..
Ovvero,
quello che avrebbe dovuto fare Edward Cullen in New Moon
invece di piangersi addosso
Seduto su un tronco, Edward Cullen fissava l’orizzonte, senza
vederlo realmente.
Si sentiva piuttosto depresso. Quello che maggiormente aveva temuto si
era alla fine verificato: la sua natura aveva messo Bella in pericolo.
Non gli restava altra scelta se non quella di abbandonarla. Se ne
sarebbe andato per sempre, lasciandola libera di vivere la sua vita.
Sarebbe scomparso, vivendo il resto della sua immortale esistenza
nell’assenza, nella mancanza e nella perdita, come uno di
quei personaggi che costellano la letteratura Ottocentesca.*
Ma una volta arrivato a quel punto del ragionamento, un bronzeo
sopracciglio partì per la tangente.
Un momento!
Perché mai un vampiro secolare e figo come lui avrebbe
dovuto fare una scelta del genere?
Era profondamente degradante, nonché priva di qualsiasi
senso logico.
No, no, no, no!
Esistevano ben altre soluzioni.
Detto, fatto.
Alzatosi con impeto, il secolare nonché figo vampiro si
lanciò verso casa, alla ricerca di uno dei suoi degeneri
fratelli.
Giunto a destinazione, si trovò di fronte Jasper, devastato
e, se era possibile, ancora più depresso di quanto lo fosse
stato lui fino a pochi minuti prima.
Al che, afferrato il biondo vampiro per il bavero (lo so, stiamo
parlando di Edward Cullen, ma ricordatevi l’apporto
fondamentale del testosterone!) cominciò il suo bel
discorsetto.
«Jazz, fratello mio, so quanto sia difficile per te
resistere al sangue umano. Non credere che non lo sappia! Ma la
prossima volta che tenti di saltare addosso alla mia ragazza ti spezzo
le gambe! Mi sono spiegato?! Un po’ di auto controllo!
Disciplina, che diamine! Anche perché non sei tu quello che
dopo se la deve dare a gambe per “lasciarle vivere la sua
vita”! Mi toccherebbe andare a vivere a Rio de Janeiro per il
resto della mia esistenza, e a me l’America Latina neanche
piace! Come se questo non bastasse, là
c’è un sole che spacca le pietre e così
non potrei uscire neanche di striscio! Quindi fai il bravo, va bene?! E
porco chicco!!»
Jasper lo guardò stralunato. «Porco
chicco?**»
«Non interrompermi! E poi che diavolo vorrebbe dire
“lasciarle vivere la sua vita”? Quella deficiente
ne approfitterebbe subito per andare a fare un po’ di
motocross – non è neanche capace di camminare in
linea retta senza schiantarsi e si va a prendere una moto?! –
o a saltare giù dalla prima scogliera che incontra! Per non
parlare del fatto che non appena mi volto un attimo, si va ad
innamorare del primo cagnaccio pulcioso che le passa davanti!
Così poi mi toccherà essere comprensivo:
“Ma no, Bella, non ti preoccupare. Non me la prendo se alla
prima occasione scappi a La Push in mezzo ad un branco di licantropi
adolescenti il cui unico obiettivo nella vita è quello di
scoprire chi riesce a fare più flessioni!” Oppure:
“ L’hai baciato? Di tua volontà? No,
Bella, non sono arrabbiato. La tua reazione è umana e
perfettamente normale e ragionevole e poi, ricordiamolo, questa storia
è tutta colpa mia!” Che è uno scherzo?!
D’accordo essere un gentiluomo, ma qui mi si sta prendendo un
po’ troppo per i fondelli, mi sembra! Gentiluomo non vuol
dire imbecille, maledizione!»
Per riprendere un po’ di quel fiato che ormai non aveva
più, Edward si fermò qualche secondo.
Proprio in quel momento, il resto della sua famiglia uscì di
casa.
Lasciando andare Jasper di botto, il vampiro puntò un dito
accusatore contro Alice.
«Tu! Non voglio più sentire parlare di
premonizioni, d’accordo?! E se per caso dovessi vedere una
scogliera o qualsiasi cosa ci vada vicino, IGNORALA!»
Poi il suo sguardo si fermò su Rosalie.
«E tu! Sorella degenere! La prossima volta che
senti l’impellente bisogno di telefonarmi, trattieniti! Poi
mi toccherebbe andare in Italia a suicidarmi! Piuttosto uccido prima te
e poi quell’altra che ha avuto la brillante idea di buttarsi
giù da una scogliera con il mare in tempesta!!»
Ed infine i suoi occhi si posarono sul suo vero amore,
l’altra metà del cielo, l’amore della
sua esistenza, etc.
«TU! No! Non ti prenderò un cane neanche
morto!*** Dovrai passare prima sul mio cadavere! L’unica cosa
che puoi fare è sperare in un gatto. Ma niente cani! Mai e
poi mai!!»
E così, finalmente terminata la sua sfuriata, Edward Cullen
girò i tacchi e se ne andò a caccia nella
foresta, lasciandosi alle spalle un silenzio attonito ed una famiglia
completamente sconvolta.
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
*Nel frattempo, in una sconosciuta palestra degli Stati Uniti*
Dopo un ultimo sbuffo di fatica, Taylor Lautner posò il
bilanciere sul sostegno, con l’intenzione di prendersi un
po’ di meritato riposo.
In quel momento, il suo cellulare suonò.
«Pronto? Sì, sono in palestra. Come? Che
significa che non se ne fa nulla? Ma… Il film è
stato sospeso? Perché?! Cosa vuol dire che
c’è stato un cambiamento nella trama?! Cosa? Mi
stai dicendo che mi sono allenato tutti i giorni come un matto,
spaccandomi la schiena e diventando più figo di quanto non
fossi mai stato, per
niente?!» pausa. «CHE DIAVOLO
VUOL DIRE “SÍ”?!! Un momento, tu sei il
mio manager, fai qualcosa! Mi hai capito?… Ehi, pronto?
Pronto?! EHI!!»
Le luci della palestra deserta si spensero di colpo.
«Fantastico. Ci mancava solo
questo…»
Sipario.
Spazio
dell’autrice:
D’accordo, ormai è evidente: sono
un’idiota demente.
Ciò che ho appena scritto lo dimostra. Non sto neanche a
chiedermi come mi sia potuta venire in mente una cosa del
genere.
Però mi sono divertita e così ho deciso di
postarla in ogni caso.
* Per quanto riguarda questa frase, deriva dal corso di letteratura
francese che ho frequentato questo primo semestre. È uno
sfizio mio personale. Ignoratelo pure.
** Questa non la capirà nessuno, a parte una persona. Ma
chissenefrega.
*** Questo pezzo mi è venuta in mente dopo aver visto
un’immagine su DeviantArt, che potrete trovare qui.
Bene, direi che questo è tutto.
Alla prossima e buon 2010 a tutti!
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