cap 12 avalon
emh, emh, c'è ancora
qualcuno??? ok, è qusi un mese e mezzo che non aggirono, ok,
tolgo il quasi!!! vi lascio subito al capitolo precisando che
mìnon so bene cosa centri questo titolo con il capitolo, in
teoria la storia doveva svilupparsi diversamente ma la mia mania
di revisione e correzione non ha risparmiato nemmeno questo capitolo =)
tuttavia il titolo mi piaceva un sacco e l'ho lasciato ah ah ah... =).
Buona lettura
CAPITOLO 12 – L’ALBA DEL GIORNO DOPO NON É SEMPRE LUMINOSA COME TI ASPETTAVI
POV BELLA
Lentamente salii i gradini della veranda, i ricordi vorticavano
ancora nella mia mente spossando ulteriormente le mie già
stanche e provate membra. Era calata la sera e anche questa volta mi
sarei cacciata nei guai, diventava sempre più difficile
convincere ogni volta Charlie a non mandare mai nessuno a cercarmi.
Ogni giorno inventavo scuse sempre più assurde, forse dovevo
confessare il mio amore ma la paura della sua reazione mi tratteneva.
Sospirai e aprii la porta.
“sono a casa.”
“Bella sei tu?” sbuffai, chi voleva che fosse? Vivevamo
soli in quella piccola casa al limitare della foresta. Non avevo voluto
nessuno intorno durante la mia permanenza tra le persone comuni. Ero
ancora piuttosto scombussolata dall’incontro appena avvenuto.
Ogni giorno il mio amore per lui cresceva e solo questo mi aveva spinto
a portarlo nei boschi di La Push e confessargli il motivo per cui i
druidi e i licantropi odiassero così tanto i vampiri. Era stato
difficile per me, i miei occhi erano ancora piuttosto arrossati, ma
sentivo che era un passo che dovevo fare, io mi fidavo di lui e lui si
doveva fidare di me. non potevano esistere segreti tra i noi. Beh,
già ce ne era uno bello grosso che non riuscivo a confessargli...
“non è tardi?” mio padre sbucò dalla cucina.
Quando non rivestiva il suo ruolo ufficiale di capo druido era un padre
attento e premuroso. Peccato che non lo facesse spesso.
“si scusa, mi sono trattenuta un attimo di più in biblioteca.”
“sempre a studiare, eh? Come se ne avessi bisogno...”
ridacchiò sotto i baffi. Meglio una piccola bugia che confessare
la verità. Adoravo il tacito accordo che prevedeva nessuna
invasione mentale tra di noi se non in casi straordinari mentre ci
confondevamo tra la folla. “tutto bene? sembri un po’
pallida.” Oh, oh, sentivo odore di guai. Meglio far ricorso alle
mie poche doti di attrice e mentire di nuovo spudoratamente, lui non
doveva sapere, per nessun motivo, non adesso, ero ancora troppo
fragile. La solita paura mi stava prendendo allo stomaco.
“si, si, è solo questo freddo. Siamo solo agli inizi di
marzo ma fa ancora freddo. Dovevo scegliere meglio dove
trasferirci.” Borbottai mentre mio padre scoppiava a ridere ben
sapendo il motivo della mia scelta, Forks. Avevo voluto dare la
possibilità ai miei amici licantropi di passare un po’ di
tempo nel loro luogo d’origine. “vado a farmi una doccia
calda e a fare i pochi compiti rimasti.” E così dicendo
salì le scale.
La doccia era stupendamente rilassante e in poco tempo mi sciolse i
muscoli contratti. Avevo bisogno di staccare completamente la mente da
quello che era accaduto nel pomeriggio. Mi misi una tuta sformata ma
molto calda e mi diressi in camera a studiare fino all’ora di
cena. Quando scesi un buon profumino mi invase le narici. Strano, mio
padre non sapeva cucinare. Mi affacciai alla cucina con circospezione.
Lo trovai inginocchiato davanti al forno che controllava la cena.
“Charlie, non avrai mica cucinato???” non usavo mai il suo
nome druidico al di fuori delle occasioni ufficiali, odiavo già
abbastanza il suo ruolo.
“non posso nemmeno cucinare per mia figlia una volta
tanto?” evitava di guardarmi come se fosse imbarazzato per
qualcosa. Affilai lo sguardo...
“allora? Che ha preparato Marion di buono?” si alzò arrossendo. Colpito e affondato.
“lasagne.” disse in un sospiro. Ottimo, avevo proprio voglia del mio piatto italiano preferito.
“perché stai cercando di addolcirmi?” la mia voleva
essere solo una battuta ma dall’espressione colpevole che assunse
dovevo ancora una volta aver indovinato.
“volevo solo parlarti...” intuivo già lì
argomento... “delle Nozze Sacre...” tradotto del rito per
la celebrazione del tuo compleanno. Mi sedetti. Se volevo reggere la
conversazione meglio avere qualcosa di solido sotto al sedere e di
sicuro non sarebbero bastate le lasagne.
“che c’è per dolce?”
“torta al cioccolato e mandorle, la tua preferita.” Mi
rispose sorridendo, interpretando al domanda come un invito a
proseguire. “come sacerdotessa di Avalon devi conoscere ogni
particolare del rito...”
“si e li conosco bene...” dove voleva andare a parare?
“ecco, si insomma. So che non potete scegliere il Re Cacciatore
che deve vincere per poter arrivare a te...” abbassò gli
occhi imbarazzato. Un sorriso mi comparve involontario sulle labbra.
“anche tu celebrasti il compleanno della signora di Avalon come
Re Cacciatore, mi sembra...” certo! Ero nata io! “quindi
sai molto bene come si svolge...non capisco cosa possa
imbarazzarti...”
“cerca di essere docile mentre il Re ti farà sua e non
sarcastica e scontrosa come sempre.” Ok, adesso ero io quella in
imbarazzo, mi stava dando consigli sulla mia prima volta ma non era
ancora finita. “tu non sei molto simpatica con i druidi ma quasi
sicuramente sarà uno di noi...e inoltre vorrei che scegliessi il
giovane Diviziaco...” lo guardai allibita... “Mike per
intenderci,” disse interpretando il mio sguardo sconcertato come
se non avessi capito di chi stava parlando. “ha già avuto
altre donne e molte pizie me lo hanno indicato come un grande amante
che può renderti piacevole il rito. So che per te celebrarlo
è un grande sacrificio e sto cercando il modo per rendertelo
meno odioso...” non riuscivo a dire una sola parola. Mi alzai
molto lentamente, presi il cellulare e composi un breve messaggio. Poi
mi rivolsi a mio padre che mi fissava in attesa di una mia risposta.
“non posso pilotare la cerimonia...” certo che potevo ma i
druidi non avrebbero dovuto mai saperlo. “e non mi sembra il caso
che tu mi faccia un discorso del genere. È una cosa che
già faccio mal volentieri e sapere con chi passerò la mia
prima volta senza che lo ami non mi farà di certo stare
meglio.” Presi fiato ma qualcuno mi interruppe entrando come un
razzo dalla porta principale, travolgendo per altro il mobiletto
all’ingresso.
“Bella! Che significa: Ti prego vieni subito, Jake?
Mi hai fatto spaventare a morte!” il mio amico trafelato per la
corsa non aveva ripreso fiato nemmeno un secondo e mi fissava con gli
occhi fuori dalle orbite. Mi rivolsi a mio padre poco felice
dell’interruzione.
“se potessi scegliere, non sarà certo un druido ma un
licantropo. E ora scusa ma devo andare.” Mi rivolsi al mio
miglior amico e gli sorrisi grata che fosse arrivato così
presto. Gli avevo perdonato alla svelta il suo comportamento, certo le
sue costole rotte non avevano ancora perdonato me. Gli presi la grande
mano calda nella mia e lo condussi fuori di casa, al limite con la
foresta. Lì presi la Goccia di Avalon e richiamai con enorme
sforzo, ero ancora indebolita dai ricordi del pomeriggio e la magia mi
stava togliendo ulteriori energie, le nebbie che trasportarono me e
Jacob al molo inglese dove ci attendeva la barca per Avalon, i
servitori percepivano la mia intenzione di usare la barca senza che
arrivasse loro un ordine diretto.
“che significa Bella?” Jake voleva delle spiegazioni.
“significa solo che ogni sera tornerò ad Avalon pur di non
sentire mio padre e i suoi discorsi sul sesso!” gridai in preda
ad una leggera crisi isterica.
“ah ah ah!!!” io non ci trovavo niente da ridere! Misi un
broncio da bambina offesa. Lentamente la tensione accumulata si sciolse
e mi unì volentieri al suo sorriso.
“ok, ok. Ho esagerato. Ma proprio non è il mio discorso
preferito. Mi ha addirittura indicato di scegliere Mike!” a
Jacob, Mike stava simpatico quanto io adoravo le pizie. “tra
quelle sciacquette delle pizie va alla grande.” Informai il mio
amico delle quotazioni sessuali del druido.
“ah ah ah” Jake aveva una gran risata contagiosa e bastava
poco per scatenarla. “comunque sei adorabile con quella
tuta.” Solo allora mi accorsi che indossavo ancora
quell’orribile indumento sformato. “una tipa come te
attenta alla moda...” rise di nuovo prendendomi in giro e per non
cadere a terra dalle risate si appoggio al povero albero lì
vicino che si incrinò sotto il suo peso.
“ah ah ah, spiritoso.” Gli risposi sarcastica ma grata,
sapevo che stava facendo di tutto per distarmi dalla mia incazzatura,
dovevo essere più calma se volevo riportarci indietro.
“su adesso che ti sei calmata perché non ci riporti a
casa?” il suo riso si trasformò in un dolce e comprensivo
sorriso. Avrei voluto esaudire la sua richiesta ma ero troppo stanca,
raccolsi le forze cercando quel tanto di potere che bastava per
riportarci a Forks. Mi tremarono le gambe e io sarei caduta a terra
stremata se Jake non mi avesse preso al volo.
“Jacob...”
“ok, ho capito.” Si trasformò nell’enorme lupo
rossiccio e si abbassò quanto bastava per permettermi di salire
su di lui. Ci dirigemmo a Eyam passando per i boschi e le strade meno
trafficate, non potevamo correre il rischio di essere visti. Purtroppo
la mia mente era ancora visitata dai pensieri sul rito e mi continuavo
a chiedere se il licantropo sotto di me avrebbe partecipato al rito. Mi
risposi che era meglio non saperlo.
Una volta raggiunto il paese, dove nessuno si stupì di vedermi
arrivare sul dorso del licantropo, dopotutto conoscevano la magia, i
druidi l’avevano eletto a loro sede principale secoli orsono,
entrai nella casa che mi aveva ospitato qualche mese prima. Mangiai
qualcosa con il mio amico in forma umana prima di andare a letto. fu
una cena molto piacevole, ridevamo e scherzavamo spensierati. Per
fortuna avevo fatto una doccia, sentire l’odore di vampiro
avrebbe portato a troppe domande. Trovai un pigiama nel cassettone
della mia stanza. Una donna di Avalon mi aveva nel frattempo raggiunto
per mettersi al mio servizio, anche se non era necessario, e per
portarmi degli indumenti consoni alla giornata successiva.
“ti amo.” Mandai veloce un messaggio ad Edward, anche per avvertirlo che non sarei stata a casa quella notte.
“ti amo, mia stella.”
Non chiese il motivo della mia assenza e gliene fui grata. La mattina
dopo sarei ripartita e avrei affrontato una nuova giornata di scuola
come se niente fosse successo.
p.s. dell'autrice: siete giunti
fino in fondo? bene!!! come è andata? si inizia a intravedere
qualcosa ma non so ancora bene quando verrà spiegato tutto nel
dettaglio (i capitoli mi stanno implorando si scriverli, ma la mia
testa è tra le nuvole, impegnata in altro.) spero di risentirvi
presto ma tanto ormai siete abituati ai miei lunghi silenzi
(perdonatemi!!!!) ciao!!!!
Isy_264: ciao!!! sono sparita ma mi
sono ritrovata =) chiedo scusa per l'assenza prolungata =) purtroppo in
questo capitolo nessun pov Edward, ma torna tranquilla =). mi fa
piacere che ti piaccia come personaggio (a me fa impazzire ma scrivere
i suoi pov non è sempre semplice). per quanto riguarda il rito,
si manca poco (credo). ma prima che avvenga Bella deve parlare con
Edward, spiegare...direi che qua qualcosa si intuisce...si capisce
anche il rapporto Bella/Charlie. a lui conveniva molto crescerla...ma
sono sicura che le voglia anche bene. posterei sicuramente più
spesso se l'ispirazione non mi abbandonasse tutte le volte che apro il
file, porta pazienza, please!!! ciao!!!!
bellacullen889: e
chi ti dice che io voglia liberarmi di te??? =) non so dirti quanto mi
faccia piacere che tu apprezzi anche questa storia =) è la mia
prima creatura e sta crescendo con non poche difficoltà, ho
bisogno anche del tuo spstegno!!! ma tanto i miei sproloqui li conosci
già!!! ciao!!!
psawyer414: eh si ho continuato.
James mi è sempre stato antipatico, quindi toccata e fuga per
lui e morte violenta!! so che questo capitolo ti farà sbellicare
ma spero che ti piaccia come è stato sistemato!!! ciao!!!!
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