Scusami
Finalmente
è arrivato il seguito di questa fan-fiction! Scusate
l'enormissimo ritardo ma sono stata impegnatissima negli ultimi mesi e
non trovavo mai il tempo per scrivere. Spero che il capitolo vi piaccia!
Buona lettura!
Scusami
Hermione
si guardò in giro, cercando di
vedere se Ron, Harry e Neville fossero rientrati. Era già la
seconda volta che
questo ragazzo veniva a parlare con lei, e ora si era portato dietro
anche
l’amico; anche se la prima volta la compagnia poteva essere
considerata
interessante, adesso era un po’ stufa. Un altro sguardo nei
pressi della porta
le rivelò che Harry e Neville erano rientrati, ma non
c’era traccia di Ron.
Così si scusò con Jason e Rick e si diresse verso
i due amici, continuando a
guardarsi attorno nella sala per cercare di scorgere un lampo rosso.
«Harry,
dov’è Ron?» chiese subito.
Le
rispose Neville: «Non so cosa gli
sia preso, l’ho visto scolarsi due bicchieri di whiskey
incendiario e avviarsi
verso le scale imbronciato. Harry, tu eri con lui, sai cosa gli
è successo?»
Hermione
spostò lo sguardo da Neville a
Harry e viceversa, allibita: Ron non era uno che si ubriacava. Harry la
prese
per un braccio facendo cenno a Neville di non seguirli e la
trascinò in un
posto meno chiassoso.
«Ma,
cosa…» chiese Hermione.
«Senti,»
le disse torvo Harry «Lo sai
vero che Ron è molto geloso?»
«Sì
che lo so» rispose lei sbuffando «Ma
questo…»
«E
se lo sai, perché stasera ti sei
messa a ridere e scherzare con quei due tipi?»
«Ma…»
«Lo
so che non l’hai fatto apposta e di
sicuro lo sa anche lui, ma sai com’è fatto e che
spesso agisce d’impulso.»
«Ma
sono stati loro ad attaccare
bottone, non sono mica andata a cercarli io!»
«Hermione,»
disse Harry scuotendo la
testa «non sono qui per giudicarti, ma per dirti quello che ha
visto Ron. Al
resto devi pensarci tu.»
E
tornò nel salone, lasciando Hermione
sola appoggiata al muro, a rimuginare su quello che le aveva detto. Era
vero
che non era stata lei ad andare a cercare Jason e Rick, e sicuramente
non si
era messa a civettare con loro, assolutamente!, questo
l’avrebbe capito anche
un cieco. Ma era anche vero che non aveva fatto niente per scoraggiarli
nella
conversazione.
“Se
Ron avesse fatto così con due
ragazze…” Hermione sbiancò pensando a
questo e cominciò a correre su per le
scale. Arrivata alla porta della camera fu assalita dai dubbi
“E se non mi
vuole vedere? E se non mi perdonerà?”. Alla fine
si decise e bussò.
°°°°°
Ron
sentì qualcuno bussare alla porta: “Al diavolo
Harry!” pensò, e strinse più
forte il cuscino, voltando le spalle alla porta, senza preoccuparsi di
rispondere.
Dopo
altri due tocchi quel qualcuno aprì la porta:
«Ron?»
E
Ron rimase impietrito, senza avere il coraggio di voltarsi o di
emettere suono.
Hermione! Si sarebbe arrabbiata per come era scappato dalla festa,
perché
doveva crescere e le aveva rovinato la serata, e avrebbero litigato di
nuovo, e
poi molto probabilmente tra loro sarebbe finita. Nuove lacrime
rischiavano di
uscire dai suoi occhi.
La
sentì avvicinarsi al letto e sedersi alle sue spalle.
«Ron?»
la sua voce non sembrava arrabbiata, anzi, sembrava quasi titubante
mentre gli
accarezzava la spalla.
«Hermione…»
cominciò lui pronto a scusarsi, ma senza il coraggio di
girarsi a guardarla.
«Scusami!»
disse Hermione prima che Ron
avesse il tempo di continuare. Questa volta lui si voltò di
scatto, trovando il
viso di un’Hermione triste, dispiaciuta, quasi forse
spaventata. Non capiva…
«Cosa…?»
«Scusami,
Ron. Avrei dovuto capirlo senza che fosse Harry a dirmelo, ormai dovrei
conoscerti e comportarmi di conseguenza, quindi mi sono comportata da
idiota.»
«Cosa
vuoi dire? Cosa ti ha detto Harry?» “Lo
ucciderò tra le più atroci torture la
prima volta che lo incrocerò.” pensò
Ron.
«Mi
ha detto solo quello che avrei dovuto capire da sola. Io lo
so che sei geloso, Ron, ma questa sera me ne sono dimenticata
e
ho parlato e scherzato con quei due ragazzi, e questo è imperdonabile»
Ron
era senza parole: mai si sarebbe aspettato che Hermione avrebbe detto
quelle
parole, era rimasto letteralmente a bocca aperta. Hermione era a testa
bassa,
le mani intrecciate. Ron si tirò su e si sedette sul letto,
le mise una mano
sulle sue e appoggiò l’altra sulla sua guancia.
«Hermione?»
La ragazza alzò la testa, gli occhi lucidi e il labbro
inferiore tra i denti,
come per trattenere i singhiozzi. Ron prese il suo viso tra le mani e
le
asciugò le lacrime con i pollici. «Tu non hai
fatto niente di sbagliato, non è
che mettendoti con me hai firmato un contratto per cui non puoi
più parlare con
altri ragazzi. Sono io che sono ipersensibile e troppo
geloso.»
«È
questo il punto!» disse lei alzando la testa e scuotendola,
tanto che Ron dovette
far scendere le mani su quelle di lei. «Io lo so e dovrei
comportarmi di
conseguenza per non farti stare male, dato appunto il fatto che stiamo
insieme.
Mi perdoni?» la sua voce era quasi implorante.
Ron
era frastornato. Si aspettava di dover implorare Hermione per giorni
perché lei
lo perdonasse e ora era lei che
chiedeva a lui di perdonarlo. Non era preparato a questo: era sempre
stato lui
a dover chiedere scusa.
«Hermione,
io non ti devo perdonare niente, ma se proprio vuoi ti perdono solo se
tu perdoni
me» le disse alla fine con un sorriso accarezzandole i
capelli.
Anche
la ragazza sorrise, tirando su col naso, e gli accarezzò la
guancia «Neanche tu
hai niente da farti perdonare, ma se vuoi sei perdonato.»
Ron,
con la mano, tirò la testa della ragazza verso di
sé e avvicinò il viso al suo,
fino a sfiorarle le labbra con un leggero bacio.
«Ti
amo.» disse sorridendo a un centimetro dalle sue labbra e
guardandola negli
occhi.
«Anch’io
ti amo.» rispose Hermione.
Ron
decise allora di riprendere il bacio e approfondirlo, intrecciando le
dita tra
i suoi capelli e passandole l’altro braccio dietro la
schiena. Anche Hermione
gli strinse la schiena con una mano e gli passò
l’altra dietro il collo. Era il
primo, vero, lungo bacio che si davano dall’estate
precedente, e il fatto che
ognuno dei due aveva pensato di star per perdere l’altro lo
rendeva ancora più
speciale. Dopo un po’ Hermione appoggiò la testa
sulla spalla di Ron, mentre
lei le accarezzava delicatamente i capelli e la schiena, tenendola
stretta;
stava pensando se lei si sarebbe arrabbiata se le avesse posto la
domanda che
gli frullava in testa. Alla fine si decise, e dandole un bacio sui
capelli
disse:
«Ehm…
Hermione… Posso farti una domanda, senza che tu ti
arrabbi?»
Hermione
alzò la testa e lo guardò perplessa.
«Se
poi la domanda non ti piace puoi dirmi di farmi gli affari
miei» riprese Ron
precipitosamente.
«Beh,
se stiamo insieme gli affari miei sono anche tuoi, no? Dai, chiedimi
quello che
vuoi.»
«Ehm,
ecco… Vorrei sapere dicosaparlaviconqueiragazzi»
«Come?
Ron, per favore, sii comprensibile»
«Di
cosa parlavi con quei ragazzi?» disse lui abbassando la testa
mentre gli
diventavano rosse le orecchie.
«Oh,
ehm… Beh, non ci sono problemi…»
Hermione sembrava imbarazzata e si strinse in
grembo le mani «Quello riccio, Jason, aveva letto un articolo
che avevo scritto
per il Settimanale delle Streghe
riguardo al C.R.E.P.A.; non c’era la mia foto sul giornale,
ma, sai,
praticamente ci conoscono tutti, quindi quando mi ha visto è
venuto a
complimentarsi per l’articolo eccetera.»
“Beh,
non è così tragica la cosa, dai… E poi
uno che legge il Settimanale delle Streghe
non può essere pericoloso…”
pensò Ron
prendendo tra le sue le mani di Hermione. «E
l’altro?»
«Ah…
quello… Più tardi, mentre tu eri fuori insieme a
Harry e Neville, Jason ha
voluto farmi conoscere il suo amico, Rick, che però non era
per niente
interessato agli Elfi Domestici, quanto piuttosto a raccontare quello
che
riusciva a fare, come era bravo a Quidditch e quanto andava veloce con
la
scopa. Mi sono stufata nel giro di dieci minuti e ti sono venuta a
cercare…
Solo che tu eri già andato…» lo
guardò preoccupata.
«Quello
ci stava provando con te.» disse Ron deciso
«Come
fai ad esserne così sicuro?»
«Ehm...»
Ron era un po' imbarazzato «Ho visto come ti guardava, anche
prima che venisse
a parlare con te... L'ho notato per caso... E poi hai detto tu che si
vantava
di quello che sapeva fare!»
«Ah...»
disse Hermione chinando la testa.
«Non
è colpa tua se sei bellissima.» le disse Ron
sorridendo e alzandole il viso
«Solo che non mi piace quando anche gli altri se ne
accorgono... E soprattutto
quando ci provano con te.» E le posò delicatamente
le labbra sulle sue.
«La
prossima volta me ne ricorderò, tranquillo Ron.»
"Certo che me ne
ricorderò, non voglio più vederlo
così" pensò Hermione baciandolo.
*****
Spero che vi sia piaciuto
anche questo capitolo! :-)
Tutti i commenti sono bene accetti (anche x dirmi che fa schifo :P)
così posso sapere se potrei intraprendere la carriera di
scrittrice o se è meglio lasciar perdere XD! No, a parte gli
scherzi, mi piacerebbe sapere se la mia ff è piaciuta ;)
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