Capitolo
4
Il
tuo innamorato segreto
Ylia
camminava come fluttuando, con espressione da pera cotta in faccia.
Salutava
tutti con un sorriso beato, e non le importava dove mettesse i piedi e
nemmeno
se inciampasse più spesso del solito.
-
Ehm... che ti succede? – chiese Marian, che con la sorella passeggiava
nel
giardino del palazzo.
Ylia
era appunto inciampata in un cespuglio, e si stava rialzando,
ripulendosi dalle
foglie.
-
Niente, perché? – rispose lei, con voce zuccherosa. – Tutto bene! –
disse.
-
Sembri un po’ strana, in effetti... – constatò Luce, esaminandola da
ogni
parte.
Ylia
sospirò soddisfatta. – Forse è a causa di questa... – mormorò,
mostrando alle
ragazze una lettera scritta su carta raffinata e profumata.
-
Possiamo? – fece Marian.
Ylia
annuì.
Luce
aprì la lettera, e lesse ad alta voce.
-
Cara Ylia, tu forse non sai chi sono, ma io ti conosco molto bene... Ti
osservo
da molto tempo, ormai, e finalmente ho trovato il coraggio di
scriverti. Dal
primo momento che ti ho vista, non ho più smesso di pensare a te... Da
quando
mi sveglio al mattino, al momento in cui vado a dormire la sera, i miei
pensieri sono sempre rivolti a te, e anche durante il sonno, i miei
sogni sono
riempiti dal tuo bellissimo viso, e dai tuoi morbidi capelli... Perciò
ho deciso
di farti sapere che sei la più bella ragazza che io abbia mai visto, e
che il
mio cuore batte solo e soltanto per te. Per ora, non trovo il coraggio
di
mostrarmi a te di persona, perciò affido i miei sentimenti a queste
poche
righe. Spero di averti resa felice, svelandoti tutto il mio amore,
firmato il tuo innamorato segreto.
–
Quando
Luce finì di leggere, Ylia aveva un’espressione sognante, e Marian
tratteneva
le lacrime per la commozione.
-
Oh, Ylia! Hai un ammiratore segreto! – esclamò la ragazza, abbracciando
l’amica.
-
Secondo me... – intervenne Luce, - questo, più che ammiratore mi sembra
un
maniaco! –
-
Perché dici così! – la rimproverò la sorella.
-
Io dico semplicemente quello che penso. E io penso che questo tipo sia
ossessionato, altro che innamorato! Non hai letto quello che ha scritto
nella
prima riga? Io ti conosco molto bene...
Questo vuol dire che ti spia! Ti segue quando tu nemmeno te lo
immagini... –
-
Smettila, Luce! – esclamò Marian. – Così la spaventi! Ylia, non
ascoltare
quello che dice mia sorella. Questo tipo è innamorato di te, quindi ora
bisogna
solo scoprire di chi si tratta... –
Ylia
sorrise, annuendo.
-
Certo, non datemi ascolto! Tanto arriverà il momento in cui verrete da
me
piangendo, e io vi dirò: ve l’avevo
detto! - ribadì Luce, rientrando al castello.
-
Dai, aspetta! Non andartene! Stai qui con noi! – la chiamarono Marian e
Ylia,
ma la ragazza le salutò con la mano, proseguendo per la sua strada.
-
Secondo lei è tutto così facile! Le persone sono tutte buone e care...
– mugugnò
Luce, camminando spedita verso la sua stanza.
-
Ehi, Luce, che borbotti? – fece Yann, che proveniva dalla direzione
opposta,
seguito da Rei.
-
Ciao. – disse lei secca,
proseguendo, ma poi si fermò, tornando indietro.
-
Scusate se vi ho salutato in quel modo... –
Rei
sorrise. – Sei di cattivo umore? – chiese.
La
ragazza scosse la testa. – No... è che a volte mia sorella ha delle
idee
assurde... Voi cosa pensereste se vi arrivasse una lettera in cui c’è
scritto: ti osservo da tanto tempo, non faccio che pensare a te, bla bla
bla... –
-
È arrivata una lettera del genere a Marian? – chiese Rei allarmato.
-
No, è arrivata a Ylia. – rispose Luce.
Il
ragazzo sospirò di sollievo.
-
Beh, io penserei che qualcuno sia innamorato di me... – suppose Yann.
-
Oh, no! Tu la pensi come Marian, allora! – sospirò la ragazza.
-
A me farebbe un po’ paura, invece... sapere di essere osservati
da tanto tempo non è una bella sensazione... – ammise
Rei. – Con quello che si sente in giro, non bisognerebbe fidarsi
tanto... –
-
Quanto siete diffidenti! Io invece penso che sia una cosa tenera!
Sicuramente
si tratta di una persona timida che non ha il coraggio di parlarle, e
allora si
limita ad ammirarla da lontano... – sostenne Yann, sognante.
-
Sei davvero un caso disperato, Yann. Se la pensi a questo modo vai a
crogiolarti nel fuoco dell’amore assieme a mia sorella! – gridò Luce,
arrabbiata.
-
Nooo! – esclamò Rei. – Vo... voglio
dire... – fece, avvampando, - Non c’è bisogno di litigare, no? –
Luce
parve non sentire nemmeno quello che aveva detto Rei, ma incrociò le
braccia al
petto e se ne andò.
-
Beh... è andata così... – sospirò Rei. – Ti chiedo solo una cosa,
fratellino...
ti prego, non andare a crogiolarti
nell’amore con Marian! –
Yann
non rispose.
Era
bloccato come una statua, e la sua espressione era un misto di
disperazione e
incredulità.
Rei
schioccò le dita un paio di volte, ma il fratello era proprio inebetito.
-
Mi ha risposto male... – riuscì a mormorare Yann, esterrefatto.
Poco
dopo, i ragazzi raggiunsero Marian e Ylia nel giardino, dove
raccontarono di
aver avuto anche loro una discussione con Luce.
-
A volte è davvero irritante. – fece Marian. – Non è forse lecito poter
sognare
un po’? –
Yann
era ancora una statua inanimata, mentre Rei sembrava pensieroso.
-
È anche vero però che è meglio tenere gli occhi aperti... Voglio
dire...
potrebbe sul serio essere un malintenzionato... –
Marian
sgranò gli occhi. – Beh, allora anche tu la pensi così? –
Il
ragazzo assunse un’espressione sconsolata.
Gli
dispiaceva deludere Marian, ma comunque quella era la sua opinione, e
non
poteva cambiarla...
Il
mattino seguente, a colazione, le cose non erano affatto cambiate.
I
ragazzi, che erano seduti tutti allo stesso tavolo, in un grande
soggiorno, e nessuno
aveva il coraggio di guardarsi negli occhi.
Luce
mangiava come una disperata, ed era riuscita a spazzolarsi da sola un
intero
prosciutto affumicato.
Marian
sospirava, e lanciava sguardi sconsolati ai suoi amici.
Yann
era ancora sconvolto dal giorno prima, e ogni volta che guardava verso
Luce, il
respiro gli si smorzava, e non riusciva più a mangiare niente.
Ad
un certo punto bussarono alla porta, e un cameriere in un’ elegante
livrea blu
si presentò davanti a Ylia.
-
Una consegna per lei. – disse, porgendo un gigantesco mazzo di gigli
bianchi
alla ragazza.
Luce
si alzò di scatto, lanciando un’occhiata glaciale verso i fiori, poi
uscì dalla
stanza senza dire niente.
Ylia
parve rattristarsi, ma poi la sua attenzione fu di nuovo catturata dai
fiori,
che la attirarono con il loro intenso profumo.
-
Guarda! C’è un biglietto! – esclamò Marian, indicando un foglietto di
pergamena
che usciva dalle foglie.
Ylia
lo lesse con gli occhi, e la sua espressione si fece sempre più
emozionata ed
impaziente.
-
Allora? – fece l’altra, interessata.
La
ragazza avvampò, boccheggiando.
-
Vuole incontrarmi! – mormorò.
Marian
saltò su dalla sedia, colta alla sprovvista da quella notizia.
-
Che cosa? Ma allora ti devi preparare! Devi farti bella! – esclamò,
facendo
alzare anche l’amica, e uscendo insieme dalla stanza.
Yann
e Rei rimasero da soli, senza sapere cosa fare.
-
Fratello... – disse Yann, sconsolato. – Secondo te Luce mi odia? –
-
Ecco fatto! Sei perfetta! – disse Marian, orgogliosa del suo lavoro.
Ylia
si guardò allo specchio, osservandosi da ogni minimo lato.
I
suoi capelli rossi erano raccolti sulla nuca, con qualche piccolo
ricciolo che
usciva dall’acconciatura, che le davano un’aria romantica.
Marian
l’aveva truccata e l’aveva aiutata a scegliere l’abito che avrebbe
dovuto
indossare.
-
Non servirebbe un altro po’ di trucco, secondo te? – fece Ylia,
esaminandosi.
L’amica
negò categoricamente. – Assolutamente no! Sei stupenda, dico davvero! –
Ylia
sospirò, elettrizzata. – Sarà meglio andare, allora. – disse.
Le
due ragazze uscirono dal castello, incamminandosi per i giardini.
-
Ha scritto che vuole incontrarmi al pergolato delle rose... – fece
Ylia, che
iniziava ad innervosirsi. – E se poi lui non mi piacesse? Se è troppo
basso, o
troppo alto? Se è troppo biondo o troppo bruno? O peggio! Se fosse come
ha
detto Luce? –
-
Adesso smettila! – esclamò Marian, spingendola a camminare più in
fretta. –
Vedrai che andrà tutto bene! Lui sarà fantastico eccetera. –
Ormai
il pergolato si scorgeva in lontananza, e si notava che vicino ad esso
c’era
una figura in piedi.
Era
un ragazzo alto, vestito elegantemente, e aveva qualcosa in mano,
probabilmente
un regalo per Ylia.
La
lontananza era troppa per poter scorgere i tratti del suo viso, ma si
notava
distintamente che i suoi capelli erano biondi e fluenti, e
risplendevano al
sole.
-
Ora ti lascio. Vai e conquistalo! – fece Marian, dando una pacca sulla
spalla
all’amica.
Mentre
Ylia si faceva coraggio, e incedeva verso il suo ammiratore, Marian
tornò
indietro, per lasciare i due in intimità.
“
Che buffo!” si disse la ragazza, “ Avrei giurato che quel tipo fosse il
principe Yuri, ma è impossibile! Se fosse davvero lui sentirei la puzza
della
sua acqua di colonia fino a qui!”
Luce
si aggirava frenetica per i corridoi, finché non s’imbatté casualmente
in Rei.
-
Oh! Cercavo proprio te! – esclamò lei, e con la sua solita finezza ed
eleganza,
lo prese dal colletto della camicia e se lo trascinò dietro fino ad una
cassapanca nel corridoio, dove lo fece sedere.
Lui,
un po’ terrorizzato, le chiese che cosa le fosse preso.
-
Devi aiutarmi. – disse Luce.
Rei
sbatté le palpebre più volte. Aveva forse capito male?
-
Cheee? E per cosa dovrei aiutarti? – esclamò.
-
Senti, posso chiederlo solo a te, perché la pensiamo esattamente allo
stesso
modo. Anche tu hai dei dubbi sull’ammiratore segreto di Ylia, no? –
Il
ragazzo annuì.
-
Bene! È per questo motivo che ho bisogno di te. Voglio smascherarlo. –
-
Senti, Luce... –
-
No! Fammi finire! Anche a me piacerebbe credere che questo tizio sia
davvero
innamorato di lei, ma non è così. Lo sento. –
Rei
sorrise, divertito. – Sei preoccupata per Ylia? –
Luce
arrossì un po’, voltandosi per non farsi vedere in viso.
-
Beh... solo un pochino... – ammise, incrociando le braccia al petto.
Il
ragazzo si alzò, sistemandosi la camicia. – Va bene, ti aiuterò. –
Marian
sedeva su una panchina del grande giardino, e sfogliava una margherita
con aria
sognante.
Sentendo
dei passi dietro di lei, si voltò di scatto, nascondendo il fiore.
-
Yann! Sei tu! Credevo fosse... ehm... non fa niente... –
Lui
rise. – Credevi fosse Rei? –
-
Nooo! Cosa te lo fa pensare? – negò la ragazza, scuotendo energicamente
la
testa.
Yann
rise, seguito poi da Marian.
Il
ragazzo si sedette vicino a lei, un po’ nervoso.
-
Marian senti, posso farti una domanda? –
-
Certo! Dimmi pure! –
Yann
fece un sospiro. – Secondo te, Luce mi odia? –
Marian
gli lanciò uno sguardo divertito, e poi scoppiò a ridere.
-
Ma che dici! – esclamò. – Lei non ti odia affatto! –
Gli
occhi di Yann si illuminarono improvvisamente, e sul suo volto si aprì
un
gigantesco sorriso, che andava da un orecchio all’altro. Saltò su dalla
panchina e si mise ad esultare e a ridere come un bambino.
-
Ma... – si fermò un attimo, colto da un pensiero improvviso, - Sei
sicura?
Insomma, sia ieri che oggi si è comportata molto freddamente, e ieri mi
ha
anche risposto molto male... –
Marian
scosse la testa.
-
Non ce l’aveva contro di te. Era arrabbiata e basta. –
Yann
non riusciva a capire. – Arrabbiata? Se l’è presa così tanto per
l’ammiratore
di Ylia? –
-
No, non tanto per quello, più per il fatto che non
le diamo ragione... Lei odia avere torto! – spiegò lei.
Il
ragazzo era incredulo.
-
Era arrabbiata... per questo? –
Marian
annuì. – In verità è una cosa che mi diverte molto... –
-
A me invece ha terrorizzato!!! – ammise Yann, sorridendo a denti
stretti.
-
Vedrai che si sistemerà tutto. – disse la ragazza.
-
Chi le ha consegnato i fiori, eh? Avanti, ci dica la verità! – gridava
Luce,
tenendo stretto il colletto del cameriere, che tremava atterrito.
-
Luce, è meglio che tu la smetta... – bisbigliò Rei. – Lo stai
terrorizzando...
–
La
ragazza mollò la presa, ricomponendosi.
-
Io... – balbettò il cameriere, - ... non lo so... L’ho trovato
all’ingresso
delle cucine, e sul biglietto c’era scritto che era un regalo per la
veggente...
–
Rei
ringraziò, trascinando a forza Luce il più lontano possibile.
-
Siamo ad un punto morto... – sospirò la ragazza, mentre con l’amico
usciva
fuori in giardino.
Proprio
in quel momento, dal folto degli alberi stava arrivando Ylia, e quando
fu
vicina a loro, si fermò.
Luce
le si fece vicino, un po’ imbarazzata.
-
Senti Ylia... ecco, io volevo scusarmi per tutto quello che ho detto...
Il
fatto è che ero preoccupata per te... –
Ylia
le sorrise dolcemente, tranquillizzando l’amica.
-
Non devi preoccuparti, non ce n’è bisogno! – disse. Con le dita
giocherellava
con un braccialetto che le circondava il polso. Era argentato, e aveva
tanti
piccoli pendenti a forma di cuore.
-
Te l’ha regalato quel ragazzo? – chiese Rei, indicandolo.
Ylia
annuì. – Si chiama Mark, ed è uno degli assistenti del fabbro... dice
che un
giorno mi ha incontrata nel borgo, e da allora non mi ha più
dimenticata... –
Luce
abbassò lo sguardo, maledicendosi per aver pensato tutte quelle cose
cattive su
quel ragazzo. Vedendo Ylia così felice dopo averlo incontrato, le venne
una
fitta al cuore.
In
fondo voleva bene alla sua amica, non voleva litigare con lei.
-
Scusami ancora. Spero che tu dimentichi le mie cattiverie. – disse Luce.
Ylia
sorrise di nuovo, e Luce le diede un buffetto sul braccio.
A
quel contatto, la ragazza si irrigidì, mentre Ylia si allontanava.
-
Che ti succede? – esclamò Rei, vedendo l’espressione terrorizzata
dell’amica.
-
Lei... era... – mormorò, - era congelata come un cubetto di ghiaccio! –
I
due ragazzi cercarono Marian e Yann dappertutto, e dopo averli trovati,
si
riunirono tutti in camera di Marian.
Luce
era ancora un po’ scossa, e non sapeva come iniziare il discorso.
-
Sorellina, che ti prende? – fece Marian, scuotendola un po’ per le
spalle.
Luce
puntò i suoi occhi azzurri in quelli verdi di Marian.
-
Era congelata! E non dico semplicemente fredda o che, ma proprio
congelata! E
capisco anche che siamo in inverno, pure io ho il naso ghiacciato, ma
lei era
proprio un cubetto, capisci? Sembrava uscita dal freezer, dalla
ghiacciaia,
sembrava un surgelato! –
-
Ferma, ferma, ferma... – fece Marian, tappando la bocca della sorella.
-
Prima di tutto, inserisci il soggetto. –
Luce
fece un respiro profondo. – Ylia. – disse.
-
Ylia è un surgelato? – chiese Yann, e tutti lo guardarono male.
-
Spiegaci cos’è successo. – chiese Marian a Rei, vedendo che Luce era
tutta
agitata.
Il
ragazzo abbassò lo sguardo.
-
Luce ha sfiorato Ylia, e si è accorta che lei era ghiacciata come... –
-
Come un morto! – terminò la frase Luce.
Marian
e Yann si guardarono perplessi.
-
Andiamo a cercarla. – propose la ragazza.
Yann
suggerì di dividersi in due gruppi per perlustrare il castello, perché
i
ragazzi erano già stati nelle stanze di Ylia, trovandole vuote.
-
Luce, tu verrai con me nell’ala ovest, e voi due andrete nell’ala est.
– disse
il ragazzo.
Gli
amici erano sbalorditi. Yann non era mai stato così deciso come in quel
momento.
-
O... ok... – mormorò Luce, confusa, non sapendo che altro dire.
Marian
e Rei salivano una lunga rampa di scale.
-
Marian, che hai? Sei silenziosa... – fece Rei, fermandosi.
La
ragazza si bloccò, andando quasi a sbattere contro di lui.
-
Non ho niente... sto bene... – mormorò, non riuscendo a guardarlo negli
occhi.
Rei
poggiò le mani sulle spalle di Marian, e lei inconsciamente alzò la
testa,
incontrando gli occhi zaffiro del ragazzo.
-
Se c’è qualcosa che ti preoccupa, a me puoi dirlo. – fece lui,
abbozzando un
sorriso.
Anche
Marian sorrise, poco convinta. – O... ok. Ora però... dovremmo
continuare a
cercare Ylia, non credi? –
-
Hai ragione... – disse, e insieme continuarono a salire le scale.
In
verità, qualcosa che preoccupava Marian c’era, ma non poteva
assolutamente
dirlo a Rei, perché era proprio lui la fonte della sua preoccupazione...
“
Ho capito che non sarò mai la sua ragazza ideale...” pensava. “ L’ho
capito
solo oggi, quando ho notato che abbiamo idee completamente diverse...”
Anche
Yann era insolitamente silenzioso, mentre con Luce perlustrava le
cucine.
-
Dobbiamo sbrigarci, perché tra poco arriveranno i cuochi per preparare
il
pranzo... –
Il
ragazzo fece un cenno impercettibile con la testa.
Luce
si voltò a guardarlo.
-
Non mi hai risposto. – disse.
Yann
alzò la testa, sconsolato.
-
Luce, - disse. – Tu mi odi? –
La
ragazza sbatté più volte le palpebre.
-
Io? – fece, guardandolo incredula, poi scoppiò a ridere a crepapelle. –
Io non
ti odio! Ma come ti è venuto in mente? –
Yann
spalancò gli occhi, che sbrilluccicavano esageratamente.
-
Sai, ho parlato con tua sorella, e anche lei mi ha detto che non mi
odi, però
io non ci ho creduto fino in fondo, volevo sentirlo dalle tue labbra...
–
Luce
sorrise. – E ora l’hai sentito, no? –
Il
ragazzo le si avvicinò, e le prese una mano con la sua. – Si, ora lo
so. –
disse, dolcemente.
La
ragazza arrossì improvvisamente, sciogliendosi dalla presa, ed evitando
di
guardarlo lo prese per la manica e se lo trascinò dietro.
-
Forza, sbrighiamoci, o cambierò idea sul fatto di odiarti... –
-
L’avete trovata? – chiese Marian a sua sorella.
I
quattro ragazzi si erano ritrovati all’ingresso del castello, dopo aver
perlustrato gran parte del maniero.
-
Forse allora è nel giardino... – disse Yann, ma non riuscì quasi a
terminare la
frase, perché un rombo coprì la sua voce.
Come
un tuono che si espandeva dalle nubi, quel frastuono si diffuse per
tutto il
regno, facendo tremare muri e persone.
-
Cos’è stato? – esclamò Luce, guardandosi intorno.
In
quel momento, il portone del castello si aprì lentamente.
Ne
uscì Ylia, con passo fermo ed espressione neutra.
Le
sue pupille erano completamente nere.
-
Ylia! – esclamò Marian, correndo verso di lei, ma Rei la afferrò per un
braccio, bloccandola.
-
Non andare. – le intimò il ragazzo, tenendo fisso il suo sguardo su
Ylia.
La
ragazza si avvicinò ai quattro, con le braccia aperte, come se volesse
abbracciarli, ma invece di farlo alzò le mani al cielo.
Comandate
dal suo silenzioso ordine, sopra il castello si raggrupparono grosse
nuvole
nere, cariche di pioggia, da cui esplosero numerosi lampi.
Ylia
guardò le nuvole, mentre una forte energia si concentrava attorno al
suo corpo,
facendole sventolare gli abiti e i capelli.
Poi,
come se fosse sostenuta da fili invisibili, iniziò ad alzarsi dal
terreno, e a
fluttuare sopra i ragazzi.
Con
una folata di vento, le porte e le finestre del castello vennero
bloccate,
relegando tutti gli abitanti all’interno.
-
Ora non avremo più seccature,
principesse. – disse Ylia, con una voce innaturale,
mostruosa, che però
usciva proprio dalla sua gola.
-
Che ti è successo Ylia?! Torna da noi! –
-
Ylia non esiste più! Adesso c’è il potere! – gracchiò in risposta
la
ragazza.
Allungò
il braccio destro, e indicò Yann.
In
quel momento il ragazzo si sentì pervadere da un forte dolore, che dal
petto
gli si estese per tutto il corpo. Lanciò un forte grido.
-
Smettila! Che gli stai facendo?! – esclamò Luce, correndo a sorreggerlo.
Yann
non riusciva a reggersi in piedi, tanto era forte lo spasmo, e
continuava a
gridare.
Marian
e Rei non sapevano che fare: non avevano il coraggio di attaccare Ylia,
anche
se ormai non era più la ragazza di prima, ma allo stesso tempo non
potevano far
continuare l’agonia del loro amico.
Nel
frattempo, Ylia aveva alzato anche l’altro braccio, e aveva indicato
Rei.
Improvvisamente,
anche a lui accadde quello che stava succedendo al fratello.
Con
un grido lancinante, anche Rei si accasciò per terra, tenendosi il
petto con le
mani.
-
Ti scongiuro! Smettila!!! – la pregò Marian, con le lacrime agli occhi.
-
E ora, care principesse, toccherà a voi.
– disse Ylia.
Luce
alzò lo sguardo, infuriata. Non avrebbe mai abbassato la testa di
fronte al
nemico.
Fu
in quel momento che lo notò.
Il
bracciale che Ylia portava al polso, quello con i pendenti a forma di
cuore,
emanava un bagliore nero.
-
Marian... – bisbigliò Luce, alla sorella, avvicinandosi. – Dobbiamo
colpire il
bracciale! –
-
Cosa? Che stai dicendo? – mormorò lei, asciugandosi le lacrime.
-
Fai come ti dico! – rispose Luce, poi prese la mano della sorella, e la
strinse
forte. – Non succederà niente, te lo prometto. –
Marian
sospirò, annuendo.
-
Preparatevi, preparatevi a morire.
– ringhiò Ylia, e i suoi
occhi divennero due nere fessure.
-
Ora! – gridò Luce, e con Marian creò
una sfera di energia, che venne scagliata sul bracciale.
Ylia
emise un grido stridulo e agghiacciante, mentre alzava il braccio al
cielo.
Il
bracciale era stato colpito in pieno, e i pendenti d’argento avevano
iniziato a
vibrare.
Poi,
con un lampo di luce, il braccialetto si spezzò in tanti piccoli
frammenti,
creando un’onda d’urto che spazzò l’area circostante fino a chilometri
e
chilometri.
Quando
i ragazzi si svegliarono, si ritrovarono sdraiati nel prato, tutti e
cinque
vicini.
Aprirono
gli occhi quasi contemporaneamente, e si ritrovarono assaliti da una
folla di
gente che si era assiepata tutt’attorno.
-
Figlie mie! – gridò la regina, correndo a baciare ed abbracciare Marian
e Luce.
-
Mamma! – esclamarono le due, cercando di togliersela di dosso.
Quando
finalmente ce la fecero, scoprirono che tutti, ma proprio tutti gli
abitanti
del castello, erano riuniti lì nel giardino.
-
Ci avete fatto prendere un colpo! – continuò a gridare la regina, con
un
fazzoletto premuto sugli occhi.
Istintivamente,
i ragazzi si voltarono verso Ylia.
La
ragazza sembrava essere tornata quella di prima, i suoi occhi avevano
ripreso
il loro colore rosso naturale, e la sua voce era tornata normale.
-
Ylia... – mormorò Marian.
La
ragazza si voltò verso di lei, con gli occhi colmi di lacrime.
-
Ragazzi, perdonatemi! Io... sono una stupida! –
-
Nessuno lo pensa, Ylia. – disse Luce, sorridendole.
-
Ma vi ho quasi ucciso! Non merito nemmeno che voi mi rivolgiate la
parola!–
-
Ma che dici! – esclamò Marian. – Sappiamo benissimo che non eri tu a
fare
quelle cose! È stato quel bracciale! –
-
Il bracciale! – esclamò Ylia, improvvisamente illuminata. – Ma certo!
Appena
l’ho messo al polso mi sono sentita strana, come se non manovrassi più
il mio
corpo... –
-
Non ricordi dove hai preso quel bracciale? – chiese la regina Julie,
intromettendosi.
Ylia
chinò il capo.
-
Me l’ha dato un ragazzo... Ma non ricordo il suo viso, mi dispiace...
So solo
che si chiama Mark ed è un aiutante del fabbro... –
A
quelle parole, Julie fece un cenno, e subito due guardie si diressero
al borgo
alla bottega del fabbro.
-
Su, Ylia, non piangere, è tutto finito, no? Non si è fatto male
nessuno, ed è
questo che conta. – disse Rei, sorridente.
-
Parla per te, caro fratellino! Io sono ancora tutto indolenzito! –
esclamò
Yann, massaggiandosi il petto.
-
State zitti, voi due! Non è questo l’importante. L’importante è che IO avevo ragione! Chi è che ha avuto un
brutto presentimento? Chi è che ha cercato di avvisare tutti? Io!
Ricordate, Luce ha sempre ragione, anche
quando non ha
ragione! –
I
ragazzi la guardarono increduli, scoppiando poi a ridere tutti insieme.
Sono
tornata! Con un nuovo stupendo (?) capitolo!
Dopo
millenni finalmente ho un attimo di riposo, e quindi ho pensato bene di
aggiornare la mia storiella, che era da un po’ che non lo facevo... ^^
X
dolceGg94: sono felicissima che la mia storia ti stia piacendo così
tanto! XDD
Ahahahahah!!! Beh, sul mostro marino mi sa che saremmo d’accordo
entrambe!!!
*o* Sei più simile a Rei? XD Non dovrei dirlo, ma è il mio personaggio
preferito (ora tutti gli altri personaggi mi linceranno, lo so. U.U)!
p.s.
Ovviamente non dicevo che non c’è nessuno che mi segue, era solo una
battuta
per dire che credevo foste in pochi! XDD Io sono strafelice che tu e
tutti gli
altri leggete il mio racconto e amate i miei personaggi! XD
X
evening_star: innanzi tutto ringrazio anche per avermi sempre
seguita... XDD
Sono
molto contenta che Yann ti piaccia! In verità ho sempre paura di farlo
sembrare
un personaggio marginale, e questo un po’ mi rattrista, perché è un
personaggio
a cui tengo molto... Se per caso qualche volta l’ho trascurato,
cercherò di
rendergli maggior giustizia! XD
E
ora, per stare in tema, è proprio il turno dell’intervista a Yann! ^^
Breve
intervista a Yann
Come
ti chiami?
Il
mio nome è Yann Yamazaki.
Quanti
anni hai?
Come
le principesse ho 15 anni, e ne faccio 16 il 25 ottobre.
Il
tuo segno zodiacale?
Scorpione!
Quanto
sei alto?
Mh...
un metro e settantasei, circa... Uffa, vorrei essere più alto...
Su,
non dire così... in
fondo sei comunque alto, e c’è gente più bassa di te... tipo io...
vabbé, dicci,
quanto pesi?
Dunque...
sessantatre? Ma chi se lo ricorda! XDD
Ahahahahah!
Ma no!
Comunque... Di che colore sono i tuoi capelli? E i tuoi occhi?
Allora...
i capelli sono corti e viola, esattamente come una melanzana! Gli occhi
invece
sono castani.
Ooh!
Ne deduco che il
viola ti piaccia parecchio!
Mh,
in verità non tantissimo... Il mio colore preferito è il giallo. ^^
Sì!
Bel colore! Molto
estivo! E cosa ti piace mangiare?
Adoro
la carne alla griglia! Con tutte quelle salsine... *ççç*
Zitto!
Mi sta venendo
fame!!! Ahahahahah! Dai, raccontaci qualcosa in più su di te.
Beh,
che posso dire... Sono allegro, mi piace ridere! Sono un tipo
abbastanza
tranquillo, ma se c’è da fare baldoria sono il primo che “si butta
nella
mischia”!
Sono
molto legato alla mia terra e alla mia famiglia, e sono davvero felice
che Rei
sia mio fratello, perché fin da piccoli ci siamo divertiti un mondo,
insieme.
Una
mia particolarità è che quando c’è qualche cosa (o qualcuno...
<\\\<) che
mi piace vengo totalmente assorbito da essa, come ipnotizzato.
Purtroppo non ci
posso fare nulla...
Bene,
ora ti conosciamo
un po’ di più, grazie! Puoi lasciarci un ritratto? Tuo fratello ci ha
un po’
spiegato come funziona lì da voi...
Ah,
si? XDD Ecco qui un mio ritratto, allora! ^^
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