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Autore: Marian Yagami    15/03/2010    2 recensioni
Eccomi di nuovo qui, con una nuova storia. In realtà questo è il primo racconto che ho inventato, ma lo posto solo ora... Meglio tardi che mai, come si suol dire... Le protagoniste, due sorelle tanto diverse quanto affiatate, vengono trasportate in una dimensione parallela, il magico Regno di Eternal. Non sanno ancora cosa il futuro ha in serbo per loro, ma lo scopriranno presto, vivendo tante avventure in un universo medievale che non smetterà di stupirle. Cosa attenderà le due? Magie? Incantesimi? Amore? Chissà...
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4
Il tuo innamorato segreto
 
Ylia camminava come fluttuando, con espressione da pera cotta in faccia.
Salutava tutti con un sorriso beato, e non le importava dove mettesse i piedi e nemmeno se inciampasse più spesso del solito.
- Ehm... che ti succede? – chiese Marian, che con la sorella passeggiava nel giardino del palazzo.
Ylia era appunto inciampata in un cespuglio, e si stava rialzando, ripulendosi dalle foglie.
- Niente, perché? – rispose lei, con voce zuccherosa. – Tutto bene! – disse.
- Sembri un po’ strana, in effetti... – constatò Luce, esaminandola da ogni parte.
Ylia sospirò soddisfatta. – Forse è a causa di questa... – mormorò, mostrando alle ragazze una lettera scritta su carta raffinata e profumata.
- Possiamo? – fece Marian.
Ylia annuì.
Luce aprì la lettera, e lesse ad alta voce.
- Cara Ylia, tu forse non sai chi sono, ma io ti conosco molto bene... Ti osservo da molto tempo, ormai, e finalmente ho trovato il coraggio di scriverti. Dal primo momento che ti ho vista, non ho più smesso di pensare a te... Da quando mi sveglio al mattino, al momento in cui vado a dormire la sera, i miei pensieri sono sempre rivolti a te, e anche durante il sonno, i miei sogni sono riempiti dal tuo bellissimo viso, e dai tuoi morbidi capelli... Perciò ho deciso di farti sapere che sei la più bella ragazza che io abbia mai visto, e che il mio cuore batte solo e soltanto per te. Per ora, non trovo il coraggio di mostrarmi a te di persona, perciò affido i miei sentimenti a queste poche righe. Spero di averti resa felice, svelandoti tutto il mio amore, firmato il tuo innamorato segreto. –
Quando Luce finì di leggere, Ylia aveva un’espressione sognante, e Marian tratteneva le lacrime per la commozione.
- Oh, Ylia! Hai un ammiratore segreto! – esclamò la ragazza, abbracciando l’amica.
- Secondo me... – intervenne Luce, - questo, più che ammiratore mi sembra un maniaco! –
- Perché dici così! – la rimproverò la sorella.
- Io dico semplicemente quello che penso. E io penso che questo tipo sia ossessionato, altro che innamorato! Non hai letto quello che ha scritto nella prima riga? Io ti conosco molto bene... Questo vuol dire che ti spia! Ti segue quando tu nemmeno te lo immagini... –
- Smettila, Luce! – esclamò Marian. – Così la spaventi! Ylia, non ascoltare quello che dice mia sorella. Questo tipo è innamorato di te, quindi ora bisogna solo scoprire di chi si tratta... –
Ylia sorrise, annuendo.
- Certo, non datemi ascolto! Tanto arriverà il momento in cui verrete da me piangendo, e io vi dirò: ve l’avevo detto! - ribadì Luce, rientrando al castello.
- Dai, aspetta! Non andartene! Stai qui con noi! – la chiamarono Marian e Ylia, ma la ragazza le salutò con la mano, proseguendo per la sua strada.
 
 
- Secondo lei è tutto così facile! Le persone sono tutte buone e care... – mugugnò Luce, camminando spedita verso la sua stanza.
- Ehi, Luce, che borbotti? – fece Yann, che proveniva dalla direzione opposta, seguito da Rei.
- Ciao. – disse lei secca, proseguendo, ma poi si fermò, tornando indietro.
- Scusate se vi ho salutato in quel modo... –
Rei sorrise. – Sei di cattivo umore? – chiese.
La ragazza scosse la testa. – No... è che a volte mia sorella ha delle idee assurde... Voi cosa pensereste se vi arrivasse una lettera in cui c’è scritto: ti osservo da tanto tempo, non faccio che pensare a te, bla bla bla... –
- È arrivata una lettera del genere a Marian? – chiese Rei allarmato.
- No, è arrivata a Ylia. – rispose Luce.
Il ragazzo sospirò di sollievo.
- Beh, io penserei che qualcuno sia innamorato di me... – suppose Yann.
- Oh, no! Tu la pensi come Marian, allora! – sospirò la ragazza.
- A me farebbe un po’ paura, invece... sapere di essere osservati da tanto tempo non è una bella sensazione... – ammise Rei. – Con quello che si sente in giro, non bisognerebbe fidarsi tanto... –
- Quanto siete diffidenti! Io invece penso che sia una cosa tenera! Sicuramente si tratta di una persona timida che non ha il coraggio di parlarle, e allora si limita ad ammirarla da lontano... – sostenne Yann, sognante.
- Sei davvero un caso disperato, Yann. Se la pensi a questo modo vai a crogiolarti nel fuoco dell’amore assieme a mia sorella! – gridò Luce, arrabbiata.
- Nooo! – esclamò Rei. – Vo... voglio dire... – fece, avvampando, - Non c’è bisogno di litigare, no? –
Luce parve non sentire nemmeno quello che aveva detto Rei, ma incrociò le braccia al petto e se ne andò.
- Beh... è andata così... – sospirò Rei. – Ti chiedo solo una cosa, fratellino... ti prego, non andare a crogiolarti nell’amore con Marian! –
Yann non rispose.
Era bloccato come una statua, e la sua espressione era un misto di disperazione e incredulità.
Rei schioccò le dita un paio di volte, ma il fratello era proprio inebetito.
- Mi ha risposto male... – riuscì a mormorare Yann, esterrefatto.
 
 
Poco dopo, i ragazzi raggiunsero Marian e Ylia nel giardino, dove raccontarono di aver avuto anche loro una discussione con Luce.
- A volte è davvero irritante. – fece Marian. – Non è forse lecito poter sognare un po’? –
Yann era ancora una statua inanimata, mentre Rei sembrava pensieroso.
- È anche vero però che è meglio tenere gli occhi aperti... Voglio dire... potrebbe sul serio essere un malintenzionato... –
Marian sgranò gli occhi. – Beh, allora anche tu la pensi così? –
Il ragazzo assunse un’espressione sconsolata.
Gli dispiaceva deludere Marian, ma comunque quella era la sua opinione, e non poteva cambiarla...
 
 
Il mattino seguente, a colazione, le cose non erano affatto cambiate.
I ragazzi, che erano seduti tutti allo stesso tavolo, in un grande soggiorno, e nessuno aveva il coraggio di guardarsi negli occhi.
Luce mangiava come una disperata, ed era riuscita a spazzolarsi da sola un intero prosciutto affumicato.
Marian sospirava, e lanciava sguardi sconsolati ai suoi amici.
Yann era ancora sconvolto dal giorno prima, e ogni volta che guardava verso Luce, il respiro gli si smorzava, e non riusciva più a mangiare niente.
Ad un certo punto bussarono alla porta, e un cameriere in un’ elegante livrea blu si presentò davanti a Ylia.
- Una consegna per lei. – disse, porgendo un gigantesco mazzo di gigli bianchi alla ragazza.
Luce si alzò di scatto, lanciando un’occhiata glaciale verso i fiori, poi uscì dalla stanza senza dire niente.
Ylia parve rattristarsi, ma poi la sua attenzione fu di nuovo catturata dai fiori, che la attirarono con il loro intenso profumo.
- Guarda! C’è un biglietto! – esclamò Marian, indicando un foglietto di pergamena che usciva dalle foglie.
Ylia lo lesse con gli occhi, e la sua espressione si fece sempre più emozionata ed impaziente.
- Allora? – fece l’altra, interessata.
La ragazza avvampò, boccheggiando.
- Vuole incontrarmi! – mormorò.
Marian saltò su dalla sedia, colta alla sprovvista da quella notizia.
- Che cosa? Ma allora ti devi preparare! Devi farti bella! – esclamò, facendo alzare anche l’amica, e uscendo insieme dalla stanza.
Yann e Rei rimasero da soli, senza sapere cosa fare.
- Fratello... – disse Yann, sconsolato. – Secondo te Luce mi odia? –
 
 
- Ecco fatto! Sei perfetta! – disse Marian, orgogliosa del suo lavoro.
Ylia si guardò allo specchio, osservandosi da ogni minimo lato.
I suoi capelli rossi erano raccolti sulla nuca, con qualche piccolo ricciolo che usciva dall’acconciatura, che le davano un’aria romantica.
Marian l’aveva truccata e l’aveva aiutata a scegliere l’abito che avrebbe dovuto indossare.
- Non servirebbe un altro po’ di trucco, secondo te? – fece Ylia, esaminandosi.
L’amica negò categoricamente. – Assolutamente no! Sei stupenda, dico davvero! –
Ylia sospirò, elettrizzata. – Sarà meglio andare, allora. – disse.
Le due ragazze uscirono dal castello, incamminandosi per i giardini.
- Ha scritto che vuole incontrarmi al pergolato delle rose... – fece Ylia, che iniziava ad innervosirsi. – E se poi lui non mi piacesse? Se è troppo basso, o troppo alto? Se è troppo biondo o troppo bruno? O peggio! Se fosse come ha detto Luce? –
- Adesso smettila! – esclamò Marian, spingendola a camminare più in fretta. – Vedrai che andrà tutto bene! Lui sarà fantastico eccetera. –
Ormai il pergolato si scorgeva in lontananza, e si notava che vicino ad esso c’era una figura in piedi.
Era un ragazzo alto, vestito elegantemente, e aveva qualcosa in mano, probabilmente un regalo per Ylia.
La lontananza era troppa per poter scorgere i tratti del suo viso, ma si notava distintamente che i suoi capelli erano biondi e fluenti, e risplendevano al sole.
- Ora ti lascio. Vai e conquistalo! – fece Marian, dando una pacca sulla spalla all’amica.
Mentre Ylia si faceva coraggio, e incedeva verso il suo ammiratore, Marian tornò indietro, per lasciare i due in intimità.
“ Che buffo!” si disse la ragazza, “ Avrei giurato che quel tipo fosse il principe Yuri, ma è impossibile! Se fosse davvero lui sentirei la puzza della sua acqua di colonia fino a qui!”
 
 
Luce si aggirava frenetica per i corridoi, finché non s’imbatté casualmente in Rei.
- Oh! Cercavo proprio te! – esclamò lei, e con la sua solita finezza ed eleganza, lo prese dal colletto della camicia e se lo trascinò dietro fino ad una cassapanca nel corridoio, dove lo fece sedere.
Lui, un po’ terrorizzato, le chiese che cosa le fosse preso.
- Devi aiutarmi. – disse Luce.
Rei sbatté le palpebre più volte. Aveva forse capito male?
- Cheee? E per cosa dovrei aiutarti? – esclamò.
- Senti, posso chiederlo solo a te, perché la pensiamo esattamente allo stesso modo. Anche tu hai dei dubbi sull’ammiratore segreto di Ylia, no? –
Il ragazzo annuì.
- Bene! È per questo motivo che ho bisogno di te. Voglio smascherarlo. –
- Senti, Luce... –
- No! Fammi finire! Anche a me piacerebbe credere che questo tizio sia davvero innamorato di lei, ma non è così. Lo sento. –
Rei sorrise, divertito. – Sei preoccupata per Ylia? –
Luce arrossì un po’, voltandosi per non farsi vedere in viso.
- Beh... solo un pochino... – ammise, incrociando le braccia al petto.
Il ragazzo si alzò, sistemandosi la camicia. – Va bene, ti aiuterò. –
 
 
Marian sedeva su una panchina del grande giardino, e sfogliava una margherita con aria sognante.
Sentendo dei passi dietro di lei, si voltò di scatto, nascondendo il fiore.
- Yann! Sei tu! Credevo fosse... ehm... non fa niente... –
Lui rise. – Credevi fosse Rei? –
- Nooo! Cosa te lo fa pensare? – negò la ragazza, scuotendo energicamente la testa.
Yann rise, seguito poi da Marian.
Il ragazzo si sedette vicino a lei, un po’ nervoso.
- Marian senti, posso farti una domanda? –
- Certo! Dimmi pure! –
Yann fece un sospiro. – Secondo te, Luce mi odia? –
 
Marian gli lanciò uno sguardo divertito, e poi scoppiò a ridere.
- Ma che dici! – esclamò. – Lei non ti odia affatto! –
Gli occhi di Yann si illuminarono improvvisamente, e sul suo volto si aprì un gigantesco sorriso, che andava da un orecchio all’altro. Saltò su dalla panchina e si mise ad esultare e a ridere come un bambino.
- Ma... – si fermò un attimo, colto da un pensiero improvviso, - Sei sicura? Insomma, sia ieri che oggi si è comportata molto freddamente, e ieri mi ha anche risposto molto male... –
Marian scosse la testa.
- Non ce l’aveva contro di te. Era arrabbiata e basta. –
Yann non riusciva a capire. – Arrabbiata? Se l’è presa così tanto per l’ammiratore di Ylia? –
- No, non tanto per quello, più per il fatto che non le diamo ragione... Lei odia avere torto! – spiegò lei.
Il ragazzo era incredulo.
- Era arrabbiata... per questo? –
Marian annuì. – In verità è una cosa che mi diverte molto... –
- A me invece ha terrorizzato!!! – ammise Yann, sorridendo a denti stretti.
- Vedrai che si sistemerà tutto. – disse la ragazza. 
 
 
- Chi le ha consegnato i fiori, eh? Avanti, ci dica la verità! – gridava Luce, tenendo stretto il colletto del cameriere, che tremava atterrito.
- Luce, è meglio che tu la smetta... – bisbigliò Rei. – Lo stai terrorizzando... –
La ragazza mollò la presa, ricomponendosi.
- Io... – balbettò il cameriere, - ... non lo so... L’ho trovato all’ingresso delle cucine, e sul biglietto c’era scritto che era un regalo per la veggente... –
Rei ringraziò, trascinando a forza Luce il più lontano possibile.
- Siamo ad un punto morto... – sospirò la ragazza, mentre con l’amico usciva fuori in giardino.
Proprio in quel momento, dal folto degli alberi stava arrivando Ylia, e quando fu vicina a loro, si fermò.
Luce le si fece vicino, un po’ imbarazzata.
- Senti Ylia... ecco, io volevo scusarmi per tutto quello che ho detto... Il fatto è che ero preoccupata per te... –
Ylia le sorrise dolcemente, tranquillizzando l’amica.
- Non devi preoccuparti, non ce n’è bisogno! – disse. Con le dita giocherellava con un braccialetto che le circondava il polso. Era argentato, e aveva tanti piccoli pendenti a forma di cuore.
- Te l’ha regalato quel ragazzo? – chiese Rei, indicandolo.
Ylia annuì. – Si chiama Mark, ed è uno degli assistenti del fabbro... dice che un giorno mi ha incontrata nel borgo, e da allora non mi ha più dimenticata... –
Luce abbassò lo sguardo, maledicendosi per aver pensato tutte quelle cose cattive su quel ragazzo. Vedendo Ylia così felice dopo averlo incontrato, le venne una fitta al cuore.
In fondo voleva bene alla sua amica, non voleva litigare con lei.
- Scusami ancora. Spero che tu dimentichi le mie cattiverie. – disse Luce.
Ylia sorrise di nuovo, e Luce le diede un buffetto sul braccio.
A quel contatto, la ragazza si irrigidì, mentre Ylia si allontanava.
- Che ti succede? – esclamò Rei, vedendo l’espressione terrorizzata dell’amica.
- Lei... era... – mormorò, - era congelata come un cubetto di ghiaccio! –
 
 
I due ragazzi cercarono Marian e Yann dappertutto, e dopo averli trovati, si riunirono tutti in camera di Marian.
Luce era ancora un po’ scossa, e non sapeva come iniziare il discorso.
- Sorellina, che ti prende? – fece Marian, scuotendola un po’ per le spalle.
Luce puntò i suoi occhi azzurri in quelli verdi di Marian.
- Era congelata! E non dico semplicemente fredda o che, ma proprio congelata! E capisco anche che siamo in inverno, pure io ho il naso ghiacciato, ma lei era proprio un cubetto, capisci? Sembrava uscita dal freezer, dalla ghiacciaia, sembrava un surgelato! –
- Ferma, ferma, ferma... – fece Marian, tappando la bocca della sorella.
- Prima di tutto, inserisci il soggetto. –
Luce fece un respiro profondo. – Ylia. – disse.
- Ylia è un surgelato? – chiese Yann, e tutti lo guardarono male.
- Spiegaci cos’è successo. – chiese Marian a Rei, vedendo che Luce era tutta agitata.
Il ragazzo abbassò lo sguardo.
- Luce ha sfiorato Ylia, e si è accorta che lei era ghiacciata come... –
- Come un morto! – terminò la frase Luce.
Marian e Yann si guardarono perplessi.
- Andiamo a cercarla. – propose la ragazza.
 
 
Yann suggerì di dividersi in due gruppi per perlustrare il castello, perché i ragazzi erano già stati nelle stanze di Ylia, trovandole vuote.
- Luce, tu verrai con me nell’ala ovest, e voi due andrete nell’ala est. – disse il ragazzo.
Gli amici erano sbalorditi. Yann non era mai stato così deciso come in quel momento.
- O... ok... – mormorò Luce, confusa, non sapendo che altro dire.
 
 
Marian e Rei salivano una lunga rampa di scale.
- Marian, che hai? Sei silenziosa... – fece Rei, fermandosi.
La ragazza si bloccò, andando quasi a sbattere contro di lui.
- Non ho niente... sto bene... – mormorò, non riuscendo a guardarlo negli occhi.
Rei poggiò le mani sulle spalle di Marian, e lei inconsciamente alzò la testa, incontrando gli occhi zaffiro del ragazzo.
- Se c’è qualcosa che ti preoccupa, a me puoi dirlo. – fece lui, abbozzando un sorriso.
Anche Marian sorrise, poco convinta. – O... ok. Ora però... dovremmo continuare a cercare Ylia, non credi? –
- Hai ragione... – disse, e insieme continuarono a salire le scale.
In verità, qualcosa che preoccupava Marian c’era, ma non poteva assolutamente dirlo a Rei, perché era proprio lui la fonte della sua preoccupazione...
“ Ho capito che non sarò mai la sua ragazza ideale...” pensava. “ L’ho capito solo oggi, quando ho notato che abbiamo idee completamente diverse...”
 
 
Anche Yann era insolitamente silenzioso, mentre con Luce perlustrava le cucine.
- Dobbiamo sbrigarci, perché tra poco arriveranno i cuochi per preparare il pranzo... –
Il ragazzo fece un cenno impercettibile con la testa.
Luce si voltò a guardarlo.
- Non mi hai risposto. – disse.
Yann alzò la testa, sconsolato.
- Luce, - disse. – Tu mi odi? –
La ragazza sbatté più volte le palpebre.
- Io? – fece, guardandolo incredula, poi scoppiò a ridere a crepapelle. – Io non ti odio! Ma come ti è venuto in mente? –
Yann spalancò gli occhi, che sbrilluccicavano esageratamente.
- Sai, ho parlato con tua sorella, e anche lei mi ha detto che non mi odi, però io non ci ho creduto fino in fondo, volevo sentirlo dalle tue labbra... –
Luce sorrise. – E ora l’hai sentito, no? –
Il ragazzo le si avvicinò, e le prese una mano con la sua. – Si, ora lo so. – disse, dolcemente.
La ragazza arrossì improvvisamente, sciogliendosi dalla presa, ed evitando di guardarlo lo prese per la manica e se lo trascinò dietro.
- Forza, sbrighiamoci, o cambierò idea sul fatto di odiarti... –
 
 
- L’avete trovata? – chiese Marian a sua sorella.
I quattro ragazzi si erano ritrovati all’ingresso del castello, dopo aver perlustrato gran parte del maniero.
- Forse allora è nel giardino... – disse Yann, ma non riuscì quasi a terminare la frase, perché un rombo coprì la sua voce.
Come un tuono che si espandeva dalle nubi, quel frastuono si diffuse per tutto il regno, facendo tremare muri e persone.
- Cos’è stato? – esclamò Luce, guardandosi intorno.
In quel momento, il portone del castello si aprì lentamente.
Ne uscì Ylia, con passo fermo ed espressione neutra.
Le sue pupille erano completamente nere.
 
 
- Ylia! – esclamò Marian, correndo verso di lei, ma Rei la afferrò per un braccio, bloccandola.
- Non andare. – le intimò il ragazzo, tenendo fisso il suo sguardo su Ylia.
La ragazza si avvicinò ai quattro, con le braccia aperte, come se volesse abbracciarli, ma invece di farlo alzò le mani al cielo.
Comandate dal suo silenzioso ordine, sopra il castello si raggrupparono grosse nuvole nere, cariche di pioggia, da cui esplosero numerosi lampi.
Ylia guardò le nuvole, mentre una forte energia si concentrava attorno al suo corpo, facendole sventolare gli abiti e i capelli.
Poi, come se fosse sostenuta da fili invisibili, iniziò ad alzarsi dal terreno, e a fluttuare sopra i ragazzi.
Con una folata di vento, le porte e le finestre del castello vennero bloccate, relegando tutti gli abitanti all’interno.
- Ora non avremo più seccature, principesse. – disse Ylia, con una voce innaturale, mostruosa, che però usciva proprio dalla sua gola.
- Che ti è successo Ylia?! Torna da noi! –
- Ylia non esiste più! Adesso c’è il potere! – gracchiò in risposta la ragazza.
Allungò il braccio destro, e indicò Yann.
In quel momento il ragazzo si sentì pervadere da un forte dolore, che dal petto gli si estese per tutto il corpo. Lanciò un forte grido.
- Smettila! Che gli stai facendo?! – esclamò Luce, correndo a sorreggerlo.
Yann non riusciva a reggersi in piedi, tanto era forte lo spasmo, e continuava a gridare.
Marian e Rei non sapevano che fare: non avevano il coraggio di attaccare Ylia, anche se ormai non era più la ragazza di prima, ma allo stesso tempo non potevano far continuare l’agonia del loro amico.
Nel frattempo, Ylia aveva alzato anche l’altro braccio, e aveva indicato Rei.
Improvvisamente, anche a lui accadde quello che stava succedendo al fratello.
Con un grido lancinante, anche Rei si accasciò per terra, tenendosi il petto con le mani.
- Ti scongiuro! Smettila!!! – la pregò Marian, con le lacrime agli occhi.
- E ora, care principesse, toccherà a voi. – disse Ylia.
Luce alzò lo sguardo, infuriata. Non avrebbe mai abbassato la testa di fronte al nemico.
Fu in quel momento che lo notò.
Il bracciale che Ylia portava al polso, quello con i pendenti a forma di cuore, emanava un bagliore nero.
- Marian... – bisbigliò Luce, alla sorella, avvicinandosi. – Dobbiamo colpire il bracciale! –
- Cosa? Che stai dicendo? – mormorò lei, asciugandosi le lacrime.
- Fai come ti dico! – rispose Luce, poi prese la mano della sorella, e la strinse forte. – Non succederà niente, te lo prometto. –
Marian sospirò, annuendo.
- Preparatevi, preparatevi a morire. – ringhiò Ylia, e i suoi occhi divennero due nere fessure.
- Ora! – gridò Luce, e con Marian creò una sfera di energia, che venne scagliata sul bracciale.
Ylia emise un grido stridulo e agghiacciante, mentre alzava il braccio al cielo.
Il bracciale era stato colpito in pieno, e i pendenti d’argento avevano iniziato a vibrare.
Poi, con un lampo di luce, il braccialetto si spezzò in tanti piccoli frammenti, creando un’onda d’urto che spazzò l’area circostante fino a chilometri e chilometri.
 
 
Quando i ragazzi si svegliarono, si ritrovarono sdraiati nel prato, tutti e cinque vicini.
Aprirono gli occhi quasi contemporaneamente, e si ritrovarono assaliti da una folla di gente che si era assiepata tutt’attorno.
- Figlie mie! – gridò la regina, correndo a baciare ed abbracciare Marian e Luce.
- Mamma! – esclamarono le due, cercando di togliersela di dosso.
Quando finalmente ce la fecero, scoprirono che tutti, ma proprio tutti gli abitanti del castello, erano riuniti lì nel giardino.
- Ci avete fatto prendere un colpo! – continuò a gridare la regina, con un fazzoletto premuto sugli occhi.
Istintivamente, i ragazzi si voltarono verso Ylia.
La ragazza sembrava essere tornata quella di prima, i suoi occhi avevano ripreso il loro colore rosso naturale, e la sua voce era tornata normale.
- Ylia... – mormorò Marian.
La ragazza si voltò verso di lei, con gli occhi colmi di lacrime.
- Ragazzi, perdonatemi! Io... sono una stupida! –
- Nessuno lo pensa, Ylia. – disse Luce, sorridendole.
- Ma vi ho quasi ucciso! Non merito nemmeno che voi mi rivolgiate la parola!–
- Ma che dici! – esclamò Marian. – Sappiamo benissimo che non eri tu a fare quelle cose! È stato quel bracciale! –
- Il bracciale! – esclamò Ylia, improvvisamente illuminata. – Ma certo! Appena l’ho messo al polso mi sono sentita strana, come se non manovrassi più il mio corpo... –
- Non ricordi dove hai preso quel bracciale? – chiese la regina Julie, intromettendosi.
Ylia chinò il capo.
- Me l’ha dato un ragazzo... Ma non ricordo il suo viso, mi dispiace... So solo che si chiama Mark ed è un aiutante del fabbro... –
A quelle parole, Julie fece un cenno, e subito due guardie si diressero al borgo alla bottega del fabbro.
- Su, Ylia, non piangere, è tutto finito, no? Non si è fatto male nessuno, ed è questo che conta. – disse Rei, sorridente.
- Parla per te, caro fratellino! Io sono ancora tutto indolenzito! – esclamò Yann, massaggiandosi il petto.
- State zitti, voi due! Non è questo l’importante. L’importante è che IO avevo ragione! Chi è che ha avuto un brutto presentimento? Chi è che ha cercato di avvisare tutti? Io! Ricordate, Luce ha sempre ragione, anche quando non ha ragione! –
I ragazzi la guardarono increduli, scoppiando poi a ridere tutti insieme.
 
 
 
Sono tornata! Con un nuovo stupendo (?) capitolo!
Dopo millenni finalmente ho un attimo di riposo, e quindi ho pensato bene di aggiornare la mia storiella, che era da un po’ che non lo facevo... ^^
X dolceGg94: sono felicissima che la mia storia ti stia piacendo così tanto! XDD Ahahahahah!!! Beh, sul mostro marino mi sa che saremmo d’accordo entrambe!!! *o* Sei più simile a Rei? XD Non dovrei dirlo, ma è il mio personaggio preferito (ora tutti gli altri personaggi mi linceranno, lo so. U.U)!
p.s. Ovviamente non dicevo che non c’è nessuno che mi segue, era solo una battuta per dire che credevo foste in pochi! XDD Io sono strafelice che tu e tutti gli altri leggete il mio racconto e amate i miei personaggi! XD
X evening_star: innanzi tutto ringrazio anche per avermi sempre seguita... XDD
Sono molto contenta che Yann ti piaccia! In verità ho sempre paura di farlo sembrare un personaggio marginale, e questo un po’ mi rattrista, perché è un personaggio a cui tengo molto... Se per caso qualche volta l’ho trascurato, cercherò di rendergli maggior giustizia! XD
E ora, per stare in tema, è proprio il turno dell’intervista a Yann! ^^
 
 
Breve intervista a Yann
 
Come ti chiami?
Il mio nome è Yann Yamazaki.
Quanti anni hai?
Come le principesse ho 15 anni, e ne faccio 16 il 25 ottobre.
Il tuo segno zodiacale?
Scorpione!
Quanto sei alto?
Mh... un metro e settantasei, circa... Uffa, vorrei essere più alto...
Su, non dire così... in fondo sei comunque alto, e c’è gente più bassa di te... tipo io... vabbé, dicci, quanto pesi?
Dunque... sessantatre? Ma chi se lo ricorda! XDD
Ahahahahah! Ma no! Comunque... Di che colore sono i tuoi capelli? E i tuoi occhi?
Allora... i capelli sono corti e viola, esattamente come una melanzana! Gli occhi invece sono castani.
Ooh! Ne deduco che il viola ti piaccia parecchio!
Mh, in verità non tantissimo... Il mio colore preferito è il giallo. ^^
Sì! Bel colore! Molto estivo! E cosa ti piace mangiare?
Adoro la carne alla griglia! Con tutte quelle salsine... *ççç*
Zitto! Mi sta venendo fame!!! Ahahahahah! Dai, raccontaci qualcosa in più su di te.
Beh, che posso dire... Sono allegro, mi piace ridere! Sono un tipo abbastanza tranquillo, ma se c’è da fare baldoria sono il primo che “si butta nella mischia”!
Sono molto legato alla mia terra e alla mia famiglia, e sono davvero felice che Rei sia mio fratello, perché fin da piccoli ci siamo divertiti un mondo, insieme.
Una mia particolarità è che quando c’è qualche cosa (o qualcuno... <\\\<) che mi piace vengo totalmente assorbito da essa, come ipnotizzato. Purtroppo non ci posso fare nulla...
Bene, ora ti conosciamo un po’ di più, grazie! Puoi lasciarci un ritratto? Tuo fratello ci ha un po’ spiegato come funziona lì da voi...
Ah, si? XDD Ecco qui un mio ritratto, allora! ^^

 

  
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