Nick autore:
elderberry
Titolo:
Come away on an opium dream
Rating:
giallo
Fandom:
Il ritratto di Dorian Gray
Avvertenze:
One-shot
Tipologia:
introspettivo, nonsense, malinconico
Citazione
scelta: XLIX Le poison (Il veleno)
Questi
personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Oscar
Wilde; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di
lucro.
Per
te,
mia
compagna di vita
per
la quale farei tutto.
Come away on an
opium dream
L'opium
agrandit ce qui n'a pas de
bornes,
L’oppio
dilata le cose sconfinate,
Allonge
l'illimité,
estende quelle illimitate,
Approfondit
le temps, creuse la
volupté,
scava
nella
voluttà, approfondisce il tempo,
Et
de plaisirs noirs et
mornes
e
di piaceri cupi e neri
Remplit
l'âme au-delà de sa
capacité.
smisuratamente
l’anima riempie.[1]
Alla luce di una luna pallida e
inferma, Dorian entrò
nella casetta fatiscente. [2]
Una pesante ed incorporea nuvola, che
lo avvolse tra
le sue braccia eteree, portava con sé l’odore
nauseabondo del Peccato. Una
massa informe di corpi, caoticamente distesi sui sofà sparsi
per la stanza,
creava, al fioco tremolio delle lampade, ombre fantastiche e mostruose
che si
riflettevano sui muri disadorni. Gli sguardi, vitrei ed inespressivi,
fissavano
un punto lontano, persi in chissà quali paradisi artificiali.
Dorian si sdraiò sopra un
sofà macchiato da cerchi di
liquore versato, adagiandosi su un fianco, afferrò la lunga
pipa di metallo e
la avvicinò alla lampada a olio, che proiettava ardenti
vampate di calore verso
l’alto. La fiamma crepitante lambiva il fornello,
tracciandovi brillanti
disegni di fuoco.
L’oppio, ormai del colore
dell’ambra, cominciò ad
evaporare. Dorian tirò piccole e rapide boccate e, con
un’unica lunga
inspirazione, fumò.
Fuggiva, si nascondeva dai fantasmi di
una vita che
aveva a lungo vagheggiato, ma che aveva ormai imparato ad odiare.
Ora che aveva dedicato tutto se stesso
ad ogni tipo di
piacere, aveva provato sulla sua pelle ogni più sordida
sorta di vizio, non
riusciva più a distinguere il labile confine tra sogno e
incubo.
Aveva ucciso il suo amico, e
quell’orrenda cosa che ne
rimaneva nella stanza chiusa sull’ultimo pianerottolo, con la
testa riversa sul
tavolo e le braccia alzate, ai piedi del quadro che era stato per lui
la più
seducente delle maledizioni e la più crudele delle gioie, lo
perseguitava.
L’oscena figura, celata al
mondo dallo splendido
drappo porpora ricamato d’oro, era stata per lui
l’effigie del peccato fissata
con colori meravigliosi e mutevoli sulla tela del Destino.
Calò le palpebre molli,
lasciò fluttuare i pensieri
nella dimensione del sogno che stupra la realtà e prefigura
l’ombra cupa della
morte, abbandonandosi tra le braccia dell’Oblio. Fu allora,
quando le molecole
del Tempo e dello Spazio si dilatano e il mondo dai colori annacquati
si sfalda
insieme ai fumi che obnubilano i sensi, che, dalle stalattiti puntute
del
tempo, un ricordo gli trafisse l’immaginazione.
D’improvviso,
l’ambiente immondo e imbrattato di fumo
si trasformò nello studio di un’artista, pervaso
da un denso odore di rose.
Al centro della stanza, poggiato su un
cavalletto, il
dipinto di un giovane dalla straordinaria bellezza si mostrava al sole,
il
quale ne faceva risplendere le tinte a olio.
L’artista sfiorava sicuro la
tela, perfezionandone gli
ultimi particolari.
Quello sarebbe stato il suo lavoro
migliore, ne era
sicuro. Era stato ispirato da una bellezza non concessa solitamente ai
mortali
se non per capriccio del Fato, che gioisce dei nostri dolori e si burla
della
nostra felicità.
Poco più in là,
il giovane del ritratto era seduto su
un piedistallo con aria annoiata. Solo le sue parole incrinavano il
silenzio
della stanza, trasportate via dalla leggera brezza estiva in
chissà quali
luoghi lontani. Basil era un suo buon amico, ma quando dipingeva era
troppo
concentrato per parlare e troppo assorto per ascoltare.
Nonostante il broncio fanciullesco,
quel ragazzo aveva
un viso celestiale. I boccoli di miele, gli occhi d’ametista,
la bocca
scarlatta incastonata come un rubino in un incarnato diafano erano
fedeli
messaggeri di un antico ideale che ancora una volta avrebbe posseduto e
incantato il mondo.
Con aria annoiata, non avendo niente
di meglio da
fare, prese il giornale posato sul tavolo e cominciò a
leggere distrattamente.
“Oh, Basil, hai letto questa
notizia? Ieri sera un
uomo è stato assassinato brutalmente mentre usciva
dall’Opera. Si chiamava
Henry Wotton. Per il momento non ci sono prove, ma credono sia stato un
ladro.
Che cosa orrenda!” gridò il giovane.
Un’espressione terrificata si dipinse sul
suo viso e gli occhi gli si riempirono di lacrime per la tremenda morte
di
quello sconosciuto.
Osservò attentamente la
foto allegata all’articolo
pubblicato sul giornale. Un brivido attraversò la sua
schiena.
Quel giovane elegante, con il viso
romantico e
olivastro e la lunga barba puntuta, gli era familiare. I suoi occhi di
agata
scura, affascinanti come due fiale di veleno, erano impressi da qualche
parte
nella sua memoria. Un giorno lontano, in un’altra vita,
quegli occhi l’avevano
stregato e gli avevano fatto conoscere nuovi mondi amorali e
meravigliosi. Era
stato il profeta della sua nuova vita e gli aveva fatto conoscere la
sua vera
natura.
La voce di Basil lo scosse.
“Era un mio caro amico, ma
non avrei mai permesso che tu lo incontrassi. Aveva una pessima
influenza su
tutti i suoi amici, a parte me.”
All’improvviso, la voce
dell’artista cominciò a farsi
sempre più lontana, divenendo quasi inudibile. Il sole
cominciò ad oscurarsi e
la stanza iniziò a scomparire in un vortice di fumo
inconsistente.
Il sogno andò via
così come era venuto, sulle sue ali
di incanto argenteo, troppo lontano per essere recuperato e troppo
vivido per
essere dimenticato. Si dissolse piano, sostituito dal vuoto scuro e
greve.
Dorian riprese la pipa e
fumò. I suoi occhi si
coprirono di un impercettibile velo e si allontanarono ancora una volta
da
quella sozza stanza.
Era pronto per compiere un altro
viaggio nella terra
dei deliri.
Mes songes
viennent
en
foule
Per dissetarsi la turba dei miei sogni
Pour se
désaltérer
à ces gouffres
amers.
accorre a quegli abissi amari.
[1] La
traduzione dal francese è di Cosimo Ortesta.
[2] Si
tratta di una fumeria d’oppio. Esse erano molto diffuse nella
Londra dell’Età
Vittoriana.
N.d. elderberry:
La
trama, se non si fosse capito, è questa: nel suo
sogno, Dorian ritorna al giorno in cui, in apertura del libro, Basil
ultima il
suo ritratto. In esso, però, il giovane, a differenza
dell’opera originale, non
conosce lord Henry, anzi apprende dal giornale la notizia della sua
morte, pur
ricordando vagamente di averlo conosciuto.
La fanfiction ha
partecipato a Le Fleurs du Mal Contest indetto
da Pagliaccio di
Dio, classificandosi seconda. Posso dire di essere molto soddisfatta,
perché è
il mio primo podio. I miei complimenti vanno alla giudice, di cui
troverete il
commento quaggiù, e agli altri partecipanti.
Per
la classifica completa cliccate qui.
Ringrazio tutti
quelli
che leggeranno e lasceranno un commento, perché noi autori
scriviamo anche per
voi.
Ultima cosa:
è dedicata
ad una persona speciale, a cui voglio bene
come
solo lei sa.
Baci. Elderberry
Secondo classificato a
parimerito:
Come away on an
opium
dream di eldeberry
Aspetto
grammaticale e lessicale:
Non posso che farti
i miei più vivi complimenti. La tua storia è
davvero un
esempio di perfezione grammaticale e di correttezza lessicale. Per
quante volte
io l'abbia letta non ho trovato alcun errore, anzi, mi sono resa conto
ancora
di più di quanto tu abbia usato bene il registro medio -
alto nella scelta del
lessico.
Nessuna
imprecisione nella costruzione delle frasi, nemmeno un errore di
battitura. Uno scritto certamente di elevata qualità che
scorre come il latte
da una brocca.
Punteggio:
10 / 10
Stile:
Come già
ho detto prima, nonostante lo stile e la grammatica di alto livello la
tua storia assume un connotato unico. Scorre, è precisa in
ogni sua parte
-dalle descrizioni ai pensieri- e la colorazione rossa delle citazioni
della
poesia rende molto più incisivo l'impatto visivo del testo.
Hai uno stile molto
interessante e, seppur non sobrio, riesce a far penetrare
nel lettore i concetti che vuoi esprimere con molta chiarezza dando,
anche ad
una persona che conosce poco l'opera, un quadro d'insieme davvero
ricco.
Punteggio:
10 / 10
Originalità
dell'opera e delle idee:
E anche qui ti
elogio, come non poterlo fare? Hai ripreso molto bene la storia,
per quanto io mi affidi ai ricordi, riuscendo a far entrare bene in
essa questo
attimo di perdizione, di sogno. Un'idea davvero originale, che merita
senz'altro l'attenzione di tutti.
Così
come l'oppio. A prima vista può sembrare un'espediente
banale ma,
contestualizzandolo storicamente, si può notare con quanta
accuratezza tu sia
riuscita a carpire lo spirito dell'epoca e di Dorian.
Punteggio:
10 / 10
IC dei
personaggi:
Dorian. Nonostante
abbia letto il libro anni fa, me lo sono ritrovato davanti
come se fosse... reale. Tutti i miei ricordi di quel personaggio di
sono
cristallizzati nella tua descrizione, che corre all'interno della fic
rendendo
lui il vero protagonista di tutto.
Ed è
davvero Dorian, un Dorian che si rifugia in una sostanza, in
un'esperienza
che ancora non ha provato o che gli piace particolarmente solo per
poter andare
avanti.
... Complimenti
è una parola davvero troppo povera.
Punteggio:
10 / 10
Punteggio:
40 + 4.5 punti di gradimento personale: 44.5 / 45 PUNTI
Premio
stile:
Come away on an opium dream di eldeberry
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