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Autore: elderberry    17/03/2010    3 recensioni
D’improvviso, l’ambiente immondo e imbrattato di fumo si trasformò nello studio di un’artista, pervaso da un denso odore di rose. Al centro della stanza, poggiato su un cavalletto, il dipinto di un giovane dalla straordinaria bellezza si mostrava al sole, il quale ne faceva risplendere le tinte a olio. Seconda classificata ex aequo a Les Fleurs du Mal Contest indetto da Pagliaccio di Dio e vincitrice del premio stile.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick autore: elderberry
Titolo: Come away on an opium dream
Rating: giallo
Fandom: Il ritratto di Dorian Gray
Avvertenze: One-shot
Tipologia: introspettivo, nonsense, malinconico
Citazione scelta: XLIX Le poison (Il veleno)

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Oscar Wilde; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

Per te,

mia compagna di vita
per la quale farei tutto.

  Come away on an opium dream
 
 
L'opium agrandit ce qui n'a pas de bornes,                                 L’oppio dilata le cose sconfinate,
Allonge l'illimité,                                                                                        estende quelle illimitate,
Approfondit le temps, creuse la volupté,                     scava nella voluttà, approfondisce il tempo,
Et de plaisirs noirs et mornes                                                                        e di piaceri cupi e neri
Remplit l'âme au-delà de sa capacité.                                         smisuratamente l’anima riempie.[1]
 
Alla luce di una luna pallida e inferma, Dorian entrò nella casetta fatiscente. [2]
Una pesante ed incorporea nuvola, che lo avvolse tra le sue braccia eteree, portava con sé l’odore nauseabondo del Peccato. Una massa informe di corpi, caoticamente distesi sui sofà sparsi per la stanza, creava, al fioco tremolio delle lampade, ombre fantastiche e mostruose che si riflettevano sui muri disadorni. Gli sguardi, vitrei ed inespressivi, fissavano un punto lontano, persi in chissà quali paradisi artificiali.
Dorian si sdraiò sopra un sofà macchiato da cerchi di liquore versato, adagiandosi su un fianco, afferrò la lunga pipa di metallo e la avvicinò alla lampada a olio, che proiettava ardenti vampate di calore verso l’alto. La fiamma crepitante lambiva il fornello, tracciandovi brillanti disegni di fuoco.
L’oppio, ormai del colore dell’ambra, cominciò ad evaporare. Dorian tirò piccole e rapide boccate e, con un’unica lunga inspirazione, fumò.
Fuggiva, si nascondeva dai fantasmi di una vita che aveva a lungo vagheggiato, ma che aveva ormai imparato ad odiare.
Ora che aveva dedicato tutto se stesso ad ogni tipo di piacere, aveva provato sulla sua pelle ogni più sordida sorta di vizio, non riusciva più a distinguere il labile confine tra sogno e incubo.
Aveva ucciso il suo amico, e quell’orrenda cosa che ne rimaneva nella stanza chiusa sull’ultimo pianerottolo, con la testa riversa sul tavolo e le braccia alzate, ai piedi del quadro che era stato per lui la più seducente delle maledizioni e la più crudele delle gioie, lo perseguitava.
L’oscena figura, celata al mondo dallo splendido drappo porpora ricamato d’oro, era stata per lui l’effigie del peccato fissata con colori meravigliosi e mutevoli sulla tela del Destino.
Calò le palpebre molli, lasciò fluttuare i pensieri nella dimensione del sogno che stupra la realtà e prefigura l’ombra cupa della morte, abbandonandosi tra le braccia dell’Oblio. Fu allora, quando le molecole del Tempo e dello Spazio si dilatano e il mondo dai colori annacquati si sfalda insieme ai fumi che obnubilano i sensi, che, dalle stalattiti puntute del tempo, un ricordo gli trafisse l’immaginazione.
D’improvviso, l’ambiente immondo e imbrattato di fumo si trasformò nello studio di un’artista, pervaso da un denso odore di rose.
Al centro della stanza, poggiato su un cavalletto, il dipinto di un giovane dalla straordinaria bellezza si mostrava al sole, il quale ne faceva risplendere le tinte a olio.
L’artista sfiorava sicuro la tela, perfezionandone gli ultimi particolari.
Quello sarebbe stato il suo lavoro migliore, ne era sicuro. Era stato ispirato da una bellezza non concessa solitamente ai mortali se non per capriccio del Fato, che gioisce dei nostri dolori e si burla della nostra felicità.
Poco più in là, il giovane del ritratto era seduto su un piedistallo con aria annoiata. Solo le sue parole incrinavano il silenzio della stanza, trasportate via dalla leggera brezza estiva in chissà quali luoghi lontani. Basil era un suo buon amico, ma quando dipingeva era troppo concentrato per parlare e troppo assorto per ascoltare.
Nonostante il broncio fanciullesco, quel ragazzo aveva un viso celestiale. I boccoli di miele, gli occhi d’ametista, la bocca scarlatta incastonata come un rubino in un incarnato diafano erano fedeli messaggeri di un antico ideale che ancora una volta avrebbe posseduto e incantato il mondo.
Con aria annoiata, non avendo niente di meglio da fare, prese il giornale posato sul tavolo e cominciò a leggere distrattamente.
“Oh, Basil, hai letto questa notizia? Ieri sera un uomo è stato assassinato brutalmente mentre usciva dall’Opera. Si chiamava Henry Wotton. Per il momento non ci sono prove, ma credono sia stato un ladro. Che cosa orrenda!” gridò il giovane. Un’espressione terrificata si dipinse sul suo viso e gli occhi gli si riempirono di lacrime per la tremenda morte di quello sconosciuto.
Osservò attentamente la foto allegata all’articolo pubblicato sul giornale. Un brivido attraversò la sua schiena.
Quel giovane elegante, con il viso romantico e olivastro e la lunga barba puntuta, gli era familiare. I suoi occhi di agata scura, affascinanti come due fiale di veleno, erano impressi da qualche parte nella sua memoria. Un giorno lontano, in un’altra vita, quegli occhi l’avevano stregato e gli avevano fatto conoscere nuovi mondi amorali e meravigliosi. Era stato il profeta della sua nuova vita e gli aveva fatto conoscere la sua vera natura.
La voce di Basil lo scosse. “Era un mio caro amico, ma non avrei mai permesso che tu lo incontrassi. Aveva una pessima influenza su tutti i suoi amici, a parte me.”
All’improvviso, la voce dell’artista cominciò a farsi sempre più lontana, divenendo quasi inudibile. Il sole cominciò ad oscurarsi e la stanza iniziò a scomparire in un vortice di fumo inconsistente.
Il sogno andò via così come era venuto, sulle sue ali di incanto argenteo, troppo lontano per essere recuperato e troppo vivido per essere dimenticato. Si dissolse piano, sostituito dal vuoto scuro e greve.
Dorian riprese la pipa e fumò. I suoi occhi si coprirono di un impercettibile velo e si allontanarono ancora una volta da quella sozza stanza.
Era pronto per compiere un altro viaggio nella terra dei deliri.

Mes songes viennent en foule                                                      Per dissetarsi la turba dei miei sogni
Pour se désaltérer à ces gouffres amers.                                               accorre a quegli abissi amari.
 
 


[1] La traduzione dal francese è di Cosimo Ortesta.
[2] Si tratta di una fumeria d’oppio. Esse erano molto diffuse nella Londra dell’Età Vittoriana.
 
 
 
 
N.d. elderberry: La trama, se non si fosse capito, è questa: nel suo sogno, Dorian ritorna al giorno in cui, in apertura del libro, Basil ultima il suo ritratto. In esso, però, il giovane, a differenza dell’opera originale, non conosce lord Henry, anzi apprende dal giornale la notizia della sua morte, pur ricordando vagamente di averlo conosciuto. 
La fanfiction ha partecipato a Le Fleurs du Mal Contest indetto da Pagliaccio di Dio, classificandosi seconda. Posso dire di essere molto soddisfatta, perché è il mio primo podio. I miei complimenti vanno alla giudice, di cui troverete il commento quaggiù, e agli altri partecipanti.
Per la classifica completa cliccate qui.
Ringrazio tutti quelli che leggeranno e lasceranno un commento, perché noi autori scriviamo anche per voi.
Ultima cosa: è dedicata ad una persona speciale, a cui voglio bene come solo lei sa.
Baci. Elderberry

Secondo classificato a parimerito:
 

Come away on an opium dream di eldeberry

Aspetto grammaticale e lessicale:

Non posso che farti i miei più vivi complimenti. La tua storia è davvero un esempio di perfezione grammaticale e di correttezza lessicale. Per quante volte io l'abbia letta non ho trovato alcun errore, anzi, mi sono resa conto ancora di più di quanto tu abbia usato bene il registro medio - alto nella scelta del lessico.
Nessuna imprecisione nella costruzione delle frasi, nemmeno un errore di battitura. Uno scritto certamente di elevata qualità che scorre come il latte da una brocca.

Punteggio: 10 / 10

Stile:

Come già ho detto prima, nonostante lo stile e la grammatica di alto livello la tua storia assume un connotato unico. Scorre, è precisa in ogni sua parte -dalle descrizioni ai pensieri- e la colorazione rossa delle citazioni della poesia rende molto più incisivo l'impatto visivo del testo.
Hai uno stile molto interessante e, seppur non sobrio, riesce a far penetrare nel lettore i concetti che vuoi esprimere con molta chiarezza dando, anche ad una persona che conosce poco l'opera, un quadro d'insieme davvero ricco.

Punteggio: 10 / 10

Originalità dell'opera e delle idee:

E anche qui ti elogio, come non poterlo fare? Hai ripreso molto bene la storia, per quanto io mi affidi ai ricordi, riuscendo a far entrare bene in essa questo attimo di perdizione, di sogno. Un'idea davvero originale, che merita senz'altro l'attenzione di tutti.
Così come l'oppio. A prima vista può sembrare un'espediente banale ma, contestualizzandolo storicamente, si può notare con quanta accuratezza tu sia riuscita a carpire lo spirito dell'epoca e di Dorian.

Punteggio: 10 / 10

IC dei personaggi:

Dorian. Nonostante abbia letto il libro anni fa, me lo sono ritrovato davanti come se fosse... reale. Tutti i miei ricordi di quel personaggio di sono cristallizzati nella tua descrizione, che corre all'interno della fic rendendo lui il vero protagonista di tutto.
Ed è davvero Dorian, un Dorian che si rifugia in una sostanza, in un'esperienza che ancora non ha provato o che gli piace particolarmente solo per poter andare avanti.
... Complimenti è una parola davvero troppo povera.

Punteggio: 10 / 10

Punteggio: 40 + 4.5 punti di gradimento personale: 44.5 / 45 PUNTI

Premio stile: Come away on an opium dream di eldeberry

  
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