Titolo: Russian
Roulette
Fandom:
Queer as Folk
Characters/Pairing:
Ethan Gold; Brian Kinney
Rating:
Giallo
Tipologia:
Flashfic
Genere:
Generale, thriller, suspance
Warning:
Uhm... Ethan è il protagonista di questa shot. Ritenetevi
avvisati.
Disclaimer:
i personaggi citati non appartengono a me, ma a Cowlip e Showtime che
detengono il copyright sulla serie e sui personaggi. Non ci ricavo
nulla. Le strofe in corsivo sono tratte dalla canzone Russian Roulette,
di Rihanna.
Sommario:
Brian ed Ethan. Rivali e nemici. Vincitori e vinti. Amanti dello stesso
ragazzo... e ora che uno ha trionfato; e l'altro ha perso, le loro
strade sono destinate a non incrociarsi mai più. O si?
Take a breath, take it deep
Calm yourself, he says to me
If you play, you play for keeps
Take a gun, and count to three
I’m sweating now,
moving slow
No time to think, my turn to go
La luce invade la stanza, attraversando le tendine sbrindellate e i
vetri appannati, ed Ethan Gold incomincia a svegliarsi. Apre prima un
occhio, poi l'altro, e infine sbuffa. Il sonnifero che prende
da un po' di tempo prima di andare a coricarsi non ha sortito
l'effetto sperato. Sospira, rigirandosi.
Sospiro che gli muore in gola quando vede una sagoma accanto al suo
materasso, seduta elegantemente su una sedia.
“ Gesù Cristo! “ impreca, alzandosi
improvvisamente, talmente in fretta che una vertigine lo costringe a
ricadere sul letto.
“ Buongiorno anche a te. Dormito bene? “ un sorriso
sornione si stampa sul volto perfetto di Brian Kinney, che scoppia in
una risata gutturale.
“ Che cazzo ci fai qui? Come hai fatto ad entrare?
“ chiede subito il violinista, stringendo le coperte fra i
palmi. Ora è completamente sveglio.
“ Sta calmo, o ti verrà un colpo. Non voglio che
un infarto mi rovini tutto il divertimento. “ sussurra
l'uomo, congiungendo le mani in grembo. “ La porta di questo
cesso di casa è talmente facile da scassinare che avrei
potuto aprirla con una spallata. Ti consiglio di sostituirla con una
più resistente. Sempre che tu ne abbia modo. “
ghigna, enigmatico e bellissimo.
“ Te lo ripeto. Cosa. Cazzo. Vuoi? Justin m'ha lasciato, in
caso tu non lo sappia. Non avete più niente a che fare con
me, né tu né lui. “ precisa, stizzito
ma anche un po' impaurito. Brian segue con lo sguardo la traiettoria
delle goccioline di sudore che scendono lungo la sua fronte, per poi
fermarsi alle folte sopracciglia. Perfetto.
“ Ne sono a conoscenza, molte grazie. Ed ecco
perchè sono qui. Ora che a Justin non frega più
un cazzo di te, posso fare i miei comodi. Non immagini nemmeno quanto
ho aspettato questo momento. “ sibila Brian, con una voce da
mettere i brividi. Il viso si irrigidisce, ma il corpo rimane statico.
“ Chiamo la poliz... “
“ E come? Con il telefono che ho in mano? Non hai
più niente. Niente telefono, coltelli, o altri tipi di armi.
Nascosto e buttato tutto. Sei fottuto, mio caro Ian. “
mormora placido, scatenando una crisi isterica nel prigioniero.
“ Tu sei pazzo! Sei malato! Appena esco di... “ le
parole gli muoiono in gola non appena vede le assi inchiodate sul legno
della porta. Si alza dal materasso, guardandosi intorno: il caos lo
circonda. Le poche cose che facevano da arredamento sono rovesciate,
rotte o sparite. “ Mio Dio... “ squittisce,
tremando. “ Mio Dio... tu sei pazzo. “
Il signor Kinney inarca un sopracciglio, fissandolo di sbieco con
un'espressione lievemente schifata, guardandolo come si fa con i ratti
o le pantegane. “ Mmm... probabile. Ma ripeterlo non ti
aiuterà a sopravvivere. “ precisa, schioccando la
lingua.
“ Che cosa vuoi? “ chiede Ethan dopo qualche
minuto, fossilizzato. Non ha possibilità di fuga, non per
ora almeno. Tanto vale stare al gioco. “ Vuoi scoparmi?
Picchiarmi? Umiliarmi? “
Brian spalanca gli occhi, scoppiando in una risata sguaiata.
“ Cristo! Io scopare te? Tu hai manie di grandezza, ragazzo
mio! ” smette di ridere, e si passa una mano fra i capelli
puliti. “ Non ti scoperei nemmeno se fossi l'ultimo uomo
sulla Terra. Il solo pensiero del mio cazzo dentro il tuo culo mi fa
venire conati di vomito, e t'assicuro che non sono un tipo schizzinoso.
“ continua, serissimo e con una punta d'acidità.
Il musicista si siede nuovamente sul materasso, la mani mollemente
appoggiate in grembo. “ Allora cosa? “
“ Voglio fare un gioco con te. Si chiama Roulette russa. Lo
conosci? “ confessa Brian, con voce mortalmente calma.
Ethan cerca di spemersi le meningi, anche se non è certo
facile, se si è prigionieri in casa propria, in compagnia
dell'ex fidanzato psicopatico del tuo ex ragazzo; e sopratutto se si
è non molto intelligenti. Alla fine però si
ricorda quel film visto anni fa', molto vecchio... come si chiamava?
Ah, si. Il cacciatore.
Era quel gioco che causava la morte di...
Il fiato gli si mozza in gola. Fino a quel momento ha pensato che Brian
volesse solo spaventarlo, o picchiarlo, tanto per vendicarsi. Si
è sbagliato di grosso, e l'ha capito.
“ Senti, so che sei arrabbiato, e so cosa pensi di me...
“
“ Io non penso a te. Perchè dovrei pensare ad uno
scarafaggio? “
“ D'accordo. P- però... non dobbiamo scherzare su
queste cose. Ora tu te ne vai, e io dimentico tutto. Non
facciamo cazzate, ok? “ suda, freme, balbetta.
Brian lo fissa per un tempo che sembra interminabile, prima di tirar
fuori una pistola. “ No... penso proprio che
resterò. “ annuncia, un sorriso evanescente sul
volto. “ Quindi... queste sono le regole. Questa pistola
è caricata con un solo proiettile, ho voluto essere
magnanimo. Tu devi solamente ruotare velocemente il tamburo, chiudere
l'arma senza guardare, puntarla verso la tua testa... e puff! Vediamo
cosa succede. Se sei fortunato, ti lascio andare. Altrimenti...
“ Brian fa un gesto con la mano, senza proseguire.
“ Purtroppo... Credo che dovrò essere io a
puntarla. Ovviamente non mi fido. Peccato... volevo seguire le regole.
Amen. “ è l'ultima parola che esce dalle sue
labbra. Dopodichè fa ruotare il tamburo, chiude l'arma e
sorride, puntandola verso Ethan, che sta singhiozzando.
“ Ti prego... ti prego, farò qualunque cosa!
“
“ Tipo? Farmi una serenata? Cosa cazzo c'è in te
che potrebbe interessarmi? Nulla. Se non miseria. Faccio questo solo
togliermi uno sfizio che voglio levarmi da quando sei entrato nella mia
vita. “ le pupille nocciola si assottigliano fino a diventare
due punte di spillo. Ethan si accascia a terra, probabilmente svenuto
dalla paura. “ Questa è la mia vendetta, Ethan
Gold. E la tua fine. “ infine Brian spara, perchè
davvero non c'è più nulla da dire.
So
just pull the trigger
* * *
Gli occhi piccoli e neri di Ethan si aprono nel buio, due fanali
terrorizzati.
Ha il fiatone, il sudore scivola copiosamente lungo il suo petto e
c'è uno strano liquido denso che gli cola tra le gambe.
Piscio, il letto ne è intriso.
Si alza, barcollando, e beve un sorso d'acqua dal bicchiere che tiene
accanto al materasso. Trema e piange per qualche minuto, prima di
riuscire a calmarsi.
Dopodichè tira un pugno al pavimento, imprecando.
“ Pezzo di merda! Pure nei sogni mi tormenti... “
sibila, rauco.
Si alza per sfilarsi i boxer bagnati di pipì e mettersene
dei nuovi, quando un movimento alle sue spalle lo fa saltare in aria.
Il vento fa tremare la finestra, nulla di più.
Prende un bel respiro, massangiandosi le tempie. Deve calmarsi,
è stato solo un sogno. Mette le mutande in una bacinella,
non si pulisce nemmeno. Non si guarda intorno, non vede, non sente:
è solo un bisogno a guidarlo.
Deve allontanarsi da Pittsburgh.
Si sbriga a infilarsi qualche cosa addosso, prende tutti i
suoi soldi e chiude la porta alle sue spalle. Destinazione ignota.
* * *
Nemmeno troppo lontano da lui, proprio in quel momento un uomo si
infila sotto le coperte, accanto ad un ragazzo biondo che respira
piano. Lo bacia sui capelli, accarezzandogli la schiena, prima di
sistermarsi meglio sul materasso e chiudere gli occhi.
Brian Kinney s'addormenta così: con un sorriso goduto sulle
labbra.
Note finali:
Ah, ah... ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh! * Orgasmo *
Si, sono spregevole.
Si, sono senza pietà.
Si, amo torturare il povero (???) Ian.
E ne vado
fiera. U.U
Che cosa è questa OS? Un sogno fatto di Ethan? La
realtà?
A voi la scelta.
Non ho messo OOC fra le opzioni anche se tutti sappiamo che Brian non
farebbe mai una cosa del genere – non è violento,
né è vendicativo fino a questo punto. Mi piace
pensare che il Bri che si vede in questo mio lavoretto abbia lasciato
uscir fuori la parte peggiore di sé.... anche se,
diciamocela tutta: più che Brian, sono io che accoppo Ian.
XDXD
Non ha un senso, non ha né capo né coda... Fate
finta di niente, vi prego. XD
Anche queste sono soddisfazioni... <.<
Bando alle ciance, ragassuole: grazie per la lettura, spero vi sia
piaciuta. E spero che l'abbiate vista come la vedo io; ovvero una
semplice trasposizione evanescente di desideri inconsci (EHHHH?).
Una slinguazzata a tutte.
– Valentina.
P.S Ah! Che mongola! Mi stavo scordando di ringraziare coloro che hanno
letto/commentato il mio precedente lavoro, Blinding.
Un bacione bavoso quindi a jaspe,
dany23, GiulyB, Mizar e Scar.
Non sapete quanto mi fate felici, ragazze. Vi adoro, con il tutta la
mia fregol... ehm, il mio cuore. U.U
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