-- Sightseeing
Il Sig. Trafalgar Law non aveva mai avuto il piacere di vedere la
personalissima nave del Sig. Eustass Kidd. E mai ne aveva sentito il
bisogno, specie dopo essersi goduto l'espressione di Kidd mentre
guardava esterrefatto il suo alquanto
personalissimo sottomarino pirata.
Ma il Sig. Trafalgar Law stava per essere portato di peso - proprio
come un sacco di patate, in spalla - sul suo bastimento, fingendo anche
una ribellione tanto per non sembrare troppo d'accordo sulla cosa.
Poi il chirurgo vide dei teschi, una nave scura all'orizzonte e poi il
jolly roger quasi amabile dei pirati di Kidd.
Sì, insomma, Law l'aveva notato - eccome se l'aveva notato,
per l'amor di dio, anche troppo - che Kidd e compagnia erano dotati di
un certo fetish per le cose dark e inquietanti ed il visual key - e
anche per i vestiti sadomaso uniti a corpetti, disegnati personalmente
dai KISS - ma non pensava seriamente che avessero anche tutta la nave
tappezzata di quelle cose.
C'era da preoccuparsi? Lo conosceva da poco, in fondo.
Erano stati a letto parecchie volte insieme ma avrebbe potuto rivelarsi
un praticante sadomaso, o un praticante di torture sataniche. Oppure
avrebbe potuto sacrificarlo a qualche altro strano e assurdo dio
(nonostante fosse tutto tranne che vergine), non si sa mai, nella vita
di un pirata succede di tutto. E il Sig. Trafalgar Law ha una bella
fantasia e tanta fervida immaginazione riguardo a queste cose, quindi
l'immagine mentale che gli si formò in testa non gli piacque
per niente. E allora c'era da preoccuparsi?
Sì, c'era da preoccuparsi. E questa volta Law si mise a
scalpitare seriamente.
”Maledetto porco, lasciami giù. Cosa vuoi
farmi?!“
”...sul serio, Trafalgar, che domande fai? La risposta
già la conosci benissimo.“ gli rispose Kidd con un
ghigno a trentadue denti, il solito ghigno tutto tranne che confortante.
Il rosso salì sulla nave; notte fonda, non c'era proprio
nessuno che potesse notarli.
”Eustass mettimi giù o giuro che t-“ non
finì la frase che la canna della pistola - carica, tra
l'altro - di Kidd gli finì dritta dritta in bocca e la morsa
del braccio sul suo bacino si strinse.
”Quante storie. E io che volevo trattarti bene.“
Promemoria per Law: mai convincere Kidd a fare il galante. Se mai
capiterà una cosa simile.
”Mpfmmhshmf...!“
”Sei più carino con qualcosa in bocca, sai? Almeno
stai zitto ed eviti di rompere.“
Stavano salendo delle scale, probabilmente diretti alla cabina del
Capitano, e Law si rincuorò nel vedere che non c'erano molte
cose spaventose che potessero nuocere alla sua salute.
Dopodichè superarono un tappeto orribile e un breve
corridoio prima di raggiungere una grossa porta nera. Kidd - che
è un uomo fine e aggraziato - le tirò un calcio
ed entrò.
Law stava sudando freddo, non tanto per la pistola, ma più
per quello che si era immaginato da solo poco prima. Però,
non appena vide il letto a baldacchino, dei dischi a terra, una
chitarra e ferraglia ovunque mista a libri e carte nautiche si sorprese
abbastanza da riuscire a finire di lamentarsi.
Purtroppo quel momento durò ben pochi secondi visto che Kidd
lo buttò in malomodo sul materasso morbido, riponendo la
pistola.
”Sei un figlio di puttana.“
”Che linguaggio colorito oggi, Trafalgar... hai il ciclo o
c'è dell'altro?“
Law giurò su sé stesso che quel suo sarcasmo un
giorno gliel'avrebbe infilato sù per tutto il setto nasale.
”...“ poi si fermò dal prenderlo a pugni
e si mise a fissare intensamente gli occhi ambrati dell'altro con
un'espressione seria, quasi corrucciata.
”Si può sapere cosa c'è?“
”Sei un depravato che ha intenzione di abusare di me su un
altare, per caso?“
Kidd lo guardò perplesso per un attimo e poi
scoppiò a ridere per un minuto buono prima di smettere,
svegliando probabilmente la metà della sua ciurma.
”Ma per chi mi hai preso? Non torturo la gente, quello sei
tu.“
Non aveva tutti i torti: il Sig. Trafalgar Law era famoso per la sua
crudeltà e anche se il Sig. Eustass Kidd non era da meno
almeno non si divertiva a fare a fette le persone o quant'altro.
”E' solo che... la tua nave sembra...“
”La mia nave cosa?“
”...lasciamo perdere, sei troppo stupido e non
capiresti.“
”Non sei nella posizione più indicata per
insultarmi, Trafalgar...“
”Infatti dicevo solo la verità.“
Law conosceva a memoria il tipo di temperamento di Kidd, ma proprio non
riusciva a trattenersi. Era più forte di lui, e forse era un
sadico masochista a trovarlo divertente.
Gli arrivò un pugno sul muso che gli fece sanguinare
copiosamente il naso, e poi si mise a sorridergli. E questo
peggiorò le cose: Law venne tirato per la felpa e venne
preso nuovamente a pugni, dopodichè ricambò il
favore piegando un ginocchio e assestando un calcio con la punta della
scarpa sotto al mento di Kidd, che per poco non si tagliò la
lingua con i denti.
Quella che doveva essere una piratesca nottata da 'una botta e via' si
trasformò in pochi secondi in una rissa, come al solito.
”Roo-“ Law cercò di evocare il proprio
potere ma il magnetico lo afferrò per un polso, bloccandolo
sul letto e salendogli sopra.
”Ne avevamo già parlato, riguardo all'uso dei
frutti del diavolo, Trafalgar!“
Kidd sentì dei passi lenti in corridoio ma non ci fece caso
e riportò tutta la sua attenzione sul volto pesto e
imbronciato del moro che gli inveiva contro.
”E tu dovevi fare più piano! Fa male, lo
sai?!“
A quelle equivocabili parole Killer aprì la porta.
”Che cosa sta suc... “ gli morirono le parole in
gola e quasi sicuramente, da sotto il suo casco, fece una faccia
sconvolta di livelli epocali vedendo il proprio Capitano e Trafalgar
Law in posizioni succinte. Un po' come un bambino vede i genitori a
letto insieme, solo che nel nostro caso accadde esattamente l'inverso.
Aveva sentito dei rumori sospetti e voleva controllare la situazione,
ma se ne pentì all'istante. Killer sbattè la
porta e corse via piagnucolando per non si sa quale astruso motivo.
Kidd invece rimase senza parole per qualche attimo prima di riuscire ad
afferrare quello che era appena successo.
”...secondo te dovrei parlargli?“
”Non osare dirgli che siamo fidanzati, che ci amiamo o altre
stupidaggini di quel tipo.“
”Va bene, dolcezza.“
ghignò Kidd sfottendolo un po'.
”Sparisci dalla mia vista, razza di idiota.“
Law gli tirò un altro calcio, scrollandoselo di dosso e
guardandolo alzarsi in piedi per poi uscire dalla porta.
Dopo pochi secondi Law si sdraiò sul letto pulendosi il
sangue dal viso e appoggiando la testa sopra ad un cuscino.
”Vice guastafeste...“ sussurrò il moro
sistemandosi meglio, ma all'improvviso sentì qualcosa di
particolarmente solido sotto al cuscino.
Frugò per un secondo con la mano e tirò fuori una
piccola bottiglia di rum. Probabilmente messa lì per
l'occasione.
”Porco e anche alcolizzato...“ rise prima di
stapparla e berne il contenuto guardandosi intorno: in fin dei conti
quella nave non era così terribile, e il suo equipaggio
probabilmente lo era ancor meno.
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