E’ passato talmente tanto tempo da che non pubblicavo che
quasi mi sento spaesata.
Un ringraziamente alla mia Sempai Elyxyz
che mi ha fatto
da Beta Reader.
Sempai ti adoVo *-*
Disclaimer: i personaggi di FullMetal Alchemist appartengono
a Hiromu Arakawa.
Elaborate Lives
C’e una strada che va
dagli occhi al cuore,
senza passare per
l’intelletto.
Gilbert Keith Chesterton
-Roy Mustang! Alza il culo da quel divano e dammi una
mano!-
Se c’erano giorni che il nuovo Generale odiava, quello in
cui Edward decideva di mettersi a fare le pulizie era
sicuramente tra quelli.
Nella sua personalissima top-ten di cose odiate, le pulizie
ricoprivano il quarto posto.
Come si potrebbe altrimenti definire vedere il proprio
fidanzato armato di secchio e spazzolone, guanti giallo canarino alle
mani e grembiule a fiorellini
legato in vita?
Un
terribile incubo.
Roy aveva già visto il suo biondo alle prese con le pulizie
e mai – ma proprio mai – ne era uscito illeso.
Pur non essendo un maniaco dell’ordine – si poteva dire tutto il contrario visto lo
stato in cui riversava il suo ufficio – amava lo
stato in cui erano
disposte le sue cose.
Lo definiva il suo disordine
artistico e ci era dannatamente affezionato.
-Mi ascolti?- sbuffò il ragazzo spazientito.
-Ed, non puoi prenderla con un po’ più di calma?-
esclamò
petulante.
Gli occhi da felino di Edward si assottigliarono
pericolosamente e Roy cominciò a temere di dover passare una lunga e tediosa nottata sul divano.
E lo spazzolone che
l’altro teneva in mano sembrava promettere dolore fisico.
-Prendermela con calma? Lo vedi che baraonda c’è
in giro?
Ancora un po’ e perderò tutti i miei appunti di
alchimia; questa è casa tua,
dannazione!-
A tale affermazione il moro aggrottò le sopracciglia,
pensoso.
-Credevo fosse anche
casa tua, Edward. Non abitiamo, forse, insieme?
L’ultima volta che ho
controllato c’era anche il tuo nome sul campanello.-
precisò, guardandolo
dritto negli occhi.
Edward fece un passo indietro, come se avesse ricevuto uno
schiaffo inaspettato.
-Ed?-
Edward Elric non era tipo da lasciarsi prendere da
tentennamenti, ma da quando aveva riconosciuto i propri sentimenti per
Roy, la
parola sicurezza era sparita dal suo vocabolario.
-Ed!- lo richiamò
per la seconda volta, alzandosi dal divano e strattonandolo per le
spalle.
Il ragazzo lasciò cadere gli strumenti che ancora aveva in
mano e abbracciò d’impulso il compagno.
-Scusami, scusami! Certo
che questa è anche casa mia, solo che…-
Roy ricambiò l’abbracciò, aumentando la
stretta,
comprensivo.
Sapeva quanto Edward fosse insicuro per quanto riguardava la
loro relazione e il suo passato non lo aiutava per niente.
Era esattamente come un bambino, pieno di amore ma bisognoso
di essere guidato passo per passo.
-Ho una paura fottuta
che prima o poi ti stancherai di questo, di noi. Per questo
non voglio… non
voglio…-
Roy sospirò e cominciò ad accarezzare la schiena
del ragazzo
fra le sue braccia, nel tentativo di rassicurarlo, di fargli sentire
che lui
c’era, che ci sarebbe sempre stato, che la sua era una paura
infondata, che era lui a temere di essere un
giorno
abbandonato dal più giovane, una volta che si fosse reso
conto che Roy non era
poi così speciale.
-Sarei un idiota se
mai ti permettessi di andartene.- mormorò
nascondendo il viso fra i biondi
capelli di Edward – Sei la cosa migliore che mi sia mai
capitata. Non mi
stancherò di te neanche quando
saremo
vecchi e decrepiti, Edward.-
Il giovane Alchimista si strinse di più al corpo del
compagno.
-Adesso smetti di tremare, sciocco. Ti do una mano a mettere
in ordine il nostro nido d’amore.-
disse sorridendo impertinente, impendendo alle proprie paure di avere
la
meglio.
Lo sentì rilassarsi e capì che si era calmato.
-Allora
preparati a spolverare da cima a fondo, bastardo!-
Devo dire che mi piacciono questi finali, un po’ tronchi,
che ti lasciano un po’ così.
Ho inaugurato da poco il mio
Live
Journal, perciò se qualcuno di voi ha un account
può trovarmi anche su http://ladyuchihagiuls.livejournal.com
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