Capitolo
11
PoV
Tom
“Will,
te l'ho detto, è da una settimana che aspetto una sua
chiamata.”
“Sai
Tom, non tutte le donne ti adorano.” Rispose con una delle
sue
solite frasi ad effetto entrando nell'ascensore che, davanti ai miei
occhi, si stava chiudendo lentamente.
“Ne
sei veramente certo??” Chiesi fermandomi e stampando sopra la
mia
faccia un ghigno bastardo.
“Nha,
solamente gli imbecilli sono sicuri di ciò che
dicono” Disse
salutandomi con un cenno della mano e con un'aria infantile mentre la
porta si era quasi del tutto chiusa.
“Bastardo”
Sussurrai sorridendo e avviandomi verso le scale bramoso di ottenere
ciò che una mente non del tutto normale desiderava.
“Non
ci posso credere..” Affermò sconfitto passandosi
una mano sulla
faccia.
“White,
fattelo dire: sei un incubo. Ti sto odiando seriamente”
Continuò
uscendo dall'ascensore e incamminandosi verso il suo prossimo
paziente.
“Mi
stai dicendo che mi ami?”
“Dipende.
Se ti riferisci a quella stupida, insulsa e occasionalmente veritiera
frase tra amore e odio c'è la distanza di un
bacio, la
risposta è no, non ti amo. Malgrado questo,
gran bel
tentativo.”
“I
bei tentativi non servono a niente.” Dissi sbuffando.
“Ma,
io mi chiedo..Perché ti ostini con lei!” Urlo
esasperato in mezzo
al corridoio dell'ospedale facendo ricadere le braccia lungo il corpo
e attirando l'attenzione di qualche anziana signora capitata in
ospedale per un raffreddore o per una ruga in più.
Alzai
lo sguardo per guardarlo negli occhi continuando a pensare che quel
cretino aveva pienamente ragione a non volermi dare il numero di
cellulare di Iris depositato nella sua cartella clinica.
Eppure
mi serviva. Non mi importava chiamarla per chiederle un appuntamento,
non mi importava sapere se aveva aperto quel maledetto bigliettino
dove ci avevo scritto il mio numero di telefono. Quello che mi
premeva era far sparire quell'inquietudine che nell'ultima settimana
mi stava distruggendo.
“Vieni
con me” Concluse William sospirando e dirigendosi verso gli
archivi.
“Ah,
Will..” Sussurrai mieloso.
“Che
vuoi ancora?”
“Non
è che mi presteresti la tua moto??” Chiesi con
aria di supplica.
PoV
Iris
Una
lacrima si infrangeva in una mattonella dopo aver percorso il mio
viso. Dopo essere scivolata velocemente e senza ostacoli sulla mia
guancia destra. Era caduta formando un piccolo cerchio di acqua
salata.
Non
mi impegnai neanche a prendere un po' di carta per asciugarla,
conscia che avrebbe fatto la stessa fine delle altre; sarebbe
scomparsa mano a mano che il tempo passava, come se non fosse mai
caduta.
Come
se non fosse stata mia.
Mi
ero illusa di poter vivere senza di lui, ma adesso che non c'era
tutto il mio mondo era crollato.
Accasciata
per terra, chiusi gli occhi ormai gonfi di lacrime e mi addormentai
raggomitolata sul pavimento. Accanto a quegli iris rovinati sparsi
sul pavimento.
Fragili;
proprio come me.
PoV
Tom
Odiavo
me stesso. Ma non come poteva fare un nerd bollicinoso mai baciato.
Disprezzavo, infatti, la forte percezione che il mio animo aveva, e
ha ancora, nei confronti di tutto ciò che si trovasse vicino
a me.
Un
minimo sentimento, una minima emozione, un minimo gesto faceva
scattare all'interno del mio corpo un'allarme.
In
quei giorni avevo la sensazione che fosse capitato qualcosa a Iris, e
fu per questo che iniziai a sperare che quella volta il mio sesto
senso avesse torto.
“...il
numero da lei chiamato potrebbe essere spento o non raggiungibile la
preghiamo di richiamare più tardi” Chiusi la
chiamata per poi
riavviarne un'altra.
“Wind,
il numero da lei chiamato potrebbe essere spento o
raggiungib..”
“Cazzo.”
Balbettai iniziando a correre verso la moto di Will.
Pov
Iris.
Tutto
ciò che mi circondava era dannatamente buio.
Ero
stanca. Si, stanca. Lo potevo percepire dai muscoli tesi che non si
volevano rilassare, dal malditesta insopportabile, e, soprattutto, da
una sensazione di gonfiore agli occhi che, lentamente, e contro la
mia volontà si chiudevano mano a mano che ritrovavo un po'
di
serenità.
Potevo
percepire un rumore non troppo lontano.
Cosa
era? Cosa voleva da me? Perchè non mi lasciava sognare in
pace?
Steven?
Sei tu?
L'
immagine del suo viso duro e distaccato fece capolino nella mia mente
facendomi aprire di scatto gli occhi.
E
fu a quel punto che il mio cuore smise di battere.
Ero
in mezzo al mare che scuro e impetuoso consumava le mie forze
facendomi lottare contro la sua corrente; contro quelle onde che mi
spingevano sempre più in basso, sempre più in
profondità.
Mi
sentivo come una pirata senza bussola e mappa in mezzo ad una
tempesta. Guardai con onore l'ultima onda che ostile si stava
scagliando verso di me. Sì, sarei morta da vero pirata;
sarei morta
succube dell'oceano.
“Iris!!”
La
sua voce accarezzò il mio animo.
Infatti,
in mio soccorso era arrivato lui; era arrivato Jack Sparrow.
PoV
Tom
Suonai
il campanello più volte non ricevendo, però,
alcuna risposta.
Magari
non c'è, ripetevo
cercando di convincere quella mia preoccupazione che si era fatta
ancora più intensa.
Suonai
un campanello a caso per farmi aprire almeno il grande portone.
“Chi
è?” Fu la voce di una ragazza a rispondermi
“Scusi,
devo mettere la posta. Mi potrebbe aprire il portone?” Chiesi
innocente conscio che la scusa della posta avrebbe funzionato.
“Se
non se ne è accorto, ma le cassette della posta sono
lì fuori e
poi, dove è che sarebbero le buste da consegnare?”
Disse una voce
affacciandosi alla finestra del piano terra.
Ecco,
appunto.
“Senti,
ragazzina, devo entrare assolutamente in questo palazzo.”
Dissi
assumendo un tono poco paziente.
“Senti,
imbecille..” Iniziò guardandomi male.
“Prima di tutto ragazzina
lo dici a tu sorella, e poi che cosa pretendi, eh! Smamma prima che
chiami la polizia” Affermò superba.
“Ok,
ci siamo presi con il piede sbagliato.” Cominciai cercando di
calmarmi.
“Penso
che nel tuo palazzo ci sia una persona che non si sente bene”
“E
a me cosa me ne dovrebbe fregare?! E poi tu cosa ne sai, tu chi sei?
E poi, per me po..”
“Porca
puttana!” Affermai incazzato piantando un cazzotto al portone
e
guadagnando uno sguardo impaurito della ragazza.
“Ce
l'hai un cazzo di udito? Perchè se ce l'hai apri le
orecchie, e
aprile bene dato che lo ripeterò una volta sola. In uno di
questi
appartamenti, c'è una ragazza che potrebbe essersi sentita
male..E
ti giuro che se non mi fai entrare ora, resterò tutta la
notte a
suonare i campanelli degli appartamenti di questo palazzo fino a
quando non chiamerete la polizia. Ma, a questo punto, sarà
troppo
tardi. Hai capito?!” Quasi urlai per sfogarmi.
“Io
non..Io non lo so cosa cazzo abbia. E non so neanche se tutto
ciò
che ti sto dicendo sia vero. Ma apri questo portone, per
favore.”
Dissi l'ultima frase sussurrandola alla ragazza che mi aveva
osservato tutto il tempo senza battere ciglio.
“Aspetta.”
Affermò solamente prima che il grande portone si aprisse con
uno
scatto.
Guardavo
ogni porta e ogni campanello dove vi erano segnalati i nomi e i
cognomi di coloro che abitavano nei vari appartamenti.
Arrivai
al terzo piano con il fiatone. Lì mi soffermai su una
targhetta:
“Ferrari
I.”
Iniziai
a suonare il campanello ininterrottamente senza che qualcuno mi
aprisse.
“Merda,
merda, merda!”
“Bisogno
di aiuto??” Chiese una voce dietro di me.
Mi
girai e vidi la ragazzina di poco fa guardarmi furba. Aveva
pressapoco quindici anni. I suoi jeans neri avvolgevano le sue gambe
snelle e lunghe, mentre un golfino nero a collo alto aderiva
perfettamente al suo corpo non troppo sviluppato, ma, comunque, in
grado di provocare chiunque.
Si
appoggiò alla ringhiera della grande scala osservandomi con
quegli
occhi verdi in grado di graffiare proprio come un felino.
“Sai
chi ci abita qui?” Chiesi voltandomi per risuonare quel
dannato
campanello.
“Si..Una
ragazza. Nessuno però sa nulla di lei; diciamo che
è abbastanza
introversa.. Si, insomma sembrerebbe una che si fa gli affari suoi
per non caricarsi sulle spalle altri problemi..”
“Comunque
se continuerai a suonare quel campanello, non otterrai nulla..A parte
una denuncia dei vicini di casa infastiditi.” Disse attirando
nuovamente la mia attenzione.
“E
poi..” Iniziò con voce più roca,
staccandosi dalla ringhiera e
avvicinandosi a me mordendosi il labbro. “I migliori metodi
sono
sempre quelli manuali..” Concluse sensuale passandomi accanto
e
tirando fuori una carta plastificata che introdusse tra la lastra di
chiusura e la serratura aprendomi quella benedetta porta.
“Prego..”
Disse stampando sulla sua faccia un ghigno.
“Grazie.”
Affermai ansioso fiondandomi dentro l'appartamento senza neanche
considerarla. Avevo ben altro nella mia mente. E tra questi pensieri,
c'era Iris.
Quando
la vidi giacere sul pavimento della cucina, mi sentii veramente
morire. E, per la prima volta, raggiungendo velocemente il suo corpo
esile, non ebbi quel distacco che un dottore avrebbe dovuto avere nei
confronti di una paziente.
Ricordo
che in quel momento provai un moto di agitazione che si
placò solo
nel momento in cui sentii le sue mani stringermi la maglietta e il
suono stanco della sua voce sussurrare il mio nome.
Angolo
ringraziamenti
Ciao
brutti! Avete il mio consenso: potete farmi sentire in colpa quanto
volete! Sono stata imperdonabile, lo so. Però, dai..Ho
scritto un
capitolo lungo, sono perdonata???
Ed
ecco a voi il volto della nuova arrivata: la
ragazza scassinatrice di porte
Vorrei
postare al più presto questo capitolo quindi rispondo alle
vostre
bellissime recensioni:
shasha5:
Scusa, scusa scusa scusa!! Sono imperdonabilissimamente
imperdonabile! Lo so, lo so! Sarei da rogo, si! No, anzi, dovrei fare
la fine di un maialino allo spiedo! Sai bellina legata in
giù con
una mela in bocca! No, apparte gli scherzi. Scusa, non avevo tempo
per fare nulla. Leggere altre storie, recensire e, soprattutto,
scrivere. Comunque sono ritornata, se ciò possa interessarti
ancora
:( . Ti ringrazio di tutto. Dei commenti, di avermi dato la carica
per scrivere i capitoli precedenti.. Insomma, ti ringrazio per
tutto... Un bacio grande grande.
Laguerriera:
Allora! Devo dirti tante cosuccie. Prima di tutto. Ho visto i tuoi
aggiornamenti. Purtroppo, però, con il mio account non posso
recensire e leggere la tua storia, visto che devo aspettare ancora un
pochino per i 18 anni. Di conseguenza ti volevo chiedere un favore:
potresti mettere rating arancione?????? Per favoreeeeeeeeeee!!!!
Passando
alla storia..Mi scuso anche con te per non aver aggiornato prima
questa spazzaturina.. Magari eri contenta anche così, senza
aggiornamenti. Ti ringrazio per aver seguito la mia storia fino a
questo punto. E di aver lasciato delle splendide recensioni. Un bacio
grandissimo. Spero che continuerai a leggere la mia storia.
Winnie_phooina:
Ehi! Allora dovrei fare l'elenco per indicare tutte le scuse. In
primis di non aver più recensito la tua storia, poi di non
aver più
dedicato del tempo al sito su facebook, di non aver più
guardato il
tuo blog, insomma di essere stata assente per tutto questo tempo. Non
so come scusarmi veramente. Ti ringrazio anche a te di tutto quello
che mi hai dato, ti ringrazio per le emozioni che mi hai suscitato
sia leggendo le tue storie, sia leggendo le tue recensioni. Non so
cosa dire, se non che mi dispiace. Un bacio immenso, Balenotta.
SASA89:
Non so cosa dire per la tua recensione, mi avevi detto che non ti
piaceva dire le stesse cose nei vari capitoli. Però ti
ringrazio lo
stesso. E mi scuso tanto. Perchè a quanto avevo capito ti
piaceva il
mio (a mio parere bruttino) modo di scrivere. Mi dispiace di non aver
continuato più questa storia. E di averti delusa. Non so che
altro
dire se non che mi dispiace. Un grande abbraccio Bale.
CherryBomb_
: Ciao! Avevi appena recensito e letto la mia storia, che io la
lascio in sospeso. Lì da sola soletta.. Mi dispiace
tantissimo per
come mi sono comportata. Ho avuto un sacco da fare, a causa degli
impegni interminabili mi sono anche sentita poco bene..Per non
parlare di un'altra miriade di problemi di cui ora non ti parlo per
non scocciarti ^^. Bhè sono veramente contenta che ti sia
piaciuta
questa storia, e sarei contenta anche se continuassi a seguirla,
nonostante questa pausa che ho preso. Non so cosa dirti se non che mi
ha fatto veramente molto piacere la tua recensione. Ti lascio con la
speranza di risentirti! Un kissone immensooooooooo!!! Balenotta
RINGRAZIO
TUTTI QUANTI E MI
SCUSO CON CHI HA SEMPRE SEGUITO QUESTA STORIA. GRAZIE A TUTTI. SPERO
DI RISENTIRVI A TUTTI, AL PROSSIMO CAPITOLO!
BALENOTTA
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