Troy
era al colloquio con
mio padre da più di due ore...sembrava non desiderare di
uscire da lì. Questo ammetto che mi preoccupava un po', come
avrebbe reagito papà? Avrebbe acconsentito alle nostre
nozze?
La
porta di quercia pura,
enorme, maestosa, proprio davanti a me, si spalancò di
colpo,
facendo uscire un Troy particolarmente infuriato, non l'avevo mai
visto così arrabbiato.
“Io
non capisco! Cos'ho
che non va? Io amo sua figlia più di qualsiasi altra cosa al
mondo! La amo e la proteggerò! Sono nato per renderla
felice!”urlò il mio amanto, se così si
poteva
chiamare, voltandosi.
Sentii
i miei occhi
riempirsi di lacrime di colpo, avrei dovuto aspettarmelo. In cuor mio
sapevo che sarebbe andata a finire così.
“La
mia risposta rimane
sempre la stessa giovanotto!”esclamò
papà calmo,
fissando fuori dalle grandi vetrate con blando interesse. “So
per
certo che non sei degno della mia unica figlia!”
“E
sentiamo: sotto quale
criterio decide ciò?”
“Il MIO!”sbottò,
la voce incrinata dal fastidio “E' il mio giudizio che conta
più
di tutto il resto! Persino più di quello di mia
moglie!”
Troy si
morse il labbro
inferiore, rosso di rabbia e umiliazione, stringendo forte i pugni.
Mi
aggrappai al suo braccio,
per tranquillizzarlo, sentendo lacrime silenziose che scivolavano
dolcemente sulle mie guance, ben sapendo che papà non aveva
neanche notato la mia presenza.
Con
passo leggero e
aggraziato mi avvicinai a lui, richiudendomi la porta alle spalle,
lasciando uno stupito, alterato e curioso Troy fuori.
“Papà...ti
prego...”mormorai a disagio.
“Bri...”lui
si girò
verso di me, aggrottando la fronte per la sorpresa.
“Papà...ti
prego...io...voglio sposarlo...”
Lui
strabuzzò gli
occhi, non sapendo bene cosa rispondere.
“M-ma...io
pensavo...che
tu non volessi sposarti così
giovane...”borbottò
confuso.
Incurvai
le labbra in un
sorriso forzato “S-si...è vero...non con uno
scelto da
mamma...”rabbrividii pensando a Ryan Evans.
“ma...Troy
Bolton...non è come gli altri. Lui è speciale. Mi
rispetta, mi ama...e non c'è niente di più vero
di ciò
che lui prova per me.”spiegai convinta delle mie parole.
“Bè...s-se
ti
piace...”
“No
papà...”sussurrai
fissandolo dritto negli occhi “non mi piace...io lo
amo!”
Le mie
gambe cedettero, e
caddi in ginocchio sul pavimento, con il lungo vestito celeste tutto
intorno a me, pieno di pizzi e merletti, mentre le lacrime sembravano
non voler smettere di uscire.
Papà
impietosito si
avvicinò a me, chinandosi e afferrandomi delicatamente per
le
braccia.
“Avete la mia
benedizione...”sospirò rassegnato.
Gli
saltai al collo
abbracciandolo, senza pensarci due volte. “OH...grazie grazie
grazie!”
Senza
aggiungere altro mi
alzai e mi precipitai fuori dalla stanza, dove avevo lasciato prima
il mio, ormai, fidanzato, intento a camminare avanti e indietro.
“Ci
ha dato il
permesso!!!!Ci ha dato il permesso!!!!”urlai saltandoli
praticamente in braccio.
Lui
rise stralunato,
stringendomi forte al suo petto e bacandomi le labbra rosee.
La sua
lingua prese a
viaggiare dentro la mia bocca, intrecciandosi con la mia. Avrei
desiderato non allontanarmi più da lui, e che le sue mani
continuassero ad accarezzarmi dolcemente.
* * * *
“Oh...vostra
figlia ha
fatto grandi conquiste signora Montez!”commentò
Charlotte
Evans, madre di Sharpay. “Chi avrebbe mai creduto che il
giovane
Bolton scegliesse proprio lei!”commentò.
Io
facevo finta di non
sentire, mentre io e Troy passeggiavamo nel parco avanti e indietro
origliando di tanto in tanto.
Ormai
da una settimana
esatta eravamo una coppia ufficiale, e mamma aveva già
pensato
a dirlo a tutto il mondo.
Quest'ultima
fece un sorriso
finto, non sapendo bene come rispondere “E già, ha
sorpreso
anche me!”
Come
ogni domenica, quasi
tutte le famiglie erano riunite al parco pubblico più grande
della città.
Sotto
gli occhi stupiti e
invidiosi di tutti, Troy con noncuranza mi baciò la mano,
tenendomela poi stretta, senza lasciarla un attimo.
Ammetto
che mi stavo a
comportare proprio da superficiale, e sfoggiavo il mio fidanzato come
se fosse il trofeo più ambito. Ne andavo molto fiera.
E quasi
somigliavo a
Sharpay, gioiendo di quelli sguardi invidiosi che tutte le Lady mi
rivolgevano, ma allo stesso tempo ne ero gelosa.
La
prima che avesse provato
ad avvicinarsi a Troy avrebbe assaggiato la mia ira.
In
genere davanti ai nostri
genitori evitavamo effusioni troppo intime, dal momento che io per
loro ero ancora vergine. (Poveri illusi)
Essere
la fidanzata
ufficiale di Troy Bolton era uno spasso. Mi trattava come se fossi la
più fragile e bella creatura, ma tutta quella pace sarebbe
durata? Era una domanda a cui non sapevo trovare risposta...
RINGRAZIAMENTI:
Ok...sxo
ke qlk1 sia rimasto ad aspettare qst storia...ammetto
che...è
da MOLTO che nn cont qst storia...ma meglio tardi ke mai. 1 kiss grnd
grande!
E
ringrazio: ciokina14, Troyellafan e Angel_R x i loro commy!!!!!!!
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