Autore
= Elisa0123
Titolo = Granelli di sabbia
Genere = Fantasy/Avventura
Rating = Verde
Avvertimenti = One-Shot
Roundrobin = No
Completa? = Sì
Trama = Allyson Brown, una giovane quindicenne, considera la propria
vita
un’inutile perdita di tempo. Vive in una normale casa,
dispersa in un piccolo
paesino di campagna. Tutti, però, invidiano
l’amore e l’affetto che unisce la
famiglia. Un giorno, però, la giovane perde la fiducia della
madre e, dopo aver
preparato un abbondante scorta di cibo, intraprende un viaggio, di cui
si
pentirà presto.
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1) Il viaggio
interminabile
-
Buona cena a tutti! -
Brindo.
Afferro dal cesto una fetta di pane, e l’addento con piacere.
- Morbido – gongolo.
Inforco una crocchetta, e la mangio.
Forse, il cibo è l’unica gioia della mia vita.
Ho un insegnante
privato, che io
scambierei volentieri con mio fratello.
Sapete perché non frequento una scuola pubblica?
Perché in questo piccolo paesino
di campagna non esiste!
Questo professore è stupido e analfabeta. Alla fine, sono
sempre io a
insegnargli tutto, e non al contrario.
Ma mia madre non vuole sostituirlo, no; solo perché lui fa
il lavoro gratis,
mia madre lo ama.
Mio fratello è il più grande idiota
dell’universo. Ma gli voglio comunque un
mondo di bene.
Questa è la mia vita.
Ho già preparato le valigie, – Se così
si possono chiamare.. ho preparato
semplicemente una sacca - questa notte scappo di casa.
Questa è l’ultima cena insieme a degli esseri
umani.
Sì, esatto! Vivrò nel deserto!
Allora.. che stavamo dicendo? Ah sì, la crocchetta..
Bevo rumorosamente un bicchiere di Coca-Cola e addento una fetta di
carne.
Divoro velocemente una coscia di pollo e una porzione di patatine
fritte.
- Allyson.. hai fame, vedo? – ridacchia mia madre, osservando
pazientemente le
mie labbra carnose, attorniate da Salsa Ketchup.
- Mamma – annuncio, allora – Se ricordi, oggi non
ho pranzato. E’ , quindi,
ovvio che ho fame! -
Mangio 2 fette piuttosto spesse di formaggio ( Provola, precisamente! )
e
concludo la cena con un sorso di Acqua Frizzante.
- Vado a finire i compiti per domani – sorrido.
Sto quasi per varcare l’uscio che divide la cucina con la mia
camera, che mia
madre mi ferma.
- Tesoro, devo parlarti. Adesso va’ a finire i compiti, e poi
vieni qui.. okay?
– dice, dolcemente.
Io annuisco, incuriosita.
Di cosa dovrà parlarmi? Di scuola? Di vestiti? Di.. ragazzi?
A passo lento entro nella mia camera.
Palpo il caldo piumone rosso-fuoco e mi ci distendo, pigramente.
Rifletto ancora sulle parole di mia madre. “Tesoro, devo
parlarti”.
Chissà.
Meglio finire velocemente i compiti.
Allungo le braccia, e prendo dallo zaino due quaderni dalla copertina
blu –
cobalto.
Devo soltanto scrivere un riassunto di 300 parole sul testo riguardante
la
Seconda Guerra Mondiale.
Prendo un evidenziatore e sottolineo da uno dei due quaderni le frasi
più
importanti.
Le leggo più volte e le riscrivo su un foglio bianco.
Le lancette dell’orologio vanno svelte.
- Finito! – sorrido.
Sono le 19.36. E’ passata solo mezz’ora, dopo la
cena.
Scendo di nuovo in cucina.
Mia madre indossa un lungo abito celeste, e porta i capelli biondi e
ricci
legati in uno chignon.
Le mani profumano di lavanda.
Sembra un’altra persona.
Sta seduta su uno sgabello, accanto al tavolo.
Mi accoccolo su una poltroncina, di fronte a lei, con le braccia
intorno alle
gambe.
- Dimmi, mamma – dico.
- Tesoro, tu stai crescendo. E‘ arrivata l’ora del
discorso.. -
Discorso? Quale discorso?
- Discorso? Quale discorso? -
chiedo.
Lei mette la sua mano sulla mia.
- So che non sei felice qui, in questa casa – sibila, in
lacrime – Ho letto il
tuo diario.. ho letto che ti manca molto tuo padre … -
- Tu hai letto il mio diario? – boccheggio.
Mi alzo.
- Ma tesoro.. -
- Tesoro niente! Non credevo che arrivassi a questo punto.. avevo
fiducia in
te! Adesso però ho capito.. sei crudele.. sei una donna
crudele! -
- L’ho fatto solo per te.. Per il nostro rapporto! -
I miei occhi sono colmi di lacrime.
- Io ti odio! – urlo.
Corro in camera mia.
Io le avevo detto di non leggerlo.. gliel’avevo chiesto per
favore..
E lei mi aveva risposto di sì, mi aveva assicurato di non
leggerlo..
E invece..
Mi lascio cadere pesantemente sul letto. Mi copro fino alla punta del
naso con
il mio nuovissimo plaid rosa.
Vorrei tanto addormentarmi.. tanto. Per dimenticare tutto..
Ecco che mi viene un’idea. Sguardo compiaciuto.
Spingo via il plaid e mi alzo.
Prendo tra le mani Titti, il mio pappagallo.
- Titti.. vorresti partire con me? Vivremo nel Deserto.. per qualche
giorno,
ovviamente. Ti va? Eddai, ho 15 anni.. sono ancora minorenne, ma se
nessuno
scoprirà niente, tutto andrà Ok. Allora? -
Preparo immediatamente due panini con la nutella, 3 crostate alla mela
e 5
bruschette col prosciutto e il formaggio.
Nella sacca ci sono già due magliette e un paio di
pantaloni. Aggiungo il cibo
appena preparato e metto Titti nella sua gabbietta.
Sulle spalle porto la sacca, e con la mano destra tengo il gancio della
gabbia.
Indosso un cappello di paglia.
Furtivamente, scendo le lunghe scale di legno, che portano in salotto.
Mi nascondo dietro il divano, ed attendo che mio fratello se ne vada.
Il mio piano stava per avere inizio.
- Quando anche l’ultima mosca se ne va, esco fuori
– penso.
Ecco. Mi tolgo le
calde scarpe da tennis
e le calze.
- Ora sono più libera – dico, tra me e me, con un
leggero sorriso.
Mi alzo e, guardandomi intorno, trotterello per il corridoio.
Trattengo il respiro.
Apro senza far un minimo rumore la porta, che conduce al giardinetto.
Ricomincio a respirare solo quando mi ritrovo completamente
all’aperto.
- Dovrò prendere un cavallo. E dove lo trovo? – mi
chiedo – Oh, sì! Forse nella
stalla del nonno! -
Lego due lunghe trecce con due polsini neri, che facevano contrasto coi
capelli
biondo-tuorlo.
Apro il cancello e mi ritrovo al centro della strada, vuota e
silenziosa.
Ogni 20 minuti circa, passava un trattore di qualche signore anziano,
che
vendeva cipolle o frutta.
Dieci minuti fa era passato l’ultimo. Quindi avevo altri 10
minuti per fuggire
dai dintorni.
Intraprendo una furiosa corsa.
Quando mi volto, la casa è solo un puntino.
- Pericolo scampato! – sorrido.
Il terreno sta cominciando a diventare arido, penso.
- Come va, Titti? – chiedo, guardando il pappagallo.
Ad un certo punto, sento il rumore di un carretto.
Cerco un nascondiglio.
Passano circa 5 minuti, e il carretto si ferma.
Intanto io sono nascosta, tra le spighe di grano, appiattita sul
terreno.
Tendo l’orecchio.
- Richard, sono fiera di te! – esclama una voce femminile.
- Grazie, tesoro. Adesso, però, aiutami a trasportare questi
pesanti secchi di
vino.. lasciamo il carretto qui e prendi un paio di secchi. Seguimi! -
Le voci si fanno sempre più lontane.
Quando diventano soltanto un sussurro, mi alzo e osservo il carretto.
E’ di legno, pieno di secchi e di grappoli d’uva.
Ne prendo uno e mangio qualche chicco.
- Buono – esclamo.
Prendo qualche grappolo e lo metto nella mia sacca.
- Per qualche spuntino – ridacchio – Oh, ci sono
alcuni boccali! -
Ne prendo uno e lo riempio di vino.
Bevo e, sazia, ricomincio il viaggio.
Muovo le dita dei piedi, avvertendo il calore della sabbia.
Libero Titti dalla gabbietta e la metto sulla mia spalla.
Sono esausta.. e ho camminato soltanto per 2 ore.
Io, da piccola, ero abituata a passeggiare ore e ore con mia madre o
con mio padre.
Ero supercontenta. Uscivamo sempre, d’estate.
Preparavamo una buona crostata di mele, e la mettevamo in un cestino.
Passeggiavamo lungo le distese di grano, e quando eravamo esauste, ci
accoccolavamo accanto ad una fontana e mangiavamo di gusto.
Bevevamo l’acqua limpida e fresca, e facevamo un pisolino.
Sveglie, ritornavamo a casa.
Quelli sì che erano bei tempi, con mia madre.
Adesso, però, ritorniamo al mio viaggio.
Qualche passo e posso accoccolarmi accanto alla fontana, come da
bambina.
Mi avvicino all’acqua e la sfioro con le labbra.
Tiepida e buona, come sempre.
Allora sorrido, perché so che ho fatto la miglior scelta.
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Buonasera a tutti!
Questa FF partecipa al concorso “The One Hundred Promt
Project”!
Ragazzi, ditemi un po’: continuo a scrivere altri capitoli su
questa storia,
oppure altre storie?
Beh, comunque aspetto le vostre recensioni.. ciao, ciao! ^^
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