Ciao mie bellissime fanciulle! Eccovi il capitolo dello
shopping. Non è niente di che, ma è abbastanza
carino.
Ringrazio tutte moltissimo di avermi inserito nelle seguite, nelle
preferite o addrittura avermi messo nelle scrittrici preferite. E' un
vero onore, non so davvero come ringraziarvi! Un bacione a tutte.
sandy69
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Ciao sandy! Hai proprio
ragione quei due sembrano due calamite ma chissà quanto ci
vorrà ancora prima che i due poli si uniscano! Be' per
adesso l'importante è che si avvicinino un po'! Baci
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Lalayasha
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Ciao benvenuta! Fa sempre
molto piacere avere una nuova lettrice e sono ancora più
felice che ti piaccia la storia. Ho letto tutte le tue recensioni ai
precedenti capitoli e devo dire che adoro le tue recensioni! Non solo
perchè ti piace come scrivo, anche se ne sono superfelice
(fa sempre piacere quando si scrive riuscire a trasmettere i sentimenti
dei propri personaggi), ma soprattutto perchè commenti le
cose più importanti del capitolo, dandomi un indizio di
ciò che ti trasmette il mio scritto. Sono proprio contenta.
Ti prego non abbandonarmi mai! Bacioni!
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vanderbit
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Sì ti anticipo che
i rapporti piano piano migliorano! E poi c'è ancora il
viaggio di ritorno! Per quanto riguarda la sua ossessione per Bella, mi
sa che è solo destinata ad aumentare!!!!
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ashar
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Ciao ahsar! Sono contenta che
questa volta tu abbia aspettato respirando, sono più
tranquilla! Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo e penso che
allora apprezzeraimolto anche il viaggio di ritorno! Ma per ora
rilassati con un po' di shopping sfrenato!
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bellina97
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Ciao bellina! No in Eclipse
non c'è questa scena, anzi sono rimasta molto delusa per il
poco spazio riservato ad Alice rispetto a quello occupato nel libro! E'
proprio un peccato! Ma tu come mai non sei ancora andato a vederlo?
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CAPITOLO
8
Shopping
Pov Bella
Entrammo nel centro
commerciale ed Alice oramai non si poteva più contenere.
-Allora dividiamoci perché altrimenti non riusciremo a fare
tutto. Voi ragazzi recatevi subito al primo piano dove
c’è tutto il reparto uomo e comprate tre completi
neri uguali e relative scarpe. Così se ci saranno da fare
delle migliorie, i sarti avranno il tempo mentre compriamo il
resto. Mi raccomando completi eleganti e non roba sportiva- disse Alice
puntando il dito contro Emmett. Sembrava un generale che impartiva gli
ordini alle proprie truppe prima di un’importante battaglia.
-Confido in te Jasper che sei sempre impeccabile nel vestire-
Vidi mio fratello arrossire e sfregarsi la mano dietro la
testa mentre balbettava un -Grazie-.
Mio fratello che arrossiva e balbettava?????? Mah! Questa famiglia ci
stava proprio facendo uno strano effetto. A tutti quanti!
-Noi ragazze andremo a fare la stessa cosa al secondo piano. Ci
ritroveremo tra due ore, così mangeremo qualcosa e poi ci
dedicheremo agli addobbi, che stanno al quinto piano-
continuò Alice.
-Alice scusa ma come fai sapere cosa c’è ad ogni
piano se non siamo mai venute qui?- le disse Rose scioccata.
-Questa mattina quando Emmett mi ha minacciata…-
Emm la guardò incredulo –Iooooo?-
-Oh non fare quell’aria da angioletto, TU mi hai minacciata
di trascinarmi via per i capelli!- e lo guardò imbronciata
con le braccia incrociate al petto.
-Ma nana quella non era una minaccia, quella era sopravvivenza!- e
tutti ridemmo, tranne Alice ovviamente.
-Vedi di fare poco lo spiritoso, orso, e poi mi stai facendo perdere
tempo. Andiamo ragazze, vi spiego strada facendo. Ci vediamo tra due
ore davanti agli ascensori del quinto piano, e se vi becco che avete
perso del tempo prezioso in qualche negozio di videogiochi, neanche un
santo vi potrà salvare!- e detto così
trascinò me e Rosalie al secondo piano.
-Questa mattina, ho visitato il sito di questo centro e studiato la
cartina con le ubicazioni dei vari negozi che ci potevano essere utili,
così non perderemo tempo- disse con un sorriso trionfante.
-Sei fantastica!- disse Rose, sorridendo.
Entrammo in un negozio di abiti da cerimonia, che mi sembrava molto
elegante e caro, e subito una commessa ci venne incontro sorridendo
gentile.
-Posso esservi utile o prima preferite dare un’occhiata per
conto vostro?-
-Abbiamo bisogno di un abito da sposa, che non sia bianco, per una
donna sulla quarantina, della mia taglia. E’ il secondo
matrimonio, quindi niente di sfarzoso. Qualcosa di elegante e sobrio.
Poi tre abiti da damigelle per noi. Naturalmente i
più belli che avete, ma anche lì niente di troppo
pomposo. Magari qualcosa di corto. E’ un matrimonio sulla
spiaggia. Grazie- le sorrise Alice.
-Certo seguitemi. Accomodatevi nel nostro salottino, vi porto subito i
nostri migliori pezzi. Avete preferenze di colori?-
-Andrebbe bene qualcosa di rosa. Mia mamma lo adora. Per noi vedremo
dopo aver scelto l’abito della sposa- le rispose Alice con
aria molto professionale. Avrebbe avuto sicuramente un futuro in quel
campo. Già la vedevo diventare una stilista famosissima che
mi torturava per andare ad assistere a tutte le sue sfilate!
-Alice scusa ma non c’era qualcosa di un po’ meno
pretenzioso- le dissi quando fummo sole. I soldi non erano un problema
ma non mi era mai piaciuto sprecarli e chissà
perché avevo idea che stavo per spendere una cifra da
capogiro per un abito che non avrei mai più messo.
-Bella dobbiamo andare a un matrimonio, non a fare una passeggiata- mi
disse Alice con un tono che non ammetteva repliche. -Quindi vedi di non
scocciare e cerca di divertirti almeno per una volta mentre compriamo-.
Sbuffai, ma tanto sapevo che non l’avrei mai spuntata.
-Ah e non pensare che il discorso del tuo armadio sia finito
lì, perché non appena la storia del matrimonio
sarà finita andremo a rifarti il guardaroba che lasciato
dire col cuore, fa veramente pena!- mi disse stizzita.
Era meglio non replicare, perché ero certa che sarebbe
finita ancora peggio.
Nel frattempo entrarono nel camerino cinque commesse, ognuna con una
abito più bello dell’altro. Alice li
provò tutti. Aveva la stessa taglia di Esme, quindi eravamo
sicure che se stava bene a lei sarebbe stato perfetto anche per la
madre. In più conosceva i suoi gusti alla perfezione quindi
le sarebbe sicuramente piaciuto.
Alla fine decidemmo per un abito di satin rosa antico. Era senza
maniche e arrivava appena sopra il ginocchio. Era ripreso con un
drappeggio sul fianco sinistro e aveva un taglio asimmetrico
più lungo dalla parte del drappeggio. Alice era un incanto
con quel vestito e lo sarebbe stata anche Esme.
Toccò poi a noi ed io ero un po’
impaurita per il tipo di vestito che avrebbero scelto Alice e Rose.
Perché a me era consentito solo fare da manichino, mi
avevano già avvertito che non avevo nessun potere
decisionale, data la mia scarsa attitudine in questo campo. Mentre loro
continuavano imperterrite nella loro impresa io ripensavo al viaggio in
macchina con Edward.
All’inizio era stato un po’ imbarazzante. Non
sapevo cosa dire e in più con la coda dell’occhio
mi ero accorta che continuava a fissarmi: mi metteva a disagio. Poi la
situazione era peggiorata quando ci eravamo sfiorati ed io avevo di
nuovo sentito quella maledetta scossa di elettricità che mi
aveva fatta arrossire. Ero sicura che si fosse accorto di
tutte le volte che arrossivo quando lui era nei paraggi.
Chissà cosa pensava di me. Sicuramente che ero come tutte
quelle sciacquette che frequentava. Che lo credessi bello e
irresistibile. Be’ in realtà era così,
ma non l’avrebbe mai saputo. Il suo ego era già
abbastanza grande.
Ma dopo che ebbi acceso la musica diventò talmente naturale
parlare con lui da farmi dire cose di mia madre di cui non parlavo mai
neanche con Jazz o Rosalie, per paura del troppo dolore che mi
assaliva.
Mi resi conto che ero anche soddisfatta del fatto che non avesse
lasciato una ragazza importante a N.Y. e che non si fosse mai
innamorato. Ma perché mi importava così tanto
ancora non riuscivo a capirlo. Anche se le cose tra noi, grazie a quel
viaggio andavano un po’ meglio, dovevo cercare di ricordare
che era stato gentile con me con il solo scopo di poter guidare la mia
auto. Mi aveva ribadito più volte di non sopportarmi e non
penso che in due ore avessi detto o fatto qualcosa di così
strepitoso da fargli cambiare parere. Il problema è che
più lo conoscevo e più mi piaceva e questo
avrebbe portato senza alcun dubbio a farmi soffrire!
Alla fine finalmente quelle due avevano scelto per dei vestiti di
cotone e seta blu e grigi. Senza maniche con con spalline larghe dello
stesso colore e tessuto del corpetto che fasciava stretto il seno. Da
sotto il seno la seta scendere giù larga e morbida lungo il
corpo fino a un palmo sopra il ginocchio.
Dovevo ammettere che avevano avuto molto gusto entrambe e mi piaceva
come mi cadeva il vestito. Se non altro non avrei inciampato nella
stoffa.
Ora dovevamo comprare le scarpe. Così mi ritrovai in un
altro negozio a provare delle scarpe con vertiginosi tacchi.
-Ma voi siete matte. E’ un matrimonio in spiaggia. Io mi
ammazzo con ‘sti tacchi- mi lamentai.
-L’ambiente sarà anche la spiaggia ma non
camminerai sulla sabbia, Bella. Dove si svolgerà il
matrimonio e poi il ricevimento metteranno un pavimento di legno come
hanno fatto già per altri matrimoni,ricordi?- mi disse
Rosalie, come se dovesse spiegare delle cose ovvie ad una bambina che
si ostinava a fare i capricci.
-E poi nonostante il tuo equilibrio precario, non hai mai avuto
problemi a camminare con i tacchi, basta che ti concentri!- aggiunse
ridendo.
Concentrate… facile per lei, ma come facevo a rimanere
concentrata con Edward vicino. E se avessimo dovuto ballare insieme?
Oddio non volevo neanche pensarci.
-A cosa stai pensando? Sei tutta rossa!- disse Alice, con fare da
poliziotto.
Cercai di riprendermi. -A qualche brutta figura che farò per
colpa vostra. Ma io non posso prenderne un paio uguali ma
più basse?- cercai di convincerle ancora.
-Bella ora basta, non fare più questi capricci, altrimenti
ti nascondo tutti i barattoli di Nutella- mi disse Alice.
-No, no per carità. Va bene, scegliete voi, tanto per me
sono tutte trappole- le risposi seriamente preoccupata per la Nutella.
Dovevo ricordarmi di non contraddire mai Alice, faceva paura quando
voleva.
Optammo per dei sandali argentati e con strass, con tacco 10, erano
veramente belli. Per Esme, Alice, che per fortuna aveva anche lo stesso
numero della madre, scelse delle decolleté di raso rosa,
aperte in punta e con un grande di tulle con tacco 10. Ci avviammo al
negozio di intimo.
Comprammo dei completini reggiseno a fascia e culottes di seta dello
stesso colore del vestito e per Esme un completino rosa di pizzo.
Alice ci obbligò a passare anche in gioielleria, nonostante
le mie vistose proteste. Avevo un sacco di gioielli da mettermi e anche
Rose, ma lei non volle sentire ragioni, dicendo che dovevamo essere
tutte uguali.
Finalmente ci incontrammo con i ragazzi e andammo a mangiare al Mc
Donald. Anche loro avevano comprato dei completi magnifici e
già mi immaginavo quanto sarebbe stato splendido Edward.
Mentre mangiavamo parlammo degli acquisti fatti e di quelli ancora da
fare.
-Bella, abbiamo pensato a tutto tranne che alla musica durante il
ricevimento!- mi disse Alice improvvisamente agitata.
-Non ti preoccupare, tutto sistemato. Al ricevimento ci sarà
una band di tutto rispetto- le dissi facendole l’occhiolino.
-Nooooo! Non dirmi che sei riuscita a convincerli? Come hai fatto?
Hanno giurato che piuttosto che suonare ancora a un matrimonio
avrebbero smesso?- mi disse Rosalie meravigliata.
-State parlando della band che penso io?- intervenne mio fratello anche
lui sorpreso.
-Chi? Chi? Chi?- cominciò Alice, imbronciata
perché era tenuta fuori dal discorso.
-Già, potreste rendere partecipi anche noi?- disse Emmett,
anche lui un po’ scocciato.
-Scusateci, è che siamo rimasti di sasso. Non
hanno mai più suonato ad un matrimonio, né
tantomeno a uno che si svolge alla riserva- continuò Jasper.
- Jacob e alcuni ragazzi della riserva alcuni anni fa hanno formato una
band e sono molto bravi. Ora hanno parecchi ingaggi ma
all’inizio non riuscivano a trovarne. Si sa è un
campo duro. Così i vari genitori vedendo che i figli stavano
male per questa cosa, decisero di aiutarli, trovandogli delle feste a
cui suonare, tra cui anche i matrimoni. Con i mesi però
Jacob, da cui è partita l’idea di costituire la
band, si rese conto che ormai lo spirito con cui avevano iniziato si
era affievolito anche perché ormai suonavano sempre lo
stesso tipo di musica richiesta per i matrimoni e così ne
parlò anche agli altri che gli diedero ragione. Decisero
allora di provare altre strade e di chiudere con questo genere di feste
e per non ricadere in questa spirale giurarono che mai
più avrebbero suonato ad un matrimonio se non in casi
eccezionali- gli raccontò Rose.
-Il Jacob di Bella?- disse Alice.
-Non è il mio Jacob, Alice!- e la guardai in cagnesco.
-Se non è il tuo Jacob, come hai fatto a convincerlo,
Bellina cara?- mi disse Emmett malizioso, come al solito.
-Ho i miei metodi! E poi come si fa a resistere al mio fascino?- dissi,
scuotendo la testa e facendo ondeggiare i miei lunghi capelli.
Si misero tutti a ridere. Tutti tranne Edward che mi guardava con una
strana espressione. Mi ricomposi subito.
-No scherzo, vuole solo farmi un favore. Sapete quanto è
affezionato a Charlie, ed è contento per lui. E poi ha detto
che in qualche modo se lo farà restituire,
quindi….-
-Uhhhhh attenta Bellina, chissà magari il favore glielo devi
rendere tra le lenzuola- continuò Emmett.
-Ahhhhh! Ma il tuo è un tarlo. Se ti aprissero la testa, di
che forma pensi che troverebbero il tuo cervello? Sempre che lo
trovino?- gli risposi, provocando uno scoppio di risate, anche da parte
sua.
-Finalmente Emm hai trovato pane per i tuoi denti, era ora!- disse
Alice.
-Eh già- rispose l’orso.
-Come si chiama la band?- mi chiese curiosa Alice.
-Ok ve lo dico ma non ridete, perché il nome deriva da una
vecchia leggenda della loro tribù: I Licantropi-
E ridendo ci alzammo e ci avviammo a comprare il resto.
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