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Autore: IsaMarie    11/07/2010    13 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Ciao mie bellissime fanciulle! Eccovi il capitolo dello shopping. Non è niente di che, ma è abbastanza carino.
Ringrazio tutte moltissimo di avermi inserito nelle seguite, nelle preferite o addrittura avermi messo nelle scrittrici preferite. E' un vero onore, non so davvero come ringraziarvi! Un bacione a tutte.


 sandy69 [Contatta] Segnala violazione
Ciao sandy! Hai proprio ragione quei due sembrano due calamite ma chissà quanto ci vorrà ancora prima che i due poli si uniscano! Be' per adesso l'importante è che si avvicinino un po'! Baci
 Lalayasha [Contatta] Segnala violazione
Ciao benvenuta! Fa sempre molto piacere avere una nuova lettrice e sono ancora più felice che ti piaccia la storia. Ho letto tutte le tue recensioni ai precedenti capitoli e devo dire che adoro le tue recensioni! Non solo perchè ti piace come scrivo, anche se ne sono superfelice (fa sempre piacere quando si scrive riuscire a trasmettere i sentimenti dei propri personaggi), ma soprattutto perchè commenti le cose più importanti del capitolo, dandomi un indizio di ciò che ti trasmette il mio scritto. Sono proprio contenta. Ti prego non abbandonarmi mai! Bacioni!
 Austen95 [Contatta] Segnala violazione
Eh già! Hai detto proprio bene! Povera Bella ha davvero i brividi per lo shopping con quella pazza scatenata di Alice!
 edwardina4e [Contatta] Segnala violazione
Calma, calma! Hai preso il treno?! Hi  hi hi!
 vanderbit [Contatta] Segnala violazione
Sì ti anticipo che i rapporti piano piano migliorano! E poi c'è ancora il viaggio di ritorno! Per quanto riguarda la sua ossessione per Bella, mi sa che è solo destinata ad aumentare!!!!
 ashar [Contatta] Segnala violazione
Ciao ahsar! Sono contenta che questa volta tu abbia aspettato respirando, sono più tranquilla! Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo e penso che allora apprezzeraimolto anche il viaggio di ritorno! Ma per ora rilassati con un po' di shopping sfrenato!
 giova71 [Contatta] Segnala violazione
Si sa che Alice è sempre Alice! Non si smentisce mai, se poi si parla di shopping allora è la fine! Bacio!
 bellina97 [Contatta] Segnala violazione
Ciao bellina! No in Eclipse non c'è questa scena, anzi sono rimasta molto delusa per il poco spazio riservato ad Alice rispetto a quello occupato nel libro! E' proprio un peccato! Ma tu come mai non sei ancora andato a vederlo?





CAPITOLO 8

Shopping


Pov Bella

Entrammo nel centro commerciale ed Alice oramai non si poteva più contenere.
-Allora dividiamoci perché altrimenti non riusciremo a fare tutto. Voi ragazzi recatevi subito al primo piano dove c’è tutto il reparto uomo e comprate tre completi neri uguali e relative scarpe. Così se ci saranno da fare delle migliorie, i sarti avranno il tempo mentre  compriamo il resto. Mi raccomando completi eleganti e non roba sportiva- disse Alice puntando il dito contro Emmett. Sembrava un generale che impartiva gli ordini alle proprie truppe prima di un’importante battaglia. -Confido in te Jasper che sei sempre impeccabile nel vestire-
Vidi mio fratello arrossire e sfregarsi la mano dietro  la testa mentre balbettava un -Grazie-.
Mio fratello che arrossiva e balbettava?????? Mah! Questa famiglia ci stava proprio facendo uno strano effetto. A tutti quanti!
-Noi ragazze andremo a fare la stessa cosa al secondo piano. Ci ritroveremo tra due ore, così mangeremo qualcosa e poi ci dedicheremo agli addobbi, che stanno al quinto piano- continuò Alice.
-Alice scusa ma come fai sapere cosa c’è ad ogni piano se non siamo mai venute qui?- le disse Rose scioccata.
-Questa mattina quando Emmett mi ha minacciata…-
Emm la guardò incredulo –Iooooo?-
-Oh non fare quell’aria da angioletto, TU mi hai minacciata di trascinarmi via per i capelli!- e lo guardò imbronciata con le braccia incrociate al petto.
-Ma nana quella non era una minaccia, quella era sopravvivenza!- e tutti ridemmo, tranne Alice ovviamente.
-Vedi di fare poco lo spiritoso, orso, e poi mi stai facendo perdere tempo. Andiamo ragazze, vi spiego strada facendo. Ci vediamo tra due ore davanti agli ascensori del quinto piano, e se vi becco che avete perso del tempo prezioso in qualche negozio di videogiochi, neanche un santo vi potrà salvare!- e detto così trascinò me e Rosalie al secondo piano.
-Questa mattina, ho visitato il sito di questo centro e studiato la cartina con le ubicazioni dei vari negozi che ci potevano essere utili, così non perderemo tempo- disse con un sorriso trionfante.
-Sei fantastica!- disse Rose, sorridendo.
Entrammo in un negozio di abiti da cerimonia, che mi sembrava molto elegante e caro, e subito una commessa ci venne incontro sorridendo gentile.
-Posso esservi utile o prima preferite dare un’occhiata per conto vostro?-
-Abbiamo bisogno di un abito da sposa, che non sia bianco, per una donna sulla quarantina, della mia taglia. E’ il secondo matrimonio, quindi niente di sfarzoso. Qualcosa di elegante e sobrio. Poi  tre abiti da damigelle per noi. Naturalmente i più belli che avete, ma anche lì niente di troppo pomposo. Magari qualcosa di corto. E’ un matrimonio sulla spiaggia. Grazie- le sorrise Alice.
-Certo seguitemi. Accomodatevi nel nostro salottino, vi porto subito i nostri migliori pezzi. Avete preferenze di colori?-
-Andrebbe bene qualcosa di rosa. Mia mamma lo adora. Per noi vedremo dopo aver scelto l’abito della sposa- le rispose Alice con aria molto professionale. Avrebbe avuto sicuramente un futuro in quel campo. Già la vedevo diventare una stilista famosissima che mi torturava per andare ad assistere a tutte le sue sfilate!
-Alice scusa ma non c’era qualcosa di un po’ meno pretenzioso- le dissi quando fummo sole. I soldi non erano un problema ma non mi era mai piaciuto sprecarli e chissà perché avevo idea che stavo per spendere una cifra da capogiro per un abito che non avrei mai più messo.
-Bella dobbiamo andare a un matrimonio, non a fare una passeggiata- mi disse Alice con un tono che non ammetteva repliche. -Quindi vedi di non scocciare e cerca di divertirti almeno per una volta mentre compriamo-. Sbuffai, ma tanto sapevo che non l’avrei mai spuntata.
-Ah e non pensare che il discorso del tuo armadio sia finito lì, perché non appena la storia del matrimonio sarà finita andremo a rifarti il guardaroba che lasciato dire col cuore, fa veramente pena!- mi disse stizzita.
Era meglio non replicare, perché ero certa che sarebbe finita ancora peggio.
Nel frattempo entrarono nel camerino cinque commesse, ognuna con una abito più bello dell’altro. Alice li provò tutti. Aveva la stessa taglia di Esme, quindi eravamo sicure che se stava bene a lei sarebbe stato perfetto anche per la madre. In più conosceva i suoi gusti alla perfezione quindi le sarebbe sicuramente piaciuto.
Alla fine decidemmo per un abito di satin rosa antico. Era senza maniche e arrivava appena sopra il ginocchio. Era ripreso con un drappeggio sul fianco sinistro e aveva un taglio asimmetrico più lungo dalla parte del drappeggio. Alice era un incanto con quel vestito e lo sarebbe stata anche Esme.
Toccò poi  a noi ed io ero un po’ impaurita per il tipo di vestito che avrebbero scelto Alice e Rose. Perché a me era consentito solo fare da manichino, mi avevano già avvertito che non avevo nessun potere decisionale, data la mia scarsa attitudine in questo campo. Mentre loro continuavano imperterrite nella loro impresa io ripensavo al viaggio in macchina con Edward.
All’inizio era stato un po’ imbarazzante. Non sapevo cosa dire e in più con la coda dell’occhio mi ero accorta che continuava a fissarmi: mi metteva a disagio. Poi la situazione era peggiorata quando ci eravamo sfiorati ed io avevo di nuovo sentito quella maledetta scossa di elettricità che mi aveva fatta arrossire. Ero sicura che si  fosse accorto di tutte le volte che arrossivo quando lui era nei paraggi. Chissà cosa pensava di me. Sicuramente che ero come tutte quelle sciacquette che frequentava. Che lo credessi bello e irresistibile. Be’ in realtà era così, ma non l’avrebbe mai saputo. Il suo ego era già abbastanza grande.
Ma dopo che ebbi acceso la musica diventò talmente naturale parlare con lui da farmi dire cose di mia madre di cui non parlavo mai neanche con Jazz o Rosalie, per paura del troppo dolore che mi assaliva.
Mi resi conto che ero anche soddisfatta del fatto che non avesse lasciato una ragazza importante a N.Y. e che non si fosse mai innamorato. Ma perché mi importava così tanto ancora non riuscivo a capirlo. Anche se le cose tra noi, grazie a quel viaggio andavano un po’ meglio, dovevo cercare di ricordare che era stato gentile con me con il solo scopo di poter guidare la mia auto. Mi aveva ribadito più volte di non sopportarmi e non penso che in due ore avessi detto o fatto qualcosa di così strepitoso da fargli cambiare parere. Il problema è che più lo conoscevo e più mi piaceva e questo avrebbe portato senza alcun dubbio a farmi soffrire!
Alla fine finalmente quelle due avevano scelto per dei vestiti di cotone e seta blu e grigi. Senza maniche con con spalline larghe dello stesso colore e tessuto del corpetto che fasciava stretto il seno. Da sotto il seno la seta scendere giù larga e morbida lungo il corpo fino a un palmo sopra il ginocchio.
Dovevo ammettere che avevano avuto molto gusto entrambe e mi piaceva come mi cadeva il vestito. Se non altro non avrei inciampato nella stoffa.
Ora dovevamo comprare le scarpe. Così mi ritrovai in un altro negozio a provare delle scarpe con vertiginosi tacchi.
-Ma voi siete matte. E’ un matrimonio in spiaggia. Io mi ammazzo con ‘sti tacchi- mi lamentai.
-L’ambiente sarà anche la spiaggia ma non camminerai sulla sabbia, Bella. Dove si svolgerà il matrimonio e poi il ricevimento metteranno un pavimento di legno come hanno fatto già per altri matrimoni,ricordi?- mi disse Rosalie, come se dovesse spiegare delle cose ovvie ad una bambina che si ostinava a fare i capricci.
-E poi nonostante il tuo equilibrio precario, non hai mai avuto problemi a camminare con i tacchi, basta che ti concentri!- aggiunse ridendo.
Concentrate… facile per lei, ma come facevo a rimanere concentrata con Edward vicino. E se avessimo dovuto ballare insieme? Oddio non volevo neanche pensarci.
-A cosa stai pensando? Sei tutta rossa!- disse Alice, con fare da poliziotto.
Cercai di riprendermi. -A qualche brutta figura che farò per colpa vostra. Ma io non posso prenderne un paio uguali ma più basse?- cercai di convincerle ancora.
-Bella ora basta, non fare più questi capricci, altrimenti ti nascondo tutti i barattoli di Nutella- mi disse Alice.
-No, no per carità. Va bene, scegliete voi, tanto per me sono tutte trappole- le risposi seriamente preoccupata per la Nutella. Dovevo ricordarmi di non contraddire mai Alice, faceva paura quando voleva.
Optammo per dei sandali argentati e con strass, con tacco 10, erano veramente belli. Per Esme, Alice, che per fortuna aveva anche lo stesso numero della madre, scelse delle decolleté di raso rosa, aperte in punta e con un grande di tulle con tacco 10. Ci avviammo al negozio di intimo.
Comprammo dei completini reggiseno a fascia e culottes di seta dello stesso colore del vestito e per Esme un completino rosa di pizzo.
Alice ci obbligò a passare anche in gioielleria, nonostante le mie vistose proteste. Avevo un sacco di gioielli da mettermi e anche Rose, ma lei non volle sentire ragioni, dicendo che dovevamo essere tutte uguali.
Finalmente ci incontrammo con i ragazzi e andammo a mangiare al Mc Donald. Anche loro avevano comprato dei completi magnifici e già mi immaginavo quanto sarebbe stato splendido Edward.
Mentre mangiavamo parlammo degli acquisti fatti e di quelli ancora da fare.
-Bella, abbiamo pensato a tutto tranne che alla musica durante il ricevimento!- mi disse Alice improvvisamente agitata.
-Non ti preoccupare, tutto sistemato. Al ricevimento ci sarà una band di tutto rispetto- le dissi facendole l’occhiolino.
-Nooooo! Non dirmi che sei riuscita a convincerli? Come hai fatto? Hanno giurato che piuttosto che suonare ancora a un matrimonio avrebbero smesso?- mi disse Rosalie meravigliata.
-State parlando della band che penso io?- intervenne mio fratello anche lui sorpreso.
-Chi? Chi? Chi?- cominciò Alice, imbronciata perché era tenuta fuori dal discorso.
-Già, potreste rendere partecipi anche noi?- disse Emmett, anche lui un po’ scocciato.
-Scusateci,  è che siamo rimasti di sasso. Non hanno mai più suonato ad un matrimonio, né tantomeno a uno che si svolge alla riserva- continuò Jasper.
- Jacob e alcuni ragazzi della riserva alcuni anni fa hanno formato una band e sono molto bravi. Ora hanno parecchi ingaggi ma all’inizio non riuscivano a trovarne. Si sa è un campo duro. Così i vari genitori vedendo che i figli stavano male per questa cosa, decisero di aiutarli, trovandogli delle feste a cui suonare, tra cui anche i matrimoni. Con i mesi però Jacob, da cui è partita l’idea di costituire la band, si rese conto che ormai lo spirito con cui avevano iniziato si era affievolito anche perché ormai suonavano sempre lo stesso tipo di musica richiesta per i matrimoni e così ne parlò anche agli altri che gli diedero ragione. Decisero allora di provare altre strade e di chiudere con questo genere di feste e per non ricadere in questa spirale  giurarono che mai più avrebbero suonato ad un matrimonio se non in casi eccezionali- gli raccontò Rose.
-Il Jacob di Bella?- disse Alice.
-Non è il mio Jacob, Alice!- e la guardai in cagnesco.
-Se non è il tuo Jacob, come hai fatto a convincerlo, Bellina cara?- mi disse Emmett malizioso, come al solito.
-Ho i miei metodi! E poi come si fa a resistere al mio fascino?- dissi, scuotendo la testa e facendo ondeggiare i miei lunghi capelli.
Si misero tutti a ridere. Tutti tranne Edward che mi guardava con una strana espressione. Mi ricomposi subito.
-No scherzo, vuole solo farmi un favore. Sapete quanto è affezionato a Charlie, ed è contento per lui. E poi ha detto che in qualche modo se lo farà restituire, quindi….-
-Uhhhhh attenta Bellina, chissà magari il favore glielo devi rendere tra le lenzuola- continuò Emmett.
-Ahhhhh! Ma il tuo è un tarlo. Se ti aprissero la testa, di che forma pensi che troverebbero il tuo cervello? Sempre che lo trovino?- gli risposi, provocando uno scoppio di risate, anche da parte sua.
-Finalmente Emm hai trovato pane per i tuoi denti, era ora!- disse Alice.
-Eh già- rispose l’orso.
-Come si chiama la band?- mi chiese curiosa Alice.
-Ok ve lo dico ma non ridete, perché il nome deriva da una vecchia leggenda della loro tribù: I Licantropi-
E ridendo ci alzammo e ci avviammo a comprare il resto.








   
 
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