Disclaimer: i
personaggi citati non sono miei, ma dei legittimi proprietari.
Birthday
Boy
Nanao era molto paziente.
Lo era sempre stata, era una qualità insita in lei fin da
bambina, e nessuno avrebbe mai potuto negare una cosa del genere. Ise
Nanao aveva un livello di pazienza secondo soltanto a Unohana Taicho,
il che era tutto dire visto che la donna in questione rasentava la
santità.
Eppure, spesso si domandava se esistesse una qualche sorta di destino
anche tra gli shinigami, un’entità potente e
pericolosa superiore al loro campo di azione, o se fosse solo la loro
parte umana che usciva fuori nei momenti meno opportuni. Sì,
perché su tredici squadre disponibili Nanao era il vice
proprio di quella con l’unico capitano – o essere
umano probabilmente, o shinigami che fosse – in grado di
farle perdere le staffe.
“Kyouraku Taicho, possiamo rientrare adesso?”
Il suddetto uomo se ne stava sdraiato all’ombra di un
ciliegio, il cappello abbandonato in un angolo e il suo famoso haori
rosa ben steso per terra, aperto in modo che anche il suo dolce
Luogotenente potesse sedersi senza sporcarsi con l’erba.
“Mh? Ma è ancora giorno, Nanao-chan” si
lamentò immediatamente lui. “Perché
dovresti restare chiusa in ufficio quando qui fuori il sole
è alto e la natura fiorisce? Guarda questi
petali… Oh no, aspetta! Non ti piacciono i fiori di
ciliegio? Possiamo cambiare albero! O il sole ti sta irritando la
pelle?” si allarmò.
Nanao sbuffò, chiuse gli occhi per un secondo e poi lo
tranquillizzò. “Niente di tutto questo,
Taicho”.
“Allora il ciliegio va bene?”
“Va benissimo”.
“Il sole scotta?”
“Sono all’ombra”.
L’uomo si limitò a farle un sorriso compiaciuto,
poi riprese la sua attività, ovvero scribacchiare qualcosa
su un foglio. E di certo non era uno dei documenti che lo attendevano
in ufficio e che andavano consegnati entro la sera… Non
tanto per l’impegno che Shunsui ci stava mettendo nel
compilarlo, ma perché Nanao aveva lasciato la pila di fogli
– che sicuramente in quel tempo era raddoppiata –
intonsa sulla scrivania almeno tre ore prima, quando era stata rapita
dal suo Taicho per una gita fuori programma. E con la scusa di
ritrovare l’ispirazione per lavorare, l’aveva
portata in uno dei suoi innumerevoli posti preferiti per sonnecchiare
– o scappare dal lavoro – sotto un
bell’albero fiorito, e le aveva chiesto di sedersi accanto a
lui mentre cercava di risolvere la questione.
Che questione fosse Nanao avrebbe volentieri evitato di saperlo, ma lui
era un uomo fin troppo estroverso per non averglielo ripetuto almeno
quindici volte. E qui ritorniamo al punto di prima, ovvero la
capacità di Shunsui di farle perdere la pazienza.
“Taicho, non crede che sia ora di tornare al lavoro e non
perdere tempo con queste sciocchezze?” osò.
Lui alzò un sopracciglio, e si rimise con più
volontà di prima a scrivere.
“Per favore… mi permetta almeno di portare qualche
documento qui, così almeno io posso lavorare”
provò accomodante.
“Mia laboriosa Nanao-chan, il lavoro lo puoi sempre fare
domani, ma il riposo non si può rimandare” rispose
sorridendole, veramente convinto del suo pensiero.
Lei sospirò, aggiustandosi gli occhiali sul naso.
“Per quanto questo posto sia molto
bello…” cominciò.
“Ah! Visto, accondiscendente Nanao-chan? Avevo
ragione!”
“Per quanto questo posto sia molto bello” riprese
senza scomporsi, seppur con una nota di stizza nella voce,
“mi sto annoiando” troncò il discorso. E
lei lo sapeva bene che quello era un punto debole del suo Taicho.
Taicho che rimase per l’appunto pietrificato, con la bocca
aperta e la penna che gli sfuggì dalle dita. Si guardarono
per un minuto buono, lui sconvolto e lei reggendo sicura il suo sguardo
da bambino a cui la mamma ha vietato di correre nudo per casa. Poi lui
distolse velocemente gli occhi per riportarli sul foglio, raccolse la
penna e si rimise a scrivere di buona lena. “Impaziente
Nanao-chan, ho quasi finito”.
“Taicho…”
“Cinque minuti!”
“Taicho!” lo riprese con tono più alto
del dovuto, segno che la pazienza era ormai esaurita.
“Un minuto!” Insistette lui, e la ragazza non
poté fare altro che sbuffare di nuovo e attendere. E allo
scoccare dei sessanta secondi – che Nanao aveva contato
precisamente nella sua testa, per poi potergli rinfacciare il suo
costante ritardo – l’uomo posò la penna
per terra e sorrise.
Sorrise in un modo che lei trovò decisamente inquietante,
perché lo sapeva che riguardava se stessa e sapeva fino a
che livello Shunsui era in grado di arrivare per darle fastidio.
Perché ovviamente tutto quello che diceva o faceva non era
vero. Almeno quello che riguardava il suo spassionato amore nei suoi
confronti.
“Ora possiamo rientrare? Se ha finito con questo…
Che c’è?” si ritrovò a
chiedere, notando il suo sguardo assorto.
Lui sorrise e non mancò di aprirle i suoi pensieri:
“Con questa luce… sei bellissima,
Nanao”. La ragazza arrossì vistosamente,
incredula, rimanendo senza parole e incapace di pensare a una frase per
smorzare la tensione – che forse solo lei sentiva?
– o a una scusa per colpirlo con un qualche oggetto a sua
disposizione. Tuttavia, non ci riuscì. “Ah,
incantevole Nanao-chan, non pensi che io meriti almeno un bacio di
ringraziamento?” sbottò, socchiudendo gli occhi e
protendendo le labbra verso di lei, che si ritrasse velocemente.
“Anche piccolo piccolo, che ne dici, Nanao-chan?”
continuò.
E l’inseparabile ventaglio della ragazza non tardò
ad arrivare sulla bocca del Taicho, ammonendolo. “Io me ne
vado!” esordì lei, rimanendo tuttavia immobile.
“Ahi, crudele Nanao-chan… Non pensavo avessi
portato quel coso con te anche oggi!!” piagnucolò
lui, ma non demorse e si riprese immediatamente, non perdendo di vista
il suo vero obiettivo. Si schiarì la voce e
cominciò: “Bene, ora ti leggerò la
poesia che ho scritto per te” esordì, mentre i
sospiri della ragazza diventavano sempre più esasperati.
Shunsui si sdraiò sul fianco sinistro, davanti al suo
luogotenente inginocchiato compostamente, prese il foglio di carta
nella mano, sistemò il suo cappello in testa e raccolse poi
la penna da terra, tanto per darsi un tono. E infine
cominciò a declamare, dopo un ultimo colpo di tosse.
“Mia amata Nanao-chan, vorrei specchiarmi nei tuoi occhi
intensi e baciare le tue ciglia. E anche baciare le tue
labbra” aggiunse, scribacchiando qualcosa sul foglio.
Il sopracciglio della ragazza si arcuò pericolosamente.
“Vorrei accarezzare i tuoi capelli di seta e vederli
strisciare sinuosi sulla tua schiena nuda”.
“Taicho…”
“Vorrei accarezzare le tue piccole e
morbide…-”
“Taicho!” strillò lei, imbarazzata.
“…Mani” concluse, guardandola con due
occhioni ingenui e sinceri che avrebbero ingannato perfino sua madre.
“Cosa c’è che non va?” chiese,
facendo con nonchalance diversi segni di penna sul foglio, su una
singola parola, per poi abbozzarne di corsa una nuova.
“Ah… niente” si scusò lei,
facendogli cenno di continuare.
“Infine, Nanao-chan, quando vado a dormire vorrei che tu
fossi al mio fianco così da poterti… ehm,
vegliare nel tuo sonno senza incubi. Fine. Che te ne pare,
Nanao-chan?” chiese allegro, fiero del suo componimento.
La ragazza sospirò lentamente. “Taicho,
più che una poesia sembra un porno”
commentò sincera.
Kyoraku rimase senza parole, mentre sentiva il suo enorme cuore andare
in mille pezzi. Ma non demorse, iniziando a guardarla con occhi da
cucciolo abbandonato in cerca di affetto – e da un uomo della
sua stazza non faceva un bell’effetto.
“Inflessibile Nanao-chan, ma io ho messo tutto il mio amore
per te in questa poesia!”
La ragazza sospirò – quante volte lo aveva
già fatto in quelle ore? -, lasciando spuntare un piccolo
sorriso sulle labbra. In fondo – nemmeno poi tanto in fondo
– tutte quelle attenzioni le facevano piacere.
“Taicho, oggi è il suo compleanno, non
avrebbe dovuto perdere tempo a fare un regalo a me; doveva essere
il contrario, casomai” disse, per poi aggiungere, piano:
“Grazie”.
L’uomo si sciolse in un sorriso tenero, approfittando del
momento per accarezzarle una guancia. “Mia dolce Nanao, il
tuo è stato il regalo migliore!”
commentò euforico, indicando l’ambiente
circostante. “Hai esaudito un mio desiderio: noi due, sotto
un albero di ciliegio, mentre scrivo un componimento e lo declamo per
te. Hai idea di quanti decenni sono che sogno questo
momento?” dichiarò, e la sua sincera
semplicità la colpì in pieno, facendola
arrossire. “Sono io che ringrazio te, Nanao-chan. O hai in
mente qualche altro regalo per me?” chiese, avvicinandosi
senza pudore al viso della ragazza.
Lei non si scompose, passandogli due dita sul mento, per niente
infastidita dalla barba ispida contro i polpastrelli. Gli sorrise,
fissandolo negli occhi – così tanto seri da quella
distanza – e gli sfiorò appena le labbra.
“No” disse e si ritrasse velocemente, alzandosi in
piedi e cominciando a correre verso l’edificio
dell’Ottava Divisione. Perché lo sapeva che quello
era l’unico modo per farsi seguire dal suo superiore.
Shunsui rimase con la bocca aperta per quei nanosecondi necessari
affinché il suo cervello elaborasse la cosa. Un rifiuto, certo. Non
era nemmeno il primo e non sarebbe stato l’ultimo. Eppure
quella risata spensierata e cristallina era davvero un bellissimo
regalo di compleanno.
Raccolse in fretta il suo cappello e con una mano se lo mise in testa,
mentre l’altro braccio raccattava l’haori,
sgrullandolo appena, inciampando quasi quando ricordò di
recuperare anche la sua poesia d’amore. Quindi
saltellò allegro tentando di raggiungere il suo
Luogotenente, mentre dalla tasca del kimono scuro scivolava un
bigliettino stropicciato.
Il suo lato giocoso aveva preso il sopravvento ancora una volta, e non
era riuscito a leggere a Nanao quello che veramente sentiva per lei. In
cuor suo, sperava che le cose cambiassero presto.
Tornando a vederli
i fiori di ciliegio, la
sera,
son divenuti frutti.
Note: il
bellissimo haiku finale ovviamente non è mio, ma di Buson
Yosa. Ho pensato ci calzasse perfettamente nella situazione.
E con il compleanno di Shunsui si conclude la Week of Love ^^
Grazie a chi ha apprezzato queste storie, in particolare a Yoko_kun per il
commento: stavo aggiornando con il secondo e ultimo capitolo quando me
ne sono accorta XD La Week of Love è nata nel fandom
inglese, l'ho trovata lì e l'idea mi è piaciuta
tantissimo! Erano 5 storie per 5 giorni, in questa mini raccolta ne ho
scritte due, poi ne ho pubblicata un'altra con le rimanenti tre (in
realtà sono 3 aggiornamenti di una raccolta, non
propriamente delle storie XD), quindi non ce ne saranno altre (faccio
le cose di corsa e non sono chiara, scusami). Ti ringrazio per aver
detto che non ho scritto nulla di sdolcinato nello scorso capitolo, in
effetti il pericolo c'era conoscendo Shunsui XD Non so, mi sembra
davvero capce di tutto (e io lo adoro *-*). Ma no, loro sono dolci e
carini pur non essendo effettivamente una coppia, quindi niente
smancerie! E poi Nanao non mi sembra il tipo.
Ti ringrazio tantissimo per il commento, sei stata gentilissima ^^ A
presto.
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