Distesi su
un prato, immersi in un silenzio naturale e confortevole, ebbri
ognuno del profumo dell'altro, vicini senza però toccarsi,
ammiravano le stelle di una calda sera primaverile, con i nasi
rivolti all'insù.
Solo il
ragazzo, ogni tanto, per non dire spesso, si distraeva da
quell'infinita distesa di fuochi, per ammirare la ragazza che, con il
sorriso sulle labbra, contemplava quelle torce luminose nel nero del
cielo.
« Tu
guardi le stelle, stella mia, ed io vorrei essere il cielo per
guardare te con mille occhi ».
« Non
trovi che due siano più che sufficienti, mio dolce amante di
Platone? » chiese la ragazza, voltando leggermente lo sguardo
fino a
trovare gli occhi verdazzurri del ragazzo.
« No, non
credo. Poi ho sempre la sensazione di perdermi qualcosa, con questi
occhi. Magari esiste nell'universo un prototipo d'occhio più
evoluto, e chiunque sia il burattinaio di questo mondo popolato da
noi miserabili sta decidendo a quale animale affibbiarli ».
« E li
vorresti tu, questi occhi? ».
« Mi
basterebbero anche solo per un minuto » sussurrò.
« Un solo minuto
per cogliere tutti i dettagli del tuo viso, perché son
sicuro che il
tuo essere meravigliosa non si ferma qui. Sono sicuro,
perché me lo
sento, che c'è almeno una sfumatura dei tuoi occhi che non
riesco a
distinguere, in tutta quella profondità ».
« Potresti
proporti come tester, no? Manda una lettera al Supremo Burattinaio
con il tuo curriculum, e digli che sei disposto a provarli per un
giorno » gli rispose, sorridendo quasi materna. «
Però non
guardare solo me, che sono un soggetto.. statico, ecco. Monotono,
direi. Scriviglielo, che guarderesti il cielo e i prati e i fiori. E
magari pure i bambini »
« E gli
anziani » la interruppe. « Mi piacerebbe vedere se
questo nuovo
prototipo è in grado di cogliere tutti i cambiamenti che il
tempo ha
apportato alla loro l'anima. Tutte le batoste e le gratificazioni, le
gioie e le sofferenze ».
Sorrisero,
consapevoli di essere sulla stessa lunghezza d'onda, e si strinsero
la mano, tornando ad ammirare le stelle.
Passò un
minuto, forse, o magari un'ora. Poi fu lei, come sempre, a rompere il
silenzio.
« E se
questo nuovo tipo di occhi ti permettesse di vedere anche tutti i
miei difetti? Mi vorresti comunque.. vicino, conoscendoli tutti?
Riusciresti a starmi accanto anche se i miei sorrisi, le mie risate e
i miei sguardi non coprissero.. il marciume? »
domandò,
puntellandosi sui gomiti e fissando il ragazzo negli occhi.
« Mi stai
forse dicendo che di solito ti nascondi per paura che io ti veda
veramente? » chiese lui, corrugando leggermente la fronte.
« Esatto »
sospirò, sdraiandosi di nuovo e riportando lo sguardo al
cielo.
« Ma lo
sai che a volte sei veramente stupida? ».
La ragazza
si voltò di scatto, le sopracciglia aggrottate. «
Perché? ».
« Beh, per
vari motivi. Innanzitutto perché senti il bisogno di
nasconderti da
me, come se io non ti conoscessi meglio di quanto conosca me stesso.
E poi perché fai certe domande assurde »
S'interruppe, sospirando.
La ragazza
contò mentalmente fino a tre, cercando di riordinare le
idee,
pensando di dover fornire una risposta. Invece lui riprese.
« Devi
smetterla di avere paura, sai? Non devi mai nasconderti dietro
qualcuno che non sei, soprattutto perché..
perché sei come sei.
Non devi vergognarti di te stessa, perché vai bene
così. Non sei
perfetta, nessuno lo è, ma la perfezione è una
cosa soggettiva ».
« Ognuno
è
perfetto agli occhi di chi lo ama » sorrise lei,
interrompendolo.
Un sorriso
inclinò le labbra del ragazzo. « Non
ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiono
virtù
».
«
Ecco, Goethe ci mancava » sbuffò, divertita, con
un grande sorriso
ad incresparle le labbra. Il ragazzo ridacchiò e
continuò a
guardarla negli occhi.
«
Ma ci hai mai pensato al fatto che la luna sembra fatta di formaggio?
» saltò su la ragazza, avvicinandosi al viso di
lui, con una voce
piuttosto entusiasta.
«
Questo perché la luna è,
di
fatto, fatta di formaggio ».
«
E allora prometti che la mangeremo un giorno. Promettimi che per
colpa nostra non ci sarà più una vera luna piena,
ma una “Luna
piena meno due morsi” »
Si
sorrisero. « Te lo prometto ».
E
un bacio suggellò la sua promessa, con la notte come unica
testimone.
Okay,
ehm.. c'è ancora qualcuno? o.ò
Spero
di sì ç__ç
Alla
fine sono tornata prima di quanto pensassi. Sarà
perché alla fine
questi due pretendono attenzione, sarà perché il
senso
d'inadeguatezza nei loro confronti è un po' passato.. non lo
so.
Però
questo è il nuovo capitolo. È misero, ma
è uscito così.
Hope
you like it.
Bòn.
Rispondo a voi, o miei angeli. <3
Misery13:
*-* Ma tu sei sempre stata così dolce o hai fatto una
qualche
terapia? Chessò, magari ripetuti bagni nel miele? xD.
Comunque, no,
per carità, non farti venir 'n infarto
ç.ç E.. oddio mi dimentico
sempre tutto quello che voglio scrivere >.< Ah! Son
contenta
che ti piaccia questa storiella, sai? Non hai idea di quanto
rappresenti per me.. e la dolcezza è una loro
caratteristica, direi.
Anche se spero non siano stucchevoli o.ò (è una
cosa che odio, sia
nelle storie che nella vita reale). E per il dialetto romano.. Non lo
so, sarà che sono un po' poliglotta, ma né io
né loro siamo di lì,
anzi xD Sono un po' più su, alta Toscana, ma a volte
-sarà che a
Roma ho un amico con cui parlo sempre e che frequento quasi
più dei
miei compaesani xD- prendo in prestito qualche espressione, anche se
non mi sono accorta d'averne usate qui o.o. Bòn. Un
abbraccio cara,
e di nuovo un immenso grazie (:
doddola93:
Oh, dod *-* Tu, veramente, non hai idea di quanta giUoia mi prenda a
legger che ti piace questa storiella. E poi sei di un fantastico che
mi vien da chiedermi se lo sei consapevolmente oppure no. E se
è
“oppure no”, consapevolizzati u.ù
Grazie, sai? Sei tu ad essere
polvere di fata in questo mondo scettico <3
Sil1694:
Oh cielo .O. Tu.. no, davvero. Non ho parole -e logorroica come sono,
è una cosa un po' insolita-. Sì, il sarcasmo
direi che è un po' un
punto chiave, ecco. Spero sempre che smorzi alcuni punti troppo..
troppo. Troppo dolci, troppo irreali. Diciamo che il sarcasmo
è il
filo che non fa scappare il palloncino, ecco. E per le citazioni, son
lieta che tu le apprezzi :D. Spero apprezzerai pure 'sto seguito un
po' striminzito. Grazie, eh. Un abbraccio.
Miharu
Ozukawa:
Oh, ti trovo anche qui *-* Sei.. sei.. sei.. Non lo so, non ci sono
abbastanza parole nel vocabolario italiano per rendere quanto mi
abbia fatto piacere trovare così tante tue opinioni in una
volta
sola. Comunque, cercando di riordinare le idee.. Il fatto che tu
ritrovi un po' di te stessa in quel che scrivo è, in un
certo senso,
confortante. Almeno so di non aver sbagliato non postando in
“Fantasy” xD.
Pooi.
L'ho continuata. E spero di non averti fatto attender troppo,
davvero. È che.. non lo so, è complicato xD. E
comunque hai
espresso ottimamente quel che sono: una contraddizione. Ma son
così
tanto belle a volte le contraddizioni *w* Grazie tante, sul serio,
che mi stai rendendo dipendente <3 Un abbraccio.
PS:
No, non ti sopravvaluto. Sei un genio veramente u.ù
Okay
people. Non vi prometto un aggiornamento veloce, che non ho davvero
idea di quando questi due torneranno a bussare alle porte del mio
bacato cervellino. In compenso vi prometto un aggiornamento, che
è
già qualcosa u.ù xD.
Un
bacio immenso a tutti voi, che leggete in silenzio, seguite,
ricordate e preferite.
Human_
Piccolo
appunto per chi segue “Misery Business”: V'ho
abituato troppo male, credo ._. L'aggiornamento sarà un po'
più
lento del solito, perché nonostante il capitolo sia
già scritto per
metà, non riesco a concluderlo, a causa dell'umore che
influisce sul
mio modo di scrivere -credo che qui si sia notato un po', ma in MB
sarebbe davvero
troppo evidente. Stonerebbe-, sia perché ultimamente
l'ispirazione
si diverte a tirarmi colpi bassi, affollandomi la testa di idee nuove
(non vi dico quando nuovi documenti affollano il mio desktop .-.)
impedendomi di concentrarmi su quella storia. Ma don't worry, non
è
sospesa o che altro! Solo che questo capitolo fa i capricci e non si
vuol fare scrivere, tutto qui. Fine dello sproloquio. Andate in pace
ù_ù
|