antagonista atto 3
ATTO 3
( luce sulla parte sinistra del
palco, salotto di casa di Joanne. Claire è seduta a
sorseggiare il thè. Eric sta leggendo il giornale )
ERIC Cara non crederai alle tue
orecchie!
CLAIRE Cos'è successo?
ERIC ( gioioso ) Siamo sul
giornale! Il giornale nazionale! O meglio, Jo lo è.
CLAIRE ( raggiante ) Per il
matrimonio?
ERIC Già, già. ( inizia
a leggere ) “Domani, nella cattedrale di San Nicola, si
celebrerà il matrimonio tra il figlio del Leader del Partito
di Governo, Jonathan Lie, e la bella e intraprendente Joanne
Grant, figlia...” ( rivolto orgoglioso alla moglie ) Senti Claire
ci sono anch'io! ( riprende a leggere il giornale )
“...figlia del Primo Cittadino di Barrow!”
CLAIRE ( ansiosa ) E dice
qualcosa sulla cerimonia?
ERIC Uhm beh vediamo...( riprende a
leggere ) “Bla, bla, bla, informale e sobria, lista di nozze
in offerte alla Fondazione della sposa”
CLAIRE Ma come si può, dico io,
essere così cocciuti? Le ho detto: “Con una casa da
arredare, fai una lista di nozze come si deve! Usa i soldi che ti
verranno regalati per cose utili!” ( pausa ) E non in
quegli strambi progetti!
ERIC Oh via Claire! Lascia alla
ragazza qualche sfizio. E poi da domani i soldi certo non le
mancheranno! ( sorride d'intesa con la moglie )
CLAIRE ( ricambia il sorriso )
Sì, ma avrei preferito che non sprecasse tempo ed energie
dietro tutti quei suoi progetti umanitari.
ERIC Che faccia ciò che vuole,
purché sia felice!
CLAIRE ( sottovoce ) Dubito che
ciò sia possibile
( Eric la guarda e sta per
controbattere quando entrano Joanne che trasporta un fantoccio di
pezza infilato su di un piedistallo e raffigurante un giovane ben
vestito, con una borsa a tracolla e barba curata. Joanne appoggia
il fantoccio e si siede )
CLAIRE ( euforica ) Oh, ecco i
due sposini!
JOANNE Ciao mamma. Ciao papà.
CLAIRE Che c'è? Qualcosa non
va?
JOANNE Un po' stanca per i
preparativi.
CLAIRE Ci credo! Il vostro sarà
un grande matrimonio.
JOANNE ( stancamente ) Già.
ERIC E tu, ragazzo mio? Come ti senti
prima del gran passo?
JONATHAN ( la sua voce è
formata non da una sola, ma da un coro di voci. Parla lentamente,
scandendo le parole in tono conferenziale ) Davvero molto
emozionato. D'altro canto è logico sia così. Basti
pensare che il giorno del matrimonio è una tappa
fondamentale nella vita di un uomo. Un passo cruciale che va
affrontato con estrema responsabilità e serietà.
CLAIRE Che ragazzo serio!
ERIC E responsabile!
JOANNE Già.
CLAIRE E in luna di miele dove
andrete?
JOANNE ( seccata ) Te l'ho già
detto. Da nessuna parte. Investiremo quei soldi nella mia
Fondazione.
JONATHAN Poter essere vicino alle
persone che soffrono è un dovere, un imperativo morale che
ognuno di noi ha l'obbligo di rispettare. Senza però
trascurare l'importanza di evitare di fare sentire chi riceve il
nostro aiuto troppo in difetto, per non sopprimere il suo spirito
di iniziativa, con la certezza dell'aiuto esterno. Perciò
si deve agire con sensibilità e pazienza, senza eccedere,
per non rischiare di minare i particolarismi culturali esistenti,
soppiantandoli con la nostra globalità.
CLAIRE Ma come parla bene!
JOANNE ( a parte ) Vuole solo
andare in viaggio, con i soldi dei poveri.
CLAIRE Ma che sbadata! Non vi ho
neanche offerto da bere! Rimedio subito! ( esce dal
fondo )
ERIC ( rivolto a Joanne ) Cara,
non mi sembri felice.
JOANNE No papà, ti sbagli. Sono
entusiasta del matrimonio.
ERIC Suvvia. Entusiasta proprio no. (
silenzio di Joanne ) Eppure sai bene che al tuo vecchio
padre non puoi nascondere nulla! ( sorriso di Joanne ) Ho
argume io! Come quando mi sono accorto di quella terribile manovra
dei miei rivali politici. Tu pensa che stavano cercando di
infangarmi facendo leva su... ( Joanne lo interrompe alzandosi e
dandogli un bacio sulla guancia. Eric dopo poco continua )
Comunque non mi faccio certo fregare io!
JOANNE Stai tranquillo papà. È
tutto a posto.
CLAIRE ( rientrando nella stanza,
senza aver portato nulla da bere ) Che cosa è a posto
Jo?
ERIC Stavamo parlando del matrimonio.
CLAIRE Non sai quanto sono contenta
per te, bambina mia!
JOANNE ( sarcastica ) Posso
immaginare.
CLAIRE Cosa vuoi insinuare?
JOANNE Niente, niente.
CLAIRE Non mi vorrai dire che avresti
sperato in qualcosa di meglio di Jonathan?
JOANNE Mamma, ti prego, lascia stare.
CLAIRE E lui mi sembra così
innamorato!
( silenzio di Joanne )
ERIC Bene bene. Adesso non è il
momento di litigare. ( pausa ) Ma allora non vuoi proprio
andarci in luna di miele?
JOANNE No
CLAIRE Ma via cara, poi te ne pentirai
di non aver fatto il viaggio.
( silenzio di Joanne )
ERIC E se il viaggio fosse un regalo?
Come rifiutarlo...
JOANNE ( secca ) Ho detto no!
CLAIRE Ma Parigi è molto
romantica.
JOANNE ( gela con lo sguardo la
madre ) Romantica?
CLAIRE Certo, quando io e tuo...
JOANNE Romantica dici?
CLAIRE Beh sì, io volevo...
JOANNE ( scatta in piedi infuriata
) Lo sai che io il romanticismo l'ho gettato nel cesso! ( pausa
) E poi ho pure tirato lo sciacquone! ( corre fuori )
ERIC ( in tono di rimprovero )
Claire!
CLAIRE Che c'è?
ERIC La fai sempre arrabbiare!
CLAIRE Ma no. È solo un po'
nervosa per le nozze, vero caro. ( rivolta a Jonathan ) È
un passo importante giusto?
JONATHAN Molto importante. D'altro
canto è logico sia così. Basti pensare che il giorno
del matrimonio è una tappa fondamentale nella vita di un
uomo. Un passo cruciale che va affrontato con estrema
responsabilità e serietà.
CLAIRE Che ragazzo responsabile!
ERIC E serio!
CLAIRE E dunque per il viaggio di
nozze? Ce la farai a convincerla? O pensi davvero che voglia usare
tutti i soldi per la sua Fondazione?
JONATHAN Poter essere vicino alle
persone che soffrono è un dovere, un imperativo morale che
ognuno di noi ha l'obbligo di rispettare. Senza però
trascurare l'importanza di evitare di fare sentire chi riceve il
nostro aiuto troppo in difetto, per non sopprimere il suo spirito
di iniziativa, con la certezza dell'aiuto esterno. Perciò
si deve agire con sensibilità e pazienza, senza eccedere,
per non rischiare di minare i particolarismi culturali esistenti,
soppiantandoli con la nostra globalità.
( sulle ultime parole la luce
sfuma sino al buio. Si riaccende sulla zona centrale, non più
studio del Dottore ma di nuovo sgombro corridoio, e sulla stanza di
David. Joanne e il Dottore sono al centro, fuori la porta di
camera di David. Guardano entrambi dentro. David sta eseguendo
strani e sgraziati passi di danza )
DOTTORE ( si schiarisce la voce con
un colpo di tosse ) Allora, domani è il gran giorno.
JOANNE Così sembra.
DOTTORE Nervosa?
JOANNE Per niente. Non provo nulla.
DOTTORE Ma come? Un giorno così
importante, così...
JOANNE Ti prego risparmiami il
prosieguo. Sono giorni che sento la filastrocca.
DOTTORE Capisco. ( pausa ) Ma
perché lo fai se non sei convinta.
JOANNE Le cose hanno perso il loro
senso. Ed io sono stufa di trovarglielo.
DOTTORE Ma perché sposarsi
allora?
JOANNE Faccio solo quello che ci si
aspetta io faccia. Mi lascio trasportare. Almeno, non dovrò
più combattere su questo. ( pausa ) Sono tanto stanca.
DOTTORE ( la guarda con apprensione
) Si finisce quasi sempre per fare ciò che si deve e non che
si vuole. ( silenzio di Joanne ) Vuoi entrare con me?
JOANNE D'accordo.
( entrano nella stanza di David.
Si spegne la luce sulla zona centrale. David appena li vede si
blocca a metà della danza. Inizia poi a strapparsi i capelli
gettandosi disperato a terra ai piedi del letto )
DAVID Padre! Padre mio! Grande Re,
Nobile animo!
DOTTORE David? Stai bene?
DAVID O infame, infame adultera! Il
serpente che tenesti in grembo è ora tornato a reclamare
velenosa vendetta!
JOANNE David?
( David si gira verso i due )
DAVID Sorella mia! Amico caro! Unici
abitanti di Argo il cui cuore è al mio affine, ebbro di
dolore per la morte del valoroso padre, trabordante rancore per la
vita dell'infida e vile madre.
( pausa. Il Dottore e Joanne si
guardano )
DAVID Ma il Sole fende la nebbia del
mio odio illuminando i miei passi. E Zeus! Potente Zeus! Non
distruggere la stirpe dell'aquila, che tanti sacrifici ha sempre
offerto in tuo onore! ( si gira e prende le mani di Joanne )
Elettra, sorella mia, mia famiglia. Il tuo Oreste è
finalmente tornato. Insieme vendicheremo l'ignominoso assassinio
di nostro padre. Niente ci potrà fermare!
JOANNE ( evasiva ) Sì,
certo. Ci vendicheremo.
DOTTORE ( schiarendosi la voce con
un colpo di tosse e parlando in maniera stentata ) Oreste
lascia ora andare tua sorella. O Clitemnestra si potrebbe
insospettire.
DAVID ( annuisce ) Sorella mia
cara, prega Persephassa di darci la bella vittoria!
( Joanne annuisce )
DOTTORE Permettimi di accompagnarla
verso casa. Sarà più al sicuro così.
DAVID Saggio Pilade, seguiremo i tuoi
discernimenti. Ma torna con passi celeri da me, poiché
ancora molto travaglio ci attende.
DOTTORE Andiamo allora. ( si
avvicina alla porta della stanza )
JOANNE ( si avvicina a David e lo
bacia teneramente sulla guancia ) Addio.
DAVID Addio. Possano gli Dei
trasformarlo in un commiato di vittoria!
( Joanne e il Dottore escono dalla
stanza. Si riaccende la luce sulla zona centrale. David rimasto
solo continua a camminare nervosamente intorno al letto. Joanne e
il Dottore rimangono a guardarlo dal vetro della parete )
DAVID Agamennone! Padre! Ti
vendicherò!
( pausa. La luce si spegne nella
stanza di David )
JOANNE A volte mi sembra così
solo.
DOTTORE Forse è meno solo di
tutti noi messi insieme.
JOANNE Forse. ( pausa ) Non è
mai stato convenzionale, sebbene non abbia mai neanche voluto
essere non convenzionale.
DOTTORE Ne senti la mancanza?
JOANNE ( scrolla le spalle )
Come è naturale che sia. Ma ormai il tempo dei rimpianti è
finito. ( pausa ) E poi domani mi sposo. ( ironica )
Quale giorno più felice?
DOTTORE Perché lo fai?
JOANNE Sposarmi?
DOTTORE Buttarti via così.
JOANNE Dici? Mi sto buttando via?
DOTTORE C'è sicuramente là
fuori qualcuno per te. Qualcuno che ti capisca, ti stia vicino, ti
faccia ridere. Qualcuno da amare. ( pausa )
JOANNE È che è difficile
crederlo.
DOTTORE Perché?
JOANNE Perché quella persona è
lì dentro.
DOTTORE No, Joanne. Quella persona lì
dentro non lo è. Lo è stata.
JOANNE Già. ( pausa ) Lo
è stata.
( la luce si spegne. Si riaccende
sulla zona sinistra e destra. Sulla sinistra la scena del
matrimonio dove sono Eric, Claire, il fantoccio di Jonathan, un
Prete, appoggiato ad un pulpito. Manca il tavolino che faceva parte
di casa di Joanne e ci sono due sedie in più, su cui sono
appoggiati altri due fantocci, i genitori di Jonathan vestiti
eleganti. Sulla destra c'è David, seduto sul letto )
ERIC Ma insomma, dove si sarà
cacciata?
CLAIRE Caro, arriverà.
Sicuramente sarà stata sino all'ultimo a farsi bella per il
suo marito meraviglioso.
( il prete guarda nervosamente
l'orologio al polso )
CLAIRE Però in effetti che
brutta figura con il Prete!
ERIC Sfido io! Mezz'ora di ritardo!
CLAIRE Arriverà, arriverà.
( si sente la marcia nuziale.
Entra Joanne, stravolta, vestita di nero, capelli in disordine e il
viso sporco di trucco nero. Si avvicina lentamente al Prete e a
Jonathan )
CLAIRE Santo Cielo!
ERIC Ecco! Darà scandalo!
Speriamo che i Lie la prendano bene. Quando fa così
rimpiango di non essere stato più severo in passato. Qualche
sonoro scapaccione e...
CLAIRE Ssssch...arriva!
( David, sino ad ora a capo chino,
solleva la testa )
DAVID Tutto. Tutto ho dato per la
conoscenza. Tutto per il potere. Per la gloria! Persino la mia
anima.
PRETE Siamo qui oggi riuniti per
celebrare l'amore tra queste due giovani creature... ( il Prete
continua a gesticolare e parlare senza però emettere suono.
La scena a sinistra continua come se tutti sentissero )
DAVID Assetato com'ero, è stato
facile cedere alla tentazione di Satana. Anzi, io medesimo l'ho
cercato, voluto, bramato. ( David abbassa di nuovo il capo.
Torna a sentirsi la voce del Prete )
PRETE ...l'importanza di questo vostro
passo. Da oggi diverrete come un tutt'uno, legati come sarete nel
Sacro Vincolo del Matrimonio, fondamento necessario ed
imprescindibile alla costituzione della famiglia. ( il Prete
continua ridiventando però muto. Riprende David )
DAVID Fiero e risoluto com'ero, non
temevo neanche il Principe dell'Abisso. Sarebbe solo stato utile
ai miei scopi: il suo demone Mefistofele avrebbe servito me e me
soltanto. Io, ne sarei stato padrone. Io, più potente di
qualsiasi altro uomo mai esistito. ( si alza in piedi ) Io,
viaggiatore nel passato e dal passato capace di far rivivere
persino i morti. Io, onnisciente libidinoso cieco uomo. Io, che da
solo ho imprigionato me stesso. ( si accascia al suolo. Si
risente la voce del Prete )
PRETE La promessa, che tra poco vi
scambierete, durerà per l'eternità. È il
suggello che Nostro Signore, per mezzo della sua umile Serva, la
Chiesa, pone sul vostro amore. Siate perciò sempre saldi
nell'animo e gentili nelle azioni. E così come lo sarete
voi, così dovranno esserlo i vostri cari ( cenno verso i
genitori ) che sono oggi qui riuniti in questo giorno di festa.
Prima di proseguire, a loro chiedo: ( si rivolge agli astanti
) c'è qualcuno di voi che è a conoscenza di un valido
motivo per cui Joanne e Jonathan non debbano unirsi nel Sacro
Vincolo del Matrimonio? Che parli ora o taccia per sempre.
( David esplode in un grido
angosciato. Il prete, tornato muto, continua dopo pochi istanti la
cerimonia )
DAVID Nooo! Nooo! È troppo
tardi ormai. Già sento i diavoli arrivare, li vedo. Tra loro
è Mefistofele. Scellerato! È proprio vero che sei un
Principe dei Demoni. Neanche un po' di pena provi per il tuo
Faust? Per colui che hai accompagnato e servito per un quarto di
secolo? Nulla ti muove a pietà. Nulla! Disgraziato! ( pausa
) No, il disgraziato non sono che io, che ho abbandonato Dio,
bestemmiandolo e rinnegandolo. ( pausa. Entra un'infermiera
nella stanza. David le si rivolge senza guardarla ) Troppo ha
Faust offeso il suo Dio. E troppo tarda è l'ora del suo
pentimento. ( rimane in ascolto. L'infermiera non dice nulla e
si limita a rifare il letto. David riprende ) Come dici? Potrei
ancora salvare la mia anima? Ho ancora tempo per ravvedermi? (
David si blocca angosciato. L'infermiera esce. Riprende volume
il Prete )
PRETE Bene allora. Portate gli anelli
( pausa ) Vuoi tu, Jonathan Lie, prendere la qui presente
Joanne Grant come tua legittima sposa, per amarla ed onorarla,
nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi
separi?
JONATHAN ( parlando con il solito
coro di voci ) Sì, lo voglio.
( si sente David )
DAVID Potrei salvarmi, forse. Ma per
cosa in fondo? Vivere un'esistenza nella vergogna per aver
elemosinato la grazia da un Dio che non ho mai rispettato, spinto
solamente dal terrore delle pene future ed eterne che mi attendono.
Potrei vivere così? Io, il grande Faust?
PRETE Ed ora tu, cara. ( Joanne
inizia a tremare )
DAVID Pentirmi, per la salvezza.
Rinnegare ciò che sono, per il perdono. ( pausa ) Mi
basterà un sì per essere salvo e non più me
stesso. ( passeggia nervoso )
PRETE Vuoi tu, Joanne Grant, prendere
il qui presente Jonathan Lie come tuo legittimo sposo...
DAVID Che fare? Che dire?
PRETE ...per amarlo ed onorarlo, nella
buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?
( sia Joanne che David rimangono
fermi immobili, con lo sguardo rivolto verso il pubblico. La luce
si spegne improvvisa )
FINE
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