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Autore: Shakta    24/07/2010    2 recensioni
Oscillando tra fantasia e ragione, tra dovere e volontà, una giovane donna, Joanne, vede lentamente soccombere il suo amore per il fidanzato David, colpito da una malattia mentale che lo estrania completamente dalla realtà, relegandolo a vivere come fosse un personaggio di varie pieces teatrali. In questo onirico viaggio con Joanne e nella mente di Joanne, la vediamo in balia dei grossolani tentativi dei suoi genitori, spinti dal “buon senso” comune, di maritarla e dei folli ma lucidi vaneggiamenti di David. L'unica figura di mediazione per la ragazza è l'affettuoso Dottore, con il quale lei si confida e che, forse, sarà l'unico a darle la forza per non soccombere alle rigide leggi della società e della vita.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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antagonista atto 3

ATTO 3


( luce sulla parte sinistra del palco, salotto di casa di Joanne. Claire è seduta a sorseggiare il thè. Eric sta leggendo il giornale )

ERIC Cara non crederai alle tue orecchie!

CLAIRE Cos'è successo?

ERIC ( gioioso ) Siamo sul giornale! Il giornale nazionale! O meglio, Jo lo è.

CLAIRE ( raggiante ) Per il matrimonio?

ERIC Già, già. ( inizia a leggere ) “Domani, nella cattedrale di San Nicola, si celebrerà il matrimonio tra il figlio del Leader del Partito di Governo, Jonathan Lie, e la bella e intraprendente Joanne Grant, figlia...” ( rivolto orgoglioso alla moglie ) Senti Claire ci sono anch'io! ( riprende a leggere il giornale ) “...figlia del Primo Cittadino di Barrow!”

CLAIRE ( ansiosa ) E dice qualcosa sulla cerimonia?

ERIC Uhm beh vediamo...( riprende a leggere ) “Bla, bla, bla, informale e sobria, lista di nozze in offerte alla Fondazione della sposa”

CLAIRE Ma come si può, dico io, essere così cocciuti? Le ho detto: “Con una casa da arredare, fai una lista di nozze come si deve! Usa i soldi che ti verranno regalati per cose utili!” ( pausa ) E non in quegli strambi progetti!

ERIC Oh via Claire! Lascia alla ragazza qualche sfizio. E poi da domani i soldi certo non le mancheranno! ( sorride d'intesa con la moglie )

CLAIRE ( ricambia il sorriso ) Sì, ma avrei preferito che non sprecasse tempo ed energie dietro tutti quei suoi progetti umanitari.

ERIC Che faccia ciò che vuole, purché sia felice!

CLAIRE ( sottovoce ) Dubito che ciò sia possibile

( Eric la guarda e sta per controbattere quando entrano Joanne che trasporta un fantoccio di pezza infilato su di un piedistallo e raffigurante un giovane ben vestito, con una borsa a tracolla e barba curata. Joanne appoggia il fantoccio e si siede )

CLAIRE ( euforica ) Oh, ecco i due sposini!

JOANNE Ciao mamma. Ciao papà.

CLAIRE Che c'è? Qualcosa non va?

JOANNE Un po' stanca per i preparativi.

CLAIRE Ci credo! Il vostro sarà un grande matrimonio.

JOANNE ( stancamente ) Già.

ERIC E tu, ragazzo mio? Come ti senti prima del gran passo?

JONATHAN ( la sua voce è formata non da una sola, ma da un coro di voci. Parla lentamente, scandendo le parole in tono conferenziale ) Davvero molto emozionato. D'altro canto è logico sia così. Basti pensare che il giorno del matrimonio è una tappa fondamentale nella vita di un uomo. Un passo cruciale che va affrontato con estrema responsabilità e serietà.

CLAIRE Che ragazzo serio!

ERIC E responsabile!

JOANNE Già.

CLAIRE E in luna di miele dove andrete?

JOANNE ( seccata ) Te l'ho già detto. Da nessuna parte. Investiremo quei soldi nella mia Fondazione.

JONATHAN Poter essere vicino alle persone che soffrono è un dovere, un imperativo morale che ognuno di noi ha l'obbligo di rispettare. Senza però trascurare l'importanza di evitare di fare sentire chi riceve il nostro aiuto troppo in difetto, per non sopprimere il suo spirito di iniziativa, con la certezza dell'aiuto esterno. Perciò si deve agire con sensibilità e pazienza, senza eccedere, per non rischiare di minare i particolarismi culturali esistenti, soppiantandoli con la nostra globalità.

CLAIRE Ma come parla bene!

JOANNE ( a parte ) Vuole solo andare in viaggio, con i soldi dei poveri.

CLAIRE Ma che sbadata! Non vi ho neanche offerto da bere! Rimedio subito! ( esce dal fondo )

ERIC ( rivolto a Joanne ) Cara, non mi sembri felice.

JOANNE No papà, ti sbagli. Sono entusiasta del matrimonio.

ERIC Suvvia. Entusiasta proprio no. ( silenzio di Joanne ) Eppure sai bene che al tuo vecchio padre non puoi nascondere nulla! ( sorriso di Joanne ) Ho argume io! Come quando mi sono accorto di quella terribile manovra dei miei rivali politici. Tu pensa che stavano cercando di infangarmi facendo leva su... ( Joanne lo interrompe alzandosi e dandogli un bacio sulla guancia. Eric dopo poco continua ) Comunque non mi faccio certo fregare io!

JOANNE Stai tranquillo papà. È tutto a posto.

CLAIRE ( rientrando nella stanza, senza aver portato nulla da bere ) Che cosa è a posto Jo?

ERIC Stavamo parlando del matrimonio.

CLAIRE Non sai quanto sono contenta per te, bambina mia!

JOANNE ( sarcastica ) Posso immaginare.

CLAIRE Cosa vuoi insinuare?

JOANNE Niente, niente.

CLAIRE Non mi vorrai dire che avresti sperato in qualcosa di meglio di Jonathan?

JOANNE Mamma, ti prego, lascia stare.

CLAIRE E lui mi sembra così innamorato!

( silenzio di Joanne )

ERIC Bene bene. Adesso non è il momento di litigare. ( pausa ) Ma allora non vuoi proprio andarci in luna di miele?

JOANNE No

CLAIRE Ma via cara, poi te ne pentirai di non aver fatto il viaggio.

( silenzio di Joanne )

ERIC E se il viaggio fosse un regalo? Come rifiutarlo...

JOANNE ( secca ) Ho detto no!

CLAIRE Ma Parigi è molto romantica.

JOANNE ( gela con lo sguardo la madre ) Romantica?

CLAIRE Certo, quando io e tuo...

JOANNE Romantica dici?

CLAIRE Beh sì, io volevo...

JOANNE ( scatta in piedi infuriata ) Lo sai che io il romanticismo l'ho gettato nel cesso! ( pausa ) E poi ho pure tirato lo sciacquone! ( corre fuori )

ERIC ( in tono di rimprovero ) Claire!

CLAIRE Che c'è?

ERIC La fai sempre arrabbiare!

CLAIRE Ma no. È solo un po' nervosa per le nozze, vero caro. ( rivolta a Jonathan ) È un passo importante giusto?

JONATHAN Molto importante. D'altro canto è logico sia così. Basti pensare che il giorno del matrimonio è una tappa fondamentale nella vita di un uomo. Un passo cruciale che va affrontato con estrema responsabilità e serietà.

CLAIRE Che ragazzo responsabile!

ERIC E serio!

CLAIRE E dunque per il viaggio di nozze? Ce la farai a convincerla? O pensi davvero che voglia usare tutti i soldi per la sua Fondazione?

JONATHAN Poter essere vicino alle persone che soffrono è un dovere, un imperativo morale che ognuno di noi ha l'obbligo di rispettare. Senza però trascurare l'importanza di evitare di fare sentire chi riceve il nostro aiuto troppo in difetto, per non sopprimere il suo spirito di iniziativa, con la certezza dell'aiuto esterno. Perciò si deve agire con sensibilità e pazienza, senza eccedere, per non rischiare di minare i particolarismi culturali esistenti, soppiantandoli con la nostra globalità.

( sulle ultime parole la luce sfuma sino al buio. Si riaccende sulla zona centrale, non più studio del Dottore ma di nuovo sgombro corridoio, e sulla stanza di David. Joanne e il Dottore sono al centro, fuori la porta di camera di David. Guardano entrambi dentro. David sta eseguendo strani e sgraziati passi di danza )

DOTTORE ( si schiarisce la voce con un colpo di tosse ) Allora, domani è il gran giorno.

JOANNE Così sembra.

DOTTORE Nervosa?

JOANNE Per niente. Non provo nulla.

DOTTORE Ma come? Un giorno così importante, così...

JOANNE Ti prego risparmiami il prosieguo. Sono giorni che sento la filastrocca.

DOTTORE Capisco. ( pausa ) Ma perché lo fai se non sei convinta.

JOANNE Le cose hanno perso il loro senso. Ed io sono stufa di trovarglielo.

DOTTORE Ma perché sposarsi allora?

JOANNE Faccio solo quello che ci si aspetta io faccia. Mi lascio trasportare. Almeno, non dovrò più combattere su questo. ( pausa ) Sono tanto stanca.

DOTTORE ( la guarda con apprensione ) Si finisce quasi sempre per fare ciò che si deve e non che si vuole. ( silenzio di Joanne ) Vuoi entrare con me?

JOANNE D'accordo.

( entrano nella stanza di David. Si spegne la luce sulla zona centrale. David appena li vede si blocca a metà della danza. Inizia poi a strapparsi i capelli gettandosi disperato a terra ai piedi del letto )

DAVID Padre! Padre mio! Grande Re, Nobile animo!

DOTTORE David? Stai bene?

DAVID O infame, infame adultera! Il serpente che tenesti in grembo è ora tornato a reclamare velenosa vendetta!

JOANNE David?

( David si gira verso i due )

DAVID Sorella mia! Amico caro! Unici abitanti di Argo il cui cuore è al mio affine, ebbro di dolore per la morte del valoroso padre, trabordante rancore per la vita dell'infida e vile madre.

( pausa. Il Dottore e Joanne si guardano )

DAVID Ma il Sole fende la nebbia del mio odio illuminando i miei passi. E Zeus! Potente Zeus! Non distruggere la stirpe dell'aquila, che tanti sacrifici ha sempre offerto in tuo onore! ( si gira e prende le mani di Joanne ) Elettra, sorella mia, mia famiglia. Il tuo Oreste è finalmente tornato. Insieme vendicheremo l'ignominoso assassinio di nostro padre. Niente ci potrà fermare!

JOANNE ( evasiva ) Sì, certo. Ci vendicheremo.

DOTTORE ( schiarendosi la voce con un colpo di tosse e parlando in maniera stentata ) Oreste lascia ora andare tua sorella. O Clitemnestra si potrebbe insospettire.

DAVID ( annuisce ) Sorella mia cara, prega Persephassa di darci la bella vittoria!

( Joanne annuisce )

DOTTORE Permettimi di accompagnarla verso casa. Sarà più al sicuro così.

DAVID Saggio Pilade, seguiremo i tuoi discernimenti. Ma torna con passi celeri da me, poiché ancora molto travaglio ci attende.

DOTTORE Andiamo allora. ( si avvicina alla porta della stanza )

JOANNE ( si avvicina a David e lo bacia teneramente sulla guancia ) Addio.

DAVID Addio. Possano gli Dei trasformarlo in un commiato di vittoria!

( Joanne e il Dottore escono dalla stanza. Si riaccende la luce sulla zona centrale. David rimasto solo continua a camminare nervosamente intorno al letto. Joanne e il Dottore rimangono a guardarlo dal vetro della parete )

DAVID Agamennone! Padre! Ti vendicherò!

( pausa. La luce si spegne nella stanza di David )

JOANNE A volte mi sembra così solo.

DOTTORE Forse è meno solo di tutti noi messi insieme.

JOANNE Forse. ( pausa ) Non è mai stato convenzionale, sebbene non abbia mai neanche voluto essere non convenzionale.

DOTTORE Ne senti la mancanza?

JOANNE ( scrolla le spalle ) Come è naturale che sia. Ma ormai il tempo dei rimpianti è finito. ( pausa ) E poi domani mi sposo. ( ironica ) Quale giorno più felice?

DOTTORE Perché lo fai?

JOANNE Sposarmi?

DOTTORE Buttarti via così.

JOANNE Dici? Mi sto buttando via?

DOTTORE C'è sicuramente là fuori qualcuno per te. Qualcuno che ti capisca, ti stia vicino, ti faccia ridere. Qualcuno da amare. ( pausa )

JOANNE È che è difficile crederlo.

DOTTORE Perché?

JOANNE Perché quella persona è lì dentro.

DOTTORE No, Joanne. Quella persona lì dentro non lo è. Lo è stata.

JOANNE Già. ( pausa ) Lo è stata.

( la luce si spegne. Si riaccende sulla zona sinistra e destra. Sulla sinistra la scena del matrimonio dove sono Eric, Claire, il fantoccio di Jonathan, un Prete, appoggiato ad un pulpito. Manca il tavolino che faceva parte di casa di Joanne e ci sono due sedie in più, su cui sono appoggiati altri due fantocci, i genitori di Jonathan vestiti eleganti. Sulla destra c'è David, seduto sul letto )

ERIC Ma insomma, dove si sarà cacciata?

CLAIRE Caro, arriverà. Sicuramente sarà stata sino all'ultimo a farsi bella per il suo marito meraviglioso.

( il prete guarda nervosamente l'orologio al polso )

CLAIRE Però in effetti che brutta figura con il Prete!

ERIC Sfido io! Mezz'ora di ritardo!

CLAIRE Arriverà, arriverà.

( si sente la marcia nuziale. Entra Joanne, stravolta, vestita di nero, capelli in disordine e il viso sporco di trucco nero. Si avvicina lentamente al Prete e a Jonathan )

CLAIRE Santo Cielo!

ERIC Ecco! Darà scandalo! Speriamo che i Lie la prendano bene. Quando fa così rimpiango di non essere stato più severo in passato. Qualche sonoro scapaccione e...

CLAIRE Ssssch...arriva!

( David, sino ad ora a capo chino, solleva la testa )

DAVID Tutto. Tutto ho dato per la conoscenza. Tutto per il potere. Per la gloria! Persino la mia anima.

PRETE Siamo qui oggi riuniti per celebrare l'amore tra queste due giovani creature... ( il Prete continua a gesticolare e parlare senza però emettere suono. La scena a sinistra continua come se tutti sentissero )

DAVID Assetato com'ero, è stato facile cedere alla tentazione di Satana. Anzi, io medesimo l'ho cercato, voluto, bramato. ( David abbassa di nuovo il capo. Torna a sentirsi la voce del Prete )

PRETE ...l'importanza di questo vostro passo. Da oggi diverrete come un tutt'uno, legati come sarete nel Sacro Vincolo del Matrimonio, fondamento necessario ed imprescindibile alla costituzione della famiglia. ( il Prete continua ridiventando però muto. Riprende David )

DAVID Fiero e risoluto com'ero, non temevo neanche il Principe dell'Abisso. Sarebbe solo stato utile ai miei scopi: il suo demone Mefistofele avrebbe servito me e me soltanto. Io, ne sarei stato padrone. Io, più potente di qualsiasi altro uomo mai esistito. ( si alza in piedi ) Io, viaggiatore nel passato e dal passato capace di far rivivere persino i morti. Io, onnisciente libidinoso cieco uomo. Io, che da solo ho imprigionato me stesso. ( si accascia al suolo. Si risente la voce del Prete )

PRETE La promessa, che tra poco vi scambierete, durerà per l'eternità. È il suggello che Nostro Signore, per mezzo della sua umile Serva, la Chiesa, pone sul vostro amore. Siate perciò sempre saldi nell'animo e gentili nelle azioni. E così come lo sarete voi, così dovranno esserlo i vostri cari ( cenno verso i genitori ) che sono oggi qui riuniti in questo giorno di festa. Prima di proseguire, a loro chiedo: ( si rivolge agli astanti ) c'è qualcuno di voi che è a conoscenza di un valido motivo per cui Joanne e Jonathan non debbano unirsi nel Sacro Vincolo del Matrimonio? Che parli ora o taccia per sempre.

( David esplode in un grido angosciato. Il prete, tornato muto, continua dopo pochi istanti la cerimonia )

DAVID Nooo! Nooo! È troppo tardi ormai. Già sento i diavoli arrivare, li vedo. Tra loro è Mefistofele. Scellerato! È proprio vero che sei un Principe dei Demoni. Neanche un po' di pena provi per il tuo Faust? Per colui che hai accompagnato e servito per un quarto di secolo? Nulla ti muove a pietà. Nulla! Disgraziato! ( pausa ) No, il disgraziato non sono che io, che ho abbandonato Dio, bestemmiandolo e rinnegandolo. ( pausa. Entra un'infermiera nella stanza. David le si rivolge senza guardarla ) Troppo ha Faust offeso il suo Dio. E troppo tarda è l'ora del suo pentimento. ( rimane in ascolto. L'infermiera non dice nulla e si limita a rifare il letto. David riprende ) Come dici? Potrei ancora salvare la mia anima? Ho ancora tempo per ravvedermi? ( David si blocca angosciato. L'infermiera esce. Riprende volume il Prete )

PRETE Bene allora. Portate gli anelli ( pausa ) Vuoi tu, Jonathan Lie, prendere la qui presente Joanne Grant come tua legittima sposa, per amarla ed onorarla, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?

JONATHAN ( parlando con il solito coro di voci ) Sì, lo voglio.

( si sente David )

DAVID Potrei salvarmi, forse. Ma per cosa in fondo? Vivere un'esistenza nella vergogna per aver elemosinato la grazia da un Dio che non ho mai rispettato, spinto solamente dal terrore delle pene future ed eterne che mi attendono. Potrei vivere così? Io, il grande Faust?

PRETE Ed ora tu, cara. ( Joanne inizia a tremare )

DAVID Pentirmi, per la salvezza. Rinnegare ciò che sono, per il perdono. ( pausa ) Mi basterà un sì per essere salvo e non più me stesso. ( passeggia nervoso )

PRETE Vuoi tu, Joanne Grant, prendere il qui presente Jonathan Lie come tuo legittimo sposo...

DAVID Che fare? Che dire?

PRETE ...per amarlo ed onorarlo, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?

( sia Joanne che David rimangono fermi immobili, con lo sguardo rivolto verso il pubblico. La luce si spegne improvvisa )



FINE


  
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