La corda d'oro2
Il giorno dopo Kahoko era ancora in preda
alla felicità più acuta per l’accaduto della sera prima. Sospirò felicemente.
Era ormai arrivata all’ingresso della scuola, quando qualcuno parlò. <<
Scusa, tu con i capelli rossi? >> chiese una bellissima voce femminile
dietro di lei. Hino Kahoko si girò e spalancò gli occhi alla vista della
ragazza che si era rivolta a lei: era bellissima… Una splendida ragazza, sarà
stata almeno 1.70 di altezza, bellissimi e lucenti capelli corvini che portati
con la coda alta arrivavano a metà schiena; ma i suoi occhi la colpirono più di
tutti. Caldi occhi azzurri. Le si avvicinò confusa. << Posso aiutarti?
>> Da vicino riuscì a vedere meglio il colore degli occhi. Intorno alle
pupille erano di un azzurrino scuro che andava via via a schiarirsi con delle
piccole scaglie viola. Non aveva mai visto occhi di quel colore, erano stupendi
esattamente come la ragazza.; aveva la pelle abbronzata e, in confronto a lei,
Kahoko si sentì un brutto anatroccolo. La sconosciuta le sorrise gentilmente.
<< Volevo sapere dove si trova l’aula di musica del secondo anno. Sono
nuova e credo di non avere la minima idea di dove sia. >> ammise senza
vergogna. Solo in quel momento Kahoko si accorse che effettivamente la
ragazza indossava la divisa degli studenti di musica. << Io sono Hino
Kahoko, sono una studentessa ordinaria. >> mormorò imbarazzata e l’altra
la guardò confusa. << Ordinaria? Che significa? >> le
chiese. << Questa scuola è divisa in due categorie, gli studenti di
musica e gli studenti ordinari, che non si dedicano agli strumenti. O almeno, la
maggior parte… >> L’altra annuì. << Capisco… Io sono Akira
Yoshida, molto piacere. >> si presentò quindi, al che Kahoko la fissò a
bocca aperta. < A-Akira Yoshida? La cantante? >> urlò quasi, sbigottita
e Akira rise, divertita dal suo stupore. << Colpevole. Credevo che, dopo
due anni che sono uscita di scena, la gente si fosse dimenticata di me! >>
ribattè sorridendo. << Nessuno potrebbe dimenticarsi di te, Akira.
>> entrò in scena una voce maschile al loro fianco e tutte e due si
girarono sorprese e sorrisero. << Kanazawa-sensei… Lei non fa testo, è
stato mio maestro! >> rise Akira la rossa guardava la scena sempre più
basita e Kanazawa, vedendola in quello stato, spiegò. << Conosco Akira da
quando era una bambina. Ha sempre avuto talento per la musica, così, quando lei
compì 8 anni, ho cominciato a insegnarle a cantare. >> La Yoshida
annuì. << Vedendo poi che ero affascinata dagli strumenti mi consigliò di
imparare a suonarne qualcuno e così ho fatto. Finchè non sono diventata famosa e
poi sono uscita di scena. >> terminò. << Ma perché hai mollato la
musica? >> le chiese Hino, ma Akira scosse la testa. << Non ho
abbandonato la musica… Continuo a suonare e a cantare… In privato… >>
ammise poi imbarazzata. << Ma non ho abbandonato. Non potrei mai, amo la
musica! >> Kahoko chiuse gli occhi sorridendo. Amare la musica? Già, la
capiva… Anche lei amava il violino esattamente come amava anche Hiha… No!
Spalancò di scatto gli occhi diventando rossa come i capelli. Che cosa andava a
pensare, santo cielo? << Ehi, Kanazawa-sensei! Kaho-chan! >> urlò
una voce a loro familiare e il cuore di Kahoko ricominciò a battere forte.
<< Hihara-senpai… >> sussurrò contenta e Akira la guardò perplessa.
Hihara? Guardò avanti a loro e sorrise. Ah! Era quello che suonava la tromba!
Kanazawa le aveva parlato di tutti quanti, poi rispostò lo sguardo sulla
ragazza. Non era che… le piaceva quel ragazzo? Lo guardò. Be’, era carino,
ammise. Anzi, era bello! Capelli verdi, mossi e sbarazzini, caldi occhi color
nocciola e un fisico prestante e possente. Sì, decisamente niente male, pensò.
Accanto a lui c’era un ragazzo con lunghi capelli viola e gli occhi azzurri,
Yunoki Azuma, dedusse. Suonava il flauto traverso; poi ancora un altro ragazzo
con i capelli verdi, ma più alto di Hihara e più robusto, con gli occhi marroni.
Tsuchiura Ryoutaro. Suonava il pianoforte. Poi un ragazzo e una ragazza, lui
biondo con gli occhi azzurri e un’aria assonnata, keiichi Shimizuu, il
violoncello, e lei doveva essere Shouko Fuuyumi, il clarinetto. E poi… Akira
sgranò gli occhi e arrossì leggermente. Quello doveva essere Tsukimori Len…
Capelli blu, lisci, occhi color dell’ambra, un’aria molto seria e fredda, alto e
anche lui possente. Il violino. Era colui che aveva vinto il torneo
interscolastico. Sorrise. Poi guardò lei. Hino Kahoko. Un altro violino. Lei era
stata nel teatro della finale tra gli spettatori e aveva ascoltato attentamente
l’Ave Maria di Schubert suonata lei. Molto bella, non c’era che dire, ma era
stata un’esecuzione piuttosto semplice, mentre quella di Tsukimori… Una gran
tecnica e anche sentimento. Sì, aveva decisamente meritato la
vittoria. Hihara e Kahokosi guardarono per qualche secondo, per poi
distogliere lo sguardo l’uno dall’altra imbarazzata. << B-Buongiorno,
Hihara-senpai… >> mormorò lei. << B-Buongiorno… Kaho-chan. >>
farfugliò lui in risposta e Akira sorrise, intenerita. Che carini! Sarebbero
stati una gran bella coppia, si vedeva che erano cotti l’uno
dell’altro. << Bene, ragazzi, ci siete tutti. Voglio presentarvi Akira
Yoshida. >> come finì di parlare, Shouko, Hihara e Ryoutaro spalancarono
la bocca. << Eh? Akira Yoshida? La famosa cantante? >> disse
costernato Tsuchiura guardando la ragazza che annuì sorridendo. << Molto
piacere! D’ora in poi frequenterò questa scuola! >> poi guardò il suo
maestro. << Nella classe di Tsukimori se non sbaglio, vero? >>
chiese e lui annuì. Tsukimori sembrò appena sorpreso. Che ci faceva lì una
cantante? La conosceva di fama, questo era ovvio, ma non l’aveva mai ascoltata…
Tanto meno mai vista. Yunoki, come al solito, non perse occasione per far
sfoggio del suo fascino. << Mi fa piacere che una creatura leggiadra come
te faccia parte di questa scuola. Benvenuta, Akira-san. >> sorrise
galantemente. Akira alzò un sopracciglio guardandolo distrattamente. <<
Eh? Ah sì, grazie. >> lo liquidò spostando lo sguardo su Tsukimori.
<< Piacere, Tsukimori-kun. Spero vorrai farmi sentire qualche tuo pezzo un
giorno di questi. >> si aguruò, per poi dirigersi verso la scuola seguita
da Kanazawa. << Waaa, non ci posso credere! Una cantante qui! >>
esultò Kazuki al settimo cielo. << Avete visto poi quanto è bella? Cavolo,
non ho mai visto una ragazza col suo fascino! >> esclamò Ryoutaro, rapito
ancora da quella visione. Kahoko guardò nella direzione di Akira. Sarebbe
stata interessante la scuola, d’ora in poi, non c’erano dubbi…
CONTINUA…
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