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Un passato che ti rivuole
In
ufficio, nessuno fece domande sul ritardo di Spencer, che si era messo subito a
lavorare sul profilo con la mappa di Las Vegas e d'intorni. Derek era sempre sul
punto di domandargli qualcosa, ma prontamente veniva intercettato da Prentiss.
Spencer, d'altro canto, aveva il suo super cervello diviso in due: una parte
(che sisforzava di essere quella più consistente) lavorava al caso, mentre
l'altra si concentrava sulla suapiccola
Serenity e su Annabelle. Si era perso momenti importanti della loro vita, lei
era costretta ad un lavoro che non amava e la piccola a crescere lontano dal
suo..papà e con la mamma che la
sera non stava con lei spesso.
Doveva rimediare in qualche modo.
-Spencer, stai guardando lo stesso punto da 5 minuti buoni. Si può sapere che
hai?- stavolta Emily non era riuscita a fermarlo e Derek si era avvicinato a
Spencer per chiedere spiegazioni. Reid rimase di sasso e cercò, invano, di non
scomporsi:-Ecco... stavo ragionando sul caso..- -Non mentire ragazzino. Avanti,
cosa è successo a casa di Annabelle? Avete preso fuoco?- ammiccò verso il
giovane, che arrossì violentemente, provocando le risa trattenute di JJ. A
salvarlo, la telefonata tempestiva di Garcia:-Ehi, ciao cioccolattino, ti sono
mancata?- -Come sempre bambolina, aspetta ti metto in vivavoce- -Salve miei
angeli custodi, ho delle novità sul vostro diavolo nero- -Dicci tutto Garcia-
-Bene, David mi aveva chiesto di cercare fra gli uomini in zona, e ho scoperto,
purtroppo, che ce ne sono parecchi con precedenti contro le donne. Vi sto
mandando la lista in questo momento. Purtroppo con le poche informazioni a
nostra disposizione, non sono riuscita a fare gran che- -Non ti preoccupare
Garcia, anche noi siamo in mezzo al mare, comunque grazie, ci faremo sentire
noi. Ciao- -Ou revoir!-
-Reid,
novità?- -Beh, sembra che l'SI faccia un percorso preciso. Le vittime sono state
trovate ad 1 km di distanza l'una dall'altra con uno stacco temporale di circa
una settimana dal ritrovamento dei loro corpi. Lui va a "caccia"nel locale, che
ormai abbiamo capito essere collegato all'assassino, uccide le vittime in un
posto non ancora identificato e poi le abbandona sul ciglio dell'autostrada-
-Dobbiamo solo capire dove commette gli omicidi- concluse Hotch.
Rossi
si avvicinò alla porta della piccola casa di Tina Grossman. Quando bussò, venna
ad aprire una ragazza su per giù di vent'anni, dai capelli rosso fuoco e lisci
fino al metà schiena, con due pozze azzurre. Rimase sorpresa di trovarsi
quell'uomo di bell'aspetto sul uscio della porta.
-Salve, sono l'agente David Rossi dell' FBI. Posso farle delle domande riguardo
le sue due colleghe?- -Si.. ehm, entri pure- -So che la sera della scomparsa si
Samantha, lei era presente al night club- -Non solo io...- rispose Tina stizzosa
-Lo sappiamo signorina, ma le altre due ragazze non hanno visto niente di
sospetto e speravamo che lei ci potesse aiutare-. La ragazza sospirò e cominciò
a parlare:-Vede, ecco, molto spesso i clienti si fermano a "parlare" con noi, e
altrettante volte andiamo con loro- -Capisco, ma non ha notato qualcuno di
strano in particolare, che si comportava in modo diverso. Forse silenzioso.-
Tina
fece per pensarci, andando indietro nei ricordi di molti giorni...
-Si.
C'è... un ragazzo che viene spesso, quasi ogni sera. E si mette all'ultimo
tavolo, quello meno illuminato-. David, speranzoso, continuò con le
domande:-Come mai le è venuto in mente proprio lui?- -Beh.. quando finivamo, lo
vedevo dirigersi verso il bancone, rigido e serio, e ogni volta si girava verso
le ballerine. Le guardava per pochi minuti e poi volgeva lo sguardo verso noi
del bancone, e poi ordinava solo una birra. E chiaccherava sempre con Roxanne-
Rossi s'incupì -Chi è questa ragazza, non ne sappiamo niente- -E' la più
chiaccherona, non si fa mai gli affari suoi e viene abbordata da chiunque.
Proprio "chiunque". Ovviamente a lei fa più che piacere, perchè lavorando
dietro le quinte, non ha modo di "rimorchiare"- Rossi riflettè su quelle parole:
era ora, un potenziale sospettato.Ora rimaneva da interrogare ancora una
testimone, e forse finalmente avrebbero catturato l' S.I.
-Mi
direbbe cortesemente dove abita la ragazza di cui parlava prima?- Tina annuì,
prese carta e penna e scrisse nome cognome e indirizzo di Roxanne. Rossi diede
una veloce occhiata: da quanto ne sapeva, non abitava lontano dal night.
David
ringraziò la ragazza e le chiese cortesemente la disponibilità, nel caso
avrebbero dovuto bisogno di un chiarimento.
Annabelle si stava preparando per andare a lavoro. Aveva chiamato la vicina per
tenere la piccola e, mentre metteva in borsa le chiavi, vide la bambina
avvicinarsi con il peluche in mano e con l'altra strofinarsi l'occhio.
-Mamma, vai via?- -Si cucciola, mamma va a lavoro. Adesso viene la signora
Bowman e ti tiene compagnia finchè non torno ok?- ma stavolta Serenity non si
comportò come le altre volte, mise il broncio pronta a piangere. Infatti,
Annabelle non ebbe nemmeno il tempo di parlare che sua figlia scoppiò in
lacrime, gettandosi nella braccia della giovane mamma:-Nooooo, maaaammaaa. Non
mi laciareee! Oggi tai co meeeeeee! Pe faoooreee!- Annabelle strinse forte
Serenity, e si mise a cullarla per tutto il salotto, nel tentativo di farla
addormentare ancora. Sfortunatamente, il piagnisteo continuò fino all'arrivo
della vicina, che prese immediatamente la bambina e raccomandò la ragazza di
stare attenta. Annebelle baciò la fronte di sua figlia e partì.
Mentre guidava, non potè fare a meno di pensare, come sarebbe stata la loro vita
se Spencer ci fosse stato fin dall'inizio, se la piccola avrebbe pianto così
tanto anche con il papà, se lei avesse fatto un lavoro diverso. Non riuscì a
trattenere qualche lacrima, e ripensò a quella notte, quella che le scombinò
tutta la vita:
Erano usciti dal cinema, mano nella mano: fra pochi giorni Spencer sarebbe
partito per Quantico e non l'avrebbe rivisto per molto, troppo tempo. Erano
entrambi silenziosi, Spencer poi era agitato e un po' angosciato: non gli andava
di lasciare Annabelle, proprio adesso che le cose fra loro miglioravano; era
quasi un anno che stavano insieme, e fra alti e bassi ce l'avevano fatta.
Arrivati a casa di Annabelle, si sedettero entrambi sul divano, e lei si
accoccolò addosso a lui. Spencer l'abbracciò stretta: ormai non era più timido
con lei, quando si lasciavano andare a dimostrazioni di affetto e amore.
Annabelle, dopo un sospiro, alzò la testa, incrociando gli occhi scuri del suo
ragazzo:-Mi mancherai Spencer- disse semplicemente, con gli occhi lucidi. Non
voleva piangere adesso, le lacrime le sarebbero servite quando se ne sarebbe
andato. Spencer le accarezzò una guancie e i capelli, rispondendo che era la
stessa cosa per lui.
Poi la baciò.
Un
bel bacio dolce, di quelli che crescono di intensità come una melodia al piano,
e in poco tempo Spencer si ritrovò sopra Annabelle, a baciarle il collo e a
stringere la sua mano, mentre lei gli tirava i capelli con quella libera.
Poi la ragazza prese l'iniziativa: liberò la mano dalla stretta di Spencer e,
mentre lui ancora era indaffarato con il suo collo, mentre i suoi primi sospiri
si facevano sentire, incominciò a sbottonare la camicia di lui, gliela tolse e
levò anche la cintura.
Spencer alzò il viso verso di lei, rimase a guardarla un po', poi lei gli
sorrise timida:-Annabelle...- sussurrò il genietto, lei lo fermò con un bacio
profondo e Spencer mandò al diavolo il suo super cervello e cominciò a
spogliarla.
Rimasero entrambi nudi e Spencer, nervoso come non mai, guardò di nuovo negli
occhi di Annabelle:-No..non sono sicuro.. se ti faccio...- -Spencer, ti prego-
incrociò le mani dietro al collo del ragazzo -ti prego, non mi dire che hai
timore proprio stasera. Non ora che sono più consapevole che non ci rivedremo
per molto. Spencer, ti pre..- non finì la frase perchè Spencer entrò in lei,
mozzandole il fiato. Entrambi rimasero immobili per quella sensazione
improvvisa, dolorante e magnifica, che lasciò spazio subito al piacere.
Annabelle muoveva il bacino, facendolo scontrare con quello di Spencer, che
spingeva piano in lei. I loro ansitì uscirono dalle loro bocche incontrollabili.
Tutto era veramente Perfetto. Mentre il ritmo delle spinte di Spencer
aumentavano sempre di più, lui affondò il viso nuovamente nel collo e nei
capelli di Annabelle, che gemeva di piacere e legò le gambe attorno alla vita
del ragazzo.
-Ah..ah.. Spence.. an..ancora- ansimava la ragazza, mentre lui ancora spingeva
più forte, ormai quasi incontrollabile. Quando Annabelle urlò perchè era giunta
e aveva superato il limite, Spencer continuò il suo "lavoro", affondando sempre
di più nella donna che amava. Arrivò anche lui al limite, urlando il nome della
sua ragazza, e non uscì da lei.
-Dio Annabelle, quanto ti amo-
Andarono avanti per tutta la serata, per tutta la notte, fermandosi quel poco
per riprendere i battiti del cuore e continuarono ancora ad amarsi
profondamente.
Ok,
primissima volta che scrivo"questo" :). Abbiate pietà e per favore ditemi
se il cap è stato, come dire, esauriente. Mi rincresce molto avervi fatto
aspettare tanto, malgrado la mia promessa. Nel prox cap spero di fare un salto
avanti con l'indagine, non sono un gran che nemmeno in quello ^^'.
Passiamo ai ringraziamenti:
takara: sei
sempre la prima che commenta... e non so proprio come ringraziarti! grazie
infinite per i complimenti. Anche io adoro Spencer nei panni di papà e di
fidanzato! E' una cosa che ho sempre immaginato. Ancora nn so bn cm evolvere il
rapporto padre-figlia, ma ho un'ideuzza piccola piccola ^^ ! grz del sostegno,
ciaoo
MagdaLikesButterflies:
hihihi, non voglio anticipare niente, perchè altrimenti non la legge più nex la
fic :>! cmq, anche la piccina n. 2 mi
sembrava adatta, ma la prima era tenerissimaa! grz dei complimenti! ciaooo :)
lillina913:
grazie dei complimenti! cavolo mi fate arrossire! spero che anche questo ti
piaccia, cerco di fare del mio meglio. :) byee
Tempest_the_Avatar:
si
infatti molte capita anche a me di trovare delle storie bellissime così, per
caso. grz mille byebye :)