“Che serata noiosa”,pensava l’agente Lennon,mentre sfiorava
con un dito l’orlo di un bicchiere colmo di coca cola corretta con scotch.
La prima missione degli agenti 8 e 9 era appena iniziata.
Venne battezzata da Lennon “Missione Serata
noiosa”,perché aveva preveduto una serata deludente già dall’inizio,mentre
si dirigevano con una limo al party,in una villa nelle campagne vicino il forte.
L’agente Holly in quel momento era assieme a
Lawrence,davanti al tavolo del ponch,mentre
studiavano la situazione: Sorotov giocava
d’azzardo,attorniato da conigliette della Playboy.
-Tu devi provarci con lui- le disse Lawrence.
-Io?- disse lei preoccupata,guardando verso lontano,posando
lo sguardo verso l’annoiato collega,che aveva appena bevuto l’ennesimo
bicchiere.
-E chi altro? Sei una donna! E per di più…attraente-
-Mah- si allontanò lei bevendo punch.
John era ormai sulla soglia dell’ebbrezza. Soltanto gli alcolici gli facevano
compagnia,in quella festa.
Il giovane stava per ordinare del Martini rosso,quando una
donna sulla settantina si avvicinò a lui.
-Ehi tu- gli disse -sai giocare a poker?-
John la squadrò: lei non era altro che una vecchia tartaruga
con un abito corto e scollato.
-le fiches le paga lei,vero?-
-Sì,vorrei solo un po’ di compagnia- gli disse,guardandolo
maliziosamente.
Poiché l’ebbrezza aveva ormai preso la mente di John,il
giovane accettò di fare l’accompagnatore della vecchia.
-Che fa?- disse tra sé Julia mentre vide John spostarsi
verso il grande tavolo da gioco,posto al fondo della sala.
-Lascialo fare- le disse Lawrence-
Lei è un’assistente di Sorotov-
-Ma è…ubriaco-
-Ma che vuole che sia…tranquilla,Lennon
sta dando del suo meglio. E anche lei lo deve fare,non stia attaccata a me! Io
devo cercare di parlare con qualche testa grossa…per
qualsiasi pericolo...usi l’orologio… -
E così l’uomo lasciò sola la collega.
Night così decise di prepararsi alla serata noiosa bevendo
del ponch.
Se doveva provarci con quell’orrore di uomo,era meglio che
si ubriacasse anche lei,come aveva fatto John.
-Se bieve trouppo,rischia
di ubriaccarsi- disse una voce sconosciuta,una voce
di un uomo che non voleva farsi gli affari suoi.
Night si voltò e vide un uomo di circa di circa
trent’anni,vestito elegantemente di grigio.Era castano
con gli occhi castani. Di bella presenza.
Aveva un accento dell’est Europa.Magari era russo come Sorotov.
-Se mi ubriaco non saranno fatti suoi-
-Lo so,si dovriebbe prieoccupare il padrone di cassa,a mandarla fuori e accompagniarla a casa-
La ragazza inarcò un sopracciglio.
-è vienuta suola a questa fiesta
oppure è in cuompagnia?-
-Non le pare che questo sia poco importante?-
Night diffidava di quella persona: e se fosse una spia
anch’egli,e voleva indagare non solo su lei,ma anche su di John e Lawrence?
-Mi chiedievo sie
quel giouvane ragazzo fuosse
suo amico- disse,indicando John Lennon alquanto esultante,dopo aver vinto alla
roulette- Se fuosse il suo ragazzo,sariebbe alquanto cretino che la lasciasse per gioucare alla roulette con una viecchia,
chyort!-
-Non conosco quel giovane- e si allontanò da lui.
-Aspietti! Mi dica almeno cuome si chiama,signiorina-
-Giulietta- disse la giovane,mentendo.
-Con muolto piacere. Io sono Dimitrji Sorotov-
“Sorotov. Un nemico” pensò tra sé
l’agente Holly.
-Signiorina. Io non vuolevo disturbarla. Ma io non avere mai visto donna così
bella come lei-
Night pensò che forse era meglio farselo amico,questo Sorotov,che sicuramente era il fratello del professore Igor,che
giocava a carte nello stesso tavolo di Lennon.
-Oh,questo mi fa molto emozionare- disse lei,cercando di
fare la finta interessata.
Sorotov le prese una mano e la
portò nella sala accanto a ballare.
John continuava a giocare,a ridere con la vecchia e a
tracannarsi di Gin e Vodka.
Non notò che un uomo cercava di provarci con la collega che
gli piaceva.
Dopo molti balli e dopo pause dove bevettero alcolici,che
stavano facendo perdere la lucidità a Night,
i due si riunirono nell’ultimo ballo:
Sorotov pose le mani sui fianchi
della giovane,mentre Night appoggiò le mani sulle spalle dell’uomo.
In fondo,questo Dimitrji era un
uomo molto attraente,ma non bello come il “suo” agente Lennon.
Dimitrji si avvighiò
sempre più alla donna,le prese il volto con le mani,avvicinando le sue labbra a
quelle della ragazza.
La ragazza lo bloccò posando le dita sulle labbra dell’uomo.
-Signore,non sta correndo troppo?-
Ecco,brava. Aveva evitato un bacio da quello là.
-Lei mi ha incantato come una sirena,chyort-
“Che buffone,questo Sorotov” pensò
la ragazza.
Ma Sorotov non si voleva
arrendere. Voleva conquistarla a tutti i costi.
Così propose di portarla in una stanza al piano di sopra.
Night era tranquilla,e lo seguì. Aveva una pistola nella
giarrettiera sinistra e poi l’orologio sparava microscopici proiettili con del
sonnifero,quindi poteva stare al sicuro con questo equipaggiamento di difesa
personale.
Sorotov le mostrò una stanza
bianca,dal letto matrimoniale con le lenzuola color crema.
Che stanza carina.
Nella scrivania vi erano molte carte scritte da tanti numeri
e da tante formule incomprensibili.
Night dedusse che Dimitrji era un matematico.
Molti areoplanini erano posti su delle
mensoline,in bella mostra.
-Io e mio fratello piacere tanto collezionismo-
puntualizzò,mentre le mostrò un modellino aereo della prima guerra mondiale-
Dopo pochi minuti passati a guardare aerei,arrivò un
cameriere,che portò dello champagne.
Appena quest’ultimo uscì,Sorotov chiuse
la chiave e se la mise in tasca.
Poi si diresse verso lo champagne,e lo versò nei due calici.
-Alla salute- dissero i due,bevendo successivamente.
I minuti passarono,e Sorotov
cercava di conquistarla accarezzandola sul viso,e anche volgarmente,sulle
gambe.
Poi la fece distendere sul letto,e fece scorrere le dita
dalle cosce verso l’interno. Riuscì a darle pure un bacio sulle labbra.
Era il momento buono per chiedere rinforzi.
Nonostante fosse ubriaca,diede con molta lucidità l’allarme
a Lennon e a Lawrence e poi fece addormentare l’uomo.
Si liberò dalla stretta dell’uomo, togliendo per prima cosa
la mano vicina alle cosce.
-Fottiti,bastardo- disse,sparandogli, per sicurezza,un altro
proiettile con sonnifero.
In quello stesso momento,qualcuno bussò forte alla porta.
Sembrava che stesse bussando uno scimmione inferocito.
-Amore amore aprimi! Anzi spacco la porta! Julia!!!!-
La voce era di John,che ovviamente,era privo di coscienza.
Night sfilò dalla giarrettiera,vicino alla pistola, una
chiave pass par tout,e aprì la porta.
Un John dai capelli scompigliati e tutto sudato l’accolse
preoccupato.
-Chi cazzo è quel bastardo?- disse,mentre vide Sorotov.
-Un nemico appena sedato-
-Ti ha fatto qualcosa?-
-Quasi-
-Ma io lo ammazzo,questo coglione-
John stava per prendere la pistola,ma venne bloccato da
Night,che rise.
-Tranquillo,me la sono cavata,sono sana e salva,mio caro e
bello agente segreto-
E detto così (palesemente senza lucidità),lo prese per il
viso e lo baciò.
Lawrence arrivò,ma ormai l’allarme rosso (sia dell’orologio
di Night che del “Non-relazionometro”) era terminato.
-Siete ebbri,Dio
Santo- disse,lievemente preoccupato.
Menlove ave.
Tarantantan! Eccomi qua con un
nuovo capitolo,partorito con tanta fatica -.-“”” bene,questa è la prima
parte,dove ho scritto la missione svolta da Night,nella prossima parte ci sarà
John,e poi farò parlare a Lawrence…carino
Lawrence,non si è nemmeno preoccupato per il non relaziono metro! Ha pensato
più alla salute dei suoi colleghi u.u
Ringrazio Zazzà,Thief,Andry e Giuly
per avermi recensito ^^ ma anche a chi sta solo leggendo la storia! A presto!
Ora scappo…
Night Julia Holly