Is
not a love triangle
«Allison..
Ti va di parlarmi di October?»
Quando
Dean glielo aveva chiesto, Allison era rimasta perplessa per un
attimo.
Onestamente,
anche se non glielo avrebbe mai detto, aveva pensato che a lui non
importasse niente di niente della piccola.
E
l'aveva pensato per diversi motivi.
Primo
fra tutti l'esitazione che aveva avuto quando gli aveva chiesto
aiuto..
Se
gli interessava davvero sapere qualcosa di sua figlia,
perchè aveva
esitato davanti alla sua richiesta di aiuto?
Forse
adesso gli interessava, perchè sapere di che colore ha i
capelli, o
gli occhi.. o sapere qual è la sua canzoncina preferita, era
quello
che gli serviva per trovare dentro di sé la giusta voglia di
ritrovarla.
Forse
– anche se Allison ne dubitava – voleva solo
accertarsi che Lisa
non avesse ragione e che quindi la piccola esistesse davvero.
No!
Dean
era stronzo a volte, ed era emotivamente immaturo, ma.. lui le
credeva.
O
almeno lei sperava che fosse così.
Ma
ora, cosa doveva fare?
Asciugarsi
gli occhi e parlargli di October o chiedergli perchè di
colpo gli
interessava sapere di lei?
Sospirò
e si asciugò gli occhi prendendo la sua decisione. Poco
importava se
chiedeva solo per sfatare i suoi dubbi..
Lei
adorava parlare della sua bambina e nonostante tutto. Dean aveva il
diritto di sapere.
Oramai
l'aveva coinvolto e non era giusto tenerlo all'oscuro.
«Cosa
vuoi sapere?» chiese.
«Tutto
quello che ti viene in mente..» rispose lui «Per
favore..»
Allison
fece un grosso respiro e si schiarì la voce.. Tutto quello
che le
veniva in mente era tanto, ma non potevano fare altro che aspettare
l'arrivo di Castiel, quindi, tanto valeva ammazzare il tempo.
Castiel..
I
pensieri di Allison si soffermarono su di lui.
Se
lo immaginò scontrarsi con Anna, picchiarla senza
pietà solo perchè
lei non aveva avuto pietà per il suo povero viso, e per
tutto il
resto, nello scontro che avevano avuto poco prima.
Si
preoccupò pensando che, il sentimento che muoveva Castiel a
scontrarsi con l'altro angelo, un tempo suo superiore, non era il
migliore dei sentimenti.
L'odio
e la rabbia avrebbero potuto fargli perdere la lucidità e
avrebbe
potuto farsi male.
Ma
Cass era un angelo saggio e consapevole delle sue azioni, e teneva
troppo a lei ed October per compiere gesti avventati che l'avrebbero
anche solo ferito gravemente.
«Ehm..
lei ha capelli dorati.. Quando è nata tendevano un po' al
rossiccio, ma col tempo i riflessi rossi sono spariti ed ora ha il
tuo stesso identico colore.. Ma ha i miei occhi.. Occhi nocciola
quasi sempre velati da un sottile strato lucido.. Anche quando
è
felice.» iniziò «Adora l'altalena..
Quando la porto al parco,
sulle giostrine piange disperata se qualcuno la occupa e lei non
può
salirci. Adora assaggiare tutto.. Tutto quello che posso farle
assaggiare ovviamente. Guarda curiosa ogni cosa intorno a lei e
quando ha sonno si prende il viso tra le mani e lo stringe tirandolo
verso il basso nel disperato tentativo di tenere gli occhi aperti..
Le prime volte credevo che fosse una specie di gioco, e ho cercato di
distrarla da questa abitudine.. Ha la mia pelle chiara e le
rimanevano tutti i segni rossastri delle mani sul viso..»
Si
fermò e sorrise, così come Dean che la fissava
estasiato, quasi
come se stesse ascoltando una bellissima favola.
«Ma
poi ho capito che lo faceva quando aveva sonno e così, ora
appena la
vedo farlo, la prendo in braccio e la porto di sopra nella sua
camera. La tengo in braccio e mi siedo sulla sedia a dondolo.. E
piano piano lei si assopisce arrotolandosi tra le dita una ciocca dei
miei capelli.»
«E
dorme tutta la notte o si sveglia?»
«Dipende..
A volte si addormenta presto e quindi all'alba si sveglia, sazia di
sonno e inizia a urlare cose senza senso.. che – ho capito
–
essere il suo modo di canticchiare.. Lei si afferra i piedini con le
mani e mormora mormora.. fin quando non vado a prenderla. La porto
nel lettone con me e lei si nasconde sotto le lenzuola e giochiamo a
cucù.. E si diverte.. e la sua risata.. è una
gioia per le
orecchie.»
Si
fermò e scoppiò in lacrime.
Le
mancava la sua bambina e iniziava a temere che non l'avrebbe rivista
mai più.
*****
Cosa
poteva dirle per farla sentire meglio?
Si
sentiva tremendamente in colpa per averle chiesto di parlare della
piccola.. Se non l'avesse fatto, ora probabilmente starebbe dormendo
stremata dal pianto.
E
invece, singhiozzava e lui era incapace di fare o dire qualcosa per
farla stare meglio.
Gli
era piaciuto sentire della bambina. Gli era piaciuto sapere che era
il perfetto mix tra loro e gli era piaciuto sentirlo raccontare da
lei che aveva una predisposizione naturale a raccontare le cose.
Gli
era piaciuto tutto, ma vederla piangere disperata ora, gli straziava
il cuore.
Voleva
stringerla e rassicurarla, ma farlo sarebbe risultato ipocrita,
perchè lui non sapeva se tutto sarebbe andato per il meglio.
Ci
sperava e aveva cercato di infonderle coraggio già prima, al
suo
arrivo.. Ma ora se ne stavano da ore chiusi dentro una camera
d'albergo, con Sam fuori in giro a cercare piste e tracce,
contattando amici che preferiva non conoscere, e Castiel alla ricerca
di Anna che – oramai non gli era più difficile
crederlo – aveva
preso la bambina, rivelandosi l'infima stronza che Allison aveva
sempre sostenuto fosse.
Si
passò la mano sul viso e la osservò alzarsi,
nervosamente in preda
ai singhiozzi più forti che avesse mai sentito.
«Allison..»
«La
ucciderò! Lo giuro.. fosse l'ultima cosa che faccio, io
ucciderò
quella maledetta di Anna.. Si è presa tutto quello che
è mio.. Te,
e con te la mia serenità e ora nostra figlia..»
Nostra..
era la prima volta che questa espressione non lo terrorizzava o
disorientava.
Anzi..
lo incuriosiva e lo riempiva di tenerezza.
Tenerezza
nel pensare che, da qualche parte, una profumata e deliziosa bambina,
con la pelle della mamma – e quindi la più bella e
morbida che
avesse mai accarezzato – aspettava di essere stretta tra le
braccia.
E
quella deliziosa creatura, era anche sua.
Voleva
bene a Ben, come se fosse suo – cosa che effettivamente non
era mai
stata chiarita davvero – ma October, era sua davvero e senza
dubbio. Aveva il suo sangue e racchiudeva in sé tutti i
dettagli che
facevano di lei una Morgan/Winchester.. E lui quell'accoppiata
l'aveva sempre amata.
Si
perse per un po' nei suoi pensieri e poi si alzò allarmato
quando
vide Allison prendere un pugnale, e uno strano libro.
Immaginava
cosa volesse farci, e non gli piaceva per niente quell'idea.
«Che
vuoi fare?» le chiese raggiungendola «Invocare
Anna, e batterti con
lei con l'intento di ucciderla?»
«Esatto..
Ma prima la torturerò senza pietà
finché non mi dirà dov'è
October.»
«Un
piano geniale.. Si, fatti uccidere. Così, quando ritroveremo
la
piccola non avrà più la sua mamma.»
«Cosa
dovrei fare secondo te?»
«Avere
pazienza.. Castiel sta arrivando e sono sicuro che ci darà
buone
notizie. Ti prego..»
Allison
si calmò e fece un grosso respiro.. Dean aveva ragione e lei
doveva
stare calma, anche se era difficile.
Scosse
il capo gettando pugnale e libro sul letto e scrollò le
spalle come
per rilassarsi prima di un grande incontro di box.
«Hai
ragione..» sussurrò «E' solo che non so
più a cosa aggrapparmi..»
«Aggrappati
a me..» le sussurrò Dean a sua volta. Le prese le
mani e le baciò
dolcemente speranzoso di essere abbastanza forte da sorreggerla.
*****
Lui
si stava facendo in quattro per aiutarla e come al solito, Dean
Winchester si prendeva le coccole e i momenti intimi.
Come
quello che gli si era presentato davanti non appena era arrivato
nella stanza.
Aveva
chiamato prima di arrivare, e aveva immaginato che Allison non fosse
sola, ma nonostante tutto, il pensiero che lì ci fosse
proprio Dean
che le stringeva le mani con fare apparentemente romantico, non
l'aveva neppure sfiorato.
Si aspettava di trovare Sam forse.. Si!
Sam
poteva anche essere logica come presenza..
Invece
c'era Dean e vedere Allison con le mani dentro le sue, gli dava il
voltastomaco..
Si
schiarì la voce, rumorosamente, incurante della
possibilità di
interromperli..
Non
sapeva se c'era effettivamente qualcosa da interrompere, ma se c'era
gliene importava ben poco.
Fece
qualche passo avanti e osservò in ogni minimo dettaglio i
gesti di
Allison.
Si
era allontanata da Dean non appena aveva sentito il suo arrivo.. E
questo era un bene.. Ma si era allontanata perchè voleva
farlo, o
solo perchè non voleva ferirlo?
La
prima opzione gli piaceva decisamente di più della seconda.
Guardò
il libro stretto in una delle sue mani e lo agitò un po'.
«Ti
ho portato Il mago di Oz. E'
uno dei tuoi libri preferiti e ho pensato che leggere ti avrebbe
distratta.. Ma vedo che ti stai già distraendo a
sufficienza.» le
disse lanciando il libro sul letto.
Si
voltò verso la porta ed uscì fuori per
riflettere..
Doveva
calmarsi e ricacciare indietro la sua gelosia.
Perchè?
Perchè aveva chiamato Dean? Lui non le bastava? Doveva per
forza
coinvolgere anche l'ex cacciatore?
Si
passò la mano sul viso e si mise a sedere sui gradini del
piccolo
portico frontale alla stanza.
Fece
dei grossi respiri, cancellando – o almeno provandoci
– dalla sua
mente l'immagine appena vista, e poi le sentì..
Le
mani che tanto amava accarezzargli i capelli..
Chiuse
gli occhi per un attimo e li riaprì giusto in tempo per
vederla
sedersi accanto a lui.
«Grazie
del libro.. E' stato molto carino da parte tua..» la
sentì
sussurrare.
«Non
carino abbastanza visto che Dean si prende la tua gratitudine ed il
tuo affetto, ed io solo delle botte da parte di Anna.»
«Cass..
stava solo cercando di confortarmi.. Ti prego, non fare
così..»
«Perchè
non dovrei? A lui non è mai importato veramente di te..
Eppure tu
l'hai chiamato.. Prima di me ci scommetto..»
«Si,
perchè ero vicina a Cicero quando October è
scomparsa e il panico
mi ha sopraffatta e sono andata da lui che era il più
vicino..»
Castiel
sospirò e la guardò. «Ci sei andata
solo per questo?»
Allison
sorrise appena e gli prese amorevolmente il viso tra le mani poggiando
delicatamente la bocca sulla sua..
«Solo
per questo..» gli sussurrò «Ora dimmi
cosa sai.. Questo non è un
triangolo amoroso.. Stiamo cercando October.»
L'angelo
sorrise dolcemente e prima di parlare, la baciò di nuovo
stringendola forte a sé.
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