cap24
Buongiorno a tutte splendide fanciulle. E' giorno di
capitolo!
Ringraziamo tutte quante per l'affetto che ci dimostrate, e anche chi
ci ha contattato privatamente per approfondire la conoscenza!
Siamo sempre più contente del fatto che ci continuate a
seguire in tantissime e soprattutto che la storia vi piaccia sempre di
più.
Noi da parte nostra ci metteremo sempre più impegno nello
scrivere capitoli che speriamo apprezziate sempre maggiormente.
Ora risponderemo alle recensioni e poi vi lasceremo al capitolo!
A lunedì! Bacioni a tutte.
_Miss_: ciao
Miss! Grazie infinite dei complimenti che sempre ci rivolgi. Siamo
molto contente che ti piaccia la storia! Bacioni!
Ed4e: ciao!
Il piano era quello di far mettere insieme Angela e Ben. Be' Edward e
Bella se ne accorgeranno presto tutti che stanno insieme, non hanno
bisogno di dimostrare niente a nessuno. Vedrai già da questo
capitolo! Per quanto riguarda l'anticipazione abbiamo deciso che la
metteremo una volta ogni tanto.
Un bacione e grazie di tutto!
giova71:
ciao! Contente che ti sia piaciuto il loro piano e sì,
Rosalie ha messo subito a posto quell'oca di Tanya!
Ma non è finita qui! Vedrai.... Bacioni e grazie!
barbara_f: grazie
barbara, e non smetteremo mai di ringraziarti per seguirci anche qui.
Bacioni!
ashar: ciao!
Bene contente che Rosalie ti sia piaciuto, per noi è un
mito! Eh sì piano piano dobbiamo formare le coppiette. Chi
saranno i prossimi? Bacioni!
MaRtA HaLe: ciao
carissima! Siamo felici che anche a due a due comunque a tu riesca a
recensire. Maledetti pc che non funzionano!!!! Alla festa di Rosalie ti
assicuro che ne vedrete delle belle! La abbiamo addirittura dovuta
dividere in due capitoli da quanto c'è da raccontare. E
per tua estrema gioia ti anticipiamo che vedrai in primo
piano anche la tua coppia preferita! Bacioni!
bellad93:
ciao! Perchè povero Edward, alla fine vedi bene che si
è divertito anche lui a fare la scenetta, anzi alla fine era
molto curioso di vedere se l'esito fosse positivo! Bacioni!
Nerak:
ciao Karen! Finalmente Ben si è svegliato e Rosalie
è stata una vera furia.... che vuoi che ti dica Tanya la
faremmo furoi volentieri anche noi, ma vedrai che prima o poi
avrà quel che merita! Sii paziente! Bacioni e grazie!
vanderbit:
ciao! Anche a noi piace molto Rosalie nella saga, anche se nei film in
confronto al libro, l'hanno valorizzata poco e quindi nella nostra
fiction abbiamo voluto darle più spazio! Purtroppo con Tanya
non è ancora finita, ma vedrai che.... In questo capitolo si
capiranno meglio i sentimenti e le intenzioni di Emm. Sì
l'idea di Bella l'abbiamo presa da Midnight Sun e adattata alla nostra
storia. Adoriamo quel manoscritto anche se non verrà mai
finito, ma quasi quasi, io IsaMarie, lo preferisco ancora di
più che Twilight, perchè adorando Edward
preferisco sapere di più cosa pensa lui! Bacioni e grazie!
Austen95: grazieeeeeee
e bacionissimi!!!!
Lalayasha:
ciao Rossella! Per quanto riguarda il pessimismo e l'insicurezza di
Bella, è ancora un po' presto perchè le passi!
Però vedrai che Edward ci lavorerà sopra
aiutandola! siamo strafelici che ti sia praticamente piaciuta ogni cosa
del capitolo! Bacioni e grazie mille!
Niky4ever:
ciao Nicole! Anche noi amiamo Rosalie ma soprattutto odiamo Tanya
& company e vedrai alla festa di Rosalie.... Basta non dico
più niente! Bacioni egrazie!
Alba97: ciao
e grazieeeee! Ci fai arrossire con tutti questi complimenti! Eh
sì Edward è perfetto in tutto ma come fidanzato
è una favola. Vedrai sarà sempre meglio! Bacioni!
Giada is owned by
Edward: ciao e grazie per
tutti i complimenti! Anche secondo noi Rosalie ed Emmett sono perfetti
e vedrai che fuochi d'artificio! Per Alice e Jasper ci vorrà
ancora un po'! Bacioni e ancora un sentito grazie!
Ok abbiamo risposte a tutte e ora non ci resta che
augurarvi:
BUONA LETTURA!!!!
CAPITOLO
24
Studiare
insieme!
Pov
Bella
Eravamo
fuori nel parcheggio, quando vidi Angela e Ben venire verso di noi mano
nella mano. Erano tutti e due sorridenti e quando ci
raggiunsero abbracciai subito la mia cara amica. Ero felicissima per
lei, e anche per Ben che era proprio un bravo ragazzo. Mi accorsi che
guardava in cagnesco Edward, probabilmente pensando che volesse
portarsi a letto quella che finalmente ora era la sua donna…
Mi dispiaceva per Edward, perché sapevo che Ben gli era
molto simpatico, ma mi tranquillizzai subito quando lo vidi dargli una
pacca sulla spalla e sorridergli. Così mi avvicinai e sentii
cosa gli stava sussurrando all’orecchio, per non farsi
sentire da Angela.
-Non ti
preoccupare amico, non ho nessuna intenzione di provarci con lei. Il
mio cuore è già stato rubato da
un’altra dolce fanciulla, che però ha una
testolina un po’ perversa e aveva deciso che tu avessi
bisogno di una piccola spinta per capire cosa ti stavi perdendo!- gli
spiegò.
Ben
sgranò gli occhi per la sorpresa, probabilmente sia per la
scoperta che la scenetta di prima faceva parte di un piano architettato
per fare in modo che lui si sbloccasse con Angie, e sia per le cose che
gli aveva rivelato Edward, indicandomi. Si girò
automaticamente verso di me.
Pensai subito che
volesse come minimo tirarmi il collo per la mia intromissione, ma la
sua espressione sbigottita mutò in un enorme sorriso e mi
prese tra le braccia facendomi volteggiare e ringraziandomi, sotto lo
sguardo divertito di tutti i presenti, e quello confuso di Angela. Le
feci cenno che dopo le avrei spiegato tutto. Quando mi rimise
giù, mi accorsi che Edward era nervoso ed impaziente di
starmi vicino.
-Non ne potevo
più, credimi!- mormorò al mio orecchio; poi mi
abbracciò e mi baciò appassionatamente in mezzo
al parcheggio, davanti agli sguardi attoniti di Angela, che non sapeva
ancora niente di noi e di parecchi studenti.
Effettivamente
poteva sembrare strano dato il nuovo legame familiare che avevamo, ma
in fondo noi ci conoscevamo solo da due settimane e sinceramente
dell’opinione altrui non me ne era mai importato
granché. Quando ci staccammo, anche per i continui colpi di
tosse di mio fratello e di Emmett, Edward mi guardò negli
occhi con un’espressione di assoluta felicità, che
se possibile, lo rendeva ancora più bello.
-Ora non hai
più scuse, tutti devono sapere che sei la mia ragazza!-
disse ad alta voce.
Ero felice, felice
ed appagata come non mai e mi presi le mie soddisfazioni: con la coda
dell’occhio vidi Lauren e Tanya, che vicino alle loro auto,
erano livide di gelosia e furiose per la rabbia. C’era una
cosa che però mi rodeva e mi dava parecchio fastidio: quelle
due oche, senz’altro, pensavano che io non fossi
abbastanza per lui, che sarei stata una delle tante… ma si
sarebbero presto ricredute.
Poi mi staccai e
mi spostai verso le mie sorelle. Sì, ormai le consideravo
tutte e due come delle vere sorelle. Sospirai forte ed Alice si
preoccupò subito, anche perché aveva seguito il
mio sguardo.
-C’è
qualcosa che non va, Bella? Non devi farti mettere sotto da loro.
Quando vedranno quanto Edward tiene a te, vedrai che non gli ronzeranno
più intorno. Prima o poi si dovranno mettere il cuore in
pace!- asserì sicura.
-Non so Alice, tu
non le conosci. Specialmente Tanya. E ora sono preoccupata anche per te
Rose. Non che non sia contenta di tutto quello che le hai detto,
anzi… avrei voluto assistere! Però non vorrei che
ti facesse qualche tiro mancino… sai
com’è fatta!- mi preoccupai. Rosalie rise forte.
-Non ti
preoccupare Bella, ho la scorza dura! Se mi cercherà
troverà pane per i suoi denti!- mi rispose sicura. Era vero,
Rose, quando ci si metteva, poteva veramente far paura. Al solo
guardarla, incuteva rispetto e molte ragazze della scuola, nonostante
la sua poca dimestichezza con gli uomini o forse proprio per questo suo
aspetto, la veneravano, tanto che era presidentessa del comitato
scolastico, per l’organizzazione di tutti gli eventi
importanti, e senza un suo parere nessuno si muoveva. Aveva un gusto e
un’eleganza impeccabili, che non sfociavano mai
nell’eccessivo o nel pacchiano. Anche per questo motivo Tanya
non l’aveva mai sopportata, perché Rosalie non
l’aveva mai voluta nel comitato e lei se l’era
legata al dito. Ora, dopo l’umiliazione che le aveva inflitto
quella mattina davanti a tutti, non ero per niente tranquilla.
Alice mi riscosse
dai miei pensieri.
-Allora ragazzi,
cosa facciamo?- chiese. Dagli sguardi sconsolati di tutti capimmo
subito che non avevamo molte alternative: COMPITI! Purtroppo avevano
iniziato a riempirci, anche perché eravamo tutti
all’ultimo anno e avremmo dovuto sgobbare molto per
l’ammissione alle varie università… e
tenendo conto che il mio più grande sogno era quello di
riuscire ad entrare ad Harvard… be’ avrei dovuto
darci sotto!
Mi resi conto che
ancora non sapevo dove volesse andare Edward e cosa volesse fare.
Iniziai a sentire un nodo allo stomaco al pensiero che tra meno di un
anno probabilmente ci saremmo dovuti separare… Basta, Bella!
Finiscila di piangerti addosso! Ma è mai possibile che tu
non riesca a goderti il presente? Era appena il primo giorno che
stavamo assieme e iniziavo a farmi già le paranoie per
quando ci saremmo dovuti lasciare… magari tra un anno non
saremmo neanche più stati assieme… altra fitta
allo stomaco.
-Che
c’è, Bella, non stai bene?- mi chiese premuroso
Edward.
-No, no tutto
bene, è che devi fare l’abitudine ad avere una
ragazza che viaggia un po’ troppo con la fantasia e si fa
delle paranoie mentali, senza neanche avere la minima conferma a tutto
quello che pensa!- risposi sincera e mi misi a ridere, seguita da lui
che un po’ rassegnato mi disse: -Sì me ne ero
già accorto. Diciamo che ne ho avuto un piccolo assaggio dal
tuo discorso di ieri- e scosse la testa, poi insistette: -Ma
adesso a cosa ti riferivi di preciso?- indagò.
Ahi… generalmente quella del futuro era sempre
un’incognita che mi provocava fastidio e malessere
fisico… ma con Edward la stessa mi faceva quasi
soffrire…
Cercai di cambiare
discorso, non volevo fargli capire che le mie paranoie andavano
così lontano, ci sarebbe stato tanto tempo per affrontare
quel discorso.
-Niente non ti
preoccupare- lo rassicurai e poi mi rivolsi a tutti. -Dai andiamo a
casa, preparo una bella torta al cioccolato, iniziamo a studiare e poi
facciamo una bella pausa merenda, appena è pronta!- mi
sentii di nuovo sollevare, ma stavolta avevo il sedere per aria ed ero
sulle spalle di qualcuno che stava saltellando felice. Chi poteva
essere se non Emmett? Ovvio: solo lui poteva eccitarsi così
alla parola torta.
-Emm mettimi
subito giù brutto orso da circo. Mi farai vomitare tutto il
pranzo, se non la pianti di sballottarmi!- gli urlai. Ma probabilmente
le risate che scuotevano le mie parole, non lo convinsero e quindi
continuò imperterrito nei suoi festeggiamenti.
-Jazz, ti prego
aiuta la tua povera sorellina!- mi appellai a mio fratello.
-Ma tu sei matta!
Hai visto quanto è più grosso di me!- e tutti
scoppiarono ancora di più a ridere.
-Emmett Cullen se
non mi metti subito giù, giuro che la tua fetta di torta
sarà così piccola che non riuscirai nemmeno a
sentirne il gusto!- e come se avessi pronunciato un incantesimo, mi
ritrovai immediatamente in piedi, con la faccia seria di Emmett che mi
scrutava.
-Stavi scherzando
vero Bellina! Non puoi fare questo al tuo orso!- e sporse il labbro
inferiore come un bambino spaventato. Gli scoppiai a ridere in faccia,
era troppo irresistibile.
-Se non mi avessi
messo giù subito, potevi stare tranquillo che
l’avrei fatto, eccome!- e dandogli un pugno sul braccio,
chiusi il nostro siparietto.
Entrammo in auto,
salutando Ben e Angela, che rifiutarono il nostro invito, per rimanere
un po’ da soli, giustamente.
Una volta a casa,
preparai subito la torta e la misi in forno a cuocere.
Ci accomodammo
tutti al tavolo del salone, convinti di riuscire a studiare insieme, ma
i risultati furono pessimi. Così decidemmo di dividerci
nelle varie stanze, a seconda delle materie da studiare, e di
ritrovarci dopo un’ora in cucina per mangiare la torta, che
avrebbe pensato Esme a sfornare.
Naturalmente io ed
Edward finimmo nella sua stanza del pianoforte, dato che i maggiori
compiti ce li avevano dati biologia e trigonometria, le materie che
frequentavamo assieme.
Ci eravamo
accomodati sul divano e stavo finendo un esercizio di trigo, quando
vidi con la coda dell’occhio Edward che mi fissava con
un’attenta ammirazione. Involontariamente arrossii un
po’.
-Se non la smetti
di fissarmi, mi spieghi come faccio a concentrarmi su trigo?- gli
chiesi.
-Mmm…
non riesco a smettere… sei troppo bella- mi
sussurrò, di nuovo con quel tono di voce, che mi faceva
venire in mente un sacco di pensieri, uno meno casto
dell’altro. Ecco, se prima era un lieve rossore, ora ero
color ciliegia, ne ero certa! Cercai comunque di fare
l’indifferente.
-Non hai da
studiare?- mormorai, cercando di non distogliere lo sguardo dal
quaderno.
-No ho finito.
Aspettavo te per iniziare biologia, e nell’attesa, se non ti
dispiace, vorrei continuare a fare quello che facevo prima, anche
perché non ne posso fare a meno. Se possibile quando sei
concentrata a far qualcosa diventi ancora più irresistibile-
continuò come se niente fosse.
Ok così
non avrei concluso niente.
-Allora
nell’attesa, anziché perdere tempo, mi controlli
gli altri esercizi, che sicuramente ho sbagliato,
così ti rendi utile, e io non mi sotterro per
l’imbarazzo, ok?- gli proposi.
-Va bene, ma solo
perché se continuo così rischio di saltarti
addosso!- e ci mettemmo entrambi a ridere.
Dopo tre quarti
d’ora avevamo finito tutto, sia trigo che bio. Certo che, a
parte le distrazioni ovvie, studiare con lui mi venivano davvero
facile: era un ottimo insegnante calmo e paziente; quello che non
capivo io me lo spiegava lui e viceversa.
Pov
Edward
Trascorremmo tutto
sommato una piacevole oretta di studio; l’unica cosa che mi
aveva infastidito leggermente era la sua costante poca autostima: le
avevo controllato, come mi aveva chiesto, gli esercizi di trigo che, a
detta sua, era sicura di aver sbagliato. Invece erano praticamente a
posto; c’erano un paio di errorini di calcolo, ma erano
frutto di distrazione: il procedimento invece, che era molto complesso,
l’aveva capito perfettamente. Mi dispiaceva molto vedere come
lei stessa sminuisse le sue capacità… in
realtà aveva un gran cervello, attento ed intuitivo e una
mentalità aperta e ricettiva… non avrebbe certo
sfigurato in una prestigiosa università, magari del calibro
di Princeton, Yale o Harvard…
La sola ed unica
cosa in cui avrebbe dovuto migliorarsi era l’autostima: aveva
bisogno di avere più fiducia in se stessa e in
quell’ambito io avrei potuto senz’altro dare il mio
contributo, aiutandola e rendendola più consapevole delle
sue qualità, non solo intellettive ma anche
fisiche… già, era davvero bellissima
così assorta…
-Ecco fatto!-
esclamò soddisfatta, chiudendo i libri. -E siamo anche in
antic…- non riuscì a finire la frase,
perché la sua bocca si ritrovò improvvisamente
impegnata con la mia.
Baciarla era ogni
volta un’esperienza che mi lasciava senza fiato. Le sue
labbra vermiglie e carnose mi attiravano come il canto di una sirena
attirava i marinai, ammaliandoli. Non riuscivo a resistere.
Bella mi aveva
messo entrambe le mani intorno al collo, e aveva iniziato a stringere i
miei capelli con le sue piccole dita. Il suo profumo mi inebriava.
Stavo perdendo completamente la concentrazione. Percepivo solo lei. Lei
e il suo calore. Lei e il suo odore. Lei addosso a me. Tutto il mio
mondo.
Le nostre lingue
ora stavano di nuovo giocando felici, si assaporavano a vicenda mentre
la stringevo sempre più a me. Senza rendermene conto
l’avevo portata a sedersi sopra di me. Mi staccai leggermente
per scendere a baciarle il collo. La sentivo ansimare, fremere e le sue
mani stringevano spasmodicamente i miei capelli, rendendomi ancora
più eccitato: quel suo gesto così possessivo mi
faceva impazzire.
Ritornai alle sue
labbra e senza staccare le nostre lingue, che fameliche si cercavano,
si rincorrevano, e giocavano a un eccitante gioco all'interno delle
nostre bocche, le mie mani si infilarono sotto la sua maglietta e presi
ad accarezzarle la schiena. La mia mano destra cominciò a
vagare. Dalla schiena si spostò sulla vita. L'accarezzai con
un dito e lo feci arrivare fino al suo fianco. Lì la sua
pelle era libera dalla maglietta, e io preso dalla frenesia che quel
contatto mi trasmetteva, vi poggiai il palmo aperto, e lo feci
scivolare dal basso verso l'alto. E viceversa. Poi da destra verso
sinistra. Spingendomi sulla sua pancia, arrivando in
prossimità dell'ombelico. E utilizzando solo un dito, le
disegnai dei cerchi immaginari intorno. Dio quanto era morbida e
vellutata quella pelle! Se penso a tutte le volte che avevo immaginato
di toccarla e accarezzarla… ma la voglia che mi scatenava il
ricordo non era neanche paragonabile alle sensazioni che stavo provando
in quel momento! Con una mano tenevo la sua nuca per far avvicinare il
più possibile il suo viso al mio; con l’altra
ritornai ad accarezzarle la schiena, provocandole brividi e sospiri di
piacere.
La sua pelle era
calda, scottava sotto il mio tocco che da delicato stava diventando via
via più frenetico ed io mi inebriavo del suo dolce profumo.
Un piccolo gemito di piacere uscì dalle sue labbra quando la
mia mano dalla sua schiena passò di nuovo al fianco per poi
percorrere il ventre piatto e andare ad accarezzarle un seno, ricoperto
da un reggiseno di pizzo. Mi avvicinai estasiato a quella dolce
collina, mentre sentivo che lei, come me, era rapita da quel bacio
carico d’amore e di passione. Con le dita seguivo
il bordo della scollatura e l’indice stava per infilarsi
sotto quel sottile ma eccitantissimo pezzo di stoffa per poter
finalmente toccare la sua gemma, quando sentimmo qualcuno schiarirsi
rumorosamente la voce… cazzo, no!
Bella si
alzò di scatto: era rossissima e col fiato corto ed io non
ero in condizioni migliori, per non parlare dei miei jeans, che mi
stavano torturando all’impossibile da quanto erano diventati
stretti.
-Ehi ragazzi,
sarà meglio che d’ora in poi chiudiate a chiave.
Poteva anche entrare la mamma a chiamarvi e in quel caso
addio segreto!- sghignazzò quel troglodita senza tatto di
mio fratello. Ero incazzatissimo per l’interruzione, per non
parlare della tenerezza che mi faceva Bella a vederla così
imbarazzata… era la persona più dolce che
conoscessi… una tenera micetta…
-Anche fosse stata
la mamma, avrebbe senz’altro bussato prima di entrare, a
differenza di te, animale!- gli ringhiai, innervosito.
-Sì, ma
anche ammesso che foste riusciti a staccarvi prima che entrasse, come
pensavate di spiegare che Bellina sembra un peperone maturo e per
giunta con l’asma in questo momento? Non penso proprio che le
materie che state studiando, implichino anche questo tipo di reazione
corporale!- continuò imperterrito, ridendo sempre
più forte.
Vidi qualcosa
volare per la stanza e subito l’astuccio di Bella
colpì con millimetrica precisione il testone di Emmett,
togliendogli il sorriso ebete dalla faccia e facendogli rilasciare
un’esclamazione di dolore.
Ora eravamo io e
Bella a ridere di lui.
-Uhhhhh Bellina!
Guarda che potevi anche far male al mio prezioso cervello!-
esclamò Emmett sorpreso dall’irruenza della mia
Bella… la gattina con gli artigli!
-No, non ti
preoccupare! Quando ti ho colpito ho sentito l’eco di un
suono vuoto provenire da lì dentro, quindi anche se ne hai
uno è molto piccolo!- lo canzonò Bella, facendomi
ridere ancora di più. La gattina aveva gli artigli, e anche
affilati! Era proprio vero ciò che dicevamo tra
noi: Emmett con lei aveva trovato pane per i suoi denti!
-Certo che sei
diventata proprio suscettibile! La sua vicinanza ti fa già
troppo male, prima avevi più senso dell’umorismo!-
si imbronciò Emmett, continuando a massaggiarsi il punto
dolorante. -Comunque ero solo venuto a dirvi che Alice ci vuole tutti
giù a rapporto subito- e gesticolò imitando il
generale Alice alla perfezione.
Sospirando e
dandomi un bacio a stampo, Bella si allontanò da me e
iniziò a scendere. A me invece serviva ancora un
po’ di tempo… Dovevo solo far calmare le acque
lì sotto… non penso che a mia madre avrebbe fatto
piacere vedermi in quello stato, sapendo che ero rimasto da solo con
Bella…
Intanto mi alzai e
mi sistemai un po’ il cavallo dei pantaloni che iniziava ad
allentare la presa, e naturalmente questo non sfuggì a mio
fratello, che mi venne incontro e dandomi una poderosa pacca sulla
spalla, mi guardò sorridendomi sornione.
-Quella ragazza ti
fa proprio un bell’effetto! Ti vedo diverso, a poco a poco ti
sta cambiando e in meglio direi! Non l’avrei mai creduto
possibile, ormai avevo perso le speranze con te!- mi
canzonò; per risposta gli sorrisi leggermente imbarazzato.
-Sì
anch’io mi sento sereno e felice come non mi accadeva da
anni! Non so come spiegarti. So che agli occhi degli altri
può sembrare strano perché è poco che
ci conosciamo… ma quando sono con lei è come se
non avessi più bisogno di nient’altro, neanche
dell’aria per respirare. E come se fossimo una cosa
unica… completa… ecco sì con lei mi
sento completo, come se fino adesso avessi perso la mia metà
da qualche parte e ora finalmente si è ricongiunta a me!-
gli confessai.
Mi sorrise
dolcemente. -Wow Edward ma ti sei sentito? Se avessi saputo che te ne
uscivi con una cosa del genere ti avrei registrato col cellulare e
messo su YouTube nel giro di poco! Edward-mi faccio tutte-Cullen
completamente innamorato perso… da non crederci!- mi prese
in giro Emmett.
-Possibile che con
te non si riesca mai a fare un discorso serio?- lo rimproverai,
irritato.
-Scusa, stavo solo
scherzando, lo sai che è più forte di me!
Comunque ti capisco perfettamente. E’ la stessa cosa che
provo io quando sono vicino a… be’, lo sai anche
tu… Rosalie- ma il suo tono da canzonatorio divenne
improvvisamente triste.
-Emm che
c’è che non va? Non sei contento di esserti
innamorato anche tu?- cercai di capire cosa gli passava per la testa,
mi dispiaceva vederlo così abbattuto, non ero abituato. -Le
cose tra voi non funzionano? Mi sembra che Rosalie sia interessata a
te, e sinceramente non capisco cosa stai ancora aspettando a farti
avanti- gli chiesi.
-Vedi Ed, per me
non è facile… tu mi hai sempre visto con un sacco
di ragazze, ma era completamente diverso. Innanzitutto mi veniva
naturale farci lo scemo, perché anche se non gli fossi
interessato non me ne importava proprio niente… e poi
comunque sono sempre state le ragazze a fare il primo passo con me, io
praticamente decidevo solo se uscirci o no… ma lei
è diversa. Lo vedi anche tu: con lei sono sempre
imbarazzato, praticamente in soggezione, non mi viene naturale fare
battute, e soprattutto non trovo il coraggio di confessarle quello che
provo. Ti giuro che anche ieri mentre ballavamo volevo provare a dirle
qualcosa, ma quando mi guarda con quegli occhi meravigliosi, le parole
mi muoiono in bocca, e o arrossisco o balbetto! Non mi sento alla sua
altezza!- si disperò.
Non me
l’aspettavo proprio una confessione del genere. Ero basito!
Il mio fratellone grande e grosso, giocherellone, sempre sorridente e
con la battuta pronta, ora era sprofondato nel piccolo divano della
stanza, con la testa tra le mani, e pareva dover sostenere tutto il
peso del mondo sulle sue spalle.
Cercai di
rassicurarlo in qualche modo e se non avesse funzionato avrei chiesto
consiglio alla mia cupido personale.
-Emmett! Non
voglio più sentirti dire che non sei alla sua altezza! Di
solito ne dici di cazzate, ma questa veramente le supera tutte!- il mio
tono serio e duro, gli fece alzare la testa per guardarmi. Con tutto
quello che Emmett aveva fatto per la famiglia, non doveva assolutamente
pensare di non essere all’altezza di qualcuno. Era una
persona fantastica, intelligente e sensibile, ed ero intenzionato ad
aiutarlo! Cercai di fargli un’iniezione di fiducia in se
stesso.
-Fossi meno
coinvolto da Rosalie, ti saresti già accorto da un bel
pezzo, che lei ricambia eccome! Sta solo aspettando che tu faccia il
primo passo! E questo weekend è l’occasione giusta
per buttarti! Se hai bisogno di qualche consiglio, possiamo anche
chiedere alle due impiccione di casa! Lo sai che se si tratta di queste
cose, sono dei vulcani di idee! E si da il caso che entrambe ti
vogliano un bene dell’anima e farebbero di tutto per
aiutarti! Guarda solo stamattina cosa è riuscita a studiarsi
Bella con i suoi amici. Lo sai che quei due si morivano dietro dai
tempi dell’asilo e Bella, in una ridicola scenetta di due
minuti è riuscita a farli mettere insieme!- lo rassicurai
e tirandolo per un braccio lo feci alzare. Sorrise e mi
abbracciò forte, ringraziandomi.
-Ora
sarà meglio che scendiamo altrimenti il generale Alice
sarebbe anche capace di ucciderci! Aveva detto che doveva parlarci
urgentemente!- disse ridendo Emmett e accompagnando la frase con il
gesto del taglio della gola.
Scendemmo e
arrivati in cucina fummo investiti dal profumo buonissimo della torta,
ma anche da una tempesta forza dieci.
-Ma cosa siete?
Dementi? Emm sapevi benissimo perché vi avevo detto di
scendere subito! Non è che mi diverto a impartire ordini,
giusto per il gusto di comandare! Ci sono sempre dei buoni motivi
quando dico una cosa! E subito significa immediatamente, non dopo che
mi sono fatto i miei comodacci!!- sbraitò Alice sempre
più inviperita. Alzai un sopracciglio, avevo dei dubbi che
non ci trovasse gusto a comandare e vidi Bella e Jasper trattenere una
risata per la mia espressione.
-E tu non mi
guardare così, perché rischi grosso!- mi
additò più nera che mai ed io non potei fare
altro che alzare le mani in segno di resa: era impossibile ragionare
con lei quando era così arrabbiata. Ma la adoravo comunque.
Cercai di addolcirla almeno un po’.
-E dai Ali
calmati! Lo sai che sei la mia sorella preferita! Siamo qua ora, no? Di
cosa volevi parlarci?- cercai di calmarla e la abbracciai. Si
scostò subito fulminandomi. Quando voleva sapeva essere
proprio un osso duro!
-Guarda che con me
non attacca! E poi sai che sforzo: la tua sorella preferita…
capirai, sono l’unica!- replicò stizzita.
-Adesso non andare
a vedere il pelo nell’uovo! L’importante
è che tutti noi ti adoriamo, no?- replicò mio
fratello, stringendola in uno dei suoi poderosi abbracci.
Sospirò
e si apprestò a spiegarci, non prima di lanciarci ancora
un’occhiataccia.
-Vi volevo qui
subito, perché Rose è andata a farsi la doccia,
anche se ormai penso che abbia quasi finito, e dobbiamo parlare del
regalo da farle. Quindi teniamo basse le voci e cerchiamo di stare
attenti ad ogni più piccolo rumore, nel caso dovesse
arrivare all’improvviso- ci spiegò sussurrando.
Ora il generale sembrava un agente segreto. Ci scambiammo occhiate
divertite, e vidi che tutti, compreso Jasper, avevano voglia di ridere,
ma nessuno ebbe il coraggio di sfidare così apertamente
Alice. Oramai anche gli Swan stavano imparando a conoscerla!
Emmett, un
po’ imbarazzato, prese la parola. -Veramente io pensavo di
farle un regalino da solo… se per voi non è un
problema… Quando siamo andati a Seattle ho notato che le
piaceva moltissimo una parure di Swarowsky, e be’…
avrei pensato di prenderle quella… dite che le
farà piacere o che lo reputerà eccessivo?- disse
titubante. Probabilmente era ancora più in imbarazzo per la
presenza della mamma, ma vidi che lei sorrideva e poi gli
carezzò la testa sussurrandogli: -Sei molto dolce, figliolo-
e lo baciò sulla guancia. Intanto il suo colorito aveva
raggiunto tonalità molto simili al cremisi e tutti ridemmo a
crepapelle.
Bella gli si
fiondò addosso e lo strinse forte in un abbraccio
affettuoso. Probabilmente non le era sfuggito il tono insicuro di
Emmett… notava sempre tutto lei, e quindi cercò
di consolarlo e rassicurarlo. Si vedeva che gli voleva bene e questo me
la fece apprezzare ancora di più, ma mentre la guardavo con
occhi rapiti, ricevetti una gomitata da Jasper, che mi
sussurrò: -Sembri un ebete con quell’espressione
sognante… e tua madre sarà anche una persona
dolcissima e riservata ma non è scema per niente. Quindi
togliti quello sguardo da pinguino innamorato, se non volete che vi
becchino già al primo giorno!- e mi sorrise complice.
-E’ un
regalo perfetto orsacchiotto, non ti preoccupare. E poi, conoscendo
Rose, la sorprenderai piacevolmente, già solo per il fatto
che tu abbia notato il suo interesse per
quell’oggetto… pensa non me ne sono accorta
neppure io che la conosco da sempre! Lei adora quando qualcuno
è attento alle sue esigenze o semplicemente a quello che le
piace. Anzi facciamo così: ti accompagno volentieri a
comprarle il regalo, se vuoi!- lo rassicurò premurosa. Il
viso di Emmett si illuminò come quello di un bambino e la
abbracciò forte. Avevo quasi paura che la stritolasse!
-Ok, uno
è sistemato, ma noi cosa le regaliamo?- chiese Jasper.
Bella ed Alice si
guardarono e in coro esclamarono: -Borsa e portafoglio di Gucci della
nuova collezione autunno-inverno!- scoppiando a ridere per il coretto.
-Sapete cosa
potremmo regalarle io e Charlie?- intervenne mia madre. -Vorremmo farle
qualcosa di speciale, perché sono i suoi 18 anni.
Già in una tappa così importante della vita, le
mancheranno i genitori, vorrei cercare in qualche modo di alleviare il
suo dolore- non finì il discorso che una figura bionda, ci
passò accanto, andando ad abbracciarla forte.
Rosalie! Era
spuntata senza che nessuno si accorgesse di niente e aveva sentito le
parole affettuose di mia madre. Ora si abbracciavano e la vidi con gli
occhi lucidi. Bella, frettolosamente si asciugò le guance
bagnate dalle lacrime, evidentemente commossa per il gesto della
cugina, che a quanto avevo capito, non era incline a lasciarsi andare
spesso a simili affettuosità.
-Non ti
preoccupare Esme, io sto bene. Oramai me ne sono fatta una ragione.
Sì, avrei tanto voluto che ai miei 18 anni fossero presenti
anche i miei genitori, ma non si può avere tutto…
e comunque mi ritengo già fortunata dato che sono circondata
da persone che ci tengono così tanto a me… vorrei
che sappiate che voglio bene ad ognuno di voi e sono molto felice che
vi siate uniti a questa splendida famiglia!- mormorò con
voce rotta dalla commozione. Bella ed Alice le saltarono subito addosso
e si abbracciarono strette. Anche Alice ora piangeva e ancora
singhiozzando sussurrò convinta: -Giuro che ti
organizzerò la festa più grandiosa e bella che
abbiano mai visto a Forks!- facendoci scoppiare tutti a ridere e
stemperando un po’ l’atmosfera carica di dolore che
si era creata. Quel folletto non si smentiva mai!
ANTEPRIMA CAPITOLO 25
-Edward… ti
devo confessare una cosa- e mi guardò preoccupata. Ma non
andava avanti e ora mi stavo agitando anch’io.
-Vedi… io con Dylan… non ho mai…
cioè…- sospirò di nuovo e poi tutto
d’un fiato disse: Edwardsonovergine!- e abbassò
ancora la testa. Sorrisi ancora e cercai di nuovo di rassicurarla.
-E allora? A parte il fatto che lo sapevo già…-
ma non finii che un -Cosaaaaaa?!?!?!- urlato mi fece sobbalzare.
Cavolo ora sì che ero nei guai; Jasper mi avrebbe
ammazzato… se prima Bella non avesse fatto fuori lui.
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