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Autore: IsaMarie    02/09/2010    14 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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cap24  
Buongiorno a tutte splendide fanciulle. E' giorno di capitolo!
Ringraziamo tutte quante per l'affetto che ci dimostrate, e anche chi ci ha contattato privatamente per approfondire la conoscenza!
Siamo sempre più contente del fatto che ci continuate a seguire in tantissime e soprattutto che la storia vi piaccia sempre di più.
Noi da parte nostra ci metteremo sempre più impegno nello scrivere capitoli che speriamo apprezziate sempre maggiormente.
Ora risponderemo alle recensioni e poi vi lasceremo al capitolo!
A lunedì! Bacioni a tutte.


_Miss_: ciao Miss! Grazie infinite dei complimenti che sempre ci rivolgi. Siamo molto contente che ti piaccia la storia! Bacioni!

 Ed4e:  ciao! Il piano era quello di far mettere insieme Angela e Ben. Be' Edward e Bella se ne accorgeranno presto tutti che stanno insieme, non hanno bisogno di dimostrare niente a nessuno. Vedrai già da questo capitolo! Per quanto riguarda l'anticipazione abbiamo deciso che la metteremo una volta ogni tanto.
Un bacione e grazie di tutto!


giova71: ciao! Contente che ti sia piaciuto il loro piano e sì, Rosalie ha messo subito a posto quell'oca di Tanya!
Ma non è finita qui! Vedrai.... Bacioni e grazie!

barbara_f: grazie barbara, e non smetteremo mai di ringraziarti per seguirci anche qui. Bacioni!

ashar: ciao! Bene contente che Rosalie ti sia piaciuto, per noi è un mito! Eh sì piano piano dobbiamo formare le coppiette. Chi saranno i prossimi? Bacioni!

MaRtA HaLe: ciao carissima! Siamo felici che anche a due a due comunque a tu riesca a recensire. Maledetti pc che non funzionano!!!! Alla festa di Rosalie ti assicuro che ne vedrete delle belle! La abbiamo addirittura dovuta dividere in due capitoli da quanto c'è da raccontare. E per  tua estrema gioia ti anticipiamo che vedrai in primo piano anche la tua coppia preferita! Bacioni!

bellad93: ciao! Perchè povero Edward, alla fine vedi bene che si è divertito anche lui a fare la scenetta, anzi alla fine era molto curioso di vedere  se l'esito fosse positivo! Bacioni!

Nerak: ciao Karen! Finalmente Ben si è svegliato e Rosalie è stata una vera furia.... che vuoi che ti dica Tanya la faremmo furoi volentieri anche noi, ma vedrai che prima o poi avrà quel che merita! Sii paziente! Bacioni e grazie!

vanderbit: ciao! Anche a noi piace molto Rosalie nella saga, anche se nei film in confronto al libro, l'hanno valorizzata poco e quindi nella nostra fiction abbiamo voluto darle più spazio! Purtroppo con Tanya non è ancora finita, ma vedrai che.... In questo capitolo si capiranno meglio i sentimenti e le intenzioni di Emm. Sì l'idea di Bella l'abbiamo presa da Midnight Sun e adattata alla nostra storia. Adoriamo quel manoscritto anche se non verrà mai finito, ma quasi quasi, io IsaMarie, lo preferisco ancora di più che Twilight, perchè adorando Edward preferisco sapere di più cosa pensa lui! Bacioni e grazie!

Austen95: grazieeeeeee e bacionissimi!!!!

Lalayasha: ciao Rossella! Per quanto riguarda il pessimismo e l'insicurezza di Bella, è ancora un po' presto perchè le passi! Però vedrai che Edward ci lavorerà sopra aiutandola! siamo strafelici che ti sia praticamente piaciuta ogni cosa del capitolo! Bacioni e grazie mille!

Niky4ever: ciao Nicole! Anche noi amiamo Rosalie ma soprattutto odiamo Tanya & company e vedrai alla festa di Rosalie.... Basta non dico più niente! Bacioni egrazie!

Alba97: ciao e grazieeeee! Ci fai arrossire con tutti questi complimenti! Eh sì Edward è perfetto in tutto ma come fidanzato è una favola. Vedrai sarà sempre meglio! Bacioni!

G
iada is owned by Edward:  ciao e grazie per tutti i complimenti! Anche secondo noi Rosalie ed Emmett sono perfetti e vedrai che fuochi d'artificio! Per Alice e Jasper ci vorrà ancora un po'! Bacioni e ancora un sentito grazie!


Ok abbiamo risposte a tutte e ora non ci resta che augurarvi:
BUONA LETTURA!!!!







CAPITOLO 24

Studiare insieme!

Pov Bella

Eravamo fuori nel parcheggio, quando vidi Angela e Ben venire verso di noi mano nella mano. Erano tutti e due sorridenti  e quando ci raggiunsero abbracciai subito la mia cara amica. Ero felicissima per lei, e anche per Ben che era proprio un bravo ragazzo. Mi accorsi che guardava in cagnesco Edward, probabilmente pensando che volesse portarsi a letto quella che finalmente ora era la sua donna… Mi dispiaceva per Edward, perché sapevo che Ben gli era molto simpatico, ma mi tranquillizzai subito quando lo vidi dargli una pacca sulla spalla e sorridergli. Così mi avvicinai e sentii cosa gli stava sussurrando all’orecchio, per non farsi sentire da Angela.
-Non ti preoccupare amico, non ho nessuna intenzione di provarci con lei. Il mio cuore è già stato rubato da un’altra dolce fanciulla, che però ha una testolina un po’ perversa e aveva deciso che tu avessi bisogno di una piccola spinta per capire cosa ti stavi perdendo!- gli spiegò.
Ben sgranò gli occhi per la sorpresa, probabilmente sia per la scoperta che la scenetta di prima faceva parte di un piano architettato per fare in modo che lui si sbloccasse con Angie, e sia per le cose che gli aveva rivelato Edward, indicandomi. Si girò automaticamente verso di me.
Pensai subito che volesse come minimo tirarmi il collo per la mia intromissione, ma la sua espressione sbigottita mutò in un enorme sorriso e mi prese tra le braccia facendomi volteggiare e ringraziandomi, sotto lo sguardo divertito di tutti i presenti, e quello confuso di Angela. Le feci cenno che dopo le avrei spiegato tutto. Quando mi rimise giù, mi accorsi che Edward era nervoso ed impaziente di starmi vicino.
-Non ne potevo più, credimi!- mormorò al mio orecchio; poi mi abbracciò e mi baciò appassionatamente in mezzo al parcheggio, davanti agli sguardi attoniti di Angela, che non sapeva ancora niente di noi e di parecchi studenti.
Effettivamente poteva sembrare strano dato il nuovo legame familiare che avevamo, ma in fondo noi ci conoscevamo solo da due settimane e sinceramente dell’opinione altrui non me ne era mai importato granché. Quando ci staccammo, anche per i continui colpi di tosse di mio fratello e di Emmett, Edward mi guardò negli occhi con un’espressione di assoluta felicità, che se possibile, lo rendeva ancora più bello.
-Ora non hai più scuse, tutti devono sapere che sei la mia ragazza!- disse ad alta voce.
Ero felice, felice ed appagata come non mai e mi presi le mie soddisfazioni: con la coda dell’occhio vidi Lauren e Tanya, che vicino alle loro auto, erano livide di gelosia e furiose per la rabbia. C’era una cosa che però mi rodeva e mi dava parecchio fastidio: quelle due oche, senz’altro,  pensavano che io non fossi abbastanza per lui, che sarei stata una delle tante… ma si sarebbero presto ricredute.
Poi mi staccai e mi spostai verso le mie sorelle. Sì, ormai le consideravo tutte e due come delle vere sorelle. Sospirai forte ed Alice si preoccupò subito, anche perché aveva seguito il mio sguardo.
-C’è qualcosa che non va, Bella? Non devi farti mettere sotto da loro. Quando vedranno quanto Edward tiene a te, vedrai che non gli ronzeranno più intorno. Prima o poi si dovranno mettere il cuore in pace!- asserì sicura.
-Non so Alice, tu non le conosci. Specialmente Tanya. E ora sono preoccupata anche per te Rose. Non che non sia contenta di tutto quello che le hai detto, anzi… avrei voluto assistere! Però non vorrei che ti facesse qualche tiro mancino… sai com’è fatta!- mi preoccupai. Rosalie rise forte.
-Non ti preoccupare Bella, ho la scorza dura! Se mi cercherà troverà pane per i suoi denti!- mi rispose sicura. Era vero, Rose, quando ci si metteva, poteva veramente far paura. Al solo guardarla, incuteva rispetto e molte ragazze della scuola, nonostante la sua poca dimestichezza con gli uomini o forse proprio per questo suo aspetto, la veneravano, tanto che era presidentessa del comitato scolastico, per l’organizzazione di tutti gli eventi importanti, e senza un suo parere nessuno si muoveva. Aveva un gusto e un’eleganza impeccabili,  che non sfociavano mai nell’eccessivo o nel pacchiano. Anche per questo motivo Tanya non l’aveva mai sopportata, perché Rosalie non l’aveva mai voluta nel comitato e lei se l’era legata al dito. Ora, dopo l’umiliazione che le aveva inflitto quella mattina davanti a tutti, non ero per niente tranquilla.
Alice mi riscosse dai miei pensieri.
-Allora ragazzi, cosa facciamo?- chiese. Dagli sguardi sconsolati di tutti capimmo subito che non avevamo molte alternative: COMPITI! Purtroppo avevano iniziato a riempirci, anche perché eravamo tutti all’ultimo anno e avremmo dovuto sgobbare molto per l’ammissione alle varie università… e tenendo conto che il mio più grande sogno era quello di riuscire ad entrare ad Harvard… be’ avrei dovuto darci sotto!
Mi resi conto che ancora non sapevo dove volesse andare Edward e cosa volesse fare. Iniziai a sentire un nodo allo stomaco al pensiero che tra meno di un anno probabilmente ci saremmo dovuti separare… Basta, Bella! Finiscila di piangerti addosso! Ma è mai possibile che tu non riesca a goderti il presente? Era appena il primo giorno che stavamo assieme e iniziavo a farmi già le paranoie per quando ci saremmo dovuti lasciare… magari tra un anno non saremmo neanche più stati assieme… altra fitta allo stomaco.
-Che c’è, Bella, non stai bene?- mi chiese premuroso Edward.
-No, no tutto bene, è che devi fare l’abitudine ad avere una ragazza che viaggia un po’ troppo con la fantasia e si fa delle paranoie mentali, senza neanche avere la minima conferma a tutto quello che pensa!- risposi sincera e mi misi a ridere, seguita da lui che un po’ rassegnato mi disse: -Sì me ne ero già accorto. Diciamo che ne ho avuto un piccolo assaggio dal tuo discorso di ieri- e scosse la testa, poi insistette:  -Ma adesso a cosa ti riferivi di preciso?- indagò. Ahi… generalmente quella del futuro era sempre un’incognita che mi provocava fastidio e malessere fisico… ma con Edward la stessa mi faceva quasi soffrire…
Cercai di cambiare discorso, non volevo fargli capire che le mie paranoie andavano così lontano, ci sarebbe stato tanto tempo per affrontare quel discorso.
-Niente non ti preoccupare- lo rassicurai e poi mi rivolsi a tutti. -Dai andiamo a casa, preparo una bella torta al cioccolato, iniziamo a studiare e poi facciamo una bella pausa merenda, appena è pronta!- mi sentii di nuovo sollevare, ma stavolta avevo il sedere per aria ed ero sulle spalle di qualcuno che stava saltellando felice. Chi poteva essere se non Emmett? Ovvio: solo lui poteva eccitarsi così alla parola torta.
-Emm mettimi subito giù brutto orso da circo. Mi farai vomitare tutto il pranzo, se non la pianti di sballottarmi!- gli urlai. Ma probabilmente le risate che scuotevano le mie parole, non lo convinsero e quindi continuò imperterrito nei suoi festeggiamenti.
-Jazz, ti prego aiuta la tua povera sorellina!- mi appellai a mio fratello.
-Ma tu sei matta! Hai visto quanto è più grosso di me!- e tutti scoppiarono ancora di più a ridere.
-Emmett Cullen se non mi metti subito giù, giuro che la tua fetta di torta sarà così piccola che non riuscirai nemmeno a sentirne il gusto!- e come se avessi pronunciato un incantesimo, mi ritrovai immediatamente in piedi, con la faccia seria di Emmett che mi scrutava.
-Stavi scherzando vero Bellina! Non puoi fare questo al tuo orso!- e sporse il labbro inferiore come un bambino spaventato. Gli scoppiai a ridere in faccia, era troppo irresistibile.
-Se non mi avessi messo giù subito, potevi stare tranquillo che l’avrei fatto, eccome!- e dandogli un pugno sul braccio, chiusi il nostro siparietto.
Entrammo in auto, salutando Ben e Angela, che rifiutarono il nostro invito, per rimanere un po’ da soli, giustamente.
Una volta a casa, preparai subito la torta e la misi in forno a cuocere.
Ci accomodammo tutti al tavolo del salone, convinti di riuscire a studiare insieme, ma i risultati furono pessimi. Così decidemmo di dividerci nelle varie stanze, a seconda delle materie da studiare, e di ritrovarci dopo un’ora in cucina per mangiare la torta, che avrebbe pensato Esme a sfornare.
Naturalmente io ed Edward finimmo nella sua stanza del pianoforte, dato che i maggiori compiti ce li avevano dati biologia e trigonometria, le materie che frequentavamo assieme.
Ci eravamo accomodati sul divano e stavo finendo un esercizio di trigo, quando vidi con la coda dell’occhio Edward che mi fissava con un’attenta ammirazione. Involontariamente arrossii un po’.
-Se non la smetti di fissarmi, mi spieghi come faccio a concentrarmi su trigo?- gli chiesi.
-Mmm… non riesco a smettere… sei troppo bella- mi sussurrò, di nuovo con quel tono di voce, che mi faceva venire in mente un sacco di pensieri, uno meno casto dell’altro. Ecco, se prima era un lieve rossore, ora ero color ciliegia, ne ero certa! Cercai comunque di fare l’indifferente.
-Non hai da studiare?- mormorai, cercando di non distogliere lo sguardo dal quaderno.
-No ho finito. Aspettavo te per iniziare biologia, e nell’attesa, se non ti dispiace, vorrei continuare a fare quello che facevo prima, anche perché non ne posso fare a meno. Se possibile quando sei concentrata a far qualcosa diventi ancora più irresistibile- continuò come se niente fosse.
Ok così non avrei concluso niente.
-Allora nell’attesa, anziché perdere tempo, mi controlli gli altri esercizi, che sicuramente ho sbagliato,  così ti rendi utile, e io non mi sotterro per l’imbarazzo, ok?- gli proposi.
-Va bene, ma solo perché se continuo così rischio di saltarti addosso!- e ci mettemmo entrambi a ridere.
Dopo tre quarti d’ora avevamo finito tutto, sia trigo che bio. Certo che, a parte le distrazioni ovvie, studiare con lui mi venivano davvero facile: era un ottimo insegnante calmo e paziente; quello che non capivo io me lo spiegava lui e viceversa.

Pov Edward

Trascorremmo tutto sommato una piacevole oretta di studio; l’unica cosa che mi aveva infastidito leggermente era la sua costante poca autostima: le avevo controllato, come mi aveva chiesto, gli esercizi di trigo che, a detta sua, era sicura di aver sbagliato. Invece erano praticamente a posto; c’erano un paio di errorini di calcolo, ma erano frutto di distrazione: il procedimento invece, che era molto complesso, l’aveva capito perfettamente. Mi dispiaceva molto vedere come lei stessa sminuisse le sue capacità… in realtà aveva un gran cervello, attento ed intuitivo e una mentalità aperta e ricettiva… non avrebbe certo sfigurato in una prestigiosa università, magari del calibro di Princeton, Yale o Harvard…
La sola ed unica cosa in cui avrebbe dovuto migliorarsi era l’autostima: aveva bisogno di avere più fiducia in se stessa e in quell’ambito io avrei potuto senz’altro dare il mio contributo, aiutandola e rendendola più consapevole delle sue qualità, non solo intellettive ma anche fisiche… già, era davvero bellissima così assorta…
-Ecco fatto!- esclamò soddisfatta, chiudendo i libri. -E siamo anche in antic…- non riuscì a finire la frase, perché la sua bocca si ritrovò improvvisamente impegnata con la mia.
Baciarla era ogni volta un’esperienza che mi lasciava senza fiato. Le sue labbra vermiglie e carnose mi attiravano come il canto di una sirena attirava i marinai, ammaliandoli. Non riuscivo a resistere.
Bella mi aveva messo entrambe le mani intorno al collo, e aveva iniziato a stringere i miei capelli con le sue piccole dita. Il suo profumo mi inebriava. Stavo perdendo completamente la concentrazione. Percepivo solo lei. Lei e il suo calore. Lei e il suo odore. Lei addosso a me. Tutto il mio mondo.
Le nostre lingue ora stavano di nuovo giocando felici, si assaporavano a vicenda mentre la stringevo sempre più a me. Senza rendermene conto l’avevo portata a sedersi sopra di me. Mi staccai leggermente per scendere a baciarle il collo. La sentivo ansimare, fremere e le sue mani stringevano spasmodicamente i miei capelli, rendendomi ancora più eccitato: quel suo gesto così possessivo mi faceva impazzire.
Ritornai alle sue labbra e senza staccare le nostre lingue, che fameliche si cercavano, si rincorrevano, e giocavano a un eccitante gioco all'interno delle nostre bocche, le mie mani si infilarono sotto la sua maglietta e presi ad accarezzarle la schiena. La mia mano destra cominciò a vagare. Dalla schiena si spostò sulla vita. L'accarezzai con un dito e lo feci arrivare fino al suo fianco. Lì la sua pelle era libera dalla maglietta, e io preso dalla frenesia che quel contatto mi trasmetteva, vi poggiai il palmo aperto, e lo feci scivolare dal basso verso l'alto. E viceversa. Poi da destra verso sinistra. Spingendomi sulla sua pancia, arrivando in prossimità dell'ombelico. E utilizzando solo un dito, le disegnai dei cerchi immaginari intorno. Dio quanto era morbida e vellutata quella pelle! Se penso a tutte le volte che avevo immaginato di toccarla e accarezzarla… ma la voglia che mi scatenava il ricordo non era neanche paragonabile alle sensazioni che stavo provando in quel momento! Con una mano tenevo la sua nuca per far avvicinare il più possibile il suo viso al mio; con l’altra ritornai ad accarezzarle la schiena, provocandole brividi e sospiri di piacere.
La sua pelle era calda, scottava sotto il mio tocco che da delicato stava diventando via via più frenetico ed io mi inebriavo del suo dolce profumo. Un piccolo gemito di piacere uscì dalle sue labbra quando la mia mano dalla sua schiena passò di nuovo al fianco per poi percorrere il ventre piatto e andare ad accarezzarle un seno, ricoperto da un reggiseno di pizzo. Mi avvicinai estasiato a quella dolce collina, mentre sentivo che lei, come me, era rapita da quel bacio carico d’amore e di passione.  Con le dita seguivo il bordo della scollatura e l’indice stava per infilarsi sotto quel sottile ma eccitantissimo pezzo di stoffa per poter finalmente toccare la sua gemma, quando sentimmo qualcuno schiarirsi rumorosamente la voce… cazzo, no!
Bella si alzò di scatto: era rossissima e col fiato corto ed io non ero in condizioni migliori, per non parlare dei miei jeans, che mi stavano torturando all’impossibile da quanto erano diventati stretti.
-Ehi ragazzi, sarà meglio che d’ora in poi chiudiate a chiave. Poteva anche entrare la mamma a chiamarvi  e in quel caso addio segreto!- sghignazzò quel troglodita senza tatto di mio fratello. Ero incazzatissimo per l’interruzione, per non parlare della tenerezza che mi faceva Bella a vederla così imbarazzata… era la persona più dolce che conoscessi… una tenera micetta…
-Anche fosse stata la mamma, avrebbe senz’altro bussato prima di entrare, a differenza di te, animale!- gli ringhiai, innervosito.
-Sì, ma anche ammesso che foste riusciti a staccarvi prima che entrasse, come pensavate di spiegare che Bellina sembra un peperone maturo e per giunta con l’asma in questo momento? Non penso proprio che le materie che state studiando, implichino anche questo tipo di reazione corporale!- continuò imperterrito, ridendo sempre più forte.
Vidi qualcosa volare per la stanza e subito l’astuccio di Bella colpì con millimetrica precisione il testone di Emmett, togliendogli il sorriso ebete dalla faccia e facendogli rilasciare un’esclamazione di dolore.
Ora eravamo io e Bella a ridere di lui.
-Uhhhhh Bellina! Guarda che potevi anche far male al mio prezioso cervello!- esclamò Emmett sorpreso dall’irruenza della mia Bella… la gattina con gli artigli!
-No, non ti preoccupare! Quando ti ho colpito ho sentito l’eco di un suono vuoto provenire da lì dentro, quindi anche se ne hai uno è molto piccolo!- lo canzonò Bella, facendomi ridere ancora di più. La gattina aveva gli artigli, e anche affilati! Era proprio vero ciò che dicevamo tra noi:  Emmett con lei aveva trovato pane per i suoi denti!
-Certo che sei diventata proprio suscettibile! La sua vicinanza ti fa già troppo male, prima avevi più senso dell’umorismo!- si imbronciò Emmett, continuando a massaggiarsi il punto dolorante. -Comunque ero solo venuto a dirvi che Alice ci vuole tutti giù a rapporto subito- e gesticolò imitando il generale Alice alla perfezione.
Sospirando e dandomi un bacio a stampo, Bella si allontanò da me e iniziò a scendere. A me invece serviva ancora un po’ di tempo… Dovevo solo far calmare le acque lì sotto… non penso che a mia madre avrebbe fatto piacere vedermi in quello stato, sapendo che ero rimasto da solo con Bella…
Intanto mi alzai e mi sistemai un po’ il cavallo dei pantaloni che iniziava ad allentare la presa, e naturalmente questo non sfuggì a mio fratello, che mi venne incontro e dandomi una poderosa pacca sulla spalla, mi guardò sorridendomi sornione.
-Quella ragazza ti fa proprio un bell’effetto! Ti vedo diverso, a poco a poco ti sta cambiando e in meglio direi! Non l’avrei mai creduto possibile, ormai avevo perso le speranze con te!- mi canzonò; per risposta gli sorrisi leggermente imbarazzato.
-Sì anch’io mi sento sereno e felice come non mi accadeva da anni! Non so come spiegarti. So che agli occhi degli altri può sembrare strano perché è poco che ci conosciamo… ma quando sono con lei è come se non avessi più bisogno di nient’altro, neanche dell’aria per respirare. E come se fossimo una cosa unica… completa… ecco sì con lei mi sento completo, come se fino adesso avessi perso la mia metà da qualche parte e ora finalmente si è ricongiunta a me!- gli confessai.
Mi sorrise dolcemente. -Wow Edward ma ti sei sentito? Se avessi saputo che te ne uscivi con una cosa del genere ti avrei registrato col cellulare e messo su YouTube nel giro di poco! Edward-mi faccio tutte-Cullen completamente innamorato perso… da non crederci!- mi prese in giro Emmett.
-Possibile che con te non si riesca mai a fare un discorso serio?- lo rimproverai, irritato.
-Scusa, stavo solo scherzando, lo sai che è più forte di me! Comunque ti capisco perfettamente. E’ la stessa cosa che provo io quando sono vicino a… be’, lo sai anche tu… Rosalie- ma il suo tono da canzonatorio divenne improvvisamente triste.
-Emm che c’è che non va? Non sei contento di esserti innamorato anche tu?- cercai di capire cosa gli passava per la testa, mi dispiaceva vederlo così abbattuto, non ero abituato. -Le cose tra voi non funzionano? Mi sembra che Rosalie sia interessata a te, e sinceramente non capisco cosa stai ancora aspettando a farti avanti- gli chiesi.
-Vedi Ed, per me non è facile… tu mi hai sempre visto con un sacco di ragazze, ma era completamente diverso. Innanzitutto mi veniva naturale farci lo scemo, perché anche se non gli fossi interessato non me ne importava proprio niente… e poi comunque sono sempre state le ragazze a fare il primo passo con me, io praticamente decidevo solo se uscirci o no… ma lei è diversa. Lo vedi anche tu: con lei sono sempre imbarazzato, praticamente in soggezione, non mi viene naturale fare battute, e soprattutto non trovo il coraggio di confessarle quello che provo. Ti giuro che anche ieri mentre ballavamo volevo provare a dirle qualcosa, ma quando mi guarda con quegli occhi meravigliosi, le parole mi muoiono in bocca, e o arrossisco o balbetto! Non mi sento alla sua altezza!- si disperò.
Non me l’aspettavo proprio una confessione del genere. Ero basito! Il mio fratellone grande e grosso, giocherellone, sempre sorridente e con la battuta pronta, ora era sprofondato nel piccolo divano della stanza, con la testa tra le mani, e pareva dover sostenere tutto il peso del mondo sulle sue spalle.
Cercai di rassicurarlo in qualche modo e se non avesse funzionato avrei chiesto consiglio alla mia cupido personale.
-Emmett! Non voglio più sentirti dire che non sei alla sua altezza! Di solito ne dici di cazzate, ma questa veramente le supera tutte!- il mio tono serio e duro, gli fece alzare la testa per guardarmi. Con tutto quello che Emmett aveva fatto per la famiglia, non doveva assolutamente pensare di non essere all’altezza di qualcuno. Era una persona fantastica, intelligente e sensibile, ed ero intenzionato ad aiutarlo! Cercai di fargli un’iniezione di fiducia in se stesso.
-Fossi meno coinvolto da Rosalie, ti saresti già accorto da un bel pezzo, che lei ricambia eccome! Sta solo aspettando che tu faccia il primo passo! E questo weekend è l’occasione giusta per buttarti! Se hai bisogno di qualche consiglio, possiamo anche chiedere alle due impiccione di casa! Lo sai che se si tratta di queste cose, sono dei vulcani di idee! E si da il caso che entrambe ti vogliano un bene dell’anima e farebbero di tutto per aiutarti! Guarda solo stamattina cosa è riuscita a studiarsi Bella con i suoi amici. Lo sai che quei due si morivano dietro dai tempi dell’asilo e Bella, in una ridicola scenetta di due minuti è riuscita a farli mettere insieme!- lo rassicurai e  tirandolo per un braccio lo feci alzare. Sorrise e mi abbracciò forte, ringraziandomi.
-Ora sarà meglio che scendiamo altrimenti il generale Alice sarebbe anche capace di ucciderci! Aveva detto che doveva parlarci urgentemente!- disse ridendo Emmett e accompagnando la frase con il gesto del taglio della gola.
Scendemmo e arrivati in cucina fummo investiti dal profumo buonissimo della torta, ma anche da una tempesta forza dieci.
-Ma cosa siete? Dementi? Emm sapevi benissimo perché vi avevo detto di scendere subito! Non è che mi diverto a impartire ordini, giusto per il gusto di comandare! Ci sono sempre dei buoni motivi quando dico una cosa! E subito significa immediatamente, non dopo che mi sono fatto i miei comodacci!!- sbraitò Alice sempre più inviperita. Alzai un sopracciglio, avevo dei dubbi che non ci trovasse gusto a comandare e vidi Bella e Jasper trattenere una risata per la mia espressione.
-E tu non mi guardare così, perché rischi grosso!- mi additò più nera che mai ed io non potei fare altro che alzare le mani in segno di resa: era impossibile ragionare con lei quando era così arrabbiata. Ma la adoravo comunque. Cercai di addolcirla almeno un po’.
-E dai Ali calmati! Lo sai che sei la mia sorella preferita! Siamo qua ora, no? Di cosa volevi parlarci?- cercai di calmarla e la abbracciai. Si scostò subito fulminandomi. Quando voleva sapeva essere proprio un osso duro!
-Guarda che con me non attacca! E poi sai che sforzo: la tua sorella preferita… capirai, sono l’unica!- replicò stizzita.
-Adesso non andare a vedere il pelo nell’uovo! L’importante è che tutti noi ti adoriamo, no?- replicò mio fratello, stringendola in uno dei suoi poderosi abbracci.
Sospirò e si apprestò a spiegarci, non prima di lanciarci ancora un’occhiataccia.
-Vi volevo qui subito, perché Rose è andata a farsi la doccia, anche se ormai penso che abbia quasi finito, e dobbiamo parlare del regalo da farle. Quindi teniamo basse le voci e cerchiamo di stare attenti ad ogni più piccolo rumore, nel caso dovesse arrivare all’improvviso- ci spiegò sussurrando. Ora il generale sembrava un agente segreto. Ci scambiammo occhiate divertite, e vidi che tutti, compreso Jasper, avevano voglia di ridere, ma nessuno ebbe il coraggio di sfidare così apertamente Alice. Oramai anche gli Swan stavano imparando a conoscerla!
Emmett, un po’ imbarazzato, prese la parola. -Veramente io pensavo di farle un regalino da solo… se per voi non è un problema… Quando siamo andati a Seattle ho notato che le piaceva moltissimo una parure di Swarowsky, e be’… avrei pensato di prenderle quella… dite che le farà piacere o che lo reputerà eccessivo?- disse titubante. Probabilmente era ancora più in imbarazzo per la presenza della mamma, ma vidi che lei sorrideva e poi gli carezzò la testa sussurrandogli: -Sei molto dolce, figliolo- e lo baciò sulla guancia. Intanto il suo colorito aveva raggiunto tonalità molto simili al cremisi e tutti ridemmo a crepapelle.
Bella gli si fiondò addosso e lo strinse forte in un abbraccio affettuoso. Probabilmente non le era sfuggito il tono insicuro di Emmett… notava sempre tutto lei, e quindi cercò di consolarlo e rassicurarlo. Si vedeva che gli voleva bene e questo me la fece apprezzare ancora di più, ma mentre la guardavo con occhi rapiti, ricevetti una gomitata da Jasper, che  mi sussurrò: -Sembri un ebete con quell’espressione sognante… e tua madre sarà anche una persona dolcissima e riservata ma non è scema per niente. Quindi togliti quello sguardo da pinguino innamorato, se non volete che vi becchino già al primo giorno!- e mi sorrise complice.
-E’ un regalo perfetto orsacchiotto, non ti preoccupare. E poi, conoscendo Rose, la sorprenderai piacevolmente, già solo per il fatto che tu abbia notato il suo interesse per quell’oggetto… pensa non me ne sono accorta neppure io che la conosco da sempre! Lei adora quando qualcuno è attento alle sue esigenze o semplicemente a quello che le piace. Anzi facciamo così: ti accompagno volentieri a comprarle il regalo, se vuoi!- lo rassicurò premurosa. Il viso di Emmett si illuminò come quello di un bambino e la abbracciò forte. Avevo quasi paura che la stritolasse!
-Ok, uno è sistemato, ma noi cosa le regaliamo?- chiese Jasper.
Bella ed Alice si guardarono e in coro esclamarono: -Borsa e portafoglio di Gucci della nuova collezione autunno-inverno!- scoppiando a ridere per il coretto.
-Sapete cosa potremmo regalarle io e Charlie?- intervenne mia madre. -Vorremmo farle qualcosa di speciale, perché sono i suoi 18 anni. Già in una tappa così importante della vita, le mancheranno i genitori, vorrei cercare in qualche modo di alleviare il suo dolore- non finì il discorso che una figura bionda, ci passò accanto, andando ad abbracciarla forte.
Rosalie! Era spuntata senza che nessuno si accorgesse di niente e aveva sentito le parole affettuose di mia madre. Ora si abbracciavano e la vidi con gli occhi lucidi. Bella, frettolosamente si asciugò le guance bagnate dalle lacrime, evidentemente commossa per il gesto della cugina, che a quanto avevo capito, non era incline a lasciarsi andare spesso a simili affettuosità.
-Non ti preoccupare Esme, io sto bene. Oramai me ne sono fatta una ragione. Sì, avrei tanto voluto che ai miei 18 anni fossero presenti anche i miei genitori, ma non si può avere tutto… e comunque mi ritengo già fortunata dato che sono circondata da persone che ci tengono così tanto a me… vorrei che sappiate che voglio bene ad ognuno di voi e sono molto felice che vi siate uniti a questa splendida famiglia!- mormorò con voce rotta dalla commozione. Bella ed Alice le saltarono subito addosso e si abbracciarono strette. Anche Alice ora piangeva e ancora singhiozzando sussurrò convinta: -Giuro che ti organizzerò la festa più grandiosa e bella che abbiano mai visto a Forks!- facendoci scoppiare tutti a ridere e stemperando un po’ l’atmosfera carica di dolore che si era creata. Quel folletto non si smentiva mai!



ANTEPRIMA CAPITOLO 25



-Edward… ti devo confessare una cosa- e mi guardò preoccupata. Ma non andava avanti e ora mi stavo agitando anch’io.
-Vedi… io con Dylan… non ho mai… cioè…- sospirò di nuovo e poi tutto d’un fiato disse: Edwardsonovergine!- e abbassò ancora la testa. Sorrisi ancora e cercai di nuovo di rassicurarla.
-E allora? A parte il fatto che lo sapevo già…- ma non finii che un -Cosaaaaaa?!?!?!- urlato mi fece sobbalzare.
Cavolo ora sì che ero nei guai; Jasper mi avrebbe ammazzato… se prima Bella non avesse fatto fuori lui.





   
 
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