Il Figlio Della Prof- Capitolo 3 (new)
L’Arte Di Riuscire
Simpatico
Consiste Nel Trovare
Simpatici Gli Altri
William Hazlitt
Capitolo
3: Il Giorno Peggiore
Restai totalmente
paralizzata, a partire dalla
punta dei capelli fradici fino ad arrivare al mio povero mignolo
dolorante, non
riuscivo assolutamente a credere a quello che vedevo.
Marco e Massi sembravano
altrettanto sorpresi,
ma avevo la sensazione che la loro sorpresa fosse leggermente
diversa dalla mia.
Marco mi guardava con aria
felice e il suo
sguardo aveva un non so che di gentile e delicato, mentre per Massi il
discorso
era totalmente diverso. Mi faceva sentire a disagio più di
quanto non mi
sentissi già: per prima cosa mi aveva squadrata dalla testa
ai piedi come se
sperasse di acquisire all’improvviso il super potere di
riuscire a vedere
attraverso la stoffa, poi aveva ricominciato a fissare il suo sguardo
nei miei
occhi, e non fu difficile leggere quello che gli stava passando per la
testa; era
scocciato dal fatto che fossi io. Non c’erano dubbi, tra me e
Massi non ci
sarebbe potuto mai essere niente che non fosse antipatia allo stato
puro.
Dovevo ammettere che sapere
che gli stavo
antipatica, che anch’io lo irritavo e lo facevo innervosire
come lui faceva con
me mi diede una bella carica: almeno avevo finalmente un vero motivo
per
odiarlo a morte, oltre al fatto che era il figlio della
D’Arcangelo.
-Ci si rivede-, disse ad un
tratto Marco
ancora sorridente.
-Che ci fate qui?- ribattei
acida.
-Te l’ho detto:
ripetizioni-.
-Tu sei il ragazzo a cui
dovrei dare
ripetizioni di matematica?- gli chiesi sorpresa.
Non avrei mai immaginato che
il perfetto e
intelligente Marco Iovine avesse problemi in matematica, anzi non avevo
mai
pensato che avesse un qualche tipo di problema. Dopotutto lui
apparteneva a un
gruppo di ragazzi che non devono chiedere
mai e a cui tutto è dovuto solo per il fatto che
sono al mondo.
-La domanda è
un’altra-.
Come al solito Massi si
doveva intromettere, non
sarebbe stato da lui non farlo.
Lo fulminai con lo sguardo.
-E cioè?-
Glielo chiesi anche se
sapevo perfettamente
dove voleva andare a parare, incredibilmente l’avevo capito
al volo.
-Tu
dovresti essere quella che darà ripetizioni di matematica?-.
Il suo tono era scettico,
esattamente come me
l’ero immaginato.
-Sì. Qualche
problema in proposito?-.
-Mi chiedevo semplicemente
come un asino
potesse insegnare la matematica-, rispose fissandomi con quello che
potei
definire solo come puro odio.
-Se fossi in te, Draco, mi
chiederei come fa
un asino come me ad avere più cervello di te –,
incrociai le braccia
dimenticandomi completamente di quello che avevo indosso e sentii
l’asciugamano
cominciare a scivolare pericolosamente. Per fortuna sembrava che
nessuno dei
due si fosse accorto del mio piccolo problema
tecnico.
-Tu accogli sempre gli
ospiti vestita così?-,
mi chiese Draco. Si era accorto di tutto quello stupido.
–Oppure volevi
riservare un trattamento speciale al tuo nuovo allievo, infondo ci sono
un mucchio
di insegnanti che lo fanno-.
Stava per salirmi alla gola
una risposta riguardante
sua madre che come minimo mi sarebbe costata l’anno, ma
riuscii a bloccarmi in
tempo e sopperii con qualcos’altro.
-Se avessi saputo che avrei
incontrato voi due
mi sarei vestita da suora, ma purtroppo avete deciso di farmi questa
“gradita”
sorpresa, e dire che speravo di trovarmi davanti qualcuno che
somigliasse a
Brad Pitt o a Jhonny Depp…-.
-Ti è andata
decisamente meglio-, disse Marco
sorridendo. –Comunque sono venuto qua per parlare davvero
delle ripetizioni. Ti
dispiace se entriamo, Vale?-.
-Vale?!- ruggii io.
-Vale?- chiese Massi
ridendo.
-Che
c’è? Che ho detto?- chiese Marco spaesato.
-Che razza di nome-,
esclamò Massi scoppiando
a ridere.
Alla fine lo aveva sentito
sul serio il mio
nome. Un attimo… Perché quel troglodita di Draco
stava ridendo?
-Che ti prende?- gli chiesi
irritata.
-Vale…?- sembrava
non avere alcuna intenzione
di smettere di ridere.
-Sì, mi chiamo
Valeria Ferrari e allora? E’ un
nome italiano come qualsiasi altro-.
-Lo so perfettamente,
è solo che… Che ti credi
la regina della Giustizia, e confesso che per te mi sarei aspettato un
nome più
altisonante tipo Mariagrazia Sangirolamo o Carlotta Maria Anna
Ambrogiani, questi
sarebbero stati dei nomi adatti a te.-
-Ma pensa al tuo di nome!-
esclamai infuriata.
–Almeno il mio non sembra appena uscito da un libro della
Rowling, ti mancano
solo i capelli biondo platino, Draco.-
Lui mi fissò
accigliato: evidentemente non era
la prima volta che gli propinavano quella battuta.
-La volete finire voi due?-
chiese Marco cercando
di farmi calmare. –Vale, che tu ci creda o no, siamo venuti
in pace e
disarmati…-.
-Io non direi-, risposi
fissando Draco con
sospetto.
-Ti giuro che lo
terrò a bada io, ma adesso potremmo
sederci e parlare del mio problema. So che potrebbe sembrarti
melodrammatico ma
sono davvero disperato.-
All’improvviso mi
tornò in mente la telefonata
che mi aveva fatto la madre di Marco, dopotutto le avevo promesso che
ci avrei provato,
che avrei tentato di aiutare suo figlio. La voce di quella donna era
così
gentile e premurosa, ma soprattutto traboccava di gratitudine.
Accidenti al mio
buonismo! Per colpa di quella telefonata non me la sentivo proprio di
sbattere
quei due fuori da casa mia con un calcio nel sedere.
Decisi che avrei provato ad
aiutare Marco, ma
se Draco avesse dato inizio ad una battaglia non mi sarei tirata
indietro.
-Ve bene-, e mi spostai
dalla porta per fare
spazio. –Entrate pure.-
-Grazie-, rispose Marco
sorridendo.
Ovviamente Draco non disse
niente e non face
alcun segno di assenso, di sicuro però stava pregando che
quella sotto specie
di strana riunione finisse al più presto, come lo speravo io
d'altronde.
Li condussi in sala da
pranzo e li feci
accomodare.
-Mi perdonerete-, dissi con
falso tono
gentile. –Andrei a vestirmi, se non avete nulla in
contrario.-
-Un paio di argomenti
contrari li avrei-,
asserì Draco continuando a fissarmi furbescamente.
Per poco non lo incenerii
con lo sguardo.
-Massi-, esclamò
Marco irritato, –cerca di
darti una calmata.-
-Ok, ok…-, la sua
aria era così scocciata da
sembrarmi Brontolo dei Sette Nani.
-Va pure a vestirti, Vale-,
continuò Marco sempre
più gentile.
Non ce la facevo: quei due
non erano
assolutamente sopportabili per il mio carattere. Stavano rischiando di
essere gettati
fuori dalla finestra e non se ne stavano rendendo minimamente conto.
Marco mi mandava in bestia
con quel suo atteggiamento
da Principe del mondo delle Favole, sempre gentile e pronto a
proteggere la
povera fanciulla dal mostro cattivo, e Draco… Be’
Draco era uno stronzo e basta
non c’erano altre parole per definirlo.
Mi voltai per andare nella
mia camera, quando mi
resi conto che forse sarebbe stato meglio mettere in chiaro alcuni
piccoli
particolari.
-Tutto bene?- chiese Marco
notando che mi ero
fermata.
Vomito. Il suo tono di voce
era così dolce e
mieloso da farmi venire voglia di vomitare. Quei due erano
assolutamente agli
antipodi: uno sembrava puro zucchero e l’altro un limone
acerbo. A quel punto
cominciai a chiedermi che fine avessero fatto le vie di mezzo come la
limonata
o il gelato al limone.
-Mentre sono di
là-, dissi con un tono di voce
così aspro che in confronto la signorina Rottermaier di
Heidi era una dolce signora
innocente e premurosa. –Cercate di non toccare niente, di non
rompere niente,
di non spostare niente, e soprattutto state lontani dalla cucina e dal
frigorifero.-
Meglio preservare
l’incolumità della mia adorata
torta.
-Possiamo respirare almeno?-
mi chiese Draco
accigliato.
-Non troppo e solo se
necessario-, risposi con
una smorfia. –Riducete il numero delle inspirazioni al minimo
indispensabile.-
Detto questo mi diressi a
passo svelto verso
la mia stanza, dovevo vestirmi alla velocità della luce. Mi
fidavo di quei due
esattamente come un uccellino si sarebbe fidato a lasciare i suoi
cuccioli soli
con un gatto affamato.
Aprii l’armadio e
presi i primi indumenti che
mi capitarono a tiro.
Jeans scuri e maglietta
bianca a maniche corte
forse un po’ troppo aderente ma non avevo il tempo di
scegliere qualcos’altro,
e comunque dubitavo che quell’abbigliamento avrebbe fatto
fraintendere le mie
intenzioni.
Corsi in bagno, mi pettinai
con una fretta
pazzesca, tanto che rischiai di strapparmi via parecchi capelli, e
puntai il
phon sulla mia testa alla massima potenza.
Venne fuori un incrocio tra
i ricci di Julia Robers
in Pretty Woman e una balla di fieno. Presi la spazzola e cominciai a
pettinarmi cercando di domare un po’ quell’ammasso
informe. Più o meno ci
riuscii ma per rendermi almeno simile ad un essere umano, agguantai un
elastico
e li raccolsi in una perfetta coda di cavallo.
Avevo
un’espressione talmente contrariata e
severa che mi si erano formate delle strane rughe ai lati degli occhi.
Giurai di uccidere quei due
se per caso quelle
rughe non fossero sparite.
Decisi di non truccarmi, ci
mancava solo che
pensassero che mi stessi facendo bella per loro. Piuttosto avrei fatto
da cavia
per esperimenti alieni.
Mi diedi un’ultima
occhiata nello specchio e
tornai in sala da pranzo.
I miei ospiti
erano rimasti praticamente immobili. Molto meglio per loro.
Draco mi lanciò
uno sguardo che lasciava poco
spazio ai fraintendimenti, se avesse potuto mi avrebbe disintegrata.
Sentii una strana fitta allo
stomaco: rabbia, non
poteva essere altro.
Invece Marco mi sorrise
provocandomi un nuovo
conato di vomito.
Mi sedetti di fronte a lui e
feci un respiro
profondo. Draco mi stava fissando negli occhi e sostenni il suo sguardo
duro con
una sicurezza che non credevo di possedere.
-So che abbiamo stabilito
una sorta di tregua-,
mi voltai verso Marco. –Ma non posso fare a meno di chiedermi
perché ti sei
fatto accompagnare da questo… cioè... dal tuo
amico.-
-Preferisci che vi lasci
soli?- chiese Draco
con un ghigno.
-Non era questo che
intendevo.- E ci
mancherebbe anche, figurarsi se volevo restare da sola con quello
zucchero
filato ambulante. –Però le ripetizioni sono di
Marco, tu che diavolo c’entri? Non
credo che lui abbia bisogno di una guardia del corpo, e credo ancor
meno che un
tipo come te sarebbe in grado di assolvere un compito del genere.-
Lo sguardo di Draco avrebbe
potuto tagliare in
due una quercia secolare.
-Il mio scooter è
dal meccanico-, mi rispose
Marco con gentilezza. –Ho chiesto a Massi di accompagnarmi
è per questo che è
qui.-
-Ti basta come risposta
Sherlock Holmes?-
Socchiusi gli occhi
infuriata sentendo quella
domanda, Draco diventava ogni secondo più odioso.
Per quattro anni ero
riuscita ad evitare quei
due accuratamente, perché proprio quel giorno le cose
dovevano cambiare in quel
modo? Rivolevo la mia vecchia vita, volevo tornare al giorno prima e
dimenticare di aver parlato con Marco Iovine ma soprattutto con
Massimiliano
Draco.
Non risposi.
-Lo so che probabilmente ti
infurierai-,
cominciò Marco. –Ma sono davvero curioso di sapere
che ci facevi con indosso un
asciugamano.-
-Hai ragione, sto per
infuriarmi-, il mio
sguardo era quasi assassino.
-E’ solo una
domanda-, disse Draco. –Non mi
sembra tanto difficile rispondere, a meno che in questo preciso istante
non ci
sia qualcuno che sta uscendo da questa casa di soppiatto dopo essere
stato nel
tuo letto.-
Lo sapevo! Ero certa che
quel cretino sarebbe
arrivato ad una conclusione simile.
Non lo conoscevo, eppure
riuscivo a prevedere
tutto quello che diceva e pensava, forse semplicemente
perché era così stupido
e facile da capire.
Alzai gli occhi al cielo
scocciata.
-Non
c’è nessun ragazzo, se è questo che
volevi sapere, tantomeno nel mio letto.-
Marco sorrise, per
l’ennesima volta
aggiungerei, mentre Draco rimase impassibile.
-Ho passato le ultime due
ore a preparare un
dolce. Quando ho finito ero impresentabile, perciò mi sono
fatta una doccia
confidando che il ragazzo che stavo aspettando fosse un ritardatario.-
Marco scambiò una
veloce occhiata con il suo
amico, gesto che mi insospettii.
-Che ho detto?-
-Niente-, rispose Marco
arrossendo. –Ecco… in
effetti ci hai azzeccato.-
-Ma se siete arrivati in
anticipo.- Nel mio
tono di voce si poteva leggere tutto il dissenso che provavo.
-E’ vero, ma
è Massi quello puntuale, per
quanto mi riguarda invece sono perennemente in ritardo, è
più forte di me-,
disse Marco sempre più imbarazzato.
Lo guardai per un attimo
sorpresa. Il perfetto
Marco Iovine era un ritardatario che andava male in matematica? Quella
giornata
cominciava a rivelarsi davvero strana.
I miei occhi incontrarono
quelli verdi di
Draco e una strana scossa elettrica mi attraversò la
schiena; mi sentivo la
personificazione del disappunto.
Draco. Era tutta colpa sua,
era lui il
puntuale, era lui che mi aveva costretta a presentarmi davanti a loro
conciata
in quel modo così imbarazzante.
Ad un tratto cominciai a
chiedermi fino a che
punto fosse umanamente possibile odiare una persona. Sentivo di aver
superato
quel limite da parecchio e che il mio odio sarebbe aumentato sempre di
più,
minuto dopo minuto.
-Se avessi saputo chi avrei
incontrato venendo
qua me la sarei presa con molta più calma-, disse Draco
incrociando le braccia.
–Anzi magari mi sarei dato malato, almeno avrei avuto una
scusa plausibile per
evitare questo incontro.-
-Magari lo avessi fatto-,
come al solito le
parole mi erano scivolate via di bocca prima che potessi fermarle.
-Quindi avresti preferito
non vedermi affatto?-
-Senti, non credo sia un
mistero quello che provo
nei tuoi confronti, Draco-, cominciai con sguardo deciso.
–Non mi sei affatto
simpatico…-
-Ma no, e io che pensavo
fosse solo passione e
desiderio nascosto-, rispose lui sorridendo divertito. –Avevo
il terrore che
potessi saltarmi addosso da un momento all’altro, ora mi
sento più tranquillo.-
Adesso, non so per quale
motivo, e in quel
momento non avevo alcuna intenzione di approfondire la faccenda, ma
vedendo
quel sorriso arrossii. Quando non faceva il cafone e non ciarlava a
vanvera,
Massimiliano Draco risultava morbosamente affascinante, quasi
magnetico.
A quei pensieri mi sentii
morire, e uno strano
ronzio cominciò a prendere possesso della mia testa,
finché il mio cervello non
giunse alla conclusione più plausibile o forse la
più conveniente: irritazione.
Ero semplicemente irritata da Draco, nessun imbarazzo o magnetismo,
semplicemente mi avevano dato fastidio le sue parole e adesso mi
sentivo
agitata perché in verità ero arrabbiata.
Sì, come
spiegazione poteva andare, poteva
zittire tutte le strane domande che avevano cominciato a girovagare
nella mia
testa.
-Ti assicuro che neanche tu
mi vai a genio,
Ferrari-, la voce di Draco non permetteva fraintendimenti: mi detestava
proprio.
-Non le piace essere
chiamata per cognome-,
disse a un certo punto Marco.
Mi voltai di scatto verso di
lui con uno
sguardo assassino.
Draco si lasciò
andare ad un ghigno divertito,
lo fissai negli occhi e cominciai a sentirmi di nuovo irritata.
-Preferisci che ti chiami
Vale?- chiese
trattenendosi a stento dal ridere.
Sorrisi anch’io,
più che altro per evitare di
mettermi ad urlare.
-Perché cercare
un modo in cui mi puoi chiamare
quando io e te non parleremo mai più per tutto il resto
delle nostre vite?-
-Mai mettere limiti al
destino, mia cara-,
rispose lui con sguardo ambiguo.
Rimasi un attimo interdetta
da quella frase. E
adesso che cosa voleva insinuare? Quanto avrei voluto avere il potere
di
leggergli nel pensiero.
I nostri sguardi
continuavano a mandarsi
scintille di odio e io sentivo la rabbia avvolgermi come se fossi stata
in una bolla
di sapone.
-Quando voi due avrete
finito di sembrare una
coppia di innamorati a cui piace punzecchiarsi, io avrei ancora da
risolvere un
problema con la matematica.-
Sussultai, era stato Marco a
parlare, con un
tono di voce parecchio scocciato in verità. Ma cosa aveva
detto? Non lo avevo
ascoltato con attenzione ero distratta dal fulminare gli occhi di Draco
con i
miei.
D’un tratto vidi
una cosa che mi lasciò perplessa
più di quando avrei mai immaginato: Draco era arrossito, mi
sembrava
impossibile ma era proprio così. Poi aveva distolto lo
sguardo dai miei occhi e
si era messo a fissare il cesto di frutta che c’era come
centro tavola.
Mi chiesi cosa stesse
succedendo, e
all’improvviso risentì le parole pronunciate da
Marco come se il mio cervello
le avesse registrate per permettermi di ascoltarle in differita.
-Cos’hai detto?-
chiesi incredula battendo più
volte le palpebre sperando di aver capito male.
-Ho detto che sembrate una
coppia di innamorati
a cui piace punzecchiarsi.-
Per poco non scoppiai a
ridere.
-Io e
quest’individuo innamorati?- non ce
l’avevo fatta a restare seria. –Marco dì
la verità, quante canne ti sei fumato
prima di venire qua?-
-Più che canne
parlerei di cannoni-, disse
Draco guardando l’amico con gli occhi di uno che avrebbe
voluto squartarlo.
–Per la prima volta mi trovo d’accordo con te,
Ferrari. Marco deve avere
qualche rotella fuori posto se pensa una cosa del genere.-
-Stavo solo constatando un
fatto-, rispose
l’altro sulla difensiva. –Da come vi stavate
guardando c’era poco da
fraintendere.-
-Invece mi sa che hai
frainteso tutto-, dissi
sempre con quel sorriso divertito che non riuscivo a togliermi dalla
faccia.
–Per quanto mi riguarda stavo cercando di appiccare fuoco
alla testa del tuo
amico con la forza del pensiero.-
-Anche io stavo facendo una
cosa del genere-,
intervenne Draco imbronciato.
-Stavi sperando che
prendessi fuoco?- gli
chiesi imbestialita.
-Sì, lo ammetto.-
-Come ti sei permesso?-
-Parli proprio tu-, mi
ammonì lui. –Sei stata
tu a tirare fuori questa storia di bruciare le teste.-
-Stavo scherzando, idiota!-
esclamai alzandomi
in piedi e battendo un pugno sul tavolo.
-Io no-, ribatté
Draco alzandosi a sua volta.
Eravamo a pochi centimetri
di distanza e i nostri
occhi non la smettevano di scrutarsi.
-La volete finire?- chiese
Marco alzandosi
anche lui e cercando di farci calmare.
Socchiusi gli occhi con
rabbia e tornai a
sedermi, forse era il caso che ci dessimo tutti una bella calmata.
Anche Marco si sedette.
L’unico a rimanere
in piedi fu Draco che non
la smetteva di fissarmi.
Quella giornata stava
cominciando a rivelarsi
più lunga e difficile di quanto mi sarei mai aspettata
quando quella mattina
ero uscita di corsa per paura di arrivare in ritardo. Mi ritrovai a
desiderare
che fosse tutto un sogno, anzi un incubo; magari mi sarei svegliata da
un momento
all’altro e mi sarei accorta che quel maledetto
lunedì doveva ancora
cominciare. Sarei andata a scuola, avrei intravisto quei due ragazzi
che adesso
mi stavano davanti, di sfuggita come ogni mattina e avrei ringraziato
il cielo
per un altro giorno lontano da loro. Queste erano solo speranze e
desideri che
con quell’imbecille di Draco in piedi davanti a me non
trovavano ragione di
esistere.
-Massi siediti-, gli
intimò Marco con tutta la
gentilezza che riuscì a racimolare.
Draco continuava a guardarmi
poi sbuffò e posò
di nuovo il suo sedere sulla sedia.
-Ora possiamo parlare delle
ripetizioni?- mi
chiese Marco al limite della sopportazione.
Voltandomi verso di lui
cercai di evitare
accuratamente lo sguardo di Draco.
-Scommetto che la tua torta
fa schifo.-
Perché doveva
sempre cercare di mandarmi fuori
dai gangheri? Perché non poteva semplicemente tenere chiusa
quella boccaccia
grande quanto un foro per il petrolio scavato dalla trivella
più grande dell’Universo?
Ovviamente quelle parole
erano state
pronunciate da Draco con l’intento di farmi innervosire
ancora di più.
Non
avevo intenzione di dargli ulteriormente corda ma alla fine
rispondergli fu più
forte di me.
-Puoi pensare quello che
vuoi, tanto non avrai
mai occasione per sperimentare sul campo quello che hai detto.-
-Vuoi dire che non
offriresti un pezzo della
tua brodaglia… cioè del tuo capolavoro
ai tuoi graditi ospiti?-
Cominciai a desiderare che
Zeus o una qualche
divinità scagliasse un fulmine e prendesse Draco in pieno
viso. Pazienza se si
fosse sfondato il soffitto, sarei riuscita a farmene una ragione.
-Intanto solo Marco
è un mio ospite, tu sei
solo… sei solo…-
-Sono solo?- chiese lui con
un ghigno soddisfatto.
-Tu non sei nessuno.-
Era da una vita che glielo
volevo dire, dato
che c’ero decisi di non tenermi più niente dentro,
ormai lo aveva capito quello
che provavo, tanto valeva fargli sapere ogni cosa.
-Credi di essere
l’individuo perfetto che ogni
ragazzo vorrebbe avere come amico e che ogni ragazza desidererebbe come
fidanzato
ma non hai capito un fico secco di quello che ti accade intorno.
Le ragazze ti vengono dietro
semplicemente
perché sperano di incontrare Marco, e poi voglio dire, ma
non vi accorgete che il
fatto che tutte le ragazze vi muoiano dietro è qualcosa di
squallido; dicono di
amarvi e di avervi sempre sognato ma non vi conoscono affatto, se fossi
al
vostro posto le manderei tutte a quel paese. Tornando a te, sappi che i
ragazzi, tutti tranne Marco credo, vogliono esserti amici solo
perché sei il figlio
della professoressa D’Arcangelo, anche se non hanno ancora
capito che essere
amici di suo figlio non significa essere raccomandati, visto che lei
apprezza
solo chi le conviene e non chi le viene imposto. Possibile che tu non
ti sia
mai accorto che stranamente tutti quelli che ti stanno più
intorno sono nelle
classi di tua madre?-
Mi fermai per riprendere
fiato e notai che
entrambi mi stavano fissando: Marco con una strana ammirazione negli
occhi, Massi
con pura irritazione.
-Un’ultima cosa e
chiudo qui il discorso…
Draco non credere di essere il ragazzo più simpatico che
esista sulla faccia
della terra, non hai idea di quanti doppiogiochisti ti stiano intorno.
Davanti
ti dicono una cosa, ma appena ne hanno l’occasione ti
criticano e ti deridono.-
Nessuno dei due sembrava
voler parlare dopo
quella mia piccola sfuriata il che mi rese nervosa, più di
quanto avrei
pensato. Avevo spiattellato tutto quello che pensavo di loro,
trattenendo anche
alcuni epiteti e imprecazioni che in genere riservavo a conversazioni
private
con Amy e Marti.
Li fissai anch’io.
Non sapevo cosa fare, e
all’improvviso mi
venne voglia di riavvolgere il nastro e fare finta che quei due minuti
della
mia vita non fossero mai esistiti ma mi resi conto che era troppo
tardi.
-Avete intenzione di restare
imbambolati come
due statue per tutto il resto del pomeriggio?-
Pronunciai quelle parole con
molta cautela,
cercando di non essere sarcastica o ironica. Cosa potevo fare per
sciogliere il
gelo che si era creato?
Marco mi guardava, non
sembrava arrabbiato,
più che altro sentivo che era preoccupato per la reazione
che avrebbe potuto
avere Draco.
Prima che me ne rendessi
conto, anch’io stavo
aspettando una qualche reazione da quel mio nemico
che forse ero riuscita ad affondare con un solo missile e neanche tanto
potente
a mio avviso.
Vidi che Draco abbassava lo
sguardo e poi
inspiegabilmente si apriva in uno strano sorriso senza sentimento.
Rimasi senza parole alla
vista di quel
sorriso. Dovevo avergli fatto parecchio male, e dire che avevo sempre
pensato
che Massimiliano Draco fosse fatto di acciaio inossidabile e
indistruttibile.
-Allora-, disse ad un tratto
facendo
sussultare sia me che Marco. –Questo schifo
di torta si può vedere?-
Aveva deciso di cambiare
argomento, eppure io
sentivo che non era finita. Provavo il bisogno impellente che Draco mi
rispondesse a tono con una delle sue frecciatine che detestavo tanto,
avevo
bisogno di sapere che non lo avevo ferito, al contrario mi sarei
sentita un mostro.
-Draco…-,
cominciai incerta.
Marco doveva aver intuito le
mie intenzioni e
mi fece cenno di no con la testa.
Non sapevo che fare, forse
la cosa migliore
era lasciar cadere lì l’argomento e fingere di non
aver mai parlato.
Decisi di seguire quella
strada.
-Sei proprio sicuro di voler
rischiare?-
chiesi io con ironia.
Draco mi fissò
per un momento e finalmente
rividi il suo solito cipiglio arcigno, e con fare sicuro mi rispose:
-Al
massimo mi pagherai i danni, Ferrari.-
Gli feci una linguaccia e mi
diressi verso il
frigorifero.
-Non che lo speri-,
cominciai cercando la
torta. –Ma quando avrai assaggiato questo manicaretto tutti
gli altri dolci ti
sembreranno senza sapore. Chi mi conosce dice che sono un genio della
pasticceria.-
-Che modestia-, disse Marco
sorridendo.
-Non è un mio
parere-, chiarii poggiando la
torta sul tavolo. Tagliai tre fette e ne diedi due a loro.
-Prima tu-,
cominciò Draco con diffidenza. –Le
stai più simpatico non cercherebbe di avvelenarti.-
-Come sei spiritoso-,
ribattei fingendomi
offesa.
Marco affondò il
cucchiaino nella sua porzione
e ne trangugiò un grosso boccone con gli occhi che gli
brillavano.
Draco cercò di
decifrare l’espressione
dell’amico, e anch’io: sembrava normale come al
solito.
-Quindi?- chiese Draco con
il cucchiaino
ancora sospeso a mezz’aria indeciso sul da farsi.
-Non ci sono parole-, disse
Marco dopo aver
deglutito. –L’unico modo per capire è
assaggiarla.-
Non sapevo se prenderlo o no
come un complimento.
-Spero che questo non sia il
tuo modo per
vendicarti di quando mi hai prestato la PSP
e te l’ho riportata dopo tre mesi-, mormorò Draco,
conficcando
il cucchiaino nella sua porzione di dolce.
-Conosco altri modi per
vendicarmi-, rispose
Marco divertito. –Assaggia e alla fine mi ringrazierai.-
Draco si portò un
piccolo boccone vicino agli
occhi e lo fissò con uno sguardo sospettoso. Si vedeva che
ancora non era
sicuro che la mia torta fosse priva di veleno o fosse del tutto
commestibile.
Lo fissai con
curiosità perché all’improvviso
mi sentivo stranamente ansiosa di conoscere la sua opinione. Cercai di
spiegarmi questo fatto come una specie di dimostrazione per quel mio
nemico
così sicuro delle sue capacità e
possibilità, eppure avevo la sensazione di non
essere del tutto sincera con me stessa, anche se ancora non mi era per
niente
chiaro il perché.
Lui alzò lo
sguardo e incontrò il mio; subito
una strana scarica elettrica mi attraversò la schiena. I
suoi occhi erano così
tremendamente diversi quando non si socchiudevano nella loro
caratteristica
espressione di indifferenza e sufficienza. Mi ritrovai a pensare che
erano
stranamente affascinanti, anzi erano proprio belli, forse anche
più di quelli
di Marco, e questo era tutto dire.
Continuò a
guardarmi mentre io avevo avuto
l’impressione di cogliere una confusa scintilla nei suoi
occhi: sembrava quasi
divertimento. Ero sicura di non essermi sbagliata, Draco si stava
divertendo.
Chissà perché poi… Dopotutto doveva
solo assaggiare la mia torta mica stava guardando
una puntata di Zelig, e non mi sembrava che davanti ai suoi occhi si
stesse
svolgendo una farsa napoletana. Quindi perché aveva avuto
quel guizzo di
divertimento quando aveva incontrato il mio sguardo? Avrei tanto voluto
sapere
quello che stava pensando.
Finalmente
assaggiò quel poco di torta che
aveva afferrato con il cucchiaino. Cominciò a masticare e
chiuse gli occhi.
Lo guardavo intensamente, in
attesa di un
cenno, una parola, un gemito, qualcosa che mi facesse anche solo
intuire la sua
impressione.
Lo fissavo con tanta
insistenza da non
accorgermi assolutamente che a sua volta Marco aveva lo sguardo puntato
su di
me. Aveva una strana espressione sul viso, che fortunatamente non avevo
visto
altrimenti la prima cosa a cui avrei pensato sarebbe stata gelosia.
L’espressione di
Marco era inequivocabile: seccato,
scuro, e tremendamente irritato. Non sembrava neanche più il
dolce e gentile
ragazzo di sempre. Ma a quel tempo ancora non avevo idea di quello che
gli
stava passando per la stessa, e credo che neanche lui si rendesse
pienamente conto
dei suoi desideri. Ma infondo chi mai è così
totalmente sicuro di quello che
vuole da giocarsi tutto pur di averlo?
-Allora-, mormorai senza
togliere gli occhi da
Draco che se ne stava ancora immobile con gli occhi chiusi.
–Non hai niente da
dire?-
Lui aprì
lentamente gli occhi e quando rividi
quel verde luminoso e intenso per poco non mi sentii male. Sembrava un
ragazzo
talmente normale, e questa nuova scoperta mi sconvolse parecchio.
-Qualcosa da dire
l’avrei…-, cominciò lui.
Ecco che stava per arrivare
una delle sue
solite, pungenti critiche. Ma io non mi sentivo arrabbiata o spaventata
per
quello che avrebbe potuto dire, ero prontissima a controbattere e a
fargli capire
che non aveva a che a fare con una sprovveduta. Sapevo difendermi con
le unghie
e con i denti quando volevo e non sarebbe di certo stata una
mezzacalzetta come
lui a mettermi in difficoltà.
-…ma non trovo le
parole per esprimermi. Credo
che la mia capacità di ragionare sia stata annullata da
questa torta meravigliosa.-
Per poco non spalancai la
bocca tanto era
stata la sorpresa. La mia torta ed io avevamo ricevuto tantissimi
complimenti
durante la nostra carriera culinaria, persino un pasticciere amico di
mio padre
mi aveva detto che era fantastica. Ciò nonostante non avrei
mai e poi mai
immaginato di ricevere il complimento più bello e sincero
proprio da lui, anzi
non avrei mai pensato che mi avrebbe mai rivolto alcuna parola gentile.
Mi sentivo accaldata, ma non
ero arrossita, quella
umiliazione mi era stata risparmiata per fortuna.
Mi voltai finalmente verso
Marco e trasalii, mi
stava fissando con uno sguardo ammonitore, e non capivo il
perché di
quell’espressione così dura.
All’improvviso mi sentii piccola e indifesa come
una bambina. Quello sguardo di rimprovero mi aveva colpita al cuore
facendomi
pentire di essere nata. Da quando mi lasciavo coinvolgere dagli occhi
di Marco?
In genere l’avrei mandato a quel paese, perché
adesso non ci riuscivo?
Pensai che mi aveva
semplicemente presa alla
sprovvista, propinai questa risposa alla mia coscienza. Anche in questo
caso
non avevo alcuna voglia di approfondire le motivazioni di
ciò che provavo e che
mi stava succedendo. Quando si tratta di sentimenti sono una fifona di
prima
categoria.
Sapevo che non era niente di
romantico quello
che stavo sentendo dentro di me, però avvertivo che lo
sguardo di Marco mi
aveva fatto male. C’era una delusione celata dietro
l’azzurro dei suoi occhi
che non riuscivo a comprendere, ma soprattutto non riuscivo ad
accettare. Non
riuscivo ad accettare l’idea di aver deluso Marco, anche se
in verità non
comprendevo in che modo lo avessi fatto.
Forse era ancora irritato
per il discorso che
avevo sciorinato prima a lui e a Draco; eppure inizialmente mi era
parso così
divertito dalle mie parole, mi era persino sembrato che le
condividesse. Cosa
era successo?
-Possiamo parlare delle
ripetizioni ora?- mi
chiese recuperando un po’ della sua innata gentilezza.
-Certo-, risposi con una
sicurezza non
indifferente. Quel piccolo momento di confusione alla vista del
rimprovero
silenzioso di Marco era completamente svanito, sostituito come al
solito dal
mio ostinato e smisurato orgoglio.
Per la mezz’ora
successiva Marco ed io
discutemmo sul programma per le ripetizioni. Fortunatamente in
matematica la
sua classe era parecchio indietro rispetto la mia quindi non trovammo
ostacoli
nel cominciare le lezioni al più presto.
Marco mi spiegò
che la sua avversione per la
matematica durava da tempi immemorabili, forse persino dalle prime
divisioni
fatte in terza elementare. Odiava i numeri, le loro regole, il loro
prendersi
gioco di lui non volendosi risolvere.
Cercai di spiegargli che non
doveva vedere la
matematica come una nemica, perché quella materia poteva
essere una forte
alleata in molte situazioni, però lui rimase scettico su
queste mie parole.
Durante la nostra
conversazione, con la scusa
di un improvviso calo di zuccheri, Draco si era spazzolato quasi
un’intera metà
della mia torta.
Stava per prenderne
un’altra fetta ma io lo fulminai
con lo sguardo e decise di desistere.
Marco, intuita la
precarietà della situazione,
fece intendere a Draco che era ora di andare e lui annuì
controvoglia.
Non ci eravamo ancora
organizzati per l’orario
delle ripetizioni, ma tanto avremmo avuto tutto il tempo per parlarne a
scuola,
adesso l’importante era strappare la mia torta dalle grinfie
di Draco. Non
volevo assolutamente essere la causa di una carie o, nel peggiore dei
casi, di
una lavanda gastrica d’urgenza per l’unico figlio
della D’Arcangelo.
Quando quei due varcarono
finalmente l’uscita
di casa mia, mi richiusi la porta alle spalle e feci un profondo
respiro di
sollievo. Era ora che quella lunga, lunghissima, giornata terminasse.
(*) Per chi non conoscesse la Torta Mimosa. E' un dolce che in genere
viene consumato per la Festa della
Donna (si chiama Mimosa anche per questo). In poche parole è
un
disco di Pan di Spagna che viene bagnato con succo d'ananas, poi si
mette una strato di crema pasticcera e sulla crema vengono aggiunti
tanti pezzetti di ananas (può essere sciroppata o no). Ma la
parte più buona di questa torta e la cupola di panna montata
che
viene messa sopra a tutto il resto, è davvero deliziosa.
Alla
fine sulla panna vengono sparse le briciole del Pan di Spagna avanzato
che devono essere un po' tostate in forno. Completa, questa torta,
appare proprio come un piccola cupola gialla, e ricorda davvero
tantissimo il fiore di Mimosa. Se non l'avete mai mangiata ve la
consiglio. ^^ Anche se da quando vivo a Roma ho scoperto che qui la
fanno in modo diverso... ^^'
***L'Autrice***
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Sono un po' in crisi con il seguito di questa storia,
però
cercherò di scrivere un po' ogni giorno, anche se la voglia
sinceramente mi manca un po' quindi spero che non venga fuori una
schifezza.
Per chi non lo sapesse "Il Figlio della Prof" ha anche una
versione scritta dal punto di vista di Massi. Non posso cominciare a
pubblicarla adesso perchè altrimenti si svelerebbero troppe
cose
della trama (e comunque ne ho scritti solo tre capitoli... ^^').
Però quando finirò con questa posterò
anche quella
versione.
Rubo ancora qualche riga per dire a chi non lo sapesse (e
magari
per ricordarlo a chi lo sa già) che "Il Figlio della Prof"
ha
anche un Forum e un gruppo su Facebook.
Ringraziamenti:
chiara84:
Grazie per aver
deciso di leggere questa storia anche se è passato
così
tanto tempo... ^^ Purtroppo le cose sono andate così ma sono
felice di essere tornata su EFP, alla fine qui mi sento davvero a casa
e lo stress per la pubblicazione mi aveva allontanata da tutto questo.
Evidentamente questa storia è destinata a stare qui e
basta...
^^ Ma a me va benissimo anche così. xD Passando alla storia,
che
ci sia qualcosa sotto è abbastanza ovvio, ma leggendo
scoprirai
quanto la mia mente sia malata e contorta... Non dare mai niente per
scontato... ^^ Non era
mia
intenzione uccidere qualcuno, però devo dire che mi soddisfa
il fatto
che tu sia morta dalle risate... xD Sì, diciamo che
scoprirai, nei
prossimi capitoli, quando la sfortuna della nostra Vale rasenti
l'incredibile... Purtroppo succedono sempre tutte a lei... xD Spero che
anche questo capitolo ti sia piaciuto. Grazie mille per la recensione.
Un bacio!
momi87:
Ciao... ^^ Hai
fatto bene a non leggere il primo capitolo, lo capisco perfettamente
perchè anch'io sono come te. Sono contentissima che la
storia ti
stia piacendo già dall'inizio e grazie per tutti i
complimenti
che mi hai fatto. Sono davvero felice di avere una nuova fan, e non so
se la mia storia sia davvero così bella, a me basta donare
qualche sorriso e tante emozioni a chi la legge... ^^ Ormai non spero
più che decidano di pubblicarla, e io per prima non ho il
tempo
tentare ancora. Forse questa storia deve solo restare qui su EFP e a me
alla fine va bene così... Grazie ancora per la recensione e
per
tutti i complimenti. Un bacio!
TakeMyHand:
Sono davvero contentissima che la storia ti sia
piaciuta. Grazie mille per i tuoi complimenti. Per le tue domande temo
che dovrai aspettare di leggere i prossimi capitoli, ma ti avverto che
più leggerai e più dubbi ti verrano... ^^ Grazie
ancora
per aver letto e per aver recensito. Un bacio!
Crystal Moon: Be' sono contenta di averti resa
felice ripostando
la storia. Ormai non avevo più la voglia e il tempo per
proporla
ad altre case editrici così ho deciso di ripubblicarla qui,
evidentemente è questo il suo posto... ^^ Non lo so se
quello
che hai sentito dire corrisponderà alla realtà,
l'unica
cosa che ti posso dire è continua a leggere e poi fammi
sepere... xD Grazie mille per la recensione e per le tue parole. Un
bacio!
___Yuki___:
Grazie per
il bentornata ^^ E' ovvio che io adoro, anzi amo, questa storia quindi
il fatto che non l'abbiamo pubblicata (tolto il fatto che me lo sentivo
che non l'avrebbero mai accettata) non mi ha impedito di continuare ad
amarla e di farle riprendere il suo posto su questo sito... ^^ Sono
così felice che tu sia affezionata a tutti i miei
personaggi,
spero di ritrovare l'ispirazione per continuare a scrivere il seguito
(fermo alla fine del secondo capitolo già da qualche mese),
anche perchè ultimamente mi stanno venendo delle idee una
più sconvolgente dell'altra... In confronto il primo
sembrerà una tranquilla storiella dove non succede nulla...
xD
Ti ringrazio davvero tanto per le tue parole, mi hanno rincuorata molto
e spero di non deluderti quando (un giorno, forse) posterò i
capitoli inediti... ^^ Tutte voi mi siete mancate tantissimo e sono
felice di essere tornata. Un bacio!
Eky_87:
Dispiace anche a
me per la pubblicazione ma alla fine sono contenta di essere tornata
qui su EFP e di poter regalare ancora delle emozioni a tutte voi
lettrici... ^^ Spero che adesso che avrai la possibilità di
leggerla tutte le belle cose che hai sentito non saranno soltanto voci
senza senso... xD Sono contentissima che i primi due capitoli ti siano
piaciuti. Grazie mille per tutti i complimenti. Un bacio! xD
rodney:
Tranquilla, anche
se la stai leggendo solo ora sono contenta che tu alla fine l'abbia
trovata... ^^ La storia del tempo è un po' complicata. In
realtà io questa storia l'avevo già pubblicata
tutta. A
marzo avevo ricevuto una proposta da una casa editrice e ho cancellato
tutti i capitoli tranne il prologo, poi ho scoperto che in
realtà era una specie di truffa e adesso ho deciso di
ripostare
i capitoli. Quindi in realtà tra il prologo è il
primo
capitolo non è passato un anno e mezzo... ^^ Fai bene a non
leggere i missing moment, gaditi prima la storia e poi leggerai anche
quelli (tanto sono brevi e poi ti toglieresti tutto il gusto, fidati...
xD) Spero di essermi spiegata, comunque se hai ancora dei dubbi chiedi
pure, sono qui per questo... xD Grazie per la recensione e per i
complimenti. Un bacio!
_Caline:
Grazie per il
bentornata, ne sono felice anch'io. Ormai le trattative sono cosa
vecchia, all'inizio ero un po' delusa ma adesso mi sono ripresa e sono
pronta a ricominciare... ^^ Sono contentissima di essere tornata e
spero che la storia ti piaccia, almeno adesso potrai leggerla tutta...
xD Sì, be' Vale è un personaggio un po' strano, a
volte
fa ridere anche me mentre scrivo di lei... Sinceramente non so ancora
da dove cavolo l'ho tirata fuori... ^^ Massi è Massi, su
questo
non c'è nulla da dire, sono d'accordo con te... ^^ Spero che
anche questo capitolo ti sia piaciuto. Grazie per la recensione e per i
complimenti. Un bacio!
Penny Black:
Sono
contenta che tu adesso possa leggere questa mia storia... ^^ Per la
pubblicazione, evidentemente non era destino, almeno sono sicura che
qui su EFP troverò sempre lettrici che la potranno
apprezzare...
xD Sono contenta che la storia ti abbia incuriosito, penso che i prima
capitoli servano proprio a questo, quindi almeno un obiettivo l'ho
raggiunto... xD Be' magari Vale ti risulta comprensibile
perchè
è scritto tutto dal suo punto di vista, ma a volte neanche
lei
si capisce, quindi magari andando avanti un po' riuscirà a
sorprenderti anche lei... ^^ Per quanto riguarda Luca, vedrai che
qualcosina da nascondere ce l'ha ma lo si scoprirà un po'
più in là nella storia. Marty è un
altro
personaggio che avrà sempre un qualcosa di enigmatico visto
che
il suo carattere tende a farla stare sempre un po' sulle sue, mentre
Marco è un altro discorso un po' complicato... Devi solo
leggere
i prossimi capitoli per riuscire a capirlo meglio... xD Spero che anche
questo capitolo ti sia piaciuto. Grazie mille per la recensione e per i
complimenti. Un bacio! xD
alina 95:
Prima di tutto
grazie ancora una volta per aver deciso di partecipare alla ripresa del
forum, non so davvero che altro dire per ringraziarti... ^^ Per la
parte della foresta dovrai aspettare ancora un po', però
visto
che l'hai già letta spero che potrai attendere. xD Il
seguito
l'ho iniziato, ho scritto due capitoli, e spero di trovare il tempo e
soprattutto la motivazione per continuarlo... ^^ Non so fino a che
punto adorerai Riccardo, visto che ancora devo decidere come
inquadrarlo, staremo a vedere... xD Grazie mille per la recensione e
per tutto quello che stai facendo per il forum. Un bacio grande!
Fullmoon_Darkangel:
Sono
contenta che tu abbia finalmente avuto la possibilità di
leggerla e soprattutto che il capitolo della torta si sia trovato
mentre anche la tua torta diffondeva il suo aroma per casa... xD Be'
diciamo che Massi ha i suoi mezzi per diventare il preferito di noi
ragazze... ^^ Grazie mille per la recensione. Un bacio!
ShadowOfTheWind:
Be'
"famoso" mi sembra una parola grossa, però sono contenta che
tu
abbia avuto finalmente la possibilità di leggerlo... ^^' Ma
soprattutto sono felicissima che ti stia già piacendo... xD
Vabbe' non mi chiedere da dove vengono fuori certe sparate
perchè non lo so neanche io... ^^' Però sono
contenta che
ti piacciano... xD Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
Grazie per la recensione e per i complimenti. Un bacio!
misa_ikuto:
Intanto
grazie per aver letto tutta la storia. Comunque non sono rimasti solo
due capitoli... ^^' Il discorso è un po' più
complicato.
L'avevo cancellata tutta perchè ero in trattative con una
casa
editrice ma poi ho scoperto che era tutta una truffa, così
ho
deciso di ricominciare a postare i capitoli... Tutto qui. Spero di
essermi spiegata, comunque se hai altri dubbi chiedi pure... xD Grazie
mille per la recensione. Un bacio!
snail:
Be' grazie per i
complimenti, e tranquilla per gli errori che segnali. Questi capitoli
li sto ripostando esattamente come erano all'inizio... ^^' In
realtà li avevo rivisti e corretti ma non riesco
più a
trovare il file, quindi in attesa di riguardali li sto ripostando
così... E' normale che ci sia più di un errore e
hai
fatto bene a dirmelo... ^^ Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto. Grazie per la recensione. Un bacio!
EnergyAir:
Be' sono
contenta che tu possa finalmente leggerla... xD Anche se non
è
stata pubblicata non importa, evidentemente il suo posto era e rimane
qui su EFP e io sono felicissima anche così... ^^ Sono
felicissima che questi primi capitoli ti siano piaciuti e spero che
anche questo non ti abbia deluso. Grazie per la recensione e per i
complimenti. xD Un bacio!
mantovanina:
Be'
evidentemente abbiamo entrambe un nome bellissimo... U.U ... ahahhaha W
l'umiltà! xD Piacere mio, sono contenta di conoscere te e il
tuo
splendido nome...xD Sono contenta di averti dato la
possibilità
di leggerla anche se così in ritardo. ^^ Intanto grazie per
i
complimenti, sono davvero contenta che questi prima capitoli ti siano
piaciunti ( e spero che anche il terzo non ti abbia delusa... xD) In
effetti ho cercato di riprodurre quanto più fedelmente
possibile
l'ambiente scolastico, senza dimenticare nulla. Spero proprio di
esserci riuscita...^^ Diciamo che Massi farà spesso cose
inaspettate, è uno specialista in questo tipo di cose... xD
Capirai meglio leggendo i prossimi capitoli... xD E Vale
farà
una marea di figuracce, questa è solo la prima di una lunga
serie... ^^ Chi lo sa se tra le e uno dei due nascerà
qualcosa,
lo scopriremo man mano che andremo avanti... xD Grazie ancora per la
recensione e per i complimenti. Un bacio!
freeze:
Sono contentissima che la storia ti piaccia tanto... xD Per gli
aggiornamenti puoi stare tranquilla, la storia è
già finita e posterò sempre un capitolo a
settimana, quindi non dovrai aspettare molto... ^^ Non ti dò
anticipazioni, vedremo come andrà a finire e se Vale
deciderà di mettersi con qualcuno... xD Be' a me i limoni
non piacciono a prescindere (mi piace sono il sorbetto... ^^)
però in genere gli stronzi attirano di più... xD
Be' l'incesto con il fratello non è previsto, Amy solo un
po' iperprotettiva niente di più... ^^' Grazie mille per
aver recensito e per tutti i complimenti, spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto... ^^ Un bacio!
Grazie ancora a tutti!
Al prossimo capitolo! ^^
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