Capitolo
nono
...Tutto
alle spalle...
Arrivammo alla festa che si teneva nella discoteca più
lussuosa dell’intera City. I due Body guard
all’entrata scrutavano la gente che entrava dal grande
portone in ferro battuto. Entrammo senza problemi.
La grand sala da ballo era stata trasformata in una fedele riproduzione
del film “il sognore degli anelli”. Orchi ed Elfi
servivano ai tavoli mentre la gente presa dalla mussica elettronica si
lanciava nella mischia centrale. Io ed Ession ci
avviammo verso il bancone del bar per ordinare, facendoci spazio tra la
gente.
“che prendi da bere?” mi chiese
“non lo so, per me è lo stesso!” gli
risposi continuandomi a guardare intorno, mi sentivo strano a uscire
con lui, dopo quello che era successo nel mio studio quella mattina.
Avevo il cuore che mi martellava nel petto, forse stavo avendo una
reazione troppo esagerata, nessuno in quella marmaglia ci avrebbe fatto
caso a noi due. Ma in ogni caso mi sentivo molto a disagio. Abbassai lo
sguardo fino a quando non fui servito del mio drink.
Bevvi un sorso di quell’intruglio di alcool e succo, dal
sapore dolciastro e nauseabondo.
“che mi hai preso?” gli chiesi continuando a
guardare il bicchiere di vetro che aveva assunto un colore rossastro
“è un Sex on the Beach!? Che
c’è non ti piace?”
“no e solo che per me… è troppo
dolce!”
“se vuoi te lo cambio!” mi disse, ma guardai
l’infinita coda che si era formata davanti al bancone e mi
sentii in colpa a dovergliela far rifare
“non ti preoccupare va bene così”
Bevvi un sorso dalla cannuccia e ne buttai giù un
altro sorso subito dopo.
“Oh… piano Eddy!” mi disse lui quando
fui a metà bicchiere, dopo neanche cinque minuti e aggiunse
“vieni ti presento il festeggiato di stasera..”
Mi prese per mano e mi portò fino ad un piccolo
privè dove un ragazzo non molto più giovane di me
era accerchiato da dolci e sensuali ragazze elfiche. Il ragazzo era
seduto su in trono coperto per metà da un drappo rosso.
All’entrata della stanza, c’erano due energumeni
travestiti da orchi. Io ed Ession entrammo e il ragazzo ci accolse a
braccia aperte. - Doveva essere qualche amico di vecchia data di
Ession, se no non si spiegherebbe il comportamento - pensai rimanendo
in disparte fino a quando non fui presentato. Rimanemmo in quella
stanza per troppo tempo, per i miei gusti, lanciai uno sguardo annoiato
a Ession e uscii salutando il festeggiato.
Una volta uscito mi aggirai per la discoteca in cerca di qualcosa da
fare. Ma ad un certo punto qualcosa attirò la mia attenzione
e dopo non capii più niente.
Sembrava una visione rimasi ipnotizzato dalla sua bellezza: i suoi
capelli castani ondeggiavano sotto la luce strobo che pulsava, il suo
corpo sembrava essere impalpabile, il vestito nero bordato di swarovski
le dava un un’aria angelica. Vidi la ragazza che ballava
insieme a lei e ad un certo punto le vidi avviarsi verso il bagno.
Osservai tutta la scena dalla balconata. - Non mi sembra possibile era
lei! L’avevo ritrovata, dopo aver perso ogni speranza di
poterla rivedere adesso era lì a pochi metri da me! -
Scesi le scale di corsa. Avevo l’adrenalina a mille e non mi
sarei lasciato sfuggire l’unica occasione di poterle parlare.
- e se mi fossi sbagliato? E se non fosse lei!? Magari è
stata solo un’allucinazione! - ma come potevo pensare a
questo. Era lei e ne ero sicuro il cuore non sbaglia mai. Stavo
scendendo la seconda rampa di scale per arrivare nella pista da ballo,
quando vidi un ragazzo che si infilava nel bagno delle ragazze dove
pochi istanti prima era entrata Patricia. Saltai anche gli ultimi
gradini e volai verso di loro, spalancai le porte e vidi una scena che
mi fece ghiacciare il sangue nelle vene: Patricia era tra le mani
sudice di quel ragazzo e la sua amica era per terra svenuta. Ci volle
poco che il mio corpo reagì d’ impulso. Afferrai
il ragazzo per la felpa e lo gettai contro il muro, gli diedi un calcio
sul ginocchio, e glielo spezzai. Presi Patricia e fuggimmo insieme, tra
gli spintoni e le gomitate della gente che ballava in discoteca. Appena
uscimmo ci appoggiammo al muro del palazzo, ridendo e scivolammo fino a
toccare il marciapiede. Dopo qualche minuto riuscii a trovare la forza
di rompere il ghiaccio.
“che ci fai qui?” le chiesi
“sono amica del festeggiato… e tu
invece?”
“sono venuto con un amico che è anche lui
un’ amico del festeggiato” le dissi e le mi sorrise
di nuovo
“bene…” mi disse guardando
l’orologio “è tardi dovrei tornare a
casa”
“ti chiamo un taxi?”
“va bene… Grazie”
“però prima di chiamartelo vorrei sapere una cosa!
Mi spieghi perché sei scappata via quella sera in
spiaggia?”
“perché… Perché…
mi piaci Edward!” mi confessò il suo amore in un
sospiro che mi accarezzo lievemente il viso per poi riempirmi il cuore
“ma non riesco a capire perché tu sia scappata,
potevamo stare lì a parlare di cose senza senso come tutti
quanti..”
“oh Edward ma proprio non riesci a
capire…” Patricia si interruppe e mi
gettò le braccia intorno al collo e le nostre braccia si
toccarono. La strinsi a me fino a quando tutto il resto si dissolse
intorno a noi. Esisteva solo lei in quel momento. Un lungo istante di
passione ci univa e rendeva un’unica cosa, come lo Yin e lo
Yang.
“ti voglio solo per me Edward… mi sei piaciuto fin
dall’inizio!” mi confessò la ragazza, mi
strinse ancora a se e inspirò profondamente appoggiando il
viso al mio petto.
“e lo sarò!” le promisi
Chiamai un taxi e la feci salire. In quel momento mi sentii osservato.
Mi voltai e in cima alle scale lo vidi: Ession. Mi guardava
sconcertato, ci fissammo per qualche minuto, poi salii sul taxi
anch’io e chiusi lo sportello. Il taxi partì e
speravo che mi lasciasse stare, lasciai tutto alla festa: i miei guai e
la mia vita passata con lui. Avevo deciso di ricominciare.
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