CAPITOLO 5
Il libro della
mamma
Quando riaprì
gli occhi si ritrovò
distesa su un qualcosa di morbido, nel centro di una stanza
luminosissima.
Si sentiva la testa pesante
e gli
occhi le bruciavano. Non riconosceva quel posto, ma non credeva di
stare sognando. Perciò richiuse gli occhi un attimo, giusto
per far
passare quell'insopportabile bruciore.
Un dolce odore le
penetrò fino al
cervello, sembrava pane ma aveva un non so che di speziato.
Riaprì
gli occhi nuovamente e provò a mettersi a sedere.
Era seduta su un letto
morbido e
tiepido, le coperte un po' ruvide ma piacevoli al tatto e di un tenue
color crema. Accanto al letto un enorme finestra, almeno 5 volte la
sua larghezza, alta più o meno come lei, che dava su uno
spettacolo
meraviglioso.
Una distesa di alberi
immensa, enormi
come gli alberi del Lago, che si aprivano al cielo di un turchese
splendido. In lontanza poteva vedere dell'acqua, forse un lago o un
fiume, che mandavano riflessi argentati fino a lei.
Si alzò piano
dal letto, sentendo la
stanza girare attorno a lei, mosse un passo e cadde in terra. Un
tonfo secco, sentì la testa sbattere e i pensieri venir meno.
Di nuovo si
ritrovò immersa nel buio.
Ancora immersa nel buio,
sentiva delle
voci accanto a sé.
Parlottavano fitte e non
riusciva a
cogliere nemmeno una parola, nn ebbe la forza di aprire gli occhi o
chiedere spiegazioni. Rimase immobile, con gli occhi chiusi,
respirando piano.
-Magari è
sveglia- sentì bisbigliare
piano dopo qualche secondo, sentì una pressione accanto a
lei, forse
si era seduto qualcuno -Mahel?-
Le sembrò di
riconoscere quella voce,
ma non riusciva ad aprire gli occhi o a muoversi, sentiva il corpo
pensate e dolorante. Rimase immobile, sentendo delle dita sfiorarle
la fronte -Lasciamola dormire ancora un pò- una voce roca e
bassa,
forse una donna -Lagharta non esagerare stavolta-
Un borbottio contrariato,
le dita
premettero sulla fronte un po' più forte -Questa
è solo una
principessina viziata-
Mahel sentì la
rabbia crescere dentro
di lei, riconobbe la voce di quel pallone gonfiato, ma prima che
potesse dire qualsiasi cosa sentì una strana pace invaderla
e i
pensieri venir meno, ancora una volta.
Tutto scomparve, mentre la
sua
conoscenza sprofondava nell'oblio.
Sentiva i grilli. Il corpo
rispondeva
ai piccoli segnali base di coscienza, come muovere le dita delle mani
o i piedi.
Schiuse gli occhi pian
piano, vedendo
la stanza dei suoi ricordi confusi più scura di quel che
ricordasse.
Spostò piano gli occhi verso la finestra, delle tende la
coprivano
per intero, ma non c'era luca che filtrasse. Era notte.
Senza muoversi dal letto,
Mahel spostò
lo sguardo per quanto potesse in tutta la stanza. Vide a pochi metri
dal letto una porta che dava chissà dove, da cui filtrava
una fioca
luce bianca, la finestra era incavata in una parete che sembrava di
pietra, fu sicura di vedere un pezzo di un tappeto in terra, anche se
quando muoveva la testa le girava tutto. Rimase ferma in quella
posizione, limitandosi a guardare il soffitto, liscio e spoglio. Si
sentiva meglio di poco prima, ma il corpo era intorpidito,
probabilmente era ferma da un po'.
Si decise a mettersi a
sedere,
tenendosi la testa per non finire come poche ore prima. Quando la
stanza ebbe smesso di girare attorno a lei si alzò, stando
ferma sul
posto. Niente si muoveva, bene. Poteva muoversi.
Guardandosi attorno, vide
una lampada
ad olio in un angolo, vicino la porta, la accese.
Era bellissima.
La stanza era davvero tutta
di pietra,
una pietra liscia e grigiastra, nessun difetto nelle pareti o nelle
decorazioni. Doveva essere il lavoro di un artigiano bravissimo, era
una cosa che non aveva mai visto.
La finestra era stata
lavorata
direttamente nella pietra, dal momento che era leggermente spostata
all'esterno, ed era stata lavorata in modo tale da potersi mettere a
sedere mentre si guardava verso l'esterno. Il ripiano su cui ci si
poteva appoggiare era coperto da una coperta fatta a mano e da alcuni
cuscini, non tanto morbidi ma perfetti per poter stare appoggiata al
muro.
Sulle pareti non c'erano
quadri ma
arazzi, di un tessuto simile a quello delle coperte del letto,
colorati e dalle immagini evocative. Una battaglia contro un drago,
una ragazza che suonava uno strano strumento, due innamorati in riva
ad un fiume...li toccò delicatamente uno per uno, sentendo
sotto le
mani gli incroci della stoffa. Era affascinata da quel lavoro
così
accurato e perfetto, sembravano quasi fotografie.
Fotografie...
Si toccò i
vestiti che aveva addosso,
che non erano quelli che lei aveva quando era uscita per andare al
Lago e si guardò attorno.
Accanto al letto c'era un
comodino di
legno che le arrivava alla vita, aveva 3 cassetti abbastanza larghi e
sopra c'era un vaso con dentro una strana acqua profumosa.
Aprì il
primo cassetto e trovo la polaroid, intatta e ancora dentro la sua
custodia. Terrorizzata aprì la custodia, la polaroid era
asciutta ma
temeva non funzionasse più. Quindi l'accese, sperando di
vedere la
lucina verde lampeggiare. E così fu.
-Grazie al cielo-
sussurrò radendo il
pianto, stringendo la polaroid al petto -Oh papà, temevo
che...- si
zittì scuotendo la testa, non voleva pensarci.
Delicatamente spense la
polaroid, la
rimise nella custodia e la ripose nel cassetto, notando con delusione
che accanto vi era solamente un rullino.
Nel secondo cassetto trovo
invece i
suoi vestiti, ma non il giubbotto. Quindi, di conseguenza, aveva
perso la strana pietra che aveva trovato al Lago.
-Dannazione-
imprecò Mahel, sentendo
le forze venirle meno -E adesso?- si mise a sedere sul letto, per poi
lasciarsi cadere sulla schiena confusa e amareggiata.
Risposte...senza quella
pietra non
poteva chiedere più niente. Però vi era ancora il
terzo cassetto,
anche se andando ad esclusione doveva esserci la sua borsa. Ma non
ricordava di averla portata con sé, quindi avrebbe dovuto
essere
vuoto.
Mossa dalla
curiosità aprì anche il
secondo cassetto e vi trovò il giubbotto. Non rimase molto
sorpresa
ritrovandoselo davanti, e neanche scoprire che la pietra era al suo
posto nella tasca la scosse più di tanto.
Si sentiva come...stranita.
Prese la
pietra in mano, la strinse, era fredda e spenta, sembrava un
qualunque sasso. Scosse la testa e ripose il giubbotto al suo posto,
stendendosi sul letto a osservare la pietra -Chissà a cosa
servi...-
borbottò tra sé e sé, spezzando il
silenzio di quella stanza -E
chissà dov'è adesso Colonna...-
Quando fu abbastanza
annoiata dalla
conversazione a senso unico con quella pietra, Mahel si alzò
in
piedi completamente rimessa, posando la pietra sopra il comodino.
Sentiva addirittura un certo languore, pensò che ormai
poteva aprire
quella porta.
Forse era giunto il momento
delle
domande. E anche di mangiare qualcosa.
La porta non
scricchiolò. Si aprì
senza far rumore, aprendo Mahel alla luce della stanza.
Non era illuminata da una
lampada,
come nella stanza dov'era poco prima, ma era una specie di sfera
luminosa su un tavolo al centro della stanza. A vederla non dava
fastidio agli occhi, sembrava un masso qualunque, ma Mahel era sicura
fosse quella ad illuminare tutto.
Seduti al tavolo Mahel vide
Lagharta
ed una vecchia. Ed entrambi la guardavano. Appoggiata alla sedia di
Lagharta vi era la spada, quindi poteva dire che in quella stanza vi
era anche la piccola Saluss.
-Buongiorno-
disse la vecchia, aprendo la bocca in un sorriso -Hai dormito bene,
Ninù?-
-N...Ninù?-
chiese Mahel confusa,
scuotendo la testa -Si, comunque si, grazie...-
La
vecchia rise contenuta, alzandosi e avvicinandosi -Ninù
vuol dire piccola. È un appellativo affettuoso, di solito lo
usano
le madri con i figli- spiegò la vecchia, guardandola negli
occhi -Mi
sono permessa perchè potresti essere mia nipote- un altro
sorriso,
molto bello in verità. Quella donna, per quanti anni potesse
avere,
in passato doveva essere bellissima. Interrompendola nei suoi
pensieri, le prese le mani e gliele baciò, abbassando la
testa un
poco -Benvenuta a Gaia, Mahel. Io sono la Sibilla-
Mahel rimase sul posto,
immobile, non
sapendo come reagire. Arrossì vistomente e
abbassò il capo a sua
volta, tremando -Piacere mio, ma...ecco...non c'è bisogno
di...ecco...-
La Sibilla rise di nuovo,
lasciandole
una mano e carezzandole la guancia -Hai ragione, dimenticavo che nel
tuo mondo ci sono consuetudini diverse dal nostro- una pausa, nel
mentre la Sibilla indicò a Mahel una sedia e le fece cenno
di
sedersi -Intanto siediti, ti porto qualcosa da mangiare-
Mahel si sedette, vedendo
la Sibilla
sparire dalla stanza e ritornare in un baleno con nelle mani un
vassoio. Glielo porse delicatamente e si sedette accanto a lei,
rivolgendo uno sguardo ironico alla persona che fino a quel momento
era rimasta zitta -E tu non le dici niente, Lagharta?-
Mahel si ricordò
quindi che c'era
anche lui nella stanza, lo vide voltare lo sguardo infastidito e fare
una smorfia -Non parlo con le maniache suicide- sbottò il
ragazzo
-Questa deficente per poco non ci fa morire tutti. È una
stupida,
imbranata e ribadisco il deficente. È una scocciatura e mi
sembra di
avertelo già detto-
Mahel lo fissò
negli occhi, a bocca
aperta per la sorpresa delle sue parole, sentendo la rabbia crescerle
dentro. Ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, sentì la
Sibilla
intercedere per lei.
-Lagharta- lo interruppe
lei, posando
la mano sul tavolo -Se devi comportarti come un bambino viziato,
sparisci subito dalla mia vista- la sua voce ad un primo impatto
calma, tradiva luna certa rabbia -Vattene-
Lagharta guardò
verso Mahel, sbattè
il pugno sul tavolo, prese la spada e se ne andò, sbattendo
la porta
-Moccioso- rise la Sibilla, riacquistando una calma che forse non
aveva mai perduto -Lascialo stare, gli passerà-
Mahel scosse la testa e
annuì,
guardando verso la porta dalla quale Lagharta se n'era andato -Penso
che non sia solo quella la colpa di cui mi accusa, non è
vero?-
La Sibilla rimase qualche
secondo a
pensarci, capendo che davanti a lei non c'era una stupida come
pensava Lagharta. Annuì -Domandami ciò che devi-
All'improvviso la sua testa
fu invasa
dalle domande, ma Mahel cercò di rimanere calma e di farle
tutte,
pian piano, finchè non si fosse considerata soddisfatta.
Però
iniziò a mangiare, senza
fretta, sapendo che la Sibilla avrebbe capito.
-Benissimo. Mentre tu
mangi, io
cercherò di trovare le parole per spiegarti bene cosa sta
succedendo...ed il perchè tu sei qua-
Mahel annuì
senza guardarla negli
occhi. Il pane dall'odore speziato che aveva sentito ore prima era lo
stesso che stava mangiando ed era buonissimo.
Si promise di pensare al
cibo per quei
pochi minuti, almeno finchè il senso di colpa verso
Lagharta, per
qualsiasi cosa avesse fatto, non fosse sparito del tutto.
Quando ebbe finito di
mangiare, Mahel
spostò di lato il vassoio del pasto, incrociando le mani sul
tavolo
-Cos'era quel...saluto?- domandò la giovane -Di poco fa?-
La Sibilla prese a
guardarla e mosse
la testa di lato, come a volerci pensare -In realtà non
è un
saluto, o meglio, non un saluto che si riserva alle persone-
Mahel scosse la testa,
confusa -In che
senso non si rivolge alle persone?-
La Sibilla si
alzò in piedi,
camminando avanti e indietro per la stanza -Beh...quello è
un saluto
che si rivolge di solito alla Dea o comunque alle sue più
alte
sacerdotesse-
-Dea?- chiese Mahel, sempre
più
confusa -Ma io non sono una dea-
-Ma sei la Mahel della
Leggenda- disse
la Sibilla, guardandola -Si potrebbe dire che tu sia la più
alta
sacerdotessa di Vie in questo mondo-
-Vie...-
bisbigliò Mahel, pensandoci
su -È un nome che anche Lagharta e Saluss hanno pronunciato
nel mio
mondo. Chi è Vie?-
La Sibilla le si
avvicinò, si sedette
accanto a lei e le prese le mani -Vie è la Dea che protegge
questo
mondo. E che collega il nostro mondo al tuo-
-Collega...i nostri due
mondi...?-
Mahel scosse la testa, allungando la mano verso la Sibilla -Non
credo di seguirti, aspetta...spiegati meglio-
La Sibilla la
guardò seria, appoggiò
i gomiti sul tavolo e cominciò a raccontare.
-Vie è sempre
esistita ed in
principio era la sola entità presente su questo mondo. Nel
tuo
esistono molte “religioni” poiché il
vostro Dio si è mostrato
sotto molte forme; basilarmente è sempre la stessa
entità. Al
contrario, qua su Gaia Vie è la sola Dea. È
ovunque ed alla base di
tutto. È presente nel sibilo dolce e deciso del vento, nel
calore ed
impetuosità del fuoco, nella dolcezza e rigidità
dell'acqua e nella
forza e stabilità della terra. I quattro elementi sono sotto
il suo
controllo e vivono in armonia con lei. Allo stesso tempo, il bene ed
il male convivono sotto il suo “elemento neutro”,
come lei stessa
lo ha definito. Ha interagito molte volte con gli umani in passato,
mandando nel mondo le sue Ancelle. Saluss, l'ancella della pace e
dell'armonia, ed Exitio, l'ancella della distruzione e del caos. E tu
hai conosciuto Saluss, che ha il compito di proteggere l'arma divina
che porta il suo nome...-
Mahel guardò la
porta da cui era
uscito Lagharta, pensando che c'era qualcosa di strano. Saluss,
Exitio, Vie...lei cosa c'entrava in tutto quello?
-Non capisco...Vie
è una Dea che
veglia tutt'ora su Gaia, non è così?- chiese
Mahel guardando
attentamente la Sibilla.
-Si- rispose la Sibilla
assumendo
un'espressione confusa -Cosa intendi dire con questo?-
-Beh...se Gaia è
sorretta da colonne
così forti...cosa significa la mia presenza qua?-
La Sibilla
abbassò lo sguardo e
sospirò -È per via di Exitio...-
-Exitio...?- chiese Mahel,
spostando
la testa di lato -La seconda Ancella di Vie?-
La Sibilla annuì
-Come ti ho detto,
Saluss è un Ancella di Vie. Vie considera le sue ancelle
come le sue
figlie. E come tali ha donato loro dei poteri. Uno dei quali lo hai
già provato sulla tua pelle in più di
un'occasione...-
Mahel guardò la
Sibilla senza capire,
scuotendo la testa per l'ennesima volta -Non...non capisco...-
-In pratica-
proseguì la Sibilla
-Saluss ha il potere di portare la “calma”. Allevia
il dolore,
fisico e mentale, portando i sensi in uno stato di pace profonda.
Exitio, al contrario, porta il “caos”. Acuisce il
dolore, può
creare illusioni, può manipolare le menti ed ha anche altri
poteri
di cui non siamo a conoscenza-
-Ma...sbaglio o Exitio ha
molti più
poteri di Saluss?- la interruppe Mahel.
-Si- annuì la
Sibilla -Vie ha dotato
Exitio di molti più poteri di Saluss, sia perchè
i suoi poteri sono
“oscuri” sia perchè il suo potere
è inferiore a quello
dell'altra. Per evitare che Exitio potesse non considerarsi al pari
di Saluss, Vie ha bilanciato il fardello dei suoi poteri oscuri con
una più vasta manipolazione-
-Nel senso che...-
cercò di ragionare
Mahel -Saluss ha poteri più forti, ma Exitio ne ha molti di
più?-
-Esattamente-
annuì Mahel, sorridendo
dolce -Senza contare che, si sa, il rapporto tra fratelli è
difficile a qualunque età-
Mahel sorrise a sua volta
-Magari
Exitio avrà una personalità diametralmente
opposta a quella di
Saluss- immaginò Mahel, provando una profonda tenerezza
-Ma...io non
riesco comunque a trovare niente di negativo. Cosa vuol dire quindi
che la colpa è di Exitio...?-
-A questo ti posso
rispondere io...-
una vocina alle spalle di Mahel la fece sobbalzare, ma si accorse che
era la luce rosata che aveva visto al Lago -Saluss?-
La luce si
diradò finchè non apparve
Saluss davanti ai suoi occhi, sorridendo -Scusa Lagharta...è
solo
che la tua presenza qua gli ricorda il perchè lui sta
combattendo...-
-Come?- disse Mahel,
aprendo le mani a
coppa -C'è qualcos'altro che ancora non so...?-
La Sibilla si
alzò dalla sedia,
avvicinandosi ad una finestra lì vicino, che Mahel non aveva
notato,
scostando le tende e guardando fuori -In questo senso, Saluss
è più
adatta di me a raccontarti la Leggenda...-
-La...Leggenda...?-
ripetè Mahel,
guardando prima la Sibilla e poi la fatina -Saluss...?-
Saluss si
avvicinò alle mani di
Mahel, appoggiandosi con le manine alle sue dita -Vedi Mahel...la
Leggenda si mostrò al mondo, quando Gaia era in pace-
Mahel annuì,
appoggiando le mani sul
tavolo senza spostare lo sguardo da Saluss -Continua...-
-Ecco...- riprese la fatina
-La
Sibilla ti ha già detto di me e di mia sorella Exitio. Noi
siamo
nate per volere della Dea Vie, divenendone le sole e uniche Ancelle.
Le sacerdotesse del suo Tempio, al di là della montagna che
racchiude il Lago del Cielo, la venerano e la pregano ogni giorno, da
quando Vie ha creato la nostra umanità. Mia...volevo dire,
nostra
madre, ha sempre avuto per noi e per gli uomini una grande dolcezza e
un profondo rispetto, concedendo agli umani di utilizzarci durante la
Guerra Antica-
-Guerra Antica?-
-Si. Quasi 3000 anni fa,
Gaia fu
percossa da una profonda guerra civile. Molte persone si erano
ribellate alla Chiesa di Vie, iniziando a venerare i templi
sconsacrati delle Semidee Elementali-
-Semidee?- chiese Mahel,
interrompendola un attimo -Cosa vuol dire Semidee?-
-Che non...non sono
esattamente Dee.
Sono spiriti elementali superiori, “immortali” se
così li
vogliamo definire, che comandano spiriti elementali minori. Quindi
non sono propriamente Dee. Nel tuo mondo sono personificazioni
mitologiche. Hai presente i personaggi come i draghi o le sirene?-
-Si- annuì Mahel
-Vuol dire che qua
non sono solo immagini fantastiche?-
-Esatto- annuì
Saluss -Qua la Semidea
del Fuoco è una Salamandra, la Semidea dell'Aria
è una Silfide, la
Semidea dell'Acqua è una Ondine e quella della Terra una
Driade-
annuì di nuovo, come a voler enfatizzare il suo racconto
-Comunque,
ti dicevo della Guerra...-
Mahel riprese ad ascoltare,
curiosa
-Come sai, Mahel...gli Dei non interferiscono mai con la vita degli
umani. È proibito. Però gli uomini si rivolgevano
comunque a Vie
con richieste egoistiche, tanto che ella ha sempre cercato di non
esaudire mai nessun desiderio. Gli uomini all'inizio cercavano di
comprendere la Dea e le rivolgevano per lo più preghiere.
Col tempo
il loro egoismo li ha portati a fare richieste sempre più
enormi,
finchè la loro fiducia nella Dea, che continuava a
malincuore a non
interferire, non è crollata. Le Semidee elementali, invece,
tramite
preghiere e piccoli tributi, si impersonificavano e aiutavano in
prima persona, per ciò che era loro possibile. I templi
dedicati
alle Semidee aumentarono e la Chiesa di Vie perse il suo prestigio. I
seguaci della Dea, allora, si ribellarono all'insorgere dei seguaci
delle Semidee. Scoppiò una guerra che coinvolse tutta Gaia.
E Vie,
disperata, tentò di fermarla inviando me ed Exitio
rispettivamente
dagli eserciti della Chiesa e dei Ribelli. Ma il risultato non fu
quello sperato...-
La Sibilla
abbassò la testa,
chiudendo gli occhi, mentre Saluss spostò lo sguardo di lato
-Saluss? Cosa successe quando Vie vi ebbe spedito sul campo di
Battaglia...?-
Saluss strinse gli occhi,
come
cercasse di dimenticare ogni cosa. Ma la sua bocca proseguì
nel
parlare -Gli uomini...ci usarono-
-Vi...usarono...?-
-Si...gli uomini
approfittarono dei
nostri poteri, ci catturarono e ci costrinsero a combattere. Io ebbi
fortuna, in quanto essendo i miei poteri “curativi”
non potevo
fare del male. Gli umani che mi catturarono non erano del tutto
malvagi, e mi utilizzarono solo per donare una morte pacifica ai loro
soldati ed ai prigionieri di guerra. Exitio invece...venne catturata
da un gruppo estremista di ribelli, che la utilizzarono in prima
linea nella Guerra. Le sue illusioni davano la pazzia agli avversari
e li costringevano a uccidersi a vicenda. Soltano lei, con i suoi
poteri, tolse la vita a più di centomila persone...-
Mahel trattenne un gemito,
mordendosi
i labbri. L'espressione di Saluss di poco prima era del tutto fondata
-Non si è mai perdonata di aver compiuto tali azioni, ma io
so che
non fu colpa sua!- Saluss chiuse gli occhi di nuovo, sospirando
profondamente -Dopo molti anni di battaglia, Vie si decise a
mostrarsi in prima persona e riuscì a fermare la Guerra. I
ribelli
prestarono ammenda e negli anni successivi si procedette
all'abbattimento di tutti i templi sconsacrati e alla restaurazione
dell'antico splendore di Gaia. Vie acconsentì
però a lasciarne in
piedi quattro, uno per ogni Semidea, in modo che anche loro fossero
ringraziati dagli uomini per i loro servigi. Ma Exitio da allora
cambiò-
Un ennesima pausa, che
lasciò Mahel
con un senso d'impotenza tale da mordersi di nuovo le labbra -I
ricordi della Guerra e i suoi poteri divennero un fardello troppo
grande da sostenere, e alla fine impazzì. Cercai di
aiutarla, di
convincerla che la Guerra sarebbe finita in tragedia con o senza di
lei, che era colpa solo degli uomini, ma lei si convinse che era
colpa sua. E poi, improvvisamente, iniziò a indicare Vie
come la
responsabile. Additò la Dea come unica colpevole della
Guerra,
sostenendo che se si fosse mostrata subito lei non sarebbe stata
costretta a uccidere così tante persone e gli uomini
avrebbero da
subito compreso la sua grandezza. Vie cercò di spiegarle le
sue
ragioni, ma Exitio non riusciva più a perdonarla e, anzi,
cercò di
ucciderla. Nonostante non abbia il potere necessario ad ucciderla, la
Dea preferì mettere a dormire Exitio. Lo fece
perchè soffriva nel
vedere una sua figlia ridotta sull'orlo della pazzia, e
perchè
temeva che potesse accadere una seconda guerra-
Mahel la vide fermarsi,
aggrappandosi
forte alle sue dita, posandovi la fronte e abbassando la voce -Vie
era distrutta. Si sentiva colpevole per la tragedia della Guerra e
per la sofferenza di sua figlia. In cuor suo sapeva che era colpa
degli uomini, ma non riusciva a perdonarsi di aver addossato ad una
presenza a lei così cara un potere così delicato
come quello del
caos. Averla addormentata non diminuiva certo i suoi sensi di colpa,
considerando che io ero lì davanti a lei e mi colpevolizzavo
a mia
volta...-
-Fammi indovinare...- la
interruppe
Mahel, trattenendo a stento le lacrime -Hai voluto seguire la sorte
di tua sorella, non è così?-
Saluss sorrise, annuendo
-Io amavo
Exitio. L'amo tutt'ora. Non volevo che nella desolazione di un sonno
profondo fosse sola, così chiesi a Vie di addormentarmi
accanto a
mia sorella. Lei acconsentì e creò per noi la
spada singola Exitio
e la spada a due mani Saluss. Ci mise a dormire l'una accanto
all'altra e predisse, prima di farmi sopire, che un giorno anche lei
ci avrebbe raggiunto nel nostro profondo sonno- si interruppe,
guardando Mahel -Perchè un giorno, lei disse, il mondo
sarebbe stato
scosso nuovamente da una guerra. Un uomo che aveva in sé il
potere
oscuro del caos avrebbe risvegliato Exitio ed avrebbe cercato di
conquistarlo, sottomettendo tutti gli uomini. Vie sapeva che l'eroe
che avrebbe salvato il mondo non si trovava su Gaia, ma nel tuo
mondo. E così incaricò Colonna di portarvi
Leggenda, assumendo le
sembianza di un'oggetto che non sarebbe passato inosservato. Quando
Colonna arrivò nel tuo mondo, Vie creò la sua
arma, si assopì tra
me e mia sorella e si addormentò, lasciando il mondo di Gaia
nelle
mani degli uomini-
Mahel la guardò,
socchiudendo gli
occhi -Se tu sei sveglia significa...che Exitio è sveglia a
sua
volta, non è così?-
Saluss annuì
-Già. La Leggenda di
Gaia ha finalmente preso vita. Lagharta...- Saluss voltò lo
sguardo
verso la porta verso il quale se n'era andato, e Mahel fece
altrettanto -Lagharta ha impedito a quell'uomo di prendere anche me.
Lui voleva entrambe per conquistare il mondo, avrebbe voluto anche
Vie ma...Vie non c'era più...-
Mahel sospirò
-L'arma di Vie che
cos'è?-
Saluss scosse la testa,
triste -Non lo
so. Si è sopita dopo di me, non ho idea di quale arma abbia
scelto
per portare a oggi il suo potere. Però so che l'arma divina
di Vie
si manifesta tramite una sfera come quella che Lagharta ha sulla
spada. Ricordi quando al lago Lagharta mi ha detto di entrare nella
spada...?-
Mahel annuì -Si.
Quella sfera rosata,
giusto?-
-Si- annuì
Saluss -Quella è la mia
essenza. Lagharta possedeva l'essenza e ha provato a metterla nella
mia arma. Così ho potuto risvegliarmi e ho potuto donare il
mio
potere alla spada di Lagharta-
-Ho capito. Quindi
intendevi dire che
è colpa di Exitio in quanto...è caduta nelle mani
di chi vuole
distruggere Gaia...?-
Saluss scosse la testa -No.
Il
problema è proprio questo. Exitio non è caduta
nelle mani
del nemico. È stata lei stessa a scegliere
di donargli il suo
potere. Considera ancora Vie responsabile del suo dolore durante la
Guerra Antica, perciò il desiderio del suo padrone di
sterminare gli
umani la trova completamente d'accordo-
Mahel spalancò
la bocca, stupefatta
-Ma...insomma...Exitio è buona, no?-
-Si- rispose Saluss, senza
pensarci
due volte -Exitio non è malvagia. È il dolore che
la distrugge. Ma
io la voglio salvare, la voglio aiutare- Saluss si aggrappò
forte
alle dita di Mahel, guardandola sofferente -Per questo io...per
questo...-
-Saluss. Ti ho
già detto che ucciderò
Laherte e spezzerò l'essenza di Exitio. Non voglio
più discuterne!-
una voce alle loro spalle le fece voltare.
-Lagharta...-
sussurrò Mahel, vedendo
Saluss avvicinarglisi volando -No! No, Lagharta, non voglio
distruggere Exitio. Non voglio. È mia sorella. E Laherte...-
-Entra nella spada!
Subito!- Lagharta
mise la spada tra lui e la fatina, furioso -E non nominare mai
più
Laherte davanti a me!-
Saluss guardò
Lagharta con sguardo
distrutto, prima di guardare verso Mahel e sparire dentro la spada.
Mahel non aveva visto bene,
Saluss era
piccina ed era un bel po' distante da lei, ma era sicura di aver
visto una piccola lacrima scenderle lungo la guancia.
-Come puoi trattarla
così male?-
Mahel gli si avvicinò, prendendolo per il bavero della
maglia e
tirandolo verso di se -Sei un mostro!-
-E tu chi ti credi di
essere, stupida
oca- Lagharta l'afferrò per il polso sottile e la spinse a
terra,
sbattendo la punta della spada vicino a lei -Saluss mi ha scelto, non
ho deciso io di intraprendere questo viaggio di merda. E tu non sei
nessuno per permetterti di giudicare cosa faccio o cosa sono. Solo
perchè sai più o meno cosa successe durante la
guerra ti permetti
di sputare sentenze?-
Mahel spostò con
i piedi la spada,
alzandosi in piedi con non poche difficoltà -Ascoltami bene,
eroe
dei miei stivali, non trattarmi come una deficente solo
perchè sono
una donna- alzò bene la schiena e lo guardò
dritto negli occhi,
alzando lo sguardo in quanto era molto più alto di lei
-Saluss non
vuole fare del male a sua sorella. Le vuole bene. E se tu sei
così stupido da non arrivarci, non meriti di essere chiamato
eroe. Sei
solo un vigliacco-
Lagharta, sopraffatto dalla
rabbia,
l'afferrò per la spalla e la sbattè al muro
dietro di lei, facendo
cascare una sedia e spostando la Sibilla di lato, che cercava
inutilmente di frapporsi fra di loro -Ascoltami bene, ragazzina. Non
sai niente di Gaia, non sai niente di me e credimi, anche se ti ha
raccontato qualcosa, non sai niente né si Saluss
né di Exitio. Non
venire a fare la saputa con me, hai capito? Torna nel tuo mondo a
piangere per mammina e non venirmi a fare prediche, chia...-
Uno schiaffo. Forte e
deciso, lo colpì
proprio in piena guancia. Lagharta rimase di sasso, vedendo la
ragazza davanti a lei piangere rabbiosa con la mano ancora alzata,
che poi spostò vicino al cuore -No, ascoltami tu, razza di
egocentrico pallone gonfiato. Sai cosa vuol dire
“legame”? Sai
cosa vuol dire “amore”? Se non lo sai, non
permetterti di sputare
tu sentenze. Io so cosa vuol dire perdere qualcuno
che si ama
e, credimi, è terribile. Fossi stata al posto di Exitio,
anche io
sarei impazzita dal dolore e avrei cercato riparo nella mia testa.
Saluss vuole solo salvare sua sorella, vuole solo salvare il suo
legame. Non osare parlare di morte davanti a me con questa
leggerezza. Stupido!-
Mahel si liberò
dalla stretta di
Lagharta con la poca forza che rimaneva e, notando una porta accanto
alla finestra che dava fuori, l'aprì e scappò.
La notte era fredda.
Sentiva freddo,
soprattutto in faccia.
Aveva un dolore dentro tale
da non
poter essere descritto e anche il corpo le doleva. Si sentiva come la
febbre, eppure non voleva smettere di correre.
Gli alberi visti dalla
stanza quando
vi era il sole ora erano accanto a lei, che la circondavano. Correva
alla cieca in mezzo a cespugli e rami bassi, sentendosi graffiare le
braccia e le gambe, e anche le guance.
Il sapore delle lacrime si
mischiava a
quello del sangue, il profumo del bosco la stordiva in quanto troppo
forte e la testa ricominciò a girarle.
Quello spiazzo d'acqua
visto in
lontananza si parò davanti a lei in tutto il suo splendore,
nonostante fosse buio. Si lasciò cadere a terra, stremata,
ansimando
forte.
E poi iniziò a
singhiozzare e
piangere disperatamente.
Stringeva i fili d'erba
nelle sue
mani, sentendosi terribilmente umiliata. Lo sguardo di Lagharta, la
sua voce strafottente, il suo atteggiamento verso di lei...tutto di
lui la irritava.
Parlava di morte con
così leggerezza
che lo avrebbe voluto picchiare finchè non fosse stata
stanca. E
pensando alla morte, pensava a suo padre.
I singhiozzi la stordirono
così tanto
che alla fine non le restò che il silenzio per dimostrare al
paesaggio ed a se stessa il suo dolore.
E così, in
silenzio, stesa a terra e
distrutta dal dolore fisico e mentale, guardò lo spiazzo
d'acqua
davanti a lei. Non era un lago, come aveva pensato all'inzio, ma un
corso d'acqua enorme e infinito, che si perdeva ai suoi occhi. Quella
specie di bosco che l'aveva seguita per tutta la corsa le era rimasto
indietro di qualche passo, ma le ferite erano ancora lì che
le
bruciavano. Si voltò schiena a terra e guardò in
alto, vedendo le
stelle brillare in cielo con la stessa intensità che nel suo
mondo,
insieme a quella che sicuramente non era una luna. Infatti dietro ve
n'era un'altra, ed avevano due colori quasi scuri. Scosse la testa e
respirò profondamente, cercando di calmarsi.
-Mamma...quindi
è questo il mondo di
cui tu scrivi da oltre 10 anni...-
Mahel sapeva che sua madre
non aveva
posto fine a quel racconto perchè era anch'esso un ricordo
del
padre. Lo aveva iniziato a scrivere quando lui era ancora in vita,
perciò non riusciva a mettere la parola fine a quel ricordo
doloroso
e dolce insieme.
Mahel pensò a
come sarebbe stato se
suo padre fosse ancora vivo, magari non sarebbe rimasta alla Colonna
da sola, magari sua madre avremme messo fino a quel libro da tempo,
magari sarebbero tutti felici...e invece era tutto al rovescio, tutto
sbagliato.
Voleva sapere come mai sua
madre
scriveva di quel mondo nei suoi racconti, cos'era quella pietra
rimasta nella stanza di quella casa ormai lontana, perchè
era lei la
Mahel della Leggenda e non un'altra...ma non trovava risposte alle
sue domande stando da sola, eppure non voleva tornare indietro.
Si trovava in un mondo che
non
accettava e che non la accettava, come Lagharta le aveva appena
dimostrato, in cui c'erano cose più grandi di lei, che non
poteva in
nessun modo controllare. Voleva tornare a casa, voleva dimenticare
tutto.
Eppure si trovava
lì, sotto quel
cielo stellato che non sembrava neanche vero, a ridosso di una guerra
di cui non sapeva nulla e che non sapeva come fermare.
In un attimo
ricominciò a piangere,
mentre il dolce fruscio del vento la cullava.
***
Rieccomi qua, sono in mostruoso ritardo con i capitoli
perchè sono in piena crisi. Ho rimandato un pò
per descrivere il rapporto tra Mahel e Lagharta, ma penso che qua
abbiamo visto cosa i due pensino rispettivamente l'una dell'altro. Non
sarà propriamente un rapporto idilliaco il loro. Comunque
sappiate che Per ora ho spiegato pochissime cose, ho fatto un sacco di
confusione, ma volevo spiegarvi un poco e nel modo più
dettagliato possibile. Volevo che fossero chiari i ruoli di Exitio e di
Saluss e che anche la confusione di Mahel fosse palpabile. Io mi
sentirei proprio come lei, ma forse perché sono un
pò tonta e non capisco mai niente alla prima xD comunque,
bando alle ciance, procediamo ai miei amati RINGRAZIAMENTI:
Milou_: ti
ringrazio per aver dato un tuo parere sul mio racconto *inchino* e sono
contenta che per adesso la storia ti piaccia. Sto cercando di muovere i
personaggi nel modo più reale possibile, non voglio che
qualcosa sembri finto. Deve essere tutto abbastanza vicino, insomma,
qualcosa che faccia dire "anche io mi sarei comportata così"
o cose del genere. Qua Mahel non parla molto, più La Sibilla
e Saluss (uh, non ho descritto la Sibilla xD) e provvederò a
esponerli meglio in seguito. Ti ringrazio comunque di avermi lasciato
un parere, sei stata molto molto carina ^-^ un bacione =*
fruttina89:
eggià, Saluss è un amore (non si può
ordinare, mi spiace U-U) è il mio personaggio preferito,
insieme a Lagharta. Sono particolarmente affezionata a questi due,
anche se non capisco il perchè di Lagharta
°-° è il tipico ragazzo che odierei
°-° vabbeh. La madre di Mahel è molto
sensibile per queste cose, non a caso è una scrittrice, ma
se lo sa è perchè dormiva e i sogni qua hanno
un'importanza fondamentale U-U Gaia per ora è descritto dal
punto di vista della Guerra Antica, che ha creato non poco scompiglio
nel mondo. E' un mondo bellissimo, rigoglioso e fiorente, poco
tecnologico ma impregnato di magia. Io ci vivrei XD anche se non
durante la narrazione della storia. Per quanto riguarda la storia, la
leggo e recensisco perchè è scritta in modo
talmente bello che si lascia leggere e commentare da sola *-* non vedo
l'ora di leggere il prossimo. Quindi io aspetto che tu mi dia il tuo
parere qua e, nello stesso tempo, aspetto di dare il mio parere di
là xD un bacione anche a te =*
Dust_and_Diesel:
leggerei anche se tu scrivessi un capitolo all'anno U-U non ti
preoccupare. Per quanto riguarda le mie risposte, è una
delle cose più belle dello scrivere, quello di avere gente
così gentile da lasciare un'impronta di sè ^-^ e
visto che tu sei così ESTREMAMENTE gentile (e adorabile,
oserei dire *-* posso osare vero? vero?) mi sei rimasta particolarmente
a cuore ^-^ per quanto riguarda Lagharta, beh, per certi versi lo amo e
per certi versi lo odio. Infatti certe cose che fa Mahel non lo fa
perchè è lei, ma perchè sono io U-U
come quando lo schiaffeggia in questo capitolo. Sono io U-U ma solo
perchè l'ha fatta piangere U-U brutto Lagharta, non si fa! E
Saluss...beh, lei assomiglia a me tanti anni fa. Diciamo che
è una mini-me xD son sempre stata abbastanza strana, nel
crescere mi sto calmando ma, non si sa mai °-° divento
tremenda. Il personaggio di Lagharta si evolverà da pazzi
nel racconto, ora è molto un "io sono figo, voi non siete
niente" e mi sta decisamente antipatico -.-' vedrò di
lavorarci su. Intanto ti ringrazio, ti mando un abbraccio
gigantoso *abbracc abbracc* e ti aspetto al prossimo capitolo, tuo o
mio che sia xD un bacione =*
Dark_Blame:
io mi deprimo e mi riprendo facilmente, mi passa subito xD sono
lunatica da pazzi, quindi non preoccuparti xD l'arco per ora lo lascio
da parte perchè ci sarà tutto uno sketch comico
sopra che non ti dico xD qua si passa da un estremo all'altro, quindi
preparati a sentirmi molto confuso xD per quanto riguarda il
combattimento è saltato un pezzo, nel senso che il pescione
è stordito mentre parlano. Quando gli salta sopra
teoricamente c'era una frase in cui dicevo che era stordito e
sprofondato nell'acqua, ma penso che sia andato °-°
amen. Tu mettici quanto tempo ti ci vuole, tanto per almeno un mesetto
avrò problemi ad aggiornare e poi aggiornerò di
continuo °-° vedremo. Per il commento vai tranquillo,
mi sa che riesci a commentarmi prima tu che io ad aggiornare xD per
adesso ti ringrazio. Delle belle parole, della gentilezza e della
disponibilità ^-^ sei un tesoro. Ti mando un bacione e ti
aspetto presto =*
Kuroshi_Tsukishiro:
>.< io ti adoro! Hai trovato il tempo di darmi un
commentino, sei un tesoro >.< come sei puccio!!! In
realtà no, non assomiglia a Shin, Shin è
simpatico invece Lagharta è una merdaccia schifosa -.- o
almeno per ora lo è. Lo odio ora come ora, sono troppo
arrabbiata con lui >.< ha picchiato Mahel!!! Vabbeh,
comunque...Saluss nacque da un sogno, come Lagharta, quindi la adoro. E
nonostante tutto, adoro anche Exitio. Non vedo l'ora di presentarvela
xD ma ci vorranno qualche capitolo e tanta pazienza xD beh, intanto ti
ringrazio di nuovo *inchino*, ti abbraccio e ti faccio ancora gli
auguri per l'università e ti mando un bacione =*
Fairy_chan88:
assì xD son cambiate tante cose da quei giorni...in
realtà loro non andranno mai particolarmente d'accordo, ma
solo perchè hanno due caratteri opposti. Mahel è
solare, Lagharta è cupo, Mahel è timida e
impacciata, Lagharta è uno sborioso egocentrico pallone
gonfiato...non si può andare d'accordo se si è
così diversi U-U ma vedremo col tempo, quindi tu
leggi xD il combattimento mi hanno detto che era
particolarmente confuso, cercherò di fare più
attenzione, anche perchè quando descriverò la
guerra sarà un trauma per me. Non sono particolarmente
abituata a descrivere scene crude come quella. Ma anche per quello ci
vorrà un pò di tempo ^^' quindi tu leggi e dimmi
cosa ne pensi. Non c'è molto altro da dire,
perciò ti abbraccio e ti mando un gran bacione =*
Grazie a
Gennino, che ancora non ha letto il mio capitolo, ed al mio ragazzo,
che magari mai lo leggerà xD
E grazie a tutti coloro che leggono, che hanno inserito la storia tra
le preferite e tra le seguite ^-^ siete tutti molto gentili. Un bacione
gigante anche a voi e a presto =*
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