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Autore: Selenite    13/10/2010    13 recensioni
Mahel è un'allegra ragazza di 16 anni, il cui nome le è stato dato dalla madre, una scrittrice di libri per ragazzi, prendendo ispirazione da un personaggio delle sue stesse storie. Nonostante Mahel odi il suo nome, si ritroverà nell'universo delle fiabe di sua madre, per aiutare il co-protagonista Lagharta alla salvezza del mondo. Sembra una storia fantasy come le altre, ma non lo è... Perchè Lagharta non è un eroe come tutti gli altri. E odia Mahel dal più profondo del suo cuore.
Ho messo rating piuttosto alto, in quanto ci sarà la presenza di alcune scene abbastanza crude. Ringrazio in anticipo per la cortesia che chiunque vorrà riservarmi nel leggere ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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CAPITOLO 5
Il libro della mamma


Quando riaprì gli occhi si ritrovò distesa su un qualcosa di morbido, nel centro di una stanza luminosissima.
Si sentiva la testa pesante e gli occhi le bruciavano. Non riconosceva quel posto, ma non credeva di stare sognando. Perciò richiuse gli occhi un attimo, giusto per far passare quell'insopportabile bruciore.
Un dolce odore le penetrò fino al cervello, sembrava pane ma aveva un non so che di speziato. Riaprì gli occhi nuovamente e provò a mettersi a sedere.
Era seduta su un letto morbido e tiepido, le coperte un po' ruvide ma piacevoli al tatto e di un tenue color crema. Accanto al letto un enorme finestra, almeno 5 volte la sua larghezza, alta più o meno come lei, che dava su uno spettacolo meraviglioso.
Una distesa di alberi immensa, enormi come gli alberi del Lago, che si aprivano al cielo di un turchese splendido. In lontanza poteva vedere dell'acqua, forse un lago o un fiume, che mandavano riflessi argentati fino a lei.
Si alzò piano dal letto, sentendo la stanza girare attorno a lei, mosse un passo e cadde in terra. Un tonfo secco, sentì la testa sbattere e i pensieri venir meno.
Di nuovo si ritrovò immersa nel buio.

Ancora immersa nel buio, sentiva delle voci accanto a sé.
Parlottavano fitte e non riusciva a cogliere nemmeno una parola, nn ebbe la forza di aprire gli occhi o chiedere spiegazioni. Rimase immobile, con gli occhi chiusi, respirando piano.
-Magari è sveglia- sentì bisbigliare piano dopo qualche secondo, sentì una pressione accanto a lei, forse si era seduto qualcuno -Mahel?-
Le sembrò di riconoscere quella voce, ma non riusciva ad aprire gli occhi o a muoversi, sentiva il corpo pensate e dolorante. Rimase immobile, sentendo delle dita sfiorarle la fronte -Lasciamola dormire ancora un pò- una voce roca e bassa, forse una donna -Lagharta non esagerare stavolta-
Un borbottio contrariato, le dita premettero sulla fronte un po' più forte -Questa è solo una principessina viziata-
Mahel sentì la rabbia crescere dentro di lei, riconobbe la voce di quel pallone gonfiato, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa sentì una strana pace invaderla e i pensieri venir meno, ancora una volta.
Tutto scomparve, mentre la sua conoscenza sprofondava nell'oblio.

Sentiva i grilli. Il corpo rispondeva ai piccoli segnali base di coscienza, come muovere le dita delle mani o i piedi.
Schiuse gli occhi pian piano, vedendo la stanza dei suoi ricordi confusi più scura di quel che ricordasse. Spostò piano gli occhi verso la finestra, delle tende la coprivano per intero, ma non c'era luca che filtrasse. Era notte.
Senza muoversi dal letto, Mahel spostò lo sguardo per quanto potesse in tutta la stanza. Vide a pochi metri dal letto una porta che dava chissà dove, da cui filtrava una fioca luce bianca, la finestra era incavata in una parete che sembrava di pietra, fu sicura di vedere un pezzo di un tappeto in terra, anche se quando muoveva la testa le girava tutto. Rimase ferma in quella posizione, limitandosi a guardare il soffitto, liscio e spoglio. Si sentiva meglio di poco prima, ma il corpo era intorpidito, probabilmente era ferma da un po'.
Si decise a mettersi a sedere, tenendosi la testa per non finire come poche ore prima. Quando la stanza ebbe smesso di girare attorno a lei si alzò, stando ferma sul posto. Niente si muoveva, bene. Poteva muoversi.
Guardandosi attorno, vide una lampada ad olio in un angolo, vicino la porta, la accese.
Era bellissima.
La stanza era davvero tutta di pietra, una pietra liscia e grigiastra, nessun difetto nelle pareti o nelle decorazioni. Doveva essere il lavoro di un artigiano bravissimo, era una cosa che non aveva mai visto.
La finestra era stata lavorata direttamente nella pietra, dal momento che era leggermente spostata all'esterno, ed era stata lavorata in modo tale da potersi mettere a sedere mentre si guardava verso l'esterno. Il ripiano su cui ci si poteva appoggiare era coperto da una coperta fatta a mano e da alcuni cuscini, non tanto morbidi ma perfetti per poter stare appoggiata al muro.
Sulle pareti non c'erano quadri ma arazzi, di un tessuto simile a quello delle coperte del letto, colorati e dalle immagini evocative. Una battaglia contro un drago, una ragazza che suonava uno strano strumento, due innamorati in riva ad un fiume...li toccò delicatamente uno per uno, sentendo sotto le mani gli incroci della stoffa. Era affascinata da quel lavoro così accurato e perfetto, sembravano quasi fotografie.
Fotografie...
Si toccò i vestiti che aveva addosso, che non erano quelli che lei aveva quando era uscita per andare al Lago e si guardò attorno.
Accanto al letto c'era un comodino di legno che le arrivava alla vita, aveva 3 cassetti abbastanza larghi e sopra c'era un vaso con dentro una strana acqua profumosa. Aprì il primo cassetto e trovo la polaroid, intatta e ancora dentro la sua custodia. Terrorizzata aprì la custodia, la polaroid era asciutta ma temeva non funzionasse più. Quindi l'accese, sperando di vedere la lucina verde lampeggiare. E così fu.
-Grazie al cielo- sussurrò radendo il pianto, stringendo la polaroid al petto -Oh papà, temevo che...- si zittì scuotendo la testa, non voleva pensarci.
Delicatamente spense la polaroid, la rimise nella custodia e la ripose nel cassetto, notando con delusione che accanto vi era solamente un rullino.
Nel secondo cassetto trovo invece i suoi vestiti, ma non il giubbotto. Quindi, di conseguenza, aveva perso la strana pietra che aveva trovato al Lago.
-Dannazione- imprecò Mahel, sentendo le forze venirle meno -E adesso?- si mise a sedere sul letto, per poi lasciarsi cadere sulla schiena confusa e amareggiata.
Risposte...senza quella pietra non poteva chiedere più niente. Però vi era ancora il terzo cassetto, anche se andando ad esclusione doveva esserci la sua borsa. Ma non ricordava di averla portata con sé, quindi avrebbe dovuto essere vuoto.
Mossa dalla curiosità aprì anche il secondo cassetto e vi trovò il giubbotto. Non rimase molto sorpresa ritrovandoselo davanti, e neanche scoprire che la pietra era al suo posto nella tasca la scosse più di tanto.
Si sentiva come...stranita. Prese la pietra in mano, la strinse, era fredda e spenta, sembrava un qualunque sasso. Scosse la testa e ripose il giubbotto al suo posto, stendendosi sul letto a osservare la pietra -Chissà a cosa servi...- borbottò tra sé e sé, spezzando il silenzio di quella stanza -E chissà dov'è adesso Colonna...-
Quando fu abbastanza annoiata dalla conversazione a senso unico con quella pietra, Mahel si alzò in piedi completamente rimessa, posando la pietra sopra il comodino. Sentiva addirittura un certo languore, pensò che ormai poteva aprire quella porta.
Forse era giunto il momento delle domande. E anche di mangiare qualcosa.

La porta non scricchiolò. Si aprì senza far rumore, aprendo Mahel alla luce della stanza.
Non era illuminata da una lampada, come nella stanza dov'era poco prima, ma era una specie di sfera luminosa su un tavolo al centro della stanza. A vederla non dava fastidio agli occhi, sembrava un masso qualunque, ma Mahel era sicura fosse quella ad illuminare tutto.
Seduti al tavolo Mahel vide Lagharta ed una vecchia. Ed entrambi la guardavano. Appoggiata alla sedia di Lagharta vi era la spada, quindi poteva dire che in quella stanza vi era anche la piccola Saluss.
-Buongiorno- disse la vecchia, aprendo la bocca in un sorriso -Hai dormito bene, Ninù?-
-N...Ninù?- chiese Mahel confusa, scuotendo la testa -Si, comunque si, grazie...-
La vecchia rise contenuta, alzandosi e avvicinandosi -Ninù vuol dire piccola. È un appellativo affettuoso, di solito lo usano le madri con i figli- spiegò la vecchia, guardandola negli occhi -Mi sono permessa perchè potresti essere mia nipote- un altro sorriso, molto bello in verità. Quella donna, per quanti anni potesse avere, in passato doveva essere bellissima. Interrompendola nei suoi pensieri, le prese le mani e gliele baciò, abbassando la testa un poco -Benvenuta a Gaia, Mahel. Io sono la Sibilla-
Mahel rimase sul posto, immobile, non sapendo come reagire. Arrossì vistomente e abbassò il capo a sua volta, tremando -Piacere mio, ma...ecco...non c'è bisogno di...ecco...-
La Sibilla rise di nuovo, lasciandole una mano e carezzandole la guancia -Hai ragione, dimenticavo che nel tuo mondo ci sono consuetudini diverse dal nostro- una pausa, nel mentre la Sibilla indicò a Mahel una sedia e le fece cenno di sedersi -Intanto siediti, ti porto qualcosa da mangiare-
Mahel si sedette, vedendo la Sibilla sparire dalla stanza e ritornare in un baleno con nelle mani un vassoio. Glielo porse delicatamente e si sedette accanto a lei, rivolgendo uno sguardo ironico alla persona che fino a quel momento era rimasta zitta -E tu non le dici niente, Lagharta?-
Mahel si ricordò quindi che c'era anche lui nella stanza, lo vide voltare lo sguardo infastidito e fare una smorfia -Non parlo con le maniache suicide- sbottò il ragazzo -Questa deficente per poco non ci fa morire tutti. È una stupida, imbranata e ribadisco il deficente. È una scocciatura e mi sembra di avertelo già detto-
Mahel lo fissò negli occhi, a bocca aperta per la sorpresa delle sue parole, sentendo la rabbia crescerle dentro. Ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, sentì la Sibilla intercedere per lei.
-Lagharta- lo interruppe lei, posando la mano sul tavolo -Se devi comportarti come un bambino viziato, sparisci subito dalla mia vista- la sua voce ad un primo impatto calma, tradiva luna certa rabbia -Vattene-
Lagharta guardò verso Mahel, sbattè il pugno sul tavolo, prese la spada e se ne andò, sbattendo la porta -Moccioso- rise la Sibilla, riacquistando una calma che forse non aveva mai perduto -Lascialo stare, gli passerà-
Mahel scosse la testa e annuì, guardando verso la porta dalla quale Lagharta se n'era andato -Penso che non sia solo quella la colpa di cui mi accusa, non è vero?-
La Sibilla rimase qualche secondo a pensarci, capendo che davanti a lei non c'era una stupida come pensava Lagharta. Annuì -Domandami ciò che devi-

All'improvviso la sua testa fu invasa dalle domande, ma Mahel cercò di rimanere calma e di farle tutte, pian piano, finchè non si fosse considerata soddisfatta.
Però iniziò a mangiare, senza fretta, sapendo che la Sibilla avrebbe capito.
-Benissimo. Mentre tu mangi, io cercherò di trovare le parole per spiegarti bene cosa sta succedendo...ed il perchè tu sei qua-
Mahel annuì senza guardarla negli occhi. Il pane dall'odore speziato che aveva sentito ore prima era lo stesso che stava mangiando ed era buonissimo.
Si promise di pensare al cibo per quei pochi minuti, almeno finchè il senso di colpa verso Lagharta, per qualsiasi cosa avesse fatto, non fosse sparito del tutto.

Quando ebbe finito di mangiare, Mahel spostò di lato il vassoio del pasto, incrociando le mani sul tavolo -Cos'era quel...saluto?- domandò la giovane -Di poco fa?-
La Sibilla prese a guardarla e mosse la testa di lato, come a volerci pensare -In realtà non è un saluto, o meglio, non un saluto che si riserva alle persone-
Mahel scosse la testa, confusa -In che senso non si rivolge alle persone?-
La Sibilla si alzò in piedi, camminando avanti e indietro per la stanza -Beh...quello è un saluto che si rivolge di solito alla Dea o comunque alle sue più alte sacerdotesse-
-Dea?- chiese Mahel, sempre più confusa -Ma io non sono una dea-
-Ma sei la Mahel della Leggenda- disse la Sibilla, guardandola -Si potrebbe dire che tu sia la più alta sacerdotessa di Vie in questo mondo-
-Vie...- bisbigliò Mahel, pensandoci su -È un nome che anche Lagharta e Saluss hanno pronunciato nel mio mondo. Chi è Vie?-
La Sibilla le si avvicinò, si sedette accanto a lei e le prese le mani -Vie è la Dea che protegge questo mondo. E che collega il nostro mondo al tuo-
-Collega...i nostri due mondi...?- Mahel scosse la testa, allungando la mano verso la Sibilla -Non credo di seguirti, aspetta...spiegati meglio-
La Sibilla la guardò seria, appoggiò i gomiti sul tavolo e cominciò a raccontare.

-Vie è sempre esistita ed in principio era la sola entità presente su questo mondo. Nel tuo esistono molte “religioni” poiché il vostro Dio si è mostrato sotto molte forme; basilarmente è sempre la stessa entità. Al contrario, qua su Gaia Vie è la sola Dea. È ovunque ed alla base di tutto. È presente nel sibilo dolce e deciso del vento, nel calore ed impetuosità del fuoco, nella dolcezza e rigidità dell'acqua e nella forza e stabilità della terra. I quattro elementi sono sotto il suo controllo e vivono in armonia con lei. Allo stesso tempo, il bene ed il male convivono sotto il suo “elemento neutro”, come lei stessa lo ha definito. Ha interagito molte volte con gli umani in passato, mandando nel mondo le sue Ancelle. Saluss, l'ancella della pace e dell'armonia, ed Exitio, l'ancella della distruzione e del caos. E tu hai conosciuto Saluss, che ha il compito di proteggere l'arma divina che porta il suo nome...-
Mahel guardò la porta da cui era uscito Lagharta, pensando che c'era qualcosa di strano. Saluss, Exitio, Vie...lei cosa c'entrava in tutto quello?
-Non capisco...Vie è una Dea che veglia tutt'ora su Gaia, non è così?- chiese Mahel guardando attentamente la Sibilla.
-Si- rispose la Sibilla assumendo un'espressione confusa -Cosa intendi dire con questo?-
-Beh...se Gaia è sorretta da colonne così forti...cosa significa la mia presenza qua?-
La Sibilla abbassò lo sguardo e sospirò -È per via di Exitio...-
-Exitio...?- chiese Mahel, spostando la testa di lato -La seconda Ancella di Vie?-
La Sibilla annuì -Come ti ho detto, Saluss è un Ancella di Vie. Vie considera le sue ancelle come le sue figlie. E come tali ha donato loro dei poteri. Uno dei quali lo hai già provato sulla tua pelle in più di un'occasione...-
Mahel guardò la Sibilla senza capire, scuotendo la testa per l'ennesima volta -Non...non capisco...-
-In pratica- proseguì la Sibilla -Saluss ha il potere di portare la “calma”. Allevia il dolore, fisico e mentale, portando i sensi in uno stato di pace profonda. Exitio, al contrario, porta il “caos”. Acuisce il dolore, può creare illusioni, può manipolare le menti ed ha anche altri poteri di cui non siamo a conoscenza-
-Ma...sbaglio o Exitio ha molti più poteri di Saluss?- la interruppe Mahel.
-Si- annuì la Sibilla -Vie ha dotato Exitio di molti più poteri di Saluss, sia perchè i suoi poteri sono “oscuri” sia perchè il suo potere è inferiore a quello dell'altra. Per evitare che Exitio potesse non considerarsi al pari di Saluss, Vie ha bilanciato il fardello dei suoi poteri oscuri con una più vasta manipolazione-
-Nel senso che...- cercò di ragionare Mahel -Saluss ha poteri più forti, ma Exitio ne ha molti di più?-
-Esattamente- annuì Mahel, sorridendo dolce -Senza contare che, si sa, il rapporto tra fratelli è difficile a qualunque età-
Mahel sorrise a sua volta -Magari Exitio avrà una personalità diametralmente opposta a quella di Saluss- immaginò Mahel, provando una profonda tenerezza -Ma...io non riesco comunque a trovare niente di negativo. Cosa vuol dire quindi che la colpa è di Exitio...?-
-A questo ti posso rispondere io...- una vocina alle spalle di Mahel la fece sobbalzare, ma si accorse che era la luce rosata che aveva visto al Lago -Saluss?-
La luce si diradò finchè non apparve Saluss davanti ai suoi occhi, sorridendo -Scusa Lagharta...è solo che la tua presenza qua gli ricorda il perchè lui sta combattendo...-
-Come?- disse Mahel, aprendo le mani a coppa -C'è qualcos'altro che ancora non so...?-
La Sibilla si alzò dalla sedia, avvicinandosi ad una finestra lì vicino, che Mahel non aveva notato, scostando le tende e guardando fuori -In questo senso, Saluss è più adatta di me a raccontarti la Leggenda...-
-La...Leggenda...?- ripetè Mahel, guardando prima la Sibilla e poi la fatina -Saluss...?-
Saluss si avvicinò alle mani di Mahel, appoggiandosi con le manine alle sue dita -Vedi Mahel...la Leggenda si mostrò al mondo, quando Gaia era in pace-
Mahel annuì, appoggiando le mani sul tavolo senza spostare lo sguardo da Saluss -Continua...-
-Ecco...- riprese la fatina -La Sibilla ti ha già detto di me e di mia sorella Exitio. Noi siamo nate per volere della Dea Vie, divenendone le sole e uniche Ancelle. Le sacerdotesse del suo Tempio, al di là della montagna che racchiude il Lago del Cielo, la venerano e la pregano ogni giorno, da quando Vie ha creato la nostra umanità. Mia...volevo dire, nostra madre, ha sempre avuto per noi e per gli uomini una grande dolcezza e un profondo rispetto, concedendo agli umani di utilizzarci durante la Guerra Antica-
-Guerra Antica?-
-Si. Quasi 3000 anni fa, Gaia fu percossa da una profonda guerra civile. Molte persone si erano ribellate alla Chiesa di Vie, iniziando a venerare i templi sconsacrati delle Semidee Elementali-
-Semidee?- chiese Mahel, interrompendola un attimo -Cosa vuol dire Semidee?-
-Che non...non sono esattamente Dee. Sono spiriti elementali superiori, “immortali” se così li vogliamo definire, che comandano spiriti elementali minori. Quindi non sono propriamente Dee. Nel tuo mondo sono personificazioni mitologiche. Hai presente i personaggi come i draghi o le sirene?-
-Si- annuì Mahel -Vuol dire che qua non sono solo immagini fantastiche?-
-Esatto- annuì Saluss -Qua la Semidea del Fuoco è una Salamandra, la Semidea dell'Aria è una Silfide, la Semidea dell'Acqua è una Ondine e quella della Terra una Driade- annuì di nuovo, come a voler enfatizzare il suo racconto -Comunque, ti dicevo della Guerra...-
Mahel riprese ad ascoltare, curiosa -Come sai, Mahel...gli Dei non interferiscono mai con la vita degli umani. È proibito. Però gli uomini si rivolgevano comunque a Vie con richieste egoistiche, tanto che ella ha sempre cercato di non esaudire mai nessun desiderio. Gli uomini all'inizio cercavano di comprendere la Dea e le rivolgevano per lo più preghiere. Col tempo il loro egoismo li ha portati a fare richieste sempre più enormi, finchè la loro fiducia nella Dea, che continuava a malincuore a non interferire, non è crollata. Le Semidee elementali, invece, tramite preghiere e piccoli tributi, si impersonificavano e aiutavano in prima persona, per ciò che era loro possibile. I templi dedicati alle Semidee aumentarono e la Chiesa di Vie perse il suo prestigio. I seguaci della Dea, allora, si ribellarono all'insorgere dei seguaci delle Semidee. Scoppiò una guerra che coinvolse tutta Gaia. E Vie, disperata, tentò di fermarla inviando me ed Exitio rispettivamente dagli eserciti della Chiesa e dei Ribelli. Ma il risultato non fu quello sperato...-
La Sibilla abbassò la testa, chiudendo gli occhi, mentre Saluss spostò lo sguardo di lato -Saluss? Cosa successe quando Vie vi ebbe spedito sul campo di Battaglia...?-
Saluss strinse gli occhi, come cercasse di dimenticare ogni cosa. Ma la sua bocca proseguì nel parlare -Gli uomini...ci usarono-
-Vi...usarono...?-
-Si...gli uomini approfittarono dei nostri poteri, ci catturarono e ci costrinsero a combattere. Io ebbi fortuna, in quanto essendo i miei poteri “curativi” non potevo fare del male. Gli umani che mi catturarono non erano del tutto malvagi, e mi utilizzarono solo per donare una morte pacifica ai loro soldati ed ai prigionieri di guerra. Exitio invece...venne catturata da un gruppo estremista di ribelli, che la utilizzarono in prima linea nella Guerra. Le sue illusioni davano la pazzia agli avversari e li costringevano a uccidersi a vicenda. Soltano lei, con i suoi poteri, tolse la vita a più di centomila persone...-
Mahel trattenne un gemito, mordendosi i labbri. L'espressione di Saluss di poco prima era del tutto fondata -Non si è mai perdonata di aver compiuto tali azioni, ma io so che non fu colpa sua!- Saluss chiuse gli occhi di nuovo, sospirando profondamente -Dopo molti anni di battaglia, Vie si decise a mostrarsi in prima persona e riuscì a fermare la Guerra. I ribelli prestarono ammenda e negli anni successivi si procedette all'abbattimento di tutti i templi sconsacrati e alla restaurazione dell'antico splendore di Gaia. Vie acconsentì però a lasciarne in piedi quattro, uno per ogni Semidea, in modo che anche loro fossero ringraziati dagli uomini per i loro servigi. Ma Exitio da allora cambiò-
Un ennesima pausa, che lasciò Mahel con un senso d'impotenza tale da mordersi di nuovo le labbra -I ricordi della Guerra e i suoi poteri divennero un fardello troppo grande da sostenere, e alla fine impazzì. Cercai di aiutarla, di convincerla che la Guerra sarebbe finita in tragedia con o senza di lei, che era colpa solo degli uomini, ma lei si convinse che era colpa sua. E poi, improvvisamente, iniziò a indicare Vie come la responsabile. Additò la Dea come unica colpevole della Guerra, sostenendo che se si fosse mostrata subito lei non sarebbe stata costretta a uccidere così tante persone e gli uomini avrebbero da subito compreso la sua grandezza. Vie cercò di spiegarle le sue ragioni, ma Exitio non riusciva più a perdonarla e, anzi, cercò di ucciderla. Nonostante non abbia il potere necessario ad ucciderla, la Dea preferì mettere a dormire Exitio. Lo fece perchè soffriva nel vedere una sua figlia ridotta sull'orlo della pazzia, e perchè temeva che potesse accadere una seconda guerra-
Mahel la vide fermarsi, aggrappandosi forte alle sue dita, posandovi la fronte e abbassando la voce -Vie era distrutta. Si sentiva colpevole per la tragedia della Guerra e per la sofferenza di sua figlia. In cuor suo sapeva che era colpa degli uomini, ma non riusciva a perdonarsi di aver addossato ad una presenza a lei così cara un potere così delicato come quello del caos. Averla addormentata non diminuiva certo i suoi sensi di colpa, considerando che io ero lì davanti a lei e mi colpevolizzavo a mia volta...-
-Fammi indovinare...- la interruppe Mahel, trattenendo a stento le lacrime -Hai voluto seguire la sorte di tua sorella, non è così?-
Saluss sorrise, annuendo -Io amavo Exitio. L'amo tutt'ora. Non volevo che nella desolazione di un sonno profondo fosse sola, così chiesi a Vie di addormentarmi accanto a mia sorella. Lei acconsentì e creò per noi la spada singola Exitio e la spada a due mani Saluss. Ci mise a dormire l'una accanto all'altra e predisse, prima di farmi sopire, che un giorno anche lei ci avrebbe raggiunto nel nostro profondo sonno- si interruppe, guardando Mahel -Perchè un giorno, lei disse, il mondo sarebbe stato scosso nuovamente da una guerra. Un uomo che aveva in sé il potere oscuro del caos avrebbe risvegliato Exitio ed avrebbe cercato di conquistarlo, sottomettendo tutti gli uomini. Vie sapeva che l'eroe che avrebbe salvato il mondo non si trovava su Gaia, ma nel tuo mondo. E così incaricò Colonna di portarvi Leggenda, assumendo le sembianza di un'oggetto che non sarebbe passato inosservato. Quando Colonna arrivò nel tuo mondo, Vie creò la sua arma, si assopì tra me e mia sorella e si addormentò, lasciando il mondo di Gaia nelle mani degli uomini-
Mahel la guardò, socchiudendo gli occhi -Se tu sei sveglia significa...che Exitio è sveglia a sua volta, non è così?-
Saluss annuì -Già. La Leggenda di Gaia ha finalmente preso vita. Lagharta...- Saluss voltò lo sguardo verso la porta verso il quale se n'era andato, e Mahel fece altrettanto -Lagharta ha impedito a quell'uomo di prendere anche me. Lui voleva entrambe per conquistare il mondo, avrebbe voluto anche Vie ma...Vie non c'era più...-
Mahel sospirò -L'arma di Vie che cos'è?-
Saluss scosse la testa, triste -Non lo so. Si è sopita dopo di me, non ho idea di quale arma abbia scelto per portare a oggi il suo potere. Però so che l'arma divina di Vie si manifesta tramite una sfera come quella che Lagharta ha sulla spada. Ricordi quando al lago Lagharta mi ha detto di entrare nella spada...?-
Mahel annuì -Si. Quella sfera rosata, giusto?-
-Si- annuì Saluss -Quella è la mia essenza. Lagharta possedeva l'essenza e ha provato a metterla nella mia arma. Così ho potuto risvegliarmi e ho potuto donare il mio potere alla spada di Lagharta-
-Ho capito. Quindi intendevi dire che è colpa di Exitio in quanto...è caduta nelle mani di chi vuole distruggere Gaia...?-
Saluss scosse la testa -No. Il problema è proprio questo. Exitio non è caduta nelle mani del nemico. È stata lei stessa a scegliere di donargli il suo potere. Considera ancora Vie responsabile del suo dolore durante la Guerra Antica, perciò il desiderio del suo padrone di sterminare gli umani la trova completamente d'accordo-
Mahel spalancò la bocca, stupefatta -Ma...insomma...Exitio è buona, no?-
-Si- rispose Saluss, senza pensarci due volte -Exitio non è malvagia. È il dolore che la distrugge. Ma io la voglio salvare, la voglio aiutare- Saluss si aggrappò forte alle dita di Mahel, guardandola sofferente -Per questo io...per questo...-
-Saluss. Ti ho già detto che ucciderò Laherte e spezzerò l'essenza di Exitio. Non voglio più discuterne!- una voce alle loro spalle le fece voltare.
-Lagharta...- sussurrò Mahel, vedendo Saluss avvicinarglisi volando -No! No, Lagharta, non voglio distruggere Exitio. Non voglio. È mia sorella. E Laherte...-
-Entra nella spada! Subito!- Lagharta mise la spada tra lui e la fatina, furioso -E non nominare mai più Laherte davanti a me!-
Saluss guardò Lagharta con sguardo distrutto, prima di guardare verso Mahel e sparire dentro la spada.
Mahel non aveva visto bene, Saluss era piccina ed era un bel po' distante da lei, ma era sicura di aver visto una piccola lacrima scenderle lungo la guancia.

-Come puoi trattarla così male?- Mahel gli si avvicinò, prendendolo per il bavero della maglia e tirandolo verso di se -Sei un mostro!-
-E tu chi ti credi di essere, stupida oca- Lagharta l'afferrò per il polso sottile e la spinse a terra, sbattendo la punta della spada vicino a lei -Saluss mi ha scelto, non ho deciso io di intraprendere questo viaggio di merda. E tu non sei nessuno per permetterti di giudicare cosa faccio o cosa sono. Solo perchè sai più o meno cosa successe durante la guerra ti permetti di sputare sentenze?-
Mahel spostò con i piedi la spada, alzandosi in piedi con non poche difficoltà -Ascoltami bene, eroe dei miei stivali, non trattarmi come una deficente solo perchè sono una donna- alzò bene la schiena e lo guardò dritto negli occhi, alzando lo sguardo in quanto era molto più alto di lei -Saluss non vuole fare del male a sua sorella. Le vuole bene. E se tu sei così stupido da non arrivarci, non meriti di essere chiamato eroe. Sei solo un vigliacco-
Lagharta, sopraffatto dalla rabbia, l'afferrò per la spalla e la sbattè al muro dietro di lei, facendo cascare una sedia e spostando la Sibilla di lato, che cercava inutilmente di frapporsi fra di loro -Ascoltami bene, ragazzina. Non sai niente di Gaia, non sai niente di me e credimi, anche se ti ha raccontato qualcosa, non sai niente né si Saluss né di Exitio. Non venire a fare la saputa con me, hai capito? Torna nel tuo mondo a piangere per mammina e non venirmi a fare prediche, chia...-
Uno schiaffo. Forte e deciso, lo colpì proprio in piena guancia. Lagharta rimase di sasso, vedendo la ragazza davanti a lei piangere rabbiosa con la mano ancora alzata, che poi spostò vicino al cuore -No, ascoltami tu, razza di egocentrico pallone gonfiato. Sai cosa vuol dire “legame”? Sai cosa vuol dire “amore”? Se non lo sai, non permetterti di sputare tu sentenze. Io so cosa vuol dire perdere qualcuno che si ama e, credimi, è terribile. Fossi stata al posto di Exitio, anche io sarei impazzita dal dolore e avrei cercato riparo nella mia testa. Saluss vuole solo salvare sua sorella, vuole solo salvare il suo legame. Non osare parlare di morte davanti a me con questa leggerezza. Stupido!-
Mahel si liberò dalla stretta di Lagharta con la poca forza che rimaneva e, notando una porta accanto alla finestra che dava fuori, l'aprì e scappò.

La notte era fredda. Sentiva freddo, soprattutto in faccia.
Aveva un dolore dentro tale da non poter essere descritto e anche il corpo le doleva. Si sentiva come la febbre, eppure non voleva smettere di correre.
Gli alberi visti dalla stanza quando vi era il sole ora erano accanto a lei, che la circondavano. Correva alla cieca in mezzo a cespugli e rami bassi, sentendosi graffiare le braccia e le gambe, e anche le guance.
Il sapore delle lacrime si mischiava a quello del sangue, il profumo del bosco la stordiva in quanto troppo forte e la testa ricominciò a girarle.
Quello spiazzo d'acqua visto in lontananza si parò davanti a lei in tutto il suo splendore, nonostante fosse buio. Si lasciò cadere a terra, stremata, ansimando forte.
E poi iniziò a singhiozzare e piangere disperatamente.
Stringeva i fili d'erba nelle sue mani, sentendosi terribilmente umiliata. Lo sguardo di Lagharta, la sua voce strafottente, il suo atteggiamento verso di lei...tutto di lui la irritava.
Parlava di morte con così leggerezza che lo avrebbe voluto picchiare finchè non fosse stata stanca. E pensando alla morte, pensava a suo padre.
I singhiozzi la stordirono così tanto che alla fine non le restò che il silenzio per dimostrare al paesaggio ed a se stessa il suo dolore.
E così, in silenzio, stesa a terra e distrutta dal dolore fisico e mentale, guardò lo spiazzo d'acqua davanti a lei. Non era un lago, come aveva pensato all'inzio, ma un corso d'acqua enorme e infinito, che si perdeva ai suoi occhi. Quella specie di bosco che l'aveva seguita per tutta la corsa le era rimasto indietro di qualche passo, ma le ferite erano ancora lì che le bruciavano. Si voltò schiena a terra e guardò in alto, vedendo le stelle brillare in cielo con la stessa intensità che nel suo mondo, insieme a quella che sicuramente non era una luna. Infatti dietro ve n'era un'altra, ed avevano due colori quasi scuri. Scosse la testa e respirò profondamente, cercando di calmarsi.
-Mamma...quindi è questo il mondo di cui tu scrivi da oltre 10 anni...-
Mahel sapeva che sua madre non aveva posto fine a quel racconto perchè era anch'esso un ricordo del padre. Lo aveva iniziato a scrivere quando lui era ancora in vita, perciò non riusciva a mettere la parola fine a quel ricordo doloroso e dolce insieme.
Mahel pensò a come sarebbe stato se suo padre fosse ancora vivo, magari non sarebbe rimasta alla Colonna da sola, magari sua madre avremme messo fino a quel libro da tempo, magari sarebbero tutti felici...e invece era tutto al rovescio, tutto sbagliato.
Voleva sapere come mai sua madre scriveva di quel mondo nei suoi racconti, cos'era quella pietra rimasta nella stanza di quella casa ormai lontana, perchè era lei la Mahel della Leggenda e non un'altra...ma non trovava risposte alle sue domande stando da sola, eppure non voleva tornare indietro.
Si trovava in un mondo che non accettava e che non la accettava, come Lagharta le aveva appena dimostrato, in cui c'erano cose più grandi di lei, che non poteva in nessun modo controllare. Voleva tornare a casa, voleva dimenticare tutto.
Eppure si trovava lì, sotto quel cielo stellato che non sembrava neanche vero, a ridosso di una guerra di cui non sapeva nulla e che non sapeva come fermare.
In un attimo ricominciò a piangere, mentre il dolce fruscio del vento la cullava.



***

Rieccomi qua, sono in mostruoso ritardo con i capitoli perchè sono in piena crisi. Ho rimandato un pò per descrivere il rapporto tra Mahel e Lagharta, ma penso che qua abbiamo visto cosa i due pensino rispettivamente l'una dell'altro. Non sarà propriamente un rapporto idilliaco il loro. Comunque sappiate che Per ora ho spiegato pochissime cose, ho fatto un sacco di confusione, ma volevo spiegarvi un poco e nel modo più dettagliato possibile. Volevo che fossero chiari i ruoli di Exitio e di Saluss e che anche la confusione di Mahel fosse palpabile. Io mi sentirei proprio come lei, ma forse perché sono un pò tonta e non capisco mai niente alla prima xD comunque, bando alle ciance, procediamo ai miei amati RINGRAZIAMENTI:
Milou_: ti ringrazio per aver dato un tuo parere sul mio racconto *inchino* e sono contenta che per adesso la storia ti piaccia. Sto cercando di muovere i personaggi nel modo più reale possibile, non voglio che qualcosa sembri finto. Deve essere tutto abbastanza vicino, insomma, qualcosa che faccia dire "anche io mi sarei comportata così" o cose del genere. Qua Mahel non parla molto, più La Sibilla e Saluss (uh, non ho descritto la Sibilla xD) e provvederò a esponerli meglio in seguito. Ti ringrazio comunque di avermi lasciato un parere, sei stata molto molto carina ^-^ un bacione =*
fruttina89: eggià, Saluss è un amore (non si può ordinare, mi spiace U-U) è il mio personaggio preferito, insieme a Lagharta. Sono particolarmente affezionata a questi due, anche se non capisco il perchè di Lagharta °-° è il tipico ragazzo che odierei °-° vabbeh. La madre di Mahel è molto sensibile per queste cose, non a caso è una scrittrice, ma se lo sa è perchè dormiva e i sogni qua hanno un'importanza fondamentale U-U Gaia per ora è descritto dal punto di vista della Guerra Antica, che ha creato non poco scompiglio nel mondo. E' un mondo bellissimo, rigoglioso e fiorente, poco tecnologico ma impregnato di magia. Io ci vivrei XD anche se non durante la narrazione della storia. Per quanto riguarda la storia, la leggo e recensisco perchè è scritta in modo talmente bello che si lascia leggere e commentare da sola *-* non vedo l'ora di leggere il prossimo. Quindi io aspetto che tu mi dia il tuo parere qua e, nello stesso tempo, aspetto di dare il mio parere di là xD un bacione anche a te =*
Dust_and_Diesel: leggerei anche se tu scrivessi un capitolo all'anno U-U non ti preoccupare. Per quanto riguarda le mie risposte, è una delle cose più belle dello scrivere, quello di avere gente così gentile da lasciare un'impronta di sè ^-^ e visto che tu sei così ESTREMAMENTE gentile (e adorabile, oserei dire *-* posso osare vero? vero?) mi sei rimasta particolarmente a cuore ^-^ per quanto riguarda Lagharta, beh, per certi versi lo amo e per certi versi lo odio. Infatti certe cose che fa Mahel non lo fa perchè è lei, ma perchè sono io U-U come quando lo schiaffeggia in questo capitolo. Sono io U-U ma solo perchè l'ha fatta piangere U-U brutto Lagharta, non si fa! E Saluss...beh, lei assomiglia a me tanti anni fa. Diciamo che è una mini-me xD son sempre stata abbastanza strana, nel crescere mi sto calmando ma, non si sa mai °-° divento tremenda. Il personaggio di Lagharta si evolverà da pazzi nel racconto, ora è molto un "io sono figo, voi non siete niente" e mi sta decisamente antipatico -.-' vedrò di lavorarci su. Intanto ti ringrazio, ti mando un abbraccio gigantoso *abbracc abbracc* e ti aspetto al prossimo capitolo, tuo o mio che sia xD un bacione =*
Dark_Blame: io mi deprimo e mi riprendo facilmente, mi passa subito xD sono lunatica da pazzi, quindi non preoccuparti xD l'arco per ora lo lascio da parte perchè ci sarà tutto uno sketch comico sopra che non ti dico xD qua si passa da un estremo all'altro, quindi preparati a sentirmi molto confuso xD per quanto riguarda il combattimento è saltato un pezzo, nel senso che il pescione è stordito mentre parlano. Quando gli salta sopra teoricamente c'era una frase in cui dicevo che era stordito e sprofondato nell'acqua, ma penso che sia andato °-° amen. Tu mettici quanto tempo ti ci vuole, tanto per almeno un mesetto avrò problemi ad aggiornare e poi aggiornerò di continuo °-° vedremo. Per il commento vai tranquillo, mi sa che riesci a commentarmi prima tu che io ad aggiornare xD per adesso ti ringrazio. Delle belle parole, della gentilezza e della disponibilità ^-^ sei un tesoro. Ti mando un bacione e ti aspetto presto =*
Kuroshi_Tsukishiro: >.< io ti adoro! Hai trovato il tempo di darmi un commentino, sei un tesoro >.< come sei puccio!!! In realtà no, non assomiglia a Shin, Shin è simpatico invece Lagharta è una merdaccia schifosa -.- o almeno per ora lo è. Lo odio ora come ora, sono troppo arrabbiata con lui >.< ha picchiato Mahel!!! Vabbeh, comunque...Saluss nacque da un sogno, come Lagharta, quindi la adoro. E nonostante tutto, adoro anche Exitio. Non vedo l'ora di presentarvela xD ma ci vorranno qualche capitolo e tanta pazienza xD beh, intanto ti ringrazio di nuovo *inchino*, ti abbraccio e ti faccio ancora gli auguri per l'università e ti mando un bacione =*
Fairy_chan88: assì xD son cambiate tante cose da quei giorni...in realtà loro non andranno mai particolarmente d'accordo, ma solo perchè hanno due caratteri opposti. Mahel è solare, Lagharta è cupo, Mahel è timida e impacciata, Lagharta è uno sborioso egocentrico pallone gonfiato...non si può andare d'accordo se si è così diversi U-U ma vedremo col tempo, quindi tu leggi  xD il combattimento mi hanno detto che era particolarmente confuso, cercherò di fare più attenzione, anche perchè quando descriverò la guerra sarà un trauma per me. Non sono particolarmente abituata a descrivere scene crude come quella. Ma anche per quello ci vorrà un pò di tempo ^^' quindi tu leggi e dimmi cosa ne pensi. Non c'è molto altro da dire, perciò ti abbraccio e ti mando un gran bacione =*
Grazie a Gennino, che ancora non ha letto il mio capitolo, ed al mio ragazzo, che magari mai lo leggerà xD
E grazie a tutti coloro che leggono, che hanno inserito la storia tra le preferite e tra le seguite ^-^ siete tutti molto gentili. Un bacione gigante anche a voi e a presto =*
  
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