Il Figlio Della Prof- Capitolo 4 (new)
“Frankly, My Dear, I
Don’t Give A Damn!”
Francamente Me Ne
Infischio!
Via Col Vento
Capitolo
4: Voci Di Corridoio
Il Liceo Classico Virgilio.
L’unico liceo in
grado lievitare peggio di un sufflè ben riuscito dato che la
sua componente
studentesca era andata triplicandosi in meno di quattro anni. I bei
tempi in
cui ci si conosceva tutti, essendo meno di quattrocento, erano finiti
ormai da
un po’. Gli studenti stavano pericolosamente raggiungendo il
migliaio di teste,
numero inconcepibile per una struttura come quella della nostra scuola.
Per
questo erano state trovate due piccole succursali che nessuno
considerava
neanche di striscio.
Situato non troppo al centro
della città, in
una zona tranquilla e quasi prettamente residenziale,
l’edificio scolastico era
di una regolarità disarmante. Quattro lati di muri di un
giallino pallido con
tanto di finestre munite di sbarre e con due cancelli automatici
accessoriati
di allarme per scoraggiare eventuali scapestrati a tentare di
scavalcarli o
forzarli.
I vandali però
non si fermano davanti a niente
e qualche anno prima un gruppo di studenti aveva cercato di fare quello
che
nelle scuole di Lecce era diventato l’atto di bullismo
più in voga del momento:
aprire gli estintori all’interno dell’edificio
scolastico per poter rendere lo
stabile inagibile per diversi giorni. In altre scuole i loro piani
avevano
avuto successo, e gli studenti del Virgilio avevano guardato con
invidia i loro
amici restare una o due settimane a casa senza fare niente, mentre loro
a causa
di quella scuola che sembrava una cavò blindato avevano
dovuto rinunciare a
quella piccola vacanza fuori programma.
Questi ragazzi avevano
cercato di mettere in
atto i loro intenti ma il destino non era stato benevolo nei loro
confronti. Erano
riusciti a scavalcare il cancello ma alla fine l’allarme
aveva avvisato la
centrale della polizia che era subito intervenuta fermando quel gruppo
di
ragazzi che i giornali adorano soprannominare
“Baby-Gang”. Sarà, ma a me questo
nome non sembra affatto adatto a loro, sembra quello di una caramella
gommosa.
Comunque furono arrestati e portati in Questura dove vennero
interrogati e il
giorno dopo rilasciati grazie all’intervento dei loro
genitori dato che erano
tutti minorenni. La loro fedina penale però sarebbe rimasta
macchiata per
sempre.
Il giorno dopo a scuola
girarono le voci più disparate.
Si parlava persino di un attentato da parte di Osama BinLaden, del
suicidio
della preside avvenuto nel suo ufficio tramite una corda e una sedia
(molto
robusta data la mole della donna), o addirittura di un camion che
avrebbe sfondato
il cancello (anche se questa era oggettivamente impossibile, dato che
il
cancello non era stato minimamente danneggiato). Alla fine di tutte
queste
congetture infondate, si scoprì la verità grazie
ad un interessante, e
tipicamente esagerato nelle sue descrizioni, articolo di giornale. I
fatti
erano stati riportati con una fedeltà piuttosto discutibile
e i ragazzi
coinvolti erano stati più volte raffigurati come criminali e
poco di buono, ma
almeno si era avuta una parvenza di verità abbastanza
attendibile.
Morale della favola: mai
fidarsi delle voci
che si diffondono in una scuola superiore. Le voci di corridoio possono
ingigantire, e di parecchio anche, situazioni che alla
realtà dei fatti in
alcuni casi sono quasi insignificanti.
Tornando al nostro caro
edificio. Pochi anni
fa era praticamente “con un piede nella fossa”. Era
talmente malridotto che i
muri erano pieni di crepe e le finestre tutte distrutte. Si sono decisi
a ristrutturarlo
e il risultato è stato abbastanza soddisfacente. Sembra un edificio quasi nuovo.
La nostra classe, la III
C, si trova in una posizione pressappoco
strategica. Non ci batte il sole, è vicina ai bagni e alle
scale, e per di più
appena scese le scale ci ritroviamo davanti le macchinette, cosa che
non guasta
mai dato l’elevato numero di bestie affamate che vengono
liberate dalle aule al
momento della ricreazione; perciò la vicinanza logistica
è un vantaggio non
indifferente.
Proprio perché
era suonata da poco la
campanella dell’intervallo Amy ed io eravamo vicino alle
macchinette in attesa
di prelevare il nostro pasto. Come al solito la mia cara amica mi stava
rendendo
partecipe di una serie di preoccupazioni riguardanti suo fratello Luca.
-E quello che mi lascia di
più senza parole è
la sua faccia tosta-, continuava Amy mentre io trattenevo a stento uno
sbuffo.
–Ieri gli ho semplicemente chiesto dove fosse stato tutto il
pomeriggio e lui
per poco non mi ha aggredita.-
-Devi ammettere che a volte
te le vai a
cercare, però. Lo tratti come un bambino, quando sai
perfettamente che non lo è
più.-
-Non lo tratto come un
bambino! Voglio solo
che non si cacci nei guai, è così sbagliato?-
-Affatto. Però se
i tuoi genitori, che credo
siano abbastanza affidabili come persone visto che hanno cresciuto te e
Roberto
in modo eccellente, non lo controllano, non vedo perché lo
debba fare tu.-
Amy mi guardò
imbronciata.
-E poi, diciamoci la
verità, se anche Luca
stesse facendo qualche cavolata io lo lascerei al suo destino, almeno
per il
momento: un bel bagno di guai potrebbe solo fargli bene.-
-Se lo dici tu-,
mormorò Amy.
Ero perfettamente
consapevole di non averla affatto
convinta. Quella non era certo la prima volta che ci mettevamo a
discutere di
suo fratello e che lei mi dava ragione. Ormai non ci credevo
più alla storia
che gli avrebbe dato più spazio; Luca era destinato ad
essere tenuto sotto la
stretta sorveglianza di Amy almeno fino al compimento dei
trent’anni, se non
oltre.
Finché quel suo
comportamento non mi avesse
coinvolta personalmente, per quel che mi riguardava, Amy poteva anche
mettergli
delle microspie nelle mutande e non sarebbe stato affar mio.
-Una faccia contrariata e
una sfinita… Uhm…
Stavate parlando di Luca, per caso?-
-Ovvio-, risposi voltandomi
verso Marti che
era arrivata in quel momento.
-Senti un po’ tu-,
disse rivolta a me. –Non ci
hai ancora raccontato com’è andato
l’incontro con il tuo nuovo allievo…- Mi
aveva sorpassata e aveva subito infilato i soldi per prendere il suo
Kinder
Bueno giornaliero.
-Magari te lo dico quando
diventerai più educata
e la smetterai di fregarmi il posto.-
Lei mi sorrise e
cominciò a deliziarsi il
palato con quel piccolo Paradiso tascabile.
-Adesso è tutta
tua-, rispose con la bocca
piena indicandomi la macchinetta.
-Oh, grazie-, ribattei
sarcastica. –Cosa farei
senza la tua gentilezza…-
-Lui chi è?-
questa volta fu Amy a parlare.
-Tanto anche se ve lo
dicessi non ci
credereste mai-, dissi infilando la mia moneta da un euro nella piccola
fessura. –A stento ci credo io.-
Il mio Twix cadde con un
tonfo nel contenitore
della macchinetta.
-Non essere stupida e
raccontaci tutto-,
riprese Amy incalzante.
-E va bene. Dovrò
dare ripetizioni a…-
-Ehilà, Prof!-
Quel saluto così
zuccheroso mi fece salire la
glicemia alle stelle mentre sentivo degli spiacevoli brividi
percorrermi il
collo.
Guardai le espressioni di
Amy e Marti e ci
misi un attimo a rendermi conto di quanto la loro sorpresa fosse
grande.
Mi voltai con calma e tutte
le mie paure
presero forma assumendo le sembianze di un allegro Marco Iovine che mi
sorrideva con convinzione.
-Come mi hai chiamata?- gli
chiesi con la
rabbia che ricominciava a farsi sentire.
-Be’, dato che mi
darai ripetizioni che c’è di
male se ti chiamo così?- chiese lui con aria innocente.
-Non mi va che mi chiami
così.-
-Perché?-
-Non mi va e basta!-
esclamai irritata.
-Okay, scusa-, rispose lui
senza scomporsi di
una virgola. –Allora quando ci vediamo?-
Appena pronunciò
quella frase ebbi la tremenda
sensazione che un riflettore si fosse improvvisamente acceso sulle
nostre
teste. Tutti gli individui nel raggio di sei metri avevano sentito
quelle
parole, e, in base ai miei fugaci calcoli, dovevano essere almeno una
trentina
di ragazzi. Chissà cosa avrebbero pensato adesso?
Sicuramente ci stavano già
organizzando l’addio al nubilato e al celibato. I ragazzi
della nostra età
diventano particolarmente fantasiosi quando si tratta si storie
d’amore tra
“vip”- naturalmente nel mio caso quello famoso era
Marco.
-Ti dispiace abbassare la
voce-, mormorai
preoccupata. Ebbi l’impressione che chi ci stava intorno si
fosse bloccato
all’improvviso con l’intenzione di non perdere
neanche una sillaba della nostra
conversazione.
-Perché dovrei
abbassare la voce?- chiese lui.
–Non stiamo facendo nulla di male. Stiamo solo…-
“Ti prego non dire
niente di stupido”, pensai supplicante.
-…organizzando i
nostri futuri progetti.-
Frase più
sbagliata di quella non avrebbe mai
potuto dirla, riuscivo persino a sentire gli ingranaggi dei cervelli
che avevo
attorno cominciare ad elaborare febbrilmente le teorie più
disparate.
-Oh, Signore
Mio…-, sibilai mettendomi una
mano sugli occhi in un gesto stanco. –Cosa ho fatto di male?-
-Lo facciamo
a casa mia o a casa tua?-
Spalancai gli occhi
incredula. Ma allora quel
microcefalo era proprio uno stupido idiota rimbecillito! Una frase come
quella
detta in un momento del genere sarebbe stata fraintesa anche da un
sordo!
Capii che tutti quelli che
erano all’ascolto
si erano bloccati e avevano addirittura smesso di respirare, forse
credevano di
essere al momento clou di qualche scadente soap sudamericana.
-Secondo te scopano da
molto?- chiese un ragazzo
che doveva essere del terzo anno a uno che sembrava di poco
più grande, con
l’aria accademica di qualcuno che osserva un’opera
d’arte in un museo.
-E’ che ne so,
però devo riconoscerlo: Iovine
sa davvero scegliere, hai visto che tette ha quella?-
-No, ero impegnato a
guardare altro-, disse
l’altro puntando lo sguardo sul mio fondoschiena.
-Adesso basta!- esclamai
infuriata.
Afferrai Marco per un
braccio e lo trascinai
il più lontano possibile da quella folla, era meglio
limitare i danni finché si
poteva, anche se dubitavo che arrivati a quel punto si sarebbe potuto
limitare
qualcosa.
-Ma che stai facendo?- mi
chiese lui mentre lo
tiravo verso il cortile.
-Sta zitto e seguimi!-
A quanto pareva il mio tono
era stato molto
convincente visto che non emise più una sola sillaba.
Dovevo far capire a Marco
come stava la
situazione prima che per l’intera scuola diventassi la nuova
ragazza di Marco
Iovine. Piuttosto mi sarei andata a recludere in un convento
di clausura su
una montagna sperduta.
Arrivati ai parcheggi degli
scooter lo lasciai
andare e mi parai davanti a lui con le braccia incrociate e
un’espressione che
di amichevole aveva ben poco.
-Mi sa che senza rendermene
conto ho fatto
qualcosa che non dovevo-, disse Marco visibilmente confuso.
-Vedi, prima che io ti dia
ripetizioni di
matematica-, cominciai cercando di essere il più calma
possibile, - forse è
meglio che ti riassuma velocemente la scala gerarchica valida in questa
scuola.
E’ molto semplice. Tu, quell’idiota del tuo amico e
pochi altri fortunati siete quelli
che contano, una
specie di divinità, e noialtri siamo solo dei normali
ragazzi che frequentano il
liceo. Mi segui?-
Lui annuì, ma si
vedeva che era ancora in alto
mare.
-Ora immagina di trovarti
nell’antica Grecia.
Un Dio, che so… Apollo per esempio, scende tra gli umani e
comincia a parlare
con una donna normale che non ha nulla di speciale. Secondo te gli
altri umani
cosa faranno quando li vedranno insieme?-
-Saranno sorpresi?- chiese
lui dubbioso.
-Peggio, saranno stupiti. E lo stupore porta
automaticamente alla ricerca di una
spiegazione. Secondo te quale sarebbe la spiegazione più
ovvia per Apollo e la
mortale?-
-Che Apollo si è
innamorato di lei e vogliono
stare insieme?-
-Precisamente. Adesso
trasferisci la storia di
Apollo alla realtà: tu sei la divinità e io la
mortale. Gli altri ci vedono
parlare, tu mi porti una bottiglietta d’acqua in classe, mi
raggiungi vicino al
mio scooter e conversiamo, e come se non bastasse, se prima avevamo
qualche
possibilità di uscire indenni da questa storia, le frasi
idiote sul farlo "dove"
e "quando" che hai detto prima ci infognato per benino.-
-Vuoi dire che adesso tutti
pensano che stiamo
insieme?- chiese lui spalancando gli occhi.
-Precisamente-, risposi
annuendo. –Tu Apollo,
io mortale.-
-E ti dà
così fastidio che pensino questo?-
chiese lui con aria innocente.
-Forse per te non fa alcuna
differenza se pensano
che stai con qualcuno, ma per me è tutta un’altra
cosa. Io non ho fiumi di
ragazzi che mi vengono dietro e se la mia anima gemella decidesse di
non farsi
avanti solo perché pensa che sono la tua ragazza rischio di
perdere l’occasione
della mia vita.-
Marco mi sorrise divertito.
-Che
c’è?- chiesi irritata.
-Fai la dura e la cinica ma
in realtà sei una
gran romanticona.-
Arrossii di colpo, era la
prima volta che
facevo quei discorsi con qualcuno che non fosse Amy o Marti. Avrei
voluto
correre a sotterrarmi.
-Da quando voi due andate a
letto insieme?-
Sussultai spaventata. Una
voce familiare alle
mie spalle ci aveva appena interrotto e chissà
perché ero assolutamente certa
di sapere chi fosse l’impiccione
in
questione.
-Noi non andiamo a letto
insieme!- esclamai
voltandomi verso la mia nuova fonte di irritazione.
I miei occhi incontrarono
per l’ennesima volta
quelli verdi di Draco. Che strano… Le sue iridi erano di un
verde così spento
rispetto a quello vispo e insolente a cui ero abituata.
-Sarà-, disse lui
scettico. –Comunque tutta la
scuola non fa che parlare d’altro.-
-Cosa?!-
quell’urlo soffocato fu la mia unica
reazione.
-Secondo le voci vi sareste
dichiarati e dati
un bacio appassionato davanti alle macchinette. Poi Marco ti avrebbe
preso in
braccio e portato fuori per poter stare un po’ da soli a
godervi la scoperta
del vostro reciproco amore.-
Non avevo assolutamente
parole; immaginavo che
sarebbero arrivati a delle conclusioni completamente sbagliate ed
esagerate ma
non avrei mai pensato che la mente dei miei compagni di scuola fosse
deviata a
tal punto da inventare una storia così assurda.
-Tu sei uno che crede alle
voci, Massi?- gli
chiese Marco sorridendo.
Draco lo fissò
per un attimo e poi si aprì
anche lui in un sorriso, che io, nonostante la mia irritazione, trovai
stranamente
piacevole.
-Ma quando mai-, disse lui
ridendo. –Figurati
se credo alla storia che ti porti al letto questa mocciosa verginella.-
La rabbia prese di nuovo il
sopravvento.
-Vacci piano, Draco. Se non
sono male informata
io ho due mesi più di te e tre più del tuo amico
qui. Moccioso sarai tu!-
-Allora rettifico-,
continuò lui con il suo
solito ghigno trionfante. –Non avrei mai potuto credere che
ti portassi a letto
questa vecchia zitella acida.-
Per poco non cominciai a
lanciare scintille dagli
occhi.
-Vecchia zitella acida-,
mormorai irritata.
Draco e Marco stavano
cercando in tutti i modi
di non ridere. Io me ne accorsi e mi arrabbiai ancora di più
fino a sbraitare:
–Vecchia zitella acida a chi!? Brutto stupido cavernicolo con
la permanente!-
Questa volta Marco
scoppiò a ridere sul serio.
-Che hai contro i miei
capelli?- chiese Draco
incrociando le braccia.
Che avevo contro i suoi
capelli? Niente, solo
mi sembrava strano che vedendolo per strana la gente non lo scambiasse
per una
ragazza mal pettinata o per un ragazzo troppo effeminato. I suoi non
erano dei
capelli normali, erano più simili a una ribelle chioma
bionda che se ne stava
indomita sulla sua testa. Aveva perfino un ciuffo sulla fronte che gli
ricadeva
sempre sugli occhi e questo gli aveva fatto venire il tic di muovere
ogni tanto
le testa per riuscire a vederci qualcosa: quel gesto mi infastidiva
terribilmente.
-Spera solo di non passare
vicino a me quando
ho in mano un paio di forbici, credo che non sarei più
responsabile delle mie
azioni-, risposi senza ulteriori spiegazioni.
-In effetti sono un
po’ lunghi.- Afferrò il
ciuffo che aveva davanti agli occhi e cominciò ad osservarlo
pensieroso.
-Un po’?- domandai
scettica. –Uno Yorkshire ha
meno problemi di te nel vedere dove mette i piedi.-
-Forse hai ragione, dovrei
tagliarl… Ehi,
aspetta un momento. Non ho alcuna intenzione di tagliarmi i capelli
solo perché
a te dà fastidio come li porto. Girati dall’altra
parte quando mi vedi se
proprio non li sopporti.-
-Mi girerò
dall’altra parte comunque quando ti
vedrò, a prescindere dai capelli.-
-Sei proprio acida.-
-Senti chi parla-, dissi
alzando gli occhi al
cielo.
-Quando avrete finito il
vostro consueto affettuoso
scambio di opinioni-, intervenne Marco, -io e Vale dovremmo ancora
risolvere il
nostro piccolo problemino pubblico.-
Mi voltai a fissarlo. Avevo
completamente
dimenticato quello che era successo davanti alle macchinette pochi
minuti prima.
Purtroppo quando Draco mi faceva arrabbiare tutto il resto passava
istantaneamente in secondo piano, come al solito era colpa del mio
orgoglio e
della sua voglia di rivalsa. Oppure no? In ogni caso adesso avevo
questioni più
urgenti da affrontare.
-Idee su come agire?- chiese
Marco.
-Io qualcosina in mente ce
l’avrei-, cominciai
sorridendo. –Che ne dite di non incontrarci più
per tutta la fine dell’anno
scolastico? Ci incrociamo nei corridoi e non ci parliamo? Ci vediamo di
sfuggita e non diamo alcun segno di saluto o di essere a conoscenza
dell’esistenza dell’altro?-
Forse era la volta buona per
levarmi definitivamente
quei due di dosso.
-No-, dissero
all’unisono con enfasi, anche
troppa.
Alzai un sopracciglio
sorpresa. E adesso
cos’era tutto quel sentimento?
-Be’-, disse
subito Marco imbarazzato. –Io
sono ancora in alto mare in matematica, non posso mica rinunciare alle
lezioni
solo perché tu hai deciso di non parlarmi mai
più.-
Era vero, neanche io potevo
rinunciare ai
soldi delle ripetizioni. Addio occasione d’oro.
-Tu invece cos’hai
contro la mia idea?- chiesi
a Draco. –Non mi sembra di dover dare ripetizioni anche a
te.-
Lui non rispose subito ma si
limitò a fissarsi
le scarpe per qualche secondo, e io lo guardavo sospettosa. Non mi
fidavo di
lui, e avevo la sensazione che stesse prendendo tempo per dirmi
qualcosa di
tremendamente irritante.
-Se pensi che le cose per
Marco si possano
sistemare non parlandomi più, io non ho alcun problema-,
cominciò Draco
tornando a guardarmi con sufficienza. Mi ero domandata dove avesse
nascosto il
suo sguardo pungente per tutto quel tempo. –Però
non sono io il tuo presunto
ragazzo, quindi non dovrei rientrare nel tuo piano.-
Lo fissai per qualche
secondo; in effetti
Draco non c’entrava niente in quel discorso. Decisi di dirgli
il vero scopo del
mio piano, tanto ormai conosceva la mia posizione riguardo il nostro
rapporto.
-Avevo solo deciso di
cogliere la palla al
balzo per sbarazzarmi di voi due-, dissi con sguardo di sfida.
–Forse non vi
rendete conto che da quando voi due avete deciso di interferire nella
mia vita
sono in un mare di casini. Voglio solo riavere la mia pace.-
Ero proprio curiosa di
sentire la risposta di
Draco.
-Va bene allora-, disse lui
con calma. –Tra me
e te non ci saranno altri contatti di alcun tipo. E credo che per Marco
non sia
un problema prometterti di non guardarti, salutarti, e parlare con te a
meno
che non avvenga durante le ore delle ripetizioni quando sarete da
soli.-
-Potresti evitare di
coinvolgermi nei tuoi
ragionamenti?- chiese Marco imbronciato.
-Le vuoi negare la
possibilità di riavere la
vita di prima?-
Quella domanda era
così estremamente seria,
Draco sembrava davvero deciso ad accontentarmi, e
all’improvviso ebbi come la
sensazione che la mia felicità gli stesse a cuore.
Sentii una fitta
all’altezza dello stomaco, ma
probabilmente era solo fame visto che non avevo ancora mangiato nulla.
I due ragazzi si fissarono
negli occhi, ed era
come se stessero discutendo con lo sguardo, in una lingua segreta che
io non
conoscevo e non potevo comprendere.
-Okay, allora-,
mormorò alla fine Marco. –Da
adesso in poi non ti importuneremo
più e noi due ci vedremo solo durante le ore delle
ripetizioni.-
-Grazie-, dissi sollevata.
Finalmente avrei
riavuto tutto quello che mi era stato tolto in quei due giorni. Sarebbe
tornato
tutto come prima: non avrei più dovuto sopportare le stupide
frasi di Marco in
pubblico e non mi sarebbe venuta un’ulcera a forza di
discutere con Draco.
Meglio di così non sarebbe potuta andare… Allora
perché non riuscivo a sentirmi
completamente felice?
Non riuscii a spiegarmi il
perché ma i miei
occhi, in quel momento di confusione, si persero in quelli verdi e
stranamente
perfetti di Draco. Rimasi a fissarlo per qualche secondo ma ormai ero
sicura
che quella fosse la decisione giusta, e forse fu proprio la
determinazione del
mio sguardo a far cedere quello di lui. Abbassò gli occhi e
si voltò
andandosene.
In un primo momento ebbi
l’irrefrenabile impulso
di fermarlo, non ne conoscevo il motivo ma all’interno della
mia mente urlavo
il suo nome sperando che lui si voltasse, e invece continuava a
camminare
dritto davanti a sé mostrandomi la sua spalla dritta e
fiera, una spalla che mi
sembrava più attraente di qualsiasi altra cosa al mondo.
Quando quei fuggevoli
pensieri mi abbandonarono,
tornai in me e ricominciai a ritenere che quella fosse
l’unica soluzione
sensata. Non volevo avere niente a che fare con lui, soprattutto non
volevo che
mi ronzasse ancora intorno e finalmente sembrava averlo capito anche
lui.
-Tutto bene?- mi chiese
Marco con un sorriso.
Mi riscossi
all’improvviso da
quell’inspiegabile stato catatonico in cui ero entrata.
-Benissimo-, risposi con una
sicurezza che non
avrebbe convinto neanche un bambino.
Feci un respiro profondo, i
miei pensieri
erano confusi e il mio stomaco vorticava. Ero assolutamente allibita
per quello
che stavo provando. Che diavolo mi stava succedendo?
Presi un altro grosso
respiro.
-Vuoi che ti vada a prendere
una bombola di
ossigeno?- chiese Marco divertito. –Quando respiri sembra che
tu voglia
prosciugare tutta l’aria nel raggio di chilometri.-
Lo guardai sorridendo.
-Stavo solo riflettendo.
Quando sono agitata
l’unica cosa che mi fa calmare e vedere le cose con chiarezza
è fare grossi
respiri lenti e decisi.-
-E come mai hai bisogno di
calmarti? Qualche
ripensamento riguardo Massi?-
-No!- esclamai forse un
po’ troppo in fretta e
con un rossore troppo evidente che mi colorava le guance.
Marco alzò un
sopracciglio scettico.
-Non ho alcun ripensamento-,
continuai abbassando
lo sguardo.
-Bene, anche
perché quando Massi prende una
decisione la porta avanti fino in fondo, quindi puoi star certa che non
ti
rivolgerà mai più la parola.-
-Bene-, mormorai, un
po’ per rispondere a lui
e un po’ per convincere me stessa che la cosa mi andasse bene
sul serio.
-Quando ci vediamo per le
ripetizioni?-
-Per me va bene anche questo
pomeriggio, non
ho impegni-, risposi un po’ più serena. Il motivo?
Soldi! –Però a casa mia non
è possibile. Oggi mia madre ha la giornata libera e con lei
in giro per casa
non combineremmo niente.- Senza contare che la mia adorata mammina non
avrebbe
perso l’occasione di fare battutine stupide su me e Marco.
-Ok. Allora ci vediamo da
me-, disse lui sorridendo.
–I miei non ci sono.-
Quell’ultima frase
mi diede un attimo da
pensare. Non che avessi paura che Marco mi saltasse addosso, era troppo
gentiluomo per farlo, la mia paura in realtà era
un’altra: e se si fosse
diffusa la voce che io e lui ci vedevamo a casa sua, da soli, con la
scusa
dello studio? Che poi scusa non era, ma ad occhi esterni quello poteva
apparire
solo come un patetico diversivo per mascherare una realtà
dei fatti
inesistente.
-Ascoltami bene, Marco-,
dissi con il tono più
serio che possedessi. –Nessuno deve sapere di noi due, non
devi farne parola
con anima viva altrimenti tutta la segretezza che dovremo mostrare a
scuola
andrà a farsi friggere. Se solo uno degli squinternati che
viene in questo
istituto mi vedrà uscire da casa tua, io e te, insieme alla
nostra presunta
storia, finiremo sulla bocca di tutti in meno di un nano secondo.-
-Ricevuto-, rispose lui
altrettanto serio. –Lo
tratterò come un segreto di Stato.-
Gli sorrisi con gratitudine.
In quel momento
suonò la campanella, la
ricreazione era finita e dovevo volare in classe. L’ora
successiva ci sarebbe
stata la
D’Arcangelo.
-Ci vediamo più
tardi-, disse Marco sorridendomi.
–Ti manderò un sms con il mio indirizzo.-
-Ma non hai il mio numero.-
-Sì che ce
l’ho, era sul volantino che ha
trovato mia madre.-
-Giusto-, risposi con
ovvietà. –Va bene
allora.-
-Ciao.-
Si voltò e
s’incamminò verso l’ingresso.
-Marco-, lo chiamai. Quella
parola mi era scivolata
via dalla bocca prima che potessi bloccarla. A volte vorrei che
qualcuno mi
tranciasse la lingua!
-Cosa
c’è?- chiese lui guardandomi sorpreso.
Magari lo avessi saputo. Che
cosa dovevo
dirgli? Quando vedi Massi digli che mi scuso per come mi sono
comportata? Non
sarebbe stato da me fare una cosa del genere, e non era da me pensare a
lui con
quel nomignolo così familiare e affettuoso. Non capivo che
mi stava prendendo,
ma conoscendomi non doveva essere nulla di buono.
Abbassai lo sguardo e
abbandonai le braccia
lungo il corpo.
-Ti va bene se vengo da te
verso le cinque?-
-Sì, nessun
problema-, rispose lui fissandomi
per qualche secondo.
Poi con
l’espressione di chi aveva capito
tutti i segreti sull’esistenza dell’uomo
nell’Universo, prese la via del portone
per entrare a scuola.
Rimasi ancora qualche
secondo lì in piedi,
ferma in mezzo a quella marea di scooter.
Non me lo spiegavo, il mio
comportamento ai
miei occhi era assolutamente incomprensibile. Ma quello che mi faceva
uscire di
testa era che più ci pensavo e meno riuscivo a venirne a
capo.
Alla fine mi arresi e corsi
verso l’ingresso
per sbrigarmi a tornare in classe. In genere la D’Arcangelo
non era puntuale ma non avevo voglia
di rischiare, stavo già abbastanza male, anche se non ne
conoscevo il motivo.
Ero appena arrivata vicino
all’ingresso quando
una voce temuta e conosciuta mi fermò.
-Ferrari, che ci fai fuori
dalla classe?-
Fortuna,
ma che ti ho fatto di male? Perché mai hai deciso di
abbandonarmi?
Mi stampai in faccia il
sorriso più sincero
che possedessi e mi voltai verso la D’Arcangelo
con tutte le buone intenzione di questo mondo.
-Avevo scordato una cosa
nello scooter, professoressa,
così ho approfittato della ricreazione per scendere a
prenderla.-
Era la prima scusa che mi
era venuta in mente,
sperai con tutto il cuore che abboccasse.
-E Marco Iovine ti ha
aiutato a trovare quello
che stavi cercando?- mi chiese divertita.
-Come scusi?- le chiesi
diventando completamente
rossa.
-Poco fa ero in presidenza e
mi sono arrivate
strane voci su te e Marco. Lui è amico di mio figlio quindi
lo conosco bene e devo
confessare che non mi sembri propriamente la ragazza adatta a lui, ma
al cuor
non si comanda, giusto?-
Mi sentii sprofondare. Mai
in vita mia avevo
provato il desiderio irrefrenabile di sparire dalla faccia della Terra
come in
quel momento. Da quando i professori si facevano influenzare dalle voci
di
corridoio? Loro non dovrebbero essere gli adulti? Quelli che prima di
dare
sentenze e di credere a quello che sentono vagliano tutte le
possibilità per
poi scegliere quella che in base al loro giudizio ritenevano la
più vicina alla
verità? Da quando lo scadente gossip scolastico si era
impossessato anche delle
loro menti?
-Pro-
professoressa…-, cominciai pallida come
un fantasma. –C’è stato un malinteso. Io
e Marco non…-
-Su Ferrari, non
c’è bisogno che mi dai
spiegazioni-, rispose lei con sguardo sempre più divertito.
–Anche se sono una
vecchia mummia ricordo ancora cosa sono capaci di fare gli ormoni nel
corpo di
una ragazza della tua età, specialmente se hanno davanti un
bel ragazzo come
Marco.-
No! Il discorso sugli ormoni
fatto dalla
D’Arcangelo, no! Tutto ma non questo!
-Io alla tua età
facevo anche di peggio.-
Sì, come
no… Ero altamente scettica su questo
punto.
-Comunque adesso dobbiamo
andare in classe, altrimenti
‘sto programma non lo finisco più, oggi devo
spiegare almeno cinque paragrafi.-
La meravigliosa arte della
spiegazione, gli
alunni di tutta Italia adoravano quella parola. Perché? Spiegazione e inversamente proporzionale
alla parola interrogazione.
Più tempo un professore
dedicava allo spiegare e meno probabilità c’erano
che restasse tempo per interrogare.
E cosa c’era di meglio che passare un’ora nella
consapevolezza che almeno per
quel giorno non avresti corso il rischio di sentire il tuo nome
pronunciato dal
prof di turno?
Mi scappò un
sorriso mentre immaginavo i miei
compagni di classe che non avevano ancora il voto in scienze ripetere
febbrilmente nella speranza di ricordare anche il più
piccolo particolare dei
loro appunti. Come biasimarli? Nelle interrogazioni della
D’Arcangelo già
raggiungevi a stento la sufficienza se dicevi più o meno
tutto quello che
voleva sapere, se poi eri troppo impreciso si cominciava a calare, e di
brutto
anche. Ero sicura che in classe ci sarebbe stato il gelo al nostro
ingresso e naturalmente
non mi sbagliavo: non volava una mosca e tutti si alzarono, cerei in
volto, per
salutare la professoressa.
Mi diressi in fretta verso
il mio banco e mi
sedetti.
Marti al mio fianco stava
con la testa china
sul libro mettendo in atto un’ultima veloce ripetizione.
-Tranquilla-, sussurrai.
–Oggi spiega.-
-E te come fai a saperlo? Lo
sai che è
imprevedibile, neanche Cassandra in persona potrebbe mai sapere quello
che farà
Lucifero.-
-Ho un presentimento, non
interrogherà.-
Stavo facendo la saccente,
ma senza che me ne
accorgessi quella breve conversazione con la D’Arcangelo
mi aveva restituito un po’ di buonumore.
-Qualcuno mi cancelli la
lavagna-, disse la
D’Arcangelo mentre segnava gli
assenti sul registro personale. –Gesso ce
n’è?-
Domanda fatidica. Se la
poneva non c’erano più
dubbi, per quel giorno il cielo era stato generoso e
l’interrogazione si poteva
ritenere archiviata.
Guardai Marti e lei mi
sorrise radiosa.
Scampato pericolo.
L’ora della
D’Arcangelo scivolò via lentamente
ma in un clima tranquillo.
Le sue spiegazioni mi
piacevano tantissimo.
Coinvolgenti e mai noiose, si capiva subito che ci metteva
l’anima in quello
che faceva. Proprio in virtù di questo spesso mi sono
chiesta se nei momenti in
cui interrogava non si trasformasse in un’altra persona
completamente diversa.
Una specie di dottor Jackil e Mr Hyde interiore.
Tra un pensiero stranito e
l’altro, nei quali
si era infilato subdolo e improvviso anche il volto di Draco,
suonò la
campanella. Ancora un’ora e quella tortura quotidiana sarebbe
finita.
-Chi
c’è adesso?- chiesi a Marti distratta.
-Tartaruga.-
Penserete sia il cognome
della mia
professoressa di matematica e fisica, invece no. Loredana Gigli, meglio
conosciuta come Tartaruga,
è la donna
più innocua che io abbia mai visto. Soprannominata Tartaruga
perché la prima
impressione che fa ai suoi studenti è proprio quella di una
Testuggine. Una
donna sulla cinquantina, bassa e abbastanza rotonda con il collo
incassato
nelle spalle, quasi come se fossero un carapace, occhi addormentati
segno di un
letargo interiore in pieno svolgimento.
Nonostante il soprannome e
la sua poca attitudine
nel riuscire a frenarci, le volevamo bene. Le sue ore scorrevano sempre
tranquille e senza problemi, una professoressa disponibile con cui
poter
parlare in qualsiasi momento. Forse la sua unica pecca era il poco
polso: in
altre parole, ce la giravamo come più ci piaceva.
La
Professoressa Gigli
entrò in classe con un sottile
“Buongiorno” e si sedette con calma alla cattedra.
Ci guardammo un po’ in ansia.
-Aveva detto che oggi
interrogava?- chiesi a
Marti a voce appena udibile.
Lei annuì e
tornò con lo sguardo a ripetere
fisica. Ecco che si estraniava di nuovo.
Mi guardai intorno e come al
solito mi scappò
un sorriso: i miei compagni si stavano organizzando, tramite sguardi e
gesti
incomprensibili, sul da farsi. Dopo un’ora di Lubelli
(professoressa di storia
e filosofia), due ore di Bianchi (si sottintende il fatto che abbia
interrogato
in entrambe le ore) e un’ora di D’Arcangelo,
affrontare un’interrogazione di
fisica era fuori discussione nonostante avessimo studiato. Questa era
la spiegazione
che stavano preparando i miei compagni ma in realtà le cose
stavano
diversamente: nessuno aveva studiato, tranne la Giordano
ovviamente,
perciò si doveva correre ai ripari.
Andrea, il nostro
rappresentante di classe,
prese la parola e la Gigli
lo ascoltò attentamente. Andrea era un ragazzo gentile,
abbastanza diligente e
tremendamente affascinate; non aveva un bel viso però anni
di calcio avevano
dato i loro frutti in tutto il resto del corpo. Perciò,
checché se ne dicesse,
le nostre professoresse avevano tutte un debole per lui (forse
l’unica
eccezione era la Lubelli,
ma quella donna era un discorso a parte in tutti i sensi).
Naturalmente la Gigli
prese atto delle
nostre richieste, ci fu la solita preghiera collettiva strappalacrime e
alla
fine, come ogni volta, ci concedeva la grazia.
Altro pericolo debitamente
scampato.
***L'Autrice***
Sono tornata, un po' prima del previsto a dire la
verità... xD In questi due giorni sono stata presa
dall'euforia
che questa storia non mi trasmetteva da un bel po'. ^^ Chi mi segue su
Facebook e sul Forum avrà notato che sono davvero contenta
ed
euforica. Ho riempito la mia bacheca di note e link, e il gruppo
è stato inondato da miei commenti stupidi. Ma cercate di
capirmi, sono davvero contenta... Non mi succedeva da non so quanto
tempo... Sarà che la voglia di scrivere sta tornando e
questo mi
riempie davvero di gioia. Non è stato semplice in questi
mesi
affrontare il mio blocco, e adesso che sta andando via mi sto lasciando
un po' prendere... Ecco, sto scrivendo scemenze anche qui! Qualcuno mi
fermi, vi prego... -__-' Sono una pazza incallita, dovrebbero
rinchiudermi e gettare via la chiave... ^^'
Tornando al capitolo, spero davvero che vi sia piaciuto...
Diciamo che nel prossimo succederà qualcosa di molto molto
sorprendente, ma mi fermo qui. Chi mi conosco lo sa che il mio rapporto
con gli spoiler non è per niente buono, ho fatto impazzire
parecchie persone con questa storia delle anticipazioni negate fino
alla fine... Ma sono fatta così, non posso farci nulla... xD
Oggi presa dalla foga ho anche ripubblicato il primo capitolo
de
"La Ragazza delle Macchinette". Per chi non lo sapesse è la
storia de "Il Figlio della Prof" scritta dal punto di vista di Massi.
La sconsiglio a chi non ha ancora letto tutti i capitoli di questa se
non vuole trovare un po' troppi spoiler e anticipazioni.
Però se
lo volete leggere lo stesso non posso mica impedirvelo... xD
Prima di passare alle recensioni vorrei ricordarvi che "Il
Figlio
della Prof" ha un forum (gestito benissimo dalle meravigliose Bec, Bea
e Alina *___*) e un gruppo su Facebook, dove potrete leggere altri miei
deliri quotidiani... ^^'
Ringraziamenti:
alina 95:
E' così
bello rispondere alle tue recensioni... xD Comunque sono
così
contenta che nonostante tu abbia già letto la storia ti
senti
emozionata come la prima volta... Mi commuovo!
ç__ç Te
l'ho già detto che i complimenti mi mettono molto in
soggezione
ma ti ringrazio lo stesso per ogni tua singola parola. ^^ Sai
addirittura il capitolo della foresta a memoria! Io ti adoro, lo posso
dire? Ti adoro! xD Comunque ti ringrazio ancora per tutto quello che
hai detto! Un bacio!
EnergyAir:
Ti ringrazio
tantissimo, sono felice che anche il terzo capitolo ti sia piaciuto
così tanto... ^^ Ma sono ancora più felice che
non abbia
deluso le tue aspettative. Be' molti ragazzi si comportano come Massi
all'inizio, un mio amico ripete sempre la frase "chi diprezza
compra"... xD Evidentemente è davvero così. xD
Grazie
ancora per la recensione e per tutti i complimenti. Un bacio!
_Manto_:
Sono
assolutamente daccordo con te riguardo al nostro nome...u.u ahahahah
Be' sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto, e se tu
preferisci curiosare qua e là e non hai paura degli spoiler
puoi
leggere tutto quello che ti pare... xD Mica te lo impedisco... xD Be' a
cosa porteranno le ripetizioni lo vedrai nel prossimo capitolo... ^^
Per il comportamento di Massi in questo in capitolo sarà
tutto
più chiaro quando pubblicherò il capitolo dal suo
POV ma
anche quando continuerai a leggere e lo conoscerai meglio potrai
arrivare alla soluzione dei tuoi enigmi... xD Sì, Vale
è
fantastica, lo penso anch'io. xD Grazie mille per la recensione e per
tutti i complimenti che mi hai fatto, sono stata davvero felice di
leggere la tua opinione. Un bacio!
_Caline:
Diciamo che
Marco è un buon osservatore... xD Sono contenta che Massi e
Vale
ti piacciono, sono molto divertenti in questi primi capitoli, mi ero
persino dimenticata di tutte le frecciatine che si lanciano... ^^' In
effetti Massi è un tipo un po' particolare, comincerai a
comprenderlo davvero solo tra qualche capitolo... xD Sono felicissima
che il capitolo ti sia piaciuto così tanto, spero che anche
questo non ti abbia deluso. xD Grazie per la recensione e per tutte le
tue parole. Un bacio!
Crystal Moon:
Sì,
i loro punzecchiamenti sono molto divertenti. Dopo aver postato il
capitolo l'ho riletto anch'io e devo ammettere che non ricordavo di
aver scritto cose così spiritose, ma io ho problemi di
memoria,
sarà la vecchiaia che avanza... ^^' Sì, ho
iniziato a
scrivere la storia dal punto di vista di Massi (ho scritto solo tre
capitoli per il momento) e un capitolo l'ho appena pubblicato... xD Ti
ringrazio davvero tantissimo per la tua recensione, sei stata
gentilissima a lasciarla. Un bacio!
Eky_87:
Grazie mille per
i complimenti... ^^ Sono contenta che man mano che si va avanti la
storia non stia deludendo le tue aspettative, ne sono così
felice... *__* Il rapporto di Vale e Massi è solo
all'inizio,
ancora non ho raccontato quasi nulla. E Marco sì,
è
geloso. Si capirà tutto meglio nel prossimo capitolo... ^^
Per
la reazione di Massi riguardo la torta, ancora è presto per
provare a prevedere i comportamenti di Massi... Ha un carattere molto
particolare e si scoprirà completamente solo nel corso della
storia... ^^ Ti ringrazio ancora immensamente per la recensione e per
tutti i complimenti. Un bacio!
just_love_me:
Sono
contenta che la mia storia sia meglio dei compiti di
matematica...ahahhah xD Ma per quanto mi riguarda anche spulciare un
gorilla era meglio dei compiti di matematica quando andavo al liceo...
ahahahah Sono felice che ti stia piacendo. xD Grazie mille per la
recensione e per i complimenti. Un bacio!
chiara84:
Per fortuna che
alla fine sei riuscita a pubblicare la recensioni, mi sarebbe
dispiaciuto non poterla leggere... ^^ La mia intenzione nel descrivere
la scena era proprio quella di far sentire tutta la rabbia e
l'irritazione di Vale, quindi sono contenta di esserci riuscita... xD
E' un po' prematuro cercare di spiegare il comportamento di Massi, lui
è un personaggio abbastanza particolare che si
scoprirà
pian piano nel corso della storia... ^^ La reazione di Marco si
spiegherà totalmente nel prossimo capitolo, quindi non
perderlo... xD Grazie mille per la recensione e per tutti i
complimenti. Un bacio!
Moon Hunter:
Per il libro
dispiace molto anche a me, ma alla fine meglio così. xD
Evidentemente era destino che questa restasse solo una fanfitcion e io
sono contentissima di questo, quindi non ci pensare. Ci tenevo ma
sapevo che non sarebbe stato semplice e anche se all'inizio ci sono
rimasta molto male (anche perchè erano quasi riusciti a
raggirarmi...^^') adesso sono tornata quella di prima, anzi sono anche
meglio di prima...xD Sono contenta che tu abbia deciso di rileggere la
storia... xD Grazie mille per la recensione e per le tue parole. Un
bacio!
Penny Black:
Vale
è molto complicata... Sapessi quante volte mi sono fermata
mentre scrivevo e dicevo "ma che cavolo sta pensando questa qui? Io non
la capisco più"... Sì, sono pazza. Quando scrivo
i
personaggi vanno da soli, io ci metto solo le mani per scrivere e il
tempo... ^^' Be' scorpirai che Marco è un ottimo
osservatore,
è difficile che si sbagli... ^^' Forse Vale sta cominciando
a
provare qualcosa per Massi ma non è una che cade facilmente
nel
mucchio, non dimenticare che lei comunque odia Massi (almeno per il
momento) e orgogliosa com'è non accetterebbe di finire come
le
ochette che girano intorno a Massi... ^^ Sono contentissima che il
capitolo ti sia piaciuto. Grazie mille per la recensione e per tutti i
complimenti. Un bacio!
freeze:
Io covo sempre,
confesso... u.u ahahahah xD E ancora non hai letto niente, questo
è solo l'inizio. Più avanti ti accorgerai di cosa
sono
capaci di miei personaggi, a volte hanno sorpreso persino me con i solo
atteggiamenti... xD Be' la torta mimosa è la mia preferita,
e
quella che faccio io (non per fare la spaccona...^^) è
davvero
buonissima... xD Ognuno può vedere Massi come vuole, sei
assolutamente autorizzata ad immaginarlo come più ti
piace... Le
immagini che metto io sono solo per semplice gusto personale... xD Sono
contentissima che il capitolo ti sia piaciuto. Grazie mille per la
recensione e per tutti i complimenti. Un bacio!
A l y s s a:
Prima di
tutto ancora grazie per aver deciso di iscriverti al forum, sei stata
gentilissima... xD Sono contenta che la storia ti abbia colpito subito,
le tue parole mi hanno davvero commossa... ç___ç
Diciamo
che non c'è una versione precedente, sto solo ripostando i
capitoli che avevo cancellato, e sono esattamente identici a quelli che
avevo già pubblicato...^^ Ti ringrazio per i complimenti sul
mio
stile, non so se li merito ma sono contenta che la pensi
così.
So che la trama della storia non è delle più
originali,
non sono mai stata un mostro di fantasia, però sono sempre
felice di sentirmi dire che nella mia banalità riesco
comunque a
scrivere qualcosa di originale... xD Sì, il carattere di
Vale
è molto forte, è un tipo orgoglioso e
difficilmente si
arrende davanti alle difficoltà. Marco lo si
scoprirà
pian piano, esattamente come Massi. E alla fine nessuno dei due
sarà come Vale li descrive all'inizio, hanno molto da dire e
sono tutti da scoprire... xD A quanto pare il tuo augurio sulla voglia
di scrivere ha funzionato, visto che sta tornando giorno dopo giorno,
ed è sempre più forte... ^^ Grazie davvero per la
recensione e per ogni tua singola parola. Un bacio!
paperacullen:
Oddio,
addirittura i salti di gioia? Così mi mandi direttamente in
Paradiso, lo giuro... *__* Si parla addirittura di onore nel leggere
una storiella come questa. Complimenti del genere mi mettono davvero in
soggezione, perchè sono sempre molto critica con me stessa e
non
penso mai di meritarli, però ti ringrazio davvero dal
più
profondo del cuore... *___* Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto. Non so davvero in che altro modo ringraziarti per le tue
parole. Grazie. Un bacio!
ShadowOfTheWind:
Sono
contentissima che il capitolo ti sia piaciuto, e spero che anche questo
non ti abbia delusa. xD Sì, Massi è una strafico,
ci
sarebbe da sbavare dalla mattina alla sera ad avere uno come lui in
classe... *__* Ed è anche vero che Marco è molto
dolce...
xD Ti ringrazio davvero di cuore per la recensione e per tutti i
complimenti. Un bacio!
PinkLove:
Il tuo primo
amore? Così mi mi fai commuovere... *__* Sono contenta di
averti
fatto felice nel ripostarla... xD Prometto che cercherò di
darmi
quanto più da fare possibile per finire il seguito,
così
potrai leggere qualcosa di nuovo...xD Oddio, le tue parole mi
commuovono sul serio... *__* Non penso di meritarle, però
sei
dolcissima! *__* Già i complimenti normali mi mettono in
soggezione, se ne vai a cercare di più intensi va a finire
che
mi metto a piangere sul serio, giuro... ç___ç Ti
ringrazio davvero per le tue parole. Accettare i rifiuti non
è
stato semplice. Non ho mai pensato che potessero pubblicarla quindi non
ci speravo, però riceverli mi ha completamente bloccata
nella
scrittura. La delusione mi ha davvero buttata a terra...
Però
sono contenta di essere tornata. Più bella e più
forte di
prima, aggiungerei... xD Grazie davvero, la tua recensione mi ha fatto
venire ancora più voglia di scrivere e di continuare...*__*
Grazie sul serio. Non so che altri dirti per ringraziarti! Un bacio!
momi87:
Sono
contentissima che il capitolo ti sia piaciuto. Ormai punzecchiare Vale
è diventanto una specie di passatempo per Massi, e lei non
si
risparmia con le risposte... xD E' vero, Massi sa ammaliare, e
più andremo avanti più scoprirai quanto sa essere
affascinante, e soprattutto quanto quel ragazzo riesca a sorprendere...
xD In effetti sia Massi che Marco ancora non hanno mostrato quasi
niente dei loro veri caratteri, ma piano piano verranno fuori anche
loro... ^^ Grazie mille per la tua recensione, già il fatto
di
donare emozioni a te e tutte le lettrici qui su EFP mi riempie di
gioia... Grazie ancora per le tue parole. Un bacio!
selena_14:
Sono
così contenta che la mia storia ti sia piaciuta
così
tanto e che tu abbia deciso di rileggerla, grazie mille! *__* Per
fortuna l'ispirazione sta tornando e piano piano il seguito sta andando
avanti (devo cominciare il capitolo quattro, ma in questi due giorni ho
finito davvero alla velocità della luce il terzo...^^).
Grazie
ancora per la recensione e per le tue parole. Un bacio!
GePo:
Be' spero che
rivedere la storia qui su Efp abbia risanato il tuo cuore. Sono davvero
felicissima che tu possa avere finalmente la possibilità di
leggerla... xD Sono sempre contenta di conoscere nuove ragazze che si
appassionano a "Il Figlio della Prof" e tu non fai di certo eccezione.
E' un piacere conoscerti e spero che la storia continui a piacerti
sempre... xD Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti
che mi hai fatto... *___* Un bacio!
Spero di rivedervi tutti al prossimo capitolo. La prossima
settimana spero di riuscire a pubblicarne due (lezioni in
università permettendo... ^^'). Un bacio enorme a tutti!
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