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Autore: Scarcy90    16/10/2010    26 recensioni
*Nell'estate 2024 questa storia diventerà un romanzo self su Amazon. Al più presto avrete una data.* Valeria frequenta l'ultimo anno di Liceo. E' sempre stata una studentessa nella media e insieme alle sue due migliori amiche, Amy e Marti, ha trascorso in relativa tranquillità il suo periodo da liceale. Ma proprio all'inizio di quell'ultimo anno accade qualcosa che sconvolgerà il suo mondo di pace. Un litigio, durante la ricreazione, darà la scossa definitiva perché la vita di Vale cambi per sempre. La chiave di volta di questo cambiamento è Massimiliano Draco, il figlio della temuta professoressa D'Arcangelo, acerrima nemica della protagonista. Una storia che ha il solo scopo di raccontare i sentimenti e le traversie di una ragazza come tante.
||Il Sequel di questa storia è Verso La Maturità||
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Figlio Della Prof Serie's '
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Il Figlio Della Prof- Capitolo 4 (new)
“Frankly, My Dear, I Don’t Give A Damn!”
       Francamente Me Ne Infischio!      
Via Col Vento
 
 


 Capitolo 4: Voci Di Corridoio
 
 Il Liceo Classico Virgilio. L’unico liceo in grado lievitare peggio di un sufflè ben riuscito dato che la sua componente studentesca era andata triplicandosi in meno di quattro anni. I bei tempi in cui ci si conosceva tutti, essendo meno di quattrocento, erano finiti ormai da un po’. Gli studenti stavano pericolosamente raggiungendo il migliaio di teste, numero inconcepibile per una struttura come quella della nostra scuola. Per questo erano state trovate due piccole succursali che nessuno considerava neanche di striscio.
 Situato non troppo al centro della città, in una zona tranquilla e quasi prettamente residenziale, l’edificio scolastico era di una regolarità disarmante. Quattro lati di muri di un giallino pallido con tanto di finestre munite di sbarre e con due cancelli automatici accessoriati di allarme per scoraggiare eventuali scapestrati a tentare di scavalcarli o forzarli.
 I vandali però non si fermano davanti a niente e qualche anno prima un gruppo di studenti aveva cercato di fare quello che nelle scuole di Lecce era diventato l’atto di bullismo più in voga del momento: aprire gli estintori all’interno dell’edificio scolastico per poter rendere lo stabile inagibile per diversi giorni. In altre scuole i loro piani avevano avuto successo, e gli studenti del Virgilio avevano guardato con invidia i loro amici restare una o due settimane a casa senza fare niente, mentre loro a causa di quella scuola che sembrava una cavò blindato avevano dovuto rinunciare a quella piccola vacanza fuori programma.
 Questi ragazzi avevano cercato di mettere in atto i loro intenti ma il destino non era stato benevolo nei loro confronti. Erano riusciti a scavalcare il cancello ma alla fine l’allarme aveva avvisato la centrale della polizia che era subito intervenuta fermando quel gruppo di ragazzi che i giornali adorano soprannominare “Baby-Gang”. Sarà, ma a me questo nome non sembra affatto adatto a loro, sembra quello di una caramella gommosa. Comunque furono arrestati e portati in Questura dove vennero interrogati e il giorno dopo rilasciati grazie all’intervento dei loro genitori dato che erano tutti minorenni. La loro fedina penale però sarebbe rimasta macchiata per sempre.
 Il giorno dopo a scuola girarono le voci più disparate. Si parlava persino di un attentato da parte di Osama BinLaden, del suicidio della preside avvenuto nel suo ufficio tramite una corda e una sedia (molto robusta data la mole della donna), o addirittura di un camion che avrebbe sfondato il cancello (anche se questa era oggettivamente impossibile, dato che il cancello non era stato minimamente danneggiato). Alla fine di tutte queste congetture infondate, si scoprì la verità grazie ad un interessante, e tipicamente esagerato nelle sue descrizioni, articolo di giornale. I fatti erano stati riportati con una fedeltà piuttosto discutibile e i ragazzi coinvolti erano stati più volte raffigurati come criminali e poco di buono, ma almeno si era avuta una parvenza di verità abbastanza attendibile.
 Morale della favola: mai fidarsi delle voci che si diffondono in una scuola superiore. Le voci di corridoio possono ingigantire, e di parecchio anche, situazioni che alla realtà dei fatti in alcuni casi sono quasi insignificanti.
 Tornando al nostro caro edificio. Pochi anni fa era praticamente “con un piede nella fossa”. Era talmente malridotto che i muri erano pieni di crepe e le finestre tutte distrutte. Si sono decisi a ristrutturarlo e il risultato è stato abbastanza soddisfacente. Sembra un edificio quasi nuovo.
 La nostra classe, la III C, si trova in una posizione pressappoco strategica. Non ci batte il sole, è vicina ai bagni e alle scale, e per di più appena scese le scale ci ritroviamo davanti le macchinette, cosa che non guasta mai dato l’elevato numero di bestie affamate che vengono liberate dalle aule al momento della ricreazione; perciò la vicinanza logistica è un vantaggio non indifferente.
 Proprio perché era suonata da poco la campanella dell’intervallo Amy ed io eravamo vicino alle macchinette in attesa di prelevare il nostro pasto. Come al solito la mia cara amica mi stava rendendo partecipe di una serie di preoccupazioni riguardanti suo fratello Luca.
 -E quello che mi lascia di più senza parole è la sua faccia tosta-, continuava Amy mentre io trattenevo a stento uno sbuffo. –Ieri gli ho semplicemente chiesto dove fosse stato tutto il pomeriggio e lui per poco non mi ha aggredita.-
 -Devi ammettere che a volte te le vai a cercare, però. Lo tratti come un bambino, quando sai perfettamente che non lo è più.-
 -Non lo tratto come un bambino! Voglio solo che non si cacci nei guai, è così sbagliato?-
 -Affatto. Però se i tuoi genitori, che credo siano abbastanza affidabili come persone visto che hanno cresciuto te e Roberto in modo eccellente, non lo controllano, non vedo perché lo debba fare tu.-
 Amy mi guardò imbronciata.
 -E poi, diciamoci la verità, se anche Luca stesse facendo qualche cavolata io lo lascerei al suo destino, almeno per il momento: un bel bagno di guai potrebbe solo fargli bene.-
 -Se lo dici tu-, mormorò Amy.
 Ero perfettamente consapevole di non averla affatto convinta. Quella non era certo la prima volta che ci mettevamo a discutere di suo fratello e che lei mi dava ragione. Ormai non ci credevo più alla storia che gli avrebbe dato più spazio; Luca era destinato ad essere tenuto sotto la stretta sorveglianza di Amy almeno fino al compimento dei trent’anni, se non oltre.  
 Finché quel suo comportamento non mi avesse coinvolta personalmente, per quel che mi riguardava, Amy poteva anche mettergli delle microspie nelle mutande e non sarebbe stato affar mio.
 -Una faccia contrariata e una sfinita… Uhm… Stavate parlando di Luca, per caso?-
 -Ovvio-, risposi voltandomi verso Marti che era arrivata in quel momento.
 -Senti un po’ tu-, disse rivolta a me. –Non ci hai ancora raccontato com’è andato l’incontro con il tuo nuovo allievo…- Mi aveva sorpassata e aveva subito infilato i soldi per prendere il suo Kinder Bueno giornaliero.
 -Magari te lo dico quando diventerai più educata e la smetterai di fregarmi il posto.-
 Lei mi sorrise e cominciò a deliziarsi il palato con quel piccolo Paradiso tascabile.
 -Adesso è tutta tua-, rispose con la bocca piena indicandomi la macchinetta.
 -Oh, grazie-, ribattei sarcastica. –Cosa farei senza la tua gentilezza…-
 -Lui chi è?- questa volta fu Amy a parlare.
 -Tanto anche se ve lo dicessi non ci credereste mai-, dissi infilando la mia moneta da un euro nella piccola fessura. –A stento ci credo io.-
 Il mio Twix cadde con un tonfo nel contenitore della macchinetta.  
 -Non essere stupida e raccontaci tutto-, riprese Amy incalzante.
 -E va bene. Dovrò dare ripetizioni a…-
 -Ehilà, Prof!-
 Quel saluto così zuccheroso mi fece salire la glicemia alle stelle mentre sentivo degli spiacevoli brividi percorrermi il collo.
 Guardai le espressioni di Amy e Marti e ci misi un attimo a rendermi conto di quanto la loro sorpresa fosse grande.  
 Mi voltai con calma e tutte le mie paure presero forma assumendo le sembianze di un allegro Marco Iovine che mi sorrideva con convinzione.
 -Come mi hai chiamata?- gli chiesi con la rabbia che ricominciava a farsi sentire.
 -Be’, dato che mi darai ripetizioni che c’è di male se ti chiamo così?- chiese lui con aria innocente.
 -Non mi va che mi chiami così.-
 -Perché?-
 -Non mi va e basta!- esclamai irritata.
 -Okay, scusa-, rispose lui senza scomporsi di una virgola. –Allora quando ci vediamo?-
 Appena pronunciò quella frase ebbi la tremenda sensazione che un riflettore si fosse improvvisamente acceso sulle nostre teste. Tutti gli individui nel raggio di sei metri avevano sentito quelle parole, e, in base ai miei fugaci calcoli, dovevano essere almeno una trentina di ragazzi. Chissà cosa avrebbero pensato adesso? Sicuramente ci stavano già organizzando l’addio al nubilato e al celibato. I ragazzi della nostra età diventano particolarmente fantasiosi quando si tratta si storie d’amore tra “vip”- naturalmente nel mio caso quello famoso era Marco.
 -Ti dispiace abbassare la voce-, mormorai preoccupata. Ebbi l’impressione che chi ci stava intorno si fosse bloccato all’improvviso con l’intenzione di non perdere neanche una sillaba della nostra conversazione.
 -Perché dovrei abbassare la voce?- chiese lui. –Non stiamo facendo nulla di male. Stiamo solo…-
 “Ti prego non dire niente di stupido”, pensai supplicante.
 -…organizzando i nostri futuri progetti.-
 Frase più sbagliata di quella non avrebbe mai potuto dirla, riuscivo persino a sentire gli ingranaggi dei cervelli che avevo attorno cominciare ad elaborare febbrilmente le teorie più disparate.
 -Oh, Signore Mio…-, sibilai mettendomi una mano sugli occhi in un gesto stanco. –Cosa ho fatto di male?-
 -Lo facciamo a casa mia o a casa tua?-
 Spalancai gli occhi incredula. Ma allora quel microcefalo era proprio uno stupido idiota rimbecillito! Una frase come quella detta in un momento del genere sarebbe stata fraintesa anche da un sordo!
 Capii che tutti quelli che erano all’ascolto si erano bloccati e avevano addirittura smesso di respirare, forse credevano di essere al momento clou di qualche scadente soap sudamericana.
 -Secondo te scopano da molto?- chiese un ragazzo che doveva essere del terzo anno a uno che sembrava di poco più grande, con l’aria accademica di qualcuno che osserva un’opera d’arte in un museo.
 -E’ che ne so, però devo riconoscerlo: Iovine sa davvero scegliere, hai visto che tette ha quella?-
 -No, ero impegnato a guardare altro-, disse l’altro puntando lo sguardo sul mio fondoschiena.
 -Adesso basta!- esclamai infuriata.
 Afferrai Marco per un braccio e lo trascinai il più lontano possibile da quella folla, era meglio limitare i danni finché si poteva, anche se dubitavo che arrivati a quel punto si sarebbe potuto limitare qualcosa.
 -Ma che stai facendo?- mi chiese lui mentre lo tiravo verso il cortile.
 -Sta zitto e seguimi!-
 A quanto pareva il mio tono era stato molto convincente visto che non emise più una sola sillaba.
 Dovevo far capire a Marco come stava la situazione prima che per l’intera scuola diventassi la nuova ragazza di Marco Iovine. Piuttosto mi sarei andata a recludere in un convento di clausura su una montagna sperduta.
 Arrivati ai parcheggi degli scooter lo lasciai andare e mi parai davanti a lui con le braccia incrociate e un’espressione che di amichevole aveva ben poco.
 -Mi sa che senza rendermene conto ho fatto qualcosa che non dovevo-, disse Marco visibilmente confuso.
 -Vedi, prima che io ti dia ripetizioni di matematica-, cominciai cercando di essere il più calma possibile, - forse è meglio che ti riassuma velocemente la scala gerarchica valida in questa scuola. E’ molto semplice. Tu, quell’idiota del tuo amico e pochi altri fortunati siete quelli che contano, una specie di divinità, e noialtri siamo solo dei normali ragazzi che frequentano il liceo. Mi segui?-
 Lui annuì, ma si vedeva che era ancora in alto mare.
 -Ora immagina di trovarti nell’antica Grecia. Un Dio, che so… Apollo per esempio, scende tra gli umani e comincia a parlare con una donna normale che non ha nulla di speciale. Secondo te gli altri umani cosa faranno quando li vedranno insieme?-
 -Saranno sorpresi?- chiese lui dubbioso.
 -Peggio, saranno stupiti. E lo stupore porta automaticamente alla ricerca di una spiegazione. Secondo te quale sarebbe la spiegazione più ovvia per Apollo e la mortale?-
 -Che Apollo si è innamorato di lei e vogliono stare insieme?-
 -Precisamente. Adesso trasferisci la storia di Apollo alla realtà: tu sei la divinità e io la mortale. Gli altri ci vedono parlare, tu mi porti una bottiglietta d’acqua in classe, mi raggiungi vicino al mio scooter e conversiamo, e come se non bastasse, se prima avevamo qualche possibilità di uscire indenni da questa storia, le frasi idiote sul farlo "dove" e "quando" che hai detto prima ci infognato per benino.-
 -Vuoi dire che adesso tutti pensano che stiamo insieme?- chiese lui spalancando gli occhi.
 -Precisamente-, risposi annuendo. –Tu Apollo, io mortale.-
 -E ti dà così fastidio che pensino questo?- chiese lui con aria innocente.
 -Forse per te non fa alcuna differenza se pensano che stai con qualcuno, ma per me è tutta un’altra cosa. Io non ho fiumi di ragazzi che mi vengono dietro e se la mia anima gemella decidesse di non farsi avanti solo perché pensa che sono la tua ragazza rischio di perdere l’occasione della mia vita.-
 Marco mi sorrise divertito.
 -Che c’è?- chiesi irritata.
 -Fai la dura e la cinica ma in realtà sei una gran romanticona.-
 Arrossii di colpo, era la prima volta che facevo quei discorsi con qualcuno che non fosse Amy o Marti. Avrei voluto correre a sotterrarmi.
 -Da quando voi due andate a letto insieme?-
 Sussultai spaventata. Una voce familiare alle mie spalle ci aveva appena interrotto e chissà perché ero assolutamente certa di sapere chi fosse l’impiccione in questione.  
 -Noi non andiamo a letto insieme!- esclamai voltandomi verso la mia nuova fonte di irritazione.
 I miei occhi incontrarono per l’ennesima volta quelli verdi di Draco. Che strano… Le sue iridi erano di un verde così spento rispetto a quello vispo e insolente a cui ero abituata.
 -Sarà-, disse lui scettico. –Comunque tutta la scuola non fa che parlare d’altro.-
 -Cosa?!- quell’urlo soffocato fu la mia unica reazione.
 -Secondo le voci vi sareste dichiarati e dati un bacio appassionato davanti alle macchinette. Poi Marco ti avrebbe preso in braccio e portato fuori per poter stare un po’ da soli a godervi la scoperta del vostro reciproco amore.-
 Non avevo assolutamente parole; immaginavo che sarebbero arrivati a delle conclusioni completamente sbagliate ed esagerate ma non avrei mai pensato che la mente dei miei compagni di scuola fosse deviata a tal punto da inventare una storia così assurda.
 -Tu sei uno che crede alle voci, Massi?- gli chiese Marco sorridendo.
 Draco lo fissò per un attimo e poi si aprì anche lui in un sorriso, che io, nonostante la mia irritazione, trovai stranamente piacevole.
 -Ma quando mai-, disse lui ridendo. –Figurati se credo alla storia che ti porti al letto questa mocciosa verginella.-
 La rabbia prese di nuovo il sopravvento.
 -Vacci piano, Draco. Se non sono male informata io ho due mesi più di te e tre più del tuo amico qui. Moccioso sarai tu!-
 -Allora rettifico-, continuò lui con il suo solito ghigno trionfante. –Non avrei mai potuto credere che ti portassi a letto questa vecchia zitella acida.-
 Per poco non cominciai a lanciare scintille dagli occhi.
 -Vecchia zitella acida-, mormorai irritata.
 Draco e Marco stavano cercando in tutti i modi di non ridere. Io me ne accorsi e mi arrabbiai ancora di più fino a sbraitare: –Vecchia zitella acida a chi!? Brutto stupido cavernicolo con la permanente!-
 Questa volta Marco scoppiò a ridere sul serio.
 -Che hai contro i miei capelli?- chiese Draco incrociando le braccia.
 Che avevo contro i suoi capelli? Niente, solo mi sembrava strano che vedendolo per strana la gente non lo scambiasse per una ragazza mal pettinata o per un ragazzo troppo effeminato. I suoi non erano dei capelli normali, erano più simili a una ribelle chioma bionda che se ne stava indomita sulla sua testa. Aveva perfino un ciuffo sulla fronte che gli ricadeva sempre sugli occhi e questo gli aveva fatto venire il tic di muovere ogni tanto le testa per riuscire a vederci qualcosa: quel gesto mi infastidiva terribilmente.
 -Spera solo di non passare vicino a me quando ho in mano un paio di forbici, credo che non sarei più responsabile delle mie azioni-, risposi senza ulteriori spiegazioni.
 -In effetti sono un po’ lunghi.- Afferrò il ciuffo che aveva davanti agli occhi e cominciò ad osservarlo pensieroso.
 -Un po’?- domandai scettica. –Uno Yorkshire ha meno problemi di te nel vedere dove mette i piedi.-
 -Forse hai ragione, dovrei tagliarl… Ehi, aspetta un momento. Non ho alcuna intenzione di tagliarmi i capelli solo perché a te dà fastidio come li porto. Girati dall’altra parte quando mi vedi se proprio non li sopporti.-
 -Mi girerò dall’altra parte comunque quando ti vedrò, a prescindere dai capelli.-
 -Sei proprio acida.-
 -Senti chi parla-, dissi alzando gli occhi al cielo.
 -Quando avrete finito il vostro consueto affettuoso scambio di opinioni-, intervenne Marco, -io e Vale dovremmo ancora risolvere il nostro piccolo problemino pubblico.-
 Mi voltai a fissarlo. Avevo completamente dimenticato quello che era successo davanti alle macchinette pochi minuti prima. Purtroppo quando Draco mi faceva arrabbiare tutto il resto passava istantaneamente in secondo piano, come al solito era colpa del mio orgoglio e della sua voglia di rivalsa. Oppure no? In ogni caso adesso avevo questioni più urgenti da affrontare.
 -Idee su come agire?- chiese Marco.
 -Io qualcosina in mente ce l’avrei-, cominciai sorridendo. –Che ne dite di non incontrarci più per tutta la fine dell’anno scolastico? Ci incrociamo nei corridoi e non ci parliamo? Ci vediamo di sfuggita e non diamo alcun segno di saluto o di essere a conoscenza dell’esistenza dell’altro?-
 Forse era la volta buona per levarmi definitivamente quei due di dosso.
 -No-, dissero all’unisono con enfasi, anche troppa.
 Alzai un sopracciglio sorpresa. E adesso cos’era tutto quel sentimento?
 -Be’-, disse subito Marco imbarazzato. –Io sono ancora in alto mare in matematica, non posso mica rinunciare alle lezioni solo perché tu hai deciso di non parlarmi mai più.-
 Era vero, neanche io potevo rinunciare ai soldi delle ripetizioni. Addio occasione d’oro.
 -Tu invece cos’hai contro la mia idea?- chiesi a Draco. –Non mi sembra di dover dare ripetizioni anche a te.-
 Lui non rispose subito ma si limitò a fissarsi le scarpe per qualche secondo, e io lo guardavo sospettosa. Non mi fidavo di lui, e avevo la sensazione che stesse prendendo tempo per dirmi qualcosa di tremendamente irritante.
 -Se pensi che le cose per Marco si possano sistemare non parlandomi più, io non ho alcun problema-, cominciò Draco tornando a guardarmi con sufficienza. Mi ero domandata dove avesse nascosto il suo sguardo pungente per tutto quel tempo. –Però non sono io il tuo presunto ragazzo, quindi non dovrei rientrare nel tuo piano.-
 Lo fissai per qualche secondo; in effetti Draco non c’entrava niente in quel discorso. Decisi di dirgli il vero scopo del mio piano, tanto ormai conosceva la mia posizione riguardo il nostro rapporto.
 -Avevo solo deciso di cogliere la palla al balzo per sbarazzarmi di voi due-, dissi con sguardo di sfida. –Forse non vi rendete conto che da quando voi due avete deciso di interferire nella mia vita sono in un mare di casini. Voglio solo riavere la mia pace.-
 Ero proprio curiosa di sentire la risposta di Draco.
 -Va bene allora-, disse lui con calma. –Tra me e te non ci saranno altri contatti di alcun tipo. E credo che per Marco non sia un problema prometterti di non guardarti, salutarti, e parlare con te a meno che non avvenga durante le ore delle ripetizioni quando sarete da soli.-
 -Potresti evitare di coinvolgermi nei tuoi ragionamenti?- chiese Marco imbronciato.
 -Le vuoi negare la possibilità di riavere la vita di prima?-
 Quella domanda era così estremamente seria, Draco sembrava davvero deciso ad accontentarmi, e all’improvviso ebbi come la sensazione che la mia felicità gli stesse a cuore.
 Sentii una fitta all’altezza dello stomaco, ma probabilmente era solo fame visto che non avevo ancora mangiato nulla.
 I due ragazzi si fissarono negli occhi, ed era come se stessero discutendo con lo sguardo, in una lingua segreta che io non conoscevo e non potevo comprendere.
 -Okay, allora-, mormorò alla fine Marco. –Da adesso in poi non ti importuneremo più e noi due ci vedremo solo durante le ore delle ripetizioni.-
 -Grazie-, dissi sollevata. Finalmente avrei riavuto tutto quello che mi era stato tolto in quei due giorni. Sarebbe tornato tutto come prima: non avrei più dovuto sopportare le stupide frasi di Marco in pubblico e non mi sarebbe venuta un’ulcera a forza di discutere con Draco. Meglio di così non sarebbe potuta andare… Allora perché non riuscivo a sentirmi completamente felice?
 Non riuscii a spiegarmi il perché ma i miei occhi, in quel momento di confusione, si persero in quelli verdi e stranamente perfetti di Draco. Rimasi a fissarlo per qualche secondo ma ormai ero sicura che quella fosse la decisione giusta, e forse fu proprio la determinazione del mio sguardo a far cedere quello di lui. Abbassò gli occhi e si voltò andandosene.
 In un primo momento ebbi l’irrefrenabile impulso di fermarlo, non ne conoscevo il motivo ma all’interno della mia mente urlavo il suo nome sperando che lui si voltasse, e invece continuava a camminare dritto davanti a sé mostrandomi la sua spalla dritta e fiera, una spalla che mi sembrava più attraente di qualsiasi altra cosa al mondo.
 Quando quei fuggevoli pensieri mi abbandonarono, tornai in me e ricominciai a ritenere che quella fosse l’unica soluzione sensata. Non volevo avere niente a che fare con lui, soprattutto non volevo che mi ronzasse ancora intorno e finalmente sembrava averlo capito anche lui.
 -Tutto bene?- mi chiese Marco con un sorriso.
 Mi riscossi all’improvviso da quell’inspiegabile stato catatonico in cui ero entrata.
 -Benissimo-, risposi con una sicurezza che non avrebbe convinto neanche un bambino.
 Feci un respiro profondo, i miei pensieri erano confusi e il mio stomaco vorticava. Ero assolutamente allibita per quello che stavo provando. Che diavolo mi stava succedendo?
 Presi un altro grosso respiro.
 -Vuoi che ti vada a prendere una bombola di ossigeno?- chiese Marco divertito. –Quando respiri sembra che tu voglia prosciugare tutta l’aria nel raggio di chilometri.-
 Lo guardai sorridendo.
 -Stavo solo riflettendo. Quando sono agitata l’unica cosa che mi fa calmare e vedere le cose con chiarezza è fare grossi respiri lenti e decisi.-
 -E come mai hai bisogno di calmarti? Qualche ripensamento riguardo Massi?-
 -No!- esclamai forse un po’ troppo in fretta e con un rossore troppo evidente che mi colorava le guance.
 Marco alzò un sopracciglio scettico.
 -Non ho alcun ripensamento-, continuai abbassando lo sguardo.
 -Bene, anche perché quando Massi prende una decisione la porta avanti fino in fondo, quindi puoi star certa che non ti rivolgerà mai più la parola.-
 -Bene-, mormorai, un po’ per rispondere a lui e un po’ per convincere me stessa che la cosa mi andasse bene sul serio.
 -Quando ci vediamo per le ripetizioni?-
 -Per me va bene anche questo pomeriggio, non ho impegni-, risposi un po’ più serena. Il motivo? Soldi! –Però a casa mia non è possibile. Oggi mia madre ha la giornata libera e con lei in giro per casa non combineremmo niente.- Senza contare che la mia adorata mammina non avrebbe perso l’occasione di fare battutine stupide su me e Marco.
 -Ok. Allora ci vediamo da me-, disse lui sorridendo. –I miei non ci sono.-
 Quell’ultima frase mi diede un attimo da pensare. Non che avessi paura che Marco mi saltasse addosso, era troppo gentiluomo per farlo, la mia paura in realtà era un’altra: e se si fosse diffusa la voce che io e lui ci vedevamo a casa sua, da soli, con la scusa dello studio? Che poi scusa non era, ma ad occhi esterni quello poteva apparire solo come un patetico diversivo per mascherare una realtà dei fatti inesistente.
 -Ascoltami bene, Marco-, dissi con il tono più serio che possedessi. –Nessuno deve sapere di noi due, non devi farne parola con anima viva altrimenti tutta la segretezza che dovremo mostrare a scuola andrà a farsi friggere. Se solo uno degli squinternati che viene in questo istituto mi vedrà uscire da casa tua, io e te, insieme alla nostra presunta storia, finiremo sulla bocca di tutti in meno di un nano secondo.-
 -Ricevuto-, rispose lui altrettanto serio. –Lo tratterò come un segreto di Stato.-
 Gli sorrisi con gratitudine.
 In quel momento suonò la campanella, la ricreazione era finita e dovevo volare in classe. L’ora successiva ci sarebbe stata la D’Arcangelo.
 -Ci vediamo più tardi-, disse Marco sorridendomi. –Ti manderò un sms con il mio indirizzo.-
 -Ma non hai il mio numero.-
 -Sì che ce l’ho, era sul volantino che ha trovato mia madre.-
 -Giusto-, risposi con ovvietà. –Va bene allora.-
 -Ciao.-
 Si voltò e s’incamminò verso l’ingresso.
 -Marco-, lo chiamai. Quella parola mi era scivolata via dalla bocca prima che potessi bloccarla. A volte vorrei che qualcuno mi tranciasse la lingua!
 -Cosa c’è?- chiese lui guardandomi sorpreso.
 Magari lo avessi saputo. Che cosa dovevo dirgli? Quando vedi Massi digli che mi scuso per come mi sono comportata? Non sarebbe stato da me fare una cosa del genere, e non era da me pensare a lui con quel nomignolo così familiare e affettuoso. Non capivo che mi stava prendendo, ma conoscendomi non doveva essere nulla di buono.
 Abbassai lo sguardo e abbandonai le braccia lungo il corpo.
 -Ti va bene se vengo da te verso le cinque?-
 -Sì, nessun problema-, rispose lui fissandomi per qualche secondo.
 Poi con l’espressione di chi aveva capito tutti i segreti sull’esistenza dell’uomo nell’Universo, prese la via del portone per entrare a scuola.
 Rimasi ancora qualche secondo lì in piedi, ferma in mezzo a quella marea di scooter.
 Non me lo spiegavo, il mio comportamento ai miei occhi era assolutamente incomprensibile. Ma quello che mi faceva uscire di testa era che più ci pensavo e meno riuscivo a venirne a capo.
 Alla fine mi arresi e corsi verso l’ingresso per sbrigarmi a tornare in classe. In genere la D’Arcangelo non era puntuale ma non avevo voglia di rischiare, stavo già abbastanza male, anche se non ne conoscevo il motivo.
 Ero appena arrivata vicino all’ingresso quando una voce temuta e conosciuta mi fermò.
 -Ferrari, che ci fai fuori dalla classe?-
 Fortuna, ma che ti ho fatto di male? Perché mai hai deciso di abbandonarmi?
 Mi stampai in faccia il sorriso più sincero che possedessi e mi voltai verso la D’Arcangelo con tutte le buone intenzione di questo mondo.
 -Avevo scordato una cosa nello scooter, professoressa, così ho approfittato della ricreazione per scendere a prenderla.-
 Era la prima scusa che mi era venuta in mente, sperai con tutto il cuore che abboccasse.
 -E Marco Iovine ti ha aiutato a trovare quello che stavi cercando?- mi chiese divertita.
 -Come scusi?- le chiesi diventando completamente rossa.
 -Poco fa ero in presidenza e mi sono arrivate strane voci su te e Marco. Lui è amico di mio figlio quindi lo conosco bene e devo confessare che non mi sembri propriamente la ragazza adatta a lui, ma al cuor non si comanda, giusto?-
 Mi sentii sprofondare. Mai in vita mia avevo provato il desiderio irrefrenabile di sparire dalla faccia della Terra come in quel momento. Da quando i professori si facevano influenzare dalle voci di corridoio? Loro non dovrebbero essere gli adulti? Quelli che prima di dare sentenze e di credere a quello che sentono vagliano tutte le possibilità per poi scegliere quella che in base al loro giudizio ritenevano la più vicina alla verità? Da quando lo scadente gossip scolastico si era impossessato anche delle loro menti?
 -Pro- professoressa…-, cominciai pallida come un fantasma. –C’è stato un malinteso. Io e Marco non…-
 -Su Ferrari, non c’è bisogno che mi dai spiegazioni-, rispose lei con sguardo sempre più divertito. –Anche se sono una vecchia mummia ricordo ancora cosa sono capaci di fare gli ormoni nel corpo di una ragazza della tua età, specialmente se hanno davanti un bel ragazzo come Marco.-
 No! Il discorso sugli ormoni fatto dalla D’Arcangelo, no! Tutto ma non questo!
 -Io alla tua età facevo anche di peggio.-
 Sì, come no… Ero altamente scettica su questo punto.
 -Comunque adesso dobbiamo andare in classe, altrimenti ‘sto programma non lo finisco più, oggi devo spiegare almeno cinque paragrafi.-
 La meravigliosa arte della spiegazione, gli alunni di tutta Italia adoravano quella parola. Perché? Spiegazione e inversamente proporzionale alla parola interrogazione. Più tempo un professore dedicava allo spiegare e meno probabilità c’erano che restasse tempo per interrogare. E cosa c’era di meglio che passare un’ora nella consapevolezza che almeno per quel giorno non avresti corso il rischio di sentire il tuo nome pronunciato dal prof di turno?
 Mi scappò un sorriso mentre immaginavo i miei compagni di classe che non avevano ancora il voto in scienze ripetere febbrilmente nella speranza di ricordare anche il più piccolo particolare dei loro appunti. Come biasimarli? Nelle interrogazioni della D’Arcangelo già raggiungevi a stento la sufficienza se dicevi più o meno tutto quello che voleva sapere, se poi eri troppo impreciso si cominciava a calare, e di brutto anche. Ero sicura che in classe ci sarebbe stato il gelo al nostro ingresso e naturalmente non mi sbagliavo: non volava una mosca e tutti si alzarono, cerei in volto, per salutare la professoressa.
 Mi diressi in fretta verso il mio banco e mi sedetti.
 Marti al mio fianco stava con la testa china sul libro mettendo in atto un’ultima veloce ripetizione.
 -Tranquilla-, sussurrai. –Oggi spiega.-
 -E te come fai a saperlo? Lo sai che è imprevedibile, neanche Cassandra in persona potrebbe mai sapere quello che farà Lucifero.-
 -Ho un presentimento, non interrogherà.-
 Stavo facendo la saccente, ma senza che me ne accorgessi quella breve conversazione con la D’Arcangelo mi aveva restituito un po’ di buonumore.
 -Qualcuno mi cancelli la lavagna-, disse la D’Arcangelo mentre segnava gli assenti sul registro personale. –Gesso ce n’è?-
 Domanda fatidica. Se la poneva non c’erano più dubbi, per quel giorno il cielo era stato generoso e l’interrogazione si poteva ritenere archiviata.
 Guardai Marti e lei mi sorrise radiosa. Scampato pericolo.
 L’ora della D’Arcangelo scivolò via lentamente ma in un clima tranquillo.
 Le sue spiegazioni mi piacevano tantissimo. Coinvolgenti e mai noiose, si capiva subito che ci metteva l’anima in quello che faceva. Proprio in virtù di questo spesso mi sono chiesta se nei momenti in cui interrogava non si trasformasse in un’altra persona completamente diversa. Una specie di dottor Jackil e Mr Hyde interiore.
 Tra un pensiero stranito e l’altro, nei quali si era infilato subdolo e improvviso anche il volto di Draco, suonò la campanella. Ancora un’ora e quella tortura quotidiana sarebbe finita.
 -Chi c’è adesso?- chiesi a Marti distratta.  
 -Tartaruga.-
 Penserete sia il cognome della mia professoressa di matematica e fisica, invece no. Loredana Gigli, meglio conosciuta come Tartaruga, è la donna più innocua che io abbia mai visto. Soprannominata Tartaruga perché la prima impressione che fa ai suoi studenti è proprio quella di una Testuggine. Una donna sulla cinquantina, bassa e abbastanza rotonda con il collo incassato nelle spalle, quasi come se fossero un carapace, occhi addormentati segno di un letargo interiore in pieno svolgimento.
 Nonostante il soprannome e la sua poca attitudine nel riuscire a frenarci, le volevamo bene. Le sue ore scorrevano sempre tranquille e senza problemi, una professoressa disponibile con cui poter parlare in qualsiasi momento. Forse la sua unica pecca era il poco polso: in altre parole, ce la giravamo come più ci piaceva.
  La Professoressa Gigli entrò in classe con un sottile “Buongiorno” e si sedette con calma alla cattedra. Ci guardammo un po’ in ansia.
 -Aveva detto che oggi interrogava?- chiesi a Marti a voce appena udibile.
 Lei annuì e tornò con lo sguardo a ripetere fisica. Ecco che si estraniava di nuovo.
 Mi guardai intorno e come al solito mi scappò un sorriso: i miei compagni si stavano organizzando, tramite sguardi e gesti incomprensibili, sul da farsi. Dopo un’ora di Lubelli (professoressa di storia e filosofia), due ore di Bianchi (si sottintende il fatto che abbia interrogato in entrambe le ore) e un’ora di D’Arcangelo, affrontare un’interrogazione di fisica era fuori discussione nonostante avessimo studiato. Questa era la spiegazione che stavano preparando i miei compagni ma in realtà le cose stavano diversamente: nessuno aveva studiato, tranne la Giordano ovviamente, perciò si doveva correre ai ripari.
 Andrea, il nostro rappresentante di classe, prese la parola e la Gigli lo ascoltò attentamente. Andrea era un ragazzo gentile, abbastanza diligente e tremendamente affascinate; non aveva un bel viso però anni di calcio avevano dato i loro frutti in tutto il resto del corpo. Perciò, checché se ne dicesse, le nostre professoresse avevano tutte un debole per lui (forse l’unica eccezione era la Lubelli, ma quella donna era un discorso a parte in tutti i sensi).
 Naturalmente la Gigli prese atto delle nostre richieste, ci fu la solita preghiera collettiva strappalacrime e alla fine, come ogni volta, ci concedeva la grazia.
 Altro pericolo debitamente scampato.






***L'Autrice***
 Sono tornata, un po' prima del previsto a dire la verità... xD In questi due giorni sono stata presa dall'euforia che questa storia non mi trasmetteva da un bel po'. ^^ Chi mi segue su Facebook e sul Forum avrà notato che sono davvero contenta ed euforica. Ho riempito la mia bacheca di note e link, e il gruppo è stato inondato da miei commenti stupidi. Ma cercate di capirmi, sono davvero contenta... Non mi succedeva da non so quanto tempo... Sarà che la voglia di scrivere sta tornando e questo mi riempie davvero di gioia. Non è stato semplice in questi mesi affrontare il mio blocco, e adesso che sta andando via mi sto lasciando un po' prendere... Ecco, sto scrivendo scemenze anche qui! Qualcuno mi fermi, vi prego... -__-' Sono una pazza incallita, dovrebbero rinchiudermi e gettare via la chiave... ^^'
 Tornando al capitolo, spero davvero che vi sia piaciuto... Diciamo che nel prossimo succederà qualcosa di molto molto sorprendente, ma mi fermo qui. Chi mi conosco lo sa che il mio rapporto con gli spoiler non è per niente buono, ho fatto impazzire parecchie persone con questa storia delle anticipazioni negate fino alla fine... Ma sono fatta così, non posso farci nulla... xD
 Oggi presa dalla foga ho anche ripubblicato il primo capitolo de "La Ragazza delle Macchinette". Per chi non lo sapesse è la storia de "Il Figlio della Prof" scritta dal punto di vista di Massi. La sconsiglio a chi non ha ancora letto tutti i capitoli di questa se non vuole trovare un po' troppi spoiler e anticipazioni. Però se lo volete leggere lo stesso non posso mica impedirvelo... xD
 Prima di passare alle recensioni vorrei ricordarvi che "Il Figlio della Prof" ha un forum (gestito benissimo dalle meravigliose Bec, Bea e Alina *___*) e un gruppo su Facebook, dove potrete leggere altri miei deliri quotidiani... ^^'




Ringraziamenti:
 alina 95: E' così bello rispondere alle tue recensioni... xD Comunque sono così contenta che nonostante tu abbia già letto la storia ti senti emozionata come la prima volta... Mi commuovo! ç__ç Te l'ho già detto che i complimenti mi mettono molto in soggezione ma ti ringrazio lo stesso per ogni tua singola parola. ^^ Sai addirittura il capitolo della foresta a memoria! Io ti adoro, lo posso dire? Ti adoro! xD Comunque ti ringrazio ancora per tutto quello che hai detto! Un bacio!
 EnergyAir: Ti ringrazio tantissimo, sono felice che anche il terzo capitolo ti sia piaciuto così tanto... ^^ Ma sono ancora più felice che non abbia deluso le tue aspettative. Be' molti ragazzi si comportano come Massi all'inizio, un mio amico ripete sempre la frase "chi diprezza compra"... xD Evidentemente è davvero così. xD Grazie ancora per la recensione e per tutti i complimenti. Un bacio!
 _Manto_: Sono assolutamente daccordo con te riguardo al nostro nome...u.u ahahahah Be' sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto, e se tu preferisci curiosare qua e là e non hai paura degli spoiler puoi leggere tutto quello che ti pare... xD Mica te lo impedisco... xD Be' a cosa porteranno le ripetizioni lo vedrai nel prossimo capitolo... ^^ Per il comportamento di Massi in questo in capitolo sarà tutto più chiaro quando pubblicherò il capitolo dal suo POV ma anche quando continuerai a leggere e lo conoscerai meglio potrai arrivare alla soluzione dei tuoi enigmi... xD Sì, Vale è fantastica, lo penso anch'io. xD Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti che mi hai fatto, sono stata davvero felice di leggere la tua opinione. Un bacio!
 _Caline: Diciamo che Marco è un buon osservatore... xD Sono contenta che Massi e Vale ti piacciono, sono molto divertenti in questi primi capitoli, mi ero persino dimenticata di tutte le frecciatine che si lanciano... ^^' In effetti Massi è un tipo un po' particolare, comincerai a comprenderlo davvero solo tra qualche capitolo... xD Sono felicissima che il capitolo ti sia piaciuto così tanto, spero che anche questo non ti abbia deluso. xD Grazie per la recensione e per tutte le tue parole. Un bacio!
 Crystal Moon: Sì, i loro punzecchiamenti sono molto divertenti. Dopo aver postato il capitolo l'ho riletto anch'io e devo ammettere che non ricordavo di aver scritto cose così spiritose, ma io ho problemi di memoria, sarà la vecchiaia che avanza... ^^' Sì, ho iniziato a scrivere la storia dal punto di vista di Massi (ho scritto solo tre capitoli per il momento) e un capitolo l'ho appena pubblicato... xD Ti ringrazio davvero tantissimo per la tua recensione, sei stata gentilissima a lasciarla. Un bacio!
 Eky_87: Grazie mille per i complimenti... ^^ Sono contenta che man mano che si va avanti la storia non stia deludendo le tue aspettative, ne sono così felice... *__* Il rapporto di Vale e Massi è solo all'inizio, ancora non ho raccontato quasi nulla. E Marco sì, è geloso. Si capirà tutto meglio nel prossimo capitolo... ^^ Per la reazione di Massi riguardo la torta, ancora è presto per provare a prevedere i comportamenti di Massi... Ha un carattere molto particolare e si scoprirà completamente solo nel corso della storia... ^^ Ti ringrazio ancora immensamente per la recensione e per tutti i complimenti. Un bacio!
 just_love_me: Sono contenta che la mia storia sia meglio dei compiti di matematica...ahahhah xD Ma per quanto mi riguarda anche spulciare un gorilla era meglio dei compiti di matematica quando andavo al liceo... ahahahah Sono felice che ti stia piacendo. xD Grazie mille per la recensione e per i complimenti. Un bacio!
 chiara84: Per fortuna che alla fine sei riuscita a pubblicare la recensioni, mi sarebbe dispiaciuto non poterla leggere... ^^ La mia intenzione nel descrivere la scena era proprio quella di far sentire tutta la rabbia e l'irritazione di Vale, quindi sono contenta di esserci riuscita... xD E' un po' prematuro cercare di spiegare il comportamento di Massi, lui è un personaggio abbastanza particolare che si scoprirà pian piano nel corso della storia... ^^ La reazione di Marco si spiegherà totalmente nel prossimo capitolo, quindi non perderlo... xD Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti. Un bacio!
 Moon Hunter: Per il libro dispiace molto anche a me, ma alla fine meglio così. xD Evidentemente era destino che questa restasse solo una fanfitcion e io sono contentissima di questo, quindi non ci pensare. Ci tenevo ma sapevo che non sarebbe stato semplice e anche se all'inizio ci sono rimasta molto male (anche perchè erano quasi riusciti a raggirarmi...^^') adesso sono tornata quella di prima, anzi sono anche meglio di prima...xD Sono contenta che tu abbia deciso di rileggere la storia... xD Grazie mille per la recensione e per le tue parole. Un bacio!
 Penny Black: Vale è molto complicata... Sapessi quante volte mi sono fermata mentre scrivevo e dicevo "ma che cavolo sta pensando questa qui? Io non la capisco più"... Sì, sono pazza. Quando scrivo i personaggi vanno da soli, io ci metto solo le mani per scrivere e il tempo... ^^' Be' scorpirai che Marco è un ottimo osservatore, è difficile che si sbagli... ^^' Forse Vale sta cominciando a provare qualcosa per Massi ma non è una che cade facilmente nel mucchio, non dimenticare che lei comunque odia Massi (almeno per il momento) e orgogliosa com'è non accetterebbe di finire come le ochette che girano intorno a Massi... ^^ Sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti. Un bacio!
 freeze: Io covo sempre, confesso... u.u ahahahah xD E ancora non hai letto niente, questo è solo l'inizio. Più avanti ti accorgerai di cosa sono capaci di miei personaggi, a volte hanno sorpreso persino me con i solo atteggiamenti... xD Be' la torta mimosa è la mia preferita, e quella che faccio io (non per fare la spaccona...^^) è davvero buonissima... xD Ognuno può vedere Massi come vuole, sei assolutamente autorizzata ad immaginarlo come più ti piace... Le immagini che metto io sono solo per semplice gusto personale... xD Sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti. Un bacio!
 A l y s s a: Prima di tutto ancora grazie per aver deciso di iscriverti al forum, sei stata gentilissima... xD Sono contenta che la storia ti abbia colpito subito, le tue parole mi hanno davvero commossa... ç___ç Diciamo che non c'è una versione precedente, sto solo ripostando i capitoli che avevo cancellato, e sono esattamente identici a quelli che avevo già pubblicato...^^ Ti ringrazio per i complimenti sul mio stile, non so se li merito ma sono contenta che la pensi così. So che la trama della storia non è delle più originali, non sono mai stata un mostro di fantasia, però sono sempre felice di sentirmi dire che nella mia banalità riesco comunque a scrivere qualcosa di originale... xD Sì, il carattere di Vale è molto forte, è un tipo orgoglioso e difficilmente si arrende davanti alle difficoltà. Marco lo si scoprirà pian piano, esattamente come Massi. E alla fine nessuno dei due sarà come Vale li descrive all'inizio, hanno molto da dire e sono tutti da scoprire... xD A quanto pare il tuo augurio sulla voglia di scrivere ha funzionato, visto che sta tornando giorno dopo giorno, ed è sempre più forte... ^^ Grazie davvero per la recensione e per ogni tua singola parola. Un bacio!
 paperacullen: Oddio, addirittura i salti di gioia? Così mi mandi direttamente in Paradiso, lo giuro... *__* Si parla addirittura di onore nel leggere una storiella come questa. Complimenti del genere mi mettono davvero in soggezione, perchè sono sempre molto critica con me stessa e non penso mai di meritarli, però ti ringrazio davvero dal più profondo del cuore... *___* Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Non so davvero in che altro modo ringraziarti per le tue parole. Grazie. Un bacio!
 ShadowOfTheWind: Sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto, e spero che anche questo non ti abbia delusa. xD Sì, Massi è una strafico, ci sarebbe da sbavare dalla mattina alla sera ad avere uno come lui in classe... *__* Ed è anche vero che Marco è molto dolce... xD Ti ringrazio davvero di cuore per la recensione e per tutti i complimenti. Un bacio!
 PinkLove: Il tuo primo amore? Così mi mi fai commuovere... *__* Sono contenta di averti fatto felice nel ripostarla... xD Prometto che cercherò di darmi quanto più da fare possibile per finire il seguito, così potrai leggere qualcosa di nuovo...xD Oddio, le tue parole mi commuovono sul serio... *__* Non penso di meritarle, però sei dolcissima! *__* Già i complimenti normali mi mettono in soggezione, se ne vai a cercare di più intensi va a finire che mi metto a piangere sul serio, giuro... ç___ç Ti ringrazio davvero per le tue parole. Accettare i rifiuti non è stato semplice. Non ho mai pensato che potessero pubblicarla quindi non ci speravo, però riceverli mi ha completamente bloccata nella scrittura. La delusione mi ha davvero buttata a terra... Però sono contenta di essere tornata. Più bella e più forte di prima, aggiungerei... xD Grazie davvero, la tua recensione mi ha fatto venire ancora più voglia di scrivere e di continuare...*__* Grazie sul serio. Non so che altri dirti per ringraziarti! Un bacio!
 momi87: Sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto. Ormai punzecchiare Vale è diventanto una specie di passatempo per Massi, e lei non si risparmia con le risposte... xD E' vero, Massi sa ammaliare, e più andremo avanti più scoprirai quanto sa essere affascinante, e soprattutto quanto quel ragazzo riesca a sorprendere... xD In effetti sia Massi che Marco ancora non hanno mostrato quasi niente dei loro veri caratteri, ma piano piano verranno fuori anche loro... ^^ Grazie mille per la tua recensione, già il fatto di donare emozioni a te e tutte le lettrici qui su EFP mi riempie di gioia... Grazie ancora per le tue parole. Un bacio!
 selena_14: Sono così contenta che la mia storia ti sia piaciuta così tanto e che tu abbia deciso di rileggerla, grazie mille! *__* Per fortuna l'ispirazione sta tornando e piano piano il seguito sta andando avanti (devo cominciare il capitolo quattro, ma in questi due giorni ho finito davvero alla velocità della luce il terzo...^^). Grazie ancora per la recensione e per le tue parole. Un bacio!
 GePo: Be' spero che rivedere la storia qui su Efp abbia risanato il tuo cuore. Sono davvero felicissima che tu possa avere finalmente la possibilità di leggerla... xD Sono sempre contenta di conoscere nuove ragazze che si appassionano a "Il Figlio della Prof" e tu non fai di certo eccezione. E' un piacere conoscerti e spero che la storia continui a piacerti sempre... xD Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti che mi hai fatto... *___* Un bacio!
 


 Spero di rivedervi tutti al prossimo capitolo. La prossima settimana spero di riuscire a pubblicarne due (lezioni in università permettendo... ^^'). Un bacio enorme a tutti!
 
   
 

   
 
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