È finito il caffè. Se ti faccio felice va bene lo
stesso?
Erano
in piedi sulla porta e in silenzio, vicini senza davvero toccarsi,
entrambi concentrati. Lo sguardo rivolto verso l'interno della
stanza.
«E
se attaccassi tutto al soffitto in modo che la stanza risulti
identica ma sottosopra?».
La
ragazza lo guardò, la fronte aggrottata. «Sarebbe un'idea
fantastica, ma dovremmo dividerci i compiti. Io incollo tutto al
soffitto, tu inventi un marchingegno in grado d'annullare la forza di
gravità, perlomeno nella tua stanza, così che tu
possa raggiungere
le tue cose».
Lui
sorrise e la guardò inclinando la testa verso sinistra.
«Sei bella
perché assecondi sempre ogni cavolata che sparo senza farmi
sentire
un completo imbecille».
«Sei
bello perché non mi guardi come se fossi una cretina quando
assecondo ogni cazzata che spari».
Le
accarezzò la spalla e tornò a guardare la sua
stanza. «No,
seriamente, devo inventarmi qualcosa. Questa stanza, messa
così, non
la sopporto più».
«Perché
non disegni un pentagramma sulla parete?» propose la ragazza.
Lui
sospirò. «Barbabietola, credo tu mi stia
confondendo con qualcun
altro. Hai mai visto i miei spartiti? Ti pare che io sia in grado di
disegnare anche solo una nota abbastanza decentemente da esser degna
di stare sulla parete di una stanza?».
Lei
rise. «In effetti sei un po' disgrafico».
«Un
po' tanto».
«Te
lo concedo».
Silenzio.
«E
se lo trasformassi in una grande bacheca?» chiese lui,
illuminandosi.
«In
che senso?».
«Tutti
i miei fogli e le mie foto appuntati alle pareti con chiodini, scotch
e roba varia».
Lei
rifletté per un attimo, la fronte aggrottata e la bocca
storta. «Non
sarebbe male, ma dovresti riempire in fretta almeno una parete. Con
due fogli e basta sarebbe un po' una cacchiata».
«Concordo.
Okay, deciso. Così non serve neanche coprire i mobili e il
pianoforte».
«Quindi
abbiamo risolto in mezz'ora la grande rivoluzione della tua stanza
per cui avevamo previsto d'impiegare minimo tre giorni?»
chiese lei
ridendo.
Lui
diede un'occhiata all'orologio. «Trentacinque minuti per
l'esattezza».
«Siamo
dei geni».
«Dico
anch'io».
Si decisero ad entrare di nuovo nella camera del
ragazzo e si sedettero sul letto.
«Vuoi
un caffè?».
«Tu
sì che mi capisci!» rispose lei, con tono
melodrammatico.
Lui
rise e si alzò, prendendola per mano e guidandola fino alla
cucina.
La
ragazza si sedette sul tavolo, mentre lui apriva un paio di sportelli
spostando, di tanto in tanto, le cose all'interno. Sospirò e
si
voltò, portandosi davanti a lei, attaccato alle sue gambe.
«È
finito il caffè. Se ti do un bacio va bene lo
stesso?».
Sorrise.
«Basta che non sbavi».
Lui
ridacchiò. «Giuro che la mia saliva se ne
starà buona buona nella
mia bocca».
«Allora
va bene».
Fu
uno sfioramento di labbra, nient'altro. Era quello, forse, il bello.
Non avevano bisogno d'approfondire i contatti per sentirsi uno dentro
l'altro, uno parte dell'altro.
«A
volte ho il terrore che tu svanisca durante la notte» ammise
lei,
senza guardarlo negli occhi, con le guance in fiamme e l'imbarazzo
palpabile.
«Io
credo che tu mi idealizzi» ribatté lui.
«E poi, per favore, smetti
di essere così tremendamente spaventata all'idea di dire
quello che
provi. Con me, soprattutto. Lo sai quanto mi fai felice quando ti
apri così?».
Annuì,
poi rispose. «Non ti idealizzo, al contrario. Sei pieno di
difetti,
però.. però mi fai sentire importante. Per la
prima volta in tutta
la mia vita, mi sento importante. Mi sento in grado di combinare
qualcosa. Solo con te, però, e.. e l'idea che tu sparisca
con un
'Puf!' mi fa venire mal di pancia».
«Ti
prometto che non sparirò». Il ragazzo sorrise e
premette forte le
labbra contro le sue, separandosi con uno schiocco. «Un
giorno
scriverò un libro con tutte le cose che dici.
Venderà milioni di
copie, e quando la gente saprà che sono stato davvero
così
fortunato da incontrarti sarà così invidiosa da
farsi marcire il
fegato».
«Ma
falla finita!» lo rimproverò lei sorridendo,
alzandosi.
«Pff,
tu ci scherzi. Vorrei vedere te, al mio posto».
«Sono
io quella fortunata, vegetale verde somigliante a un
funghetto».
Rise.
«Mi chiedo dove cavolo li trovi, tutti 'sti sinonimi di
“broccolo”».
«Chiamasi
fantasia».
Sorrisero.
«Ti
riaccompagno a casa?» chiese lui.
«Sarebbe
carino. Devo ancora fare tutta matematica».
Sorrise.
«Allora andiamo, piccola Einstein».
Non
voglio perdermi in ciance, quindi, per quanto possibile,
sarò breve.
Questo
capitolo è pronto da una settimana, scritto sull'ultima
pagina del
mio quaderno d'italiano, e ho trovato solo adesso il tempo -e la
voglia- di trascriverlo a computer.
Scusatemi,
scusatemi tanto davvero, se vi faccio sempre aspettare così
tanto,
cavolo.
È
che con 'sta scuola è un macello, e poi io mi faccio
prendere
dall'ansia e mi stanco e il computer lo snobbo completamente.
E
niente, insomma. Questo è quanto.
Un
abbraccio grande, a tutti.
Christine_
No,
seriamente, io ti adoro!
Cioè, già sei tu, che scrivi cose così
belle che non puoi ch'esser
bella anche tu, ma poi m'adori Grey's *-* Prima o poi
avanzerò una
proposta di matrimonio, sappilo x) Grazie, ma grazie davvero tanto
della recensione, e pure dell'imbocca al lupo. A presto, spero.
Un
abbraccio (:
Dod
'more mio beddo, tuh! O: Il brutto del fatto che aggiorno sempre dopo
secoli è che quando rispondo alle recensioni poi son sempre
cambiate
così tante cose che non so mai che dire. Quindi niente. Solo
che sì,
insomma, grazie, ché io non lo so con che cacchio di
pazienza stai
qui e leggi me, che ti faccio pure distrarre dai compiti. Ti voglio
un bene grande grande, sai?
Miharu
Tesoro mio
dolce :3 Ma sai che
stavo pensando giusto oggi che mi sono dimenticata di chiederti
quando torni? Magari sei pure già tornata o.ò
Comunque son contenta
che 'sta cosetta ti piaccia, ecco, che quel che penso io del tuo
talento lo sai, e vabbè. Sperando che tu stia bene e di
sentirti
presto. Un abbraccio <3
Misery13
M'hai ricordato così tanto il Bianconiglio che non
t'immagini *w* E
comunque puoi leggere e recensire quando vuoi e, soprattutto, se
vuoi, non preoccuparti (: Contenta che ti piacciano gli incisi. Io
personalmente li amo, anche se c'è stato chi m'ha detto che
sarebbe
meglio ch'io evitassi –e infatti mi trattengo–. Non
hai idea di
quanto mi faccia piacere sapere che ti piace questa storia, davvero.
A presto, spero. Un abbraccio <3
Sil1694
'dei quanto mi sei mancata O: No, davvero, cioè, non puoi
capire *-*
Comunque non ti preoccupare, niente esercito di mercenari pronto ad
ucciderti se ti perdi un po', anche perché anche io faccio
schifo in
quanto a tempistica, quindi xD. Oddei, cioè, tu non sai
quante volte
mi son riletta la tua recensione. Sei troppo buona, tu,
altroché.
Per la grammatica, spero davvero di non aver mai fatto errori
–anche
perché ci tengo in modo particolare–, e per il
resto.. non credo
di meritare i tuoi complimenti, ma me li prendo perché fa
sempre
piacere u.ù xD. Ancora grazie :3 See you soon
–speriamo–. Un
abbraccio (:
Nina95
Fatina mia ç_ç Guarda, tu non sai quanto mi
manchi, davvero. Anzi,
appena finito di postare mi metto a leggere la tua storiella bella
bella che mi manca tanto. Mi son pure sognata Nim, l'altro giorno.
Non ti dico altro xD. Ad ogni modo, grazie.
E sai perché? Non per i complimenti, ma perché
hai capito. Hai
capito, e magari poi ti spiegherò pure tutto per benino.
Però, sì,
ecco, grazie. Insomma, non è da tutti trovare me tra le
righe, e tu
che non mi conosci di persona ce l'hai fatta. Non a caso ti voglio
bene, oh u.ù
Anyway.
Anche tu caffeinomane? *_* Mi sento meno sola! Cavolo, io son sempre
lì che bevo caffè nero senza zucchero, in
continuazione, e tutti
che dicono che non son normale ç.ç Mica
è bello quando il proprio
amore non è approvato da amici e parenti D: Roba che ora che
a
scuola s'è rotta la macchinetta del caffè sono in
crisi. Cioè,
davvero.
E
comunque niente, insomma. Sto ciarlando come non mai. Sarà
l'ora,
boh xD. Un abbraccio, ciccetta. Ti voglio un bene, ma un bene..
<3
Bòn.
Buona vita, people.
Human_
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