Il Figlio Della Prof- Capitolo 7 (new)
Non Troverai Mai La
Pace Interiore
Finché Non Avrai Dato
Ascolto Al Tuo Cuore
George Michael
Capitolo
7: Taglio Netto
Pensavo che la
consapevolezza dei miei
sentimenti mi avrebbe cambiata e invece non notai niente di diverso in
me.
La mattina dopo quello sfogo
notturno andai a
scuola con il cuore leggero e svuotato. Ero un po’ pallida e
gli occhi erano leggermente
gonfi a causa della nottata passata a piangere, ma a parte questo ero
sempre la
solita Vale.
Ero arrivata più
presto del solito, mancava ancora
mezz’ora al suono della campanella, così mi misi
le cuffiette dell’ipode nelle
orecchie e sedetti su una delle panchine che si trovavano nel cortile.
Presi il libro di storia
dallo zaino e
cominciai a ripetere.
Assorta in quello che stavo
leggendo non mi
ero minimamente accorta che c’era anche qualcun altro nel
cortile.
Alzai lo sguardo quasi
richiamata da una voce
invisibile e incontrai i suoi occhi: Massimiliano era a qualche metro
da me, in
piedi, vicino al piccolo obelisco che stava nel nostro cortile.
Fissai i miei occhi nei suoi
e in quel momento
capii quanto mi piacessero: erano un po’ allungati e
così eleganti, mi
attraevano in maniera incredibile.
Mi resi improvvisamente
conto dove era il
cambiamento che stavo aspettando, non dovevo ricercarlo in me, ma
nell’idea che
mi ero fatta di Massimiliano. Per me lui era sempre stato uno stupido
manichino
senza cervello che mi faceva irritare ad ogni respiro, invece adesso,
per la
prima volta, lo stavo guardando con gli occhi di una ragazza, e quello
che
stavo vedendo mi faceva sentire agitata e nervosa.
Continuai a fissarlo e anche
lui sembrava non
voler distogliere lo sguardo, poi l’occhio mi cadde sulla sua
mano, era stretta
ad una più piccola e con una pelle più chiara.
Delia.
Evidentemente era seduta sul
lato
dell’obelisco che non potevo vedere dalla mia panchina.
Da quando avevo capito cosa
provavo in realtà
per Massi quella ragazza ai miei occhi stava iniziando ad apparire
sempre più odiosa,
e questo mi fece diventare all’improvviso più
acida di un limone.
Lanciai
un’occhiata di fuoco a Massi che per
un attimo rimase interdetto, e tornai a leggere il capitolo sulla Prima
Guerra
Mondiale.
Sapevo che mi stava ancora
osservando ma non
avevo intenzione di dargli corda. Ero innamorata di lui, tuttavia avevo
già
deciso che avrei speso ogni mia energia nel tentare di togliermelo
dalla testa,
dato che non avevo alcuna intenzione di morirgli dietro. Era solo una
cotta
passeggera, non poteva assolutamente essere lui il ragazzo che stavo
aspettando
da tutto quel tempo. Era una cosa impossibile ma soprattutto
inammissibile.
Leggevo distrattamente, le
parole mi passavano
davanti agli occhi come geroglifici incomprensibili mentre i miei
pensieri si
concentravano su Massimiliano. Il suo viso, i suoi occhi, le sue mani.
Sbattei le palpebre un paio
di volte con forza
per cercare di scacciare quei pensieri ma non ottenni un risultato
troppo soddisfacente.
-E’ solo una
cotta-, mi sussurrai.
–Dimenticalo.-
Durante
la Grande
Guerra l’Italia,
inizialmente rimasta neutrale,…
“Ecco cosa dovrei
fare, ignorarlo e basta.
Ignorare completamente le emozioni che mi infondono il suo sguardo e le
sue
labbra, e cercare di continuare su questa linea fino a quando non
sarà finita
la scuola. Non dovrebbe essere troppo difficile, dopotutto tra pochi
mesi ci
saranno gli esami e poi non lo vedrò mai più. Non
ci vuole niente a dimenticare
uno stupido come lui…”
Cercai di continuare a
leggere ma, come pochi
minuti prima, provai l’impellente necessità di
alzare lo sguardo.
-Ciao.-
Sussultai come se avessero
appena acceso un
fuoco d’artificio a due centimetri dal mio orecchio. Le
cuffiette dell’ipode
scivolarono via, mentre il libro mi sfuggì di mano cadendo a
terra con un
leggero tonfo.
Massimiliano era davanti a
me e mi fissava divertito.
-Se avevi intenzione di
farmi morire
d’infarto, ci sei quasi riuscito-, dissi mettendomi una mano
sul cuore e
cercando di calmarmi per regolarizzare il mio battito. La presenza
così vicina
di quell’impiastro però non mi rendeva il compito
molto facile.
-Scusa-, cominciò
lui ancora sorridente. –Ma
eri così concentrata nella lettura che non ho potuto
resistere.- Magari fosse
stato vero che ero troppo concentrata su quello che stavo leggendo.
Si sedette accanto a me e il
mio cuore perse
un battito.
Sentii
l’agitazione prendere possesso del mio
stomaco, ma non dovevo assolutamente darlo a vedere. Continuavo a
ripetermi che
era solo una cotta e che la potevo gestire senza problemi.
Massi si chinò e
prese il mio libro da terra.
-Tieni-, disse porgendomelo.
-Grazie-, risposi fredda e
senza guardarlo.
-Quanta gentilezza, si vede
che ti piace stare
in mia compagnia.-
-Sei tu che sei venuto da
me, non mi sembra di
aver cercato la tua compagnia.-
-Sono solo venuto a
salutarti, non volevo
sorbirmi un’altra ramanzina come quella di ieri.-
Gira e rigira alla fine era
sempre colpa mia. Perché
non riuscivo mai a starmene zitta?
-Miss Stati Uniti che fine
ha fatto?-
nonostante tutto l’impegno che ci stavo mettendo il mio tono
risultava sempre
più acido.
-Se intendi Delia
è andata dalle sue amiche
laggiù-, disse indicandomi una panchina dall’altra
parte del cortile. –Stanno
facendo una ripetizione collettiva di latino, oggi hanno compito in
classe.-
-Capisco-, cercai di fargli
comprendere che
non me ne fregava assolutamente nulla della vita scolastica di Delia
con
quell’unica parola, ma lui non sembrò recepire il
messaggio.
-Delia è molto
portata per le lingue ma ha una
repulsione per il latino e quindi sta avendo dei seri problemi.-
Visto che non aveva capito
con le frasi
gentili, forse era meglio passare ad un approccio più
diretto.
-La tua ragazza non
è l’unica ad avere dei problemi
in questa vita, quindi scusa se non sono troppo interessata a lei.-
Lui mi fissò per
qualche secondo con uno
sguardo indecifrabile.
I suoi occhi verdi
così vicini facevano
ballare la rumba al mio povero cuore; mi chiedevo quanto avrebbe
resistito un
organo come quello prima di scoppiare definitivamente.
-Ti hanno mai detto che sei
di un egocentrismo
esasperato?- mi chiese con una nota di rimprovero. –Pensi
sempre a te stessa.-
Alzai un sopracciglio
irritata.
-Solo perché non
me ne importa un fico secco
di quella spilungona non significa che io sia egocentrica! Al massimo
quello
concentrato solo su se stesso sei tu. Vieni qua e sai parlarmi solo
della tua
ragazza!- Ero parecchio incavolata.
-E di cosa dovrei parlare?-
chiese lui
visibilmente scocciato.
-Ci sono tantissimi
argomenti molto più costruttivi
dell’andamento scolastico di Delia.-
-La prossima volta prima di
venire a parlarti
mi leggerò un giornale, contenta?-
Socchiusi gli occhi
imbestialita.
-Forse è meglio
tornare alla fase di mutismo,
starti a sentire mi fa solo imbestialire.-
-Sono d’accordo-,
disse lui alzandosi. –Starti
vicino mi fa venire i nervi, preferisco non rivolgerti più
la parola!-
-Sono io che non te la
rivolgerò!-
-Bene!-
Si voltò e a
passi decisi, pieni di rabbia,
raggiunse Delia e la baciò con enfasi. Fu come ricevere una
pugnalata in pieno
petto.
Si divisero e lei lo
guardò con aria interrogativa,
Massi le sorrise e le prese la mano, stringendola con forza come se
volesse
dimostrare l’importanza che aveva per lui il loro rapporto
con quel gesto così
semplice.
-Bene…-, mormorai
con sguardo vacuo.
Rimasi diversi minuti seduta
su quella
panchina, a far finta di leggere storia quando invece li stavo
trascorrendo
estraniata dal mondo circostante per cercare di capire che cosa fare.
Di sicuro dovevo riuscire a
dimenticare Massi,
su questo non ci pioveva. Adesso che eravamo regrediti allo stadio di
nemici
giurati forse sarebbe stato anche più facile.
Ero ancora totalmente
immersa nei miei
pensieri quando vidi Marti varcare il cancello della scuola con Davide
Zilli
che le stava alle calcagna.
Sorrisi divertita.
Davide era un nostro
compagno di classe: un
ragazzo carino e simpatico anche se un tantino fuori dalla norma. Era
appassionato di cose strane, tipo Ufo ed extraterrestri o di argomenti
particolari
come l’esorcismo e i fenomeni paranormali, ma a parte questi
piccoli dettagli un
po’ strambi, era un bravo ragazzo.
Fin dal quarto ginnasio
aveva sempre avuto una
specie di debole per Marti. La trovava graziosa e si vedeva lontano un
chilometro che gli piaceva, ma la mia amica non era molto portata per
questo
genere di cose. Sempre sulle sue, non riusciva proprio ad aprirsi con i
ragazzi, soprattutto con quelli che ci provavano con lei.
Perciò più Davide cercava
di stabilire un qualche tipo di contatto tra di loro e più
lei lo respingeva
con i suoi atteggiamenti e i suoi silenzi.
Mi dispiaceva molto per
Davide, dopotutto quei
due li vedevo proprio bene insieme, ma Marti era fatta così
e non avevo idea di
come poterla cambiare.
Mi vide seduta sulla
panchina e sembrò che il
suo viso avesse finalmente ritrovato il buonumore.
Liquidò Davide
con poche parole e venne
velocemente a sedersi accanto a me.
-Amy?-
-Sono passata a prenderla ma
suo padre mi ha
detto che aveva la febbre alta.-
-Spero non stia troppo
male-, disse Marti
prendendo anche lei il libro di storia. –Più tardi
le mando un messaggio.-
-Davide ti ha assalita anche
oggi con i suoi
sproloqui?- chiesi divertita.
-Lasciamo perdere-,
cominciò a dir poco
esasperata, -ormai non so più cosa inventarmi per fargli
capire che non mi
interessa. Piuttosto, che fine hai fatto ieri sera? Dopo che sei uscita
dalla
pizzeria con Marco non ti abbiamo più vista.-
-Scusami, è solo
che sono successe delle cose
che mi hanno dato qualche pensiero.-
-Si vede, hai una
faccia… Non è che sta
venendo la febbre anche a te?-
-Niente febbre, è
solo colpa di una notte in
bianco…-
-Notte in bianco?- chiese
una voce sopra di
me.
Era Marco, doveva essere
appena arrivato.
-Scommetto che non hai
dormito per quello che
ti ho detto ieri sera-, disse con decisione.
-Ti sbagli. Quello che mi
hai detto ieri non
mi fa né caldo né freddo, te l’ho
detto: non sono innamorata di Massimiliano.-
-Sì, come
no…-
-Marti, non ti ci metterai
anche tu spero?-
chiesi sconvolta.
-Scusa, ma è
palese. Se me ne sono accorta io
poi, è proprio evidente.-
-Vi sbagliate, tutti e due.-
-Tre-, completò
Marti.
-Anche Amy la pensa come
voi? Ma se fino a
ieri credeva che fossi innamorata di Marco-, dissi incredula.
-Questa era la sua speranza,
in realtà
sospettava già da qualche tempo che nel tuo cuore ci fosse
Massimiliano.-
-Che situazione-, sospirai
con aria stanca.
–Non sono innamorata di lui.-
-E allora perché
non hai dormito stanotte?- mi
chiese Marco saccente.
-Dolori mestruali, okay?-
Lui arrossì di
botto. Avevo scelto una
risposta perfetta, di certo non si sarebbe messo ad indagare su
quell’argomento.
-Mi sembrava che il ciclo lo
avessi avuto
dieci giorni fa.-
Marti... A volte mi viene
proprio voglia di
farla fuori.
-No, quella era Amy-,
borbottai sicura.
-Adesso basta-, disse Marco
sempre più
imbarazzato. –Non sono cose che le orecchie di un ragazzo
dovrebbero ascoltare.-
Marti ed io ci guardammo per
un secondo poi
scoppiammo a ridere. Povero Marco, chissà cosa stava
pensando.
In quel momento mi resi
conto di quanto fosse
importante avere degli amici quando si stavano attraversando dei
periodi
difficili, e di quanto fosse fondamentale tenerli il più
lontano possibile dai
miei veri pensieri e sentimenti.
-Comunque ero venuto a dirvi
che stasera ci
sarà una festa-, disse Marco.
Smettemmo di ridere.
-Una festa? Dove?- chiesi
con ancora le
lacrime agli occhi per le risate.
-Al Living-,
rispose lui. –E’ la festa di compleanno di un mio
amico e mi ha chiesto di
invitare tutte le ragazze che conosco.-
-Non possiamo mica
presentarci alla festa di
compleanno di un ragazzo che neanche conosciamo, senza uno straccio di
regalo
per giunta.-
-Tranquilla. Le ragazze
entrano gratis insieme
al ragazzo che le ha invitate e non sono tenute a portare regali:
è un’idea del
mio amico… Vuole che ci siano molte ragazze, è un
tantino fissato anche se del
tutto innocuo.-
-Be’ una festa mi
ci vorrebbe proprio-, dissi
sorridendo.
-E tu che fai?- chiese Marco
a Marti.
Marti aveva sempre avuto
un’assoluta avversione
per le feste, ma soprattutto per la musica alta e il ballo; odiava
andare alle
feste di compleanno proprio per questo.
-A me non va di venire-,
rispose semplicemente.
Sapevo che avrebbe risposto
così.
-Dai Marti. Per una volta
che possiamo andare
ad una festa come si deve, che ti costa venire?-
Passai i successivi dieci
minuti a tentare di
convincerla in ogni modo, e alla fine cedette.
-Però non ho
alcuna intenzione di mettermi a
ballare.-
Su quel punto era sempre
stata più che categorica
e anche stavolta non aveva fatto eccezione.
La campanella
suonò e ci dirigemmo tutti e tre
verso l’entrata.
-Aspetta un attimo-, disse
poi Marco. –La tua
amica acida
dov’è finita?-
-Amy non è
acida-, dissi difendendola.
-Be’ le cose che
mi ha detto ieri sera non
erano proprio dolci.-
-Se ti ha parlato
così è perché l’hai fatta
incavolare sul serio, in genere non offenderebbe neanche il suo peggior
nemico.- Lui mi fissò con uno strano sguardo.
-Comunque-, continuai,
–è a casa con la febbre.-
Varcammo la soglia e proprio
in quell’istante,
con la coda dell’occhio, notai che Massimiliano e Delia erano
pochi passi
dietro di noi.
Sapevo che non avrei mai
dovuto farlo, che
eravamo tornati ad essere due sconosciuti, ma non riuscii a resistere:
mi
voltai con calma e incrociai lo sguardo di lui. I suoi occhi verdi mi
fecero salire
la pressione alle stelle mentre a stento ero riuscita a non arrossire.
D’altra
parte lui mi fissava con sguardo severo e pieno di risentimento.
Cominciai a preoccuparmi per
davvero. Nonostante
i suoi occhi trasudassero odio quello sguardo per me era tremendamente
attraente.
Una cosa era chiara: stavo
uscendo fuori di testa.
Una volta in classe Marti ed
io ci sedemmo al
nostro posto, in attesa che la professoressa Gisella Lubelli facesse il
suo
ingresso in classe.
Su questa professoressa non
c’è tanto da dire.
Da giovane doveva essere stata la tipica brava ragazza. Scuola privata,
genitori facoltosi, laureata con il massimo dei voti in storia e
filosofia, in
più aveva superato in modo brillante il concorso a cattedra
per accedere
all’insegnamento, aveva sposato un uomo benestante e con un
buon lavoro e dal
marito aveva avuto tre figli: la donna perfetta insomma. Gentile, dolce
e anche
spiritosa se ci si metteva.
Certo perfino lei quando si
arrabbiava diventava
una furia. Era raro vederla uscire fuori dai gangheri e proprio per
questo se
lo faceva era meglio restare a distanza di sicurezza, non
perché fosse capace
di chissà quali torture, semplicemente usava lo strumento
più micidiale che ci
potesse essere nel mondo della scuola: il senso di colpa. Ti faceva un
discorsetto così chiaro e sensato che riusciva a farti stare
male e a farti
sentire l’ultimo essere dotato d’intelligenza sulla
faccia della Terra che alla
fine non potevi non darle ragione.
Come se queste
qualità non la rendessero già
invidiata, era anche una bella donna: alta, fisico slanciato, capelli
biondi
non molto lunghi che le ricadevano in stupendi ricci sulle spalle e
luminosi
occhi azzurri, per non parlare del piccolo viso dolce e delicato il che
la
rendeva agli occhi degli altri molto più giovane di quanto
in realtà non fosse.
A volte era un libro aperto,
altre volte
chiusa come il riccio di una castagna, teneva tantissimo alle sue
materie e al
fatto che i suoi alunni le apprendessero nel migliore dei modi.
Certo non eravamo mai
riusciti a capire con
precisione i suoi metri di giudizio, ma a parte questo la Lubelli
era una
professoressa meravigliosa.
Entrò in classe
mentre mettevamo i libri di
storia sui banchi.
-Buongiorno-, disse con un
dolce sorriso.
Rispondemmo un po’
in ansia. Il giorno prima
aveva detto che avrebbe interrogato e quando lo diceva non
c’era scampo.
Si tolse con calma il
foulard color pastello
che avevo intorno al collo e si ravviò i capelli con un
veloce gesto della
mano.
Prese il registro di classe.
-Ci sono assenti?-
Non ce n’erano,
eravamo tutti pronti ad
affrontare il nostro destino.
Scrisse qualcosa sul
registro e prese quello
personale.
-Allora… Avevamo
detto che oggi avremmo fatto
qualche verifica, vero?- chiese con calma.
Un brusio di arrendevole
assenso si sollevò dalla
classe.
-Bene, poi vedremo di andare
un po’ avanti anche.-
Prese la sua penna e
cominciò a scorrere i
nomi sul registro. In genere aveva un metodo molto preciso di
interrogare: chiamava
o chi non aveva voto, o chi doveva riparare a qualche insufficienza, o
ancora
chi aveva un voto piuttosto datato. Quindi, almeno con lei, un minimo
di calcoli
ce li si poteva fare.
Mi sentivo abbastanza
tranquilla, ero stata
interrogata la settimana precedente perciò non ero a rischio
“nomination”.
-Allora, Christian,
parliamo… della situazione
dell’Italia alle soglie della Prima Guerra Mondiale?- disse
rivolgendo lo
sguardo verso il mio compagno di classe che stava seduto proprio
davanti a me.
Il suo modo di porre le
domande era in grado
di farti venire un ictus. Inserire il nome dell’interrogato
nella frase non era
un bel modo per dirti che ti stava per fregare su tutta la linea.
-Ehm…-, fu la
risposta monosillabica di lui.
Christian Corradi: il
ragazzo più fico
dell’universo, almeno secondo lui.
Ultimo figlio di tre e unico maschio era stato viziato fino
all’inverosimile.
Faceva discorsi assurdi, fumava come una ciminiera e vestiva sempre
alla moda.
Era arrogante, con una repulsione assoluta verso il rispetto e
l’educazione,
tendeva a litigare persino con il suo riflesso nello specchio, dove
prima o poi
ci sarebbe caduto dentro come era successo a Narciso con il suo volere
baciare
la propria immagine riflessa nel lago.
Dato che a causa del suo
egocentrismo tutto
questo non era sufficiente per attirare l’attenzione su di
sé, evitava accuratamente
di studiare e discuteva con i professori un giorno sì e
l’altro pure.
-Avanti, cosa ti ricordi?-
chiese la
Lubelli cercando di incoraggiarlo
a continuare.
Christian riuscì
a mettere due parole in
croce, un po’ cercando di leggere qualche frase dal libro, un
po’ sforzandosi
di ricordare quello che aveva sentito dire durante le interrogazioni
precedenti.
Alla fine era riuscito a
racimolare un quattro
e mezzo.
Non ne sembrava per niente
sorpreso, ma la
cosa peggiore era la totale mancanza di delusione che lo permeava: per
lui c’era
ancora tempo per recuperare un brutto voto.
Solo che non si rendeva
conto che gli esami si
stavano avvicinando pericolosamente e se avesse continuato
così non avrebbe
fatto molta strada.
Davide, che era il suo
compagno di banco, si
girò verso me e Marti. Naturalmente il suo sguardo era
rivolto alla mia amica,
ma lei non sembrava avere intenzione di alzare gli occhi dal suo libro
di
storia. Povero Davide.
La Lubelli,
archiviata la penosa interrogazione di Christian,
aveva cominciato a spiegare un nuovo argomento.
Era davvero
un’ottima insegnate, e il suo modo
di spiegare mi piaceva tanto. Anche se, a dire proprio tutta la
verità, i primi
giorni in cui l’avevamo conosciuta, quasi tre anni prima,
avevamo subito
pensato che le sue spiegazioni fossero di una noia mortale. Non si
riusciva a
seguirla, perché faceva un’infinità di
collegamenti e passava da un argomento
all’altro con una grande maestria, essendo sempre in grado
alla fine di
ritrovare il filo del discorso principale. Ma passati i primi tempi
avevamo
capito perfettamente come andarle dietro e ormai non avevamo
più alcun tipo di
problema.
Improvvisamente sentii il
cellulare nella mia
tasca vibrare. Cercai di non sussultare e stando attenta a non farmi
vedere lo
presi: notai un sms nella posta in arrivo.
Quando vidi che era di
Marco, lo aprii con un
leggero moto di curiosità.
I primi tempi in cui eravamo
diventati amici
era solito mandarmi una marea di messaggi durante le lezioni, ma io non
gli
rispondevo perché non volevo essere distratta,
così gli avevo detto chiaro e tondo
che quelle sue attenzioni mi infastidivano e aveva smesso.
Era la prima volta da quasi
un mese che me ne
mandava uno. Chissà cosa voleva.
Esci con una scusa, ti
devo parlare subito…
I puntini di sospensione non
erano un buon
segno con lui: stavano a significare che il suo discorso sarebbe stato
lungo e
mi avrebbe sottratto moltissime energie per riuscire a farlo tacere.
Alzai la mano di scatto
cercando di non
apparire troppo ansiosa di uscire dall’aula mentre Marti
rimase un attimo
interdetta dal mio gesto.
-Sì, Valeria?-
chiese la
Lubelli notando la mia mano.
-Potrei andare in bagno?-
-E’ proprio
urgente?-
-Sì,
professoressa-, borbottai con aria
scocciata. Se glielo stavo chiedendo nel bel mezzo di una spiegazione
doveva
per forza essere urgente, considerando che non facevo assolutamente
parte del
Club “Amici del Fumo” che si stabilivano nei bagni
almeno cinque o sei volte al
giorno per fumare. Li odiavo, ogni volta che entravi in bagno sentivi
una puzza
di sigaretta incredibile e sugli ultimi bagni vedevi aleggiare una
strana e
minacciosa nuvola grigia.
-Vai pure allora.-
Mi alzai con calma e mi
diressi verso la porta
ma appena la aprii vidi che alla mia sinistra c’era Marco con
la schiena poggiata
al muro.
Per poco non mi venne un
colpo; se lo avesse
visto qualcuno avremmo passato parecchi guai.
Chiusi subito la porta alle
mie spalle.
Pensavo che mi avrebbe
aspettato vicino ai
bagni o alle macchinette il che sarebbe stato decisamente meno
rischioso.
-Che ci fai qui?- bisbigliai
con un filo di
voce.
-Vieni con me-, mi
afferrò la mano e mi
costrinse a seguirlo.
Entrammo nella classe
accanto alla mia. Era vuota.
-Sono scesi a fare
educazione fisica-, disse
lui mentre chiudeva la porta. Doveva aver notato il mio sguardo
interrogativo.
-Posso sapere che vuoi?-
chiesi incrociando le
braccia. –Cos’è tutta questa urgenza?-
-Che sta succedendo tra te e
Massi?-
Quella domanda
così secca e improvvisa mi fece
sentire tremendamente a disagio.
Arrossii di colpo e abbassai
lo sguardo: atteggiamento
colpevole, ma non avevo la forza per reagire in un modo diverso.
-Che vuoi dire?-
-Lo sai perfettamente cosa
voglio dire-, ribatté
lui serio. –Poco fa Massi mi ha detto che non ha
più intenzione di rivolgerti
la parola e che tu sei d’accordo. Ha detto, cito
testualmente, “almeno su una
cosa siamo concordi io e quella vipera, non potremo mai essere
amici.”-
Sentii come una strana
pugnalata al cuore, ma
da uno come Massimiliano c’era da aspettarsi una reazione di
quel tipo. Dopotutto,
forse, me l’ero anche meritato quello che stava succedendo,
così la prossima
volta ci avrei pensato due volte prima di prendermi una sbandata per un
ragazzo
così idiota.
-Se Draco ti ha
già spiegato tutto, non
capisco cosa adesso tu voglia sapere da me-, dissi con aria
più calma mentre, in
realtà, stavo solo cercando di celare la mia angoscia.
-Voglio sapere come diavolo
ti è venuto in
mente di troncare così nettamente i rapporti con Massi.-
-Di quali rapporti stai
parlando?- chiesi
irritata. –Noi due non abbiamo mai avuto nessun tipo di
rapporto. Ci siamo
sempre odiati, o per lo meno, io l’ho sempre odiato mentre
lui non era neanche
a conoscenza della mia esistenza, quindi non ho troncato proprio un bel
niente.-
-Il tuo cuore la pensa come
la tua
linguaccia?-
Mi fissava con
serietà. Aveva centrato il
punto meglio di un sicario con la sua vittima.
-Il mio cuore in questo
momento è impegnato a
pompare il sangue nel mio apparato circolatorio, non ha il tempo per
mettersi a
pensare.-
-Smettila di comportanti
come una stupida
bambina orgogliosa e confessa una volta per tutte quello che provi
veramente!-
Lo guardai negli occhi per
diversi secondi: era
determinato, era sicuro di quello che diceva, ma la cosa peggiore era
che aveva
maledettamente ragione. Il mio orgoglio mi stava frenando come
un’ingombrante
zavorra.
Svelare i miei sentimenti a
voce alta avrebbe
significato ammettere che in tutti quegli anni non avevo visto le cose
con
chiarezza, che ero stata accecata dall’odio nei confronti di
Massi da non
capire quanto mi stavo sbagliando.
Il mio orgoglio non mi
permetteva di essere
completamente sincera, e la rabbia di Marco non avrebbe cambiato la
situazione.
Lui continuava a fissarmi,
ma io non mi decidevo
né a smentire né a dargliela vinta.
-Cosa vuoi che ti dica, eh?-
ormai ero
praticamente furiosa. Era inammissibile che un ragazzo che conoscevo
solo da un
mese si immischiasse in quel modo nella mia vita. –Vuoi che
dica che sono
innamorata pazza di Draco?-
Marco mi guardava sorpreso.
Era rimasto basito
a causa del mio sguardo duro e senza sentimento.
-Non posso dirlo…
perché non sarebbe la verità.-
Era inutile. Già
ammettere una cosa del genere
con me stessa era stato difficile, farlo con Marco era assolutamente
impossibile.
-Voglio solo che tu sia
sincera-, cominciò lui
con calma. –Qualunque cosa dirai io ti crederò.
Quindi, se sei proprio sicura
di quello che hai detto poco fa, guardami dritto negli occhi e
ripetilo. Se lo
farai giuro che non ti darò più noie con questa
storia.-
Una via
d’uscita finalmente, bastava così poco
per essere libera?
Sarebbe stato anche fin
troppo facile, avrei solo
dovuto ripetere, come una specie di litania, le parole che avevo
pronunciato
pochi secondi prima guardandolo negli occhi.
-Me lo prometti?- chiesi
tanto per essere
certa che mi avrebbe lasciato in pace.
Fidarsi è bene,
non fidarsi è meglio. Conoscendolo
non ero del tutto sicura che avrebbe mantenuto la parola, era meglio
mettere
tutti i puntini sulle i.
-Lo prometto.-
Meglio di così
non poteva andare.
Fissai il mio sguardo nel
suo e mi preparai a
parlare.
I suoi occhi azzurri mi
scrutavano severi
mentre i miei cominciavano a cedere cercando una via
d’uscita: era la prima
volta che sentivo di non riuscire a reggere il suo sguardo.
Non dovevo rinunciare. Presi
un respiro e lo
fissai con più intensità.
Era il momento.
-Io…-, cominciai.
–Io non sono… non…-
Perché non
continuavo? Che mi stava prendendo?
Sentivo tutte le difese che
avevo innalzato
cominciare a cedere sotto il peso della verità che lottava
per uscire fuori. Il
muro che avevo messo intorno ai miei sentimenti si stava
improvvisamente
sgretolando, ed era tutta colpa di quegli occhi azzurri. Non ero mai
riuscita a
mentire a quegli occhi, neanche in una situazione così
decisiva.
-Maledizione!- imprecai.
Vidi uno strano sorriso
dipingersi sul volto
di Marco.
-Problemi?-
-Oh, sta zitto!- esclamai
prendendo la
direzione della porta per non fargli notare il rossore che si stava
diffondendo
sulle mie guance.
Avevo quasi posato la mano
sulla maniglia
quando sentii una mano afferrarmi il polso.
Mi voltai con calma ed
incontrai ancora una volta
quei dannati occhi azzurri: erano talmente belli e luminosi che rimasi
un
secondo senza fiato.
-Che
c’è?- chiesi stizzita.
-Non dimentichi di dirmi una
cosetta?-
-Devo tornare in classe-,
dissi sbrigativa. –La Lubelli mi
avrà dato per
dispersa a quest’ora.-
-Non cercare di cambiare
argomento-, mi ammonì
lui sorridendo.
Lo guardai per qualche
secondo indecisa sul da
farsi. Alla fine non ci fu molto su cui riflettere, mi sembrava
insensato e
assolutamente inutile continuare a negare.
-Hai ragione, va bene?-
cominciai senza guardarlo.
-Quindi lo ami.-
-Sì, accidenti-,
esclamai guardandolo. –Adesso
lasciami!-
Lui strinse leggermente la
presa prima di mollarla.
-Cosa intendi fare ora?-
-Un bel niente-, risposi
decisa.
-Ma…-
-Secondo te che dovrei fare?
Andare da lui e
dirgli la verità? Certo, come no. Così mi
prenderà in giro fino alla prossima
era glaciale, per non dire che potrebbe prenderlo per uno scherzo.-
-Ma…-
-Smettila con questi ma-, dissi abbassando lo sguardo.
–C’è poco da fare. Lui ha già
una
ragazza, una bomba di ragazza. Inoltre non credo che potrebbe mai
ricambiare i
miei sentimenti, perciò l’unica cosa che posso
fare è cercare di togliermelo
dalla testa.-
Sentivo il suo sguardo fisso
su di me, ma non
avevo il coraggio di incontrarlo.
-Non mi sembra giusto, in
questo modo non
farai altro che soffrire.-
-Non ti hanno detto che la
vita non è mai
giusta?- risposi con un sorriso amaro. –Lo so che non
sarà facile, ma non ho
paura del dolore. Voglio solo riavere la mia vita anche a costo di
soffrire, e
finché Massimiliano Draco non sarà lontano anni
luce dai miei pensieri e dal
mio cuore non potrò mai sentirmi completamente libera.-
Rimanemmo in silenzio per
diversi secondi.
La campanella
suonò e ciò mi ricordò che
l’ora
successiva avevo la Bianchi,
non potevo continuare a starmene là dentro. Senza contare
che la classe scesa a
fare educazione fisica sarebbe ricomparsa da un momento
all’altro.
-Hai litigato con lui solo
per dimenticarlo
quindi.-
-Già-, risposi
sempre con lo sguardo basso.
–Più gli sto lontana meglio è. Se poi
lui mi odierà sul serio la faccenda
diventerà sempre più facile. Si tratta solo di
lasciar trascorrere un po’ di
tempo.-
-Ne sei davvero convinta?-
mi chiese con tono
preoccupato.
-Certo-, risposi guardandolo
finalmente negli
occhi. –Non sono del tutto sicura che i miei sentimenti siano
così intensi. E’
possibile, anzi probabile, che si tratti solo di una cotta passeggera e
a
questo proposito…-
Il mio tono era diventato
tremendamente serio.
-… ti prego di
non dire a nessuno quello che
hai scoperto. Finché i miei sentimenti resteranno sepolti
sarà più semplice
affrontare tutta questa situazione. Neanche Marti ed Amy devono sapere
la
verità.-
-Guarda che lo hanno capito
da un pezzo-,
disse lui divertito.
-Lo so, ma non hanno avuto
la mia conferma-, risposi.
–Quindi la loro
rimane solo una teoria senza fondamento.-
-Come vuoi. Allora ti
prometto che non ne farò
parola con nessuno.-
-Grazie-, dissi un
po’ più sollevata.
Uscii da quella classe e
rimasi per un attimo
ferma. Non sentivo nulla e non vedevo nulla, avevo solo voglia di
rintanarmi
sotto le coperte del mio letto e di rimanerci fino a quando quella
brutta
storia non si fosse risolta.
Sapevo che non sarebbe stato
facile
dimenticare Massimiliano, eppure ero cosciente di doverci almeno
provare. Non
potevo rischiare di passare la vita a desiderare qualcuno che non avrei
mai avuto.
***L'Autrice***
E anche questo capitolo è giunto alla fine... xD
Allora? Che cosa ne pensate di tutta questa storia, vi sto
ingarbugliando abbastanza le idee? E ancora non avete letto nulla, il
bello deve venire... ^^ Comunque come avete visto sembra proprio che
Massi stia sul serio con Delia, anche se il motivo è ancora
oscuro (e non sperate che ve lo dica io... muahahhaha! xD).
Comunque il prossimo capitolo dovrei riuscire a postarlo in
settimana, dipende da quanto tempo mi prenderanno le lezioni e lo
studio. Senza contare che sto anche scrivendo il sequel de Il Figlio
della Prof, e anche per quello mi ci vuole tanto impegno... ^^
Come al
solito rubo solo qualche riga per ricordare che questa storia ha anche
un Forum e
un gruppo su Facebook
(a proposito, se qualcuno vuole aggiungermi su Facebook trovate il link
nella mia pagina autore, oppure cercate Scarcy Novanta...
Ringraziamenti:
just_love_me:
Tranquilla per l'altra volta, non era assolutamente una figura di
m***a... xD Non ti prendo per maniaca, anzi mi fa piacere che
l'entusiasmo per la mia storia ti porti a dire cose così...
^^ Be' sono contentissima che questa storia ti piaccia più
dei libri di scuola, è davvero una grande soddisfazione. ^^
Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto. Grazie mille per aver
recensito e per tutti i complimenti che mi hai fatto. Un bacio!
_Caline:
No, non fanno la pizza al metro? Che peccato, è
buonissima... xD Sì, Delia è proprio un bel
problema, e non si risolverà tanto in fretta... ^^' Sono
contenta che ti piacciano i colpi di scena, perchè ti
assicuro che in questa storia non mancano e non mancheranno in
futuro... xD Hai detto bene, il cammino sarà davvero lungo e
tortuoso per la nostra Vale, ma non è il caso di disperare,
in un modo o nell'altro si sistemerà tutto... forse... xD
Grazie davvero infinite per tutti i complimenti che mi fai e per tutto
ciò che mi hai scritto. Un bacio!
Adaliah:
Purtroppo in questo capitolo la situazione non si è chiarita
più di tanto, e non posso prometterti che accadrà
tanto presto... ^^' Delia è un elemento di disturbo che non
sarà facile da eliminare (ovviamente non fisicamente, non
c'è nessun omicidio... ahhaah xD). Diciamo che la
professoressa D'Arcangelo si chiarirà molto di
più con il POV di Massi, questa storia è comunque
scritta dal punto di vista di Vale che non potrà mai
conoscerla più di tanto... ^^ Grazie mille per la
recensione. Un bacio!
ShadowOfTheWind:
E facciamo questo enorme applauso a Vale che finalmente ha capito! xD
Non ti posso dire come mai Massi e Delia stanno insieme, lo si
scoprirà con il tempo, ti dico solo che la strada
sarà molto lunga e tutta in salita per Vale... ^^' Spero di
non averti fatto aspettare troppo per questo capitolo ma il tirocinio
mi ha uccisa questa settimana...ç___ç Grazie
mille per la recensione e per tutte le tue meravigliose parole. Un
bacio!
mary74:
Ciao, sono contenta che tu abbia deciso di cominciare a leggere questa
storia... *-* Grazie per aver letto anche Sunbeam e Mistaken (mi
dispiace di non aver più aggiornato ma per il momento non ho
ispirazione per quella storia e i miei impegni mi impediscono di
provare a continuarla... ç__ç) Sono contentissima
che i personaggi e la storia ti stiano intrigando e spero che anche
questo capitolo ti sia piaciuto. xD Grazie mille per la recensione e
per tutti i complimenti che mi hai fatto. Un bacio!
EnergyAir:
E sì, ormai la vita tranquilla è andata.
Però meglio così, no? ahhahah xD Vale
è forte e dovrà sopportare ancora molto e molto
altro... Ma vedrai che alla fine ne varrà la pena, forse...
xD Delia e Massi stanno insieme e anche il motivo non è
ancora chiaro vedrai che piano piano tutti i tasselli andranno al loro
posto. ^^ Be' diciamo che ci sarà anche un altro attacco di
Amy e Marti ma rimane il fatto che sono amiche Vale quindi si
comporteranno da amiche... xD Grazie mille per la tua recensione e per
tutte le tue parole Minù... ^^ Spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto, e scusa se ti ho fatto aspettare. Un bacio!
4lb1c0cc4:
Sono contenta che tu stia leggendo la mia storia e cha abbia trovato un
po' di tempo per recensire, grazie mille... *-* Be' Vale è
un po' lenta, ma lo è stata semplicemente perchè
l'orgoglio le impediva di vedere i suoi veri sentimenti. xD Comunque lo
so che nella Margherita non ci va l'origano ma da me in qualche
pizzeria lo mettono, e a me piace tantissimo... xD Grazie per avermelo
fatto notare però. xD Grazie ancora per la recensione e
spero davvero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Un bacio!
Lione94:
Sei la benvenuta! Sono contentissima che tu abbia deciso di cominciare
a leggere questa storia. Sì, in effetti con la casa editrice
non è andata bene, ma pazienza. Sono comunque felice che la
mia storia abbia un posto qui su efp, dove tanta gente la possa
leggere... ^^ Diciamo che Massi e Marco sembravano fighi agli occhi di
Vale, ma solo perchè non li conosceva. Spesso tendiamo a
giudicare le persone solo da di fuori per poi scoprire, conoscendole,
che sono completamente diverse da come le avevamo giudicate. Massi e
Marco sono stati l'esempio che ho voluto portare io di questa tendenza
che abbiamo noi umani... ^^ Fai bene a non leggere la ragazza delle
macchinette, ci sono molti spoiler già dal primo capitolo e
secondo me è un peccato rovinarsi la sorpresa... Anche
perchè più avanti si andrà e
più sorprese ci saranno, te lo garantisco... xD La
D'Arcangelo è ancora un personaggio da scoprire, ma lei si
capirà meglio quando avrò pubblicato gli altri
capitoli del POV di Massi... ^^ *-* Oddio, hai letto anche Sunbeam?!
Sono così contenta che ti sia piaciuta, e spero di aver
ringraziato la tua amica (non so se all'epoca mi aveva lasciato qualche
recensione) ma se magari non la conosco ringraziala da parte mia... ^^
Grazie mille per avermi lasciato questa recensione stupenda e per tutti
i complimenti che mi hai fatto. Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto. Un bacio!
momi87:
Le delucidazioni arriveranno più avanti, tranquilla... xD Ma
per il momento il motivo per cui lui e Delia stanno insieme non si
saprà... xD Lo so, sono cattiva ma se vi dico tutto poi vi
rovino la sorpresa... xD Non posso rivelarti il futuro di Marco,
l'unica cosa che posso assicurarti è che lui e Vale
restaranno amici... xD Grazie davvero per la recensione e per tutti i
complimenti che mi hai fatto... Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto. Un bacio! ^^
Penny Black:
Be' diciamo che Vale è fortunata sotto molti punti di vista,
anche solo il fatto che Massi e Marco siano andati a casa sua la dice
lunga... Io pagherei per avere due fighi del genere sotto il mio stesso
tetto anche solo per qualche minuto... xD Marco era innamorato di Vale,
solo che era un amore dettato dalla novità. Una ragazza che
non cadeva ai suoi piedo lo attraeva e lo incuriosiva, poi conoscendola
i suoi sentimenti sono cresciuti ma allo stesso tempo, capendo di non
essere ricambiato, ha deciso di non insistere e di farsela passare...
^^ Credimi, Vale sarà sempre confusa, è davvero
una ragazza incasinata che difficilmente si rende conto delle cose
pensando che non possano essere vere o che sia impossibile che
accadano. Non è una ragazza, è un enigma
vivente... Ma sono contentissima di aver reso la sua confusione... xD
Delia è Delia, dubito che in questo momento ci sia un
aggettivo per descriverla, ma andando avanti con la storia la parola
per definirla spunterà fuori, tranquilla... xD La pizzeria
è fantastica, e fanno una pizza che è la fine del
mondo... Ci andavo spesso quando abitavo a Lecce... ^^ Amy per il
momento non si capisce più di tanto, ma andando avanti con
la storia anche i suoi comportamenti appariranno molto più
chiari. ^^ Neanche io reggo l'italiano rovinato dall'accento inglese,
da quello americano poi è anche peggio. xD Sono davvero
contentissima che la storia ti stia piacendo e spero che anche questo
capitolo ti abbia soddisfatta. Grazie mille per la tua recensione
bellissima e per tutti i complimenti che mi fai. Un bacio!
Eky_87:
Tranquilla per la recensione dell'altro capitolo, l'importante
è che tu alla fine lo abbia visto e letto...^^ Be' diciamo
che Massi e Delia stanno insieme per un motivo, ma non posso dirti se
è per convenienza, per far ingelosire qualcuno, o magari
perchè si sono davvero innamorati... ^^ Però mi
piacciono molto le tue teorie, chissà se una di queste
è giusta oppure se il motivo è un altro... xD
Sono contenta che l'amicizia tra Marco e Vale ti piaccia, in effetti ho
pensato subito che fosse la giusta evoluzione del loro rapporto... ^^
Grazie mille per la recensione, e spero che anche questo capitolo ti
sia piaciuto. Un bacio!
kribja:
Ciao, dispiace molto anche a me che tutta la storia della pubblicazione
non sia andata bene ma non fa niente... Sono contenta di pubblicarla di
nuovo qui su EFP, e sono ancora più contenta che tutte voi
possiate leggerla... ^^ Le risposte che Vale dà a Massi non
so neanche io da dove vengono fuori, quando scrivo lei risponde da sola
senza che io mi sforzi... ahahha xD Lo so, sono un po' fuori di testa
ma sono fatta così... ^^' Massi è meraviglioso,
ancora non lo si è visto del tutto, il suo personaggio
è davvero davvero complicato, ma forse solo
perchè è Vale, che non lo conosce bene, a
raccontare la storia. Ad ogni capitolo si scoprono sempre cose nuove
riguardo il carattere del nostro Massi... ^^ Sì, la
D'Arcangelo è una persona molto curiosa, la si potrebbe
tranquillamente definire un'impicciona di prima categoria... xD Grazie
davvero per la tua recensione meravigliosa e per tutti i complimenti
che mi hai fatto (anche se come al solito non penso di meritarne
così tanti... ^^'). Grazie grazie grazie. Un bacio!
Sognatrice85:
Sì, Marco è molto perspicace... ^^ Anche in
questo capitolo lo è stato... xD In effetti Vale faticava a
capire cosa provava per Massi proprio a causa del suo orgoglio che le
impediva di aprire gli occhi. E' vero che sfogarsi non le farebbe male,
ma un tipo come Vale non trova semplice riuscire ad ammettere certi
sentimenti... Il suo problema è sempre e solo l'orgoglio...
xD E' fatta così la nostra Vale... xD Sono contenta che la
storia ti stia piacendo. Grazie mille per la recensione. Un bacio!
chiara84:
Be', sì. Marco è dolce, anche se stucchevole, ma
credo che il pregio sia saper ascoltare quindi per una ragazza diventa
naturale alla fine volerlo come amico...^^ Non posso rivelare come mai
Massi e Delia stanno insieme, i motivi potrebbero essere tanti e le
vostre teorie mi piacciono troppo per darvi anche un solo indizio al
riguardo... xD Spero mi perdonerete se non mi scucio più di
tanto... ^^ Sì, piazza Sant'Oronzo è bellissima,
è uno dei posti di Lecce che amo di più e sono
contenta che tu l'abbia vista dal vivo... xD Grazie davvero per la
recensione, sono così contenta che la storia ti stia
piacendo. Un bacio! *-*
sTar__:
Ciao, tutto bene grazie... xD Un po' stanca per lo studio ma tutto
sommato sono la solita pazza di sempre... ^^ Sono felice di averti dato
la possibilità di rileggere questa storia, ma soprattutto
sono contentissima che tu abbia deciso di rileggerla... xD Grazie mille
per la recensione e per tutti i complimenti che mi hai fatto. *-* Un
bacio!
rodney:
Ciao, sono contenta che tu sia riuscita a leggere tutti i capitoli...
xD Uhm, non so se essere contenta o no che tu non provi odio nei
confronti di Delia. Nei prossimi capitoli potresti anche cambiare
idea... xD Ma non dico altro, sennò ti rovino tutta la
sorpresa... xD Diciamo che Vale e Massi ne passeranno ancora tante, non
posso dirti con facilità quando avranno un attimo di pace...
^^' Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti. Sono
così contenta che la storia ti stia piacendo così
tanto... *-* Un bacio!
mohran:
Sono contentissima che l'evoluzione della storia ti stia piacendo
così tanto... xD Chi lo sa se tra Marco ed Amy
succederà qualcosa? ^^ Vedremo... xD Tranquilla, recensisci
quando vuoi, tanto io non mi muovo di qui. E poi per me l'importante
è che continui a leggere e che la storia ti piaccia, non fa
niente se non recensisci anche se questo tuo commento mi è
piaciuto davvero tantissimo... *-* Sì, il lagame d'amicizia
tra Vale e le sue amiche si sente davvero tanto, per me non
è stato difficile descriverlo visto che avevo davvero amiche
come loro... ^^ Be' Massi e Delia stanno insieme, anche se il motivo
per il momento non è noto... ^^ Potrebbero essere tanti e mi
piace quando i punti interrogativi nelle mie storie fanno partire le
vostre teorie... ahahah xD *-* Sono felicissima che tu riesca ad
immedesimarti così perfettamente in Vale e con tanta
facilità, alla fine era il mio obiettivo quello di
catapultare il lettore direttamente nella storia, lasciando perdere
descrizioni inutile e inondola di pensieri e discorsi (anche se magari
che hanno senso)... *-* Leggere le tue parole mi ha resa davvero
felice, grazie. Tranquilla, riesci ad esprimere benissimo quello che
pensi anche se scrivi di fretta (capisco che c'è anche una
vita oltre EFP... xD Io per prima sono sempre piena di impegni...
ç__ç). Grazie ancora per le tue parole, mi hanno
fatto commuovere. Anche perchè non penso di meritarmi
così tanti complimenti. Grazie Grazie Grazie. Un bacio!
sassenach:
Grazie per aver deciso di leggere la mia storia...*-* Sì,
diciamo che mi sono resa conto che il POV di Vale non era sufficiente
per spiegare tutte le sfaccettature di questa storia, per questo ho
iniziato a scriverla anche dal punto di vista di Massi...^^ Sono
davvero felicissima che la storia e i personaggi ti stiano piacendo
così tanto e spero che anche questo capitolo non ti abbia
delusa. Grazie! Un bacio!
selena_14:
Vabbe', ognuno ha le sue idee. Se Delia non ti sta antipatica mica
posso costringerti ad odiarla... xD Spero che il compito di greco sia
andato bene, io li odiavo! ç__ç Quindi
tranquilla, capisco perfettamente che tu non abbia avuto molto tempo
per recensire ma l'importante è che continui a leggere... xD
Grazie davvero per la recensione e per tutti i complimenti. Un bacio!
Miss Lellina23:
Non fa niente per la storia della pubblicazione, sono contenta di aver
ricominciato a pubblicare la storia qui su EFP, e sono ancora
più contenta che tu abbia deciso di leggerla.*-* Grazie
mille per la recensione, un bacio!
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