Quella notte passò velocemente e sembrava che il sole si
fosse coricato da poco quando i suoi primi raggi entrarono prepotenti nella
stanza di Bea.
“Accidenti! -imprecò- Ma gli elfi non potrebbero fare delle
tende che svolgano meglio il loro dovere?”. Il sole la colpiva in pieno il viso
come per esortarla ad alzarsi. Svogliatamente si alzò cercando di capire che
ore fossero. Doveva essere mattina presto:il sole sembrava essere sorto da
poco. Maledisse il fatto che si era bruciata qualche ora di sonno e uscendo
dalla stanza, attraversò un palazzo silenzioso per andare a fare una
passeggiata nel meraviglioso parco dell’Ultima Casa Accogliente.
Era veramente strano quello che era successo a lei e a
Lauren, trovarsi all’improvviso in un libro non era certo una cosa da tutti i
giorni. Ma in fondo lei aveva sempre creduto nella magia e affini e ora che
possedeva il bracciale che racchiude il potere dell’Acqua e della Terra le sue
credenze erano diventate realtà! Sentiva il potere pulsarle dentro e non era
mai stata meglio in vita sua: era diventata una Custode, una Creatura del
Cielo!
“Dama Bea come mai siete qui?”chiese una voce gentile.
Bea riconobbe subito il suo interlocutore
“Stavo solo facendo una passeggiata…Qui è così bello!E poi
chiamami Bea, Legolas”
“A che cosa stavi pensando?”domandò l’elfo sedendosi
sull’erba fresca e invitando la ragazza a fare altrettanto.
“A tutto e a niente! Sai è strano per me trovarmi qui,
eppure mi sembra anche così naturale…”disse sedendosi di fianco a Legolas.
“Ti sembra così naturale perché la tua casa dovrebbe essere
questa:tu sei una creatura della Terra di Mezzo!” rispose l’elfo.
“Già…Sono a casa!” disse Bea appoggiandosi al tronco
dell’albero ai piedi del quale si era seduta.
“Dannatissimo sole…Perché cavolo non puoi qualche ora di
sonno in più?” Anche Lauren aveva ricevuto un risveglio non richiesto
dall’astro nascente.
Si mise a sedere constatando che quello che le era accaduto
il giorno prima non era stato affatto un sogno. Si trovava in una stanza da
letto abbastanza grande e decisamente “elica”. Era una Custode e si trovava a
Gran Burrone. Non era cambiato niente dal giorno prima. Si alzò notando che nei
corridoi del palazzo non c’era nessuno, doveva essere molto presto.
“Laaaaaaauren!!!” un urlo ruppe il piacevole silenzio che
regnava sovrano nel corridoio che la ragazza stava percorrendo.
“Merry!Pipino!- disse facendo finta di sgridarli- possibile
che voi dobbiate sempre farvi sentire?”
Lauren si inginocchiò per guardare i suoi interlocutori
negli occhi
“Cosa ci fanno in giro degli hobbit come voi a quest’ora del
mattino?”
Pipino fece uno sguardo furbetto replicato immediatamente da
Merry.
“Ma è ovvio: andiamo alla ricerca di qualcosa da
mangiare!Vieni anche tu a fare colazione?”
La ragazza alzò sconsolata gli occhi al cielo “Possibile che
voi pensiate solo a mangiare? Comunque vi accompagno:sono in una profonda crisi
di astinenza da caffeina.”
“Sono spiacente ma credo che la crisi te la devi tenere: non
penso che gli elfi facciano uso di caffè!” disse Merry con il fare di uno che
la sa lunga.
“Oh Jesus!” sospirò Lauren.
Quella mattina la compagnia dell’Anello al completo venne
convocata dal re Erlond.
“La vostra partenza è ormai prossima. Prima vorrei però
illustrare lo scopo della missione ai due nuovi membri Bea e Lauren!”
Le due amiche si lanciarono un occhiata d’intesa ed
iniziarono a parlare:
“Tre anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo
che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor
rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste
morte attende,
Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia
tetra
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera
scende.
Un Anello per domarli, Un Anello per
trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio
incatenarli,
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa
scende."
Lauren continuò da sola “In pratica dobbiamo fare un piccolo
viaggio verso Mordor e far buttare a Frodo l’Unico nelle fauci del Monte Fato…”
“…Chiaro,no?” concluse Bea.
Uno stupitissimo Aragorn ruppe il silenzio che si era
formato nella sala “Sembra non sia rimasta del tutto obliata la vicenda
dell’Anello!”
“E’ giunta l’ora della vostra partenza!-proclamò Elrond che
assieme agli abitanti di Gran Burrone stava guardando la compagnia partire-
Addio e abbiate animo sereno. Che vi accompagni la benedizione degli Elfi,
degli Uomini e di ogni Popolo Libero della Terra di Mezzo!”
Dei canti elfici si diffondevano nell’aria accompagnando gli
undici membri della compagnia dell’Anello.
Gandalf apriva quella che sembrava una piccola processione,
seguito da Legolas e Aragorn. Leggermente più indietro stavano i quattro hobbit
scortati da Gimli e Boromir mentre chiudevano il corteo Bea e Lauren che
trascinava con sé il pony Bill. Abbandonarono la Via subito dopo il Guado del
Bruinen e proseguirono attraverso piccolo viottoli.
Elrond aveva fornito loro abiti pesanti che a stento però li
proteggevano dal freddo vento che proveniva dalle montagne a oriente. Solo la
Custode Lauren sembrava perlopiù immune alle sue spire, tanto che certe volte
tentava di deviare le correnti di modo che non infastidissero i suoi compagni.
Quando giunsero a Caradhars le condizioni del tempo
peggiorarono notevolmente. Una fitta neve cadeva sulla compagnia rallentandone
il passo.
“Il Nemico ha strani poteri: nel mio paese si dice che sia
in grado di comandare le tempeste, ma solo nelle Montagne dell’Ombra!”
“Il suo braccio è diventato lungo” sentenziò Gandalf.