Sonetto del dolce
lamento
L’Estate volge al termine, ma gli scherzi del vento di
Scirocco portano una brezza calda che rievoca il respiro del mare.
Le tende bianche, illuminate dalle prime luci
dell’alba, si gonfiano come le vele di piccolo legno, che navighi in equilibrio
sulla linea di un ipotetico orizzonte.
Due corpi nudi sono distesi in candide lenzuola,
ancora intrise dell’odore della passione, che la notte stellata non ha avuto
l’ardire di portare via.
Il ragazzo dai capelli color dell’oro dorme placidamente,
cullato dai suoi sogni. Il giovane dai capelli rubini, al contrario, non
riesce a concedersi riposo. E’ preda di tormentosi pensieri, che si frangono
sulla coscienza come onde gravide di tempesta violenta.
Si siede nel voluttuoso talamo dove è stato consumato
l’amore, abbandonandosi alla riflessione.
I pensieri su Mihael
bruciano e si dissolvono nella sua mente, come il fumo della sigaretta che
stringe tra le labbra.
Temo di perdere la
meraviglia dei tuoi occhi,
fissi e decisi come di statua e
la perfezione marmorea del tuo
volto,
che non si sgretola, come pietra
viva, dinanzi le difficoltà.
Temo di non rivivere mai più questi
momenti con te.
Temo di non sentire mai più la cadenza che,
di notte, quando dormi al mio fianco,
mi posa sulla guancia
la rosa solitaria del tuo respiro.
Lo scoramento tormenta e permea l’animo del giovane
Mail.
Aspira il fumo dal cilindretto di tabacco, che brucia
inesorabile: arde, come la sua essenza interiore.
I suoi occhi, ora cupi, come il verde del muschio che
si aggrappi disperato al tronco sferzato dal freddo, si posano sulla chioma
bionda che, simile a grano d’estate, si riversa scomposta sul cuscino, mentre i
primi raggi autunnali dell’astro mattutino la illuminano, dipingendo un disegno
di luci ed ombre dorate, su quei capelli che, nella loro serica seduzione,
paiono i fili del destino che leghino Mail al suo compagno.
La nostra vita è come il mare sempre
in tempesta
ed io temo
di essere, lungo questa riva, un tronco spoglio,
immeritevole di starti accanto.
Mi sento succhiare dal mare delle
emozioni e seccare dalla salsedine dei dubbi,
e quel che più
m'accora è non avere il fiore della
vita da offrirti,
polpa vitale o idee nuove, duttili e
plasmabili come argilla.
Ho solo l’amore, ma temo che ciò non
possa bastare per te.
Sono solo Mail, un ragazzo solo,
come il verme di questa sofferenza.
Un respiro più intenso, Mihael si volta, mostrando il
viso al suo amante. Dorme ancora sereno, vinto dall’abbraccio di Morfeo. La
cicatrice sul volto, in parte coperta da seriche ciocche, non deturpa la
bellezza immota di quel viso senza tempo. Le labbra sottili, dischiuse in un
lieve arcuarsi, invitano la bocca di Mail ad unirsi a loro in una seducente
danza.
Quelle labbra morbide come piume hanno più volte
invocato il suo nome quella notte, hanno più volte ansimato di piacere, hanno
più volte baciato la sua bocca ed esplorato avide il suo corpo.
Mail vorrebbe sfiorarle, ma ammirare il suo amato così
sereno è visione tanto paradisiaca, rara e preziosa al suo cuore, da preferire
il silenzio dei gesti, pur di non destarlo e sciogliere, così,
quell’incantesimo di pace.
Oh Mihael,
se sei tu il mio tesoro seppellito,
la meta tanto agognata dopo una vita
di sofferenza,
se sei la
mia croce e il mio fradicio dolore,
se sei la mia salvezza e il mio
peccato,
la mia dannazione e la mia estasi
se io sono il cane e
tu il padrone mio…
“Smettila…”
Una voce strascicata rompe il silenzio della stanza, fino a quel momento
disturbato solo dal frusciare delle tende.
Mail è convinto che il giovane si riferisca alla
sigaretta, che con il suo lezzo sta impregnando l’aria e le lenzuola. La preme
contro il fondo annerito di un posacenere, rammaricandosi di non poter
spegnere, con altrettanta decisione, anche le proprie incertezze.
Mentre si allunga verso il comodino, per deporvi
l’oggetto incriminato, in modo inaspettato, ma piacevole, sente la calda mano
dell’amato posarsi sulla sua schiena e, lentamente, risalire sfiorandolo con la
punta delle dita.
A quel tocco, brividi di piacere si irradiano dalla
spina dorsale ed i fasci di nervi celeri portano le loro scariche di lussuria
in ogni angolo remoto del suo corpo.
La mano esperta solletica la sua nuca, per poi
tuffarsi nei capelli rossi, proprio come un padrone che giochi con il suo cane,
premiandolo con delle dolci carezze ad un compito ben svolto.
Afferrando saldamente la chioma scarlatta, Mihael tira a sé la testa dell’altro, senza dolenza ma con
decisione, invitandolo a distendersi sul suo petto.
Come una musica, Mail percepisce il cuore dell’amato
battere un ritmo regolare. Avrebbe sacrificato qualunque cosa, pur di sapere
con assoluta certezza che quel cuore battesse solo per lui.
Un ironico sorriso increspa le labbra di Mihael, scoprendo una chiostra di denti perfetti. Ride. Ha
intuito gli sciocchi pensieri del suo amante, consapevole del terribile errore
che egli commette perdendosi in simili elucubrazioni.
Un sussurro giocoso, come di Eros fanciullo, eppur
maschio: “Ma quando capirai che ti amo?”
Adesso! Ora!
Ora, che il tesoro del tuo
cuore è emerso dagli abissi dell’anima tua,
ti prego,
non farmi perdere ciò
che ho raggiunto,
guarisci il mio mare di disperazione con le acque del tuo fiume
di passione.
Come un albero che, per sopravvivere
al rigore dell’Inverno,
si spoglia della sua natura
floreale, anch’io ho rinunciato a tutto pur di averti ed ora, con le foglie
dell'Autunno mio ormai perse,
posso donarmi interamente a te, solo
con la mia più nuda essenza.
Non credermi impazzito!
Sono solo Mail.
Sono solo un ragazzo.
Sono solo innamorato.
Note
d’Autore.
Questo sonetto, ghermito alla penna di Garcia Lorca, (Come una marea era tratto dall’omonimo componimento
di Pablo Neruda) è nato tanto dalla fantasiosa mente di Redseapearl
quanto dalla mia. Non saprei dire dove cominci il suo apporto e dove termini il
mio! Ma per onestà intellettuale, devo rivelare ai lettori che l’idea di trarre delle prose dai versi di
autori famosi fu sua, non mia!
Per quanto detto e per mille altri motivi, dedico
questo sonetto alla mia Amica.
Lei lo ha regalato a me ed io lo regalo a voi,
sperando che vi piaccia!
Passiamo alle cortesi lettrici che han lasciato un
pensiero:
Redseapearl: Mia cara! Sei sempre
generosa con me e prodiga di buoni consigli! Sarò sempre in debito con te, per
avermi spinta dall’altra parte della barricata, per gustare l’esperienza di
scrivere qualcosina di mio che non fosse una poesia
dannatamente ermetica! Spero che queste righe cementino il nostro sodalizio
letterario!!! Un bacino alla maniera della Loggia T3!!! ^^
Fe85: Una lettrice! Ma che bellissima
sorpresa! Benvenuta in queste righe, mia Cara! Sono davvero compiaciuta che la
storia sia stata un piacevole intrattenimento. Ti ringrazio sinceramente sia
dei complimenti che della gentilezza che hai avuto nel lasciarmi un commento!
Spero che le mie future “variazioni” ti piacciano altrettanto! Parlerò di Mihael, da solo questa volta e poi, spero, di Light o Nate!
Ti aspetto! Un bacino! ^^
TheDarkWisher: La mia PL non abbandona il popolo!
Nonostante sia tanto stanca e super impegnata! In effetti, L in crisi
d’astinenza da glucosio è facilmente ipotizzabile, così come il suo
ipertiroidismo cronico (io alla bufala del cervello che consuma zuccheri in più
non ci credo!). Qual essere umano, infatti, può vantare un metabolismo
vulcanico come il compare L? Sol per questo, avrei scelto Mèlo come successore:
averli a cena, dev’essere una vera piaga! Grazie
delle burlesche parole e dei tuoi complimenti seri! Spero ti piacciano anche le
altre “variazioni”!!!! Un bacino dalla tua GS! ^^
Lirin Lawliet:
Con il tuo commento, la Loggia T3 è riunita al gran completo! La minaccia delle
“capate” alla Yugo che mi daresti, mi ha così
profondamente atterrita da convincermi ad offrire al pubblico dei lettori anche
un altro componimento! Passando alle considerazioni serie, sono davvero felice
che hai colto il senso della musicalità di parole ed immagini! Nel senso che è errivato esattamente ciò che volevamo, io e Redseaperl: lo sciabordare delle onde, misto al battito del
cuore ed agli spasimi dell’anima! Spero che ti piaccia anche questa
“declinazione” di celeberrime pagine! Un bacino rocambolesco! ^^