Fears
In questi tempi ci sto andando pesante con i Missing Moments eh? xD
Però...boh, mi vengono da soli. E devo scriverli.
Spero che anche questo vi piaccia, attenzione, se non avete letto il 7 libro non potete capire ;)
Vero.
"Ron?"
"Hermione?"
"Sei sveglio?"
"No, sono sonnanbulo. Certo che sono sveglio ti sto parlando!"
"Ah-ah-ah, molto spiritoso. Non si vede nulla, maledetto Harry e la sua
fissa per le tapparelle. A me piace vedere la luce della luna, il suo
potere rassicurante..."
"Ok, abbiamo capito, ti piace la luna. E comunque non ci vuole molto
eh, meno male che tu sei la strega più dotata della nostra
età. Lumos"
Il salone di Grimmuld Place, a quell'ora della notte e immerso nel
buio, dava i brividi. Tutto era ricoperto da dei teli bianchi, e sui
mobili c'era uno strato molto visibile di polvere. Tutto in quel posto
prendeva una piega sinistra, a partire dalle tende pesanti e nere.
Harry aveva insistito per chiudere sia le persiane sia le tende,
così la stanza era immersa nel buio più totale.
"Non fare troppo lo spiritoso, non è uno scherzo tutto questo. E io ho paura."
Hermione si mise seduta e portò le ginocchia al petto,
poggiandoci il mento. I capelli ricci erano raccolti in una coda mal
fatta, il viso era pallido alla luce della bacchetta di Ron, e sembrava
un piccolo cucciolo smarrito. Mai Ron l'aveva trovata più bella.
"Non...non devi Herm. Cioè...almeno qui siamo al sicuro...e poi credimi, anche io ho paura."
Hermione abbassò lo sguardo verso il suo interlocutore. Se ne
stava su degli scomodissimi cuscini del divano, aveva molto insistito
perchè lei dormisse sopraelevata rispetto a lui. Le si era messo
accanto, e per un secondo Hermione pensò che lo avesse fatto per
proteggerla in caso di pericolo. Mai l'aveva trovato più gentile
e disponibile, nonostante gli si leggesse in faccia che fosse
preoccupato per i suoi cari, come lei d'altronde.
"Tu...Ron, di cosa hai paura precisamente?"
"Beh, di diverse cose..." arrossì lievemente "Di perdere Mamma,
Papà, Fred, George, Ginny, Bill e Charlie. E Harry." la
guardò negli occhi così intensamente che Hermione dovette
alzare di nuovo lo sguardo "E ho paura di perderti. Ho paura che ti
succeda qualcosa e che io non possa fare niente per impedirlo, non
saprei vivere senza la tua figura accanto Herm, sei diventata una
parte troppo importante della mia vita. Una delle parti fondamentali
della mia vita adesso che ci penso."
Hermione era commossa. Allora ci teneva così tanto a lei? Forse
non si era sbagliata, forse i segnali erano giusti...forse...
"Anche io ho una paura matta di perderti Ron."
Così dicendo si chinò e gli prese una mano che era abbandonata sul ginocchio del rosso, e gliela strinse.
"Ma ti assicuro che non mi succederà niente, non ci
succederà niente, non ti succederà niente e tutto
andrà bene. E' una promessa, e io mantengo sempre le promesse."
disse guardandolo negli occhi.
Ron deglutì. "E...beh...quando tutto sarà finito..."
"Cosa?"
"Cioè...che pensi...cosa pensi di fare?"
"Beh, per prima cosa andrò dai miei genitori in australia. Devo
fargli recuperare la memoria, ci soffro troppo. E poi...ho una faccenda
in sospeso con una personcina." concluse con un mezzo sorrisetto.
Per la prima volta nella sua vita, Ron sembrò capire i
ragionamenti contorti di Hermione. Fece un sorriso enorme, si sporse e
le baciò la guancia.
" 'Notte Herm."
" 'Nott...'notte Ron." Possibile che avesse afferrato il concetto?
Ron si stese sui cuscini, senza lasciare la mano di Hermione. Anzi la strinse ancora di più.
E la stretta fu ricambiata.
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Harry si
svegliò presto la mattina seguente, avvolto nel sacco a pelo sul
pavimento del salotto. Uno stralcio di cielo era visibile attraverso le
tende pesanti: era quel freddo azzurro simile all'inchiostro sbiadito,
da qualche parte tra notte e alba, e tutto era silenzioso fatta
eccezione per il lento e profondo respiro di Ron ed Hermione. Harry
lanciò un'occhiata alle ombre scure che erano sul pavimento
accanto a lui. Ron aveva avuto un attacco di galanteria e aveva
insistito perché Hermione dormisse sui cuscini del divano,
così che la sua sagoma era sopraelevata rispetto a quella di
Ron. Il suo braccio curvato al pavimento, le sue dita poco distanti da
quelle di Ron. Harry si chiese se si erano addormentati tenendosi per
mano.
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